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GUIDA

ALL’IMMAGINE
composizione e tecnica

La profondità
di campo
Il termine di profondità di campo indica l’estensione della zona niti- aver perso il controllo di questo importante parametro.
da, davanti e oltre il piano di messa a fuoco. Una volta bisognava Eppure la gestione della sfocatura dello sfondo nei confronti
lottare con la fotocamera e le ottiche per riuscire a mettere a fuoco del primo piano gioca un ruolo importante nella composizione.
tutto quello che era necessario, mentre oggi, con i sensori sempre Esistono anche delle regole teoriche, come quella per cui il piano
più piccoli e le focali sempre più corte, pare complicato riuscire a di messa a fuoco si trova ad un terzo dall’inizio dell’area a fuoco
sfocare uno sfondo senza l’85mm f/1.2! Il fotografo pare quindi ed a due terzi dalla fine della stessa.

Dati esposizione:
L’inclinazione degli edifici è voluta: permette di riempire l’in- 1/250s
quadratura, oltre che guidare lo sguardo verso la vetta del f/8
grattacielo più alto d’Italia (non ancora ultimato). ISO 125
Focale 8,5mm (50mm
equivalente)
Priorità di diaframma

Le piccole dimensioni del


sensore della Pentax Q
insieme al diaframma chiuso
a f/8 ha consentito il “tutto a
fuoco” dal primo piano allo
sfondo.

Volendo, un colpetto di flash avrebbe reso leggibile la


parte in ombra degli attrezzi. Ma senza esagerare.

Ho realizzato questo scatto passeggiando per uno dei nuovi quartieri di Milano. Il tempo di prendere la fotocamera ed il veicolo che
trasportava gli attrezzi se ne stava già andando. Il “tutto a fuoco” grazie alla focale normale ed alla elevata chiusura del diaframma mi
ha consentito di curare solo l’inquadratura. Sono i vantaggi del piccolo sensore e degli automatismi della Pentax Q.

38 TUTTI FOTOGRAFI
Dati esposizione:
1/160s
f/8
ISO 100
Focale 180mm
(270mm equivalente)
Esposizione manuale
Fotocamera Sony SLT-
A77V
Due sono gli elementi forti di questo soggetto: la Uno dei pregi delle Il ramo che sorregge i due alche-
trama, perfettamente nitida e chiara sullo fondo ottiche è la qualità, la chengi entra sfocato nell’inquadra-
scuro e sfocato, ed il frutto rosso all’interno. E’ pastosità dello sfocato tura e diventa nitido nei pressi dei
importante tenere a fuoco entrambe le bacche, (bokeh): si guardi la frutti: è uno stratagemma per dare
anche se non sono vicinissime per uno scatto regolarità della forma profondità all’immagine. La par-
macro con focale medio-lunga. delle aree luminose ziale bruciatura del rametto non ha
sullo sfondo. rilevanza grazie alla sfocatura.

Gli alchechengi sono bacche commestibili che molti conoscono perché vendute ricoperte di cioccolato durante le feste invernali. Quando
ancora in fiore, sono dei lampioncini arancioni bellissimi, soprattutto se illuminati in controluce; qui li ho fotografati nel momento in
cui stanno perdendo il rivestimento colorato e solo le venature ricordano la loro forma originale. In questa immagine la forte sfocatura
dello sfondo è assolutamente provvidenziale e porta lo sguardo sulla trama del fiore/frutto.

La profondità di campo è condizionata dalla lunghezza della focale improponibili nel passato. Tutto ciò favorisce generi fotografici
(il tele sfoca di più), dal diaframma usato (se aperto lo sfondo è come la street photography che ha come elementi di linguaggio
più sfocato), dalle dimensioni del sensore (più grande, minore l’enfasi prospettica data dai grandangolari e il tutto-a-fuoco.
profondità di campo) e dalla distanza del soggetto. Eppure non bisogna dimenticare l’importanza dello sfocato e consi-
A parte il momento della ripresa, è importante considerare anche glio di sperimentare entrambi gli approcci stilistici: vi è un’enorme
“come la fotografia viene osservata”: la sfocatura viene percepita differenza tra uno scatto a tutta apertura con un medio tele ad un
solo alla corretta distanza, ovvero ad una dimensione sufficien- soggetto non molto lontano (un ritratto, un’inquadratura urbana,
temente grande delle immagini, mentre oggi si tende a guardarle dei fiori) ed uno scatto col grandangolare a diaframma chiuso. Nel
su monitor elettronici (o mirini reflex di piccole dimensioni) e nei primo caso la difficoltà è capire“quanto”occorre sfocare lo sfondo,
piccoli formati consentiti dai social network. nel secondo caso è riuscire a comporre in modo equilibrato la
Oggi quindi sembra molto facile mantenere tutto a fuoco, grazie grande quantità di particolari presenti nell’ampia inquadratura.
anche alla diffusione di grandangolari estremi e alle elevate sen-
sibilità che consentono di fotografare con chiusure di diaframma Eugenio Tursi
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