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HEIDEGGER -APPUNTI QUADERNO 1 Metafore geologiche del profondo. Ispessimento, sedimentazione, stratificazione. Forzatura storica in heidegger.

Pore loriginariet del pensiero greco come acquisizione di un autentico rapporto con lessere e relegare la tradizione ebraico-cristiana al ruolo di semplice prosecuzione distorcente (cos risulta pi volte dallIntroduzione alla metaficica), quando invece la visone biblica di Dio, del mondo e delluomo (il testo biblico), pu vedersi, almeno cronologicamente, come esperienza spirituale dotata di autonoma originalit rispetto al portato del pensiero graco; sicuramente non pu collocarsi in una posizione di semplice subalternit derivata, rispetto alla pienezza della forma greca del pensiero MERITO DI HEIDEGGER Laver evidenziato che la questione delluomo s antropologica o psicologica, ma preliminarmente ontologica. Cos come il problema della tecnica non un problema tecnico, la questione dellessere origiriginaria per il senso delluomo, poich la questione di tale senso non puramente una questione umana. Gi nel rinvio naturalistico delluomo allambiente si prefigura una determinazione dellessere come natura non problematizzata adeguatamente; la natura risulta interpretata alla luce di una certa disposizione dellessere delluomo (che per in causa). La questione dellessere la questione fondamentale. Errore nel pensare le nozioni heideggeriane di destino ed abbandono in modo ancora metafisico. E forse lerrore di alcuni suoi critici (es.Chiodi). QUADERNO 3 ABBANDONO ED ABBANDONARE: In che misura labbandono (Gelassenheit) come inteso da Heidegger anche un abbandonare? NIETZSCHE E HEIDEGGER - Niente pi lontano dalla diffidenza nietschiana verso il valore veritativo del linguaggio dellesercizio ermeneutico di Heidegger. Nel suo etimologismo la parola viene fatta risuonare come deposito intatto di una verit originaria. La fiducia heideggeriana accordata alla poesia quale orientamento verso lautentico ascolto del linguaggio trova una salutare correzione nelle osservazioni critiche sullarte proposte da Nietzsche in Umano troppo umano e Aurora. Nella parola (poetica), ci fa intendere Nietsche, non c nullaltro che ci che gli uomini vi hanno messo nel corso del tempo e che, attraverso il mascheramento metafisico, viene spacciato come una verit assoluta. Per Heidegger nella parola poetica si conserva qualcosa che sempre attingibile nellascolto rammemorante liberato dai vincoli della strumentalit tecnico-scientifica. Per Nietz., nella parola si sedimentano i molteplici giochi umani e le infinite opzioni valutative che reggono la vita, in una incessante dissipazione storica delle innumerevoli prospetive, nella uqlae domina la capacit di prestare(Aurora, af.210, p.152). ESSERE-PER-LA-MORTE E CONGEDO - Se la morte rappresenta il congedo definitivo, lessere-per-la-morte heideggeriano pu forse leggersi come un essere per il congedo? Vivere, dunque, nella prospetiva del congedo, che anche monito fondamentale della spiritualit cristiana: homo viator, contemptu mundi, ecc.

HEIDEGGER -APPUNTI Ma nella spiritualit cristiana il senso del congedo, ci da cui, garantito da quanto oltrepassa il congedo: ci si congeda dal mondo con la speranza di rivedersi nella beatitudine eterna. Lal di l come ci verso cui. Laldil cristiano richiama il senso della prospettiva ontologica lontano-vicino: significativit intenzionale data dal volgersi verso. Ricondurre allora queste considerazioni alla considerazione di Nietzsche sulla morte come suprema tragicommedia, che vale come radicale contrapposizione allessere-per-la-morte heideggeriano come fondamento dellesistenza autentica: ma forse Nietzsche, come Rilke, si scaglia contro la morte inautentica?) e che smaschera il pathos del presunto congedo definitivo: che cio latto del morire non sia cos importante come afferma la reverenza generale, e che il moribondo abbia probabilmente perduto nella vita cose pi importanti [rilevare qui il senso di quel perdere] di quella che ora sul punto di perdere. Qui la fine non certamente la meta(Aurora, af.149, p.189). Chi muore attore, anche solo di fronte a se stesso, e lattore appunto una scimmia ideale e scimmia a tal punto che non pu affatto credere all>essenza> e all<essenziale>: tutto per lui giuoco, suono, gesto, scena, fondale e pubblico(id., af.324, p.183). Richiamare allora le osservazioni di Elias sulla solitudine del morente e sulla socialit del morire, oltre che le riflessioni gentiliane sulla morte in Genesi e struttura della societ. PONTE, PASSAGGIO E CESURA - Il ponte (Heidegger) non semplicemente un transito, come interposizione in una differenza e linea di cesura. Non consente solo il passaggio oltre, ma anche al di sopra. Sotto il punto di passaggio vi qualcosa, che viene tenuto a distanza, con il quale si evita il contatto. Il ponte consente il passaggio perch sospende. E tematizzato questo aspeto nel saggio di heidegger su Chi lo Zarathustra di Nietzsche? QUADERNO 5 DESCRIVERE E RACCONTARE - In un passaggio accidentale di Essere e tempo, come semplice motivo di distinzione, heidegger si richiama al descrivere ed al raccontare come a diverse modalit di approccio allente. Appena nominate appaiono immediatamente abbandonate e, mi pare, mai pi ricompaiono nellopera di Heidegger. Descrivere i carratteri dellente e raccontarne i mutamenti: ma vi un punto opaco dove luno trapassa nellaltro, la descrizione gi impercettibilmente racconto, ed anche la semplice catalogazione di ci che compare come semplice presenza gi epopea (ancora pi incidentalmente: la poesia e non il rqcconto sar nel secondo Heidegger la modalit che apre lapproccio autentico allessere). Non averlo saputo tematizzare preclude ad Heidegger una comprensione autentica della temporalit del quotidiano. QUOTIDIANITA E CURIOSITA - La critica heideggeriana della curiosit. Il nesso tra curiosit, come modalit della vita inautentica del soprattutto e perlopi e del dominio dellovvio e del pubblico nella quotidianit. Nesso curiosit -> sorpresa (come modalit della manifestazione della mondit del mondo nel venir meno dellutilizzabilit. Nesso tra cusiosit, stupore (quello di cui parla Pareyson a proposito di Schelling e che apre la Metafisica aristotelica) e meraviglia. La curisot nei padri della Chiesa. Cusiosit ed ovviet. Se la curiosit una modalit dellesistenza inautentica, non si contrappone allovvio che non suscita curiosit, ma lo conferma. Non un paradosso? Lovvio il modo di presentarsi della comprensione del si pubblico. Peculiare relazione dellovviet con la verit come disvelatezza: lovvio una forma di coprimento (questo era gi presente nella critica di Eraclito agli uomini-dormienti). Il fuggire dallovvio della decisione, quando la decisione la responsabilit, limpegno appunto ovvia. Ma anche la curisit e lo sbigottimento come manifestazioni della paura. 2

HEIDEGGER -APPUNTI GENTILE ED HEIDEGGER dellontologia tradizionale. E comune tra loro la polemica contro linadeguatezza

ANGOSCIA ED EPOCHE - In riferimento a Was ist metaphisic? Langoscia come sospensione (Cfr. S.u.Z.) pu essere considerata in relazione alla sospensione operata dallepoch fenomenologica: quale poter attuare la sospensione lepoch potenza del soggeto che la attiva, diversamente stanno le cose per la sospensione angosciosa come segno di assoluta passivit e destituzione della mondit del soggetto. Ma ci si potrebbe anche chiedere, nellepoch non sospeso il soggetto stesso in quanto tale? Sul senso dellepoch nellultimo Heidegger: vedi Il detto di Anassimandro i Sentieri interrotti . LO SLARGO - Come molto spesso la storia della filosofia sia uninterferenza di metafore lo pu porre in luce linterazione disturbante tra la nozione heideggeriana della Lichtung (su cui vedi il saggio di Amoruso ne Il pensiero debole) in cui sono decisive le metafore della luce e dello slargo illuminante e la metafora nietzschiana dellimpenetrabilit del vetro nellillusione della sua trasparenza. AMBIENTE E DIMENSIONE - riflettere sul nesso tra ambiente (vedi essere e tempo e Che cos la metafisica) e dimensione (vedi saggi e discorsi). LIRRILEVANTE Lo scarto dellirrilevante (di ci che si ritiene irrilevante) nellinterpretazione. Ogni esegesi lascia da parte qualcosa, contorna il senso attraverso un atto di esclusione, mette da parte qualcosa del testo per preservarne qualcosaltro. Lavoro di ricuciture, come rete di rimandi (maglie) che bordeggia spazi vuoti. Un po quel che Heidegger intende con il tracciare vie nel cammino. Gli si potrebbe ricordare che non mai il bosco che si apre, ma un cammino ripetuto ed abituale che fa violenza al bosco abbastanza da differenziare la traccia libera del percorso dallintrico intransitabile, cos da lasciare ai magini come potenziale dimensione di altre trace non scelte un intrico intatto, che segna il cammino della traccia, togliendo ed estirpando dal cammino. Liberare il cammino dunque opera di scarto che deriva da un atto di forza. Ed in ogni scartare si manifesta sempre limplicita signoria del soggetto. COLLOQUIO CON I PENSATORI - In heidegger, nella sua idea del colloquio con i pensatori (vedi In cammino verso il linguaggio, p.106) trapela la convinzione che il pensiero della tradizione sia simile ad un serbatoio sempre attingibile. E questo laspeto che salta nel decostruzionismo deridiano, dove lattingibilit non mai restituzione dellautentico, ma gioco di rifrazioni e slittamenti differenti. SENSO DELLAPERTO - Laperto di heidegger va inteso come un si apre, ossia si d. Lo stupore del darsi, contro lottusit del dato. Perch non scavare nella concezione kantiana del dato, ecc.? DIFFERENZA ONTOLOGICA - In quanto la differenza ontologica sempre pensata come tale a partire dallente, meglio forse parlare di indifferenza ontologica come in-differenza di chi nella differenza, nella sua intrascendibilit. Qui forse si individua anche il punto debole del tentativo heideggeriano di pensare la differenza ontologica Se la differenza non mai pensata come contrapposizione e comparazione tra enti presupposti ed anteriormente sussistenti, tanto pi lindifferenza non pu essere pensata come equivalenza, omogeneit o fusione anteriore alla distinzione (ritorna in questa chiave sul conceto kantiano di molteplice indifferenziato). Come concepire allora lindifferenza di essere ed ente? Solo muovendo dal chiarimento di tale questione affrontabile il problema della differenza ontologica di essere ed ente. 3

HEIDEGGER -APPUNTI LONTANO/VICINO - Lontananza e vicinanza interessano sia lo spazio che il tempo. Non per solo lestensione metaforica del senso spaziale a determionare la lontananza temporale. La comrensaione di lontano e vicino riguardo al tempo del tutto indipendente, ossia non metrica. In heidegger tematizzata solo la lontananza spaziale, come nel riferimento presente in Essere e tempo. Ma con quali conseguenze? Vedi anche Saggi e discorsi. Schemi di scopo in Sein und Zeit. POSSIBILITA DELLIMMAGINAZIONE - Posso immaginare molte cose. O forse limmaginazione non il senso pi estremo del possibile in quanto tale? Cosa circoscrive limmaginario? E la potenza del puro sorgere delle immagini o anche nello stesso modo la potenza opposta di cancellarle? Che tipo di scena allestita? Lanalisi heideggeriana dellimmaginazione in kant: troppo o troppo poco. CACCIARI-KAFKA - le osservazioni di cacciari (Icone della legge) riguardo allimmagine della porta aperta, in kafka, possono essere fatte valere per il concetto heideggeriano dellAperto. LAperto, la Lichtung, non coincide con la-letheia: Tutto aperto, nulla risolto. Kafka: un brulicante silenzio.

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