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Corso di Elaborazione digitale del suono

Laboratorio di Audio

6_Dispensa
 La misura dell’intensità
L’unità di misura dell’intensità e il Decibel (dB), non esprime un valore assoluto (eccetto i dB SPL), ma una
differenza di valore, cioè un rapporto tra l’intensità di un dato suono e una intensità di riferimento.
Esistono molte scale in dB, ognuna è distinta da una sigla.
Il punto fondamentale è stabilire l’intensità di riferimento 0dB.
A seconda di quel che si intende per 0dB abbiamo scale differenti.

Ecco quindi il significato delle intensità di riferimento e le relative scale:


- 0 dB = il valore minimo di intensità che un’onda sonora deve avere per essere ascoltata dall’orecchio.
Scala: dB SPL (Sound Pressure Level), cioè il decibel indicante il “livello di pressione sonora”; può
assumere solo valori positivi, esprime un valore assoluto ed è quello usato dai fisici acustici.
- 0 dB = il valore massimo di intensità di un’onda sonora che un apparecchio digitale è in grado di gestire,
cioè registrare e/o riprodurre. Scala: dB FS (Full Scale).
Il decibel e volt spesso si incrociano per strada, generando a volte un po’ di confusione, per ex, quando su
un apparecchio elettrico a un segnale di riferimento di 0 dB corrisponde:
- una tensione di 1 Volt, si ha la scala dBV. Il segnale di riferimento per le apparecchiature audio semi-
professionali è di -10 dBV, corrisponde a un voltaggio di 0,316 Volt.
- una tensione di 0,775 Volt, si ha la scala dBu.
Il segnale di riferimento per le apparecchiature audio professionali è di +4 dBu,che corrisponde a un
voltaggio di 1,223 Volt.

 L’orecchio umano e l’intensità


- frequenza di 0 Hz indica che non c’è nessun ciclo di oscillazione al secondo, quindi non c’è onda sonora, ai
fini musicali un valore di frequenza di 0Hz non ha senso.
- intensità di 0dB indica invece, il valore minimo di ampiezza/intensità che un’onda sonora deve avere per
essere udita dall’orecchio.
Un valore di intensità di 0dB SPL ha senso: non significa silenzio assoluto, ma l’intensità del suono più
percepibile dell’udito. Per questo, l’intensità di 0dB è detta Soglia di Udibilità.
Intensità al di sotto di questo valore il nostro orecchio non le rileva. Un’onda si può definire “sonora” quando:
- la sua frequenza raggiunge o supera il limite inferiore del nostro campo di udibilità, almeno 16/20 Hz o più,
e la sua intensità raggiunge o supera la nostra soglia di udibilità, quindi almeno 0 dB SPL o più.
Suoni e rumori possono raggiungere, un’intensità molto superiore allo 0dB SPL.
Esiste però un livello che il nostro udito giudica il massimo sopportabile; il suo valore è di circa 120 dB SPL.
Per questo motivo il livello di 120 dB SPL è detto Soglia del Dolore.
Intensità al di sopra di questi valori sono percepibili, ma provocano all’ apparato uditivo una sensazione
dolorosa, e danni irreparabili se subite per troppo tempo.
Per riassumere, possiamo parlare di: campo delle frequenze udibili e campo delle intensità udibili;

Frequenza (Hz) Intensità (dB SPL)

Infrasuoni 0 – 20 inudibili Inferiori a 0


(inudibili)
Campo delle 20 - 20.000 Campo delle 0 - 120
Frequenze udibili intensità udibili
(banda audio)
Ultrasuoni Sopra 20.000 intollerabili Superiori a 120
(inudibili)

Ecco i valori di intensità di alcune situazioni sonore o rumorose, sempre in dB SPL:

200 Missile al decollo


150 Esplosione
140 Aereo al decollo
130 Rullante della batteria a brevissima distanza
120 Soglia del dolore
110 Gruppo rock amplificato a basso volume
100 fff (più che fortissimo) orchestrale con timpani,piatti e tutto il resto a media distanza
90 ff (fortissimo)
80 f (forte)
70 mf (mezzoforte)
60 mp (mezzopiano)
50 p (piano)
40 pp (pianissimo)
30 ppp (più che pianissimo)
20 Lieve,ma non troppo, stormir di fronde
10 Zanzara che ronza minacciosa all’orecchio in una notte d’estate
0 Soglia di udibilità

Come per la banda audio, anche per le soglie di udibilità e del dolore i valori variano da persona a persona;
con l’età e con la ripetuta esposizione a volumi smodati la soglia di udibilità si alza.
La fisica acustica però ha bisogno di un valore di riferimento oggettivo, non variabile da persona a persona,
quindi lo 0 dB SPL corrisponde all’intensità di una frequenza sinusoidale di 1.000 Hz generata da una
pressione di 0,0002 dyne / cm2 (equivalenti a 20 µPa, venti micropascal).
L’intervallo tra l’intensità massima e quella minima che una sorgente sonora, quale uno strumento musicale
può produrre è detta Gamma Dinamica (dynamic range), o Escursione Dinamica o Dinamica.
Nb: Un suono che percepiamo di intensità doppia di un altro è maggiore di 6 dB rispetto a quest’ultimo.
Quindi il doppio di 24 dB non è 48 dB, ma 24+6 = 30 dB, il doppio di 30dB non è 60, ma 30+6 = 36 dB.

 Le apparecchiature digitali e l’intensità


Le apparecchiature digitali hanno un loro modo per misurare l’intensità.
Essendo alimentate a corrente elettrica, una volta accese emettono un rumore di fondo di frequenza circa 50
Hz, anche se non sono attraversate dal segnale audio.
L’intensità di questo Rumore di Fondo (noise floor) costituisce la loro “soglia di udibilità”: un suono per farsi
“sentire” da tale apparecchiatura, dovrà essere più intenso del rumore di fondo.
Esiste anche un volume sonoro massimo che l’apparecchio è in grado di tollerare, superato il quale si hanno
sul suono effetti sgradevoli (e il suono va in distorsione): la “soglia del dolore” di un sistema digitale è detta
Soglia di Clipping e si indica con 0 dB FS.
- 0 dB SPL: è la soglia di udibilità umana
- 0 dB FS: è la soglia di clipping digitale, detto anche “zero digitale”.

Quindi se lo 0 dB digitale indica la massima intensità di un segnale audio sopportabile dall’apparecchio, tutti i
livelli di intensità inferiori a quella massima saranno espressi da numeri negativi, cioè come attenuazione
rispetto al livello sonoro massimo.
Ecco il raffronto tra i termini e i valori dell’orecchio e quello della scheda audio installata nel computer:

Udito umano Sistema digitale

Soglia del dolore 120 dB SPL Soglia di clipping 0 dB FS


(“zero digitale”)
Livelli di ascolto Valori intermedi, Livelli d’uso normale Valori intermedi,
Normale positivi negativi
Soglia di udibilità 0 dB SPL Soglia del - X dB FS
rumore di fondo

La soglia di clipping può variare da un apparecchio all’altro e non va superarla perché la musica va in
distorsione. Il clipping è segnalato da un indicatore a luce rossa presente su tutti i sistemi digitali.
Alcuni tollerano qualche decibel sopra lo zero digitale prima di attivare il clipping; questa “riserva di intensità”
è detta Headroom.
Anche la soglia del rumore di fondo varia da un apparecchio all’altro: maggiore è il numero “x” e meglio è,
perché vuol dire che maggiore è la sua gamma dinamica. In un apparecchio digitale la gamma dinamica
indica l’intervallo in decibel compreso tra soglia di clipping e soglia del rumore di fondo, cioè tra l’intensità
massima del segnale audio gestibile dall’apparecchio e il rumore di fondo da esso generato.

Un termine equivalente è Rapporto Segnale / Rumore (signal-to-noise ratio,S/N o SNR), di segno opposto.
Se fai click sul righello dell’ampiezza e scegliete dB, la schermata si trasforma in un grafico tempo / intensità
con la scala in dB FS che ha come riferimento soglia di clipping e soglia di fondo della scheda audio del
computer.
 i Led l’intensità
In WaveLab, l’intensità di un segnale audio è indicata dai Led, a forma di due sottili colonne i cui colori sono
uguali a quelli del semaforo:
- verde: nessun problema, il limite massimo è lontano:
- giallo: attenzione si sta avvicinando il limite,
- rosso: stop,c’è clipping.
Apri (011-DA SINISTRA A DESTRA.wav), e fai apparire la Master Section .
Fai partire il file audio e vedi i led colorarsi secondo l’intensità del segnale audio in riproduzione, che può
essere regolata col mouse sui Cursori a Slitta (slider, dal verbo to slide = scivolare su e giù).
Quando la funzione degli slider è quella di aumentare e diminuire il volume sono detti Fader
(to fade = svenire,diminuire d’intensità), sono collegati tra loro e muovendone uno, l’altro lo segue. In inglese
“collegamento” si dice link, in gergo si dice che i due fader sono “linkati”.
In alto della Master Section ci sono 2 pallini con la scritta Clip, che si illuminano se esageri col volume.

Tra i due fader è segnata una scala in decibel, il suo 0.0.


Quando si ascolta un file audio è bene tenere i fader un po’ sotto dello 0.0, per evitare eventuali clipping.
Se fai click sul pulsante Unlink per accenderlo, ora i due fader possono essere regolati in modo indipendente
e per ripristinare fai click su Unlink, e rialliniali spostandone uno tutto in basso per poi ritirarlo su.

 Il processing dell’ampiezza: change gain


Modificare l’ampiezza di un’onda sonora significa modificare l’intensità.
- Apri n°4 e seleziona tutto.
- Seleziona Process/Change gain (Ctrl+G),appare la finestra di Gain Change.
Per abbassare il volume del segnale audio fai click diverse volte sulla freccia rivolta all’ingiù nel riquadro
Gain,o imposta nel campo il valore in dB desiderato, per es - 5.000 (non sono 5.000 ma solo 5: nelle cifre la
grafia anglosassone usa il punto dove noi usiamo la virgola).
Se vuoi alzare il volume, ma se esageri provochi il clipping.
Prima di procedere chiedi a WaveLab di quanti decibel il segnale audio è inferiore allo zero digitale, facendo
click sul riquadro Get peak level, e appare una finestra con la scritta “The top level in the selection is x dB”,
cioè “il livello massimo del segnale audio selezionalo è di x dB”.
Se x è pari a:
- 0: stai fermo, sei già al limite e non va alzato il volume.
- un numero negativo: puoi aumentare l’intensità in dB del segnale audio fino a un numero positivo
corrispondente (neln°4 il livello massimo risulterà - 6 dB, quindi puoi alzare il volume di +6 dB, e raggiungerai
lo zero digitale).
- Fai click su OK per chiudere la finestra del Top level e imposta il valore di incremento di volume;
click su Apply per eseguire il processing, chiudi con Close la finestra Gain Change e ascolta.

Riepilogo i passi da fare in Gain Change se vuoi alzare il volume:


la 2^ fig è un intervento di Change Gain nel mezzo dell’ex n°4 (incremento di +5 dB sugli ultimi due secondi
del file audio), con ingrandimento del punto preciso dove ha inizio
.
Applicazioni pratiche di change gain:
1) Alza e abbassa il volume di un segnale audio:
- sia di un file intero per es una base musicale che è stata registrata a volumi inadeguati (un Change Gain
positivo aumenterà però anche il rumore di fondo presente nella registrazione)
- sia di una porzione o singole note (ricorda del “Tu” calante?)

2) Normalizzare il volume di un segnale audio: Normalizzare (normalization) significa alzare l’ampiezza del
segnale audio al massimo livello possibile, cioè lo zero digitale.
La normalizzazione è possibile anche con Process / Normalize, è una delle ultime tappe nella produzione
di un CD audio; che rende uniforme il volume dei brani destinati sul CD, ma è un’operazione molto meno
banale di quel che sembra, va lasciata nelle mani dell’ingegnere del mastering.

 L’ampiezza e il guadagno
Gain significa guadagno, “change gain” vuol dire “cambiare il guadagno”.
Ogni impianto stereo ha un amplificatore che modifica (cioè moltiplicare) l’intensità di un segnale audio.
Nel percorso dallo studio di registrazione alla riproduzione su un impianto stereo, un suono passa attraverso
numerosi stadi di amplificazione, con l’amplificatore dello stereo ultimo anello della catena.
La Master Section (Ctrl+9), rappresenta uno stadio di amplificazione.
Quando i 2 cursori sono regolati a 0.0, l’ampiezza del segnale audio in uscita è pari all’ampiezza del segnale
audio in entrata: quindi il volume del segnale audio che attraversa questo stadio di amplificazione resta
invariato, cioè in ampiezza non ha “guadagno”, nulla, 0.0 dB.
Si chiama Guadagno (gain) il rapporto tra l’ampiezza del segnale in uscita e l’ampiezza del segnale in
entrata in un qualsiasi dispositivo per il trattamento del suono.
Un guadagno maggiore di 0 indica incremento di ampiezza, se è minore di 0 indica decremento di ampiezza,
quindi 0 dB = guadagno nullo.
Ecco quindi alcuni termini che hanno a che fare con l’ampiezza / intensità / volume e la sua variazione.
- aumento di volume: gain positivo,enfatizzazione, Boost (dare una spinta all’insù)
- diminuzione di volume: gain negativo, attenuazione, Cut (tagliare), Pad (attutire).

 Il processing dell’ampiezza: Fade-in e Fade-out


Apri n°4 e seleziona i primi 2 secondi dell’onda.
- Seleziona Process/Fade in/out (Ctrl+F): apparirà la finestra Fade.
- Fai click sull’etichetta Presets,seleziona Linear In e poi click su Load e Click su Apply, in basso a sin
- Chiudi la finestra Fade, premi Esc per deseleziona la porzione del file e ascolta il risultato:

Questa operazione ha prodotto un graduale crescendo di volume o Dissolvenza in apertura / entrata /


ingresso (Fade-In).
- seleziona ora gli ultimi 2 secondi e riapri il Fade.
- seleziona Process/Liner Out, poi Load, poi Apply, poi Close e ascolta:

Qui hai fatto un graduale diminuendo di volume, detto Dissolvenza in chiusura / uscita (Fade out), e
mettendo in riproduzione l’es audio trattato con Fade-in e Fade-out vedi l’onda sonora aumentare in
ampiezza mentre ne sentirai aumentare l’intensità / volume / livello e viceversa.

 L’uso delle dissolvenze nella pratica musicale


Le dissolvenze in musica sono importanti, ecco quando si usano:
- Dissolvenza in apertura: i brani di molti CD commerciali cominciano con un Fade-in.
Il Fade-in si applica sui primi 20-30 millisecondi di un brano, quanto basta all’ orecchio per capire che sta
iniziando della musica e non avvertire un rumore improvviso, e si usa nella registrazione multitraccia con
qualunque ingresso di uno strumento,in qualsiasi punto del brano.
- Dissolvenza in chiusura: per evitare troncamenti bruschi della musica, infatti dei CD terminano con un
Fade-out. Inoltre, nella registrazione multitraccia, qualunque uscita di scena di uno strumento, in qualsiasi
punto del brano, può essere trattata con il fade-out.

 Processig digitale del segnale audio


Ripeti le esercitazioni sulle dissolvenze su esempi audio precedenti, e poi realizza la seguente figura:

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