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6_Dispensa
La misura dell’intensità
L’unità di misura dell’intensità e il Decibel (dB), non esprime un valore assoluto (eccetto i dB SPL), ma una
differenza di valore, cioè un rapporto tra l’intensità di un dato suono e una intensità di riferimento.
Esistono molte scale in dB, ognuna è distinta da una sigla.
Il punto fondamentale è stabilire l’intensità di riferimento 0dB.
A seconda di quel che si intende per 0dB abbiamo scale differenti.
Come per la banda audio, anche per le soglie di udibilità e del dolore i valori variano da persona a persona;
con l’età e con la ripetuta esposizione a volumi smodati la soglia di udibilità si alza.
La fisica acustica però ha bisogno di un valore di riferimento oggettivo, non variabile da persona a persona,
quindi lo 0 dB SPL corrisponde all’intensità di una frequenza sinusoidale di 1.000 Hz generata da una
pressione di 0,0002 dyne / cm2 (equivalenti a 20 µPa, venti micropascal).
L’intervallo tra l’intensità massima e quella minima che una sorgente sonora, quale uno strumento musicale
può produrre è detta Gamma Dinamica (dynamic range), o Escursione Dinamica o Dinamica.
Nb: Un suono che percepiamo di intensità doppia di un altro è maggiore di 6 dB rispetto a quest’ultimo.
Quindi il doppio di 24 dB non è 48 dB, ma 24+6 = 30 dB, il doppio di 30dB non è 60, ma 30+6 = 36 dB.
Quindi se lo 0 dB digitale indica la massima intensità di un segnale audio sopportabile dall’apparecchio, tutti i
livelli di intensità inferiori a quella massima saranno espressi da numeri negativi, cioè come attenuazione
rispetto al livello sonoro massimo.
Ecco il raffronto tra i termini e i valori dell’orecchio e quello della scheda audio installata nel computer:
La soglia di clipping può variare da un apparecchio all’altro e non va superarla perché la musica va in
distorsione. Il clipping è segnalato da un indicatore a luce rossa presente su tutti i sistemi digitali.
Alcuni tollerano qualche decibel sopra lo zero digitale prima di attivare il clipping; questa “riserva di intensità”
è detta Headroom.
Anche la soglia del rumore di fondo varia da un apparecchio all’altro: maggiore è il numero “x” e meglio è,
perché vuol dire che maggiore è la sua gamma dinamica. In un apparecchio digitale la gamma dinamica
indica l’intervallo in decibel compreso tra soglia di clipping e soglia del rumore di fondo, cioè tra l’intensità
massima del segnale audio gestibile dall’apparecchio e il rumore di fondo da esso generato.
Un termine equivalente è Rapporto Segnale / Rumore (signal-to-noise ratio,S/N o SNR), di segno opposto.
Se fai click sul righello dell’ampiezza e scegliete dB, la schermata si trasforma in un grafico tempo / intensità
con la scala in dB FS che ha come riferimento soglia di clipping e soglia di fondo della scheda audio del
computer.
i Led l’intensità
In WaveLab, l’intensità di un segnale audio è indicata dai Led, a forma di due sottili colonne i cui colori sono
uguali a quelli del semaforo:
- verde: nessun problema, il limite massimo è lontano:
- giallo: attenzione si sta avvicinando il limite,
- rosso: stop,c’è clipping.
Apri (011-DA SINISTRA A DESTRA.wav), e fai apparire la Master Section .
Fai partire il file audio e vedi i led colorarsi secondo l’intensità del segnale audio in riproduzione, che può
essere regolata col mouse sui Cursori a Slitta (slider, dal verbo to slide = scivolare su e giù).
Quando la funzione degli slider è quella di aumentare e diminuire il volume sono detti Fader
(to fade = svenire,diminuire d’intensità), sono collegati tra loro e muovendone uno, l’altro lo segue. In inglese
“collegamento” si dice link, in gergo si dice che i due fader sono “linkati”.
In alto della Master Section ci sono 2 pallini con la scritta Clip, che si illuminano se esageri col volume.
2) Normalizzare il volume di un segnale audio: Normalizzare (normalization) significa alzare l’ampiezza del
segnale audio al massimo livello possibile, cioè lo zero digitale.
La normalizzazione è possibile anche con Process / Normalize, è una delle ultime tappe nella produzione
di un CD audio; che rende uniforme il volume dei brani destinati sul CD, ma è un’operazione molto meno
banale di quel che sembra, va lasciata nelle mani dell’ingegnere del mastering.
L’ampiezza e il guadagno
Gain significa guadagno, “change gain” vuol dire “cambiare il guadagno”.
Ogni impianto stereo ha un amplificatore che modifica (cioè moltiplicare) l’intensità di un segnale audio.
Nel percorso dallo studio di registrazione alla riproduzione su un impianto stereo, un suono passa attraverso
numerosi stadi di amplificazione, con l’amplificatore dello stereo ultimo anello della catena.
La Master Section (Ctrl+9), rappresenta uno stadio di amplificazione.
Quando i 2 cursori sono regolati a 0.0, l’ampiezza del segnale audio in uscita è pari all’ampiezza del segnale
audio in entrata: quindi il volume del segnale audio che attraversa questo stadio di amplificazione resta
invariato, cioè in ampiezza non ha “guadagno”, nulla, 0.0 dB.
Si chiama Guadagno (gain) il rapporto tra l’ampiezza del segnale in uscita e l’ampiezza del segnale in
entrata in un qualsiasi dispositivo per il trattamento del suono.
Un guadagno maggiore di 0 indica incremento di ampiezza, se è minore di 0 indica decremento di ampiezza,
quindi 0 dB = guadagno nullo.
Ecco quindi alcuni termini che hanno a che fare con l’ampiezza / intensità / volume e la sua variazione.
- aumento di volume: gain positivo,enfatizzazione, Boost (dare una spinta all’insù)
- diminuzione di volume: gain negativo, attenuazione, Cut (tagliare), Pad (attutire).
Qui hai fatto un graduale diminuendo di volume, detto Dissolvenza in chiusura / uscita (Fade out), e
mettendo in riproduzione l’es audio trattato con Fade-in e Fade-out vedi l’onda sonora aumentare in
ampiezza mentre ne sentirai aumentare l’intensità / volume / livello e viceversa.