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Il termine stereo deriva da una parola greca che significa “solido”. Per visione
“stereoscopica” si intende la percezione degli oggetti come solidi quando si osservano con
entrambi gli occhi (3D). C’è quindi una sorta di solidità quando le immagini sonore
vengono dispiegate davanti all’ ascoltatore. Nella vita reale, il fattore importante è dato
dalla differenza del tempo di arrivo del suono alle orecchie: nel caso in cui la fonte sonora
è proprio su un lato, cioè a 90° rispetto al davanti, il tempo di arrivo è di circa 1ms (1/1000
sec). Quindi riusciamo a sentire quando una fonte sonora si muove di appena 1° dall’ asse
frontale ed è ancora oggi un mistero che riguarda la nostra percezione acustica nello
spazio. Ne consegue che per ricreare l’ informazione direzionale per l’ ascoltatore, almeno
in un’area frontale, abbiamo bisogno di creare differenze minime del tempo di arrivo alle
orecchie della persona e ricreare l’ effetto naturale di ascolto con gli speakers.
Panpot e Panning
I potenziometri dedicati alla spazializzazione L e R vengono chiamati panpot e sono
presenti sia nell’ hardware e sia nei software. Questa tecnica di spazializzaione si chiama
Panning. In acustica il canale sinistro detto A è convenzionalmente di colore Rosso. Il
canale destro detto B è verde. Normalmente il panpot è un unico potenziometro che
svolge la sua funzione ruotando in senso antiorario (L) e orario (R). I valori sono in
percentuale e si possono visualizzare in vari modi: 50L/ 50R oppure -63L/+63R o
semplicemente 30% L / 70% R e cos’ via.
Posizione di ascolto professionale Stereo
La posizione ideale della testa è al centro di un ipotetico triangolo equilatero che si viene a
formare con gli speaker (distanziati circa 2 metri tra loro) e ad un’ altezza non superiore a
quella dei tweeter (le orecchie dovrebbero corrispondere ai tweeter per le frequenze alte).
Il cono principale sarà più o meno tra il collo e le spalle, a seconda della grandezza dei
monitor. Si può indietreggiare mantenendo il focus al centro e a seconda della profondità
della stanza, sapendo però che le riflessioni aumenteranno e quindi si ascolterà il suono
compromesso da esse. Non è consigliabile ascoltare a metà della stanza e troppo distanti
dagli speaker perchè potrebbe verificarsi l’ effetto Null sulle frequenze basse, di fatto quasi
scomparirebbero all’ ascolto.
Fase
Si tratta di un concetto che ha a che fare con la trigonometria: quando un sistema (o un
mix) è in fase, significa che la polarità dell’ impianto (o la spazializzazione in un mix) è la
stessa in entrambi i canali. In caso di controfase, uno dei due canali (L o R) ha la polarità
invertita (vedi slides), riportandoci ad un primo concetto di acustica: l’ effetto è quello di un
onda compressa da uno speaker e rarefatta dall’ altro. Il risultato è un effetto molto
innaturale per l’ ascoltatore, a volte mascherato fino alla processo finale di mastering dove
viene controllato. Immaginandoci quindi un semicerchio avremo la possibilità di sommare i
suoni in modo costruttivo a 60°, 90° e fino ad un massimo di 120 gradi. Oltre questa soglia
si parla di somma distruttiva e alcuni suoni potrebbero cancellarsi e non essere udibili.
Nella vita reale non esiste la controfase, se non per periodi limitatissimi di tempo e solo
nelle frequenze medio/alte. Il risultato in audio, è che le immagini sonore sono difficili da
individuare e si avverte un leggero senso di nausea o mal di testa in caso di ascolti
prolungati. Se un segnale va in controfase, come detto gli estremi oltre i 120° gradi
annullano l’ immagine sonora e al centro avremo un risultato disomogeneo e confuso. Per
correggerlo, sia esso già registrato o post-prodotto erroneamente in controfase,
invertiremo la fase di uno dei due canali (con plug-in dedicati) e ricontrolleremo l’
immagine sonora ascoltando in mono e facendo attenzione di non aver aperto troppo l’
immagine stereofonica.
Compatibilità mono
Ogni software o mixer per il monitoring professionale ha la possibilità di rendere mono il
segnale per verificare che il suono sia udibile su tutte le frequenze e allo stesso volume.
Se l’ immagine sonora è corretta e bilanciata, la percezione di ascolto sarà al centro tra i
due speaker sia in modalità mono che stereo, con l’ illusione di uno speaker posizionato al
centro che emette il suono. La voce, in assenza di riverbero o altri effetti, è quasi sempre
mono, quindi una buona calibrazione degli speaker, dovrebbe garantire un ascolto centrale
e chiaro della voce (come nel posizionamento corretto di un mix). Spesso si passa gran
parte del tempo di mix in modalità mono per evitare sbilanciamento o cancellazione di fase
(controfase) e gestire al meglio i volumi dei singoli strumenti prima di ascoltarli in modalità
stereo. Si può quindi affermare che la nitidezza del suono è inversamente proporzionale al
panorama stereofonico.
Voci Soliste: vanno posizionate centralmente. Per questo motivo, sono registrate
tipicamente in mono
Rullante: va posizionato centralmente. Suonerebbe piuttosto strano se fosse posizionato
a un lato dell’immagine stereo
Grancassa: va registrata in mono in quanto le sue frequenze molto basse richiedono
molta energia per essere riprodotte dalle casse. Per ottenere il massimo dal vostro mix, la
cosa migliore è suddividere equamente il lavoro tra i canali sinistro e destro
Basso: anche il basso è composto principalmente da basse frequenze, perciò di solito
viene registrato in mono. Inoltre, le nostre orecchie non sono in grado di ottenere le
informazioni direzionali dalle basse frequenze, per cui avrebbe poco senso creare
un’immagine stereo per qualsiasi strumento che produce basse frequenze
Immagine Stereo
Risposta in Frequenza
Crossfeed
Approfondiamo:
1. Immagine Stereo
2. Risposta in frequenza
Se vi è mai capitato di dare uno sguardo a una grafico di risposta in frequenza per
cuffie, avrete probabilmente notato come la risposta non sia mai nemmeno lontanamente
flat. Ciò non è dovuto alla qualità delle cuffie, piuttosto al fatto che la maggior parte di esse
sono progettate in questo modo.
Ecco perché:
1.Data la vicinanza delle cuffie alle vostre orecchie, le alte frequenze suoneranno più
forti di quanto siano in realtà. Per compensare questo effetto le aziende produttrici
aggiungono un roll-off sulle alte frequenze.
2.Per compensare la mancanza di bassi penetranti come quelli delle monitor, alcune
cuffie hanno un leggero bass boost.
3.A causa della difficoltà per le cuffie a riprodurre le ottave più basse, alcuni modelli
compensano ciò con un boost supplementare sulle ottave più alte.
Anche se tutti questi accorgimenti potrebbero aiutare in qualche modo, non si tratta
chiaramente di un sistema senza pecche. Per questo motivo, lavori come
l’Equalizzazione, possono rivelarsi complicati in cuffia, soprattutto per quanto riguarda la
valutazione del livello dei bassi. In questi casi la cosa migliore che si può fare è
confrontare il vostro lavoro con dei buoni dischi in generi simili.
3. Crossfeed
Un frazione di secondo più tardi, a causa della distanza maggiore, ciascun orecchio sente
il suono proveniente dalla monitor opposta, ad un volume leggermente inferiore. Questa
porzione di suono è comunemente conosciuta come il crossfeed.
Quando il cervello si accorge che manca qualcosa. E' naturalmente portato a non
apprezzare ciò che sente oppure in alcuni casi, ricrea e disturba, quindi:
Mono VS Stereo
Per poter individuare se un suono è mono o stereo senza un software dedicato, ci vuole
un pò di pratica e abitudine all’ ascolto. Tuttavia in un segnale stereo, vedremo oscillare le
informazioni sonore in modo diverso tra il canale L e R sul meter del traccia in un software.
Se un segnale audio è mono, questa oscillazione sarà identica per entrambi i canali e si
muoverà simultaneamente nel tempo (vedi slide lezione E).
MID / SIDE
Il mid/side prima di tutto è una tecnica di microfonazione.
Nel mastering talvolta si preferisce lavorare emulando una ripresa mid-side, che consiste
nell'utilizzo di un microfono a diagramma polare unidirezionale posto al centro, e un
microfono con diagramma polare figura a 8 coincidente ma orientato
perpendicolarmente.
Sul mixer i due microfoni non verranno semplicemente miscelati
assieme, ma vi sarà:
il canale destro, formato da M+S
il canale sinistro, formato da M-S (ossia M+ (S invertito di fase)
Può essere comodo equalizzare diversamente il MID e il SIDE, e quindi si usa un
procedimento che permette di separare le due componenti, analogo a quello che si utilizza
per trattare la ripresa microfonica. I plug ins che lavorano in MS, si occupano del segnale
MID, quindi del mono e del SIDE , cioè dei suoni che sono su L e R separatamente.