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Progetto definitivo
Ancona 1995-1999
Massimo e Gabriella Carmassi
Il progetto si propone di ricostruire la parte ancora esistente del convento di San Francesco
alle Scale sopravvissuto alle distruzioni dell’ultima guerra, alla costruzione di una scuola
che occupa quasi la metà est della superficie originale del complesso e alla demolizione
completa di una striscia lungo il confine sud attuata per allargare il vicolo dell’Ospedale.
Sul lato ovest, la chiesa di San Francesco alle Scale delimita il contesto con la sua
imponente e austera mole laterizia.
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geometria delle parti ancora in piedi, evitando tuttavia un contatto diretto con le murature
della chiesa e del campanile per ragioni statiche e considerazioni di correttezza formale.
Su tre lati del quadrilatero vengono ricostruite le volte in laterizio del piano terra, mentre sul
quarto, un tempo appoggiato direttamente alla chiesa, viene realizzato un giunto, attraverso
una struttura leggera e trasparente in ferro e vetro, capace di valorizzare le possenti murature
in laterizio vicine.
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Nelle altre parti in mancanza di documentazione attendibile le murature esistenti vengono
completate rispettando le geometrie preesistenti ma semplificando il rilievo delle superfici.
L’estremità delle lunghe murature parallele che delimitano la manica lunga, destinata ad
accogliere una sala mostre al piano terra ed una sala di lettura per 160 persone al primo
piano, si interrompono nella configurazione planimetrica attuale come strutture non finite
che non precludono un successivo completamento.
Gli intonaci e le cornici a stucco esistenti vengono conservate e valorizzate come parte
fondamentale della stratificazione archeologica del complesso, così come le decorazioni
dell’antico refettorio, che affiorano qua e là sotto strati di imbiancatura, saranno scoperte e
restaurate.
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L’ intervento strutturale più rilevante del progetto è costituito dal recupero del sotterraneo
del refettorio, la cui esistenza è testimoniata dalla relazione geologica conseguente a saggi
appositamente realizzati e dalla configurazione geometrica del sito, che richiederà opere di
consolidamento e di impermeabilizzazione .
Questo spazio parallelepipedo corrispondente al refettorio, di 5.40 metri di altezza è
costituito da una scatola completa in cemento armato suddivisa in due parti da un solaio
intermedio, collegate da scale, destinate ad accogliere gli scaffali metallici scorrevoli del
deposito libri per 150.000 volumi.
La campata dei due solai è interrotta da una fila di pilastri cilindrici in cemento armato.
Un accesso riservato a questo spazio viene previsto sul lato nord del refettorio.
Tra gli interventi di consolidamento una particolare rilevanza assumono le solette nervate in
calcestruzzo armato solidali con le volte e le murature perimetrali destinate a costituire un’
unico piano orizzontale privo di dislivelli.
Le coperture saranno costituite da travi di acciaio sagomate a doppio T a sezione
trapezoidale, ancorate mediante cordoli alle murature perimetrali, e impalcato di tavole
maschiate di Larice e strato di coibentazione sovrapposto, rivestito all’esterno di lamine di
piombo collegate fra loro da nervature a rilievo secondo l’antica tradizione.
Dopo avere ricostituito l’ossatura muraria dell’ organismo preesistente, il progetto si limita
a completare l’architettura con diaframmi di ferro e vetro trasparenti necessari per
delimitare i vari ambienti fra loro e verso l’esterno ed ottenere funzioni indispensabili come
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scale, ascensori, servizi igienici.
In questo modo la fluidità spaziale dell’intero complesso e la qualità dei singoli spazi
vengono esaltate, senza ridurne la funzionalità.
In conclusione la struttura architettonica della biblioteca sarà costituita da una serie di
lunghi ambienti di diverso spessore paralleli fra loro, collegati da brevi segmenti ortogonali.
L’organizzazione distributiva del complesso è stata studiata in modo da ridurre al minimo lo
spazio necessario per disimpegnare le varie funzioni.
Per questo l’ingresso alla biblioteca, raggiungibile dalla piazza, è stato disposto sul lato
ovest del refettorio in posizione baricentrica e alla quota del primo piano, che ospita la sala
di lettura per 160 posti.
L’ingresso, delimitato da due diaframmi trasparenti, si affaccia sul piano sottostante con un
doppio volume che accoglie un grande ascensore in ferro e vetro.
Il cannocchiale della sala di lettura, attrezzata con un bancone di accettazione, il catalogo e
10 tavoli da 16 posti ciascuno è orientato verso ovest sul campanile e le possenti murature in
mattoni della chiesa.
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costituita da rozze capriate in ferro ed eternit, viene sostituita con una copertura in travi di
acciaio sagomato e impalcato di tavole di legno di Larice.
Lo spazio compreso tra l’edificio che accoglie auditorium e deposito libri e quello che
ospita la sala di lettura e sala mostre diviene una cerniera distributiva.
Il segmento ad ovest, rispetto al breve canale di collegamento tra i due edifici, accoglie al
primo piano una leggera rampa di connessione con la piazza su via Fanti e il guardaroba
dell’auditorium in un volume leggero di ferro e vetro; al piano terra i servizi igienici
dell’auditorium.
Un ascensore in posizione baricentrica mette in comunicazione i due piani.
Il segmento ad ovest viene protetto da una copertura a vetro in modo che lo spazio interno
così ricavato possa accogliere una scala di collegamento tra i due piani, un montacarichi
vicino al banco di accettazione della biblioteca e una grande scaffalatura di libri a parete a
due livelli servita da un ballatoio.
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distribuisce alle varie funzioni che su di esso si affacciano, direttamente collegato a una
nuova ampia scala cilindrica di servizio all’estremità ovest ed il grande ascensore
dell’ingresso all’estremità est.
Il corridoio prosegue poi verso la chiesa con la struttura leggera in ferro e vetro di cui si è
già detto che consente di raggiungere un’altra scala.
Due capaci gruppi di servizi igienici sono accolti ai due piani della parte ovest del corridoio
in volumi leggeri in ferro e vetro acidato più bassi dei soffitti, quasi come grandi mobili
indipendenti dalle strutture.
Informazioni
Progetto: Massimo e Gabriella Carmassi
Collaboratori:
Collaborazione grafica: Salvatore Oggianu, Paola Lazzarini, Silvia Margutti, Eva Rimondi, Raffaella Villani
Strutture:
Impianti: Consilium
cronologia: 1999
Imprese:
Committenti: Comune di Ancona
Foto: Massimo Carmassi