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Abbiamo gia detto che la luce e’ la variabile primaria e fondamentale per l’esistenza della fotografia.
Cerchiamo di capire cosa avviene durante l’ESPOSIZIONE di un supporto fotografico. Parlo di supporto
fotografico poiche’ i sensori digitali hanno fatto la loro comparsa nella fotografia solo negli ultimi 20 anni
e prima di allora si sono utilizzate lastre o pellicole fotosensibili.
Mentre nelle pellicole questo valore e’ fisso, nei sensori digitali questo valore puo’ essere variato
tramite impostazioni. Maggiore e’ il numero e maggiore sara’ la capacita’ del sensore/pellicola di essere
impressa dalla luce. Ma e’ anche vero che maggiore sara’ questo valore e maggiore sara’ la “grana”
presente sulla fotografia finale. ISO maggiori vengono utilizzati quando c’e’ scarsita’ di luce, per esempio
di notte, in interni di sera oppure in ambienti bui come chiese o teatri.
Perche’ all’aumentare del valore ISO aumenta la grana, o in termini tecnici RUMORE?
Perche’ il sensore della macchinetta in quel caso e’ capace di ricevere minori informazioni, potendo
pero’ approssimare cio che restituisce, cioe’ la fotografia.
Nella maggior parte delle macchine fotografiche digitali, il range ottimale di utilizzo degli ISO va da 100
ad 800, in modo da avere risultati puliti da rumore eccessivo ed utilizzabili per ogni applicazione.
Alcune macchine di ultima generazione funzionano egregiamente fino a 6400 ISO, altre addirittura si
spingono oltre i 100000 ISO.
Ricorda pero’ che la scarsa capacita’ di una macchinetta di lavorare ad alti ISO non e’ affatto un
deterrente a foto di qualita’. Per anni fotografi famosissimi hanno scattato con pellicole 100 ASA senza
che nessuno si lamentasse del rumore.
Questo degli ISO e’ forse un concetto avanzato per qualcuno a digiuno di ogni nozione tecnica
fotografica ma, personalmente, ritengo che sia necessario per poi muoversi piu facilmente per
comprendere cio che segue.