COME UTILIZZARLA
Se sei mai stato su un set cinematografico di un film costoso, avrai sicuramente notato la
numerosa quantità di luci artificiali utilizzate.
Proiettori, quarzi, stativi, bandiere francesi e tantissimi altri strumenti necessari per girare
un grande film.
Per un occhio inesperto, tutto questo materiale potrebbe essere un po’ eccessivo.
Del resto, se si vuole girare una scena, basterebbe soltanto prendere una telecamera
e registrare con la luce naturale.
E allora, a cosa servono le luci?
E perché una produzione spende, per ogni film, migliaia e migliaia di Euro per noleggiare
tutta l’attrezzatura che servirà ad illuminare le scene?
Il motivo principale per cui nel cinema e nella televisione vengono utilizzate le luci è che la
pellicola, o il sensore della macchina da presa, non risponde alla luce così come
rispondono i nostri occhi.
Questo significa che, se vuoi rendere una scena il più naturale possibile,
paradossalmente, dovrai utilizzare le luci artificiali.
Del resto, se vuoi rendere spettacolare l’immagine di un film, non dovrai illuminare
solamente gli attori, ma anche ogni singolo elemento che rientra nell’inquadratura.
E ti assicuro che non è semplicissimo. 😉
Per questo motivo, ho voluto scrivere questa guida che ti svelerà i segreti e la tecnica
utilizzata da centinaia di Direttori della Fotografia per girare i propri film.
È stato un lavoro molto lungo perché sono dovuto andare a studiare i più grandi Direttori
della Fotografia del cinema mondiale.
Sono dei veri artisti che utilizzano la luce per trasmettere l’atmosfera e le emozioni che il
regista desiderava, mentre scriveva il suo film.
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LE BASI DELL’ILLUMINAZIONE:
COS’È E COME UTILIZZARLA
Nell’immagine a sinistra ho utilizzato come fonte di luce quella proveniente dalla finestra
alla sinistra del cagnolino.
In questo caso si può parlare di luce morbida poiché il peluche lascia sul muro delle
ombre sfocate.
La luce del sole non è diretta e quindi si riesce ancora a distinguere la forma dell’oggetto
che proietta l’ombra.
Nell’immagine a destra invece, ho utilizzato la luce del flash della mia macchina
fotografica.
In questo caso, la luce non ha lasciato nessun tipo di ombra poiché è posizionata
esattamente davanti al cagnolino.
La luce dura infatti, lascia delle ombre ben definite, e in alcuni casi, inesistenti.
2) LA LUCE SOLARE
Quando a Stanley Kubrick gli fu chiesto perché preferiva girare con l’illuminazione
naturale, lui rispose semplicemente: “Perché è così che vediamo le cose”.
Dunque, se hai deciso di girare i tuoi video usando questa tecnica, assicurati di pianificare
attentamente il giorno e l’ora delle riprese.
Infatti, il sole cambia intensità e colore abbastanza rapidamente, soprattutto verso la fine
della giornata.
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Come utilizzare l’illuminazione naturale nei tuoi video
3) LA LUCE LATERALE
La luce laterale è perfetta per enfatizzare l’emozione che vuoi conferire alla scena, definire
la profondità e far emergere il soggetto ripreso in modo più drammatico.
A dire il vero, nella mia lunga carriera televisiva ho sempre cercato di impostare le luci
utilizzando questa tecnica, che seppur semplice, è sempre riuscita a creare un effetto
molto naturale su tutti i miei video.
Una volta capito questo schema si è sulla buona strada per comprendere tutta
l’illuminazione.
La tecnica d’illuminazione a 3 luci coinvolge tre luci principali che in questa sede
chiameremo:
Luce principale
Luce diffusa
Controluce
Ecco una vignetta che ho creato per farti capire le posizioni in cui si dovrebbero impostare:
Sarà la prima luce ad essere posizionata dal Direttore della Fotografia e verrà
utilizzata per illuminare il soggetto da riprendere.
Il mio consiglio è quello di evitare di posizionare la luce troppo vicino alla telecamera. In
questo modo infatti, potrebbe esserci il pericolo che l’illuminazione diventi troppo piatta e
confusa.
Prova a fare dei piccoli test avvicinando e allontanando la luce dalla fotocamera fino a
quando non avrai trovato la giusta distanza.
Poiché la funzione principale della luce diffusa è quella di rimuovere le ombre create dalla
luce principale, è fondamentale che la diffusione rimanga tale e non crei altre ombre con le
proprie caratteristiche.
Di solito la luce diffusa viene posizionata di fronte alla luce naturale (vedi disegno) ma
sappi che più è vicina alla fotocamera, meno ombre creerà.
Ad esempio, al posto della luce, potresti posizionare un riflettore a 3/4 rispetto alla luce
principale.
c) CONTROLUCE (C)
È caratterizzata da una luce meno potente di quella principale che viene posizionata dietro
al soggetto ad un angolo di circa 90 gradi.
L’idea del controluce è di creare un bordo di luce attorno alle spalle e alla testa del
soggetto. In questo modo il soggetto rimane separato dallo sfondo e gli conferisce un
aspetto tridimensionale.
Finisco questo paragrafo con un’immagine che spero ti chiarisca definitivamente le idee su
come utilizzare lo schema d’illuminazione a tre luci.
L’immagine è ripresa dal film “Il favoloso mondo di Amélie” di Jean-Pierre Jeunet
fotografato da Bruno Delbonnel.
Inoltre, come nel caso di Amélie, cerca di avvalersi di colori con dei toni molto contrastanti
usando, ad esempio, le gelatine di colore blu.
Predilige l’uso di obiettivi Cooke S4 grandangolari, e per anni ha utilizzato Macchine da
presa ARRICAM usufruendo di pellicole Kodak.
Una buona idea potrebbe essere anche quella di utilizzare delle gelatine di diverso colore,
a seconda delle luci impostate.
Guarda, ad esempio, questa immagine:
Il grande Adam Greenberg, il direttore della fotografia di Terminator 2, ha utilizzato 2
gelatine diverse per la luce principale e il controluce.
Un effetto apocalittico, che ricorda quello dei film di fantascienza.
Queste potrebbero essere le luci delle lampade utilizzate per la scenografia, oppure la
luce di una televisione accesa o anche le sirene di una macchina della polizia.
La prima cosa da fare è quella di incontrare il Direttore della Fotografia insieme allo
scenografo.
Saranno loro infatti, coadiuvati dal regista, ad impostare le luci naturali all’interno della
scena.
La regola numero uno resta comunque quella di scegliere una posizione per la
Macchina da presa che consenta di ottenere il massimo dall’illuminazione già
presente.
Inoltre, un piccolo segreto è quello di utilizzare per ogni lampada, un piccolo
interruttore dimmer.
In questo modo infatti, si potrà regolare l’intensità più adatta per ogni singola porzione
dell’immagine.
A volte, utilizzare le luci naturali può essere interessante per produrre un effetto
particolare.
Harris Savides aveva uno stile naturalistico che si avvicinava molto a quello dei
documentari.
Il suo segreto era di chiudere il diaframma di almeno uno stop e mezzo rispetto a quello
impostato correttamente dall’esposimetro.
In questo modo riusciva, nella maggior parte dei suoi film, a creare un effetto sognante ed
idilliaco.
Illuminava gli attori utilizzando degli enormi riflettori che diffondevano la luce in tutta la
scena.
Inoltre, era un’amante della luce laterale e usava spesso le lanterne cinesi.
6) LUCE DI RIMBALZO O RIFLESSO
Una luce di rimbalzo è una luce riflessa.
Esistono numerosi strumenti che hanno lo scopo di far riflettere la luce proveniente da un
proiettore su un personaggio o un elemento da riprendere.
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La luce riflessa è una delle tecniche fotografiche che preferisco e che utilizzo spesso nei
miei video.
Questo perché non hai bisogno di grossi strumenti, ma soprattutto perché è una luce
molto morbida che dà alla scena un impatto naturale.
7) HIGH KEY & LOW KEY
Passiamo ora a parlare di due tipi di illuminazione usati spesso nel cinema, soprattutto
quello americano.
L’High Key è una tecnica di illuminazione necessaria a togliere qualsiasi tipo di ombra e si
serve molto della luce di riempimento.
Questa tecnica fu utilizzata nel periodo classico di Hollywood, in particolare per le
commedie e i musical.
Oggi viene utilizzata principalmente per gli spot pubblicitari e per i videoclip musicali.
[…]
Spero tanto che ti sia stato d’aiuto e, soprattutto, ti abbia incoraggiato a provare nuove
tecniche di illuminazione per il tuo video.
Buon lavoro!