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explaining sound-shapes
Articolo di Denis Smalley
Al giorno d’oggi non utilizziamo più soltanto i suoni strumentali o vocali per comporre, ma anche
quelli ambientali.
La SPETTROMORFOLOGIA (da morphé = forma) è il comportamento dello spettro sonoro nel tempo.
Lo spettrogramma (o sonogramma) è l’analisi spettrale grafica del suono: rappresenta lo sviluppo
delle frequenze nel tempo.
Reduced listening. L’ascolto ridotto è un tipo di ascolto che si concentra sulle caratteristiche di un
suono, senza domandarsi quale sia la fonte da cui proviene.
In base alla spettromorfologia, Smalley fa una catalogazione delle tipologie di suono in base alle loro
caratteristiche. Ecco le principali:
Di solito, nella musica elettronica si taglia la testa (attacco) ai suoni per renderli irriconoscibili
e confondere l’ascoltatore.
MOTO .
schema
Si parla di musica acusmatica quando, nelle performance dal vivo, le fonti sonore
sono invisibili (per esempio una musica per soli altoparlanti). Il termine deriva dalla
scuola pitagorica, i cui discepoli ascoltavano il maestro parlare dietro ad un velo,
senza vederlo. Nella musica acusmatica, il velo è una metafora dell'altoparlante.
RANGE FREQUENZIALE .
Nello spettro sonoro, Smalley definisce la zona più acuta delle frequenze come CANOPY
(tetto) e quella più grave come ROOT (radice). Entrambe costituiscono la cornice del suono,
ovvero le sue estremità: ciascuno di noi percepisce maggiormente un range di frequenze
centrale.
SPAZIO .
Oltre allo spazio esterno nel quale il suono viene riprodotto, esiste anche uno spazio interno al
suono: si verifica quando una spettromorfologia stessa sembra racchiudere uno spazio, per
esempio quando sentiamo la risonanza di uno strumento a corde.
Più aspetti del suono si riescono ad individuare, più sarà facile ricostruire un suono da capo mediante
la sintesi.