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dal vivo
Per poter suonare nel modo migliore, un gruppo di musicisti deve avere la possibilità
di “sentirsi” in modo soddisfacente. Inoltre devono essere sicuri della qualità e del
livello del suono che essi e il loro pubblico stanno ascoltando. Anche se tra i sistemi di
amplificazione usati in un piccolo locale e quelli dei grandi stadi, che devono
soddisfare un pubblico di decine di migliaia di persone, sembrano esserci poche
affinità, in realtà a questi impianti, come a tutti quelli possibili entro questa estrema
varietà, si applicano gli stessi principi basilari. Talvolta la terminologia relativa agli
impianti sonori crea confusione. Un sistema PA o”Pubblic Address” è in generale il tipo
più piccolo di impianto sonoro e viene anche usato per amplificare una persona che
parla o che tiene un discorso oppure per amplificare la voce di un cantante;
“rafforzamento del suono”, invece, è l’espressione usata per indicare i sistemi più
grandi, che vengono impiegati da un gruppo quando sono amplificati sia il suono della
voce che degli strumenti.
Il set-up di base
L’inserimento diretto o “DI” è la tecnica per collegare l’uscita del pick-up di una
chitarra direttamente al canale d’ingresso di una consolle di mixaggio. L’uscita di
alcuni strumenti può essere compatibile con l’ingresso di un mixer, ma spesso sono
necessari degli speciali dispositivi DI. Le chitarre hanno di solito un’uscita ad alta
impedenza e un dispositivo DI facilita l’adattamento dell’impedenza all’ingresso di una
consolle.
Se l’amplificazione sul palco di un chitarrista aggiunge colore o incisività al suono, uno
“speaker simulator” è un’alternativa migliore al DI. Uno “speaker simulator” non è
altro che un elaboratore del suono che prende il segnale proveniente dall’
amplificatore di una chitarra e lo elabora per simulare il suono di una cassa acustica,
senza dover amplificare la cassa stessa. Il segnale del simulatore è direttamente
inviato a un mixer. Questo sistema offre una migliore qualità del suono sia dal vivo
che in studio, perché non vengono raccolti rumori indesiderati o i suoni di altri
strumenti; inoltre dato che non c’è microfono, si annulla il rischio di un feedback
indesiderato.
Una chitarra elettrica e i suoi pick-ups possono riconvogliare il suono del proprio
amplificatore, creando un feedback loop, esattamente come un microfono. L’abilità
artistica di suonare con il feedback consiste nel saper trovare quelle posizioni sul palco
in cui il sustain può essere indotto senza che il pick-up della chitarra generi fischi
indesiderati. Allora la cassa e le corde della chitarra vibreranno in armonia con le onde
sonore provenienti dall’amplificatore, creando un feedback ioop che può essere usato
per sostenere una nota indefinitamente. Per esser certi che suonino solo le corde
desiderate è essenziale possedere una buona tecnica di smorzatura delle corde. Eric
Clapton usa il feedback per neutralizzare la frizione sulla chitarra, creando un costante
feedback loop. Brian May usa un livello più elevato di feedback, e i suoi accordi
provocano un tale effetto di ritorno per cui dalla sua chitarra i suoni sembrano
esplodere.
I cavi
Equalizzatori grafici
Cross-over
Nei grandi impianti sonori da concerto il suono, prima di essere inviato agli
amplificatori e poi agli altoparlanti PA, viene suddiviso in bande di frequenza distinte.
L’illustrazione sulla sinistra mostra un dispositivo di cross-over stereo a tre vie che
divide ciascuno dei due segnali (destra e sinistra) in tre distinte bande di frequenze.
Gli altoparlanti non riescono bene ad amplificare contemporaneamente tutte le
frequenze, soprattutto agli alti volumi richiesti dagli impianti sonori da concerto. In
linea di massima, quindi, le note o frequenze più alte sono riprodotte meglio da
altoparlanti piccoli, al contrario le note e le frequenze più basse vengono riprodotte
meglio da altoparlanti grandi. Per questo motivo è probabile che anche un impianto
stereo domestico abbia un cross-over a due vie per separare il segnale in due bande di
frequenze distinte e inviarlo agli altoparlanti per gli alti e a quelli per i bassi che si
trovano in ogni cassa acustica. Gli impianti sonori da concerto hanno almeno due punti
di cross-over che separano il suono in tre bande di frequenza. Queste vengono poi
amplificate individualmente e inviate a diversi altoparlanti. Il sistema mostrato
nell’illustrazione ha altoparlanti separati ognuno nella propria cassa, per i bass medi
(mid-range) e gli alti (o alta gamma) Le singole casse degli altoparlanti possono essere
sistemate in modi e schieramenti diversi per adattarle all’acustica di un ambiente
particolare. I piccoli sistemi PA, pensati solo per la voce, hanno di solito un solo punto
di cross-over, che separa il segnale inviandolo agli altoparlanti per i medi o a quelli per
gli alti di una cassa. Le ditte che forniscono gli impianti audio per i concerti sollevano
interminabili discussioni sul perché i loro punti di cross-over e le loro configurazioni di
altoparlanti sono migliori di quelle utilizzate dai loro concorrenti. svolgano un ruolo
decisivo, piuttosto che il tipo di sistema utilizzato.
Radio trasmettitori
I radio trasmettitori o “trasmettitori senza fili” possono essere utilizzati sia con i
microfoni che con le chitarre. Essi hanno il vantaggio di liberare il musicista dalle
limitazioni nel movimento dovute al fatto che utilizza impianti audio tramite cavi di
collegamento. Inoltre possono essere usati per inviare ai musicisti dei mix attraverso
cuffie o auricolari, senza imbattersi negli stessi problemi appena esposti. La maggior
parte dei set per la radio trasmissione costruiti per utilizzi in concerti, funzionano in
VHF (very high frequency) e offrono maggiore affidabilità e migliore qualità del suono
rispetto ai primi modelli. Talvolta possono essere raccolti segnali vaganti o
interferenze. Il sistema Samson VLP (a destra) può operare su 14 frequenze a scelta,
cosicché se ci sono dei problemi è possibile selezionare una frequenza libera da
interferenze durante un controllo del suono o una prova.
Misure di sicurezza
Molti musicisti sono morti o si sono feriti per aver preso una scossa elettrica causata
da linee d’alimentazione o apparecchiature elettriche difettose. 250 milliamp
necessari per alimentare una lampadina da 60 watt sono sufficienti per fulminare
cinque persone contemporaneamente. Un caso classico si verifica quando un
musicista che sta suonando una chitarra elettrica tocca un microfono. Se la messa a
terra dell’amplificatore della chitarra è difettosa, la corrente passerà alla presa di terra
del circuito del microfono. In tal caso il chitarrista potrebbe non riuscire a lasciare la
chitarra e il microfono finché la corrente non sia tolta e nel frattempo ricevere una
scossa letale.
La messa a terra dell’alimentazione principale è studiata per assorbire gli eccessi di
corrente quando si verifica un guasto, ma dei collegamenti sbagliati possono rendere
tutto inutile. Per verificare se l’alimentazione elettrica delle prese a muro e delle
prolunghe è stata correttamente messa a terra si utilizza un “ring mains tester”. Sul
palco non bisognerebbe usare nessuna apparecchiatura elettrica senza aver
controllato la linea di alimentazione. I “Residual Current Device” o “RCD” sono stati
progettati per togliere l’energia elettrica quando rilevano una dispersione di corrente
potenzialmente pericolosa. Assicuratevi sempre che ci sia un RCD tra la linea di
alimentazione e ogni elemento dell’equipaggiamento da essa alimentato. Non usate
mai l’alimentazione se è stato rilevato un guasto e non cercate di usare uno strumento
dopo che un RCD ha sospeso l’erogazione di corrente. Il controllo dei cavi di
collegamento, dei fusibili e delle spine non viene mai effettuato troppo spesso. I cavi
sono particolarmente soggetti a guasti durante il trasporto e il montaggio. Usate
sempre fusibili del valore corretto. Sulle chitarre si possono installare circuiti di
sicurezza addizionali; questo intervento dovrebbe essere eseguito da elettricisti
qualificati.
L’udito
Non c’è alcun dubbio che esposizioni prolungate a livelli eccessivi di pressione sonora
provochino dei danni all’udito
umano. Con l’età l’udito di ognuno alle alte frequenze diminuisce; il declino è di solito
lento e di scarsa entità, a meno che livelli eccessivi di esposizione sonora o particolari
patologie non abbiano danneggiato la capacità uditiva. Il livello di pressione sonora
viene misurato in decibel o dB. Le Autorità sanitarie consigliano un’esposizione
massima a 104 dB nel caso di un suono prolungato e a 140 dB nel caso di brevi picchi
momentanei e ritengono che nella maggior parte delle esibizioni dal vivo i livelli di
pressione sonora sono troppo alti per garantire un’assoluta sicurezza. Altri test hanno
mostrato che i tecnici di registrazione continuamente sottoposti a valori limite di
pressione sonora, leggermente inferiori a quelli dei concerti, non presentavano un
grado di deterioramento superiore alla norma. Finché non saranno condotte ricerche
più esaustive, l’unica precauzione è quella di evitare l’eccessiva vicinanza agli
altoparlanti. Alcuni dei segnali d’allarme si tradurrebbero nell’avvertire una risonanza
nell’orecchio o in sensazioni di malessere durante o dopo un’esibizione.