MACCHINE FOTOGRAFICHE l’apertura del diaframma (più alto è F) maggiore è la profondità di
campo, più grande è l’apertura del diaframma (più basso è F)
minore è la profondità di campo; e dalla lunghezza focale, REFLEX E MIRRORLESS: consentono di cambiare obiettivo maggiore è la lunghezz focale, minore è la profondità di campo, e hanno una qualità migliore. minore è la lunghezza focale, maggiore è la profondità di campo. BRIDGE-COMPATTE-ISTANTANEE: montano un solo (regola la quantità di luce) obbiettivo, sono più comode da usare ma hanno una minore qualità dell’immagine finale. Hanno 3 determinanti principali: • sensore: è il cuore della fotocamera, come lo era il rullino sulle analogiche, è importante per avere una buona qualità. • processore: è il cervello della macchina, perché mescola i Formato da tanti fotodiodi o recettori di luce, quanti sono i dati acquisiti tramite sistema ottico e sensore, e li elabora in pixel della macchina, ognuno percepisce una determinata una immagine. Fa azioni che riguardano la qualità finale quantità di luce e produce una carica elettrica, che viene dell’immagine, per esempio demosaicizzazione, operazione raccolta da circuiti del sensore e portata ai componenti della nella quale vengono processati i colori e la riduzione del macchina fotografica che si occupano dell'elaborazione rumore digitale. Regola i contorni e contrasto fra i pixel per dell'immagine. migliore la nitidezza dell’immagine. Interviene nel workflow: velocità di scatto, buffer di memoria, consumo energetico. APS - C FULL FRAME • autofocus: è un automatismo che applicato ai sistemi ottici 23,6mm x 15,7mm 36mm x 24mm permette di ottenere e mantenere automaticamente la messa GAMMA DINAMICA: è la differenza fra la quantità di luce a fuoco su un soggetto. Quando la quantità di luce, massima e luce minima che il sensore è in grado di registrare. È la contrasto, movimento del soggetto, si estremizzano e il capacità di un sensore di catturare le sfumature d’intensità di luce lavoro dell’AF si fa più complesso. che stanno in mezzo al troppo scuro e al troppo chiaro. Questa capacità di catturare i OBIETTIVO FOTOGRAFICO dettagli di luce risulta migliore su un sensore full frame grazie alla È un dispositivo ottico in grado di raccogliere e riprodurre dimensione dei fotodiodi un'immagine, da utilizzare nelle macchine fotografiche. È un PROFONDITÀ DI CAMPO: è la zona nitida di una foto. cilindro che contiene all’interno un sistema di lenti che fanno Questa dipende dall’apertura del diaframma, più piccola è passare la luce. Coprono l’area del sensore, quello APS-C essendo più piccolo, l’obiettivo è più piccolo, e più leggeri ed economici. • maggiore è la lunghezza focale: (teleobiettivo) minore è Gli obiettivi Full Frame possono essere usati anche su APS-C, ma l’angolo di campo e quindi più grande è il soggetto che parte di ciò che inquadrano finirà fuori dal sensore e quindi non appare nella foto. apparirà nella foto. Invece se un obiettivo APS-C è usato su un • minore è la lunghezza focale: (grandangolari) maggiore è sensore Full Frame, non ci sarà luce nelle zone periferiche del l’angolo di campo e più piccolo è il soggetto presente nella sensore. fotografia. LUNGHEZZA FOCALE: Fisicamente, è la distanza fra il • per lunghezze focali normali: qui l’angolo di campo è centro ottico dell’obiettivo e il piano di messa a fuoco (cioè il simile a quello dell’occhio umano. sensore). Si misura in millimetri; è una caratteristica dell’obiettivo, e si trova sempre indicata sull’esterno. A seconda della lunghezza focale, si individuano tre categorie principali di TREPPIEDE, FILTRI, SCHEDE obiettivi: • normali: quelli con distanza focale intorno ai 50mm, si DI MEMORIA chiamano così perché, infatti, offrono un angolo di campo TREPPIEDE: un supporto costituito da tre aste unite, che quasi equivalente a quello effettivo dei tuoi occhi. consente di dare stabilità e controllo alla macchina e quindi alla • grandangolari: quelli con lunghezze focali inferiori ai fotografia. Es. per ottenere un effetto “setoso” dell’acqua è 35mm. Rendono i soggetti fotografati più piccoli, e necessario aumentare il tempo di scatto a ½ sec. ma senza un consentono di ampliare l’angolo di campo, cioè la visuale. treppiede la foto sarebbe stata tutta mossa. Ottimi per i paesaggi. • testa per treppiede: le migliori permettono di muovere la • teleobiettivi: con lunghezze focali superiori ai 70mm. camera su tutti gli assi, cambiando la posizione di Rendono i soggetti fotografati più grandi, e restringono inquadratura a piacimento. l’angolo di campo. Sport, natura. FILTRI FOTOGRAFICI: una volta si faceva molto uso di Infine, un obiettivo può avere un’unica lunghezza e in questo caso diversi tipi di filtri, avvero di “vetri” che montati sull’obbiettivo si chiama ottica fissa, e una lunghezza variabile, chiamato zoom. permettono di avere effetti fotografici. Ogni lunghezza focale ha un effetto su una grandezza che si Oggi grazie ai programmi di ritocco questi filtri non vengono più chiama: usati. Ci sono, però, due tipologie di filtri che vengono ancora ANGOLO DI CAMPO: l’ampiezza dello spazio che si vede usati: attraverso il mirino con l’obiettivo montato. • polarizzatore: filtro in grado di modificare le caratteristiche della luce. Serve quando la foto ha colori sbiaditi, priva di contrasto. Quindi migliora contrasto e saturazione, però 32GB. È il formato per chi non ha necessità di girare video essendo montato sull’obbiettivo fa passare meno luce. È in alta definizion ideale per eliminare riflessi (se si fotografa dietro il vetro di un treno) Usato sopratutto per foto di paesaggi. La capacità non è l’unica cosa da valutare ma anche la velocità con cui la scheda riceve e trasferisce dati. La velocità determina la • filtro ND: (Neutral Density) si può paragonare a degli velocità con cui le foto vengono trasferite dal buffer (memoria occhiali da sole. Serve per ridurre l’intensità della luce che cuscinetto dove ci sono gli scatti prima di essere scritti sulla raggiunge l’obiettivo, modificando le condizioni relative al scheda SD) diaframma e ai tempi di scatto, alterando, di conseguenza, l’esposizione. Uno strumento nelle mani del fotografo per FORMATO RAW O JPEG? Quando scattiamo una foto la camera elabora una serie di info che vengono registrate dal poter ottenere i risultati che desidera. sensore e che poi generano un file; che può avere due tipi di formato: • JPEG: un file “lossy” (da “to lose”, perdere) perché mentre viene creato, un algoritmo si occupa di eliminare alcune info per renderlo più leggero. • RAW: non viene elaborato nella fotocamera ma viene archiviato (grezzo = raw in inglese). Scattare in RAW permette di avere più spazio creativo per decidere il risultato della foto finale; di dover prendere meno decisioni in fase di scatto Però il file è molto più pesante, rallenta la camera e può essere aperto solo con programmi specifici.
SCHEDE DI MEMORIA: è un elemento fondamentale TECNICA FOTOGRAFICA
dell’attrezzatura. Dispositivo elettronico usato per memorizzare Possiamo evidenziare tre tipi di scelte per scattare: dati in forma digitale. È importante che abbia abbastanza capacità, • inquadratura: sceglierla significa decidere dove che sia di qualità. posizionarsi rispetto al soggetto, come orientare la camera, • SDHC: queste schede (Secure Digital High Capacity) sono quale lunghezza focale usare. dotate di una capacità di archiviazi one che va dai 4GB ai • luce: si decide l’intensità, direzione, colore, durezza delle fotocamera, il dagherrotipo, composta da due scatole di legno fonti di illuminazione (quest’ultima ha a che fare con il che scorrendo mettevano a fuoco. Questo lo presentò contrasto che si crea fra luce e l’ombra, può essere luce duraall’accademia della scienze. o luce morbida) Nel 1851 venne organizzata la prima grande mostra internazionale • nitidezza: scegliere il suo grado vuol dire decider il punto di di fotografia a Londra. Nel 1858 nasce la carta da visita, una messa a fuoco, la profondità di campo, la velocità di scatto forma di fotografia commerciale Nasce poi la fotografia di dell’otturatore. viaggio, Roger Fenton, che fotografò la guerra di Crimea. Vietato fotogr. cadaveri. Dopo i fotografi iniziarono a documentare la TRIANGOLO DELL’ESPOSIZIONE: è formato da tre crudeltà delle battaglie. parametri, che sono: MUYBRIDGE: fotografo inglese, il primo che raccontò il • diaframma: agisce sulla quantità di luce che attraversa movimento nella fotografia. Diede vita a sequenze in cui si l’obiettivo nell’unità di tempo. rappresenta il movimento, la cronofotografia. • velocità di scatto: questa condiziona il tempo per cui la luce EDWARD’S CURTIS: le sue immagini hanno come pro passa. tagonisti gli indigeni. (fotografia documentaria) • sensibilità ISO: ci dice quanto è sensibile il sensore alla EUGENE ATGET: fotografo più importante per quanto luce che lo colpisce. riguarda la fotografia documentaria/reportage ha raccontato tutta la periferia francese. STORIA DELLA LEWIS HINE: grazie alla fotografia e alla sua ricerca sul lavoro FOTOGRAFIA minorile riuscì a far nascere una legge che vietava il lavoro dei bambini nelle fabbriche. DAGUERRE: nel 1839 registra il brevetto. Le origini risiedono NADAR: analizza l’aspetto fisiognomico e psicologico del nell’invenzione della prospettiva lineare: un mezzo per produrre personaggio, studia le posture e gli atteggiamenti. automaticamente immagini in una prospettiva perfetta. Si prese tutti i meriti, perché lui iniziò a collaborare con Niepce, ma morì 4 anni dopo. COMPOSIZIONE Ci fu così la dagherrotipia, la prima vera procedura che permise SEZIONE AUREA: determina la di fissare in modo permanente una foto. Si trattava di una camera posizione ideale di un punto forte in oscura riadattata che possedeva un dorso rimovibile, conteneva un’opera. È stata usata per secoli da una piastra di rame argentata sensibilizzata con vapori di iodio, e tanti artisti di varie discipline, es veniva esposta per 20 secondi. Daguerre inventò pure la prima pittura, e poi nella fotografia. GRIGIO MEDIO E REGOLA DEI TERZI: è la più nota fra le regole di com posizione in fotografia. Si tratta di una semplificazione della BRACKETING famosa sezione aurea. Suggerisce di suddividere il fotogramma in 9 riquadri uguali. Nei ritratti si cerca di posizionare l’occhio in LO STOP: è l’intervallo fra un valore dell’esposizione. uno dei punti di forza. Aumentare questo intervallo significa raddoppiare la quantità di luce e diminuire vuol dire dimezzare la quantità di luce registrata INQUADRATURA dal sensore. (foto 2^ pag). REGOLA DEL RECIPROCO: il tempo di scatto per non Consiste nella scelta degli elementi da includere nelle foto e nella avere una foto mossa a mano libera deve essere almeno uguale al loro organizzazione nell’inquadratura. reciproco della lunghezza focale a cui stai scattando: per es. se si Alcuni schemi di inquadrature: sta scattando con una lunghez focale di 30mm il tempo di scatto • primo piano: quando l’inqu. è sul viso del sogg. deve essere almeno 1/30. • mezzo busto: inquadratura riprende viso e busto ESPOSIMETRO: strumento che aiuta a quantificare la luce • piano americano: inquad. dalle ginocchia in su presente sulla scena (esposim. incidente) e la luce riflessa dal soggetto. C’e pure l’esposimetro interno. • figura intera: soggetto intero, si riduce lo sfondo GRIGIO MEDIO: grigio 18%, non l’ho capito. • campo lungo: soggetto intero e dietro lo sfondo BRACKETING: una tecnica di ripresa che consiste nel MICROPOSIZIONAMENTO: inclinazione della testa, riprendere più immagini dello stesso soggetto usando diverse piegatura ginocchia. Il modo in cui ci si sposta rispetto alla luce: impostazioni, maggiori e inferiori oltre a quella normale, diretta, laterale, controluce. Tutto questo influisce sulla solitamente una diversa esposizione. dimensione degli elementi fotografati, l’effetto luce degli elementi, e la forma degli elementi. STRAIGHT PHOTOGRAPHy STOP, ESPOSIMETRO, È una tendenza del linguaggio fotografico che nasce nella prima metà del Novecento in opposizione al pitto rialismo e ad ogni REGOLA RECIPROCO, IL forma di manipolazione, di ritocco. Qualunque alterazione della fotografia rende automatic. meno puro lo scatto, e quindi meno vero. Maggiori esponenti di questa tendenza: