Sei sulla pagina 1di 100

PROGRESSO FOTOGRAFICO ANNO 124 SERIE ORO MAESTRI DELLA FOTOGRAFIA DI MONTAGNA

ae tr
e a fotografia

MONTAGNA
serie oro 50
Editoriale

Quello che unisce tutti i fotografi che abbiamo intervistato è il loro essere appassio-
nati della montagna; leggiamo quello che ci dice Alberto Bregani:
“Fotografare la montagna è il mio modo di renderle omaggio. Per quanto mi ha dato
in termini di emozioni e suggestioni, per quanto mi ha insegnato. Significa continuare
a viverla. Fotografare la montagna vuole dire infiniti passi dentro e fuori le cime, lungo
COLLANA SERIE ORO i sentieri, immersi nei boschi, saltando sasso sasso su torrenti e intorno alle cascate. Si-
gnifica rivivere in modo più maturo e consapevole questo ambiente e questa bellezza.
Progresso Fotografico ANNO 124
La mia fotografia vuole portare le persone ad amare sempre più questi paesaggi, questi
Direttore Responsabile territori, queste cime. Per far comprendere quanto sia importante la loro salvaguardia e
Paolo Namias conservazione. Del resto, come si può proteggere qualcosa quando non la si ama o non
la si apprezza?”
Coordinamento Poi ci sono storie diverse, approcci diversi. C’è chi fotografa in bianconero e chi a co-
Eugenio Tursi lori, chi paesaggi e chi si concentra sull’azione. Per tutti dietro ad ogni immagine c’è
la fatica fisica di scalare la montagna per entrare in sintonia con lei.
Direzione Marketing A commento di una sua immagine Edoardo Brotto ci dice: “E’ una semplice foto ricor-
Francesco Carlini do scattata in una luce fuori dell’ordinario; era una di quelle escursioni avventurose che
ho sempre amato fare in solitaria. Sapendo che il meteo era in miglioramento, sono par-
tito sotto l’acqua per salire in vetta al Mulaz dove avevo deciso di passare la notte, per
Redazione
Viale Piceno 14 - 20129 Milano ammirare le stelle. Una volta in vetta, complice il sole e l’umidità della pioggia, si è creata
tel. 02.70.00.22.22 - fax 02.71.30.30 una quantità di nuvole incredibile e il paesaggio si è letteralmente infuocato durante il
tramonto. Immaginate il silenzio, rotto solamente dai sibili del vento, immaginate di es-
Abbonamenti a Serie Oro: sere voi in cima al mondo, immaginate di distendervi sulle rocce aspettando la notte per
e-mail: abbonamenti@fotografia.it ammirare un cielo straordinariamente ricco di stelle, immaginate le stelle cadenti, imma-
Annuo (6 numeri) € 46,00 ginate di addormentarvi in questo sogno. Alcuni pensano che quello che faccio sia folle,
Fascicoli arretrati: per me è meraviglioso.”
Una copia € 15,00 Mai come questa volta il fascicolo è da leggere, oltre che da guardare per le splen-
+ Spese di spedizione. dide fotografie; gli autori ci raccontano storie personali, episodi, avventure. E ciascu-
Come effettuare i pagamenti: no offre i suoi consigli, che però spesso si sovrappongono: avere pazienza, costanza,
Bonifico, Carta di credito,
acquisire una buona tecnica, essere consapevoli dei pericoli e fare molta esperienza.
CCP N° 2382.3206 intestato a:
Editrice Progresso Per una buona fotografia di montagna occorre elevata competenza tecnica; in gene-
Viale Piceno 14, 20129 Milano re il paesaggio richiede immagini di grande risoluzione per cui il fotografo deve sa-
pere bene quello che sceglie, anche perché deve ridurre all’essenziale gli strumenti
Stampa di ripresa; il loro peso nella salita si fa sentire. Senza dimenticare che occorre portare
Reggiani, Varese. con sé anche tutto il necessario per la sopravvivenza.
Dedichiamo quindi ampio spazio all’esame dell’attrezzatura, concentrandoci sulle
Distribuzione principali caratteristiche tecniche come la risoluzione e la gamma dinamica; consi-
Press-Di, via Trentacoste 7, Milano deriamo poi il peso dell’attrezzatura, la necessità di operare anche in condizioni proi-
bitive, l’importanza dell’autonomia e di garantire stabilità agli scatti. Sarebbe deva-
© Rodolfo Namias Editore - 2018 stante arrivare in cima ad una montagna e scattare un’immagine scadente, mossa, o
www.fotografia.it
magari non riuscire a fotografare perché si è senza batteria!
È vietata qualsiasi riproduzione,
adattamento, traduzione, senza Infine affrontiamo tematiche specifiche come la fotografia di paesaggio, i panorami
autorizzazione. estremi, fotografare l’acqua e l’azione, senza trascurare quello che oggi la tecnolo-
gia ci mette a disposizione, ovvero le applicazioni per smartphone: ci consentono di
Registrazione Tribunale Milano monitorare il tempo, di conoscere la posizione del sole e della luna, di riconoscere le
N. 344 del 3/8/1948 montagne, di scoprire sentieri e percorsi.
ISSN 0033 0868 Abbiamo aperto con l'articolo dedicato a Vittorio Sella. E’ un giusto riconoscimento
ad un grande fotografo che sapeva unire l’amore per la montagna alla capacità di vi-
sione. Visti i tempi, era molto attento anche alle questioni tecniche e per questo era
in contatto con mio nonno, Rodolfo Namias; pubblichiamo due lettere del loro car-
teggio. Vittorio Sella aveva, infatti, il problema di trattare le sue lastre di vetro nel mo-
do migliore per valorizzare le immagini. Mi riprometto di approfondire l’argomento.

Paolo Namias
Sommario N. 50 A cura di EUGENIO TURSI e DARIO BONAZZA
MARZO 2018 Foto di copertina: ANDREA GASPAROTTO

Interviste ai Tecnica 36 ››
professionisti Cosa scegliere
per fotografare in
montagna

3 ›› ‹‹ 42
Vittorio Sella,
fotografo ed Le attrezzature
esploratore per la fotografia di
paesaggio

47 ››
24

‹‹
Applicazioni utili
Alberto Bregani per smartphone
10 18
‹‹

‹‹

Edoardo Brotto Chris Brinlee Jr

30 ››
50

‹‹
Christopher
Beauchamp I panorami estremi

56
‹‹

Luca Mich

62 ››
Ioannis Schinezos
68 86
‹‹

Davide Camisasca ‹‹
Saul Ripamonti
e l’esperienza di
80 ›› Pixcube
74 ›› Andrea
Jack Brauer Gasparotto

90 ››
Michel Thibert

Le prossime N. 51
uscite
Maggio 2018
La foto sbagliata
Vittorio Sella,
fotografo ed esploratore

Vittorio Sella, Cervino, Monte Rosa


dai pressi del colle delle Grandes Murailles,
4000m ca., 18 settembre 1887.

Mi fa molto piacere pubblicare le Volendo affrontare la fotografia di mon-


fotografie di Vittorio Sella oltre che per tagna non potevamo non iniziare con
la loro qualità fotografica e l’importanza una autore che ha fatto la storia di questo
scientifica, anche per il legame che genere fotografico, e non solo. Vittorio
Vittorio aveva con mio nonno, Rodolfo Sella infatti ha affrontato la complessità
Namias. Vittorio Sella era estremamente della ripresa fotografica con i limiti delle
attento alle questioni tecniche, attrezzature dell’epoca, realizzando tut-
consapevole della loro importanza per tavia immagini di grandissima qualità.
poter ottenere immagini di qualità, e Inoltre le sue fotografie sono ancora
teneva un costante contatto epistolare oggi un riferimento assoluto per luoghi
con mio nonno al quale chiedeva e i contesti alla portata soltanto di vere e
suggerimenti sui trattamenti chimici da proprie spedizioni alpinistiche.
usare. Vittorio Sella nacque nel 1859 nella cit-
Paolo Namias tadina piemontese di Biella ed ereditò
la passione della montagna dallo zio
Quintino Sella, fondatore del Club Alpino
Italiano. Era un abile scalatore e compì
Estratti dalla corrispondenza personale tra ascensioni notevoli sulle Alpi, tra cui la
Vittorio Sella e Rodolfo Namias prima invernale del Cervino e del Monte
nel mese di dicembre, anno 1934. Rosa, e la prima traversata invernale del
© Fondazione Sella onlus, Biella

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 3


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Vittorio Sella, Spedizione Italiana: da sinistra Andrea Pellissier, Lorenzo Croux, Giuseppe Petigax, S.A.R. il Duca degli Abruzzi, Dr. Filippo De
Filippi, Erminio Botta, Antonio Maquignaz, conte Umberto Cagni sulla vetta del Monte Sant’Elia, 31 luglio 1897.
Monte Bianco. Partecipò a diverse spe- conservatore dell'archivio fotografico. Oltre a tale progetto la Fondazione è im-
dizioni all’estero, tra cui tre nel Caucaso, Con Angelica Sella parliamo delle finalità pegnata nella divulgazione delle opere e
dove c’è ancora oggi un picco che porta il dell’ente e della conservazione delle fo- dei contenuti dell’archivio tramite eventi,
suo nome, la spedizione al monte Sant’E- tografie di Vittorio Sella. L’archivio com- mostre e rassegne, nel principio ispirato-
lias in Alaska del 1897, la spedizione al prende circa 5000 immagini di monta- re dell’Istituto di Fotografia Alpina oggi
monte Ruwenzori in Uganda del 1906 e gna; sono lastre originali, in formati che parte integrante della fondazione Sella.
la spedizione al K2 del 1909. vanno dai primi 30x40 cm fino a succes- Quella che percepiamo dal colloquio con
La sua collezione fotografica è oggi gesti- sivi 26x31 cm, e pellicole, sempre di gran- Angelica Sella è una realtà viva ed atti-
ta dalla Fondazione Sella Onlus, istituita de formato. Vi è poi un imponente lavoro va nella divulgazione della storia della
dalla famiglia Sella al fine di raccogliere e dedicato al territorio biellese, fotografie e famiglia biellese, ma animata anche da
conservare la sua eredità fotografica e la documentazione. quell’interesse per la ricerca scientifica
documentazione legata alla storia di una Angelica Sella sottolinea come i ma- che ispirava Vittorio Sella.
famiglia che fin dal 1600 ha svolto un im- teriali originali siano in ottimo stato di Abbiamo poi intervistato Andrea Pivotto
portante ruolo economico e culturale in conservazione per cui è possibile la loro per capire come Vittorio Sella affrontasse
Piemonte ed in Italia. riproduzione anche per finalità espositi- le sue spedizioni e lo stretto legame con
L’archivio oggi è aperto agli studiosi di ve o di collezionismo. Una prima recen- la tecnica fotografica, come emerge dalle
tutto il mondo per le loro ricerche, ad te esperienza di divulgazione dell’opera sue fotografie.
esempio quelle relative al confronto tra di Vittorio Sella ha ottenuto un riscontro
lo stato di conservazione dei ghiacciai positivo; inoltre ha fornito interessanti Vittorio Sella è definito il primo gran-
all’epoca di Vittorio Sella e quello attuale. indicazioni sul tipo di stampa preferibile de fotografo di montagna e sappiamo
Per conoscere meglio questa realtà ab- per proseguire nell’opera di divulgazio- che suo archivio è importante.
biamo intervistato Angelica Sella, presi- ne, ovvero la stampa analogica, più adat- La definizione, per quanto impegnativa,
dente Fondazione Sella e Andrea Pivotto, ta della riproduzione digitale. trova sicuramente riscontro nell’alta qua-

4 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Vittorio Sella, K2 (8610 m) dalla Sella dei Venti, 1909. Vittorio Sella, contrafforti occidentali del Kangchenjunga, Wedge Peak
dal lato destro del ghiacciaio Kangchen, 1899.
lità estetica dell’opera di Vittorio Sella, Si tratta di una domanda che ne contie- straordinario che le lastre di Vittorio Sella
nella sua estensione geografica (la quasi ne molte altre, e per tale motivo procedo siano giunte sino a noi.
totalità delle Alpi, il Caucaso, l’Alaska, il per gradi. Le prime fotografie riprese da Per quanto riguarda l’organizzazione
Sikkim, il Ruwenzori e il Karakorum), ca- Vittorio Sella risalgono al 1879, quan- si deve distinguere tra le spedizioni in
pace di toccare ben quattro continenti, do aveva vent’anni. Nel corso della sua Caucaso e le altre. Mentre le prime tre
e nel raggiungimento di quote altime- vita ha sperimentato diverse tecniche di in Caucaso (1889-1890-1896) sono sta-
triche a cui sino ad allora non si era mai esposizione dei negativi, diversi procedi- te interamente organizzate e finanziate
fotografato. Ma soprattutto questa defi- menti di stampa e diversi metodi di ritoc- dallo stesso Sella, quelle successive Alaka
nizione ben si addice alla versatilità dello co. Per far questo si aggiornava costante- (1897), Ruwenzori (1906) e Karakorum
sguardo di Sella, quello di provetto alpi- mente, studiando il lavoro dei fotografi a (1909) furono organizzate e finanziate
nista e di fotografo. Vittorio riprendeva lui contemporanei. da Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli
la montagna conoscendo la sua intima È un miracolo come sia riuscito a salire su Abruzzi, grande figura di alpinista ed
natura e per questo riusciva a trovare la tutte le principali cime alpine, abbia viag- esploratore a cavallo tra 1800 e 1900.
giusta dimensione attraverso cui espri- giato nei quattro continenti con macchi- Vittorio era incaricato dal Duca di parte-
mere i valori della montagna. ne molto ingombranti, sia salito nei vari cipare alle spedizioni in qualità di valente
L’intero corpus è composto da 5.000 bivacchi e campi base prima a dorso di alpinista, ma soprattutto con la funzione
negativi (lastre su vetro e pellicole) e da mulo, poi con i portatori, portandosi di fotografo ufficiale, la cui opera sareb-
molti positivi (stampe realizzate nelle va- grandi casse di legno contenenti le otti- be poi stata inserita all’interno dei volumi
rie tecniche dell’epoca, eliografie, stam- che e i negativi (in parte ancora lastre di pubblicati da Luigi Amedeo di Savoia ad
pe tipografiche, cartoline…). A queste vetro) senza mai danneggiare nulla. illustrare il resoconto del viaggio.
immagini se ne aggiungono altre, non Nel primo viaggio in Caucaso, quando Lo stesso avvenne per la spedizione com-
comprese nei cataloghi ufficiali di Vit- Vittorio Sella utilizzava ancora le lastre piuta nel 1899 in Sikkim al seguito dell’al-
torio Sella e denominate “miscellanee”; di vetro di grande formato (30x40 cm), pinista inglese Douglas W. Freshfield. Tut-
comprendono immagini di famiglia, la aveva portato con sé 112 di queste lastre; te le immagini di Vittorio Sella vennero
documentazione dell’attività vitivinicola alla fine del viaggio tornò a Biella con tut- acquistate e inserite nel volume edito da
in Sardegna intrapresa da Vittorio con te le 112 lastre, perfettamente esposte. Freshfield, Round Kangchenjunga.
il fratello Erminio e il cognato Edgardo Egli stesso dopo questo primo viaggio in
Mosca, i viaggi familiari in Portogallo, Caucaso scrive: Cosa sappiamo delle attrezzature fo-
Spagna, Francia, Marocco… sono imma- “In quei momenti non so se l’alpinista o il tografiche che Sella recava con sè?
gini poco conosciute, ma che rivelano fotografo restassero più soddisfatti. Certo è Corpi, ottiche, chimica…
sempre la grande capacità compositiva che, se i disagi, l’ansietà, le traversie danno Non solo conosciamo le attrezzature
di Vittorio. valore al successo, il fotografo ebbe motivo fotografiche utilizzate, ma queste sono
di essere contento nel trovarsi in uno splen- conservate ancora oggi presso l’Istituto
Considerando l’epoca, è quasi mira- dido mattino sull’Elbruz, nel riuscire a por- di Fotografia Alpina Vittorio Sella, istitu-
coloso che le fragili lastre di vetro di tare tanto alto le sue lastre, nel traversare to sorto dopo la sua morte e oggi gestito
grande formato abbiano superato le con loro la steppa e il mare, percorrere mi- dalla Fondazione Sella. Qui, oltre alle sue
difficoltà di viaggi tanto avventurosi. gliaia di chilometri in ferrovia; nel farle pas- macchine, sono conservati l’ingranditore
Come è stato possibile tutto questo, e sare incolumi attraverso le curiose dogane solare, con cui eseguiva le stampe, e la
qual era l’organizzazione delle spedi- e nel trovarle riuscite rincasando”. sua camera oscura, oltre alla biblioteca
zioni di Vittorio Sella? Queste parole ci fanno capire quanto sia fotografica e alpinistica e all’attrezzatura

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 5


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Vittorio Sella, Monte Bianco dalla cresta del contrafforte Nord - Ovest del Dente del Gigante sotto l’Aiguille Noire, 25 agosto 1883.

per la montagna. menti più pratici, come le lastre 13x19 Quante persone componevano le
Sappiamo così che nei primissimi anni, cm o ancora più piccole, in quanto le squadre che accompagnavano Vitto-
1879-1880, utilizzava la tecnica del col- lastre grandi garantivano una migliore rio Sella? Erano presenti altri tecnici
lodio umido; doveva quindi preparare resa del dettaglio. E parliamo di lastre che fotografici durante le spedizioni, o era
l’emulsione direttamente in quota, sotto pesavano 900 grammi l’una e che richie- lui l’unico fotografo?
una tenda, dopo di che impressionava la devano una attrezzatura fotografica dal Le spedizioni erano composte da un gran
lastra e la sviluppava. Talvolta mancava peso di una trentina di chili. numero di persone, soprattutto quelle
l’acqua per i lavaggi e per procurarsela Sino al 1893 Vittorio Sella utilizza prati- organizzate dal Duca degli Abruzzi. Si
Vittorio Sella scioglieva la neve con un camente solo lastre 30x40 cm, con una deve tener conto che queste spedizioni
fornello a spirito. breve parentesi per le 50x60 cm, presto avevano molteplici scopi; innanzitutto
A partire dal 1880 sostituisce il collodio abbandonate perché troppo ingombran- vi era quello alpinistico di aprire nuove
umido con quello secco, tecnica questa ti e pesanti. vie e ascendere montagne sino ad allora
che gli permetteva di preparare le lastre Poi inizia ad utilizzare anche macchine mai scalate, per cui venivano ingaggiati
direttamente nel laboratorio di San Gero- nel formato 18x24 cm su vetro e 20x25 portatori e guide provenienti dalle valli
lamo. Dal 1881 e per un decennio, sino al cm su pellicola, con buon numero di telai valdostane e piemontesi.
1893, utilizza le lastre alla gelatina al bro- doppi e una serie di obiettivi Ross & Co. L’altro importante obiettivo riguardava
muro prima nel formato 24x30 cm, poi di Londra. la ricerca scientifica: nelle équipe erano
dal 1883 nel 30x40 cm, in grado di offrire In Sikkim e Karakorum fa largo uso del infatti presenti botanici, glaciologi, etno-
una migliore qualità d’immagine e una teleobiettivo. grafi, medici, geografi, geologi, zoologi,
maggiore sensibilità. Come pellicole utilizza diversi formati e etc. Le loro relazioni venivano pubblicate
La macchina è una Dallmeyer Kinnear. diversi tipi, dalle Lumiére di grande for- come appendici scientifiche alla relazio-
Vittorio Sella continua ad utilizzare lastre mato (43x53 cm) alle Balagny (29x39 cm), ne di viaggio. Tra queste figure “profes-
di formato molto grande, 30x40 cm, an- alle stereoscopiche (12x20 cm), a quelle sionali” vi era anche quella del fotografo.
che quando divennero disponibili stru- di piccolo formato (8x9 cm). Vittorio ha avuto spesso degli aiuti, in

6 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Vittorio Sella, Crepaccio, punta di Ceresole, Gran Paradiso dal ghiacciaio Dzasset, agosto 1894

Caucaso, dove si avvalse della collabo- za, pensando alla rovina di molte utili foto- mia vita di alpinista fotografo la tristissi-
razione del fratello Erminio, anch’egli grafie… Rendo noto frattanto, che fu mia ma disavventura del 1897 sopra descritta
fotografo, e di Emilio Gallo, industriale e costante abitudine di sviluppare a Biella fu certamente un ottimo e provvidenziale
fotografo di montagna. Sicuramente il nel mio laboratorio tutte le negative espo- avvertimento per il mio avvenire”.
suo aiutante in campo era Erminio Botta, ste in tutti i miei viaggi sulle Alpi e anche
compagno a partire dal terzo viaggio in fuori. Per conservare in modo perfetto le la- Oltre all’elevato livello tecnico, le sue
Caucaso in tutte le successive spedizioni. stre e le pellicole dopo l’esposizione fatta in fotografie rivelano una grande cura
Botta è stato anche un valido collabora- camera oscura, avevo sempre seguito l’ot- per la composizione e un raffinato sen-
tore per la stampa delle fotografie nello timo consiglio… di far uso di fogli di carta so estetico. Si dice che anche il Ansel
studio di Biella. Rives [dopo averli gelatinati]. Sui ghiacciai Adams ne parlasse molto bene.
dell’Alaska, a 60° di latitudine Nord, in lu- Sicuramente il valore delle immagini di
Come venivano trattati i materiali glio, la luce crepuscolare era forte e diffusa, Sella deriva sia dai contenuti documen-
esposti? Lo sviluppo era rimandato al tanto che alla sera anche tardi, io dovevo tari, che dalla qualità estetica. L’ammira-
ritorno in Italia o veniva eseguito sul far uso di una piccola tenda nera per il zione di Adams è provata da un celebre
posto? cambio del materiale esposto. Lavoro stan- articolo che questi scrisse nel dicembre
Lo sviluppo dei negativi era fatto al ritor- chevole dopo le marce faticose del giorno del 1946 sul ‘Sierra Club Bulletin’ in ri-
no, nel laboratorio di Vittorio Sella. Un sulla neve molle… Nella fretta del lavoro, cordo di Sella, morto tre anni prima. Se-
episodio curioso e per lui molto doloro- la mia mente non avvertì che gli aliti nostri, condo Adams le immagini di Sella, come
so avvenne nel corso della spedizione in sotto la tenda così ristretta potevano pro- quelle di O’Sullivan e di Weston, “sono
Alaska. Nelle ‘Note biografiche personali’ durre delle appannature irregolari sul dor- concise, reali, ma contengono tutte quel
è lo stesso Vittorio a scriverne: so lucido (rovescio) delle maneggiate pelli- potenziale magico e spirituale della visio-
“Dopo circa 50 anni il ricordo di quella do- cole e che i fogli venendo a contatto di tali ne che trascende l’analisi”. Le sue immagi-
lorosissima ed inaspettata disdetta che po- zone di umidità avrebbero recato danno ni sono realizzate dopo gli sforzi immani
tevo evitare, mi è cagione di grande tristez- alla pellicola esposta e sotto distesa! Nella compiuti per raggiungere le sommità dei

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 7


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Vittorio Sella, gruppo del Siniolchun, dopo una forte nevicata, dalla punta a nord del ghiacciaio Zemu a 4800m ca., 1899.

monti, ma nonostante questo esse ci dona- Sappiamo se Vittorio Sella avesse del- di ristampare l’intero corpus fotografico,
no un senso di calma e di perfezione. “Il giu- le particolari preferenze per taluni si appassionò alla tecnica del viraggio a
sto momento di esposizione, la consapevo- soggetti, per certe tecniche? due toni. In merito a questo procedimen-
lezza dell’orientamento dell’apparecchio Per quanto riguarda i luoghi, sicuramen- to scrisse nel 1934 a Rodolfo Namias per
fotografico e la migliore luce per rivelare le te provava un particolare amore per le sottolineare come questa tecnica gli per-
intricate forme del ghiaccio e della pietra, due montagne di casa, quelle più vicine mettesse di ottenere stampe capaci di
il carattere un po’ grezzo, sono tutte quali- a Biella, il Monte Rosa e il Cervino, che valorizzare quanto voleva esprimere.
tà che rivelano in lui l’artista intelligente e scalò più volte compiendo anche delle “La mia stampa a due colori permette di
riverente. Nelle fotografie del Sella non c’è prime ascensioni invernali. Ha tentato il dare maggiore rilievo ai diversi piani nelle
grandezza simulata, bensì comprensione, Cervino ancora nel 1935, a 76 anni, ma vedute specialmente quando la loro pro-
attenzione e propositi sinceri. La compat- senza riuscire a salire in vetta a causa di spettiva aerea è difettosa. Essa permette
tezza, ricercata dalle composizioni del Sel- un incidente occorso ad una delle sue inoltre, perché io faccio uso sempre di vi-
la, è tipicamente dei bravi fotografi, non guide che si ruppe la gamba nel corso raggio ai sali d’oro colle carte al bromuro,
c’è sentimentalismo libero o pura enfasi dell’ascensione. di ottenere per le distanze e le parti insolate
su schemi pittoriali scontati. La sua com- In merito alle tecniche, Vittorio Sella fu delle nevi e delle nubi nei cieli, la tinta calda
posizione può apparire, a molti, severa, un continuo sperimentatore, usò tanti si- dorata che si approssima a quella del vero
ma questa severità è veramente l’effetto stemi di stampa (albumina, sali d’argen- naturale, e per le ombre delle montagne e
causato dall’accuratezza e dalla sincerità to, oro, mercurio, cianotipie…), utilizzò nelle valli la tinta nero azzurra, che si in-
di sensazione […]. Nel Caucaso, nelle alte mascherature, montaggi (talora aggiun- tona e si armonizza bene col caldo bruno
Alpi, nel Ruwenzori e sul Monte Sant’Elia, il geva figure umane riprese da un’altra dei primi piani rocciosi […] Per ottenere
Sella è riuscito a catturare lo stato d’animo spedizione), ogni sorta di trucco tecnico, stampe di buon effetto e stabili di miei ri-
e lo spirito di ogni regione, dominando alla una sorta di Photoshop! cordi fotografici, ho tentato in passato varii
perfezione la sostanza, l’aria e la luce”. Alla fine però, quando iniziò a pensare processi, ma in generale si aumenta la du-

8 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


VITTORIO SELLA, FOTOGRAFO ED ESPLORATORE

Laboratorio di Vittorio Sella, portalastre e Macchina fotografica Dallmeyer Kinnear per


lastre appoggiate alla finestra dell’Istituto, lastre 30x40 cm e pannello retroilluminato
1980 ca. per positivi in lastra, 1980 ca. Istituto di
Istituto di Fotografia Alpina “Vittorio Sella”, Fotografia Alpina “Vittorio Sella”, Biella.
Biella. Foto Gabriele Mariotti. Foto Gabriele Mariotti.
Vittorio Sella, Vittorio Sella a cinquant’anni
sul ghiacciaio Baltoro, 1909
rezza di immagine, e soprattutto si ha una fra le quali Washington, Filadelfia, New no nel Biellese alla fine del XVI secolo, ma
deficienza di trasparenza nelle ombre dei York, San Francisco. Il successo di pubbli- non si limita a questo. Negli anni sono
primi piani ed in quelle lontane, difetto gra- co fu clamoroso. A Bridgefort, una picco- stati affidati alla Fondazione numerosi
ve non sopportabile in vedute di montagne la città del Connecticut, i visitatori furono altri fondi appartenenti a famiglie, indu-
che vogliono ariosità e delicatezza estrema addirittura 20.000. Vittorio Sella aveva strie e enti.
nei chiari e negli scuri”. inoltre agenti incaricati di promuovere
il suo lavoro in Inghilterra e in Germania. Come vengono conservati e riprodotti
Che impiego e diffusione avevano, Le immagini hanno ricevuto un grande questi negativi ripresi oltre un secolo
all’epoca, le sue fotografie? apprezzamento, soprattutto in quegli fa?
Le fotografie delle sue spedizioni erano anni per i numerosi dati geologici che Il materiale fotografico è conservato
utilizzate per illustrare i volumi pubbli- potevano offrire agli alpinisti. Le sue presso i locali della Fondazione e tutti i
cati con i relativi resoconti. Ma non dob- stampe venivano vendute a centinaia di negativi di Vittorio Sella sono state inse-
biamo pensare che le sue immagini fos- copie a privati, collezioni pubbliche, isti- riti in buste acid-free, catalogate e digita-
sero un fenomeno di nicchia, anzi. Dato tuti di geologia, biblioteche, associazioni lizzate nella quasi totalità.
l’immediato successo, già nel 1880, un alpinistiche, musei di scienze naturali… Le immagini vengono riprodotte digital-
anno dopo l’inizio della sua attività, Vit- Numerosi furono i riconoscimenti pub- mente, oppure con il tradizionale proce-
torio dava alle stampe un catalogo delle blici che Vittorio Sella ottenne in vita, dimento di stampa analogica, da poco
sue fotografie disponibili per la vendita. come la Croce di Cavaliere dell’ordine di riattivato. Tutte le lastre sono in buono
Da allora pubblicò con cadenza regola- Sant’Anna, conferitagli dallo zar Nicola II, stato di conservazione, così come le
re i cataloghi delle proprie fotografie. Lo e il premio Murchison dalla Royal Geo- stampe, grazie anche all’accuratezza del
stesso avvenne per le immagini realizza- graphical Society di Londra. Nei decenni lavoro dello stesso Vittorio.
te nel corso delle spedizioni. successivi l’attenzione nei confronti della
In vita le sue fotografie venivano acqui- sua opera si è ridotta, nonostante il va- Come è possibile oggi ammirare le
state dalle principali società geografiche, lore che le sue immagini continuano ad splendide immagini di Vittorio Sella?
a partire dalla National Geographic Socie- avere, ma la Fondazione Sella è impegna- In questi anni, grazie al lavoro della Fon-
ty di Washington. A Boston nel 1893, con ta nel diffondere la sua conoscenza. dazione, l’opera di Vittorio Sella è stata
gli auspici dell’Appalachian Mountain spesso esposta in musei e gallerie nazio-
Club, venne organizzata una mostra di Quali sono le principali attività della nali e internazionali, e sono stati pubbli-
500 delle sue immagini al Boston Art Fondazione Sella? cati numerosi libri con le sue immagini.
Club. La raccolta è stata acquistata in se- Sono molteplici. Il suo patrimonio archi- E anche intenzione della Fondazione
guito dall’Appalachian con la creazione vistico è composto sia da materiale car- dare vita a un museo che ripercorra ap-
di un Cometee of Sella’s Collection che taceo, sia da materiale fotografico, biblio- profonditamente l’opera di Vittorio Sella,
si è occupato di portare la mostra nelle tecario, museale. Il suo scopo principale dando la possibilità ad un pubblico più
principali città degli Stati Uniti. è di preservare e promuovere il materiale vasto di conoscere la sua straordinaria
Nel febbraio del 1900 l’esposizione era conservato, testimonianza della famiglia esperienza.
già stata ospitata da 75 località diverse, Sella le cui origini documentante risalgo- Intervista a cura di Eugenio Tursi

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 9


Intervista al professionista

Edoardo Brotto
www.edoardobrotto.com

Rays of Light. Una fotografia non programmata. Le mie intenzioni erano tutt’altre, ma la Natura ha deciso diversamente. Una scena
splendida (che poi è diventata una tempesta di fulmini senza precedenti): le nuvole in continuo movimento creavano giochi di luce
straordinari. Ho usato un medio tele (70mm) che favorisce la compressione dei piani pur mantenendo la leggibilità dei vari piani sullo
sfondo che danno respiro all’immagine, con un gioco di luci ed ombre che dona tridimensionalità all’immagine.
>> Dati di scatto: 1/1000s a f/9, ISO 200. Focale 70mm su Full Frame

Edoardo è un fotografo naturalista, ma ha permesso di far conoscere in tutto il do è cresciuta anche la mia curiosità e la
è anche musicista con un importante mondo le sue storie del portfolio nottur- voglia di apprendere.
curriculum; proprio grazie alla combi- no.
nazione delle sue arti è stato invitato a Cosa intendi comunicare attraverso le
tenere una mostra fotografica e suonare Quando e come hai iniziato a fotogra- tue immagini?
un concerto di improvvisazione al Kin- fare? Cerco di trasmettere la bellezza. La bel-
neksbond in Lussemburgo. La passione per la montagna e la foto- lezza è ovunque intorno a noi, ma la so-
Come fotografo è specializzato in pa- grafia mi è stata trasmessa da mio padre. cietà odierna mostra di non saperla ap-
esaggi e paesaggi notturni, ed è stato È venuta prima quella per la montagna, prezzare, né di saperla cogliere. Eppure
uno dei primi a fotografare la “Via Lattea la fotografia era il mezzo per imprimere non serve andare distante, basta alzare
ad arco” con una sua particolare tecnica i ricordi più belli che la natura regala. Ho gli occhi per ammirare un cielo meravi-
panoramica; le sue immagini sono state cominciato a fotografare seriamente du- glioso, al tramonto o all’alba.
pubblicate su numerose riviste interna- rante l’università; fino ad allora la foto- Con le mie fotografie cerco di sensibi-
zionali. Edoardo ha collaborato con la grafia era una semplice passione grezza, lizzare le persone alla bellezza perché
società britannica Bracroft Media che gli con poca attenzione ai dettagli; crescen- la coscienza del bello porta ad avere più

10 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


EDOARDO BROTTO

Dark intimate Blue hour. Un tramonto sfortunato non pregiudica la riuscita di una buona ora blu. Le nuvole basse e cupe
avvolgevano il ghiacciaio del Mandrone e le vette circostanti, il rivolo d’acqua correva borbottando, quasi a rispettare la voce
possente delle cascate che si tuffavano dal ghiacciaio nella valle sottostante. Trovo siano di particolare bellezza i ciuffi di
muschio verde brillante e la meravigliosa fioritura bianca nell’oscurità della scena. Ho eseguito una lunga esposizione per
rendere il movimento dell’acqua.
>> Dati di scatto: 15 secondi a f/20, ISO 200. Focale 26mm su Full Frame.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 11


EDOARDO BROTTO

rispetto. Ed oggi il rispetto per la natura zione della luce): deve essere perfetta e Come costruisci l’inquadratura, anche
è più importante che mai. accurata in ogni elemento; proporzione come orientamento verticale/orizzon-
fra gli elementi, simmetrie o asimmetrie, tale?
Cosa può rendere “grande” una sem- linee di lettura, sono solo alcuni dei fat- L’orientamento verticale è forse un po’
plice fotografia di montagna? tori chiave per una buona composizione. sottovalutato, ma secondo la mia espe-
La luce è fondamentale, è la prima cosa Infine la tecnica, ma deve essere impec- rienza è una scelta che dipende esclusi-
che impatta lo sguardo. Poi la composi- cabile; d’altra parte è il requisito minimo vamente dal tipo di scena e di paesag-
zione (che in realtà “viene prima”, in fun- di qualunque fotografia. gio.

12 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


EDOARDO BROTTO

“The Temple of the Giants” (Il Tempio dei Giganti) è una fotografia che ho sempre sognato di fare ed è stata una sfida notevole; sono
salito in solitaria e ho impiegato quasi due ore per eseguire tutti gli scatti. Si tratta di una serie di circa 60 fotografie unite a formare una
panoramica di 300 gradi in orizzontale e di 160 gradi in verticale. L’ho scattata con la luna nuova di agosto in vetta alla Cavallazza. Mostra
l’intero arco della Via Lattea che corona tutta la catena delle Pale di San Martino e disegna una curva sul primo piano che si contrappone a
quella della Via Lattea: ne risulta una specie di finestra che racchiude la valle in abbraccio notturno.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 13


EDOARDO BROTTO

Marmolada al Tramonto. È una delle fotografie che preferisco. Dal punto di vista compositivo è piuttosto semplice; ne ho scattata una
anche in verticale, sfruttando alcune trame del vento sulla neve, ma preferisco questa perché permette di tuffarci dentro allo scatto: la
Marmolada, il cielo e la luce sono così straordinari che non serve altro. La ciliegina sulla torta è la mezza luna nell’unico spiraglio libero di
cielo, sopra la Regina.
>> Dati di scatto: 1/125s a f/10, ISO 200. Focale 32mm su Full Frame.

Ciò che ritengo più sottovalutato è piut- Molto spesso ho le idee ben delineate: situazioni di luce molto complesse, ri-
tosto l’impiego delle focali lunghe; noto ho chiara in mente la fotografia che vor- correndo a doppie esposizioni e a filtri;
nella fotografia di paesaggio la tenden- rei ed organizzo tutto di conseguenza, oggi le fotocamere offrono così tante in-
za ad usare prevalentemente (spesso in dalla scelta del luogo alle condizioni at- formazioni colore da rendere queste tec-
modo eccessivo) i grandangoli estremi. mosferiche; il meteo però è un’incognita, niche non più strettamente necessarie.
Eppure ci sono delle scene che il teleo- per cui si va per tentativi.
biettivo renderebbe ancora più speciali; Altre volte invece mi trovo spettatore Quali sono le difficoltà che incontri nei
bisogna però saper scegliere e focaliz- delle meraviglie della natura e cerco di tuoi Starscapes?
zarsi sul dettaglio che può diventare sfruttare al meglio la situazione in base a Negli star-trails l’unica difficoltà è costi-
straordinario. cosa ho a disposizione. tuita dalla necessità di esporre in modo
Il grandangolo in alcuni casi è una scelta perfetto; d’altra parte è meglio fare dei
facile, “prende tutto”. Il tele invece rende Ci sono difficoltà tecniche da superare calcoli precisi quando lo scatto dura ol-
una fotografia più intima perché espri- per fotografare in montagna e in luce tre un’ora.
me ciò che il fotografo voleva vedere in scarsa, come nei tuoi scatti alle ultime Le fotografie del cielo notturno “statico”
quel preciso momento. luci del giorno? sono molto più semplici; la regola base
Per quando riguarda l’inserimento del- Oggi non ci sono difficoltà particolari. è evitare che le stelle siano mosse, e per
le persone nella composizione, tendo a Con la straordinaria tecnologia a nostra questo generalmente è sufficiente rima-
non farlo, anche se a volte aiuta a defini- disposizione nulla (e dico nulla) è dav- nere sotto i 20-25 secondi di esposizione
re le proporzioni tra gli elementi. vero problematico. Anni fa ci potevano (in base alla focale ed al punto di ripre-
essere limiti di gamma dinamica per cui sa, dato che a sud le stelle “si muovono”
Come nascono le tue fotografie? si doveva cercare di gestire al meglio le più in fretta, perché la velocità radiale

14 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


EDOARDO BROTTO

La Zoéta col capèl. Ricordo quell’escursione fotografica come una delle più difficili che abbia mai fatto. Le condizioni erano durissime,
temperatura molto bassa e venti fino a 130 km/h. La neve sollevata dal vento tagliava letteralmente la pelle ed era quasi impossibile
tenere gli occhi aperti (anche con gli occhiali). Ricordo di essere caduto più volte; mi ero portato 10 kg di peso per zavorrare il treppiede.
Ho scelto volutamente di salire in quelle condizioni ed ero preparato; ci tenevo a fotografare i turbinii di neve che cambiavano in
continuazione l’aspetto del primo piano. Fortuna ha voluto che il Civetta avesse sulla cima un curioso cappello di nuvole.
>> Dati di scatto: 1/30s a f/22, ISO 100. Focale 70mm su Full Frame
rispetto alla stella polare è ovviamente tuazioni difficili come quella di uno sfon- te raggiungibili; mi piace l’avventura e
superiore). do molto luminoso a fronte di un primo quando si tratta di superare 2000 metri
piano molto scuro in quanto permette di di dislivello e di dormire in vetta per ave-
Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- avere quante più informazioni possibili. re una vista straordinaria all’alba, non ci
isca sul risultato delle immagini? C’è da dire che con le nuove fotocamere penso due volte.
Poco quando la luce è abbondante, ma la gamma dinamica è talmente ampia Come attrezzatura non scendo a com-
nelle situazioni difficili l’attrezzatura fa che in molti casi non è più strettamente promessi, porto sempre con me il ne-
un grandissima differenza. Ho usato per necessaria; siamo al punto che è possi- cessario e fra vestiario, acqua, cibo ed
quasi dieci anni la Nikon D700 e recen- bile recuperare persino una esposizione attrezzatura fotografica il mio zaino pesa
temente sono passato alla D850. Sono sbagliata. fra i 20 kg ed i 30 kg, dipende dal tipo di
rimasto impressionato dal salto genera- Personalmente rimango però fedele alla lavoro.
zionale e la nuova reflex mi ha reso “la mia filosofia della ricerca della miglior Come si fa? Basta allenarsi. Ci sarà qual-
vita” molto più facile. qualità possibile in ripresa e continuo ad cuno che dirà “facile quando si è giova-
Ho sempre esposto in manuale utilizzan- applicare l’esposizione zonale anche con ni!” ma conosco persone che, anche con
do la tecnica dell’esposizione zonale di questi sensori “mostruosi”. simili pesi, a settant’anni mi danno del
Ansel Adams (magistrale, devo dire) per filo da torcere in salita. Ci vuole allena-
sfruttare al meglio i pregi del sensore (e Sappiamo che in montagna le dimen- mento e tanta volontà, i discorsi sono
superarne i difetti), portando le alte luci sioni ed il peso dell’attrezzatura sono solo parole.
al limite della recuperabilità in modo da un problema; quali sono le tue scelte? Per quanto riguarda le condizioni me-
avere più dettagli nelle ombre. È vero, la qualità si paga, in tutti i sensi. teorologiche, corpi e lenti professionali
Questa tecnica è fondamentale nelle si- Amo cercare posti selvaggi e difficilmen- sopportano tutto; ho fotografato sotto

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 15


EDOARDO BROTTO

tempeste, nevicate, a temperature infe- per lavorare in modo localizzato le varie re per il verso giusto.
riori a 30 gradi sotto zero e non ho mai zone in base alla differente esposizione. Avevo deciso di passare la notte al bivac-
avuto problemi; ci vuole solamente l’at- Non correggo mai la saturazione. Quello co Fiamme Gialle (3000 metri di quota,
trezzatura giusta. che cerco nella post-produzione è il ri- a fine settembre) e di salire in vetta alla
creare al meglio la scena che ho vissuto Vezzana per fotografare l’alba. Avevo
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- in prima persona, che ho visto con i miei programmato tutto nel dettaglio ed an-
duzione delle immagini? occhi. che chiesto ad un amico guida alpina se
Essenziale, ma accurato e preciso. Lavo- la funivia fosse aperta in modo da rispar-
ro molto in Camera Raw apportando le C’è qualche aneddoto curioso che ci miare 1000 metri di dislivello (eh sì, qual-
regolazioni di base per esposizione, con- puoi raccontare? che volta è comodo, soprattutto quando
trasto, bilanciamento del bianco, corre- Ce ne sarebbero davvero molti, mi limi- lo zaino pesa 30 kg).
zione delle aberrazioni ottiche. terò ad uno che mi ha insegnato molto Insieme ad un caro amico decidiamo di
Esporto in Photoshop con profilo Pro- sulla necessità di una buona organizza- partire in modo da arrivare giusto per
Photo ed uso le maschere di luminosità zione perché le cose possono non anda- l’ultima corsa della funicolare. Sono le 16

16 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


EDOARDO BROTTO

Welcome to my World. È una semplice foto ricordo scattata in una luce fuori dell’ordinario;
era una di quelle escursioni avventurose che ho sempre amato fare in solitaria. Sapendo
che il meteo era in miglioramento, sono partito sotto l’acqua per salire in vetta al Mulaz
dove avevo deciso di passare la notte, per ammirare le stelle. Una volta in vetta, complice
il sole e l’umidità della pioggia, si è creata una quantità di nuvole incredibile e il paesaggio
si è letteralmente infuocato durante il tramonto. Immaginate il silenzio, rotto solamente
dai sibili del vento, immaginate di essere voi in cima al mondo, immaginate di distendervi
sulle rocce aspettando la notte per ammirare un cielo straordinariamente ricco di stelle,
immaginate le stelle cadenti, immaginate di addormentarvi in questo sogno. Alcuni
pensano che quello che faccio sia folle, per me è meraviglioso.
>> Dati di scatto: 1/160s a f/10, ISO 200. Focale 16mm su Full Frame

di corsa. Arriviamo in forcella alle 19 ed lo di salire in vetta; impossibile scendere


io mi fermo per fare due scatti al volo al e poi salire alla Vezzana con le lastre di
tramonto, tanto saremmo arrivati male- ghiaccio sul pendio “critico” senza ave-
dettamente tardi in ogni caso (e l’idea di re l’attrezzatura adeguata. La sicurezza
fotografare il tramonto dalla parete del prima di tutto. Decidiamo di acconten-
Cimone verso l’altipiano era svanita). tarci di una semplice alba al bivacco,
Il freddo si fa davvero intenso; ci mettia- che comunque ci regala un’incredibile
mo vestiti pesanti e scendiamo verso il vista su un mare di nubi a perdita d’oc-
buio per poi risalire lungo la Val dei Can- chio. Avrei voluto osservare quello spet-
toni. Dopo un incontro con un gruppo di tacolo a una quota più elevata, senza la
stambecchi cominciamo a risalire la valle parete rocciosa dietro di noi. Ma questo
e comincia a comparire qualche traccia ci è servito di lezione, occorre sempre
di neve; il buio prende il sopravvento ed avere più fonti di informazione ed è me-
il sentiero diventa poco visibile, si inerpi- glio portare dell’attrezzatura per niente
ca. Qualche passaggio in libera su gradi piuttosto che ritrovarsi in condizioni di
facili, ghiaccio. pericolo. Poche foto, ma grandi ricordi.
I problemi arrivano ora: è buio pesto, la
parte alta della valle è completamente Quali consigli daresti ai giovani che
ricoperta di neve gelata, il pendio è for- desiderano migliorare la loro fotogra-
te e si scivola, il sentiero è sparito, non ci fia di montagna?
sono tracce. Prima di tutto studiare. Prima viene la co-
Avevo avuto informazioni sbagliate e noscenza, arricchita dall’esperienza, poi
non abbiamo portato i ramponi. Torna- l’attrezzatura. Riguardo all’attrezzatu-
re indietro è fuori discussione, l’unica ra, il treppiede non può assolutamente
opzione è proseguire. Fortunatamente mancare. Consiglio di fotografare nell’ar-
conosco benissimo la zona e, guardando co di tempo tra poco prima del tramonto
la bussola e l’altitudine sul barometro, fino all’alba, evitando assolutamente le
sono in grado di prendere la direzione ore centrali quando la luce è molto dura.
giusta per il bivacco. Sui filtri si potrebbe disquisire all’infinito
Ci arriviamo arrampicando, il che non è e ci sono due filosofie opposte: filtri sì,
normale, ma ce la facciamo. Sono le 21. filtri no. Ognuno scelga per sé.
La tensione se ne va e ci prende un senso Il bracketing è inutile, basta imparare ad
di tranquillità indescrivibile, sopra di noi esporre come si deve (e nel caso usare i
un cielo stellato straordinario. In silenzio filtri).
passate, ma non c’è anima viva, è tutto prendiamo fiato per qualche minuto, lo La tecnica HDR così come proposta dal-
chiuso. Anche gli impianti di risalita. Il sguardo a contemplare il cielo. La tem- le App per gli smartphone, è da evitare
mio amico è un atleta ed io ero piuttosto peratura è di 15 gradi sotto lo zero, sia- come la peste. Il termine HDR significa
in forma per cui, dopo lunghe esitazioni, mo distrutti, lo sforzo fisico e mentale è ampia gamma dinamica ed è la regola
decidiamo di partire anche se i metri di stato grande, ma siamo davvero felici. base della fotografia di paesaggio: tut-
dislivello da superare sono quasi 2500. Due foto sotto le stelle sono d’obbligo, te le zone di luminosità di una scena
Nel frattempo si sono fatte quasi le 17 quando mai rifaremo una follia simile! devono essere leggibili, ma questo lo
e sappiamo che il sole tramonta alle 19. Da bravi montanari ci siamo portati un si ottiene con una perfetta esposizione
Partiamo di corsa, la temperatura è mol- litro di vin brulè, il calore psicologico e fi- (sfruttando le caratteristiche del sensore,
to bassa per la stagione, ma sudiamo sico del fornelletto a gas è di grande con- magari usando i filtri) e una attenta post-
come non mai; alle 18.20 siamo sull’alti- forto. La notte è dura, il vento fortissimo produzione. Lasciamo quindi perdere le
piano delle Pale (siamo saliti di 1000 me- e l’altitudine rendono difficile il sonno. porcherie alle App.
tri). Silenzio assoluto, magia pura. Picco- Il mattino seguente ci sentiamo molto
la sosta per un veloce snack e ripartiamo stanchi e ci rendiamo conto del perico-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 17


Intervista al professionista

Chris Brinlee Jr
www.chrisbrinleejr.com

Nepal, fotocamera GoPro Hero 6 Black (sensore 1/2.3”)


>> Dati di scatto 1/3000s a f/2.8, ISO 100. Focale 17mm equivalente su Full Frame.

Chris Brinlee Jr. si definisce uno storytel- Sono avventure che Chris considera im- tra cui figurano marchi come Honda, Go-
ler. Ma per raccontare una storia non si portanti per la sua crescita personale; ciò Pro, Travel Alberta e Farmers Insurance;
può rimanere chiusi in un ufficio per cui che si impara permette di affrontare con inoltre Chris collabora con pubblicazioni
nell’agosto del 2014 Chris decide di la- determinazione le sfide della vita. Date come The Red Bulletin, IndefinitelyWild,
sciare il suo lavoro di direttore artistico un’occhiata al suo sito e vi renderete con- Outside, Huckberry e Gizmodo.
nella pubblicità e di darsi all’avventura in to di cosa parliamo. Le sue storie fatte di
giro per il mondo: è arrivato fino ai remo- testi, foto e video hanno emozionato mi- Ti consideri più fotografo, videoma-
ti fiordi nella Groenlandia, ha percorso in lioni di persone, che lo seguono sui so- ker, esploratore o storyteller?
motocicletta il Vietnam, ha raggiunto via cial media dove Chris pubblica ogni gior- Mi considero soprattutto uno storyteller
nave l’Antartide e scalato vette di 6.000 no contributi nuovi. Le stesse storie sono e per raccontare le mie storie sfrutto tut-
metri in Nepal. molto apprezzate anche dai suoi clienti, ti i mezzi disponibili, dalla fotografia alla

18 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


Chamonix, fotocamera Sony 6300
>> Dati di scatto: 1/320s a f/4. Focale 82mm.
CHRIS BRINLEE JR

Dall'alto:
Alpi, autunno 2016, fotocamera Sony 6300

Isole Aleutine, Alaska, fotocamera GoPro

Endless Chain Ridge, Canada, fotocamera Nikon


D750

scrittura, dal video alla grafica.


Questa passione è nata al liceo, dove facevo il
fotografo e il redattore capo del giornale della
scuola. All’università, ho continuato a dedicarmi
alla fotografia, ma mi sono specializzato in grafi-
ca pubblicitaria.
La laurea mi ha portato a Los Angeles, dove la-
voravo come direttore artistico di un’agenzia
pubblicitaria progettando siti web e campagne
interattive per marchi importanti. Anche se non
realizzavo storie nel vero senso della parola, le
mie creazioni erano ispirate dallo storytelling.

Quando ti sei avvicinato alla montagna?


Vivevo a Los Angeles quando presi per la prima
volta lo zaino e mi avventurai alla scoperta delle
montagne. Per quella prima escursione mi por-
tai la fotocamera e scattai delle semplici foto a
me e all’amico che mi accompagnava. Mi sono
subito reso conto della difficoltà di fotografare
durante le escursioni nella natura e non solo per
l’ambiente, ma anche per lo sforzo fisico e la ten-
sione nervosa.
Ho quindi deciso di seguire un corso di alpini-
smo nella Sierra Nevada, combinando le scalate
con le riprese fotografiche ed ho scoperto che
era questa la mia vera passione; non ci è voluto
molto perché lasciassi l’agenzia pubblicitaria e
iniziassi il mio attuale lavoro di storyteller pro-
fessionista raccontando storie ambientate so-
prattutto nei luoghi montani.

Come sviluppi una storia per immagini?


Quanto contano le parole?
Le immagini da sole non bastano, i testi sono
altrettanto importanti e non devono essere sot-
tovalutati. Le immagini permettono al pubblico
di capire l’ambiente e il soggetto, ma sono i testi
che creano il contesto e mi permettono di far ca-
pire cosa succede dietro alla fotocamera.

Qual è la chiave che rende grande una foto-


grafia? La luce, la composizione, la perfezio-
ne tecnica, l’interpretazione del contesto?
Il segreto è nella capacità di raccontare e l’av-
ventura è alla base dei miei progetti. La fotogra-
fia mostra quello che accade, magari mentre mi
inoltro in un ambiente impegnativo e dalle con-
dizioni difficili.
La luce non sempre è favorevole, ma lavoro con

20 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


CHRIS BRINLEE JR

Chamonix, fotocamera
Sony 6300
>> Dati di scatto: 1/1250s
a f/4, ISO 100. Focale 30mm
equivalente su Full Frame.

quella disponibile. È quin-


di difficile catturare mo-
menti dinamici, ma nono-
stante le difficoltà occorre
comunque realizzare ef-
ficaci immagini d’azione
curando la composizione,
la messa a fuoco e l’espo-
sizione.

Quali sono, secondo


te, le capacità che deve
avere un fotografo di
montagna?
Se vuoi fotografare in
montagna, oltre a essere
in grado di scattare buo-
ne foto devi saper soprav-
vivere in condizioni am-
bientali difficili; devi quin-
di essere consapevole
dei rischi (crepacci, frane,
valanghe, condizioni me-
teorologiche avverse...) e
riuscire a cavartela.
Occorre una preparazione
specifica a cui si aggiun-
gono le intuizioni, frutto
dell’esperienza.
Per iniziare il modo mi-
gliore sarebbe quello di
seguire un corso di alpini-
smo con una guida alpina
esperta; il mio mentore è
stato Jeff Banks che inse-
gna e guida le escursioni
su tutto il Monte Bianco.

Quanto influenzano il
risultato le attrezzature
tecniche nel tuo lavoro?
L’attrezzatura condiziona
certamente il risultato fi-
nale ed io la scelgo in fun-
zione degli obiettivi che
mi propongo di raggiun-
gere e della destinazione
del lavoro, distinguendo
tra clienti e ricerca perso-
nale.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 21


CHRIS BRINLEE JR

In ogni progetto utilizzo una gamma di


attrezzature diverse. Per un lavoro rigo-
roso mi affido ad una reflex Nikon Full
Frame, tropicalizzata a protezione di in-
temperie, e ad una serie di buoni obietti-
vi. Eseguo gli scatti in manuale per avere
il massimo controllo sull’immagine.
Nelle scalate e nei viaggi di solito utiliz-
zo una Sony 6300 con il pancake 20mm
f/2.8, una soluzione estremamente com-
patta, facile da usare e da trasportare.
La 6300 mi permette di scattare imma-
gini di documentazione, ma non regge
nelle condizioni estreme ed è più difficile
da comandare con precisione; è il moti-
vo per cui mi affido alla reflex Nikon per i
progetti più seri.
Ad entrambe le fotocamere affianco una
GoPro e lo smartphone Google Pixel 2
XL (offre la migliore fotocamera per uno
smartphone) che mi permettono di cat-
turare prospettive uniche e spettacolari.
Per trasportare queste attrezzature du-
rante le riprese utilizzo borse e cinghie
Peak Design Capture.
Isole Aleutine, Alaska, fotocamera GoPro Hero 5 Black
>> Dati di scatto: 1/160s a f/2.8, ISO 100. Focale 17mm equivalente su Full Frame. Quali sono le prestazioni della GoPro
che apprezzi particolarmente nel tuo
lavoro?
Utilizzo fotocamere GoPro in quasi tutti
i miei progetti. I principali vantaggi che
offre nella ripresa di immagini e video di
montagna sono la compattezza, la robu-
stezza e la facilità d’uso.
Se nel lavoro commerciale il sistema ad
ottiche intercambiabili è quasi sempre
irrinunciabile, non c’è niente di meglio
di una GoPro per mostrare la prospettiva
di una scalata lungo passaggi scoscesi e
ghiacciati, o tra due rocce.

Ti senti a tuo agio con i programmi au-


tomatici offerti dalla GoPro o preferi-
sci una gestione più controllata della
fotocamera?
Ogni lavoro richiede lo strumento adat-
to e il fotografo deve poter contare su
un’ampia gamma di attrezzature per cat-
turare momenti diversi e la prospettiva
voluta. Per alcuni scatti ho sicuramente
Insieme al mio compagno Christian Lanley ci stavamo arrampicando sulla cresta Mittellegi bisogno di avere il pieno controllo del-
dell’Eiger e decidemmo di fare un bivacco non pianificato a diverse centinaia di metri la fotocamera, in altri casi preferisco la
sotto la vetta, sulla parete sud. Ci calammo di 40 metri in quello che pensavamo fosse semplicità dell’automatismo totale.
un canalone ma in realtà era un ghiaione. Ci scavammo un piccolo riparo nella ghiaia e
cercammo di proteggerci dal freddo infilandoci insieme nello stesso leggero sacco a pelo; Quali sono a tuo parere i limiti delle
passammo la notte tra i brividi, senza davvero dormire. Al mattino il sole spuntò sulla attuali action camera?
cresta montuosa verso est, dandoci un po’ di sollievo. Era l’alba più splendida che avessi Queste action camera non lavorano
mai visto. bene in condizioni di luce scarsa e con-
>> Dati di scatto: 1/60s a f/2.8, ISO 100. Focale 30mm equivalente su Sony 6300. sentono solo inquadrature molto ampie;
se però impari a superare questi limiti ti
regalano opportunità incredibili.

22 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


CHRIS BRINLEE JR

Saman Shrestha in discesa dal Chukkung Peak, nella regione del Khumbu in Nepal.
>> Dati di scatto: 1/1250s a f/4, ISO 100. Focale 105mm su Nikon D750.

Sappiamo che le dimensioni e il peso esplorare una più ampia varietà di pro- faccio; se non condivido le immagini,
dell’attrezzatura possono essere un spettive. le storie e le esperienze tutto diventa
problema in condizioni ambientali Le scelte sono condizionate anche uno sforzo egoistico. Piuttosto cerco di
e contesti difficili. Quali sono le tue dall’ambiente in cui mi trovo a lavorare; stimolare la gente ad osare e a cercare
scelte? nelle condizioni difficili sceglierò una esperienze simili in modo da crescere
Pesi e dimensioni eccessivi ostacolano i reflex tropicalizzata, mentre se ho inten- umanamente.
movimenti, per questo occorre riuscire a zione di scattare immagini d’istinto in
ottenere i migliori risultati con la minore acqua preferirò la GoPro, che è piccola e Qual è il tuo rapporto con la post-ela-
attrezzatura possibile. leggera. Solo nelle situazioni facili uso la borazione?
Quando affronto situazioni difficili in mirrorless. In genere personalizzo gli strumenti di
ambienti estremi spostandomi a piedi VSCO, che ben si adattano alla mia par-
in genere mi porto la reflex con un solo Può essere difficile scattare mentre ci ticolare visione nelle diverse situazioni.
obiettivo e rinuncio a tutto ciò che non è si arrampica o nel corso di un’escur- Uso questi pre-set come base, ma non li
assolutamente necessario. sione in condizioni climatiche estre- uso mai per il file finale. Molti passano il
Se invece mi muovo in automobile o il me. Come ti comporti? loro tempo a creare immagini uniche in
lavoro me lo consente mi prendo mag- È certamente vero. Scattare in condizioni post-produzione, io preferisco focalizza-
giori libertà e porto con me una attrez- difficili è un problema, tuttavia mi con- re il mio lavoro sui contenuti, piuttosto
zatura più articolata che mi permette di sidero un privilegiato per il lavoro che che sull’elaborazione.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 23


Intervista al professionista

Alberto Bregani
www.albertobregani.com
www.biancoeneromontagna.com

La mia tenda sul ghiacciaio Kaskawulsh nel parco nazionale di Kluane, nello Yukon in Canada. È uno dei luoghi più spettacolari dove abbia
mai campeggiato, con vista sul ghiacciaio largo 5-6 km. Adoro il contrasto cromatico tra il giallo caldo della tenda ed il tono freddo del
ghiacciaio inospitale.
>> Dati di scatto: 30 secondi a f/7.1, ISO 200. Focale 34mm su Full Frame.

Fotografo, scrittore e comunicatore per piglio la prima scuola dedicata esclusi- fia invece girava per casa, per così dire,
professione, compositore e pianista vamente alla fotografia di montagna in dato che papà era un alpinista, ma anche
per hobby, Alberto Bregani è tra i più bianconero con corsi, workshop e ma- un pregevole documentarista di monta-
puri e validi interpreti della fotografia sterclass. Dal 2016 è Sigma Ambassador. gna, vincitore di alcuni importanti premi,
di paesaggio e montagna in biancone- oltre che scrittore con un libro, anch’es-
ro. Cresciuto a Cortina d’Ampezzo, nel Quando, nella tua vita, montagna e so, vincitore nel 1967 di un prestigioso
cuore delle Dolomiti, lavora su progetti fotografia si sono incontrate? riconoscimento nella letteratura di mon-
di fotografia e comunicazione di medio/ Inizierei dall’incontro con la montagna, tagna. Va da sé che anche la mia infan-
lungo periodo per aziende e istituzioni. fondamentale, avvenuto da piccolissi- zia, la mia adolescenza, la mia maturità
Le sue fotografie sono presenti in musei, mo, intorno ai 4 anni quando, per motivi siano state circondate da boschi, torrenti
collezioni private in Italia e all’estero. In- di lavoro, mio padre si trasferì da Milano e grandi pareti. Crescere in un ambien-
tensa e apprezzata la sua attività come a Cortina d’Ampezzo, nel cuore della te così straordinario ti segna inevitabil-
keynote speaker in eventi di montagna, Dolomiti, portando con sé tutta la fami- mente: vedere quotidianamente questa
fotografici e letterari, ma anche quella glia. Per lui era un ritorno alle montagne, “bellezza” te la fa conoscere, apprezzare.
digitale, attraverso il sito internet e i so- avendo trascorso più o meno la sua in- E magari poi ti viene anche la voglia di
cial che gestisce personalmente. fanzia e l’adolescenza nel cuore della raccontarla, attraverso una fotografia.
Ha scritto due libri: “Dentro e fuori le Valtellina, ai piedi del Bernina, Piz Palù, Della montagna conosco perfettamente
cime. Dolomiti di Brenta tra l’occhio e il Pizzo Scalino, Monte Disgrazia, sul quale umori e carattere. Ci ho vissuto, cammi-
passo (Il Margine, TN, 2012) e "La mon- avrebbe aperto una direttissima prima nato in mezzo, l’ho salita, la vivo tutto-
tagna in chiaroscuro. Piccolo saggio sul assoluta alla parete sud a 25 anni. ra, ne scrivo. Fotograficamente, come si
fotografare tra cime e sentieri" (Ediciclo, Per me, invece, un approdo più che può facilmente intuire, la montagna è un
Editore, 2017). fortunato, del quale mi resi conto man punto naturale di arrivo più che una scel-
Nel 2017 ha avviato a Madonna di Cam- mano che diventavo grande. La fotogra- ta. Non avrei potuto raccontare d’altro.

24 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


ALBERTO BREGANI

Qual è lo scopo della tua fotografia? racconta, certo, ma si deve anche essere È una foto recente e racchiude i tre
Fotografare la montagna è il mio modo in grado di leggerlo perché ti dice cosa elementi che ritengo fondamentali: visione,
di renderle omaggio. Per quanto mi ha succederà di lì a breve, se arriveranno tempo e tecnica. Visione, perché una
dato in termini di emozioni e suggestio- dei cumulonembi, un temporale. Se hai fotografia con quell’inquadratura, da quel
ni, per quanto mi ha insegnato. Significa dei cirri che si muovono potrai prevede- punto preciso, sullo splendido Crozzon di
continuare a viverla. Fotografare la mon- re quale tipo di luce avrai, magari entro Brenta, l’avevo in mente da molto tempo
tagna vuole dire infiniti passi dentro e una o due ore e già pensare, visualizzare, ma non avevo mai trovato la congiunzione
fuori le cime, lungo i sentieri, immersi nei quale tipo di fotografia potrai realizzare. astrale tra cielo, nuvole e luce che rendesse
boschi, saltando sasso sasso su torrenti e Personalmente non amo le fotografie al meglio la magnificenza e la regalità di
intorno alle cascate. con un cielo completamente libero. Nel quel pilastro, nel centro del suo Gruppo.
Significa rivivere in modo più maturo e mio recente saggio sulla fotografia di Tempo, perché ho aspettato quel preciso
consapevole questo ambiente e questa montagna scrivo che “le nuvole servono momento, con le luci e le ombre al punto
bellezza. La mia fotografia vuole portare al cielo e il cielo serve alla composizione. giusto, così da dare tridimensionalità e
le persone ad amare sempre più questi Il cielo dà a tutto il giusto movimento. profondità alla fotografia. Senza alcuna
paesaggi, questi territori, queste cime. Non è, e non bisogna considerarlo, una sovra-esposizione o chiusura delle une
Per far comprendere quanto sia impor- semplice spalla del soggetto; va gesti- o delle altre. E con le nuvole posizionate
tante la loro salvaguardia e conservazio- to come un protagonista, deve essergli perfettamente per dare un movimento
ne. Del resto, come si può proteggere data la stessa importanza di ciò che c’è equilibrato al cielo.
qualcosa quando non la si ama o non la sotto o intorno. Deve avere un senso, Tecnica, perché sapevo che con quel
si apprezza? non può essere un semplice riempitivo. taglio di luce e la sua inclinazione in un
Il cielo deve essere in armonia con il sog- tramonto estivo, un pomeriggio pulito e
Cosa può rendere “grande” una sem- getto, ove non sia soggetto esso stesso. senza foschia, avrei potuto utilizzare un
plice fotografia? Forse proprio il cielo Non fotografo mai senza nuvole: sono il filtro digradante per rafforzare il cielo e le
che tu definisci “non semplice”? sale nell’acqua della pasta, il condimen- sue nuvole, con un colpetto di polarizzatore
Ritengo che ogni fotografo, ogni autore, to adatto a ogni piatto, e danno il giusto a contrastare il tutto. Era la fotografia che
debba avere un tratto distintivo che lo sapore al tutto. Sembra semplice, il cielo”. volevo fosse. Quella per la quale ho saputo
caratterizza, oltre al linguaggio, o cifra e voluto attendere. La mia fotografia. Il mio
fotografica che dir si voglia. Il mio sono Dove hai tratto l’ispirazione per il tuo Crozzon di Brenta.
il cielo, le nuvole. recente libro “La montagna in chiaro- >> Dati di scatto: 1/8s a f/11, ISO 100.
Il cielo è fondamentale nella composi- scuro” Focale 45mm equivalente sul Full Frame.
zione; un chiodo sul quale batto costan- Avevo da tempo in serbo un lungo scrit-
temente nei miei workshop. Il cielo lo si to sulla fotografia di montagna, del per-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 25


ALBERTO BREGANI

Cogliere le prime avvisaglie dell’inverno è un momento sempre magico. Si chiude il sipario sull’autunno e la scena cambia in un batter di
ciglia. La prima neve che muove i dettagli, il primo freddo che pulisce l’aria, il primo vento che disegna le nuvole. Nella luce del sole che
scende, la Montagna è servita.
>> Dati di scatto: 8 secondi a f/7.1, ISO 125. Focale 150mm equivalente sul Full Frame.

ché si fotografa questo tipo di soggetto, servano quella determinata fotografia. apprezzare e valutare le differenze tra i
quali siano le caratteristiche principali Senza filtri, in modo diretto e sincero. Io due sistemi. Non vorrei qui scatenare la
che stanno alla base della mia interpre- fotografo la montagna che esiste, così solita (inutile) discussione sulla presun-
tazione, quali gli elementi che vanno te- come esiste. Così come io sono e la per- ta superiorità di pellicola o digitale. Ciò
nuti in considerazione per realizzare una cepisco. che conta è il metodo che l’analogico ti
buona fotografia; sono aspetti non tanto insegna e ti porta a sviluppare, special-
tecnici (anzi, per nulla) quanto interiori, Ti conosciamo come cultore della fo- mente nella fotografia di paesaggio, ma-
e che fanno parte della personalità. L’oc- tografia analogica. Come è stato il tuo gari medio o grande formato: pensare,
casione e qualche coincidenza hanno recente passaggio al digitale? riflettere, saper attendere. Pochi scatti
fatto sì che questo scritto diventasse un Per me la fotografia analogica è tuttora la per rullino, da giocarsi con criterio.
saggio “monodose” su questi argomenti. grammatica della fotografia. La migliore Un metodo che porti con te quando ti
Grazie a un illuminato editore. scuola che possa esistere. Il digitale è ritrovi in mano una fotocamera potentis-
Anche le linee guida del libro sono relati- solo l’evoluzione del fotografare in ana- sima e piena di funzioni. Che tu sia ana-
ve all’intimo di ciascuno di noi: ogni foto- logico. Arrivare al digitale dall’analogico logico o digitale quindi, assorbito questo
grafia muove dalle emozioni e dalle sug- permette di utilizzare al meglio tutta l’in- approccio alla fotografia, il tuo modo di
gestioni che riceviamo da ogni sguardo novazione che la nuova tecnologia porta fotografare non cambierà, almeno per
verso questa magnificenza, se predispo- con sé senza snaturare la personalità, né quanto riguarda la mia esperienza. Se
sti a riceverla. La fotografia non fa altro il linguaggio del fotografo. prima con l’Hasselblad facevo due o tre
che renderlo visibile. Più avremo la ca- Amo scattare in analogico perché, gra- rullini per sessione, ora con la Sigma do-
pacità di esternare queste suggestioni, zie anche al suo supporto, regala una tata di sensore Foveon che utilizzo per il
mettendoci in un certo senso a nudo, e resa inarrivabile; da qualche anno però bianconero e che definisco la mia “pel-
più queste arriveranno a coloro che os- lavoro anche in digitale e quindi posso licola digitale”, non riempio certamente

26 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


ALBERTO BREGANI

Il “Campanil Basso”, Dolomiti di Brenta; tra le più iconiche figure di tutte le Dolomiti. La vista dalla Via ferrata delle Bocchette Centrali è tra
le più suggestive che si possano avere: bella, aperta. Lo si ha proprio di fronte agli occhi inchiodato all’orizzonte. Ma io volevo raccontarne
la verticalità, lo slancio verso il cielo. La visione che hanno gli alpinisti che lo scalano. Mi serviva il cielo e le mie nuvole. Più volte ci
sono passato sotto e di fianco, ma solo recentemente ho trovato ciò che volevo: un cielo tanto blu da renderlo quasi nero e una striatura
nuvolosa che passava veloce, ma sufficientemente consistente da conferire al “Basso” una dimensione reale, dentro lo spazio che lo
circondava. Consistente, imponente, dominante.
>> Dati di scatto: 1/100s a f/5.6, ISO 100. Focale 45mm equivalente sul Full Frame.

una scheda, ma scarico nel computer l’e- lasciare a casa. Esperienza per la volta situazioni insolite, irripetibili, che vanno
quivalente di due o tre rullini. successiva. fotografate proprio per la loro unicità.
Chi va in montagna solitamente conosce Ci si organizza: ombrelli se nevica forte,
Cosa puoi dirci del peso dell’attrez- i luoghi delle escursioni, conosce l’am- mantelle se piove, guanti con le falangi
zatura e dell’impatto delle condizioni biente e più o meno sa quali obiettivi che si possano scoprire al momento del-
meteorologiche? gli serviranno, più o meno lunghi, più o lo scatto e poi ricoprire se fa freddo.
Più in alto si va in montagna, e più leg- meno larghi (tele o grandangoli). Anche per la fotocamera vi sono accor-
geri si deve essere. Sembra banale ma, Altrimenti dovrà studiare bene sentie- gimenti dettati dall’esperienza: un copri-
come dico sempre, nel salotto di casa ri e percorsi per capire in anticipo cosa macchina impermeabile per tenerla av-
sono tutti degli sherpa. Caricano nel potrebbe servirgli. Raramente porterà volta con un elastico una volta montata
proprio zaino tre fotocamere, quattro con sè più di due obiettivi. Magari uno sul treppiede (per evitare di smontarla
obiettivi, filtri, batterie, treppiedi e ac- zoom, che è comodo per muoversi “vir- e riporla e poi riprenderla), batterie al
cessori di ogni genere, salvo poi tirare tualmente” quando sei su una cengia di caldo, un tappetino srotolabile tipo di
improperi (eufemismo) non appena le 20 centimetri, attaccato a una parete con neoprene 50x50cm da poggiare per
gambe e il fiato, su certi sentieri, inizia- 500 metri di strapiombo sotto i piedi. terra per evitare di sporcarsi di fango o
no a dare qualche segno di cedimento. Per le condizioni meteo beh... siamo in terra, o di bagnarsi quando c’è neve per
In quel momento capiscono qual è l’at- montagna e fanno parte del gioco. Anzi, cambiare le ottiche. È il lato “wild” della
trezzatura che serve veramente e quella sono il gioco. Più sono brutte, compli- fotografia di montagna. Che poi è anche
che avrebbero potuto tranquillamente cate, particolari, e più possono creare il suo bello.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 27


ALBERTO BREGANI

“Tempo”. Significa saper/poter attendere


la situazione che si cerca e soprattutto
si vuole. Il disgelo è una di queste. Una
cascata tra la neve: la tipica scena che
si può vedere (e cercare) per uno spazio
di tempo molto limitato, tra metà e fine
aprile, a seconda degli inverni. La neve che
inizia a sciogliersi, i torrenti che riprendono
vita e con loro le cascate che sbucano
tra ghiaccio, roccia e neve, prima che
quest’ultima se ne vada completamente.
Perdere questo momento significa dover
aspettare un nuovo disgelo ovvero un altro
anno, per una sola fotografia.

che si verifica solamente in un certo pe-


riodo dell’anno. Quella sarà la rappre-
sentazione della cascata che ho voluto
io, che io ho scelto di raccontare.
Perché tutto questo accada è fondamen-
tale saper attendere. E rinunciare alla fo-
tografia ove questa “non esista”, non ci
sia.
Questo il mio passaggio nel libro, a pro-
posito della rinuncia: “Dopo una giorna-
ta intera passata ad aspettare una certa
posizione del sole, delle nuvole, di quelle
ombre tra gli alberi, dopo essersi bevuti
centinaia di metri di dislivello per arrivare
dove si pensava ci potesse essere qualcosa
di interessante, unico, il rendersi conto che
tutto è stato inutile taglia decisamente le
gambe. Capisco, però, che è proprio la ri-
nuncia a quel semplice, minuscolo gesto
di premere il cavo di scatto, «così per fare,
già che siamo qui», a dare un senso e una
dimensione a tutto il mio fotografare. La
rinuncia rientra nelle opzioni. È una scelta,
non una resa. È scegliere di non dire perché
non si ha nulla da dire. È importante – in
La ricerca di uno scenario non va di unico e irripetibile che farà sì che quella qualsiasi situazione e condizione – saper
pari passo con il successo. Tu parli del composizione, quella inquadratura con valutare e poter decidere per una rinuncia.
senso della rinuncia ad uno scatto e quelle caratteristiche avvenga. Si mani- Significa dare valore al proprio lavoro e a
dell’attesa che lo precede: cosa inten- festi. Affinché quella fotografia racconti quella fotografia che invece, un giorno, ci
di? esattamente ciò che io voglio dire della sarà.”
Si, attesa e rinuncia sono due dei punti montagna, o di un suo elemento.
centrali del libro, del mio metodo e in- Quel momento che fa la differenza tra Quali sono i limiti più frequenti che
segnamento. Tutto è basato sul concet- una fotografia a una cascata che tutti riscontri nelle immagini dei neofiti di
to portante del “tempo”: fotografare la possono realizzare quando ci passano questo genere? E quali le abilità che
montagna significa innanzitutto avere vicino, e la fotografia a quella stessa ca- un fotografo di montagna dovrebbe
molto tempo da dedicarle. Tempo da scata ma in determinate situazioni, con possedere?
dedicare all’attesa di quel momento una determinata luce, o carico d’acqua, Parlando dei limiti direi sempre, e una

28 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


ALBERTO BREGANI

Pioggia leggera. Nuvole basse. Cielo grigio.


Acqua chiama acqua. Non esitare. Esci e
vai nei boschi, per cascate e cascatelle.
Troverai colori morbidi e pastello. Tronchi
e rami di un marrone pieno. Non brucerai
le luci, i sassi luccicheranno. Il bosco
sarà silenzioso, le gocce sui rami, i mille
profumi. Giornata perfetta: pioggia leggera,
nuvole basse, cielo grigio. Acqua chiama
acqua. Non esitare. Esci e fotografa.
>> Dati di scatto: 25 secondi a f/7.1, ISO
100. Focale 36mm equivalente sul Full
Frame.

volta di più, la disponibilità di tempo. e riporta le proprie sensazioni.


Che non è solo il tempo del recarsi in È di aiuto infine sapere cosa rappresenta
un luogo, tempo per rimanerci, tempo quella specifica montagna, catena mon-
per attendere. È il tempo più importate, tuosa, nella storia dell’alpinismo, o per
quello che sta tutto intorno alla fotogra- le genti del luogo, o per quel territorio.
fia: tempo per studiare, tempo per leg- È prezioso anche allargare la propria vi-
gere, tempo per approfondire, tempo sione a quelle di altri, andando a leggere
per farsi una propria idea della fotografia e curiosare tra le pagine dei libri di scrit-
di montagna, tempo per ispirarsi, per la- tori, filosofi, pittori, alla ricerca di nuovi
sciarsi suggestionare da altre immagini spunti e suggestioni.
o letture. Tempo, in sintesi, per formare
la propria visione, il proprio linguaggio Quali consigli daresti ai giovani che
in fotografia. Tempo per capire quale fo- desiderano migliorare la loro fotogra-
tografo di montagna si vuole essere (nel fia di montagna?
senso di consapevolezza del proprio fo- Potrei darne uno solo, ovvero frequen-
tografare, non nel senso di emulazione). tare la mia scuola o i miei workshop de-
E poi tempo per imparare la tecnica dicati al bianconero di montagna… ma
(somma di informazione ed esperienza) ribadisco i tre concetti sui quali è impor-
e poterla utilizzare a proprio piacimento tante lavorare, ovvero visione, tempo e,
quando serve. Quando si ha qualcosa da solo alla fine, tecnica.
dire, intendo. Perché la tecnica applicata Visione significa avere in mente cosa si
al vuoto cosmico serve ben poco. Rima- vuole dire della montagna, per essere
ne un freddo esercizio che non interessa originali, unici, riconoscibili. “La montagna in chiaroscuro”
a nessuno. Se non a quelli che ascoltano Tempo: saper attendere la situazione www.lamontagnainchiaroscuro.it
la puntina invece del disco ( per dirla in che si cerca e soprattutto si vuole, come
stile “vintage”). ho già puntualizzato.
Riguardo alle abilità da possedere, la for- Tecnica fotografica: sapere come fare
ma fisica è importante, così come la ca- per raccontare al meglio la propria visio-
pacità di muoversi e orientarsi nell’am- ne. La tecnica fine a se stessa, senza un
biente; oltre a questo, più che di abilità contenuto, non serve a niente.
parlerei della capacità di relazionarsi Infine, è importante avere molta, molta
emozionalmente con la montagna, con pazienza. Questa è una delle doti più im-
il paesaggio. La capacità di sentire nel portanti di un fotografo di montagna. E
profondo tutto ciò che rappresenta: bel- saper rinunciare a uno scatto: fotografa-
lezza, potenza, magnificenza. Oppure re significa comunicare, se non c’è nulla
serenità, tranquillità. Ognuno ha la pro- da dire è meglio chiudere lo zaino, go-
pria sensibilità, in base alla quale registra dersi il paesaggio e tornare a casa.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 29


Intervista al professionista

Christopher Beauchamp
www.christopherbeauchamp.com

Christopher Beauchamp è un fotografo Nella fotografia di montagna il lega- Qual è lo scopo della fotografia di
del Connecticut specializzato in dinami- me con l’ambiente è forte È nata pri- montagna? Realizzare dei paesaggi o
che immagini d’avventura e lavora nella ma la tua passione per la fotografia, o qualcosa di più?
pubblicità, per clienti aziendali e riviste. per la montagna? So apprezzare la potenza di un affasci-
La sua passione per l’esplorazione del Mi considero prima di tutto un fotogra- nante paesaggio e ci sono grandi foto-
sottosuolo, dalle caverne agli ambienti fo di avventura, perché a mio parere il grafi che hanno saputo darne ottime
sotterranei sotto le città, deriva dall’e- fotografo di montagna è un artista del interpretazioni, ma la mia fotografia è
sperienza da ragazzo dei rifugi antiato- paesaggio e a me questa definizione va differente, vive dell’interazione dell’uo-
mici, dato che si era ancora nel periodo stretta. mo con l’ambiente.
della guerra fredda. Ovviamente l’amore per le montagne è
Proprio l’esplorazione di questi ambienti indispensabile, così come per la vita che Quale ritieni sia l’elemento più impor-
gli ha dato la possibilità di realizzare im- ruota intorno ad esse. tante nella fotografia di montagna?
magini uniche che lo hanno portato alla Ora mi sembra strano, ma quando ho La luce, la composizione, la perfezio-
carriera d fotografo. iniziato a lavorare come fotografo di- ne tecnica?
stinguevo mentalmente tra fotografia e Penso sia la concomitanza di tutti gli ele-
Come ti sei avvicinato alla fotografia? esplorazione delle grotte sotterranee. menti, luce, composizione e perfezione
La mia passione per la fotografia è iro- tecnica. Amo la luce, ma anche la luce
nicamente iniziata … in assenza di luce! Cosa intendi esprimere con le tue im- più straordinaria da sola non basta; oc-
Ero un giovane speleologo e desideravo magini? corre una composizione forte e anche
documentare le mie avventure con gli Cerco di trasmettere le sensazioni che si qualcosa d’altro. Può essere una carica
amici nel sottosuolo. provano quando si è immersi nell’azio- emotiva, un soggetto unico.
I primi semi della mia carriera di foto- ne, come ci si sente a scalare una cascata Come ho già detto, per me le montagne
grafo li ho piantati dopo una giornata di ghiaccio in una località remota a tem- sono un palcoscenico sul quale agiscono
trascorsa con un fotografo del New York perature terribilmente fredde. degli attori, gli uomini.
Times che stava realizzando una storia Voglio che lo spettatore possa percepire
su esplorazioni sotterranee; questo suo non solo la bellezza, ma anche l’adrena- Come nascono le tue immagini? Dalla
lavoro mi ha coinvolto. lina di quei momenti. tua visione fotografica o è la monta-

30 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


CHRISTOPHER BEAUCHAMP

Ho cercato questa
immagine per molto
tempo. Gli speleologi
usano questa miniera
come palestra per
esercitarsi nelle loro
tecniche ed è stato
proprio durante una
di queste sessioni,
d’estate, che abbiamo
notato dei piccoli
pezzi di ghiaccio.
Ci siamo tornati
in inverno, sicuri
di trovare molto
ghiaccio, e abbiamo
scoperto questa
incredibile stalattite;
al momento però
non era scalabile. Ho
continuato a tornare
negli anni successivi
per vedere se la
“parete di ghiaccio”
fosse sufficiente per
salire ed alla fine la
mia pazienza è stata
ripagata.
Per la ripresa ho
usato una scala in
modo da raggiungere
una posizione
sufficientemente
elevata e mi sono
portato nella miniera
potenti illuminatori
perché l’oscurità era
totale. Nel disporre le
luci uso un metodo
“additivo”, nel senso
che accendo gli
illuminatori uno alla
volta per controllare
l’effetto.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 31


CHRISTOPHER BEAUCHAMP

Questa immagine scattata appena fuori dal Parco Nazionale di Ritengo la pre-visualizzazione dell’immagine molto
Gros Morne a Terranova in Canada, ma questo non era il luogo importante e questa immagine di Suesca in Colombia è la
che avevamo progettato di raggiungere. Infatti le condizioni meteo sintesi di questo concetto. Avvicinarsi allo scatto con le
erano davvero ostili con un forte vento e a causa della scarsa idee chiare è cosa normale nella fotografia commerciale,
visibilità abbiamo commesso alcuni errori di percorso arrivando in cui tutte le variabili sono previste in anticipo, ma
sul lato sbagliato di questo profondo canyon di ghiaccio. A quel al di fuori di questi ambiti, o sviluppando dei progetti
punto però abbiamo notato questa parete di ghiaccio, davvero personali, spesso non si ha la possibilità o il budget per
sorprendente, ed abbiamo pensato fosse intrigante scalarla. pre-visualizzare l’immagine.
Quando Alden Pellet, l'alpinista in azione, si stava avvicinando Stavo facevo un giro in internet per preparare un
alla cima il cielo si è aperto leggermente ed è aumentata la prossimo viaggio, quando mi sono imbattuto in uno scatto
visibilità del panorama, con una luce molto interessante. Il vento sgranato eseguito col cellulare alla statua della Vergine
però continuava ad essere molto forte e faceva volare pezzetti di Maria sulle rocce di Suesca ed ho subito avuto l'idea
ghiaccio. di farvi salire un alpinista. Inizialmente non ero sicuro
L'immagine è stata pubblicata su una rivista in doppia pagina, che fosse possibile: i miei dubbi erano se fosse una via
ma quando l'ho presentata il direttore mi ha criticato: “pulisci il effettivamente scalabile, se sarei stato in grado di portare
sensore della fotocamera!”. Aveva scambiato i pezzetti di ghiaccio lassù le mie luci, se il punto di ripresa fosse adatto. Ho
per polvere! verificato di persona il luogo e mi sono entusiasmato.
Ho trovato lo scalatore, che poi era quello che aveva
originariamente aperto questa via, e tutto è andato per il
meglio. L'immagine finale è esattamente quella che avevo
deciso di creare.

32 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


GUIDA ALL’IMMAGINE

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 33


CHRISTOPHER BEAUCHAMP

Mi avevano chiesto uno scatto di questo tipo ma quelli che avevo Questa è l’immagine scattata a Suesca Colombia quando sono stato
erano piuttosto deboli, l’ho realizzato apposta. Qui si vede come attaccato dalle api! Non era l'immagine che avevamo progettato di
lavoro con fotocamera e luci per riprendere uno scalatore in azione. fare, ma è nata dopo aver visto la location lungo la strada. Ciò che
a mio parere rende valida questa immagine è aver sovraesposto
la roccia per dare risalto allo scalatore, il centro d’interesse
dell’immagine.

gna a darti l’ispirazione? le basi tecniche, ma la sfida più grande è e dei progetti?
È difficile dirlo, capita che sia il luogo a la capacità di raggiungere i luoghi adatti. L’attrezzatura ha sempre un impatto sul
darmi l’ispirazione, ma allo stesso modo risultato finale, ma nel mio genere foto-
posso avere io un’idea e quindi cerco di Quali sono le abilità che un fotografo grafico ha un’importanza minore rispet-
realizzarla. di montagna dovrebbe avere per farsi to ad altri elementi. Come dicevo, amo la
conoscere? luce e cerco sempre di sfruttarla, grazie
Quali pensi siano le principali difficol- Una delle maggiori sfide è avere uno anche al mio background di fotografia in
tà per i neofiti? stile riconoscibile. Se provi a guardare le studio e di automobili.
Rock & Ice, una rivista americana di sca- immagini di questo genere fotografico,
late organizza ogni anno un intensivo ti sembreranno quasi tutte molto simili. Sappiamo che le dimensioni e il peso
workshop di una settimana e negli ultimi Al contrario, nella fotografia di ritratto ci dell’attrezzatura possono essere un
anni ho avuto la fortuna di essere tra gli sono fotografi di cui riconosco immedia- problema in determinate situazioni.
istruttori; dalla mia esperienza posso dir- tamente le immagini. Cosa ne pensi?
ti che le problematiche sono sostanzial- Sul campo, le dimensioni e il peso delle
mente le stesse di ogni genere fotografi- Quanto incidono le attrezzature tecni- attrezzature sono importanti e questo
co; detto questo, occorrono ovviamente che nella realizzazione delle immagini vale sia che tu stia scattando su una

34 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


CHRISTOPHER BEAUCHAMP

Questa immagine è stata creata per una


storia su una zona poco frequentata delle
Shawangunk Mountains, nello stato di New
York. La redazione mi chiedeva il ritratto
di alcuni degli scalatori più noti ed io
avevo sempre desiderato fare qualcosa del
genere. La cosa più scontata sarebbe stata
riprendere il soggetto con un buon tele
per comprimere i piani e avere insieme la
montagna e lo scalatore.
Ho però pensato che fosse molto più
interessante fotografare gli scalatori
sospesi sulla montagna, usando una
piccola attrezzatura da studio per eseguire
un ritratto tradizionale, nonostante la
posizione poco ortodossa e impegnativa.
Immagino sia stato uno spettacolo per gli
scalatori abituali veder salire sulla parete
di roccia softbox e attrezzatura fotografica
varia!

montagna o a New York. è un’interpretazione della realtà, non trezzatura necessaria, le luci con i sup-
Non mi sento di dire quale attrezzatura una replica esatta, ma ritengo un erro- porti, un alimentatore portatile, lo zaino.
sia l’ideale, tutto dipende dal tuo stile, re che si vedano i segni dell’intervento. A un tratto sento un forte ronzio, guardo
dal tuo approccio. Ovviamente il conte- Ho in mente un’immagine stampata a in basso e mi accorgo si essermi calato
sto è importante. doppia pagina nella quale si vedeva pe- proprio in un nido di api. Mi metto a gri-
Certamente per decidere quali strumen- santemente l’intervento effettuato per dare e cerco di risalire arrampicandomi
ti portare con sé, e quali lasciare a casa, controllare il tono del cielo. sulla fune più velocemente di quanto
è di grande aiuto la capacità di pre-vi- Il mio flusso di lavoro è piuttosto stan- abbia mai fatto, inseguito dallo sciame
sualizzare le immagini che si intendono dard; porto tutto in Lightroom, faccio di api.
realizzare. la selezione tra le immagini da tenere e Per fortuna quella mattina era abbastan-
Ammetto però che non sempre io ci rie- quelle da buttare, applico qualche cor- za freddo per cui mi ero coperto con un
sco. Ricordo quella volta che ho portato rezione globale e, dopo una nuova se- cappuccio abbastanza spesso; le api mi
con me un secondo corpo reflex con un lezione, apro le immagini in Photoshop pungevano sulla testa e rimanevano
obiettivo fortemente grandangolare per per eseguire interventi più mirati e loca- attaccate, ma i pungiglioni non mi rag-
riprendere in TimeLapse una grande ca- lizzati. giungevano.
scata di ghiaccio in una zona isolata del Sarà una mentalità da vecchia scuola, Il mio spagnolo è praticamente inesi-
Newfoundland, in Canada; ero convinto ma preferisco vedere una piccola sele- stente e il mio compagno colombiano
che l’inquadratura più adatta fosse un zione di immagini di qualità, piuttosto non conosceva l’inglese; penso fosse
campo molto ampio, ma era un errore; che tante foto poco interessanti. Perso- uno spettacolo divertente vederci bal-
la scelta migliore sarebbe stata un tele nalmente voglio mostrare solo poche lare lassù urlando ciascuno nella propria
da 200mm e ne ho fatto tesoro di questa immagini iconiche, capaci di trasmettere lingue.
esperienza il senso della mia ricerca; mi rendo conto Alla fine ci siamo liberati delle api ed io
però che questo approccio è in contra- ho potuto riprendere la posizione per
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- sto con la tendenza attuale a consumare eseguire lo scatto.
duzione? le immagini in modo frenetico.
Gli strumenti per la post-produzione Quali consigli daresti a chi vuole di-
sono sempre più potenti e facili da usa- Ci puoi raccontare qualche fatto curio- ventare un bravo fotografo di monta-
re. Considerando anche la disponibilità so della tua esperienza fotografica? gna?
di sensori sempre migliori, oggi siamo in Ci sono diversi aneddoti che potrei rac- Penso che il consiglio migliore sia quello
grado di creare immagini davvero stra- contarti, ma quello più divertente riguar- di fotografare tanto; più scatti e più im-
ordinarie, ma allo stesso tempo le imma- da delle riprese che ho fatto in Colombia pari. Inoltre penso sia molto utile con-
gini vengono consumate molto rapida- ad una scalata della roccia Suesca. frontare il proprio lavoro con le persone
mente. Questo finisce per spingere a fare Il giorno prima avevo pre-visualizzato che possono dare un parere costruttivo;
una post-produzione approssimativa. un’immagine che avrei voluto realizzare; con questo mi riferisco ad un vero dialo-
Forse è evidente per me, che sono un fo- salgo sulla parete di roccia con il fratello go, non al semplice “like” su una piatta-
tografo, ma se ci sono dei difetti me ne dello scalatore che dovevo fotografare. forma di social media. Questo soddisfa il
accorgo subito; capisco che l’immagine Fisso una fune e inizio a calarmi con l’at- proprio ego ma non può farti migliorare.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 35


Tecnica

Cosa scegliere
per fotografare in montagna
fatti, se pensiamo alla montagna d’inver-
no è evidente che saremo già carichi di
giubbotti, scarponi e quant’altro, mentre
d’estate qualsiasi peso e impiccio sup-
plementare aumenta la fatica: meglio
prevenire. Detto questo, vediamo come
scegliere le attrezzature più idonee per
organizzare l’uscita fotografica con cri-
terio. Dopo alcune considerazioni gene-
rali, valide per qualsiasi escursione, ve-
dremo le specificità dei generi di ripresa
più frequenti e interessanti in questo
ambiente.

I formati e la risoluzione
Il discorso non è certo nuovo, ma soprat-
tutto il neofita può trovarsi in difficoltà
a districarsi fra termini come risoluzione,
megapixel, formato del sensore, rumore,
gamma dinamica e gamma tonale. Poi
ci sono le relazioni non sempre ovvie
tra queste caratteristiche e proprietà, in
gran parte legate ai sensori degli appa-
recchi digitali.
Il formato del sensore, in genere espres-
so in millimetri (ad esempio 36x24mm
per il cosiddetto Full Frame), indica le
dimensioni dell’area sensibile nel suo
complesso. Con un formato maggiore
Una fotocamera Full Frame ad alta risoluzione protetta da freddo, polvere e spruzzi, equipaggiata con un obietti- del sensore immagine si può avere un
vo di alta qualità ottica, e altrettanto sigillato, è una macchina formidabile per qualsiasi ripresa anche in esterni maggiore numero di pixel o pixel più
e con luce scarsa. In termini di pura qualità dell’immagine, ben difficilmente si può trovare di meglio. Se però le grandi. Aumentando il numero di pixel si
condizioni di ripresa e trasporto non la consentono è possibile guardare verso corredi fotografici più agili, basati su aumenta la capacità teorica di separare i
sensori più piccoli. dettagli fini (risoluzione dell’immagine),
mentre con pixel più grandi possono
Una cosa da tenere sempre ben presente toccare. In poche parole: idee chiare e migliorare il rapporto segnale/rumore,
è che “montagna” non indica un genere prevenzione. la gamma tonale e la gamma dinamica.
fotografico, ma un ambiente. Questo Un esempio concreto: l’ultima volta che Abbiamo scritto che la risoluzione del
per dire che nessuna considerazione di ho fotografato una cascata, nel cercare sensore, in genere espressa in megapi-
tecnica fotografica può prescindere da l’inquadratura migliore sono scivolato xel (milioni di pixel) è la “capacità teorica”
comportamenti rispettosi della mon- su un sasso bagnato finendo nel laghet- di riprodurre i dettagli fini dell’immagi-
tagna; è prima di tutto una questione to con la reflex nuova, i documenti, lo ne, poiché la capacità effettiva dipende
di sicurezza personale e di rispetto per smartphone e tutto il resto! Usate quindi anche dalla risolvenza dell’obiettivo in
l’ambiente, ma alla fine anche di risul- la massima prudenza e tutte le accortez- uso, dalla precisione nella messa a fuoco
tati fotografici poiché nessun genere di ze possibili. Se non lo fate per voi, fatelo e dalla stabilità del sistema al momento
ripresa può essere affrontato con succes- almeno per il vostro corredo fotografico. dello scatto. A sua volta, la risolvenza (o
so senza conoscenza e consapevolezza. Nella scelta dell’attrezzatura, e non solo potere risolvente) di un obiettivo dipen-
Conoscenza e consapevolezza della fotografica, la parola d’ordine sarà quasi de dal livello di correzione delle aberra-
fragilità degli ecosistemi che si vanno a sempre “leggerezza e compattezza”. In- zioni ottiche, dalla sua immunità alle luci

36 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


COSA SCEGLIERE PER FOTOGRAFARE IN MONTAGNA

parassite e dall’apertura di lavoro (dia-


framma).
Il rumore in un’immagine è un disturbo
elettronico che si presenta come una
granulosità dai colori inesistenti ed è le-
gato alla temperatura e a fenomeni tran-
sistori. Quando la luce abbonda, il rumo-
re influisce in modo del tutto trascurabile
sull’immagine riprodotta, mentre in luce
scarsa diventa anche molto visibile. Per
contenere il rumore sono utili pixel più
grandi e diversi accorgimenti tecnolo-
gici nella realizzazione del sensore e nel
trattamento dei dati immagine. A parità
di tecnologie hardware e software, ave- Dal micro Quattro Terzi al medio formato, vi è un’ampia gamma di sensori per i vari sistemi a ottiche intercambiabili.
re pixel più grandi assicura un migliore I sensori più grandi hanno maggiore margine per integrare un elevato numero di pixel mantenendoli abbastanza
rapporto tra il segnale (i dati immagine) grandi da dare ottimi risultati anche con luce scarsa. Alle alte sensibilità ISO, tutti i sensori soffrono di un aumento
e il rumore (il disturbo che rovina l’im- del rumore e della riduzione della gamma dinamica, ma quelli più piccoli devono trovare un più difficile compro-
magine). messo tra risoluzione e superficie sensibile del singolo pixel. Esistono soluzioni tecniche che migliorano di molto
La gamma tonale è la capacità di ripro- l’efficienza dei pixel, per cui un paragone corretto va fatto tra chip dello stesso livello tecnologico.
durre, senza confonderli, i diversi livelli
luminosi all’interno di un’immagine; in-
vece la gamma dinamica (o latitudine
di posa) è la capacità di riprodurre livelli
luminosi molto lontani tra loro prima di
confonderli con un bianco puro o con un
nero profondo.
Anche a parità di gamma tonale, un’im-
magine può avere un contrasto minore o
maggiore. Con un contrasto più elevato
restano ben separate anche le tonalità
intermedie, mentre con un contrasto
basso l’immagine vede prevalere i grigi
intermedi.
Gamma tonale e gamma dinamica sono
cose da non confondere, anche se in
genere crescono entrambe di pari pas-
so con le dimensioni dei pixel. Invece il
contrasto dipende dal tipo di luce sulla
scena, dalle proprietà dell’obiettivo e dal
tipo di trattamento dell’immagine.
Per un dato formato del sensore e un
dato livello tecnologico, aumentare il
numero di pixel avvantaggia la risolu-
zione, ma penalizza il rapporto segnale/
rumore, la gamma tonale e la gamma di-
namica. Oppure, a parità di risoluzione e
livello tecnologico, aumentare il formato
del sensore migliora il rapporto segnale/
rumore, la gamma tonale e la gamma di-
namica.
Si direbbe quindi che un sensore più
grande sia sempre preferibile. Se dal lato
strettamente tecnico questo è abbastan-
za vero, ci sono però aspetti pratici che La gamma tonale si potrebbe descrivere come il numero dei livelli luminosi riproducibili dal sensore. Una gamma
spingono in senso opposto; parliamo tonale più ampia restituisce un maggior numero di sfumature intermedie di grigio, con una migliore progressione
essenzialmente di ingombri, pesi e costi per andare dal nero profondo al bianco puro.
che riguardano non solo il corpo mac- La gamma dinamica, o latitudine di posa, è invece la capacità del sensore di riprodurre livelli luminosi distanti tra
china, ma anche gli obiettivi. loro, continuando a differenziarli senza confondere tutti i toni più scuri in un nero profondo e tutti i toni più chiari
Ma quali sono i formati in gioco? Se in un bianco assoluto. Con gamma tonale e gamma dinamica ampie si evitano salti bruschi nelle zone sfumate e
parliamo di sistemi a ottiche intercam- quindi l’immagine appare più naturale e tridimensionale.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 37


COSA SCEGLIERE PER FOTOGRAFARE IN MONTAGNA

Ecco come, secondo Panasonic, si riducono le dimensioni di un corredo passando dal


Full Frame al micro Quattro Terzi. Il kit Panasonic è composto da zaino (900 grammi),
Panasonic GH4 (560 grammi), obiettivi 7-14mm f/4 (300 grammi), 12-35mm f/2,8
(305 grammi), 35-100mm f/2,8 (360 grammi), 100-300mm f/4-5,6 (520 grammi),
Macro 45mm f/2,8 (225 grammi), per un totale di 3.170 grammi.
Il corredo reflex Full Frame è composto da zaino (3.293 grammi), corpo reflex (950
grammi), obiettivi 17-40mm f/4 (475 grammi), 24-70mm f/2,8 (805 grammi), 70-
200mm f/2,8 (1310 grammi), 600mm f/4 (3.920 grammi), Macro 100mm f/2,8 (580
grammi), per un totale di 11.333 grammi.
Si potrebbe obiettare che lo zoom supertele di Panasonic apre solo fino a f/5,6 alla
massima focale di 300mm, ma Olympus dispone di un 300mm f/4 da 1.270 gram-
mi e ciò aggiungerebbe 750 grammi, ma senza spostare più di tanto le proporzioni
fra i due corredi.

Mirrorless micro Quattro Terzi: Olympus OM-D E-M1 Mark II


Anno 2016
A tenuta di polvere e spruzzi
La serie OM-D di Olympus è ispirata al concetto di “reflex, piccola e leggera”. Si caratterizza per la velocità. Ve-
locità prima di tutto nella raffica, che con l’autofocus singolo e l’otturatore elettronico arriva ai 60 fps, mentre
con l’autofocus continuo si limita (si fa per dire) ai 18 fps. Grazie al nuovo sensore Quattro Terzi da 20,4 me-
gapixel abbinato al processore TruePic VIII, l’autofocus Dual FAST combina il sistema a contrasto con quello a
rilevamento di fase su 121 punti. Il doppio stabilizzatore (a sensore e sull’obiettivo) Sync IS arriva a compen-
sare ben 6,5 stop, ma solo con determinati obiettivi stabilizzati di ultima generazione. La modalità ad alta ri-
soluzione sposta il sensore per acquisire più scatti di una stessa scena con risoluzione finale di 80 megapixel.
I filmati possono arrivare al 4K (4.096x2.060) 24p 237 Mbps. Il mirino elettronico da 2.360.000 punti copre il
100% del campo e un ingrandimento pari a 0,74x, mentre il monitor Lcd orientabile di tipo Touch è da 3 pol-
lici con 1.037.000 punti. La E-M1 Mark II offre il doppio slot SD, è protetta da polvere e spruzzi, resiste al gelo,
pesa 574 grammi (inclusa batteria) e ha dimensioni di 134 x 91 x 67 mm.
Prezzo: circa € 1.800.

biabili, ma anche di quelli di qualità a sempre maggiore qualità e specializza- Quanto al medio formato, direi che in
obiettivo fisso, abbiamo quattro possi- zione per chi opera con “vere” fotocame- montagna si limita al paesaggio e poco
bilità: Quattro Terzi (17,3x17mm), APS- re. altro. Per tutto il resto, sarebbe quello
C (22,3x14,9mm per Canon, intorno a Questo ha restituito una seconda giovi- che gli anglofoni chiamano “overkill”,
23,6x15,7mm per gli altri), Full Frame nezza al cosiddetto Full Frame, che altro cioè un’esagerazione fine a se stessa.
(36x24mm) e un generico Medio Forma- non è che il vecchio caro formato Leica
to (da 44x33mm in su) che raggruppa della pellicola 35mm. Il trasporto
tutto ciò che sta sopra ai precedenti. Rispetto all’APS-C, che pareva il forma- Dicevamo che il formato del sensore va
Il formato del sensore Quattro Terzi, che to digitale “definitivo”, oggi il Full Frame scelto in base alla trasportabilità e alla
caratterizza anche gli attuali apparecchi non è propriamente adatto alle lunghe disponibilità economica. Per fotografare
micro Quattro Terzi, è stato concepito escursioni in montagna. Basta confron- in montagna c’è quasi sempre un evi-
per dimezzare tutte le lunghezze foca- tare un attuale corredo digitale Full dente problema di trasporto, in partico-
li degli obiettivi rispetto al Full Frame a Frame di qualsiasi marca con un equi- lare nelle lunghe escursioni con notevoli
parità di copertura e prospettiva nell’im- valente equipaggiamento meccanico di dislivelli e possibili vie ferrate. Se questo
magine finale. In fondo nell’evoluzione trenta anni fa per capire come oggi sia- è il nostro caso e desideriamo un corre-
della fotografia la riduzione dei formati è mo su tutt’altro livello in termini di pesi e do versatile e articolato, la scelta verso il
stata continua ed è ciò che si è verificato ingombri. E non in meglio. micro Quattro Terzi o l’APS-C (DX nella
anche con l’avvento del digitale; basterà In sintesi, oggi il compromesso più ra- terminologia Nikon) è quasi obbligata.
pensare alle fotocamere compatte pri- gionevole per fare un po’ di tutto a costi Questi sistemi danno una marcia (o an-
ma e ai foto-cellulari poi, che adottano accettabili resta il formato APS-C, men- che due) in più ai teleobiettivi, per cui
sensori da pochissimi millimetri di lato. tre punterà al Quattro Terzi chi privilegia sono spesso preferibili.
Tuttavia, proprio la crisi delle fotocame- la trasportabilità e al Full Frame chi pun- L’alternativa può essere quella di sce-
re causata dagli smartphone ha spinto ta al massimo, ma nella consapevolezza gliere un corpo macchina Full Frame tra
i fabbricanti e gli utenti a cercare una dei problemi di trasporto. i più compatti e limitare il numero degli

38 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


COSA SCEGLIERE PER FOTOGRAFARE IN MONTAGNA

Mirrorless APS-C: Fuji X-T2 (2016)


Anno 2016
A tenuta di polvere e spruzzi
La X-T2 è la mirrorless Fuji di punta in ambito APS-C. Grazie alla sua conformazione in stile reflex assicura una
presa sicura e stabile, per un buon bilanciamento con le lunghe focali. Offre il meglio delle attuali tecnologie
Fuji: sensore immagine X-Trans CMOS III con 24 megapixel senza filtro anti-aliasing e processore X-Processor
Pro. Ottimo il mirino elettronico con 2.360.000 punti e ingrandimento 0,77x, e caratterizzato da un ritardo
di visualizzazione quasi impercettibile. Per agevolare la messa a fuoco manuale, questo mirino offre anche
la funzione di messa a fuoco a immagine spezzata (ottenuta per via elettronica) e il Focus Peaking che ac-
centua con un colore a scelta i contorni dei soggetti a fuoco. Il monitor da 3 pollici sul dorso è inclinabile ed
ha 1.040.000 punti di risoluzione, un dato nella norma. La velocità dell’autofocus è nettamente cresciuta ri-
spetto ai modelli precedenti, grazie al sistema a rilevamento di fase a sensore (169 punti sul totale di 325).
Il corpo macchina è a prova di polvere, spruzzi e freddo e sono disponibili anche alcuni obiettivi ugualmente
sigillati. È una fotocamera in grado di proporsi come corredo fotografico principale e non solo come alternati-
va leggera alla reflex. Il video offre, per la prima volta in casa Fuji, la risoluzione 4K. La X-T2 pesa 507 grammi
(inclusa batteria) e ha dimensioni di 133 x 92 x 49 mm.
Prezzo: circa € 1.500.

Reflex Full Frame: Nikon D850


Anno: 2017
A tenuta di polvere e spruzzi
Nella gamma alta di Nikon, la D850 punta alla massima risoluzione (45,7 megapixel, pari a 8256 x 5504 pi-
xel), pur mantenendo un ottimo rapporto segnale/disturbo e un’estesa gamma dinamica, grazie al sensore
immagine che impiega la tecnologia BSI (fotodiodi retroilluminati). Il processore Expeed 5, in comune con
l’ammiraglia Nikon D5, offre una sensibilità estesa da 32 a 102.400 ISO. Caratteristiche addirittura superiori
alla D5 per il mirino (copertura 100% e ingrandimento 0,75x), mentre l’esposimetro Color Matrix 3D III con
180.000 pixel e l’autofocus Multi-CAM 20K con 153 punti AF (99 a croce) e sensibilità da -4 EV sono gli stessi
dell’ammiraglia. Il monitor da 3,2” pollici ha circa 2.359.000 punti, la funzionalità TouchScreen ed è incli-
nabile. L’otturatore arriva a 1/8000s (sincro flash 1/250s) e la raffica a 9 fps, notevole data la mole dei dati
da trasferire. Aggiornate anche le caratteristiche video: 4K (3840x2160 pixel) a 30p, estesi comandi manuali
e connettori per microfono e cuffia esterni. Come supporti di memoria, il doppio slot accetta le schede SD
(anche UHS-II) e le recenti XQD. La costruzione è a tenuta di polvere e spruzzi ed è presente un sistema d’il-
luminazione dei comandi. Connessioni Wi-Fi con NFC e Bluetooth. A livello di pesi, ingombri e costi siamo su
valori inferiori alla D5, ma comunque notevoli: 1.415 grammi e 160 x 159 x 92 mm
Prezzo: circa € 4.000.

obiettivi avendo idee chiare sul tipo di le Leica a telemetro. In realtà ciò non è mo sui modelli professionali di Canon e
foto che si intende fare e senza crucciarsi quasi mai successo per via degli schemi Nikon troviamo ampia scelta e ottime
per quelle che si perdono. Purché non si ottici oggi prevalenti nel digitale (tele- realizzazioni in tal senso. Maggiori cau-
tratti di fotografare gli animali, nel qual centrici e molto asimmetrici), per cui le tele occorrono invece nella fascia media
caso i teleobiettivi Full Frame di alta lu- dimensioni delle ottiche sono sostan- e bassa degli stessi costruttori, che non
minosità da usare sono difficilmente zialmente le stesse, che siano per reflex o prevede corpi macchina e obiettivi sigil-
proponibili se non si tratta di una troupe mirrorless. Così le versioni in montatura lati.
professionale adeguatamente equipag- mirrorless hanno barilotti più lunghi di Pentax è l’unico produttore che offre
giata di mezzi. 2-2,5 centimetri rispetto alle controparti questa protezione anche nei prodotti di
E la mirrorless aiuta? Sì e no. Indubbia- per reflex, dovendo mantenere la corret- fascia media e bassa. Oltre ai corpi mac-
mente la soluzione mirrorless semplifica ta distanza tra ottica e piano focale. In china reflex Pentax, quasi tutti a tenuta
e alleggerisce il corpo macchina, ma non sostanza, alla riduzione di spessore nel di polvere e spruzzi, oltre che dichiarati
cambia più di tanto gli obiettivi che han- corpo macchina corrisponde un pari au- per operare anche a -10°C, troviamo due
no dimensioni e pesi direttamente legati mento di lunghezza nell’obiettivo. serie di obiettivi sigillati. Il suffisso AW
al formato del sensore e non alla tecno- (All Weather) indica una linea profes-
logia del mirino. La protezione sionale a più alta protezione, dove ogni
All’inizio si pensava che l’assenza dello Operando e trasportando il corredo in minima fessura è sigillata da guarnizioni
specchio avrebbe consentito di impie- condizioni meteo e temperature di ogni di qualche tipo che garantiscono la per-
gare nelle mirrorless schemi ottici relati- genere, si pone un evidente problema fetta tenuta (senza immersione, però).
vamente simmetrici e più vicini al piano di protezione. In fase operativa saranno Invece la serie WR (Weather Resist) gode
focale rispetto a quelli adottati per le re- ampiamente preferibili quegli apparec- di una protezione “semplificata”, basa-
flex assimilabili. Questo avrebbe ridotto chi e quegli obiettivi progettati e costru- ta su un insieme di accorgimenti come
le dimensioni degli obiettivi a parità di iti per resistere alle basse temperature, una struttura semplice (minore numero
focale e luminosità, come avviene nel- alla polvere e alle intemperie. Se andia- di parti accoppiate) e quindi già di suo

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 39


COSA SCEGLIERE PER FOTOGRAFARE IN MONTAGNA

Mirrorless Medio Formato: Hasselblad X1D


Anno 2016
A tenuta di polvere e spruzzi
A livello di corpo macchina, la Hasselblad X1D offre una compattezza incredibile dovuta alla configurazione
mirrorless interpretata all’estremo e all’assenza dell’otturatore sul piano focale. Naturalmente una valuta-
zione d’insieme non può prescindere dagli obiettivi, che devono pur coprire il notevole formato di 43,9 x
32,9mm. Tuttavia, anche i nuovi obiettivi XCD sono stati progettati con un occhio di riguardo per la com-
pattezza, all’opposto di una certa tendenza al gigantismo del Full Frame. La Hasselblad X1D adotta un già
noto sensore CMOS con risoluzione di 51 megapixel effettivi (8272 x 6200 pixel), che garantisce un ottimo
rapporto segnale/disturbo e un’estesa gamma dinamica (14 EV) con gestione del file a 16 bit per la più
ampia gamma tonale. La sensibilità copre da 100 a 25.600 ISO e il salvataggio dei file avviene tramite un
doppio slot SD. Il mirino elettronico da 2.360.000 punti copre il 100% e il monitor posteriore da 3 pollici ha
circa 920.000 punti, la funzionalità TouchScreen ed è fisso. A differenza della concorrente Fujifilm GFX 50S,
la X1D non dispone di otturatore sul piano focale, ma fa affidamento sull’otturatore centrale degli obiettivi,
sincronizzando il flash su tutti i tempi fino a 1/2000 di secondo. L’autofocus è del semplice tipo a contrasto,
selezionabile fra 63 punti. Lo scatto continuo arriva a 2,3 fps. La costruzione è a tenuta di polvere e spruz-
zi ed è presente un sistema d’illuminazione dei comandi. Come video offre il Full HD (1920 x 1080 pixel) a
25p. Vi sono le prese per microfono e cuffia e le uscite HDMI e USB 3.0, oltre alla connessione Wi-Fi 802.11b/g/n/ac. Da notare la costruzione sigillata contro le intemperie e il
funzionamento -10°C. A livello di pesi e ingombri siamo su valori ampiamente inferiori a quelli di una reflex Full Frame: 725 grammi e 150 x 98 x 71 mm.
Prezzo: circa € 9.000.

L’importanza della tropicalizzazione: corpi mac- nei passaggi più critici dell’escursione.
china e obiettivi Infatti, è essenziale che le mani riman-
Pentax è ancora oggi l’unico costruttore a propor- gano libere. Invece uno zaino dotato di
re corpi macchina e obiettivi completamente pro- due spallacci e di adeguate cinghie (pet-
tetti da infiltrazioni di polvere e spruzzi non solo torale e addominale) assicura stabilità e
ai vertici della gamma, ma anche nella fascia in- distribuzione del peso per ridurre al mi-
termedia e in parte di quella bassa. Qui vediamo nimo i disagi e l’affaticamento nei lunghi
le numerose guarnizioni di tenuta applicate al- trasferimenti. Ovviamente questo rende
la fotocamera KP, all’impugnatura porta-batteria meno pronto l’accesso all’attrezzatura,
opzionale D-BG7 e allo zoom HD Pentax-DA 20- ma è l’inevitabile prezzo da pagare per la
40mm f/2.8-4 Limited DC WR. La sigla WR (Wea- sicurezza nostra e del corredo fotografi-
ther Resist) indica proprio questa tenuta agli ele- co, oltre che per il migliore comfort.
menti atmosferici.
L’autonomia
Le fotocamere digitali sono affamate di
energia e le mirrorless ancor più delle re-
flex, molto di più. Questo perché il sen-
sore resta sempre alimentato, insieme al
meno esposta ad infiltrazioni, con l’ag- verificare modello per modello, non es- mirino elettronico, oppure al monitor sul
giunta di qualche guarnizione nei punti sendovi ancora politiche generalizzate dorso. Invece nelle fotocamere reflex il
a maggiore rischio. da parte di questi fabbricanti. mirino è ottico e il sensore si attiva solo
Quest’ultima pare anche la strada bat- Protezione significa anche ammortizzare durante l’esposizione.
tuta da Sony, che nei suoi modelli più a dovere i probabili urti e le possibili ca- Nell’autonomia di questi apparecchi
recenti dichiara una certa protezione dute nel trasporto. Parliamo così di zaini la proporzione è di circa uno a quattro,
(assente sulle generazioni precedenti). ben imbottiti verso l’esterno, ma anche uno a cinque. Se una reflex passa spes-
Da verifiche effettuate e presentate in dotati di separatori morbidi per evitare so il migliaio di scatti, e alcune arrivano
rete, pare che Sony abbia adottato una che i diversi oggetti trasportati sbattano anche intorno ai millecinquecento, nelle
costruzione in cui la tenuta è assicurata tra loro. Quindi consigliamo caldamente mirrorless è raro che si vada oltre a due-
non tanto da guarnizioni quanto da ac- zaini fotografici oppure misti, con una centocinquanta-trecento con una batte-
coppiamenti particolarmente stretti e sezione fotografica e una per gli effetti ria a piena carica.
ampie sovrapposizioni tra i gusci che si personali. In tutti i casi, va ricordato che il freddo
abbinano, in modo da creare una sorta Diciamo zaini perché per le escursioni abbatte drasticamente questi valori e
di labirinto che ostacoli l’ingresso di ac- e tutte le situazioni assimilabili è scon- non è detto che sia facile trovare il modo
qua. sigliato l’uso di una borsa a spalla. Due per ricaricare gli accumulatori quando
Accorgimenti di tenuta alla polvere e i motivi principali: sbilanciamento del serve. Le impugnature porta-batterie
agli spruzzi sono dichiarati anche da Fuji, peso e quindi della postura durante la opzionali hanno pro e contro: utili in si-
Leica, Olympus e Panasonic, ma occorre marcia e possibilità che la borsa si sposti tuazioni normali e per limitare l’apertura

40 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


COSA SCEGLIERE PER FOTOGRAFARE IN MONTAGNA

della fotocamera in condizioni meteo ostili, aggiungono però


peso e ingombro, oltre ad essere soggette all’esaurimento di
tutte le batterie alle basse temperature. Quindi è sempre con-
sigliabile avere con sé una buona scorta di batterie ben cariche
e tenute al caldo in una tasca interna a contatto con il corpo.
Strano che non abbia ancora preso piede una soluzione adot-
tata qualche decennio fa, ovvero la possibilità di alimentare la
fotocamera tramite cavetto da una batteria tenuta a contatto
del corpo.

La stabilità
Uno degli equivoci più ricorrenti in campo fotografico è quello
di attribuire una scarsa nitidezza dell’immagine alla modesta
resa ottica dell’obiettivo. In realtà, nella maggior parte dei casi
la colpa è di una messa a fuoco imprecisa, oppure di micro-
mosso durante lo scatto. Front Focus e Back Focus sono relati-
vamente facili da riconoscere, poiché spesso si può notare che
è a fuoco un piano diverso da quello desiderato.
Il micromosso invece è più subdolo poiché riguarda l’intera Protezione nel trasporto
immagine e quindi è più facile da confondere con una scarsa Gli zaini fotografici hanno una doppia funzione di protezione: dagli urti e dagli
qualità ottica. Tra l’altro se ne parla pochissimo, mentre invece agenti atmosferici. Fra le molte proposte Lowepro, troviamo questo zaino ProTactic
sono diverse le fotocamere anche di ottimo livello che intro- 350 AW. Modello intermedio della serie, consente un’ampia configurabilità interna
ducono vibrazioni superiori alla norma, in particolare con certi tramite divisori mobili imbottiti, per ospitare diversi corredi anche professionali e un
tempi di scatto. Questo viene spesso imputato allo specchio impiego misto tra attrezzatura fotografica ed effetti personali. Accessibile dall’alto,
delle reflex, ma in molti casi è invece dovuto all’otturatore, per di lato o tramite apertura totale, ospita anche un laptop e permette di aggiungere
cui ne vanno soggette anche le mirrorless. Anzi, nelle mirror- moduli esterni del sistema SlipLock, oltre che assicurare un treppiede e una
less la cosa è ancora più delicata visto che l’otturatore è solle- borraccia. Dispone di cinghia addominale e di copertura antipioggia. Dimensioni
citato due volte per ogni scatto, deve chiudersi e poi riaprirsi esterne: 31x23x43cm; peso 2 kg.
immediatamente per dare inizio all’esposizione. Prezzo: circa € 140.
Un’altra causa di micromosso sono le vibrazioni delle mani, più
marcate in certe persone.
Per tutte queste problematiche è d’aiuto avere un corpo mac-
china di una certa massa e inerzia, così come è vero che i si- Stabilità in ripresa
stemi di stabilizzazione dell’immagine hanno fatto passi da gi- Tutti i modelli Benro Travel Angel sono dotati di gambe
gante e aiutano non poco. Tuttavia, niente può dare la certezza ribaltabili a 180° per ridurre la lunghezza da chiusi e
dei risultati offerti da un solido treppiede adeguatamente sta- una gamba svitabile che, unita alla colonna centrale,
zionato. si converte in monopiede. Giunti in teflon impediscono
I materiali più utilizzati per i treppiedi sono l’alluminio e una la rotazione delle gambe e l’infiltrazione di sporco
combinazione di fibra di carbonio (per le gambe) e magnesio o polvere. Al top della gamma, il modello FTA28C
per la struttura centrale e i manicotti. Nettamente più costosa, in fibra di carbonio a 9 strati e magnesio presen-
la fibra di carbonio assicura un peso sostanzialmente ridotto ta gambe a 4 sezioni con diametro maggiore a
a parità di misure e una maggiore rigidità alla torsione, unita 29mm e blocchi rapidi a rotazione. Da aperto, il
all’ottima capacità di smorzamento delle vibrazioni. I treppiedi treppiede arriva all’altezza massima di 170cm
in alluminio sono ottimi per l’uso in interni e il trasporto su vei- e si richiude a 47cm. Ha una portata di 10 kg
coli, mentre quelli in carbonio alleviano il trasporto a spalla e e pesa 1,8 kg completo di testa V1. La testa
pertanto sono più indicati per le escursioni a piedi. a sfera Benro V1 E con piastra rapida PU-
Esistono molti tipi di teste, ciascuna con pro e contro. Nei viag- 60 ha invece una portata di ben 25 kg e
gi e nel trekking si preferiscono quasi sempre quelle a sfera, pesa 410 grammi.
che offrono il migliore compromesso tra versatilità e ingom- Prezzo del kit: € 469.
bro ridotto, a meno che non si preveda di utilizzare lunghi te-
leobiettivi o di fare delle riprese video; in questo caso sono da
preferire le teste a due movimenti indipendenti con comandi
a leva.

Controllo remoto e droni


Per trovare punti di vista insoliti, anche nell’impiego in mon-
tagna si possono considerare gli sviluppi più attuali della tec-
nologia come il controllo remoto wireless via radiocomando o
smartphone e l’impiego di droni. Sono strumenti che permet-
tono di realizzare immagini originali, a volte altrimenti impos-
sibili.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 41


Tecnica

Fotografia di Tatsuno Kiyoshi su Pentax 645Z.


>> Dati di scatto: 1/50s a f/16, ISO 200. Focale 80mm.

Le attrezzature
per la fotografia di paesaggio
Per la fotografia di paesaggio di buon megapixel, eventualmente coadiuvate Full Frame più evolute sotto questi punti
livello, la caratteristica più importante è dalle recenti funzioni multi-shooting, di vista se la giocano senza timori reve-
la risoluzione. Da notare che in altre oc- sono una vera e propria manna dal cielo. renziali con i migliori modelli di medio
casioni non tendo a spingere su questo formato, avvantaggiandosi dei loro sen-
aspetto, visto che di risoluzione teorica Funzioni amiche della risoluzione sori più aggiornati dal lato tecnologico.
ce n’è spesso anche troppa rispetto alle Da qualche tempo, alcuni fabbricanti Parliamo essenzialmente della Canon
reali esigenze fotografiche. Nel paesag- che impiegano sensori flottanti per la EOS 5Ds R, della Nikon D850, della Pen-
gio non è così e anzi si potrebbe dire che stabilizzazione dell’immagine hanno tax K-1 e della Sony A7R III che, come
la risoluzione non sia mai troppa. Questo scoperto altre notevoli potenzialità di combinazione tra risoluzione e gamma
perché nell’osservare l’immagine, che questo dispositivo, precluse invece a chi dinamica, hanno qualcosa in più da dire
sia al monitor di un computer o in una stabilizza tramite l’obiettivo. Tra queste, rispetto a tutte le altre.
stampa di grande formato (dove davve- particolare interesse hanno destato le Per la prima volta nella storia della fo-
ro il paesaggio dà il meglio di sé), non funzioni di spostamento a livello di sin- tografia, si può realizzare una fotografia
si finisce mai di cercare il dettaglio fine. golo pixel, o addirittura sub-pixel, che di paesaggio al massimo livello anche
Potrebbe essere il rametto di un albero, attraverso esposizioni multiple permet- senza ricorrere al medio o al grande for-
i sassolini o la sabbia sul greto di un fiu- tono di aumentare la risoluzione e/o mato. Con questo, non vogliamo dire
me, il tetto di un edificio o anche sem- migliorare le informazioni associate a che una Fuji GFX 50S o una Pentax 645Z
plicemente la materia che caratterizza la ciascun pixel dell’immagine. non siano ottime per il paesaggio. Sono
superficie di qualsiasi soggetto presente certamente eccellenti, ma non a livelli
nell’inquadratura. Il regno del Full Frame incomparabili per i formati inferiori. A ri-
Per questo, le più aggiornate reflex e Anche in termini di gamma tonale e stabilire le distanze dovrebbero provve-
mirrorless di pieno formato da 36 a 50 gamma dinamica, le reflex e le mirrorless dere i futuri sensori da 100 e 150 mega-

42 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


LE ATTREZZATURE PER LA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO

Pixel Shift: i sistemi Pentax e Sony


Nei sistemi Pentax Pixel Shift Resolution e Sony Pixel Shift Multi Shooting, si eseguono quattro scatti della stessa scena spostando il sensore di un intero pixel in un percorso
rotatorio. In questo modo, ciascun pixel del file immagine ricava tutte le informazioni RGB già in fase di acquisizione, anziché ottenerle per interpolazione dai punti contigui.
Nelle Pentax si ricavano già in macchina i file combinati, mentre con le Sony si generano quattro file da combinare in seguito su computer. L’immagine che ne risulta, pur avendo
gli stessi pixel di uno scatto unico, è migliore come definizione dei dettagli, latitudine di posa e contenimento del rumore.
isolare paesaggi lontani. Obiezione: “Ma
come facciamo con le foto di più ampio
respiro?” La soluzione attuale prevede
la fusione di più scatti eseguiti in rapida
successione a copertura di un’area pano-
ramica a piacere (fino a 360° intorno al
fotografo).
Due i vantaggi: 1) Si usa un’ottica molto
ben corretta dalle varie aberrazioni e con
una proiezione geometricamente molto
equilibrata, non essendo di focale estre-
ma. 2) Non c’è praticamente limite alla
copertura angolare.
Uno svantaggio c’è, naturalmente: la ne-
cessità di lavorare con rigore e in tempi
rapidi per evitare che la scena e la luce
cambino tra uno scatto e l’altro. Con il
High-Res Shot: il sistema Olympus
sole che entra ed esce dalle nuvole, po-
Nel sistema Olympus High Res Shot vengono combinati otto scatti eseguiti dopo aver fatto compiere movimenti di
trebbe essere un bel problema. Natu-
mezzo pixel per ciascuno scatto in un percorso rotatorio. In questo modo si genera una singola immagine con una
ralmente, aiuta il fatto di lavorare su un
risoluzione superiore di 2,5 volte all’originale: 40 megapixel con i sensori da 16 megapixel e 50 megapixel con i chip
treppiede ben livellato e con l’eventuale
da 20 megapixel. Per avere buoni risultati occorre che la scena non cambi fra i vari scatti.
supporto di una testa panoramica, fa-
pixel retroilluminati per medio formato essere ultragrandangolare e l’altro un cendo ruotare la fotocamera intorno alla
anticipati da Sony. medio grandangolo, se non addirittura pupilla d’ingresso per non avere defor-
uno standard; ad esempio, si potreb- mazioni prospettiche sulle immagini da
Gli obiettivi: pochi ma buoni be abbinare un 14mm f/2,8 oppure un fondere.
Tenendo sempre presenti le esigenze 20mm f/1,8 ad un 35mm f/1,4. Non che Anche se i software dedicati alla fusio-
di contenere pesi e ingombri, chi vuole per la foto paesaggistica serva spesso ne di più fotogrammi sono sempre più
affrontare al meglio la fotografia di pa- tutta questa luminosità, ma in genere evoluti nel correggere le magagne, è
esaggio potrebbe seguire due strade: queste sono ottiche professionali di pro- sempre meglio partire da foto il più pos-
portare con sé un solo obiettivo zoom vata qualità. Parliamo sempre in termini sibile corrette. Per questo modo di rea-
professionale di ottima qualità come di focali equivalenti sul Full Frame. lizzare foto panoramiche si consigliano
un 16-35mm f/2,8 o f/4, oppure un 17- Un approccio più moderno prevede lunghezze focali comprese fra 24mm e
40mm f/4, oppure ancora scegliere due invece una focale grandangolare mo- 35mm, tenendo la fotocamera in posi-
focali fisse con le quali fare tutto. In que- derata e una più lunga che potrebbe zione verticale per avere una maggiore
sto caso, uno dei due obiettivi potrebbe addirittura essere un teleobiettivo per altezza della foto composita risultante.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 43


LE ATTREZZATURE PER LA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO

La mirrorless: Sony A7R III


Anno 2017
La terza generazione della fortunata famiglia Sony A7 è stata inaugurata dalla A7R III, che sviluppa il concetto vincente di fotocamera mirrorless
Full Frame ad altissima risoluzione, ma altamente trasportabile. Tuttavia, come si nota nella foto, il risparmio nell’ingombro non riguarda gli
obiettivi. Nella A7R III è stato confermato l’avanzatissimo sensore retroilluminato Exmor R da 42,4 megapixel, mentre il processore Bionz X è
stato sviluppato in funzione della sensibilità ISO, della gamma dinamica e della velocità complessiva, integrandolo con un chip LSI. Ri-
spetto al modello precedente, le migliorie principali sono l’aumento di velocità negli scatti continui (10 fps), il buffer più ampio
che consente raffiche più lunghe, il doppio slot per schede SD, la batteria più capace che amplia l’autonomia operativa,
l’aumento di risoluzione tanto per il mirino (3.686.400 punti) quanto per il monitor inclinabile (1.440.000 punti),
la funzionalità Touch Screen e un joystick per la selezione diretta del punto AF. Anche l’autofocus a rilevamento
di fase, pur rimanendo sui 399 punti della precedente A7R II, guadagna in velocità ed efficacia sfruttando gli
algoritmi sviluppati per l’ammiraglia Sony A9. Wi-Fi e NFC sono incorporati. Come ci si aspetta da una Sony, la
A7R III è anche particolarmente orientata al video. La Sony A7R III pesa 657 grammi con la batteria e ha dimen-
sioni di 127 x 96 x 74 mm.
Prezzo: circa € 3.700.

La reflex: Pentax K-1


Anno 2016
Pentax caratterizza le sue reflex con la protezione dal freddo, dalla polvere e dagli spruzzi. L’ammira-
glia K-1 è una reflex Full Frame con una qualità d’immagine elevatissima e ampi margini di ritaglio.
Questo ancora prima di inserire la funzione Pixel Shift Resolution che sposta il sensore per ricavare i
dati di ogni colore per ciascun pixel. Stiamo parlando di una fotocamera con 36,4 megapixel effettivi e
un autofocus di alta precisione, seppure non tra i più fulminei; l’autofocus dispone di 33 punti, 25 dei
quali a croce. Il mirino ottico adotta un pentaprisma con copertura del 100% e ingrandimento 0,70x.
Il monitor da 3,2 pollici è inclinabile in tutte le direzioni ed ha 1.037.000 punti. L’unica vera pecca
della K-1 è la modesta velocità di scrittura dei dati e un buffer ridotto che non consente le sequenze
di scatto della concorrenza. Modesto anche il video per gli standard attuali, visto che arriva appena al
Full HD/30p. La Pentax K-1 offre di serie le funzioni Wi-Fi, GPS e Astrotracer. Di nuova progettazione
sono cinque obiettivi D-FA (15-30mm f/2,8, 24-70mm f/2,8, 28-105mm f/3,5-5,6, 70-200mm f/2,8 e
150-450mm f/4,5-5,6) che si aggiungono a quelli dell’era analogica (serie K, M, A, F, FA) e ai digitali
Full Frame (serie D-FA) di prima generazione. Da notare che questa Full Frame ha ingombri addirittura
inferiori alla reflex APS-C Nikon D500. La K-1 pesa 1.010 grammi con la batteria, ha dimensioni di
136,5 x 110 x 85,5 mm.
Prezzo: circa € 1.900.
La medio formato: Fujifilm GFX 50S
Anno 2016
La Fuji GFX 50S è una fotocamera di medio formato basata sullo stesso sensore da 43,8x32,9mm con 51 mega-
pixel effettivi impiegato dalla concorrenza, seppure personalizzato su specifiche Fuji. Meno estrema della Has-
selblad X1D, resta in ogni caso compatta per il formato, più compatta di diverse reflex Full Frame. Soprattutto è
ampiamente modulare e versatile, grazie al mirino Oled staccabile e inclinabile con 3.690.000 punti, copertura
del 100% e ingrandimento equivalente 1,08x, al monitor da 3,2 pollici orientabile con 2.360.000 punti e Tou-
chScreen e all’impugnatura porta-batteria opzionale. Dispone anche di otturatore a tendina sul piano focale,
assente sulla svedese. I tempi di scatto vanno da 360 secondi a 1/4000s con l’otturatore meccanico e fino a
1/16.000s con quello elettronico. L’autofocus utilizza 117 punti e la sensibilità va da 100 a 102.400 ISO. Nella
norma il video per gli standard attuali, visto che arriva al Full HD/30p con prese per cuffia e microfono. La Fuji
GFX 50S dispone di uscite HDMI, USB 3.0 e Wi-Fi.
Al momento sono disponibili cinque obiettivi Fujinon GF: GF 23mm f/4 R LM WR, GF 45mm f/2.8 R WR, GF
63mm f/2.8 R WR, GF 110mm f/2 R LM WR e GF 32-64mm f/4 R LM WR. La GFX 50S pesa 740 grammi batteria
inclusa, ha dimensioni di 148 x 94 x 91 mm.
Prezzo: circa € 5.700.

Sempre in questa ipotesi di foto pano- Treppiedi e teste Occorre anche stazionarlo con cura, sia
ramiche multiple può essere ottima an- Per il treppiedi valgono le linee guida già dal lato della stabilità che come livella-
che la soluzione di un unico zoom di alta indicate nell’introduzione: deve essere mento, soprattutto se si prevede di ese-
qualità per fare tutto: in questo caso non adeguato alla fotocamera da sostenere guire più scatti da fondere in un’unica
occorre arrivare all’ultragrandangolare e (tenendo anche conto di obiettivo ed immagine panoramica. Sempre per le
quindi si parla di un classico 24-70mm eventuali accessori), meglio se in fibra panoramiche, in prima istanza potrebbe
f/2,8 (o equivalente in base al formato). di carbonio nei casi di escursioni a piedi. bastare la già menzionata testa a sfera

44 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


LE ATTREZZATURE PER LA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO

Fujinon XF 16mm f/1.4 R WR


Focale equivalente su Full Frame: 24mm
Un’ottica davvero eccezionale per le mirrorless Fuji di formato APS-C, da abbinare preferibilmente ai nuovi modelli
con sensore da 24 megapixel. Caratterizzato dalla costruzione sigillata contro le intemperie, questo obiettivo super-
grandangolare autofocus Fujinon XF 16mm f/1.4 R WR con messa a fuoco interna impiega 13 elementi (dei quali 2
asferici e 2 ED) in 11 gruppi e un diaframma arrotondato a 9 lamelle. La messa a fuoco minima è a 15 cm. Pesa 375
grammi e misura 73x73mm, con diametro filtri 67mm. Come ottica originale, prevede la sola montatura Fujifilm X.

Canon EF 35mm f/1.4L II USM


Rinnovato nel 2015 per rispondere alla nuova generazione di reflex di altissima risoluzione, questo grandangolare
professionale autofocus Canon EF 35mm f/1.4L II USM della serie L è sigillato contro le intemperie. Dotato di motore
AF a ultrasuoni, impiega 14 elementi (dei quali 2 asferici, 1 BR e 1 Super UD) in 11 gruppi e un diaframma arrotonda-
to a 9 lamelle. La messa a fuoco minima è a 28 cm. Pesa 760 grammi e misura 80x106mm, con diametro filtri 72mm.
Come ottica originale, prevede la sola montatura Canon EF.

Sony FE 16-35mm f/2.8 GM


Uscito nel 2017 per le nuove mirrorless Sony di pieno formato, questo zoom grandangolare professionale autofocus
Sony FE 16-35mm f/2.8 GM è sigillato contro le intemperie. Dotato di motore AF a ultrasuoni con trazione diretta,
impiega 16 elementi (dei quali 2 asferici con precisione 0,01 micron) in 13 gruppi e un diaframma arrotondato a 11
lamelle. La messa a fuoco minima è a 28 cm. Pesa 680 grammi e misura 88,5x121,6mm, con diametro filtri 82mm.
Come ottica originale, prevede la sola montatura Sony E.

AF-S Nikkor 24-70mm f/2.8E ED VR


Stabilizzato VR con un effetto pari a 4 diaframmi, questo zoom standard professionale autofocus AF-S Nikkor 24-
70mm f/2.8E ED VR dispone di motore a ultrasuoni ad anello ed è sigillato contro le intemperie. Lo schema ottico
impiega 20 elementi (dei quali 3 asferici e 2 ED) in 16 gruppi e un diaframma arrotondato a 9 lamelle. La messa a
fuoco minima è a 38 cm. Pesa 1.070 grammi e misura 88x155mm, con diametro filtri 82mm. Come ottica originale,
prevede la sola montatura Nikon F.

tuttofare e compatta. In questi casi si ripresa usata per fotografare ampie zone tempi di posa anche in presenza di luce
sfrutta semplicemente la scala graduata del cielo notturno mettendo in evidenza abbondante. Le applicazioni classiche
posta alla sua base per gestire gli sposta- la Via Lattea e i corpi celesti. sono quelle di accentuare il movimento
menti fra gli scatti, avendo cura di avere dell’acqua e delle nuvole in cielo. Esisto-
ogni volta un’ampia sovrapposizione. Filtri ottici no anche filtri ND digradanti (GND) per
Tuttavia, per evitare eccessivi errori di pa- Fra gli accessori tipici della fotografia di togliere luce soltanto al cielo e lasciarla
rallasse in presenza di oggetti vicini alla paesaggio abbiamo i filtri. Venuta meno passare tutta sul terreno, spesso meno
fotocamera nelle immagini da fondere, nella fotografia digitale l’esigenza di cor- luminoso.
è indispensabile che la fotocamera ruoti reggere (o alterare intenzionalmente) I polarizzatori servono essenzialmente
intorno alla pupilla d’ingresso dell’obiet- per via ottica il bilanciamento cromatico per togliere i riflessi dalle superfici non
tivo e non sul proprio piano focale, come in fase di ripresa, può esserci l’esigenza metalliche (ad esempio l’acqua), oltre
avviene di norma. Questo si può avere di compensare i livelli luminosi tra cielo che per saturare i colori. Con l’avven-
soltanto con una testa panoramica, che e suolo, spesso ben diversi. to delle reflex dotate di misurazione
prevede lo slittamento posteriore del Per questo si usano i filtri digradanti che dell’esposizione in tempo reale prima, e
complesso fotocamera+obiettivo per attenuano la luce sull’immagine con una di quelle autofocus poi, si dovette pas-
trovare il corretto posizionamento del certa progressione. sare dal normale polarizzatore (PL) al
tutto. Se parliamo di filtri veramente utili anco- polarizzatore circolare (CPL) per evitare
La stessa testa panoramica agevola an- ra oggi, ne cito due: ND e Polarizzatori. problemi di funzionamento del sistema
che l’esecuzione di più sequenze di scatti I filtri Neutral Density tolgono luce all’in- esposimetrico o di quello AF, che leg-
orizzontali, da sovrapporre e fondere per tera immagine, con vari fattori di filtratu- gevano l’immagine attraverso specchi
ampliare anche la copertura verticale ra, senza alterare il cromatismo, se sono semiriflettenti. Per questo, con le foto-
dell’immagine multipla. È una tecnica di di qualità. Servono per usare lunghi camere prive di specchio (mirrorless) c’è

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 45


LE ATTREZZATURE PER LA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO

Testa panoramica Manfrotto MH057A5 Filtri circolari


Una testa panoramica come questa Manfrotto MH057A5 per- Il filtri in vetro con montatura circolare sono
mette di posizionare il complesso fotocamera + obiettivo in prodotti con i diametri standardizzati
modo tale che la pupilla d’ingresso dell’immagine si trovi sul per gli obiettivi. All’occorrenza, è
centro di rotazione. In questo modo le diverse foto potranno es- possibile montare un filtro di
sere sovrapposte e fuse senza apprezzabili errori di parallasse tra diametro maggiore tramite
i soggetti a diverse distanze dal punto di ripresa. La base pano- un apposito anello di rac-
ramica 300N permette di predisporre anche l’angolo di rotazione cordo (step-up). Nel caso
tra uno scatto e l’altro, in funzione della di filtro polarizzatore, la
focale in uso e della sovrapposizione montatura è doppia per
desiderata. Realizzata in alluminio, permettere la rotazione
porta fino a 5 kg. libera fino a trovare la posi-
zione di maggiore effetto. Con le reflex
digitali è importante usare il polarizzatore circolare (CPL), mentre per le mirrorless va
bene anche il tipo tradizionale di polarizzatore lineare (PL)

Filtri a sensore
Ultima novità tra i filtri ottici, questi STC da ap-
plicare direttamente al sensore anziché davanti
all’obiettivo. Vantaggi: Filtro di minori dimen-
sioni, migliore angolo di incidenza dei raggi Filtri rettangolari
di luce, un solo filtro per numerose ottiche, Il più noto fra i sistemi per filtri
costi contenuti nel caso di ampia lente fron- rettangolari in resina è il Cokin. Il
tale. Svantaggi: Maggiori portafiltri si monta davanti all’obiettivo
rischi di sporco, necessità di tramite un anello adatto al diametro della filet-
esporre il sensore per mon- tatura anteriore. Il filtro a lastra si può inserire nella
tare il filtro. Naturalmente slitta del portafiltri, si può ruotare e si può posizionare in
è impossibile adottare que- modo adeguato all’effetto desiderato. Qui vediamo esempi di filtri GND (Graduated
sta soluzione per i filtri che Neutral Density), nei quali lo stacco fra l’area a maggiore densità e quella trasparente
richiedono una rotazione deve corrispondere alla linea di orizzonte nella scena da fotografare. La gamma Cokin
(GND e polarizzatori). prevede quattro serie (S, M, L, XL) in base alla “bocca” dell’obiettivo da filtrare. La serie
L (lastre da 100mm di larghezza) è quella che va per la maggiore con le reflex Full
Frame e APS-C.

maggiore libertà nella scelta del filtro zione, per poi unirli prendendo da cia- rama Stitching è la fusione di più foto-
polarizzatore. L’importante è che sia di scuno scatto le informazioni più leggi- grammi, parzialmente sovrapposti, per
ottima qualità dal punto di vista della la- bili. Concettualmente si sfruttano i dati ottenere un’unica immagine panorami-
vorazione ottica, per non penalizzare la delle zone di alte luci dalle immagini ca ad ampia copertura. Fra gli applicativi
resa dell’obiettivo. sotto-esposte e i dati delle ombre dalle più diffusi per questo genere di imma-
Ultimamente il produttore STC ha propo- immagini sovra-esposte. In realtà c’è una gini abbiamo AutoPano Pro, AutoStitch,
sto dei filtri ottici da applicare al sensore, fusione delle informazioni per avere pas- GigaPan Stitch e Hugin. Il Focus Stacking
anziché montarli davanti all’obiettivo. La saggi più progressivi e realistici, ma l’idea è la fusione di più fotogrammi con la
resa è buona e permette di filtrare tutto è comunque quella di estendere la gam- stessa inquadratura, ma diverso piano di
il corredo ottico con un notevole rispar- ma dinamica rendendo perfettamente messa a fuoco, per ottenere la massima
mio. Consigliamo di eseguire il montag- leggibili tanto le zone che verrebbero nitidezza possibile sull’intera immagine.
gio del filtro al riparo da polvere e vento. bruciate, quanto quelle che sarebbero Seppure più complessa e limitata alle
totalmente nere con un’unica esposizio- scene statiche, questa tecnica nata per
Software ne intermedia. Oltre alle relative funzio- la micro e la macrofotografia supera di
Ci sono vari tipi di software utili nella ni di Lightroom e Photoshop, la fusione molto la nitidezza ottenibile con la sola
fotografia di paesaggio: HDR, Panora- HDR vede parecchi software dedicati, sia chiusura del diaframma per aumentare
ma Stitching e Focus Stacking. La ripre- gratuiti che a pagamento. Tra quelli free, la profondità di campo. Tra i programmi
sa HDR (High Dynamic Range) consiste segnaliamo HDR Efex Pro e Luminance dedicati al Focus Stacking, si segnalano
nell’eseguire più scatti con la stessa HDR, mentre tra i più noti a pagamento Helicon Focus e Zerene Stacker.
inquadratura a diversi livelli di esposi- ci sono Aurora HDR e Fotomatix. Pano-

46 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


Tecnica

Applicazioni utili per smartphone

Locus Map e Viewranger per Android e iPhone sono tra le nostre App preferite per la gestione dei percorsi in montagna. Della
seconda si nota qui la modalità Skyline, che usa la fotocamera del telefono per identificare i luoghi circostanti, mostra i punti
rilevati sul percorso e usa le frecce per indicare i sentieri da seguire nell’itinerario impostato.

Come ormai avviene in ogni campo, con una notevole disponibilità di itinera-
anche per le attività in montagna si ri locali gestiti dalla community. Altimetro preciso dà le indicazioni di quota in
possono trovare delle App di supporto. Locus Map offre molte mappe per tut- metri o piedi basandosi sull’altitudine della
Ovviamente occorre considerare la con- to il mondo, come quelle gratuite di località (in questo caso 0 m per Ravenna), sul
nessione alla rete per tutte quelle che lo OpenStreetMap e altre a pagamento, ne rilevamento reale tramite GPS (in questo caso
richiedono. consente l’uso online e offline, permette 10 metri, corrispondenti all’effettivo livello al
L’App più ovvia da consultare è quella di salvare i percorsi, ha la gestione GPS quale mi trovavo) e sull’eventuale sensore di
relativa alle previsioni meteo. Ce n’è per intelligente per contenere i consumi e pressione presente nel dispositivo.
tutti i gusti e le zone, e ciascuno ha cer- include anche le funzioni meteo.
tamente la sua preferita per affidabilità e Funzionalità: 1) Ricerca per indirizzo, co-
praticità d’impiego. ordinate, punti, foto localizzate, Google audio e video. Supporta file Kml, Kmz e
Però c’è anche dell’altro. Places, Wikipedia. 2) Numero illimitato Gpx e dispone di statistiche testuali e
grafiche complete. La visualizzazione
di punti d’interesse. 3) Geocaching. 4)
cartografica consente la scelta tra Go-
Mappe, sentieri e percorsi Record del circuito. 5) Voce di navigazio-
ogle, mappe topografiche americane
A parte le App generiche riguardanti le ne e guida. 6) Condivisione della posizio-
e OpenStreetMap. Consente inoltre di
mappe, ve ne sono diverse dedicate alle ne. 7) Importazione/esportazione dati. scaricare le mappe per un utilizzo offline
escursioni in montagna che riportano MyTrails ha la particolarità di essere li- per un apprezzabile risparmio di batteria
sentieri, dislivelli, grado di difficoltà e bero da pubblicità anche nella versione e dati internet.
tempistiche per camminate, sci e cicli- gratuita. Come mappe, usa le gratuite ViewRanger è un’App Android e iPhone
smo. OpenStreetMap, Yahoo, Bing, Google e dedicata all’escursionismo, al ciclismo,
Alcune App di mappe richiedono una quelle a pagamento OS OpenData (GB), allo sci, alle uscite a cavallo che si affi-
connessione continua per consultare le IGN TOP25, TOP50, Cadastre, Satellite da a mappe gratuite (OpenStreetMap,
mappe online, e per questo non sono and Littoral (marine), Tour & Trail. Può OpenCycleMap, OpenSnowMap, Tran-
molto consigliabili in montagna, mentre operare offline e offre statistiche in so- sport Map, ecc.) e altre a pagamento
altre consentono di scaricare le mappe vrimpressione, con circa 40 parametri. (Kompass, L.A.C., GeoGuide, Geo4Map,
e poi orientarsi con l’uso del solo GPS e Aggiunge segnavia automatici e manua- S.E.R., ecc.) anche specifiche dell’Italia,
una sua gestione intelligente per conte- li e permette la condivisione dei percorsi. con navigazione associata al GPS del
nere i consumi. Tra queste, segnaliamo Oruxmaps è un’App per Android che telefono. Permette di scaricare percorsi,
Locus Map Free, Oruxmaps e ViewRan- permette di caricare un tracciato, re- crearne dei propri e salvarli in un elenco,
ger, particolarmente complete e funzio- gistrare un percorso e salvarlo in un creare waypoint, gestire i tempi, cono-
nali, ma c’è anche Wikiloc (per Android elenco, creare waypoint, condividere la scere le distanze e l’altitudine, condivi-
e iPhone) che è molto diffusa in Italia e posizione sui profili social, allegare foto, dere la posizione sui profili social, allega-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 47


APPLICAZIONI UTILI PER SMARTPHONE

PeakFinder, PeakLens e PeakVisor sono tre App per Android


e iPhone che attraverso i dati GPS e la modellazione 3D
del suolo permettono di identificare le cime inquadrate
dalla fotocamera. Operano anche offline, su un data base
interno. Ciascuno di questi programmi ha funzionalità spe-
cifiche, come la simulazione a volo d’uccello di PeakFinder
o dati di cascate, rifugi e castelli di PeakVisor.

re foto da Flickr e Instagram.


Skyline è una tecnologia di realtà aumen-
tata che usa la fotocamera del telefono per
identificare i luoghi circostanti, come mon-
ti e laghi, per avere conferme e orientarsi.
Skyline mostra i punti sul percorso e usa le
frecce per seguire i sentieri.

Altimetro
Anche se alcune App di navigazione inclu-
dono funzioni di altitudine, in alcuni casi gli
utenti si lamentano per la precisione limita-
ta di queste opzioni, non sempre implemen-
tate con grande accuratezza. Naturalmente
esistono specifiche App dedicate solo a
questo.
Noi abbiamo installato e utilizzato Altime-
tro preciso, ma esistono anche altre App
ben realizzate, come Runtastic Altimeter e
Bussola, Altimeter & Altitude Widget, Al-
titude, My Elevation. Alcune di queste App
si limitano a comunicare l’altitudine a livello
del suolo, desunta dalle coordinate geogra-
fiche, mentre altre prevedono il calcolo di
questo dato tramite GPS, tenendo così con-
to anche del piano di un edificio nel quale ci
si può trovare.

Realtà Aumentata: riconoscimento cime


Diverse App di Realtà Aumentata (AR) sono
dedicate al riconoscimento delle cime. Tra
queste, segnaliamo PeakFinder, PeakLens e
PeakVisor.
PeakFinder per Android e iPhone usa i dati
GPS per rappresentare l’area circostante a
360° sotto forma di disegno con i nomi delle
cime, con un rendering che tiene conto di
un raggio di 300 km. Attivando la fotocame-
ra, è possibile sovrapporre il disegno traspa-
rente all’immagine inquadrata. Il tutto può
avvenire anche senza connessione, con-
frontando i soli dati del GPS con il data base
interno di 350.000 nomi di vette e quote di
elevazione. Si possono ingrandire le zone
che interessano (ottenendo così anche più
nomi di vette in quell’area) e si può simulare
un volo d’uccello sulla zona prescelta.
PeakLens per Android e iPhone opera in
tempo reale in tutto il mondo con i dati GPS
in relazione a un data base di 200.000 nomi

48 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


APPLICAZIONI UTILI PER SMARTPHONE

SunSurveyor per Android e iPhone, nelle versioni Lite e a pagamento, offre funzionalità per sapere come cade la luce del Sole nei diversi luoghi e nei diversi momenti, aiutan-
do a pianificare le riprese fotografiche. Informazioni simili riguardano anche la Luna e il cielo senza Luna, per fotografare la Via Lattea.
di vette da OpenStreetMap e una model- offline. Una volta online, permette di per fotografare una location all’alba o
lazione 3D dei dati di elevazione (Digital condividere le foto sui social. Conosce al tramonto.
Elevation Model della NASA). Permette non solo 746.000 nomi di vette, ma an- 3. Visualizzare il sole per la durata del
di sovrapporre i nomi delle vette alla sce- che 25.000 castelli, 11.000 rifugi e 2.000 giorno o dell’anno.
na inquadrata dallo smartphone, regi- cascate, dei quali fornisce dati aggiuntivi 4. Calcolare il rapporto e la proiezione
strandoli anche sulla foto. La sovrapposi- all’utente. dell’ombra, visualizzare le ombre pro-
zione tra il modello virtuale e l’immagine iettate dal Sole.
inquadrata, può correggere gli errori del Posizione del Sole e della Luna 5. Osservare il Sole in un dato luogo in
GPS e della bussola. A cavallo tra astronomia e fotografia (ma varie date, per pianificare l’arrivo e la
PeakVisor per Android e iPhone usa i anche per altre applicazioni), Sun Sur- ripresa al momento giusto.
dati GPS per identificare l’area inqua- veyor per Android offre funzioni interat- 6. Bussola.
drata dallo smartphone, riportando in tive per: 7. Nelle versioni a pagamento, offre an-
sovrimpressione i nomi delle cime, l’alti- 1. Visualizzare la “golden hour” e la “blue che diverse opzioni riguardanti la Luna
metro, la bussola e il percorso del Sole. hour”, pianificando le riprese. e il cielo senza Luna, per fotografare la
Questo può avvenire anche in modalità 2. Trovare il periodo dell’anno e l’angolo Via Lattea.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 49


Tecnica

I panorami estremi

In questo esempio portato da Nikon, vediamo un buon


modo di sfruttare il fish-eye in montagna senza rivelar-
ne in modo plateale la natura. In realtà, l’occhio smali-
ziato lo riconosce.

Il fish-eye non è un ultragrandangolare; insolite a ciò che sta in scena.


è un altro mondo. La questione non sta 3. Portare la linea di orizzonte dove ser-
solo e non tanto nella focale estrema e ve in base al soggetto (molto in alto o
nell’altrettanto estrema copertura della molto in basso), cercare la curvatura
scena, quanto nel tipo di resa della sce- ideale e nel caso ritagliare il tutto te-
na. Capito questo, si può iniziare a sfrut- nendo solo una parte dell’immagine
tare proficuamente il fish-eye. In caso originale. In quest’ultimo caso occor-
contrario, resterà un giocattolino da usa- re ragionare fin da subito su una sola
re una volta l’anno o meno. parte del fotogramma, sapendo che
Il punto è che le distorsioni introdotte il resto sarà scartato in editing e si ot-
dalla prospettiva fish-eye sono tali da terrà un’immagine molto panoramica, Lo zoom fish-eye:
non poterle proporre come plausibili; ma ben diversa da quella ottenuta per Nikkor 8-15mm f/3.5-4.5E ED
occorre quindi fare un salto verso l’a- via canonica. Lo zoom fisheye di Nikon permette di passare dall’im-
stratto e sfruttarle creativamente. Tre Esistono obiettivi fish-eye da 12mm a magine circolare alla copertura dell’intero fotogramma,
sono le strade principali: 17mm (il più classico è il 16mm) che co- con una notevole versatilità d’uso. Questo obiettivo au-
1. Sfruttare le deformazioni così come prono l’intero formato 24x36mm e altri tofocus AF-S Fisheye Nikkor 8-15mm f/3.5-4.5E ED con
sono, il più delle volte attraverso pro- da 7,5mm oppure 8mm che producono motore a ultrasuoni è protetto dagli agenti atmosferici,
spettive simmetriche con un soggetto un’immagine circolare. Alcuni costruttori ha un diaframma a 7 lamelle a comando elettroma-
forte posto al centro. producono anche zoom fish-eye. gnetico e impiega uno schema ottico con 15 elementi
2. Portare le linee rette e di simmetria a Per fotografare paesaggi molto ampi (dei quali 2 asferici e 3 ED) in 13 gruppi. La messa a
passare dal centro del fotogramma, senza arrivare al fish-eye valgono tutti fuoco minima è a 16 cm. Pesa 485 grammi e misura
senza che vi sia un unico protagonista i criteri già espressi per il paesaggio in 77,5x83mm. L’alloggiamento per i filtri da 29x27mm è
della foto. Così la natura dell’ottica vie- generale, con le relative attrezzature tec- sul retro. Come ottica originale, prevede la sola monta-
ne nascosta pur lasciando proporzioni niche. tura Nikon F.

50 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


I PANORAMI ESTREMI

L’ultragrandangolare estremo: Fuoco manuale: Per il cielo stellato:


Laowa 12mm f/2.8 Zero-D Tokina Firin 20mm f/2 FE MF Samyang 24mm f/1.4 ED AS UMC
Venus Optics è un costruttore cinese che presenta Il 20mm è un classico della tradizione tedesca dell’est, Samyang propone ottiche di elevata qualità a prezzi
progetti ottici insoliti e raffinati. I prezzi non sono così che qui ritorna più luminoso ad opera di una piccola accessibili. Parecchi modelli del costruttore coreano,
bassi come si potrebbe pensare, ma si giustificano con casa giapponese che, pur scegliendo la messa a fuoco compreso questo 24mm, presentano un’ottima corre-
la peculiarità dei prodotti. Questo obiettivo ultragran- manuale, lo ha dotato dell’elettronica necessaria per far zione della coma, che allungherebbe i punti stellari ad
dangolare Venus Laowa 12mm f/2.8 Zero-D con messa operare lo stabilizzatore e tutte le funzioni accessorie. una certa distanza dal centro del campo. L’obiettivo con
a fuoco manuale si caratterizza per l’eccezionale corre- Questo obiettivo con messa a fuoco manuale Tokina Fi- messa a fuoco manuale Samyang 24mm f/1.4 ED AS
zione della distorsione, ha un diaframma a 7 lamelle e rin 20mm f/2 FE MF per le mirrorless di pieno formato UMC ha un diaframma a 8 lamelle e impiega uno sche-
impiega uno schema ottico con 16 elementi (dei quali Sony presenta il diaframma a 9 lamelle e impiega uno ma ottico con 13 elementi (dei quali 2 asferici e 4 ED) in
2 asferici e 3 ED) in 10 gruppi. La messa a fuoco minima schema ottico con 13 elementi in 11 gruppi. La messa 12 gruppi. La messa a fuoco minima è a 25 cm. Pesa 680
è a 18 cm. Pesa 609 grammi e misura 74,8x82,8mm. È a fuoco minima è a 28 cm. Pesa 490 grammi e misura grammi e misura 83x96mm, con diametro filtri 77mm.
disponibile nelle montature Canon EF, Nikon F, Pentax 62x69mm, con diametro filtri 62mm. È disponibile nel- È disponibile nelle montature Canon EF, Nikon F, Olym-
K e Sony E. la montatura Sony E. pus/Panasonic m4/3, Pentax K, Sony A e Sony E.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 51


Tecnica

Fotografare l’azione

In queste situazioni tutto si sviluppa velocemente ed è essenziale non farsi scappare le fasi più significative. Occorre però anticipare l’azione e quindi scegliere un’ottima posi-
zione di ripresa, prestando attenzione anche alla luce.
>> Dati di scatto: 1/2500s a f/7.1, ISO 800. Focale 170mm su reflex Nikon DX.

Lo sport in montagna può significare oltre, evitando la scelta del Full Frame. le e luminosità costante f/4 per il sistema
arrampicate, sci, mountain bike, rafting. micro Quattro Terzi, equivalente ad un
Rispetto al professionista della fotogra- Obiettivi 24-200mm. Interessante anche l’abbina-
fia sportiva che scatta più che altro da Nello sport vissuto in prima persona mento tra questo superzoom e una foca-
bordo campo o pista, qui spesso occorre possono servire obiettivi grandangolari le fissa di alta luminosità (da f/1,7 a f/1,2)
raccontare l’azione dall’interno. anche piuttosto spinti, ad esempio per con una focale equivalente compresa fra
Se foste il fotografo incaricato di docu- raccontare dall’interno il gruppo che si il 35mm e il 50mm, o al limite 85mm.
mentare un’arrampicata o una discesa, prepara ad affrontare una prova. In altri
dovreste probabilmente mettervi in gio- momenti potrebbero servire lunghezze Action camera
co direttamente; questo significa però focali più normali, meglio se di buona Per le riprese in soggettiva, soprattutto
avere poco spazio per l’attrezzatura. Le luminosità per gestire le frequenti situa- video, una action camera fissata al casco,
priorità assolute sono quindi leggerezza zioni di ombra e di tramonto precoce o al mezzo, è quello che ci vuole. La pro-
e semplicità d’uso. nelle vallate, oltre che la luce ambiente spettiva è sempre molto grandangolare
di sera. e questo semplifica tutte le problemati-
Fotocamere Poi naturalmente serve un buon teleo- che di ripresa, oltre a far entrare nell’a-
Rimanere leggeri significa come sempre biettivo per tutte le situazioni a distan- zione. È questo che ne ha decretato il
ragionare anche e soprattutto di obietti- za, meglio uno zoom. Addirittura, si può successo.
vi, ma questo si riflette sulla scelta della considerare l’ipotesi di un solo obiettivo Ormai i modelli di un certo livello offro-
fotocamera. Per questo vale la pena di superzoom col quale fare tutto o quasi. no il video 4K a 60 fps, eventualmente a
considerare il formato micro Quattro Ter- In genere sono ottiche amatoriali senza pieno sensore (proporzioni 4:3 anziché
zi, che dimezza tutte le lunghezze focali eccessive pretese di qualità (ma anche 16:9) e la ripresa Raw.
e riduce di circa i due terzi gli ingombri e senza infamia) come il sempre apprezza- Ci sono quelle già dotate di una buona
i pesi del corredo da trasportare rispetto to 18-135mm del formato APS-C, equi- impermeabilità (immersione fino a 10
ad un equivalente Full Frame. valente al 27-200mm nel Full Frame. metri) e quelle che per garantire la te-
Volendo un sensore un poco più grande Olympus ha previsto anche un interes- nuta richiedono una custodia, che però
si può arrivare al formato APS-C, ma non sante 12-100mm di qualità professiona- arriva a ben 40 metri di profondità.

52 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


FOTOGRAFARE L’AZIONE

Panasonic Lumix DC-G9 (Anno: 2017) Panasonic Lumix G Vario 12-60mm f/3.5-5.6 Asph Olympus M.Zuiko Digital ED 12-100mm f/4.0 IS Pro
Per questo genere di foto servono fotocamere pron- Focale equivalente su Full Frame: 24-120mm Focale equivalente su Full Frame: 24-200mm
tissime sotto tutti gli aspetti. La nuova Lumix DC-G9 Dimezzando le focali effettive grazie al formato micro Olympus ha inserito uno zoom di notevolissima escur-
ha un veloce tracking del soggetto e una raffica da 20 Quattro Terzi e contenendo la luminosità, si ottiene uno sione anche nella linea professionale, cosa alquanto in-
fps. Senza autofocus continuo e sfruttando l’otturatore zoom tuttofare compatto di ottima escursione. Sigillato solita. Sigillato contro le intemperie, questo luminoso
elettronico, la G9 arriva addirittura a 60 fps. Non solo, contro polvere e spruzzi, questo zoom autofocus con superzoom M.Zuiko Digital ED 12-100mm f/4.0 IS Pro
la funzione Photo 6K permette di estrarre foto da 18 motore passo-passo prevede il doppio stabilizzatore: impiega un raffinato schema ottico costituito da 17
megapixel da sequenze video 6K a 30 fps. In questo ottico più il sensore flottante nel corpo macchina. Il Pa- elementi (dei quali 1 DSA, 3 asferici, 5 ED e 2 Super HR
modo è possibile scegliere l’istante più significativo di nasonic Lumix G Vario 12-60mm f/3.5-5.6 ASPH Power e 1 HR) in 11 gruppi e un diaframma arrotondato a 7
ogni azione. La fotocamera ha un sensore Quattro Terzi OIS impiega 11 elementi (dei quali 3 asferici e 1 ED) in lamelle. La messa a fuoco minima è di soli 1,5 cm sul
(17,3x13mm) da 20,3 megapixel con doppio stabiliz- 9 gruppi e un diaframma arrotondato a 7 lamelle. La grandangolo e 27 cm all’estremità tele. Pesa 561 gram-
zatore (sensore più obiettivo) che arriva a compensare messa a fuoco minima è a 20 cm. Pesa 210 grammi e mi e misura 68x117mm, con diametro filtri 72mm.
6,5 stop. I filmati possono arrivare al 4K (3.840x2.160) misura 66x71mm, con diametro filtri 58mm. Come Come obiettivo micro Quattro Terzi, è disponibile nella
60p/150 Mbps, oppure Full HD (1.920x1.080) 30p/20 obiettivo micro Quattro Terzi, è disponibile nella sola sola montatura per Olympus e Panasonic.
Mbps. Il mirino Oled da 3.680.000 punti ha il refresh a montatura per Olympus e Panasonic.
120 fps e presenta tre livelli d’ingrandimento da 0,83x
a 1,66x, mentre il monitor Lcd orientabile di tipo Touch
è da 3 pollici con 1.040.000 punti. Il sistema AF è del
tipo a contrasto con DFD, Post Focus e Focus Stacking,
impiega 225 zone ed ha una sensibilità minima di -4 EV.
La G9 ha un doppio slot SD ed è protetta da polvere e
spruzzi, resiste al gelo, pesa 658 grammi con la batteria
e ha dimensioni di 136,9 x 97,3 x 91,6 mm.
Prezzo: circa € 1.700.

Sony FDR-X3000
La forma di questa action camera è più da videoca-
GoPro Hero6 Black mera. Registra video 4K (3840x2160) a 30p e il Full
La GoPRo Hero6 Black offre il video 4K in 16:9 a 60 fps HD (1920x1080) a 60p, è impermeabile e antiurto con
e il video 4K in 4:3 a 30 fps, più il Full HD a 240 fps ed la custodia subacquea fino a 60 metri in dotazione. Il
Sony E 18-135mm f/3.5-5.6 OSS è impermeabile senza custodia subacquea fino a 10 sensore da 1/2,5” con 8,2 megapixel è del tipo Exmor
Focale equivalente su Full Frame: 27-202mm metri. Il sensore da 12 megapixel è abbinato al nuovo R retroilluminato, abbinato al processore Bionz X già
La recente interpretazione di questo classico moderno processore GP1 che migliora la gamma dinamica e la apprezzato sulle fotocamere Sony più evolute per la
è dedicata alle mirrorless Sony di formato APS-C. Que- resa con luce scarsa. Lo stabilizzatore integrato garan- migliore gamma dinamica e una resa superiore con
sto superzoom autofocus Sony E 18-135mm f/3.5-5.6 tisce video fluidi e stabili e lo schermo LCD è da 2” con luce scarsa. Lo stabilizzatore ottico SteadyShot ga-
OSS con motore lineare impiega 16 elementi (dei quali TouchScreen. Usa schede micro SD e integra il Wi-Fi a 5 rantisce video stabili. L’obiettivo Zeiss equivalente a
1 asferico e 2 ED) in 12 gruppi e un diaframma a 7 la- GHz e il Bluetooth. Consente slow motion, TimeLapse, un 17-32mm f/2,8 mette a fuoco a partire da 50 cm.
melle. Lo stabilizzatore ottico compensa in determinate ripresa intervallata, raffiche di foto a 30 fps e video in Dispone di Wi-Fi con NFC e GPS, usa schede micro SD e
circostanze la modesta luminosità massima. La messa loop. Permette il controllo vocale, la ripresa HDR e l’ac- Memory Stick, consente live streaming, TimeLapse, raf-
a fuoco minima è a 45 cm. Pesa 325 grammi e misura quisizione immagine in formato Raw. Pesa 117 grammi fiche di foto e video in loop. Pesa 114 grammi e misura
67x88mm, con diametro filtri 55mm. Come ottica origi- e misura 62x44,6x32,7mm. 29,4x47x83mm.
nale, prevede la sola montatura Sony E. Prezzo: circa € 450. Prezzo: circa € 550.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 53


Tecnica

Fotografare l’acqua,
in montagna
C’è spesso una sensazione di quiete e silenzio in queste immagini, ma non è detto che arrivare sul posto non sia costato sudore e fatica. Il segreto per scatti di questo genere sta
nella cura del dettaglio e nella stabilità: se l’acqua si muove, la roccia in primo piano deve essere nitidissima. Fondamentale, come sempre, la luce. Utile anche provare vari tempi
di scatto, perché la velocità dell’acqua è abbastanza variabile nelle diverse situazioni ed è difficile prevedere l’efficacia dell’effetto.
Foto Shiro Hagihara per Fuji. Esposizione
>> Dati di scatto: 1/6 s, a f/16, ISO 800, DR 400%. Fotocamera Fuji GFX 50S con obiettivo GF 32-64mm f/4 R LM WR a 47,3mm.

Ovvero andar per laghi, fiumi e ruscelli. la qualità dell’immagine deriva in gran maggiore alla buona tenuta delle sezio-
Qui non ripeteremo le considerazioni sui parte dall’obiettivo, una mossa furba ni telescopiche e alla realizzazione anti-
corpi macchina e gli obiettivi, che sono potrebbe essere quella di partire da una corrosione delle gambe del treppiede,
a tutti gli effetti le stesse del paesaggio, valida reflex APS-C dotata di protezione se volessimo immergerle per realizzare
ma un’attenzione in più l’acqua la meri- dagli agenti atmosferici ed equipaggiar- certe inquadrature.
ta. la di ottimi obiettivi per ricavare il massi- Alcune pubblicità di questi prodotti ac-
Chiarendo che, per quanto sigillate, le mo dal sensore e dalla capacità di elabo- cennano a questi aspetti, o perlomeno
attuali fotocamere a ottiche intercam- razione dei processori moderni. alla facilità nello smontare e pulire le
biabili non possono essere immerse Quale che sia il formato del corpo mac- sezioni dallo sporco che potrebbe en-
nell’acqua, restano comunque da prefe- china, per questo tipo di foto si può dare trare operando in ambienti fangosi. Ad
rire quelle protette da polvere e spruzzi. una preferenza anche maggiore del so- esempio, l’uso di bulloneria e di puntali
Questo perché, cadute in acqua a par- lito alle ottiche zoom. Personalmente, in acciaio inox sarebbe preferibile al fer-
te, vanno messi in preventivo i possibili non mi metterei a cambiare l’obiettivo su ro cromato o all’alluminio anodizzato,
schizzi di una cascata o ruscello. Natu- un sasso viscido davanti ad una cascata. come nel caso di prodotti Gitzo partico-
ralmente non va dimenticato il rischio di larmente raffinati e costosi.
pioggia, sempre presente nelle escursio- Treppiedi L’alternativa è quella di dedicare un
ni in montagna. Fotografando in prossimità dell’acqua treppiede economico (ma non debole!)
Per questo, considerando anche che consiglieremmo un’attenzione ancora a questi usi più gravosi, accettando che

54 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


FOTOGRAFARE L’ACQUA, IN MONTAGNA

Reflex APS-C sigillata:


Canon Eos 80D
Nell’idea che la qualità dipenda
in gran parte dagli obiettivi,
una reflex APS-C protetta
dalle intemperie come la
Canon Eos 80D può essere
un’ottima base per un cor-
redo da montagna. Stiamo
parlando di una reflex APS-
C (22,3x14,9mm) con 24
megapixel effettivi abbinati al
processore Digic 6 che consente sensibilità Treppiede in carbonio:
da 100 a 25.2600 ISO e scatti continui fino a 7 Leophoto LN-254CT + testa NB-34
fps. Ottimo anche il mirino a pentaprisma, che offre copertura del 100% con ingrandimento 0,95x. La misurazione Leophoto è un marchio nuovo per il mercato italiano,
dell'esposizione avviene tramite un modulo RGB+IR da 7.560 pixel ripartiti in 63 zone. La sigla IR indica la com- ma si tratta di un treppiede di fascia alta realizzato in
pensazione per le lunghezze d’onda nell’infrarosso, che con luci artificiali potrebbero ingannare un esposimetro fibra di carbonio a 10 strati e parti metalliche di pre-
non corretto in tal senso. Il monitor orientabile è da 3 pollici con circa 1.040.000 punti e TouchScreen. Come video si cisione ottenute per lavorazione CNC. Le gambe a 4
arriva al classico Full HD 1920x1080 con 60/50 fps. Sono presenti il microfono incorporato, la presa per un microfono sezioni si ribaltano a 180° per accorciare il treppiede da
esterno e la cuffia, più le uscite HDMI e USB 2.0. La Canon Eos 80D pesa 730 grammi con la batteria e ha dimensioni chiuso e si aprono quasi a 90° per abbassarsi a livello
di 139 x 105 x 79 mm. del terreno. Pesa 1,8 kg e porta fino a 15 kg. Passa da
Prezzo: circa € 1.200. 56,7cm (chiuso) a 166 cm di altezza con colonna estesa.
La testa a sfera da 34mm dispone di comandi indipen-
denti per frizionamento e bloccaggio, oltre al panning
della base.

Sigma 12-24mm f/4 DG HSM Art.


Filtro Neutral Density Focale equivalente su Full Frame: 18-36mm
Il filtro ND permette di usare tempi di posa molto lunghi anche in presenza di luce abbondante, ad esempio per ren- Nell’ipotesi di abbinare un obiettivo di altissima qualità
dere mossa e filante l’acqua in movimento. Oppure consente di usare diaframmi aperti e quindi ridurre la profondità a un corpo macchina all’altezza, la serie Art di Sigma
di campo anche in piena luce solare. risponde con diverse proposte molto attraenti. Questo
zoom ultragrandangolare Sigma 12-24mm f/4 DG HSM
si possa rovinare. Avendo a che fare con tral Density), poiché scurisce il cielo ma Art di luminosità costante e autofocus a ultrasuoni im-
l’acqua dolce, la corrosione non sarà così arriva trasparente sulla zona dell’acqua, piega 16 elementi (dei quali 5 FLD, 1 SLD e 3 asferiche)
rapida come operando in ambienti sal- cosa che non serve per l’effetto “seta”. in 11 gruppi e un diaframma arrotondato a 9 lamelle.
mastri. Oppure si potranno sovrapporre i due La sigla DG identifica la copertura del pieno formato,
filtri per sommare due risultati diversi: il ma naturalmente si può usare anche sulle reflex APS-C
Filtri GND per compensare il cielo e l’ND uni- dotate della medesima baionetta. Non dispone di sta-
Anche i filtri sono quelli già menzionati forme per allungare i tempi di posa. Qui bilizzatore incorporato e la messa a fuoco minima è a 24
per l’uso generale nel paesaggio: pola- naturalmente si può accennare al fatto cm. Pesa 1.150 grammi e misura 102x131mm. È dispo-
rizzatori per eliminare i riflessi sull’acqua che l’uso dei filtri va sempre contenuto nibile nelle montature Canon EF, Nikon F e Sigma SA.
e ND (Neutral Density) per avere tempi allo stretto indispensabile per non ri-
di scatto tali da produrre il cosiddetto schiare di ridurre la qualità dell’obiettivo.
“effetto seta” su ruscelli e cascate. In ogni caso, occorre impiegare filtri di
Meno utile il filtro GND (Graduated Neu- ottima qualità.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 55


Intervista al professionista

Luca Mich
www.lucamich.com

56 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


LUCA MICH

Luca Mich è un professionista che unisce


la passione per la fotografia a quella per
la montagna, tanto da diventare istrutto-
re di alpinismo. Fotografo eclettico, Luca
si occupa anche di still-life e fotografia
d’azione, ma è soprattutto fotografo di
paesaggio, con una particolare predi-
lezione per l’alta montagna. Per i suoi
clienti, con i quali intrattiene un rappor-
to diretto, realizza immagini esclusive
dal forte impatto emotivo.
Luca ha anche dato vita ad una scuola
di fotografia e post-produzione delle
immagini dove tiene regolari corsi di fo-
tografia e Photoshop, dal livello base a
quello avanzato, grazie anche alla dispo-
nibilità di un’aula multimediale. Organiz-
za inoltre trekking e workshop fotografi-
ci, sia in Italia che all’estero.

Quando è nata la tua passione per la


fotografia?
Devo a mio padre e ad un mio caro
amico, Antonio, la passione per la fo-
tografia, che col tempo è diventata la
mia professione. Mio papà era un foto-
grafo dilettante di buon livello, nonché
pittore impressionista “en plein air” con
una particolare fascinazione per i pae-
saggi dolomitici. A lui devo l’amore per
la montagna e un’educazione artistica
alla visione, all’istintività. Ricordo bene
come mi emozionavo quando lo vedevo
disegnare su un foglio qualsiasi con una
matita qualsiasi… Pochi tratti decisi, all’i-
nizio incomprensibili, che improvvisa-
mente diventavano un fiore, una mano,
una montagna… Il segreto è imparare a
osservare, mi diceva.
La vera scintilla è scoccata nel 1986 du-
rante un piccolo trekking in tenda con
l’amico, Antonio. Allora frequentavo la
terza liceo e Antonio si era iscritto a ma-
tematica… per me era già grande, adul-
to. Era di Padova e ci vedevamo durante
l’estate in Val di Fiemme. Essendo scout
aveva una certa esperienza di monta-
gna e con lui ho fatto le mie prime salite
alpinistiche. Da qualche tempo avevo
cominciato a giocherellare con una vec-
chia Voitgländer Vito CLR di mio papà,
ma non ci capivo molto… Antonio in-
vece era un vero appassionato e in quel
week-end gli chiesi di darmi un’idea di
come funzionasse quella “cosa lì”, ovvero
di come usare diaframma e otturatore.
In un paio d’ore, con una sintesi eccezio-
nale, mi rivelò il segreto della fotografia.
Comprai subito “Fotografare nella Natu-
Pale di San Martino. Subito dopo un temporale; bagnato ma felice. ra” di John Shaw, lo lessi d’un fiato e fu
>> Dati di scatto: 1/250s a f/11, ISO 100. Focale 170mm su Full Frame. subito amore!

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 57


LUCA MICH

Sassolungo. Inverno, ore 6.50, temperatura -18°: tanta bellezza merita qualche sforzo.
>> Dati di scatto: 1/60s a f/11, ISO 200. Focale 28mm su Full Frame.
Poi mi prese un’altra passione, quella per Cosa può rendere “grande” una sem- in vendita. Certo è un po’ una provoca-
l’alpinismo. Abitando in mezzo alle Do- plice fotografia? zione, ma credo che, soprattutto per chi
lomiti non era poi strano. Così quando Composizione e perfezione tecnica sono inizia, l’investimento più importante da
i miei amici di università il sabato sera chiaramente elementi importanti, ma fare sia quello nella formazione. Spesso
uscivano per andare in discoteca, io pre- nella fotografia di montagna quello che invece ci convinciamo che quella nuova
paravo lo zaino e andavo a letto presto fa la differenza è la luce. ottica, quell’accessorio, quel nuovo sen-
perché alle 4 o alle 5, quando i miei amici Ogni fotografo di buon livello sa control- sore ci permetteranno di scattare foto
andavano a dormire, io partivo per qual- lare, gestire, la composizione e gli stru- migliori, ma quasi mai è così.
che parete da scalare. Fotografia, monta- menti, ma non la luce. Quando lavoro in Per venire alla mia attrezzatura, fotogra-
gna, alpinismo, ecco cosa mi affascina da studio decido io come modellarla, scelgo fo in con fotocamere Full Frame, attual-
sempre. Ad Antonio devo anche un’altra lo schema già mentre parcheggio l’auto, mente con Nikon D800 e D810 e come
passione, quella per l’insegnamento; poi mi bastano un paio di regolazioni e ottiche spazio dal 14-24mm f/2.8 al
era davvero bravo a spiegare le cose più lo scatto è fatto. In montagna è sempre 300mm f/2.8, comprese le Tilt Shift. Ov-
complicate. Nel 1994 ho ottenuto il tito- una sfida, una scommessa, non sai mai viamente come professionista posseggo
lo di istruttore di alpinismo che conservo se porterai a casa una buona immagine. un corredo di ottiche non comuni tra gli
tutt’ora, poi ho iniziato a tenere i primi amatori. Tuttavia ricordo ai miei allievi,
corsi di fotografia. Qual è la tua attrezzatura e quale con- soprattutto nei workshop in montagna,
Credo che non si possa diventare foto- siglieresti? che “più attrezzatura porterete, meno fo-
grafi di montagna senza esserne inna- Premetto che durante i corsi mi piace ri- tograferete”.
morati. Solo così il freddo, la fatica, la petere spesso ai miei allievi che per fare Pesi e ingombri dell’attrezzatura van-
sete diventano il prezzo che dolcemente una buona foto occorrono solo tre cose: no infatti valutati molto attentamente
paghiamo per assistere al grande spetta- un diaframma, un otturatore… e una in montagna, anche perché ci si muove
colo. buona idea! E le buone idee non sono prevalentemente in una “no comfort

58 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


LUCA MICH

zone” che impone un abbigliamento


adeguato e spesso richiede l’attrezzatu-
ra necessaria alla propria sicurezza. Non
ho uno zaino “tipico”, scelgo l’attrezzatu-
ra in funzione di dove scatterò, dell’im-
pegno fisico che affronterò, del tipo di
terreno su cui mi dovrò muovere.
Comunque, dovendo consigliare un
corredo, ritengo importante un gran-
dangolare non troppo spinto, il classico
24mm è perfetto, e magari un medio
tele. Quando devo viaggiare leggero
porto con me il 24-120mm f/4 che trovo
eccezionale.
Fondamentale poi è un buon treppiede
dotato di testa a sfera. Non è un acces-
sorio economico, ma dura per sempre.
In un secondo tempo, e fatta un po’ di
esperienza, si può aggiungere un buon
sistema di filtri a lastra.
Ah dimenticavo, una buona sveglia e un
buon paio di gambe servono quasi sem-
pre! Baita Segantini. Agosto, ore 20. Questo luogo pullula di chiassosi escursionisti durante tutto
il giorno, ma si svuota e torna quieto quando il sole comincia a tramontare. È a quell’ora
Ci sono accessori a cui non si può fare che va in scena il vero spettacolo. Ingresso libero.
a meno? >> Dati di scatto: 1/5s a f/16, ISO 100. Focale 15mm equivalente su Full Frame.
Oltre una buona luce, di cui abbiamo
già parlato, non credo vi sia davvero un D’inverno tengo poi sempre una batte- re in modo impensabile fino a pochi anni
accessorio o un’ottica irrinunciabile per ria di scorta in una tasca del maglione. fa.
fotografare in montagna. Cartier Bres- Immaginate cosa vorrebbe dire trovar- Dunque, a patto di scattare in Raw a 14
son diceva che la migliore attrezzatura si con batterie scariche dopo tre ore di bit, di conoscere e saper applicare cor-
è quella di cui si dispone al momento, e cammino! rettamente le tecniche di esposizione “a
aveva ragione. Anzi a volte un corredo destra” (come ho spiegato nel mio arti-
troppo esteso incanala ogni energia nel- Parliamo delle condizioni meteo, il colo pubblicato su Progresso Fotogra-
la scelta dell’attrezzatura piuttosto che cielo sereno non è quasi mai la miglio- fico # 31) e di avere una buona compe-
nel “vedere” ciò che abbiamo di fronte. re situazione per uno scatto ricco di tenza nella post-produzione, oggi è più
Un’esperienza che spesso consiglio è pathos... facile affrontare situazioni di luminosità
quella di uscire con il solo 50mm… com- Verissimo! Nelle belle giornate vado ad al limite.
porre spostandosi fisicamente invece arrampicare, in quelle brutte vado a fo- Ciononostante sono un sostenitore con-
che ruotare la ghiera dello zoom, esplo- tografare… I perfetti cieli blu, ripresi vinto dell’uso dei filtri a lastra, che ho
rare con le gambe invece di cambiare ot- magari nelle ore centrali, si trasformano sempre con me e che uso con le tecni-
tica, è un buon esercizio per capire che generalmente in tinte piatte senza spes- che di sovra-esposizione controllata.
a volte i nostri limiti non stanno nell’at- sore, senza emozione. Certo, frequen- In inverno, e soprattutto all’alba e al
trezzatura ma nella nostra immaginazio- tare la montagna in condizioni meteo tramonto, il filtro permette di ottenere
ne. sfavorevoli è una questione delicata, in risultati nettamente superiori alle tecni-
Sebbene l’attrezzatura professionale sia particolare quando ci si muove da soli; che di esposizione multipla o HDR. Oc-
più che in grado di affrontare ogni tipo occorre esperienza e senso di responsa- corre però avere una certa esperienza
di strapazzo, ho comunque l’abitudine bilità. Ma la montagna col brutto tempo sia nella scelta della lastra corretta, che
di portare con me un piccolo ombrellino sa regalare esperienze ed emozioni indi- nel suo posizionamento, perché in certe
pieghevole a cui ho tolto il manico per menticabili. situazioni la luce cambia molto, molto
poterlo infilare tra la schiena e lo zaino velocemente ed a volte si hanno a dispo-
in modo da riparare me e l’attrezzatura In montagna è facile trovarsi situazio- sizione solo poche decine di secondi per
quando piove; porto anche un telo di ni esposimetriche in cui la latitudine scattare. Poi la luce cambia e l’incanto
robusto nylon da usare come isolante di posa è un fattore critico da gestire. sparisce.
quando mi siedo o mi sdraio sulla neve Cosa ne pensi?
e il fango. Questa è un’altra magnifica complicazio- Montaggi panoramici estremi, HDR
Non dimentico mai dei sacchetti per av- ne della fotografia di montagna. Devo spalmato su ogni roccia o cielo, ocea-
volgere corpi ed ottiche all’interno dello dire però che i sensori di ultima gene- ni di acque flou ottenuti coi filtri ND.
zaino quando piove davvero forte. Gli razione hanno fatto passi da gigante ed Cosa pensi di queste tecniche?
zaini fotografici non sono mai perfetta- oggi hanno una gamma dinamica dav- Nella fotografia si succedono nel tempo
mente impermeabili… vero notevole, oltre a contenere il rumo- delle mode. In fondo è sempre stato così,

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 59


LUCA MICH

Una grande nevicata. Bisogna essere veloci a fotografare questa meraviglia, perché qualche ora di sole può essere sufficiente per far
cadere la neve dei rami.
>> Dati di scatto: 1/320s a f/9, ISO 500. Focale 120mm su Full Frame.

dai viraggi alle solarizzazioni, dall’iper- monto e all’alba già in quota. prevedere la posizione di sole e luna per
saturazione in stile Fontana alla simula- Data la mia solida formazione alpinistica pianificare le riprese .
zione dell’infrarosso, all’iperrealismo. dedico sempre una parte della forma-
Pur essendo convinto che il fotografo ab- zione ai pericoli della montagna che, Quali consigli daresti ai giovani che
bia la responsabilità artistica di proporre seppur bellissima, può mettere l’escur- desiderano migliorare la loro fotogra-
la propria e personale interpretazione sionista impreparato davanti a rischi ele- fia di montagna?
della realtà, mi ritengo un fotografo del- vati. Quindi insegno sempre gli elementi 1. Acquistate un buon treppiedi e por-
la realtà. Mi piace cercare temi fotografici base di topografia e orientamento, la tatelo sempre con voi.
vicini, compatibili con l’esperienza visiva corretta preparazione dell’escursione, la 2. Uscite dai sentieri battuti, ma siate
normale, che chiunque può vivere sem- scelta dell’attrezzatura tecnica. prudenti e sappiate rinunciare, se oc-
plicemente guardando un paesaggio. Lo Dal punto di vista fotografico, di sabato corre.
straordinario palcoscenico della natura cerco di far acquisire la padronanza dei 3. Programmate con scrupolo la vostra
contiene già tutto ciò che occorre per fondamentali della fotografia manuale e escursione individuando esattamen-
emozionarci ed incantarci. Una buona dei meccanismi di risposta alla luce dei te quali versanti saranno al sole o in
foto non deve necessariamente andare sensori digitali, mentre la domenica è ombra, e a che ora.
oltre a ciò che è possibile vedere, deve dedicata alle tecniche di esposizione a 4. Se volete fotografare un’alba o un
però saper raccontare. destra. Al termine della giornata spiego tramonto arrivate sul posto ben in
come usare i filtri a lastra, a cui dedico anticipo e preparatevi allo scatto. La
Come organizzi i tuoi workshop? comunque un workshop avanzato. magia dura un attimo.
Generalmente prevedo il pernottamen- Dedico anche molta attenzione alla se- 5. Fatica, freddo, scomodità, meteo in-
to in rifugio. In questo modo si vive più lezione delle immagini, alla post-produ- certo spesso portano a foto migliori.
intensamente l’esperienza della monta- zione e alle principali applicazioni per 6. Se siete principianti, imparate a scat-
gna e si ha la possibilità di trovarsi al tra- il calcolo delle effemeridi in modo da tare in manuale e a leggere l’isto-

60 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


LUCA MICH

Foto scattata durante un trekking fotografico in Marocco. A marzo in questa regione le condizioni climatiche possono essere davvero
mutevoli. Il giorno prima camminavamo tra i mandorli in fiore di alcuni villaggi Berberi, poche ore dopo siamo stati raggiunti da una
perturbazione a oltre 2600 metri. In un paio d’ore il sole ha lasciato il posto a freddo, neve e vento, ma ho deciso di uscire a fotografare
il posto del nostro bivacco ed ho scoperto che il tempo dava segni di miglioramento: all’orizzonte la luce era magnifica. Ho composto
l’immagine in modo da equilibrare la luce artificiale all’interno della tenda con quella naturale nel cielo, prima che svanisse.
>> Dati di scatto: 1/55s a f/8, ISO 100. Compatta Coolpix P7000, focale 27mm equivalente su Full Frame.

gramma. shop (e da qualche anno di Capture One mondo di eccessi, di prati fosforescenti e
7. Scattate solo in Raw e in manuale, che utilizzo in studio) e da molti anni cieli post-atomici.
esponendo a destra. tengo regolari corsi di post-produzione È in questo clima di mancanza d’auten-
8. Acquistate un buon set di filtri a la- a diversi livelli. ticità che alcuni autori preferiscono non
stra e portateli sempre con voi. Non capisco i fotografi che si vantano di esporsi…
9. Imparate a vedere in bianconero e non eseguire la post-produzione delle
leggete la teoria del sistema zonale proprie foto. Perché dovrebbero rinun- Ci descrivi il tuo tipico flusso di lavo-
di Ansel Adams. ciare a migliorare le proprie immagi- ro?
10. Per i più avventurosi, frequentate un ni? Tanto più che la fotografia, sin dalle Il mio modo di lavorare è tutto somma-
buon corso di alpinismo sue origini, non è mai stata la semplice to semplice e lineare: correzione della
riproduzione della realtà. Basti pensare gamma dinamica, regolazione dei con-
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- al bianconero; non è una falsificazione trasti, modellazione della luce, ricam-
duzione delle immagini? della realtà togliere il colore dalla nostra pionamento se necessario, maschera di
Sin da quando sono passato al digitale esperienza visiva? contrasto.
nel 2005 sono un sostenitore di Photo- Il problema è che oggi viviamo in un

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 61


Intervista al professionista

Ioannis Schinezos
www.ioannisschinezos.com - www.ioannis.schinezos.it

Ioannis Schinezos è fotografo professio- Glanzlichter, MML, Asferico, IGPOTY). va affrontare con successo ogni singolo
nista e pubblicista, autore di 8 libri. Scri- campo di applicazione, dall’impiego dei
ve e fotografa per diverse riviste europee Quando hai scoperto la passione per teleobiettivi per la ripresa di uccelli e
di natura, fotografia, viaggio. la fotografia? mammiferi agli obiettivi grandangolari
Insegna Fotografia della Natura nella Fa- Ho iniziato a riprendere la natura nei per l’ambiente naturale, fino alle tecni-
coltà di Agraria nell’Università di Padova primissimi anni Ottanta e poiché il mio che di ripresa ravvicinata, indispensabili
ed è art-director e redattore di Asferico, interesse immediato era il mondo dell’e- per la flora e gli insetti. E così è stato. Ho
la rivista ufficiale dell’Associazione Fo- ditoria, soprattutto i mensili specializza- però sempre avuto un particolare inte-
tografi Naturalisti Italiani. Ha ottenuto ti, ho compreso che per avere possibilità resse per la botanica e, pur continuando
ripetuti riconoscimenti in concorsi inter- di pubblicazione dovevo mostrarmi un a lavorare a 360°, me ne sono appassio-
nazionali di fotografia naturalistica (GDT, fotografo polivalente. Questo significa- nato.

62 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


IOANNIS SCHINEZOS

Inizialmente sono stato influenzato da un tipo di luce ben differente da uno


fotografi di natura di formazione clas- schema che impieghi due o tre flash di
sica, Heather Angel, John Shaw, Laurie configurazione classica. Dati dunque
Campbell, ma anche da autori americani per scontati questi tre aspetti (tecnica,
della precedente generazione. Nei miei composizione, luce), il resto dipende dal-
primi passi nella fotografia delle piante la destinazione finale dell’immagine. Mi
sono rimasto letteralmente rapito dal la- spiego meglio.
voro di Karl Blossfeldt (1865-1932). Sfo- Durante gli anni ho avuto la fortuna di
gliando ancor oggi il suo Urformen der confrontarmi con validissimi redattori
Kunst si rimane meravigliosamente diso- e art-director di pubblicazioni natura-
rientati: si è davanti a un libro scientifico listiche e ho imparato che ogni tipo di
o un libro d’arte? I soggetti naturali e la immagine – comunque ineccepibile dal
visione creativa del fotografo tedesco si punto di vista tecnico – ha un campo
fondono in maniera straordinaria facen- d’utilizzo ben preciso. Un’ottima fotogra-
do emergere strutture vegetali piene di fia creativa di una pianta, adattissima per
armonia e di bellezza. un concorso, potrebbe risultare del tut-
to inidonea per un libro scientifico o un
Spesso si sottovalutano tanto il fasci- manuale di riconoscimento delle specie.
no quanto la complessità della ripresa Di contro, un close-up eccessivamente
del mondo vegetale. Quale ritieni ne didattico può venir scartato da un lavoro
sia il motivo? proprio perchè troppo convenzionale.
È un argomento a cui tengo particolar- L’immagine ambientata di una pianta
mente. È vero, la ripresa delle piante, non potrebbe essere considerata poco adat-
è considerata – per così dire – eroica. Le ta per una pubblicazione perchè non
piante si incontrano dappertutto e non rivela bene le caratteristiche morfologi-
presentano le problematiche degli or- che salienti della specie; tuttavia, la stes-
ganismi capaci di fuga, ma questo non sa immagine risulta addirittura indispen-
deve trarre in inganno: nemmeno il fiore sabile in un lavoro che racconta quella
dalle forme più seducenti potrà supplire specie vegetale nel suo complesso, poi-
ad un approccio mediocre. ché offre all’osservatore informazioni an-
La ripresa delle piante non è né elemen- che sull’ambiente naturale circostante. E
tare, né immediata, e richiede attrezza- così via.
ture specifiche e un certo feeling con Se possibile, si dovrebbero ottenere im-
l’universo verde. Validissimi fotografi magini caratterialmente differenti dello
specializzati nella ripresa della fauna sel- stesso soggetto. Vi sono situazioni in cui
vatica, quando si misurano con la flora occorre privilegiarne la leggibilità, men-
ottengono risultati non proprio esaltan- tre in altre il fotografo può sentirsi libero
ti. di sperimentare.
In linea generale, una buona fotogra-
A tuo parere, cosa può rendere “gran- fia dovrebbe risultare sufficientemente
de” una semplice fotografia? descrittiva, ma non scontata; lo studio
La padronanza assoluta del mezzo tecni- accurato dell’angolo di ripresa, del rap-
co è indispensabile per tradurre un’idea porto di riproduzione, della luce e dello
in immagine. Bisogna conoscere bene le sfondo, permetteranno di creare imma-
peculiarità degli obiettivi: a parità di rap- gini che si distaccano dallo stereotipo.
porto di riproduzione e di diaframma, un Massima attenzione va prestata allo
macro-standard 50/60mm offre risultati sfondo, la cui natura e texture possono
Un controluce pieno e contrasti elevati ben diversi da un macro-teleobiettivo, migliorare o penalizzare drasticamente
per fondere le Tre Cime di Lavaredo con soprattutto per quanto riguarda lo sfon- il risultato finale. Vanno evitati a ogni
una suggestiva formazione di nuvole. do. costo sfondi confusi e distraenti, che sot-
Conversione in bianconero in Photoshop. Lo stesso vale per l’illuminazione: la luce traggono peso al soggetto principale.
>> Dati di scatto: 1/400s a f/13, ISO 200. di una giornata nuvolosa, morbida e dif-
Focale 20mm equivalente su Full Frame. fusa, è diametralmente opposta da una Quali sono le maggiori difficoltà di
Foto Ioannis Schinezos. forte luce direzionale che disegna om- questo genere fotografico, e come si
bre marcate e contrasti accentuati. superano?
Analoghe considerazioni si possono fare Se prendiamo in considerazione le pian-
per quanto riguarda l’illuminazione arti- te parleremo soprattutto – anche se non
ficiale: il lampeggiatore anulare produce esclusivamente – di close-up e macro-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 63


IOANNIS SCHINEZOS

Graminacee in una prateria di quota sulle


Dolomiti.
>> Dati di scatto: 1/8000s a f/4,5, ISO 200.
Focale 300mm equivalente su Full Frame.
Foto Ioannis Schinezos.

Sulle montagne del Sudafrica, nella


regione di West Cape, cresce questo
Leucospermum tottum, un cespuglio
alto attorno al metro dalle bellissime
infiorescenze; qui un particolare del fiore.
>> Dati di scatto: 1/160s a f/8, ISO 100.
Focale 200mm su Full Frame. Treppiede,
luce naturale. Foto Ioannis Schinezos/
Roberta Pagano.

mentazione, spesso si arriva sul posto in


anticipo o, peggio, a fioritura ultimata e
occorre rinviare il tutto di un anno.

Ci consigli un’attrezzatura accettabile


per avvicinarsi a questo genere foto-
grafico?
Il severo scenario montano, soprattutto
alle quote più elevate, richiede lunghi
spostamenti a piedi e un’attrezzatura
ausiliaria non fotografica, per cui il rap-
porto peso/efficienza del corredo ha
notevole importanza. Un corpo macchi-
na con uno zoom grandangolare e un
90/100mm macro possono andare be-
nissimo, con lo zoom a coprire le esigen-
ze che riguardano il paesaggio naturale
e le riprese ambientate di una determi-
nata specie.
Un paio di tubi di prolunga, nel caso si
rendano necessari rapporti di riprodu-
zione maggiori di 1:1, un lampeggiatore,
un pannello riflettente e un pannello dif-
fotografia; come si sa, questi campi di chiesta anche la documentazione della fusore – ambedue ripiegabili, portatili –
ripresa non sono semplicissimi poichè vegetazione, l’utilizzo di un’ottica gran- possono completare il corredo.
richiedono un’attrezzatura specializza- dangolare risulta indispensabile per in- Chi ama i telezoom 70-200mm e simila-
ta ed un’esecuzione precisa. Occorrono quadrare i soggetti nel proprio habitat. ri, occorre tenga presente la differenza
esperimenti, prove e ancora prove – da Non occorrono obiettivi particolarmen- di peso tra le versioni f/2.8 e f/4, che è
una parte – ma anche cultura visiva. te spinti, focali tra 24mm e 35mm sono attorno ai 600 grammi; piccola in sè, ma
Ampliare i propri orizzonti culturali è im- più che sufficienti. significativa se si somma al resto dell’at-
portante poiché l’ispirazione, la scintilla La fotografia della flora sul campo, al pari trezzatura fotografica ed escursionistica.
per un progetto può partire da qualsiasi delle altre specializzazioni della fotogra- Uso molto spesso i pannelli riflettenti
fonte: dal lavoro di un altro autore, un di- fia naturalistica, esige costanza e pazien- per modificare / migliorare la qualità
pinto, un disegno o un racconto. za, rispetto per l’ambiente in cui si opera della luce naturale, mentre il lampeg-
e non pochi sacrifici. A volte occorre in- giatore, se necessario, lo uso solo come
A parte la macro, che esperienza hai dividuare piccole stazioni non facilmen- supporto all’illuminazione naturale, e
della fotografia di natura a più ampio te raggiungibili, arrivare durante il perio- sempre a potenza ridotta, oltre che con
raggio d’azione? do della fioritura, localizzare l’esemplare doppio diffusore sulla parabola.
Nelle spedizioni scientifiche in cui è ri- adatto. Nonostante la preventiva docu- Un discorso a parte va fatto per il trep-

64 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


IOANNIS SCHINEZOS

Le pulsatille raggiungono quote


considerevoli, ai limiti dell’orizzonte alpino;
qui un esemplare ritratto da un insolito
punto di vista.
>> Dati di scatto: 1/125s a f/5,6, ISO 100.
Focale 300mm su Full Frame. Treppiede,
luce naturale. Foto Ioannis Schinezos.

Il libro
Chloris, fotografie di Ioannis Schine-
zos con Roberta Pagano.
Testi di Prof. Alessandro Minelli.
Formato 22x22cm, 96 pagine, 63 foto-
grafie bianconero.
Medias Publishing
Prezzo: € 25
Disponibile online www.nhbs.com

piede. I recenti, compatti treppiedi da


viaggio possono risultare idonei per ri-
prese generiche e fotocamere relativa-
mente leggere, ma nel campo della ma-
crofotografia si sente il bisogno di una
maggiore stabilità e di una buona testa
dai movimenti precisi e fluidi.
Essendo impegnato in ambito professio-
nale, possiedo un’attrezzatura specifica
piuttosto completa per la ripresa delle
piante. Ho iniziato con Nikon e a questo
marchio sono rimasto. Possiedo un paio
di corpi macchina, tre obiettivi macro
(60mm, 105mm, 200mm), uno zoom
grandangolare, un set di tubi di prolun-
ga, un soffietto, tre lampeggiatori a para-
bola classica, una staffa porta-flash, una
slitta di messa a fuoco, pannelli diffusori
e riflettenti. A questa attrezzatura dedi-
cata affianco un 70-200mm, un 300mm
con il moltiplicatore 1.4x, una Fuji X-Pro
2 con il 16-55mm f/2.8, filtri a densità
neutra e digradanti, un paio di treppiedi
in fibra di carbonio.

Treppiedi, macro, polarizzatore, dia-


frammi chiusi, flash... cosa è indispen-
sabile per la fotografia ravvicinata in
montagna? come f/22 o f/32 consentono sì una pro- il piano principale del soggetto.
L’ottima resa delle recenti fotocamere fondità di campo elevata, ma provocano Quasi tutte le immagini del mio ultimo
digitali agli alti ISO consente di limitare anche un notevole decadimento della libro Chloris, sono riprese con il 200mm
l’utilizzo del treppiede, almeno in alcuni nitidezza a causa della diffrazione della macro, un treppiede ed un paio di pan-
tipi di ripresa. Questo accessorio risulta luce. Basta leggere la curva di un qual- nelli per il controllo della luce naturale.
comunque prezioso nel caso di soggetti siasi grafico MTF per rendersi conto di Amo molto i macro-teleobiettivi e no-
di dimensioni molto piccole che esigono quanto drastico sia il calo di prestazioni nostante lavori attualmente con l’AF
la massima precisione nell’inquadratura all’apertura minima. Micro-Nikkor 200mm, conservo ancora
e nella messa a fuoco. Meglio attestarsi, se possibile, su valori la vecchia versione a fuoco manuale,
Per quanto riguarda obiettivi macro e più aperti curando molto il parallelismo magari malandata ma perfettamente
diaframmi, va ricordato che chiusure tra il piano della fotocamera (sensore) e funzionante!

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 65


IOANNIS SCHINEZOS

Le Tre Cime di Lavaredo riflesse nel lago d’Antorno.


>> Dati di scatto: 1,3 secondi, f/32, ISO 400. Focale 70mm su Full Frame. Foto Samuel Pradetto Cignotto.

Esistono dei ‘filoni’ creativi definiti rienza, ma si possono ottenere imma- Quali pensi che siano i principali erro-
nella fotografia di natura? gini poetiche e dalla composizione ri di un principiante che inizia a foto-
Anche la fotografia naturalistica è at- pregevole. grafare la flora in montagna?
traversata periodicamente da diverse È vero. I diaframmi aperti sono molto in Chi effettua i primi passi nell’ambiente
tendenze. Ultimamente si assiste spesso voga negli ultimi anni, mentre prima una naturale ha difficoltà nell’individuare i
all’utilizzo creativo dello sfocato e del profondità di campo estesa – tutto a fuo- soggetti o, per meglio dire, individuare
mosso intenzionale (ICM, intentional ca- co – era la regola. L’impiego di diaframmi la loro valenza estetica. In un libro o in
mera movements) per ottenere immagi- aperti, specie se abbinati a determinati una proiezione, l’osservatore guarda le
ni pittoriche a carattere astratto. tipi di luce e focali medio-lunghe, porta immagini ingrandite, isolate nella pagi-
In ambito montano probabilmente l’uni- a risultati interessanti. na, senza punti di riferimento; ad esem-
co caso di applicazione dell’ICM riguarda A migliorare l’effetto dello sfocato han- pio, i disegni astratti di una corteccia
gli ambienti boschivi, utilizzando come no contribuito molto i diaframmi realiz- affascinano, i particolari strutturali di un
scenario i tronchi o il fogliame degli al- zati con numero elevato di lamelle, che piccolo fiore idem, ma una volta sul cam-
beri. creano un fuori fuoco particolarmente po, lo stesso osservatore non è maturo e
Personalmente amo molto il sottobosco gradevole. pronto per individuare la bellezza celata
ricco di felci, che sono tra i miei sogget- Tuttavia consiglierei di non esagera- nella natura. Sembrerà banale e ovvio
ti preferiti. Per quanto riguarda invece re con questi moduli espressivi perchè dire che, per trovare qualcosa occorre
l’ambiente naturale, trovo molto inte- spesso si finisce per realizzare immagini cercarla...
ressanti le giornate di tempo avverso, ripetitive e, forse, vuote: passato l’inizia- Per quanto agli errori, vedo spesso che
soprattutto la nebbia che crea atmosfere le entusiasmo per l’effetto, la fotografia i miei studenti mostrano un’iniziale diffi-
particolarmente suggestive. rimane in realtà priva di sostanza e di coltà nell’individuare il corretto rapporto
soggetto. A meno che non si tratti di un di riproduzione del soggetto, rapporto
Per gestire la profondità di campo ri- lavoro ben progettato, organico. che si ripercuote ovviamente sulla com-
dotta occorre un certo grado di espe- posizione dell’immagine; in altre parole,

66 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


IOANNIS SCHINEZOS

soggetto troppo grande o, più spesso,


troppo piccolo rispetto all’area inqua-
drata.

Quali consigli daresti per diventare...


abili fotografi di montagna?
Nella fotografia della natura la conoscen-
za naturalistica e le capacità tecniche si
dovrebbero fondere al fine di ottenere
una buona immagine. Questo vale per
ogni settore di specializzazione e anche
per la ripresa in montagna. Come detto
prima, dal punto di vista tecnico consi-
glierei di utilizzare, almeno inizialmen-
te, un corredo di ottiche limitato. Conta
molto la conoscenza profonda dei propri
obiettivi e non il loro numero.
Che significa creatività? Fantasia, capa-
cità di vedere oltre, di immaginare. Cre-
atività significa utilizzare un obiettivo
grandangolare lì dove la maggioranza
dei fotografi avrebbe optato per un tele-
obiettivo (e viceversa); significa guarda- Paesaggio invernale sulle Dolomiti, nel Parco naturale Fanes-Sennes-Braies.
re le piante con gli occhi di un uccello o >> Dati di scatto: 1/25s a f/11. ISO 200. Obiettivo TS-E 24mm su Full Frame, treppiede. Foto
di un insetto; significa tentare per un’im- Samuel Pradetto Cignotto.
magine intenzionalmente mossa quan-
do la regola e la logica consiglierebbero Qual è il tuo rapporto con la post-pro- campo estesissima, non ottenibile con
un’immagine ferma e nitida; optare per duzione delle immagini? uno scatto singolo, nemmeno a f/32, e
una profondità di campo ridottissima La post-produzione dovrebbe essere soprattutto una maggior nitidezza finale
proprio lì dove le regole imporrebbero la piuttosto limitata in tutti i campi della poiché i singoli scatti si possono effet-
chiusura massima del diaframma. Signi- fotografia naturalistica. Col termine limi- tuare a diaframmi intermedi.
fica, infine, vedere tutto ciò che agli altri tato intendo il classico flusso di lavoro di Negli ultimi anni riprendo moltissimo in
sfugge! un’immagine ripresa con un minimo di bianconero. In un universo multicolore
Nell’ambito specifico, la flora va fotogra- attenzione: controllo della temperatura come quello delle piante potrebbe ap-
fata con prospettive diverse da quelle di colore, dell’esposizione, della qualità parire una contraddizione, ma non lo è.
dell’osservatore abituale. La ripresa di cromatica, del contrasto, un’eventuale Per la conversione delle immagini utiliz-
una pianta con un angolo di circa 45° re-inquadratura. Nulla di più. Per quan- zo diversi metodi, ma prevalentemente
dall’alto, che coincide con l’angolo di os- to possibile preferisco portare a casa l’applicativo Silver Efex che possiede una
servazione di un qualsiasi escursionista, immagini buone già in fase di ripresa buona gamma di strumenti di controllo
dovrebbe essere normalmente evitata. piuttosto che calibrare successivamen- e simulazioni delle principali emulsio-
Un appunto per le condizioni meteoro- te al computer esposizioni sbagliate o ni monocromatiche. Con la Fuji X-Pro 2
logiche: a nessuno fa piacere uscire col inquadrature affrettate. Tutto questo è scatto in Jpeg e Raw contemporanea-
tempo avverso, ma giornate serene e retaggio – credo positivo – della ripresa mente selezionando la simulazione in
cieli azzurri portano con sé anche imma- analogica. ripresa della pellicola bianconero Acros.
gini banali e ordinarie. Parlando di post-produzione vorrei sof-
Per quanto riguarda le riprese ravvicina- fermarmi brevemente sulla qualità cro-
te delle piante, è opinione diffusa che matica delle immagini. Ultimamente si
la luce intensa di una giornata serena vedono troppe immagini con una satu- Samuel Pradetto Cignotto
porti a buoni risultati; questo può essere razione eccessivamente spinta che ge- www.samuelpradetto.it
vero, ma solo in parte e solo se si sfrutta nera colori inesistenti in natura. Occorre Samuel Pradetto Cignotto fotografa
creativamente la luce. Colori più fedeli e essere cauti ed applicare valori moderati la natura da più di vent’anni, dedi-
una migliore leggibilità delle strutture si di vividezza e saturazione al fine di man- candosi soprattutto al paesaggio e al
ottengono col cielo velato, luce ben pre- tenere colori consoni alla realtà natura- close-up. Sue immagini sono apparse
sente ma diffusa, che crea ombre piutto- le. Analoghe precauzioni valgono per il in diversi libri e riviste tra cui Natur-
sto aperte. contrasto. Foto, Terre Sauvage, Ski-Alper, Oasis,
Ma si sa: queste sono regole, e a volte la Per alcune riprese che richiedono una Meridiani montagne, Asferico. Ha
cosa migliore è dimenticarsene... Perciò, profondità di campo molto elevata, uti- ricevuto ripetutamente premi in pre-
osare, osare, osare. Se il 300mm è tradi- lizzo in post-produzione il software Heli- stigiosi concorsi europei di fotogra-
zionalmente dedicato alla fauna, chi ci con Focus che fonde più scatti con mes- fia della natura come GDT, Asferico,
impedisce di utilizzarlo per la ripresa di sa a fuoco sui diversi piani del soggetto. Glanzlichter, MML, BioPhotoContest e
un’orchidea? I vantaggi sono due: una profondità di Montphoto.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 67


Intervista al professionista

Davide Camisasca
www.davidecamisasca.com

Monte Rosa, lungo la morena del Grenzgletscher.


>> Dati di scatto 1/250s a f/10. ISO 100. Focale 70mm su Full Frame

Fotografo e guida alpina, Davide Cami- Joly; curatrice Daria Jorioz, dirigente Negli anni Ottanta, quando ho comincia-
sasca è specializzato nei temi della mon- Struttura attività espositive, Soprinten- to, usavo il grande formato (in pellicola)
tagna e del reportage. In oltre vent’anni denza per i beni e le attività culturali, per realizzare spettacolari panoramiche.
gli sono state dedicate mostre personali Assessorato Istruzione e Cultura della Col tempo la mia fotografia ha avuto una
in importanti sedi espositive tra cui la Regione autonoma Valle d’Aosta. evoluzione e la continua frequentazione
Galleria Il Diaframma di Milano (1992), Davide ha pubblicato anche libri foto- dell’alta montagna mi ha portato ad af-
a Ginevra (1988), a Londra (1990), al Mu- grafici sul Monte Bianco, il Gran Paradi- finare la sensibilità e a concentrarmi su
seo della Montagna di Torino (1996), a so, il Gran San Bernardo, il Monte Rosa. paesaggi essenziali, rarefatti con pochi
Trento (1997) e, in più occasioni, in Valle E seguendo il suo interesse per le terre e elementi.
d’Aosta (tra il 1987 ed il 2007). le popolazioni che vivono a cavallo della
Nel 2012 l’Assessorato dell’Istruzione e catena himalayana, ha dato alle stampe Cosa può rendere “grande” una sem-
Cultura della Regione Valle d’Aosta gli Tibet, verso il Monte Kailas e Mustang il plice fotografia di montagna?
ha dedicato una mostra a Parigi, alla regno di Lo. Non c’è un solo elemento, la luce, la
Maison du Val d’Aoste, dal titolo “Glace composizione, la perfezione tecnica. La
et glaciers”, che sintetizza il suo percorso È nata prima la passione per la foto- tecnica è comunque scontata per un
di ricerca nell’ambito della fotografia di grafia o per la montagna? professionista.
montagna. Non è possibile distinguere, come spes-
È del 2014 una mostra dedicata al Giap- so accade a chi vive la montagna; vi è Quale ritieni sia il ruolo delle persone
pone, Lost in Japan, nella sala espositiva il desiderio di documentare le salite e all’interno dell’inquadratura?
dell’Hôtel des États ad Aosta. Si è poi l’ambiente dell’alta montagna. L’elemento umano definisce le propor-
appena conclusa ad Aosta la mostra zioni, ma non è fondamentale. È però
“La montagna fotografata, la montagna Cosa intendi comunicare attraverso le scontato nella documentazione di even-
scolpita” di Davide Camisasca e Marco tue immagini? ti sportivi in alta montagna.

68 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


DAVIDE CAMISASCA

Concorrenti del Trofeo Mezzalama 2007 stanno raggiungere la vetta del Castore 4220 metri.
>> Dati di scatto: 1/400s a f/13. ISO 100. Focale 34mm su Full Frame

Quali sono le tue fonti di ispirazione


per i progetti fotografici?
Il mio lavoro nasce quasi sempre dopo
un’attenta progettazione e ricerche, so-
prattutto per quanto riguarda i libri e i
viaggi. Mi capita comunque, durante la
mia attività di Guida Alpina, di realizzare
immagini che non avevo programmato.

Quali sono i limiti che riscontri più


spesso nelle immagini dei neofiti di
questo genere?
Gli errori più comuni sono legati alla
composizione, ai troppi elementi pre-
senti nelle immagini, o alla scelta di sog-
getti banali.
Inoltre nelle immagini di chi è alle pri-
me armi manca in genere un progetto,
così come uno stile riconoscibile. Con la
diffusione della tecnologia digitale e dei
social media si sono moltiplicati i foto-
grafi a cui manca la capacità di “lettura” Trofeo Mezzalama 2007, in discesa lungo la cresta del Castore.
delle immagini. >> Dati di scatto; 1/1000s a f/9, ISO 100. Focale 17mm su Full Frame

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 69


DAVIDE CAMISASCA

70 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


DAVIDE CAMISASCA

Un’immagine di molti anni fa al colle del Felik, in fase di discesa


dalla punta Castore di 4200 metri. Fotocamera a pellicola medio
formato con obiettivo da 150 mm.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 71


DAVIDE CAMISASCA

72 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


DAVIDE CAMISASCA

Nero su Bianco. Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- mento di esposizione, livelli, nitidezza,
>> Dati di scatto: 1/320s a f/5.6, ISO 200. isca sul risultato delle immagini? chiarezza e correzione delle aberrazioni
Focale 35mm su Full Frame. L’attrezzatura deve essere affidabile e dell’ottica.
di qualità. Io uso Canon con varie otti-
che e recentemente le Sony delle serie Hai un aneddoto da raccontarci?
Alpha 7. In passato ho utilizzato fotoca- Ricordo un’avventura di alcuni anni fa,
mere di grande e medio formato, la Si- durante la realizzazione del libro “Oltre i
nar 10x12cm, la Pentax 6x7cm e Linhof 4000”. Ero in compagnia del mio amico
6x17cm. Massimo Comotti e di Diana, il mio cane.
Gli accessori sono i soliti, treppiede, mo- Dopo una salita di parecchie ore per
nopiede e a volte il filtro polarizzatore. raggiungere il rifugio Aosta ci rendem-
mo conto che l’edificio era in fase di ri-
Le dimensioni e il peso dell’attrezza- strutturazione e fummo quindi costretti
tura sono considerati un handicap in a dormire all’aperto ma non avevamo la
alta montagna; cosa ne pensi? necessaria attrezzatura.
Il problema indubbiamente esiste, io Per proteggerci dal freddo utilizzammo
cerco di ottimizzare l’attrezzatura limi- gli zaini svuotati, e Diana se ne stava ac-
A sinistra dall'alto: tandomi ad un corpo e un paio di obiet- cucciata vicino a noi per scaldarci.
Trofeo Mezzalama 2003, nella bufera sulla tivi. Per il freddo porto con me batterie
calotta del Naso del Lyskamm. di riserva e borse protettive. Quali consigli daresti ai giovani che
>> Dati di scatto: 1/350s a f/6.7, ISO 100. Quando ricevo degli incarichi importanti desiderano migliorare la loro fotogra-
Focale 300mm equivalente su Fulla Frame. mi faccio aiutare da un assistente. fia di montagna?
Valutare attentamente l’ambiente dove
Monte Rosa, Cordata lungo la cresta della Quale rapporto hai con la post-produ- si intende operare e costruire le proprie
punta Parro 4440 metri. zione delle immagini? immagini in modo essenziale e equili-
>> Dati di scatto: 1/1000s a f/4, ISO 80. Scatto in Raw ed eseguo i principali in- brato.
Focale 135mm equivalente su Full Frame. terventi in Photoshop, ovvero l’affina-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 73


Intervista al professionista

Jack Brauer
www.mountainphotography.com

La mia tenda sul ghiacciaio Kaskawulsh nel parco nazionale di Kluane, nello Yukon in Settembre 2016. Era l’ultima notte di un
Canada. È uno dei luoghi più spettacolari dove abbia mai campeggiato, con vista sul trekking di sette giorni nelle Tombstone
ghiacciaio largo 5-6 km. Adoro il contrasto cromatico tra il giallo caldo della tenda ed il Mountains dello Yukon, in Canada. Con i
tono freddo del ghiacciaio inospitale. compagni di viaggio c’era l’accordo che
>> Dati di scatto: 30 secondi a f/7.1, ISO 200. Focale 34mm su Full Frame. se di notte qualcuno avesse visto l’aurora
boreale avrebbe dovuto urlare per svegliare
Jack Brauer è un fotografo del Colorado Quando e come hai iniziato a fotogra- gli altri. Ci era già capitato di assistere
che scatta soprattutto in aree selvagge, fare? al fenomeno durante la settimana, ma
di solito percorrendo molti chilometri Il mio amore per la montagna è iniziato quella notte era incredibilmente potente;
con lo zaino in spalla e attraversando con lo snowboard, poi con lo zaino in io ero l’unico ancora sveglio e quando le
luoghi dove non esistono sentieri. spalla. La fotografia è arrivata dopo, da luci hanno cominciato ad “impazzire” nel
Si è laureato in Fine Art, principalmente giovane pensavo che la fotocamera mi cielo mi sono messo ad urlare con tutta
in intaglio (l’opera viene creata inciden- avrebbe impedito di vivere il contatto la forza dei miei polmoni. Il suono della
do e scavando il materiale grezzo), ma con la natura. mia voce echeggiava tra le montagne così
studiando anche litografia, xilografia e Ho comprato la mia prima fotocamera, forte da sorprendermi! C’era una assoluta
serigrafia. una Nikon Coolpix 950 da 2 megapixel, assenza di vento ed ho potuto riprendere il
Le sue fotografie sono state pubblicate con lo scopo di fotografare trame astrat- riflesso dell’aurora boreale sulla superficie
in tutto il mondo da numerose riviste, te da trasferire poi su lastre di metallo dell’acqua. Dopo aver fotografato per
come National Geographic Traveler, Al- con un procedimento di incisione (al circa un’ora ho riposto la fotocamera e mi
pinist, Outdoor Magazine, Lonely Planet college ho studiato xilografia, litografia e sono sdraiato su una roccia ad ammirare
Magazine, Wilderness Workshop, The serigrafia). Ho quindi iniziato a mettere l’aurora incantata per un’altra ora prima di
Wilderness Society e molte altre. Sono nel mio zaino la fotocamera e ho scoper- riaddormentarmi.
anche molto richieste le sue stampe Fine to il piacere di fotografare la montagna, >> Dati di scatto: 1 secondo a f/1.4, ISO
Art in grande formato. anche se la priorità l’avevano sempre le 3200. Focale 20mm su Full Frame.

74 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


GUIDA ALL’IMMAGINE

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 75


JACK BRAUER

tempo; quando includo la figura umana


faccio in modo che appaia in silhouette,
stagliandosi anonima, astratta.
Anche se le immagini che preferisco
sono i grandi scenari naturali, non tra-
scuro le composizioni più intime; non mi
capita spesso, ma mi riprometto di ap-
profondire questo genere di immagini.

Come progetti le tue escursioni foto-


grafiche?
Come mete scelgo i luoghi che la gen-
te visita raramente e cerco inquadratu-
re mai fotografate prima (almeno per
quanto ne so).
Pianifico i miei viaggi studiando le map-
pe topografiche e utilizzando Google
Earth per elaborare i percorsi, le desti-
nazioni e le potenziali idee fotografi-
Ho scattato questa immagine nella più grande catena montuosa del mondo: l’Himalaya. Uno che. Preferisco sviluppare degli itinerari
dei motivi per cui amo questa foto è la suggestione dell’Ama Dablam, una vetta di 6812 personali piuttosto che seguire le orme
metri. Prima di raggiungere questo luogo ho fatto molte ricerche su mappe e Google Earth degli altri.
per scoprire punti di ripresa fuori dai sentieri comunemente battuti. Una volta raggiunta la Le mie ricerche riguardano anche i punti
zona mi sono incamminato lungo un percorso molto faticoso, ma divertente, per arrivare di ripresa, per capire dove conviene scat-
a questo lago ad oltre 5.000 metri di quota. Il cielo era coperto di nuvole e nevicava tare di mattina o la sera, a seconda del
leggermente; mi sono infilato dei vestiti caldi e ho aspettato diverse ore. Finalmente dopo sorgere e del tramonto del sole e della
il tramonto le nuvole si sono diradate e il vento si è placato, con l’Ama Dablam a riflettersi luna.
nel lago. Sono tornato al villaggio quando ormai era scesa l’oscurità, ma con una grande A volte rimango fedele ai programmi fat-
felicità! Questa foto è la sintesi del mio processo di creazione fotografica: prima la ricerca ti, ma in altri casi approfitto delle situa-
sulle mappe per individuare un luogo nuovo ed unico, fuori dai sentieri battuti, poi l’attesa zioni che mi si presentano.
delle condizioni adatte di tempo e di luce.
>> Dati di scatto: 8 secondi a f/13, ISO 100. Focale 24mm su Full Frame. Quali sono i limiti che riscontri più
spesso nelle immagini di montagna
escursioni. foto veramente belle, quelle foto sono dei neofiti?
Fotografavo ogni inquadratura che mi è come un distillato di quei viaggi, qualco- Al giorno d’oggi i fotografi alle prime
sembrava interessante e mi divertivo a sa di tangibile che ho creato. armi danno troppa importanza ai Like
sperimentare diverse composizioni, ma dei social media, che però nella vita reale
senza prestare molta attenzione alla luce. Cosa può rendere “grande” una sem- sono privi di significato.
Con il passare degli anni la fotografia mi plice fotografia? Inoltre cercano con troppa insistenza di
ha coinvolto sempre più e ho cominciato Per uno scenario di montagna l’elemen- fotografare i luoghi iconici, o copiano il
a pianificare le mie escursioni valutando to principale è una luce spettacolare. lavoro di altri fotografi.
le loro possibilità fotografiche, i punti di Molto importante è però anche la com-
ripresa, la luce e le condizioni meteoro- posizione, che spesso fa la differenza tra Quali sono le capacità che un fotogra-
logiche più adatte. Mi sono anche reso una fotografia di valore artistico e uno fo di montagna dovrebbe sviluppare?
conto che la fotocamera non mi impe- scatto casuale. Ovviamente il talento fotografico aiuta,
diva di godere il contatto con la natura, La perfezione tecnica si apprezza parti- ma occorre anche essere in forma fisica
anzi mi dava ulteriori stimoli ad alimen- colarmente quando occorre realizzare per affrontare escursioni faticose con un
tare il mio rapporto. stampe di grandi dimensioni. pesante zaino in spalla.
Inoltre il fotografo deve avere un buon
Cosa intendi comunicare attraverso le Quale ritieni sia il ruolo delle persone sito internet, con fotografie di qualità;
tue immagini? all’interno dell’inquadratura? è importante una attenta selezione per
Attraverso la fotografia di paesaggio Il soggetto umano non è importante mostrare le opere migliori, escludendo
cerco di celebrare la bellezza del nostro nella mia fotografia, anche se può essere quelle meno valide. Quando il pubblico
pianeta. Le immagini mi permettono di utile per dare il senso delle proporzioni; osserva il sito lo valuta nel complesso,
condividere attimi di straordinaria bel- la fotografia cambia quando c’è una per- e quindi se vi sono foto di qualità ap-
lezza quando la Terra stessa sembra vo- sona nella scena, acquista un taglio più pena accettabile, queste abbassano il
ler mostrare la propria abilità artistica. A editoriale, di stile di vita, e difficilmente livello generale. Al punto che conviene
livello personale, è appagante poter uni- può essere considerata una stampa Fine piuttosto selezionare un piccolo nume-
re il piacere di immergersi nella natura Art che la gente vorrebbe appendere al ro di foto molto belle: il pubblico avrà
con la possibilità di creare immagini. muro. Per questo i miei paesaggi natura- l’impressione di essere davanti ad un
Se torno da un’escursione con una o due li non hanno riferimenti a persone o al fotografo migliore di quanto non sia in

76 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


JACK BRAUER

Capitol Reef National Park nel sud dello Utah. Queste pazzesche formazioni rocciose sono chiamate “Il Tempio del Sole” e “Il Tempio della
Luna” ed emergono nel deserto. Per realizzare questa foto ho eseguito tre lunghe esposizioni con la stessa inquadratura mentre mia
moglie illuminava con la sua torcia una guglia diversa; poi ho unito gli scatti in Photoshop. Non mi capita spesso di fare del Light Painting,
ma in questo caso mi sono davvero divertito.
>> Dati di scatto: fusione di tre scatti da 30 secondi a f/2, ISO 1600. Focale 50mm su Full Frame.

realtà! colare quella di montagna, richiede una isca sul risultato delle immagini?
Il sito internet guadagna anche se con- forte motivazione e comporta notevoli Sicuramente gioca un ruolo importan-
tiene molti contenuti a tema, dato che sforzi fisici, anche per i molti chilometri te. Per me che eseguo spesso stampe di
questi favoriscono il tracciamento dei che occorre percorrere. grande formato la risoluzione è fonda-
motori di ricerca. Ci vuole abilità, ma anche fortuna per- mentale. Ovviamente la fotocamera non
Nella professione la specializzazione è ché si verifichino le condizioni di luce e basta, occorrono anche obiettivi di alta
utile, soprattutto oggi che ci sono tanti meteorologiche ideali. Quando questo qualità in grado di sfruttare al meglio il
fotografi di talento. Se hai un portfolio non accade è frustrante, ma occorre con- sensore.
fortemente focalizzato su un certo ar- tinuare ad insistere. Alla fine i risultati ar- Attualmente utilizzo una Sony A7R da
gomento, o su un luogo specifico, il tuo riveranno. 36 Mpxl (e presto comprerò la A7R III);
nome trarrà vantaggio dall’essere asso- Questo genere fotografico non offre come obiettivi ho i grandangolari Ca-
ciato a quella specializzazione. grandi soddisfazioni economiche ma, non 17mm e 24mm Tilt / Shift, oltre a un
come spesso nella vita, se la fotografia è Contax / Zeiss 35-70mm. Gli obiettivi Tilt
Quali sono le principali difficoltà che la tua passione e se la persegui con co- / Shift sono utili perché consentono di
si incontrano nella fotografia di mon- stanza alla fine avrai successo. mettere a fuoco piani diversi, come non
tagna? è possibile fare col solo diaframma.
La fotografia di paesaggio, ed in parti- Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- In passato ho usato a lungo una fotoca-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 77


JACK BRAUER

Nel corso di una escursione sul monte Robson, la vetta più alta del Canada, siamo saliti al ghiacciaio Robson e per caso ho scoperto
questo scorcio dietro alla piccola cascata. Ho subito immaginato uno scatto all’alba e la mattina dopo mi sono svegliato molto presto per
poi tornare quando ormai era buio. Ero entusiasta di essere riuscito ad ammirare una così bella luce sulla cima della montagna e sulle
nuvole!
>> Dati di scatto: 1/6s a f/10, ISO 100. Focale 17mm su Full Frame.

mera folding in legno Tachihara 4x5”, con Oggi il mio zaino ha un peso che com- Quale rapporto hai con la post-produ-
obiettivi Schneider e Nikkor. plessivamente varia da 12 a 18 kg, a se- zione delle immagini?
conda della durata dell’itinerario e delle Cerco di fare in modo che l’osservatore
Le dimensioni e il peso dell’attrezza- esigenze fotografiche. abbia la sensazione di trovarsi all’interno
tura sono considerati un handicap in Ovviamente è importante anche man- della scena e quindi evito le elaborazioni
alta montagna; cosa ne pensi? tenere l’attrezzatura in condizioni di si- pesanti che possono soffocare la perce-
Sì, il peso dell’attrezzatura fotografica curezza! Se scatto sotto la pioggia o la zione naturale. Evito anche le “falsifica-
è un’effettiva preoccupazione dal mo- neve, metto una protezione alla fotoca- zioni digitali”, come l’aggiunta di una
mento devo trasportare anche quanto mera, che tolgo al momento dello scatto. luna, di una luce non reale, o la deforma-
serve per il trekking e per campeggiare. Inoltre occorre prestare attenzione alle zione delle montagne, o ancora la fusio-
In passato portavo con me anche una temperature estreme ed è importante ne di cieli di scatti diversi. A mio parere
fotocamera di grande formato 4x5” del non far passare la fotocamera dagli am- quando un fotografo fa queste scelte
peso di oltre 10 kg, oltre alle lastre. Poi bienti freddi a quelli caldi senza accli- dimostra insicurezza, come se la scena
però mi sono reso conto che il peso era matarla perché si possono avere grossi naturale non fosse abbastanza bella.
eccessivo e mi faceva perdere il piacere problemi di condensa all’interno degli Ritengo importante che le mie fotogra-
dell’escursione. Quando Canon ha mes- obiettivi e delle fotocamere. Quindi, se fie rispecchino la realtà della natura. Ov-
so a disposizione gli obiettivi Tilt / Shift fa freddo, lascio la fotocamera nella sua viamente effettuo le minime correzioni
sono passato al digitale e ho ridotto di custodia quando entro nella tenda o necessarie a valorizzare le immagini, ma
oltre la metà il peso dell’attrezzatura fo- nell’auto, e la lascio acclimatare prima di non apporto falsificazioni. Ritengo che
tografica. estrarla. gran parte della forza della fotografia di

78 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


JACK BRAUER

Il monastero buddista di Tengboche nella regione del Khumbu in Nepal, con l’Ama Dablam che svetta sullo sfondo. Uno degli aspetti più
affascinanti del trekking sull'Himalaya è la costante presenza della cultura buddista.
>> Dati di scatto: 10 secondi a f/2, ISO 3200. Focale 50mm su Full Frame.

paesaggio derivi dalla fiducia che le im- tutt’intorno. Me ne stavo rannicchiato chi, felice di essere ancora vivo!
magini sono reali, ed io non voglio tradi- sotto la rupe e sentivo la roccia vibra-
re questa fiducia. re violentemente! Pensavo che l’intera Quali consigli daresti ai giovani che
Come software uso principalmente montagna stesse crollando e che presto desiderano migliorare la loro fotogra-
Lightroom, ed anche Photoshop per le sarei morto schiacciato. Non mi sono fia di montagna?
lavorazioni più complesse. Le mie rego- mai sentito così terrorizzato e certo di Per rispondere a questa domanda ci
lazioni riguardano il colore, il contrasto e morire. vorrebbe un libro intero! Posso dire che,
l’esposizione. Eppure, miracolosamente, la frana si in- prima di tutto, è utile fare escursioni per
terruppe. Una volta ripresomi dallo spa- trovare dei punti di ripresa unici, piutto-
Hai qualche aneddoto divertente da vento proseguii fino alla cima del crinale sto fotografare sempre gli stessi luoghi
raccontarci? dove pensavo di essere più al sicuro. dove vanno tutti.
Non è divertente, ma te lo racconto lo Una volta arrivato al rifugio seppi che In secondo luogo, occorre avere una
stesso. Era il luglio 2004 e mi trovavo a c’era stato un terremoto ed io mi ero tro- torcia e dei vestiti caldi per raggiungere
scalare una montagna delle Alpi Giulie vato vicino all’epicentro! I gestori mi rac- quei punti di ripresa prima dell’alba, o
in Slovenia. Ero quasi a metà della sali- contarono che anche il rifugio tremava dopo il tramonto, quando la luce è più
ta quando all’improvviso sento cadere così violentemente che sembrava stesse spettacolare.
un’enorme frana sopra di me. per crollare! Detto questo, buone fotografie possono
Istintivamente sono corso verso la rupe Ho poi continuato il mio itinerario at- essere fatte in qualsiasi momento della
più vicina per trovare un riparo; quando traverso le Alpi Giulie, scattando molte giornata, quindi non ci si deve limitare a
l’ho raggiunta le rocce mi rimbalzavano fotografie alle montagne e agli stambec- fotografare l’alba o il tramonto.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 79


Intervista al professionista

Andrea Gasparotto
www.andreagasparotto.com

La Traccia Infinita. Cima Valgrande, Monti dell’Alpago, 2011.


È una delle prime foto del “Confine bianco” e contiene tutti gli elementi che caratterizzano il progetto: ambiente di grande respiro,
presenza umana a definire lo spazio, forti contrasti. Ho curato la fase di post-produzione per far risaltare la texture della neve e dare
tridimensionalità alla foto sfruttando le sfumature del manto.
>> Dati di scatto: 1/4000s a f/6.3, ISO 200. Focale 27mm equivalente su Full Frame.

La fotografia di Andrea Gasparotto è for- nema di montagna, la menzione d’onore Quando e come hai iniziato a fotogra-
temente influenzata dall’intenso legame nel concorso internazionale “Memorial fare?
con le montagne attorno a Bassano del Maria Luisa” (Spagna) per foto di Natura, La passione per la montagna mi ha ac-
Grappa, dove è nato, e dalla passione per Montagna e Avventura, e la menzione compagnato per tutta la vita, trasmessa
l’alpinismo. d’onore nel concorso “Moscow Interna- dai miei genitori che mi hanno inse-
Le sue foto hanno ricevuto numerosi pre- tional Photo Awards”. gnato ad amare le Dolomiti. Ho iniziato
mi in concorsi nazionali ed internaziona- Segnaliamo in particolare l’esposizione come escursionista, ma negli anni dell’u-
li ed hanno dato vita a diverse mostre “Il confine bianco” che ben esprime la niversità mi sono avvicinato all’alpini-
personali. Tra i riconoscimenti possiamo visione del fotografo: immagini che non smo, prima con lo scialpinismo poi con
citare il premio al concorso internaziona- si limitano a riprodurre l’ambiente, ma lo l’arrampicata.
le di fotografia sulle Dolomiti patrimo- interpretano in modo originale. È in pre- La fotografia in quel periodo era un mez-
nio dell’UNESCO “Premio Dino Buzzati”, parazione anche un libro, una versione zo per fissare i ricordi, ma già allora avevo
il premio al concorso internazionale estesa della mostra, che raccoglierà una capito di avere un discreto “occhio”. Con-
“FlashforDolomiti” di Cortina d’Ampezzo, settantina di scatti, sia in bianconero che servo ancora decine e decine di conte-
l’esposizione nell’ambito delle manife- a colori. nitori di diapositive di quegli anni in cui
stazioni del 62° Trento Filmfestival del ci- usavo una Pentax ME; la reflex analogica

80 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


ANDREA GASPAROTTO

è stata una buona palestra per imparare i inteso in senso classico. paesaggio si tende a privilegiare l’orien-
rudimenti della fotografia. tamento orizzontale, ma alcune delle
La passione vera è arrivata molto tempo Cosa può rendere “grande” una sem- mie foto più belle e originali sono sicura-
dopo, quando ho iniziato ad esplorare la plice fotografia? mente nel formato verticale.
fotografia digitale. È stato determinante La bontà tecnica deve esserci, ma non Un elemento che sfrutto molto è l’inse-
poter seguire tutto il processo di realiz- può essere il fattore principale; una foto rimento nella foto di linee, masse tonali
zazione di una foto, dallo scatto alla post- perfetta tecnicamente può essere total- e geometrie particolari, usando gli ele-
produzione, una possibilità di esprimere mente insulsa. La foto vincente è il mix di menti del paesaggio quasi come nella
la propria creatività impensabile per un una luce favorevole, di una composizio- fotografia di architettura.
dilettante ai tempi della pellicola. ne ben studiata e soprattutto di un taglio
La scintilla è scattata quando ho portato originale. Quali sono le tue fonti di ispirazione
la mia nuova reflex digitale in una gita Una grande foto deve raccontare qual- per i progetti fotografici?
con gli sci d’alpinismo e guardando i file cosa, catturare un momento unico, una Raramente programmo uscite esclusi-
delle immagini ho capito quali potenzia- luce particolare, rivelare una prospettiva vamente fotografiche, preferisco di gran
lità si celavano dietro quel materiale. inusuale, mostrare agli altri quello che lunga organizzare un’escursione con gli
non è semplicemente visibile ad occhio sci o a piedi, magari in compagnia, e co-
Cosa intendi comunicare attraverso le nudo; l’occhio del fotografo deve inter- gliere l’ispirazione del momento. Non mi
tue immagini? venire in modo decisivo nell’individuare piacciono i lunghi appostamenti statici,
Ci sono molti modi di fare fotografia di e realizzare un’immagine che non è sem- anche se a volte li faccio per situazioni
montagna. Il più diffuso è quello di an- plicemente la registrazione di quello che particolari, ma le mie foto migliori sono
dare con attrezzatura pesante in luoghi abbiamo davanti, ma una sua interpre- sempre nate mentre camminavo o salivo
non troppo difficili da raggiungere e tazione in chiave personale. Alle volte la con gli sci, magari col fiatone per segui-
realizzare foto “statiche” di paesaggio, creazione di qualcosa che, al di fuori di re un compagno che non si fermava ad
spesso con il grandangolo e ricercando quell’immagine, non esiste. aspettarmi: all’improvviso si crea una si-
l’effetto “pittorico”, magari con un uso L’affermazione secondo la quale la fo- tuazione, esce una luce particolare, com-
pesante della post-produzione. tografia dovrebbe riprodurre la realtà pare uno scorcio che mi cattura e in quel
Questo ha condotto negli ultimi anni oggettiva è quanto di più sbagliato si momento devo essere pronto con la
a vedere sui maggiori siti di fotografia possa immaginare; una fotografia che macchina a tracolla per catturare l’imma-
immagini spesso stucchevoli e tutte so- riproducesse semplicemente l’esisten- gine. Sono le immagini che mi cercano,
miglianti tra loro, apparentemente bel- te sarebbe piatta e noiosa. La fotografia non viceversa.
lissime, ma in realtà prive di anima e di deve esprimere la visione del fotografo Raramente realizzo progetti tematici,
originalità, un’estetica fine a se stessa. che ri-organizza il materiale visivo che preferisco seguire un filo conduttore a
Io invece prediligo una fotografia “dina- ha davanti a sè con gli strumenti tecnici lungo termine seguendo i diversi gene-
mica” in cui, mentre mi muovo da alpi- di cui dispone e ne fornisce la sua inter- ri delle fotografie che posso realizzare
nista nell’ambiente dell’alta montagna, pretazione personale. nell’ambiente montano, come ad esem-
cerco di far entrare nella serie di pixel di pio la fotografia notturna, gli ambienti
un file digitale non solo la mia visione Come costruisci l’inquadratura? innevati, i colori dell’autunno, le forme
personale del paesaggio, ma le sensazio- La fotografia di paesaggio classica spes- delle montagne e via dicendo.
ni profonde che quegli ambienti unici, so si avvale di ottiche grandangolari e
splendidi e incontaminati suscitano in usa inquadrature che spesso seguono Quali sono, a tuo parere, i principa-
chi vi si trova immerso, quasi in simbiosi certe regole, la regola dei terzi, primo li errori dei neofiti della fotografia di
con la natura della montagna. piano più sfondo, e così via. Io invece montagna?
Nelle mie foto cerco sempre di portare costruisco ogni inquadratura sulla sug- Uno dei problemi dei neofiti, e non solo,
la mia visione e interpretazione perso- gestione del momento, andando a cer- è l’omologazione dei luoghi e dei temi.
nale del paesaggio montano, mettendo care gli elementi che compongono la Esistono migliaia di fotografie di luoghi
spesso l’accento sulla sproporzione tra fotografia dove questi sono più favore- famosi e stravisti (Le Tre Cime di Lavare-
l’immensità dell’ambiente e la piccolez- voli; questo implica spesso l’uso di focali do, Il Cimon della Pala, alcuni passi alpini,
za dell’uomo, sullo stupore e sulla mera- lunghe più di quelle grandangolari. Per tanto per citarne qualcuno). Bisognereb-
viglia che si provano ad essere immersi questo, oltre che per ragioni di praticità e be spingersi oltre queste località inflazio-
completamente “nel” paesaggio. Non leggerezza, prediligo obiettivi zoom, sa- nate e cercare tra i tanti luoghi bellissimi
uno sguardo da lontano. crificando magari a volte un po’ di qualità e poco conosciuti.
Vedo quindi la fotografia in montagna (ma esistono in commercio ottimi zoom) Anche l’eccessivo uso di una post-produ-
come un vero e proprio mezzo per rivi- a vantaggio della versatilità nel costruire zione fantasiosa è un errore in cui spesso
vere e far vivere a chi guarda le immagi- inquadrature interessanti, cercando le incappa chi è alle prime armi; il gusto ri-
ni l’esperienza completa e le sensazioni geometrie e gli elementi giusti su diversi chiede di essere affinato e si deve ricer-
provate da chi si muove all’interno di piani. care un proprio linguaggio per poter es-
quegli ambienti. Spesso inserisco nelle mie foto l’elemen- sere originali e quindi farsi riconoscere,
Nelle mie foto cerco di realizzare quelli to umano, magari in piccola proporzio- per emergere dal rumore di fondo delle
che io definisco “paesaggi dell’anima”, ne, per dare l’idea della grandiosità degli migliaia di fotografie che ormai girano
che hanno a che fare più col mondo inte- ambienti naturali. sulla rete. Dotarsi di uno stile riconoscibi-
riore del fotografo che con il paesaggio Purtroppo con il digitale e nella foto di le è il modo migliore per farsi conoscere.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 81


Tra cielo e terra, della Serie “Montagne
Immaginate”. Altopiano di Asiago, 2014.
Questa foto fa parte di una serie in cui
ho sfruttato la tecnologia digitale per
“ricreare” l’illusione del grande paesaggio
a partire da elementi minimali. È una
immagine in cui allo scatto del terreno
innevato ho aggiunto l’elemento umano,
tratto da un’altra fotografia; in questo
modo sono riuscito a restituire l’idea di un
paesaggio grandioso a cui si contrappone
la piccolezza degli uomini. I puristi si
stracceranno le vesti, ma io trovo che
questa sia una delle tante possibilità
che il digitale ci offre e che può quindi
essere sfruttata quando c’è un progetto.
Ovviamente vi è l’obbligo di dichiarare
l’intervento effettuato.
>> Dati di scatto: 1/500s a f/13, ISO 100.
Focale 135mm equivalente su Full Frame.
ANDREA GASPAROTTO

La linea d’ombra. Pale di San Martino, Dolomiti, 2014.


La fortunata coincidenza di un raduno sci-alpinistico sull’altopiano delle Pale, con i suoi dossi innevati, mi ha consentito di realizzare
un’immagine particolare in cui sembra di vedere una fila di condannati che procedono verso una zona di tenebre pronta a ghermirli.
>> Dati di scatto: 1/500s a f/11, ISO 100. Focale 125mm equivalente su Full Frame

Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- Sappiamo che le dimensioni ed il peso


Il progetto “Il Confine Bianco”
isca sul risultato delle immagini? dell’attrezzatura sono un problema
Al giorno d’oggi molti sistemi fotografici nella fotografia di montagna, in cui
“Il Confine Bianco” è un progetto di
offrono la qualità necessaria per realizza- occorre tener conto anche delle condi-
ampio respiro che Andrea Gasparotto
re stampe di ampio formato, e non si è zioni meteorologiche.
porta avanti da alcuni anni ed è de-
più obbligati come in passato ad utiliz- Il peso e gli ingombri eccessivi possono
dicato alle foto scattate in ambiente
zare attrezzature top di gamma ingom- costituire un problema se si prevedono
di alta montagna innevato durante
branti e pesanti per l’utilizzo in monta- lunghi percorsi o ci si muove in un am-
le escursioni con gli sci da alpinismo.
gna. Personalmente ho scelto un com- biente innevato con gli sci e l’attrezza-
Si tratta di foto in cui il fotografo in-
promesso che ritengo buono tra qualità tura da alpinismo, che ha già un peso e
terpreta il paesaggio della montagna
e maneggevolezza; utilizzo un sistema ingombri propri.
invernale attraverso visioni forti, dalle
reflex APS-C montando solitamente uno Esclusa l’arrampicata su roccia, per la
linee semplici e pure che utilizzano il
zoom 18-200mm che mi offre un’ampia quale è necessaria una preparazione
gioco delle luci, ombre e masse tonali.
scelta di inquadrature e focali spinte specifica dell’attrezzatura, magari per
In questo modo riesce a realizzare im-
dal supergrandangolare al tele 300mm consentire al fotografo di rimanere ap-
magini quasi astratte e dall’impronta
equivalente. peso ad apposite corde esterne alla cor-
fortemente grafica ed il bianconero
Se prevedo di fare foto notturne o in data (un tipo di fotografia che non prati-
è il linguaggio di elezione in quanto
orari di scarsa luce metto nello zaino un co), in tutte le altre situazioni una reflex
permette di esaltare i contrasti tona-
treppiede non troppo pesante. di dimensioni non eccessive, oppure una
li, trasformando i pochi colori puri di
Come detto prediligo la fotografia buona mirrorless, equipaggiate con un
paesaggi che molto spesso sono già
“dell’attimo” e quindi raramente utilizzo obiettivo zoom versatile, possono essere
a tre toni: il bianco della neve, il nero
filtri, che introdurrebbero complicazioni gestite con una certa tranquillità. Basta
delle rocce, il blu saturo del cielo.
di difficile gestione sul campo. dotarsi di un sistema di trasporto, per

84 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


ANDREA GASPAROTTO

Questa foto è stata scattata nell’aprile del 2011 sul ghiacciaio della Marmolada e ritrae due sci-alpinisti intenti a risalire il versante nord
della cima principale del gruppo, la Punta Penia. È una foto a cui sono molto legato, sia perché ha ricevuto numerosi riconoscimenti
anche a livello internazionale, ma soprattutto perché contiene tutti gli elementi della mia fotografia: grandiosità dell’ambientazione, linee
nette e pure, forti contrasti tonali e la presenza della figura umana, minuscola ma determinante. Anche se è a colori questa immagine è
naturalmente quasi monocromatica.
>> Dati di scatto: 1/1600s a f/11, ISO 200. Focale 125mm equivalente su Full Frame

esempio una fibbia di aggancio agli spal- Dopo la conversione del file Raw, lo apro devo la presa e, una volta caduto sul
lacci o alla cintura dello zaino, che con- in Photoshop e aggiusto i livelli, luci e pendio gelato, il tappo prendeva ineso-
senta di avere la macchina rapidamente ombre, prima sulla foto nel complesso, rabilmente la via della valle! Fino quando
e comodamente a portata di mano. poi se necessario a livello locale con un non ho scoperto che con pochi euro po-
Ho sempre al seguito comunque una cu- uso moderato dei pennelli. tevo comprare dei comodissimi laccioli
stodia protettiva dove riporre la macchi- La particolarità di questi scatti è che rap- elastici con cui assicurare i tappi al corpo
na in caso di pioggia intensa. presentano ampie superfici innevate e la macchina, risolvendo brillantemente il
Il freddo, anche in inverno, non mi ha mai post-produzione mi permette di utilizza- problema.
dato particolari problemi; tengo sempre re i contrasti di luce per far risaltare linee
una batteria di scorta in un luogo caldo e forme, rendendo leggibile al contem- Quali consigli daresti ai giovani che
(in tasca) per ovviare ad improvvisi cali di po la texture del manto nevoso. desiderano migliorare la loro fotogra-
carica. Sia in fase di scatto, con una attenta fia di montagna?
Fondamentale è curare l’abbigliamento, gestione dell’esposizione, che in post- Mi ripeto, la cosa importante è mettere
che deve essere caldo e comodo, e do- produzione, pongo una particolare cura nelle immagini la propria visione, cercan-
tarsi di guanti che consentano di scopri- ad evitare zone bruciate e a mantenere do di mostrare il proprio modo di inten-
re le dita per poter maneggiare agevol- leggibilità anche nelle ombre. dere la montagna. Occorre sviluppare
mente l’apparecchiatura senza toglierli, una visione personale evitando di rifare
evitando così di congelarsi le mani. C’è qualche aneddoto curioso che ci le foto già fatte da altri e i luoghi ampia-
puoi raccontare? mente fotografati. Suggerisco insomma
Quanto è importante per te la post- Tra i tanti, la continua perdita dei tappi di allontanarsi dai sentieri più battuti, sia
produzione? copri-obiettivo! Con le dita fredde per- in senso fisico che metaforico.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 85


Intervista al professionista

Saul Ripamonti
e l’esperienza di Pixcube
www.pixcube.it

Pixcube è, oggi, uno dei maggiori prota- Quale genere di fotografia propo- sive. Naturalmente un breve colloquio
gonisti per quello che riguarda l’educa- nete? È solo paesaggio o qualcosa di iniziale ci permette di capire le effettive
zione alla fotografia ambientale in Italia; più? conoscenze tecniche del mezzo fotogra-
organizza infatti numerosi workshop Crediamo che il fotografo possa diventa- fico per poi adattare meglio l’insegna-
attenti alla biodiversità del territorio e re un “ambasciatore” della bellezza e del- mento sul campo.
condotti da esperti fotografi, in colla- la biodiversità dell’ambiente naturale. La
borazione con i più importanti parchi qualità del suo lavoro non prescinde mai Quali sono le principali lacune dei
nazionali. Fondatore di Pixcube è Saul dalla consapevolezza di ciò che incontra principianti che si avvicinano vostri
Ripamonti, che abbiamo intervistato per e per questa ragione acquista un valore corsi?
capire come è nata questa realtà e come ancora maggiore. Per questo motivo il Oggi il principiante si trova tra le mani
si sviluppa la sua attività. fotografo è ben accolto anche dai resi- un mezzo potente e l’ambiente delle
denti, in quanto le sue immagini nasco- nostre esperienze è molto coinvolgente.
Prima di parlare di Pixcube raccontaci no dal rispetto di valori condivisi, valori Sono giornate molto piene e la fretta, se
come è nata la tua passione per la fo- che sono parte integrante del territorio. accompagnata da poca sicurezza nella
tografia. tecnica, può essere un problema.
La fotografia fa parte della mia vita da Come organizzate i vostri workshop? Per questo cerchiamo di aiutarlo, fer-
sempre; sono cresciuto assaporando I nostri workshop o, come ci piace chia- mandoci ad ascoltare; desideriamo che
le magie della stampa fotografica chi- marli, “esperienze”, si propongono di si prenda il tempo necessario per spe-
mica nel fotolaboratorio industriale di unire le suggestioni e i pensieri raccon- rimentare diverse soluzioni tecniche di
famiglia. Successivamente ho seguito, tati da chi vive il territorio ad una serie di scatto e compositive. E naturalmente
e anche subìto, i profondi cambiamenti esercizi tecnico-fotografici sotto la gui- condividerle con gli altri partecipanti,
dell’industria negli ultimi 20 anni. da di esperti professionisti, in modo da che sono sempre una valida risorsa ag-
Anche se sono cresciuto dall’altra parte coniugare la parte teorica all’esperienza giuntiva.
della fotocamera il mio rapporto con i viva ed emozionale.
fotografi è stato continuo, dovendo tra- Ogni workshop è organizzato in accordo Quali sono le prime nozioni che forni-
durre in una stampa le loro idee. con i vari Enti Parco; sono accordi com- te?
Accanto alla fotografia, l’altra mia gran- plessi, con i quali otteniamo l’autorizza- Abbiamo alcuni punti fermi e adattiamo
de passione è sempre stata la natura; ho zione agli accessi e sviluppiamo itinerari l’insegnamento in base alla situazione.
viaggiato molto ed il mio modo di inten- aggiornati in base al periodo dell’anno. Descriviamo il territorio che fotografere-
dere la fotografia si è formato nei vasti mo, quasi sempre coadiuvati da un guar-
parchi degli Stati Uniti. È stato quindi Qual è il pubblico che vi segue? daparco o da una guida esperta, con la
naturale per me rivolgere lo sguardo al I partecipanti sono persone che sanno quale abbiamo precedentemente condi-
nostro territorio e cercare di proporre at- vedere ad ascoltare. La terra, prima di viso i contenuti.
tività educative capaci di unire contenuti tutto, va ascoltata. Hanno interessi che Spieghiamo quindi gli esercizi che ver-
naturalistici e fotografia. Ho organizzato vanno oltre la fotografia, amano la natu- ranno svolti e che variano in base al
un team di fotografi professionisti e svi- ra, il trekking; hanno voglia di mettersi in parco ed al periodo dell’anno; possono
luppato la collaborazione con Federpar- gioco, di condividere momenti speciali e spaziare dalla tecnica di ripresa alla com-
chi – Europarcs; è una ricerca continua di le poche ore di sonno. posizione, e differiscono da fotografo a
percorsi ed opportunità per offrire occa- La loro preparazione tecnica è varia, ma fotografo.
sioni di sviluppare una visione personale una lacuna tecnica può essere colmata
dell’ambiente. dalle capacità comunicative ed espres-

86 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


SAUL RIPAMONTI E L’ESPERIENZA DI PIXCUBE

Parco Naturale Puez Odle, le Odle, al tramonto.


Immagine realizzata per un progetto della
Fondazione Dolomiti Unesco. Era una serata
particolarmente pulita con basso inquinamento
luminoso e fenomeni nuvolosi di densità e
distribuzione regolare. Volendo mostrare i
“confini” naturali del parco ho utilizzato, con
un diaframma piuttosto chiuso, il tempo di
scatto 1/125s, decisamente rapido per la bassa
luminosità, poco prima del tramonto, facendo
però attenzione a non perdere il differenziale
di luminosità nelle ombre per distinguere
seppur lievemente le due catene. Ho prestato
attenzione anche a non bruciare le alte luci, in
un cielo dal giallo intenso tipico del periodo di
fine estate che fa risaltare il profilo delle cime
delle Odle.

Parco Naturale Puez Odle. Questo scatto è stato


realizzato all’interno del parco, sempre verso
le Olde ma questa volta dalla Val di Funes.
Mostrare i confini del territorio dal suo interno
non è un compito facile ed inoltre non potevo
scegliere le condizioni di luce. Ho però cercato
l’unicità del momento; ho atteso che le nuvole
avvolgessero le cime, incorniciandole e dando
tridimensionalità alla scena.

Questa foto nasce per esaltare i volumi del


massiccio delle Odle. Da notare il differenziale
in termini di luminosità sulle cime più alte;
la luce era quella laterale del mattino, adatta
ad una successiva interpretazione in post-
produzione. Il punto di ripresa era poco
favorevole per cui ho convertito l’immagine in
bianconero mettendo in ombra le parti meno
interessanti. Inoltre poichè nel cielo e nel in
primo piano sottoesposto erano presenti toni di
ciano e blu, nella conversione in bianconero ho
utilizzato un filtro che lavorasse maggiormente
su tali colori in modo da aumentare la
profondità dei neri ed il contrasto nelle alte
luci.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 87


SAUL RIPAMONTI E L’ESPERIENZA DI PIXCUBE

Ho scattato questo foto sull’altopiano delle


3 Cime, nel Parco 3 Cime, verso i laghetti dei
piani. In questa immagine volevo conservare
le differenti sfumature dei toni leggermente
magenta blu che si riflettevano sulla neve ed
allo stesso tempo dei gialli riflessi dai laghetti.
Due colori raramente osservabili nello stesso
istante e a così pochi metri di distanza. Una
scena non facile da editare se non attraverso
filtraggi selettivi con avanzate maschere di
luminosità. La luce diffusa, riflessa dalla neve
e dall’acqua dei laghi, era sufficiente per
scattare a mano libera con un’esposizione di
1/125s a 400 ISO.

Parco Naturale di Fanes, un’alba di fine


estate. In questa immagine volevo mostrare
le ancora presenti fioriture dei rododendri ed
il colore dell’ultimo manto erboso, sebbene
ad oltre 2000 metri di quota, per sottolineare
la biodiversità del prato. Scattare quasi in
controluce nel cielo terso del mattino con
diaframma f/8 significa cercare la sovra-
esposizione, quasi a bruciare il cielo su cui
si stagliano le Dolomiti. Il flare causato dal
controluce è una forma di invito all’occhio a
seguire i raggi del sole.

Il lago di Limo, tra il Parco di Fanes Sennes


Braies e le Dolomiti Ampezzane, a fine estate
è quasi prosciugato, calmo e saturo nelle
luci del tramonto. Per ammorbidire la scena
ho montato un big stopper sul 14mm f/2.8 a
ridurre l’esposizione per il cielo. Le nuvole
morbidissime dipendono dal tempo di scatto di
20 secondi.

88 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


SAUL RIPAMONTI E L’ESPERIENZA DI PIXCUBE

L’ora blu delle prime luci del giorno, verso il


Parco della Grigna meridionale. Un’occasione
fortunata perché tutto l’altopiano della
Valsassina era coperto da una spessa coltre di
nuvole. 1/125s a f/8, ISO 1600.

“Documentare la biodiversità” è un esercizio


del programma di Pixcube.it di quest’anno.
Siamo nel Parco Nazionale dello Stelvio e le
nuvole, nelle loro forme, sono influenzate dal
territorio. Per accentuare la loro presenza
scenica ho lavorato sul concetto di prospettiva
dinamica inclinando l’ottica sul suo asse.
Volevo sottolineare l’idea che vi è un legame
tra tutti gli elementi della biodiversità ed ho
riunito nuvole e rocce nello stesso scatto
usando un grandangolo da 20mm.

Per avere tutto a fuoco ho usato la tecnica


dell’iperfocale. Il paesaggio è interessante
sotto l’aspetto geomorfologico, con i fenomeni
di erosione e glaciazione che hanno creato
torri, cenge, pinnacoli e balzi lasciando
intravedere un antico atollo. Il punto di ripresa
esalta la maestosità dell’altopiano.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 89


Intervista

Michel Thibert
www.thibertportfolio.com

Michel è stato pilota nel Nunavut (vasto Attraverso le sue immagini Michel ci Le montagne secondo Michel Thibert
stato del Canada settentrionale) con ol- conduce nell’esplorazione di regioni che Le montagne sono uniche per dimensio-
tre 5000 ore di volo nell’Artico in solita- altrimenti mai avremmo potuto vedere; ni e forme e fanno parte delle vicende
ria; questa esperienza gli ha consentito sono immagini che vanno oltre la sem- storiche degli uomini. A volte sono con-
di creare una delle più vaste raccolte di plice documentazione e creano un coin- siderate degli ostacoli, altre volte come
fotografie aeree del Nunavut. Michel ha volgimento emotivo. L’autore infatti sa sfide. Gli uomini le conquistano, ma loro
anche due master in scienze. catturare l’essenza di questi paesaggi. rimangono immobili, da sempre. Pensia-

90 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


MICHEL THIBERT

Equilibrium
>> Dati di scatto: 0,6s a f/18, ISO 50. Hasselblad H4D-60, focale 22mm equivalente sul Full Frame.

mo di conoscerle a fondo, ma qualcuno di e alle violente inondazioni. Sembrano Alla scoperta del Nunavut
trova sempre un nuovo percorso, un partecipare passivamente alle nostre Il Nunavut, chiamato anche Canadian
nuovo aspetto. condizioni climatiche, in realtà vi con- Arctic o True North, è sicuramente un
La natura regala loro una grande varietà tribuiscono in modo determinante. La territorio unico al mondo. Con le sue
di colori: verdi, bianchi, marroni, rossi e montagna è tutto, e la più grande è il dimensioni di 2.093.190 km quadrati, il
neri. Alle montagne non ne manca nes- pianeta terra. Nunavut copre il 21% della superficie del
suno. Le montagne resistono agli incen- Canada. Il suo clima è particolare: le bre-

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 91


MICHEL THIBERT

vi estati e le lunghe notti invernali


ad una temperatura media di -36
gradi ne fanno un luogo difficile da
viverci.
Il gigantesco territorio non è ser-
vito da nessuna autostrada o fer-
rovia. L’unico mezzo di trasporto
è l’aereo. Il True North canadese è
una delle regioni più remote e scar-
samente popolate del pianeta; ha
una popolazione di 36.687 abitanti
(nel 2014), di cui l’84% sono Inuit.
La densità della popolazione è 0,02
abitanti per km quadrato.
Il riscaldamento della terra è un
dato di fatto ed ha conseguenze
sul clima; l’attuale True North ca-
nadese non sarà più quello che ab-
biamo osservato negli ultimi secoli.

Quali sono le difficoltà nella rea-


lizzazione dei tuoi progetti foto-
grafici?
A volte la possibilità di realizzare
L’ala dell’aereo usata come freccia di direzione. Sembra una cosa semplice, in realtà è alcune immagini dipende dalla
estremamente impegnativa. Occorre far sì che l’ala sia un elemento della composizione ed è facilità di accesso a determinati
necessaria una grande precisione. territori e dalla cooperazione di al-
In questa foto scattata vicino a Grise Fiord ho inquadrato l’ala sinistra. Volevo usare l’ala nera per tre persone. È anche la mia stessa
guidare lo sguardo verso le terre desolate dell’artico canadese accompagnando la linea tracciata attrezzatura a penalizzarmi: la mia
dal lago azzurro, fotocamera non è un iPhone!
>> Dati di scatto: 1/500s a f/6.3, ISO 800. Focale 21mm su Full Frame. In un recente lavoro in Nepal il no-
stro gruppo di due fotografi, cin-
que portatori e una guida è stato
ritardato da una serie di fattori,
come la mancanza di elettricità, il
calore durante la notte ed anche la
lingua.

Come programmi i tuoi progetti?


Premesso che deve esserci coeren-
za tra l’aspetto economico e quello
artistico, vado sul web e approfon-
disco la ricerca con parole chiave.
Cerco le persone o le organizzazio-
ni che potrebbero essermi d’aiuto.
Pianifico l’attrezzatura necessaria
valutando il costo del trasporto
rispetto ai vantaggi per la realiz-
zazione delle immagini. In base a
tutto questo definisco il prezzo del
mio lavoro.

Quanto conta il peso dell’attrez-


zatura?
È certamente un elemento critico;
per questo occorre evitare di por-
Ho fotografato per quattro anni i Diamanti di Grise Fiord. Questi iceberg provenienti dalla tare con sé strumenti che poi non
Groenlandia, verso la fine dell’autunno avanzavano lentamente per poi fermarsi nella morsa del vengono usati.
gelo fino alla primavera successiva, alla fine di giugno. L’estate in questi luoghi dura solo un Nel mio zaino posso portare 35 lib-
mese. La luce del sole è unica. La neve si scioglie molto lentamente e la differenza di salinità bre (circa 26 Kg), ma gli sherpa del
dell’acqua e dei ghiacci genera un arcobaleno di colori tra il ciano e il blu profondo. Nepal portano pesi maggiori; que-

92 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


MICHEL THIBERT

Ci sono voluti sei anni perché si verificasse la combinazione magica di condizioni meteorologiche, ora del giorno e stagione estiva. Ho
potuto scattare solo due immagini perché la velocità dell’aereo era elevata per le prestazioni della mia Hasselblad H4D da 60 Mpxl. Tuttavia
le condizioni di luce all’interno della cabina erano perfette e i finestrini puliti!
>> Dati di scatto: 1/160s a f/7.1, ISO 800. Hasselblad H4D-60, focale 18mm equivalente sul Full Frame.

sto sarà il caso dei miei prossimi viaggi in ca l’incidente è sempre possibile; è quin- le soluzioni artigianali. Queste li metto-
maggio di quest’anno. di importante avere con sé del silica gel no in agitazione.
Nei viaggi aerei le compagnie non accet- contro l’umidità, un pannello solare per
tano di imbarcare nella stiva strumenti l’energia elettrica, dell’alcol denatura- Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ-
di elevato valore e nel mio bagaglio a to (senza colorante) e un ampio panno isca sul risultato delle immagini?
mano spesso non c’è abbastanza spazio. per pulire le lenti. Questi saranno i tuoi Sì, fa differenza, ma il cliente è disposto
Un altro aspetto da considerare è l’esi- migliori amici, oltre ad astucci o borse a a pagare la differenza di prezzo tra una
genza di energia elettrica dell’attrezza- prova d’acqua, di dimensioni adeguate. reflex da 50 Mpxl ed una fotocamera da
tura, che condiziona la scelta degli stru- Ricordo poi un piccolo trucco utile quan- 100 Mpxl? E poi c’è il costo degli obietti-
menti da portare. do la fotocamera è a una temperatura in- vi. Come corpi utilizzo in genere la foto-
feriore rispetto al locale in cui si desidera camera a pellicola SWA Alpa e la digitale
Quali sono i tuoi segreti? portarla: metterla in una busta sigillata Phase One IQ3-100 Mpxl, e come obiet-
Troppo caldo, troppo freddo, troppa con del silica gel. tivi Schneider e Rodenstock. La testa del
umidità o troppe vibrazioni sono certa- Anche in paesi umidi come il Costa Rica mio treppiede è Alpa.
mente degli ostacoli nella realizzazione e la Tailandia è un must avere un conte-
di foto di qualità. La polvere poi è ovun- nitore a tenuta ermetica con dentro del Le tue riprese sono molto particolari;
que e non posso portare attraverso i silica gel. qual è la tua tecnica di ripresa?
controlli della sicurezza degli aeroporti il Un consiglio: alcuni addetti alla sicurez- Le mie immagini devono consentire
mio detergente per pulire il sensore. za degli aeroporti preferiscono l’aspetto stampe di grandi dimensioni, parliamo
Viaggiando, con l’attrezzatura fotografi- del silica gel commerciale, piuttosto che di metri. Desidero un grande dettaglio,

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 93


MICHEL THIBERT

>> Dati di scatto: 1/250s a f/4, ISO


400. Hasselblad H4D-60, focale 22mm
equivalente sul Full Frame.

traiettoria di volo è stabilita in partenza, ca. Scatto con un diaframma tra f/8 e
ma variabili come la durata del volo e le f/5.6, impostando tempi oltre 1/250s.
stagioni influenzano l’atmosfera della Fotografando dall’elicottero occorre usa-
scena. Tieni presente che quando indi- re tempi di scatto più rapidi a causa delle
vidui una scena questa dura meno di 15 maggiori vibrazioni.
secondi. Data la luminosità del cielo uso in gene-
I migliori alleati in questo genere di ri- re un filtro Neutral Density da 2 o 3 stop.
prese sono la capacità di anticipare il E per ridurre i riflessi di luce sui vetri della
momento e la fortuna: l’aereo non si può cabina cerco di inclinare l’aereo in modo
certo fermare in volo per farti scattare la da avere la massima intensità di luce
foto desiderata (tranne ovviamente che all’esterno e la minima nella cabina.
con l’elicottero!) Le superfici vicine all’obiettivo tendono
Rimuovere il portellone dell’aereo è a riflettersi sui finestrini; per evitarlo uso
certamente utile; in caso contrario, con- un panno di velluto nero mettendolo in
viene scegliere un punto di ripresa con modo da assorbire i riflessi provenienti
un’ampia visuale, ma c’è sempre il rischio dall’interno della cabina.
che si legga la trama delle immagini: più di inquadrate le ali dell’aereo. Stando Data la difficoltà di eseguire l’inquadra-
che vedere i dettagli, se potessi, vorrei nella parte anteriore della cabina si ridu- tura, in genere occorre ritagliarla in Pho-
sentirne l’odore! ce il disturbo creato dalla combustione toshop e per questo è d’aiuto un sensore
Per ottenere i migliori risultati alcuni del carburante. Un problema è costituito grande.
fotografi suggeriscono di comporre dall’umidità presente nella cabina, che si In volo occorre prestare la massima at-
l’inquadratura e attendere che la scena condensa sui finestrini. tenzione alla posizione dell’orizzonte:
“si materializzi”. Comunque sia, le con- In genere uso obiettivi dall’ampio ango- condiziona la scena e le proporzioni de-
dizioni della ripresa dall’aereo giocano lo di campo, tra 50 mm e 20 mm; con le gli elementi presenti nell’inquadratura.
un ruolo fondamentale; in genere la focali più lunghe l’aria appare più spor- Volando circa 800 ore all’anno ho la pos-

94 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO


MICHEL THIBERT

>> Dati di scatto: 1/500s a f/7.1, ISO


400. Hasselblad H4D-60, focale 18mm
equivalente sul Full Frame.

sibilità di catturare circa 1000 foto, ma Qual è il tuo flusso di lavoro nella Detto questo, il mio flusso di lavoro ini-
ne tengo meno di 50 e i soggetti che post-produzione? zia con la suite Capture One V11 per dare
preferisco sono le nuvole e le montagne Nel mio lavoro ho alcuni punti fermi. alla fotografia un aspetto decente, sen-
dell’Artico canadese. 1. Il file Raw è come un libro, va interpre- za rumore. La esporto poi in Photoshop
tato. Non mi sento obbligato a rispet- CS6 o CC, nel formato Tiff a 16 bit. Effet-
tare la purezza del reportage. tuo il bilanciamento del bianco e regolo
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- 2. Preferisco scattare un’immagine di alta le curve. Passo quindi il file a NoiseWare.
duzione? qualità piuttosto che lavorarla in post- Lo converto nel metodo Color LAB con il
Fino ad un certo livello eseguo io stesso produzione. Lo scatto richiede ovvia- software di Dan Margoulis per poi fare il
gli interventi; poi, se necessario, mando mente tutta una serie di scelte a priori, ricampionamento dei colori per RGB.
le foto a uno dei due specialisti di editing dalla fotocamera a pellicola Alpa 6x9 o La dimensione del file in uscita è in ge-
con cui lavoro, e che conoscono le mie digitale Phase One IQ3-100, agli obiet- nere di 800 MB. Un tipico file richiede
esigenze. tivi Schneider o Rodenstock, fino ai fil- una lavorazione tra i 15 e i 25 minuti.
Mi capita anche di mandare dei file Raw tri e il tipo di pellicola. Quando invece fondo alcuni file per una
a un amico fotografo, senza istruzioni. 3. Non amo le azioni di Photoshop o immagine panoramica mi occorrono cir-
È capitato che le immagini restituite su Capture One per uniformare lo stile ca 30 minuti per file per trovare la solu-
diversi livelli mi facessero scoprire una del mio portfolio, anche se sono tanto zione adatta. Il file finale supera i 4 GB.
visione più ampia di come l’avessi imma- diffuse. Si prestano per alcuni tipi di fo- Faccio anche una versione bianconero a
ginata. tografia (matrimonio, ritratto) ma non due tonalità lavorando il file con la Nik
è il mio caso. Suite.

PROGRESSO FOTOGRAFICO SERIE ORO l 95


UN ANNO DI FOTOGRAFIA

TTO
AUTORITRA
serie oro 49

AR T
PHIC
AU TORIT R

OGRA
e fotografi A TT O

PHOT
a intima

SERIE ORO
I AM
WHA
T I SH
MEGA
24 2
30 ,
ARE ”
PIXEL 921K FINO

5
A
MONIT
I AM LCD OR
NIKO
Con N 11 FPS

ET
me
indiffe , è facile

ST RE
renti, realizz PUNT
emoz I AF

ANNO 124
ion anche are
il proc anti, sfrutt in condizioimmagini

LOVE
FULL
HD
es an ni di
di sens sore di do pie
na di sca alta qu CONN
ela rsa illu alità BLUEETTIVITÀ
Snap ibilità ISO borazion mente il mi mi nazio ch e non
TOOT

FOTOGRAFICO
br o H
pronta idge offro estendib e delle im potente se ne, o rip lasciano
a sca ile ma ns ren ma
Scopri ttare connettivit da 100 a gini EXPE ore da 24 dere film i
imma à 25.60 ,2
tutte
le mie
gini str costante
co 0. Ino ED 4 e l’amp Megapix ati
aordi ltre
incred narie n il tuo sm , grazie io interv el,
ibili ca da co all all

PROGRESSO
ratter ndivid artphone: a tecnolog o
istich ere all insom ia
Il serv
izio NITA e su niko ’ist an ma , sono
Serv
izio L V.I.P
n.it te.
Per este Clienti . assic
ura 4
nder Nita
l: 011. anni
e la gara di gara
nzia a 814488 nzia e
4 anni assistenz
è nece a più
ssario accurata
registrare

n° 46) le
con ricam

27/02 namento Posta


il prod bi origi
otto via
web su nali.

/2004
www
.nital.it

a 1, LO/Mertito in Leggein Abbo


23

izione
- #1

- Sped
I
D.L. Italiane s.p.a.
art. 1,353/2003 (conv
#251

Poste 0

comm
€ 12,0
LOV
E STRE
ET

RIVISTE IMPORTO SCONTO RIVISTE IMPORTO SCONTO


su edicola su edicola
•Per Informazioni: • TUTTI FOTOGRAFI € 50,00 17% 2 RIVISTE
- abbonamenti@fotografia.it 11 fascicoli PF+TF € 89,00 22%
PF+ZOOM € 74,00 21%
- 02.7000.22.22 PF+CC € 68,00 20%
• PROGRESSO FOTOGRAFICO € 46,00 14%
•Abbonamento in internet PF+N&A € 61,00 21%
6 fascicoli TF+ZOOM € 79,00 21%
www.fotografia.it
TF+CC € 72,00 22%
•Versamento su CCP • ZOOM € 40,00 TF+N&A € 67,00 20%
23823206 a: 4 fascicoli ZOOM+CC € 57,00 21%
ZOOM+N&A € 51,00 20%
Editrice Progresso s.r.l. • CLASSIC CAMERA B&W € 30,00 10%
v.le Piceno 14, 20129 Milano 4 fascicoli 3 RIVISTE
•Pagamento con carta di PF+TF+ZOOM € 100,00 34%
• NATURE & ANIMALS € 19,90 16% PF+TF+CC € 97,00 32%
credito utilizzando il modulo PF+ZOOM+CC € 87,00 30%
4 fascicoli
pubblicato in questa TF+ZOOM+CC € 88,00 32%
pagina.
4 RIVISTE
€ 115,00 38% PF+TF+ZOOM+CC
AVVERTENZE
•L’abbonamento decorre dal PAGAMENTO Importo € ........................................................................................................
primo fascicolo disponibile
c Bonifico IBAN: IT88c0306901604100000005181 - Intesa San Paolo ag.4 Milano
al momento del ricevimento
del pagamento. c Versamento su CCP n. 23823206 intestato a Editrice Progresso

c Addebitate su carta di credito

c CARTA Sì VISA AMERICAN EXPRESS MASTERCARD

N.Carta.......................................................................Scadenza....................................................

ABBONAMENTO A:
c Tutti Fotografi c Progresso Fotografico c Zoom c Classic Camera b&w c Nature & animals
Nome .................................................................................................................................................................................
Cognome...........................................................................................................................................................................
Indirizzo...............................................................................................................................................................................
Città....................................................................................................................................CAP........................PV............
e-mail ................................................................................................................................................................................
Tel.......................................................................................................................................................................................
CHRIS BRINLEE

VITTORIO SELLA

LUCA MICH

ALBERTO BREGANI

Poste Italiane s.p.a.


Spedizione in Abbonamento
Postale D.L. 353/2003
(convertito in Legge 27/02/2004
n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

Progresso Fotografico n. 50
Marzo-Aprile 2018 Bimestrale
MICHEL THIBERT
€ 8,90

Potrebbero piacerti anche