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Corso di formazione

Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro

FORMAZIONE SPECIFICA – RISCHIO MEDIO

Modulo 3.1 - RISCHI FISICI: RUMORE

Novembre 2020 - www.univpm.it


AGENTI FISICI 2

DISPOSIZIONI GENERALI

Per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le


vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di
origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono
comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (art. 180, TU 81/08).
La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata
ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato
nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche
conoscenze in materia.
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RUMORE 3

Il rumore può provocare una serie di danni sulla salute, il più


grave, meglio conosciuto e studiato dei quali è l’ipoacusia,
cioè la perdita permanente di vario grado della capacità
uditiva. Il rumore può agire anche su altri organi ed apparati
(apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervoso
centrale ed altri), con numerose conseguenze tra le quali
l’insorgenza della fatica mentale, la diminuzione
dell’efficienza e del rendimento lavorativo, interferenze sul
sonno e sul riposo e numerose altre.

Da non trascurare anche i possibili effetti sulla sicurezza: il


rumore può determinare, infatti, un effetto di
mascheramento che disturba le comunicazioni verbali e la
percezione di segnali acustici di sicurezza, con un aumento di
probabilità degli infortuni sul lavoro.

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RUMORE - Il SUONO 4

Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in


un mezzo elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di
eccitare il senso dell’udito.
Un corpo che vibra provoca nell’aria oscillazioni della
pressione intorno al valore della pressione atmosferica -
compressioni e rarefazioni, che si propagano come onde
progressive nel mezzo e giungono all’orecchio producendo
la sensazione sonora.

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RUMORE - ONDE SONORE 5

L’orecchio può percepire onde sonore che hanno una frequenza compresa tra 20
Hz e 20 000 Hz.

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RUMORE - PRESSIONE SONORA 6

Si definisce pressione sonora istantanea p(t) la differenza indotta dalla


perturbazione sonora tra la pressione totale istantanea e il valore della
pressione statica all’equilibrio.

La più piccola pressione sonora percepita dall’orecchio è detta


pressione di soglia P0 = 20 μPa = 2·10-5 Pa (Pascal).
Una pressione di 20 Pa provoca fastidio, a circa 100 Pa si ha la soglia del
dolore e a circa 200 Pa la rottura del timpano.

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RUMORE - PRESSIONE SONORA 7

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RUMORE - LIVELLI SONORI 8

Al fine di comprimere tale intervallo di variabilità ed anche sulla base


dell’ipotesi che l’intensità delle sensazioni uditive sia in prima
approssimazione proporzionale al logaritmo dello stimolo e non al suo
valore assoluto, è stata introdotta la scala logaritmica o scala dei
livelli.
L’uso della scala logaritmica consente di confrontare i valori della
grandezza fisica presa in esame con valori della stessa grandezza presi
come riferimento (norma ISO 1683).

Il livello, espresso in dB (Decibel), è pari a dieci volte il logaritmo


decimale del rapporto fra una data grandezza ed una grandezza di
riferimento, omogenee fra di loro. Se la grandezza di riferimento è
P0 = 20 μPa = 2·10-5 Pa:
𝑃
𝐿𝑃 𝑑𝐵 = 20𝑙𝑜𝑔
𝑃0

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RUMORE - LIVELLI SONORI 9

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RUMORE - LIVELLI SONORI 10

Per avere un´idea dei livelli


sonori che un individuo è in
grado di percepire, viene
riportata una figura con i
livelli di pressione sonora (in
dB) associati ad alcune
possibili sorgenti (fonte
Brüel&Kjær., La misura del suono).

La scala dei decibel non è


lineare, per cui non si
possono sommare i livelli
sonori in modo aritmetico
ma occorre ricorrere ai
logaritmi; al raddoppiare
della pressione sonora il
livello aumenta di 6 dB.

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RUMORE - LIVELLI SONORI 11

Per la valutazione del rumore, a livello


internazionale, sono comunemente
utilizzate le curve di ponderazione (filtri
che operano un´opportuna correzione dei
livelli sonori alle diverse frequenze): il
livello sonoro in dB(A), che si ottiene
utilizzando la curva di ponderazione, è di
norma utilizzato per valutare gli effetti del
rumore sull´uomo.

Per la misura dei livelli sonori viene


comunemente impiegato uno strumento
chiamato fonometro: attraverso un
trasduttore (microfono) la pressione sonora
viene convertita in una grandezza elettrica
(la tensione) e successivamente tale
segnale elettrico viene elaborato per
ottenere i diversi parametri tipicamente
utilizzati per la descrizione del rumore.

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RUMORE - NORMATIVA 12

LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE


AL RUMORE DURANTE IL LAVORO.
è regolata dal Capo II del TU 81/08 che fissa un valore limite di esposizione e due
valori di azione
Livello di esposizione giornaliera Pressione acustica di picco
al rumore (LEX,8h) in dB(A) Ppeak

Valore inferiore di azione 80 112 Pa pari a 135 dB(C)


Valore superiore di azione 85 140 Pa pari a 137 dB(C)
Limite di esposizione 87 200 Pa pari a 140 dB(C)

• pressione acustica di picco (Ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in
frequenza «C»;
• livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h) in [dB(A]: valore medio, ponderato in funzione del tempo,
dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore,
Si può ricorrere al livello di esposizione settimanale qualora l'esposizione quotidiana sia variabile durante la
settimana a causa delle caratteristiche intrinseche dell’attività lavorativa. La determinazione si effettua come
media dei valori giornalieri sui giorni lavorativi della settimana purché essa non ecceda il valore limite di
esposizione di 87 dB(A) e siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività

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RUMORE - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO 13

Il datore di lavoro deve valutare sempre


il rischio “rumore” prendendo in considerazione:
• il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;
• i valori limite di esposizione e i valori di azione;
• tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore,
con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;
• per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori
derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l'attività svolta e fra
rumore e vibrazioni;
• tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra
rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di
infortuni;
• le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in
conformità alle vigenti disposizioni in materia;
• l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;
• le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle
reperibili nella letteratura scientifica;
• la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di
attenuazione.

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RUMORE - PREVENZIONE E PROTEZIONE 14

Il datore di lavoro deve eliminare il rischio rumore alla fonte o lo deve ridurre al minimo
mediante le seguenti misure:
• adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
• scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano
il minor rumore possibile;
• progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;
• adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo
da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;
• adozione di misure tecniche per il contenimento:
 del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti;
 del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
• opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei
sistemi sul posto di lavoro;
• riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la
limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro
appropriati, con sufficienti periodi di riposo.

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RUMORE - DPI 15

Il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere
evitati con le misure di prevenzione e protezione, fornisce i dispositivi di
protezione individuali per l'udito (UNI EN 352):
• nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette
a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito;
• nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige
che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito;
• sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per
l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;
• verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.
• tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito
indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l'efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore
limite di esposizione.

• CUFFIE INSERTI ESPANDIBILI INSERTI PREFORMATI

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RUMORE - DPI 16

ELEMENTI CHE POSSONO RIDURRE L’ATTENUAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI PER L'UDITO :
Esistono numerosi elementi che indicano come l’attenuazione misurata in laboratorio sia una forte
sovrastima dell’attenuazione ottenibile in ambienti di lavoro reali, per una serie di motivi:
• taglia dei dispositivi talvolta inadeguata alle caratteristiche fisiche dei lavoratori;
• presenza di capelli lunghi, barba, occhiali che rendono problematica una buona tenuta acustica
delle cuffie;
• posizionamento o inserimento approssimativo del protettore auricolare, non conforme ai criteri
stabiliti dal fabbricante;
• spostamento del protettore auricolare dalla sede originaria (es. cuffie che si spostano per i
movimenti del capo);
• modifiche realizzate dal lavoratore sul protettore auricolare per renderlo più confortevole (es.
deformazione delle cuffie per limitare la pressione sul capo ritenuta fastidiosa);
• uso congiunto di altri DPI non uditivi (es. cuffie e occhiali);
• difetti nella cura del protettore auricolare in dotazione personale;
• invecchiamento e deterioramento dei materiali che costituiscono il protettore auricolare;
• assenza di un sistema di controllo dell’uso e della manutenzione dei protettori auricolari, e della
sostituzione dei protettori usurati e non più idonei;
• mancanza di adeguata attività formativa sull’uso regolare dei protettori auricolari nelle situazioni di
rischio, sulla corretta custodia e sulla manutenzione.

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RUMORE - DPI 17

 Vi sono molte postazioni in cui i lavoratori devono


utilizzare altri dispositivi di protezione oltre a quelli
per l’udito. In genere sono raccomandate cuffie
attaccate ai caschi quando occorre utilizzare allo
stesso tempo un casco protettivo e un dispositivo di
protezione dell’udito. Vista però la scomodità di
questa combinazione occorre convincere i
lavoratori della sua importanza ai fini di
proteggerne la salute e la sicurezza

 Il comfort è un fattore molto importante nella


scelta dei dispositivi di protezione dell’udito. I
dispositivi non devono risultare scomodi,
soprattutto quando il lavoratore deve portarli per
tutta la giornata lavorativa. Alcuni tipi di dispositivi
non sono adatti a tutti, dal momento che l’anatomia
dell’orecchio può cambiare notevolmente da una
persona all’altra.

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RUMORE - DPI 18

 Quando è necessario utilizzare DPI, i lavoratori devono


portare i dispositivi di protezione dell’udito in tutte le
circostanze se vogliono ottenere una protezione uditiva
efficace. Anche un’interruzione molto breve nell’uso dei
dispositivi di protezione dell’udito riduce in modo
significativo l’attenuazione e la protezione.

 All’atto della vendita, ogni dispositivo di protezione


dell’udito recante il marchio CE è accompagnato dalle
informazioni per l’utilizzatore fornite dal fabbricante. Nel
caso delle cuffie attaccate ai caschi protettivi, le
informazioni fornite riguardano solo tale specifica
combinazione. Nel caso delle cuffie e degli inserti
auricolari riutilizzabili, sono indicati i metodi di pulizia e
disinfezione. Nel caso degli inserti auricolari usa e getta,
molto importante ricordare che i valori di attenuazione
del suono sono validi soltanto per il primo utilizzo (l’unico
previsto). I successivi utilizzi degli stessi inserti avranno
un’attenuazione considerevolmente ridotta.

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SORVEGLIANZA SANITARIA 19

 Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al


rumore eccede i valori superiori di azione (>85 dB(A)). La sorveglianza viene
effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa
decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento
di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in
funzione della valutazione del rischio.
 La sorveglianza sanitaria è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori
inferiori di azione (>80 dB(A)), su loro richiesta e qualora il medico competente ne
confermi l'opportunità.
 il medico competente definirà il protocollo sanitario con particolare riguardo alla
valutazione della capacità uditiva, anche avvalendosi di esami strumentali opportuni
(audiometrie).
 Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore un'alterazione
apprezzabile dello stato di salute correlata ai rischi lavorativi il medico competente
ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, il datore di lavoro,
che provvede a:
• sottoporre a revisione la valutazione dei rischi;
• sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;
• tenere conto del parere del medico competente nell'attuazione delle misure
necessarie per eliminare o ridurre il rischio.

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ADEMPIMENTI NORMATIVI - SINTESI 20

Rumore ponderato nelle 8h lavorative MISURE DI TUTELA CHE IL DATORE DI LAVORO DEVE
LEX (dB(A)) ADOTTARE
<80 Nessuna
Tra 80 e 85 • Mettere a disposizione dei lavoratori i DPI per la
protezione dell’udito
• Attivare, su richiesta del lavoratore, la sorveglianza
sanitaria, o qualora il medico competente ne ravvisi
la necessità
• Attivare la formazione e informazione del personale
Tra 85 e 87 • Fornire ai lavoratori i DPI per la protezione
dell’udito, obbligandoli ad utilizzarli, vigilando
sull’attività lavorativa
• Attivare, per tutti i lavoratori esposti, la sorveglianza
sanitaria, ad opera del medico competente
• I luoghi di lavoro dovranno essere segnalati,
delimitati e con accesso limitato ai soli lavoratori
formati ed informati
• Si conferma l’obbligatorietà della formazione e
informazione del personale
>87 • Dovrà fare cessare immediatamente l’esposizione
dei lavoratori e dovranno essere individuate delle
misure di prevenzione e protezione finalizzate
all’ottenimento di un valore di esposizione al di
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sotto del valore limite

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