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e a fotografia
MONTAGNA
serie oro 50
Editoriale
Quello che unisce tutti i fotografi che abbiamo intervistato è il loro essere appassio-
nati della montagna; leggiamo quello che ci dice Alberto Bregani:
“Fotografare la montagna è il mio modo di renderle omaggio. Per quanto mi ha dato
in termini di emozioni e suggestioni, per quanto mi ha insegnato. Significa continuare
a viverla. Fotografare la montagna vuole dire infiniti passi dentro e fuori le cime, lungo
COLLANA SERIE ORO i sentieri, immersi nei boschi, saltando sasso sasso su torrenti e intorno alle cascate. Si-
gnifica rivivere in modo più maturo e consapevole questo ambiente e questa bellezza.
Progresso Fotografico ANNO 124
La mia fotografia vuole portare le persone ad amare sempre più questi paesaggi, questi
Direttore Responsabile territori, queste cime. Per far comprendere quanto sia importante la loro salvaguardia e
Paolo Namias conservazione. Del resto, come si può proteggere qualcosa quando non la si ama o non
la si apprezza?”
Coordinamento Poi ci sono storie diverse, approcci diversi. C’è chi fotografa in bianconero e chi a co-
Eugenio Tursi lori, chi paesaggi e chi si concentra sull’azione. Per tutti dietro ad ogni immagine c’è
la fatica fisica di scalare la montagna per entrare in sintonia con lei.
Direzione Marketing A commento di una sua immagine Edoardo Brotto ci dice: “E’ una semplice foto ricor-
Francesco Carlini do scattata in una luce fuori dell’ordinario; era una di quelle escursioni avventurose che
ho sempre amato fare in solitaria. Sapendo che il meteo era in miglioramento, sono par-
tito sotto l’acqua per salire in vetta al Mulaz dove avevo deciso di passare la notte, per
Redazione
Viale Piceno 14 - 20129 Milano ammirare le stelle. Una volta in vetta, complice il sole e l’umidità della pioggia, si è creata
tel. 02.70.00.22.22 - fax 02.71.30.30 una quantità di nuvole incredibile e il paesaggio si è letteralmente infuocato durante il
tramonto. Immaginate il silenzio, rotto solamente dai sibili del vento, immaginate di es-
Abbonamenti a Serie Oro: sere voi in cima al mondo, immaginate di distendervi sulle rocce aspettando la notte per
e-mail: abbonamenti@fotografia.it ammirare un cielo straordinariamente ricco di stelle, immaginate le stelle cadenti, imma-
Annuo (6 numeri) € 46,00 ginate di addormentarvi in questo sogno. Alcuni pensano che quello che faccio sia folle,
Fascicoli arretrati: per me è meraviglioso.”
Una copia € 15,00 Mai come questa volta il fascicolo è da leggere, oltre che da guardare per le splen-
+ Spese di spedizione. dide fotografie; gli autori ci raccontano storie personali, episodi, avventure. E ciascu-
Come effettuare i pagamenti: no offre i suoi consigli, che però spesso si sovrappongono: avere pazienza, costanza,
Bonifico, Carta di credito,
acquisire una buona tecnica, essere consapevoli dei pericoli e fare molta esperienza.
CCP N° 2382.3206 intestato a:
Editrice Progresso Per una buona fotografia di montagna occorre elevata competenza tecnica; in gene-
Viale Piceno 14, 20129 Milano re il paesaggio richiede immagini di grande risoluzione per cui il fotografo deve sa-
pere bene quello che sceglie, anche perché deve ridurre all’essenziale gli strumenti
Stampa di ripresa; il loro peso nella salita si fa sentire. Senza dimenticare che occorre portare
Reggiani, Varese. con sé anche tutto il necessario per la sopravvivenza.
Dedichiamo quindi ampio spazio all’esame dell’attrezzatura, concentrandoci sulle
Distribuzione principali caratteristiche tecniche come la risoluzione e la gamma dinamica; consi-
Press-Di, via Trentacoste 7, Milano deriamo poi il peso dell’attrezzatura, la necessità di operare anche in condizioni proi-
bitive, l’importanza dell’autonomia e di garantire stabilità agli scatti. Sarebbe deva-
© Rodolfo Namias Editore - 2018 stante arrivare in cima ad una montagna e scattare un’immagine scadente, mossa, o
www.fotografia.it
magari non riuscire a fotografare perché si è senza batteria!
È vietata qualsiasi riproduzione,
adattamento, traduzione, senza Infine affrontiamo tematiche specifiche come la fotografia di paesaggio, i panorami
autorizzazione. estremi, fotografare l’acqua e l’azione, senza trascurare quello che oggi la tecnolo-
gia ci mette a disposizione, ovvero le applicazioni per smartphone: ci consentono di
Registrazione Tribunale Milano monitorare il tempo, di conoscere la posizione del sole e della luna, di riconoscere le
N. 344 del 3/8/1948 montagne, di scoprire sentieri e percorsi.
ISSN 0033 0868 Abbiamo aperto con l'articolo dedicato a Vittorio Sella. E’ un giusto riconoscimento
ad un grande fotografo che sapeva unire l’amore per la montagna alla capacità di vi-
sione. Visti i tempi, era molto attento anche alle questioni tecniche e per questo era
in contatto con mio nonno, Rodolfo Namias; pubblichiamo due lettere del loro car-
teggio. Vittorio Sella aveva, infatti, il problema di trattare le sue lastre di vetro nel mo-
do migliore per valorizzare le immagini. Mi riprometto di approfondire l’argomento.
Paolo Namias
Sommario N. 50 A cura di EUGENIO TURSI e DARIO BONAZZA
MARZO 2018 Foto di copertina: ANDREA GASPAROTTO
Interviste ai Tecnica 36 ››
professionisti Cosa scegliere
per fotografare in
montagna
3 ›› ‹‹ 42
Vittorio Sella,
fotografo ed Le attrezzature
esploratore per la fotografia di
paesaggio
47 ››
24
‹‹
Applicazioni utili
Alberto Bregani per smartphone
10 18
‹‹
‹‹
30 ››
50
‹‹
Christopher
Beauchamp I panorami estremi
56
‹‹
Luca Mich
62 ››
Ioannis Schinezos
68 86
‹‹
Davide Camisasca ‹‹
Saul Ripamonti
e l’esperienza di
80 ›› Pixcube
74 ›› Andrea
Jack Brauer Gasparotto
90 ››
Michel Thibert
Le prossime N. 51
uscite
Maggio 2018
La foto sbagliata
Vittorio Sella,
fotografo ed esploratore
Vittorio Sella, Spedizione Italiana: da sinistra Andrea Pellissier, Lorenzo Croux, Giuseppe Petigax, S.A.R. il Duca degli Abruzzi, Dr. Filippo De
Filippi, Erminio Botta, Antonio Maquignaz, conte Umberto Cagni sulla vetta del Monte Sant’Elia, 31 luglio 1897.
Monte Bianco. Partecipò a diverse spe- conservatore dell'archivio fotografico. Oltre a tale progetto la Fondazione è im-
dizioni all’estero, tra cui tre nel Caucaso, Con Angelica Sella parliamo delle finalità pegnata nella divulgazione delle opere e
dove c’è ancora oggi un picco che porta il dell’ente e della conservazione delle fo- dei contenuti dell’archivio tramite eventi,
suo nome, la spedizione al monte Sant’E- tografie di Vittorio Sella. L’archivio com- mostre e rassegne, nel principio ispirato-
lias in Alaska del 1897, la spedizione al prende circa 5000 immagini di monta- re dell’Istituto di Fotografia Alpina oggi
monte Ruwenzori in Uganda del 1906 e gna; sono lastre originali, in formati che parte integrante della fondazione Sella.
la spedizione al K2 del 1909. vanno dai primi 30x40 cm fino a succes- Quella che percepiamo dal colloquio con
La sua collezione fotografica è oggi gesti- sivi 26x31 cm, e pellicole, sempre di gran- Angelica Sella è una realtà viva ed atti-
ta dalla Fondazione Sella Onlus, istituita de formato. Vi è poi un imponente lavoro va nella divulgazione della storia della
dalla famiglia Sella al fine di raccogliere e dedicato al territorio biellese, fotografie e famiglia biellese, ma animata anche da
conservare la sua eredità fotografica e la documentazione. quell’interesse per la ricerca scientifica
documentazione legata alla storia di una Angelica Sella sottolinea come i ma- che ispirava Vittorio Sella.
famiglia che fin dal 1600 ha svolto un im- teriali originali siano in ottimo stato di Abbiamo poi intervistato Andrea Pivotto
portante ruolo economico e culturale in conservazione per cui è possibile la loro per capire come Vittorio Sella affrontasse
Piemonte ed in Italia. riproduzione anche per finalità espositi- le sue spedizioni e lo stretto legame con
L’archivio oggi è aperto agli studiosi di ve o di collezionismo. Una prima recen- la tecnica fotografica, come emerge dalle
tutto il mondo per le loro ricerche, ad te esperienza di divulgazione dell’opera sue fotografie.
esempio quelle relative al confronto tra di Vittorio Sella ha ottenuto un riscontro
lo stato di conservazione dei ghiacciai positivo; inoltre ha fornito interessanti Vittorio Sella è definito il primo gran-
all’epoca di Vittorio Sella e quello attuale. indicazioni sul tipo di stampa preferibile de fotografo di montagna e sappiamo
Per conoscere meglio questa realtà ab- per proseguire nell’opera di divulgazio- che suo archivio è importante.
biamo intervistato Angelica Sella, presi- ne, ovvero la stampa analogica, più adat- La definizione, per quanto impegnativa,
dente Fondazione Sella e Andrea Pivotto, ta della riproduzione digitale. trova sicuramente riscontro nell’alta qua-
Vittorio Sella, K2 (8610 m) dalla Sella dei Venti, 1909. Vittorio Sella, contrafforti occidentali del Kangchenjunga, Wedge Peak
dal lato destro del ghiacciaio Kangchen, 1899.
lità estetica dell’opera di Vittorio Sella, Si tratta di una domanda che ne contie- straordinario che le lastre di Vittorio Sella
nella sua estensione geografica (la quasi ne molte altre, e per tale motivo procedo siano giunte sino a noi.
totalità delle Alpi, il Caucaso, l’Alaska, il per gradi. Le prime fotografie riprese da Per quanto riguarda l’organizzazione
Sikkim, il Ruwenzori e il Karakorum), ca- Vittorio Sella risalgono al 1879, quan- si deve distinguere tra le spedizioni in
pace di toccare ben quattro continenti, do aveva vent’anni. Nel corso della sua Caucaso e le altre. Mentre le prime tre
e nel raggiungimento di quote altime- vita ha sperimentato diverse tecniche di in Caucaso (1889-1890-1896) sono sta-
triche a cui sino ad allora non si era mai esposizione dei negativi, diversi procedi- te interamente organizzate e finanziate
fotografato. Ma soprattutto questa defi- menti di stampa e diversi metodi di ritoc- dallo stesso Sella, quelle successive Alaka
nizione ben si addice alla versatilità dello co. Per far questo si aggiornava costante- (1897), Ruwenzori (1906) e Karakorum
sguardo di Sella, quello di provetto alpi- mente, studiando il lavoro dei fotografi a (1909) furono organizzate e finanziate
nista e di fotografo. Vittorio riprendeva lui contemporanei. da Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli
la montagna conoscendo la sua intima È un miracolo come sia riuscito a salire su Abruzzi, grande figura di alpinista ed
natura e per questo riusciva a trovare la tutte le principali cime alpine, abbia viag- esploratore a cavallo tra 1800 e 1900.
giusta dimensione attraverso cui espri- giato nei quattro continenti con macchi- Vittorio era incaricato dal Duca di parte-
mere i valori della montagna. ne molto ingombranti, sia salito nei vari cipare alle spedizioni in qualità di valente
L’intero corpus è composto da 5.000 bivacchi e campi base prima a dorso di alpinista, ma soprattutto con la funzione
negativi (lastre su vetro e pellicole) e da mulo, poi con i portatori, portandosi di fotografo ufficiale, la cui opera sareb-
molti positivi (stampe realizzate nelle va- grandi casse di legno contenenti le otti- be poi stata inserita all’interno dei volumi
rie tecniche dell’epoca, eliografie, stam- che e i negativi (in parte ancora lastre di pubblicati da Luigi Amedeo di Savoia ad
pe tipografiche, cartoline…). A queste vetro) senza mai danneggiare nulla. illustrare il resoconto del viaggio.
immagini se ne aggiungono altre, non Nel primo viaggio in Caucaso, quando Lo stesso avvenne per la spedizione com-
comprese nei cataloghi ufficiali di Vit- Vittorio Sella utilizzava ancora le lastre piuta nel 1899 in Sikkim al seguito dell’al-
torio Sella e denominate “miscellanee”; di vetro di grande formato (30x40 cm), pinista inglese Douglas W. Freshfield. Tut-
comprendono immagini di famiglia, la aveva portato con sé 112 di queste lastre; te le immagini di Vittorio Sella vennero
documentazione dell’attività vitivinicola alla fine del viaggio tornò a Biella con tut- acquistate e inserite nel volume edito da
in Sardegna intrapresa da Vittorio con te le 112 lastre, perfettamente esposte. Freshfield, Round Kangchenjunga.
il fratello Erminio e il cognato Edgardo Egli stesso dopo questo primo viaggio in
Mosca, i viaggi familiari in Portogallo, Caucaso scrive: Cosa sappiamo delle attrezzature fo-
Spagna, Francia, Marocco… sono imma- “In quei momenti non so se l’alpinista o il tografiche che Sella recava con sè?
gini poco conosciute, ma che rivelano fotografo restassero più soddisfatti. Certo è Corpi, ottiche, chimica…
sempre la grande capacità compositiva che, se i disagi, l’ansietà, le traversie danno Non solo conosciamo le attrezzature
di Vittorio. valore al successo, il fotografo ebbe motivo fotografiche utilizzate, ma queste sono
di essere contento nel trovarsi in uno splen- conservate ancora oggi presso l’Istituto
Considerando l’epoca, è quasi mira- dido mattino sull’Elbruz, nel riuscire a por- di Fotografia Alpina Vittorio Sella, istitu-
coloso che le fragili lastre di vetro di tare tanto alto le sue lastre, nel traversare to sorto dopo la sua morte e oggi gestito
grande formato abbiano superato le con loro la steppa e il mare, percorrere mi- dalla Fondazione Sella. Qui, oltre alle sue
difficoltà di viaggi tanto avventurosi. gliaia di chilometri in ferrovia; nel farle pas- macchine, sono conservati l’ingranditore
Come è stato possibile tutto questo, e sare incolumi attraverso le curiose dogane solare, con cui eseguiva le stampe, e la
qual era l’organizzazione delle spedi- e nel trovarle riuscite rincasando”. sua camera oscura, oltre alla biblioteca
zioni di Vittorio Sella? Queste parole ci fanno capire quanto sia fotografica e alpinistica e all’attrezzatura
Vittorio Sella, Monte Bianco dalla cresta del contrafforte Nord - Ovest del Dente del Gigante sotto l’Aiguille Noire, 25 agosto 1883.
per la montagna. menti più pratici, come le lastre 13x19 Quante persone componevano le
Sappiamo così che nei primissimi anni, cm o ancora più piccole, in quanto le squadre che accompagnavano Vitto-
1879-1880, utilizzava la tecnica del col- lastre grandi garantivano una migliore rio Sella? Erano presenti altri tecnici
lodio umido; doveva quindi preparare resa del dettaglio. E parliamo di lastre che fotografici durante le spedizioni, o era
l’emulsione direttamente in quota, sotto pesavano 900 grammi l’una e che richie- lui l’unico fotografo?
una tenda, dopo di che impressionava la devano una attrezzatura fotografica dal Le spedizioni erano composte da un gran
lastra e la sviluppava. Talvolta mancava peso di una trentina di chili. numero di persone, soprattutto quelle
l’acqua per i lavaggi e per procurarsela Sino al 1893 Vittorio Sella utilizza prati- organizzate dal Duca degli Abruzzi. Si
Vittorio Sella scioglieva la neve con un camente solo lastre 30x40 cm, con una deve tener conto che queste spedizioni
fornello a spirito. breve parentesi per le 50x60 cm, presto avevano molteplici scopi; innanzitutto
A partire dal 1880 sostituisce il collodio abbandonate perché troppo ingombran- vi era quello alpinistico di aprire nuove
umido con quello secco, tecnica questa ti e pesanti. vie e ascendere montagne sino ad allora
che gli permetteva di preparare le lastre Poi inizia ad utilizzare anche macchine mai scalate, per cui venivano ingaggiati
direttamente nel laboratorio di San Gero- nel formato 18x24 cm su vetro e 20x25 portatori e guide provenienti dalle valli
lamo. Dal 1881 e per un decennio, sino al cm su pellicola, con buon numero di telai valdostane e piemontesi.
1893, utilizza le lastre alla gelatina al bro- doppi e una serie di obiettivi Ross & Co. L’altro importante obiettivo riguardava
muro prima nel formato 24x30 cm, poi di Londra. la ricerca scientifica: nelle équipe erano
dal 1883 nel 30x40 cm, in grado di offrire In Sikkim e Karakorum fa largo uso del infatti presenti botanici, glaciologi, etno-
una migliore qualità d’immagine e una teleobiettivo. grafi, medici, geografi, geologi, zoologi,
maggiore sensibilità. Come pellicole utilizza diversi formati e etc. Le loro relazioni venivano pubblicate
La macchina è una Dallmeyer Kinnear. diversi tipi, dalle Lumiére di grande for- come appendici scientifiche alla relazio-
Vittorio Sella continua ad utilizzare lastre mato (43x53 cm) alle Balagny (29x39 cm), ne di viaggio. Tra queste figure “profes-
di formato molto grande, 30x40 cm, an- alle stereoscopiche (12x20 cm), a quelle sionali” vi era anche quella del fotografo.
che quando divennero disponibili stru- di piccolo formato (8x9 cm). Vittorio ha avuto spesso degli aiuti, in
Vittorio Sella, Crepaccio, punta di Ceresole, Gran Paradiso dal ghiacciaio Dzasset, agosto 1894
Caucaso, dove si avvalse della collabo- za, pensando alla rovina di molte utili foto- mia vita di alpinista fotografo la tristissi-
razione del fratello Erminio, anch’egli grafie… Rendo noto frattanto, che fu mia ma disavventura del 1897 sopra descritta
fotografo, e di Emilio Gallo, industriale e costante abitudine di sviluppare a Biella fu certamente un ottimo e provvidenziale
fotografo di montagna. Sicuramente il nel mio laboratorio tutte le negative espo- avvertimento per il mio avvenire”.
suo aiutante in campo era Erminio Botta, ste in tutti i miei viaggi sulle Alpi e anche
compagno a partire dal terzo viaggio in fuori. Per conservare in modo perfetto le la- Oltre all’elevato livello tecnico, le sue
Caucaso in tutte le successive spedizioni. stre e le pellicole dopo l’esposizione fatta in fotografie rivelano una grande cura
Botta è stato anche un valido collabora- camera oscura, avevo sempre seguito l’ot- per la composizione e un raffinato sen-
tore per la stampa delle fotografie nello timo consiglio… di far uso di fogli di carta so estetico. Si dice che anche il Ansel
studio di Biella. Rives [dopo averli gelatinati]. Sui ghiacciai Adams ne parlasse molto bene.
dell’Alaska, a 60° di latitudine Nord, in lu- Sicuramente il valore delle immagini di
Come venivano trattati i materiali glio, la luce crepuscolare era forte e diffusa, Sella deriva sia dai contenuti documen-
esposti? Lo sviluppo era rimandato al tanto che alla sera anche tardi, io dovevo tari, che dalla qualità estetica. L’ammira-
ritorno in Italia o veniva eseguito sul far uso di una piccola tenda nera per il zione di Adams è provata da un celebre
posto? cambio del materiale esposto. Lavoro stan- articolo che questi scrisse nel dicembre
Lo sviluppo dei negativi era fatto al ritor- chevole dopo le marce faticose del giorno del 1946 sul ‘Sierra Club Bulletin’ in ri-
no, nel laboratorio di Vittorio Sella. Un sulla neve molle… Nella fretta del lavoro, cordo di Sella, morto tre anni prima. Se-
episodio curioso e per lui molto doloro- la mia mente non avvertì che gli aliti nostri, condo Adams le immagini di Sella, come
so avvenne nel corso della spedizione in sotto la tenda così ristretta potevano pro- quelle di O’Sullivan e di Weston, “sono
Alaska. Nelle ‘Note biografiche personali’ durre delle appannature irregolari sul dor- concise, reali, ma contengono tutte quel
è lo stesso Vittorio a scriverne: so lucido (rovescio) delle maneggiate pelli- potenziale magico e spirituale della visio-
“Dopo circa 50 anni il ricordo di quella do- cole e che i fogli venendo a contatto di tali ne che trascende l’analisi”. Le sue immagi-
lorosissima ed inaspettata disdetta che po- zone di umidità avrebbero recato danno ni sono realizzate dopo gli sforzi immani
tevo evitare, mi è cagione di grande tristez- alla pellicola esposta e sotto distesa! Nella compiuti per raggiungere le sommità dei
Vittorio Sella, gruppo del Siniolchun, dopo una forte nevicata, dalla punta a nord del ghiacciaio Zemu a 4800m ca., 1899.
monti, ma nonostante questo esse ci dona- Sappiamo se Vittorio Sella avesse del- di ristampare l’intero corpus fotografico,
no un senso di calma e di perfezione. “Il giu- le particolari preferenze per taluni si appassionò alla tecnica del viraggio a
sto momento di esposizione, la consapevo- soggetti, per certe tecniche? due toni. In merito a questo procedimen-
lezza dell’orientamento dell’apparecchio Per quanto riguarda i luoghi, sicuramen- to scrisse nel 1934 a Rodolfo Namias per
fotografico e la migliore luce per rivelare le te provava un particolare amore per le sottolineare come questa tecnica gli per-
intricate forme del ghiaccio e della pietra, due montagne di casa, quelle più vicine mettesse di ottenere stampe capaci di
il carattere un po’ grezzo, sono tutte quali- a Biella, il Monte Rosa e il Cervino, che valorizzare quanto voleva esprimere.
tà che rivelano in lui l’artista intelligente e scalò più volte compiendo anche delle “La mia stampa a due colori permette di
riverente. Nelle fotografie del Sella non c’è prime ascensioni invernali. Ha tentato il dare maggiore rilievo ai diversi piani nelle
grandezza simulata, bensì comprensione, Cervino ancora nel 1935, a 76 anni, ma vedute specialmente quando la loro pro-
attenzione e propositi sinceri. La compat- senza riuscire a salire in vetta a causa di spettiva aerea è difettosa. Essa permette
tezza, ricercata dalle composizioni del Sel- un incidente occorso ad una delle sue inoltre, perché io faccio uso sempre di vi-
la, è tipicamente dei bravi fotografi, non guide che si ruppe la gamba nel corso raggio ai sali d’oro colle carte al bromuro,
c’è sentimentalismo libero o pura enfasi dell’ascensione. di ottenere per le distanze e le parti insolate
su schemi pittoriali scontati. La sua com- In merito alle tecniche, Vittorio Sella fu delle nevi e delle nubi nei cieli, la tinta calda
posizione può apparire, a molti, severa, un continuo sperimentatore, usò tanti si- dorata che si approssima a quella del vero
ma questa severità è veramente l’effetto stemi di stampa (albumina, sali d’argen- naturale, e per le ombre delle montagne e
causato dall’accuratezza e dalla sincerità to, oro, mercurio, cianotipie…), utilizzò nelle valli la tinta nero azzurra, che si in-
di sensazione […]. Nel Caucaso, nelle alte mascherature, montaggi (talora aggiun- tona e si armonizza bene col caldo bruno
Alpi, nel Ruwenzori e sul Monte Sant’Elia, il geva figure umane riprese da un’altra dei primi piani rocciosi […] Per ottenere
Sella è riuscito a catturare lo stato d’animo spedizione), ogni sorta di trucco tecnico, stampe di buon effetto e stabili di miei ri-
e lo spirito di ogni regione, dominando alla una sorta di Photoshop! cordi fotografici, ho tentato in passato varii
perfezione la sostanza, l’aria e la luce”. Alla fine però, quando iniziò a pensare processi, ma in generale si aumenta la du-
Edoardo Brotto
www.edoardobrotto.com
Rays of Light. Una fotografia non programmata. Le mie intenzioni erano tutt’altre, ma la Natura ha deciso diversamente. Una scena
splendida (che poi è diventata una tempesta di fulmini senza precedenti): le nuvole in continuo movimento creavano giochi di luce
straordinari. Ho usato un medio tele (70mm) che favorisce la compressione dei piani pur mantenendo la leggibilità dei vari piani sullo
sfondo che danno respiro all’immagine, con un gioco di luci ed ombre che dona tridimensionalità all’immagine.
>> Dati di scatto: 1/1000s a f/9, ISO 200. Focale 70mm su Full Frame
Edoardo è un fotografo naturalista, ma ha permesso di far conoscere in tutto il do è cresciuta anche la mia curiosità e la
è anche musicista con un importante mondo le sue storie del portfolio nottur- voglia di apprendere.
curriculum; proprio grazie alla combi- no.
nazione delle sue arti è stato invitato a Cosa intendi comunicare attraverso le
tenere una mostra fotografica e suonare Quando e come hai iniziato a fotogra- tue immagini?
un concerto di improvvisazione al Kin- fare? Cerco di trasmettere la bellezza. La bel-
neksbond in Lussemburgo. La passione per la montagna e la foto- lezza è ovunque intorno a noi, ma la so-
Come fotografo è specializzato in pa- grafia mi è stata trasmessa da mio padre. cietà odierna mostra di non saperla ap-
esaggi e paesaggi notturni, ed è stato È venuta prima quella per la montagna, prezzare, né di saperla cogliere. Eppure
uno dei primi a fotografare la “Via Lattea la fotografia era il mezzo per imprimere non serve andare distante, basta alzare
ad arco” con una sua particolare tecnica i ricordi più belli che la natura regala. Ho gli occhi per ammirare un cielo meravi-
panoramica; le sue immagini sono state cominciato a fotografare seriamente du- glioso, al tramonto o all’alba.
pubblicate su numerose riviste interna- rante l’università; fino ad allora la foto- Con le mie fotografie cerco di sensibi-
zionali. Edoardo ha collaborato con la grafia era una semplice passione grezza, lizzare le persone alla bellezza perché
società britannica Bracroft Media che gli con poca attenzione ai dettagli; crescen- la coscienza del bello porta ad avere più
Dark intimate Blue hour. Un tramonto sfortunato non pregiudica la riuscita di una buona ora blu. Le nuvole basse e cupe
avvolgevano il ghiacciaio del Mandrone e le vette circostanti, il rivolo d’acqua correva borbottando, quasi a rispettare la voce
possente delle cascate che si tuffavano dal ghiacciaio nella valle sottostante. Trovo siano di particolare bellezza i ciuffi di
muschio verde brillante e la meravigliosa fioritura bianca nell’oscurità della scena. Ho eseguito una lunga esposizione per
rendere il movimento dell’acqua.
>> Dati di scatto: 15 secondi a f/20, ISO 200. Focale 26mm su Full Frame.
rispetto. Ed oggi il rispetto per la natura zione della luce): deve essere perfetta e Come costruisci l’inquadratura, anche
è più importante che mai. accurata in ogni elemento; proporzione come orientamento verticale/orizzon-
fra gli elementi, simmetrie o asimmetrie, tale?
Cosa può rendere “grande” una sem- linee di lettura, sono solo alcuni dei fat- L’orientamento verticale è forse un po’
plice fotografia di montagna? tori chiave per una buona composizione. sottovalutato, ma secondo la mia espe-
La luce è fondamentale, è la prima cosa Infine la tecnica, ma deve essere impec- rienza è una scelta che dipende esclusi-
che impatta lo sguardo. Poi la composi- cabile; d’altra parte è il requisito minimo vamente dal tipo di scena e di paesag-
zione (che in realtà “viene prima”, in fun- di qualunque fotografia. gio.
“The Temple of the Giants” (Il Tempio dei Giganti) è una fotografia che ho sempre sognato di fare ed è stata una sfida notevole; sono
salito in solitaria e ho impiegato quasi due ore per eseguire tutti gli scatti. Si tratta di una serie di circa 60 fotografie unite a formare una
panoramica di 300 gradi in orizzontale e di 160 gradi in verticale. L’ho scattata con la luna nuova di agosto in vetta alla Cavallazza. Mostra
l’intero arco della Via Lattea che corona tutta la catena delle Pale di San Martino e disegna una curva sul primo piano che si contrappone a
quella della Via Lattea: ne risulta una specie di finestra che racchiude la valle in abbraccio notturno.
Marmolada al Tramonto. È una delle fotografie che preferisco. Dal punto di vista compositivo è piuttosto semplice; ne ho scattata una
anche in verticale, sfruttando alcune trame del vento sulla neve, ma preferisco questa perché permette di tuffarci dentro allo scatto: la
Marmolada, il cielo e la luce sono così straordinari che non serve altro. La ciliegina sulla torta è la mezza luna nell’unico spiraglio libero di
cielo, sopra la Regina.
>> Dati di scatto: 1/125s a f/10, ISO 200. Focale 32mm su Full Frame.
Ciò che ritengo più sottovalutato è piut- Molto spesso ho le idee ben delineate: situazioni di luce molto complesse, ri-
tosto l’impiego delle focali lunghe; noto ho chiara in mente la fotografia che vor- correndo a doppie esposizioni e a filtri;
nella fotografia di paesaggio la tenden- rei ed organizzo tutto di conseguenza, oggi le fotocamere offrono così tante in-
za ad usare prevalentemente (spesso in dalla scelta del luogo alle condizioni at- formazioni colore da rendere queste tec-
modo eccessivo) i grandangoli estremi. mosferiche; il meteo però è un’incognita, niche non più strettamente necessarie.
Eppure ci sono delle scene che il teleo- per cui si va per tentativi.
biettivo renderebbe ancora più speciali; Altre volte invece mi trovo spettatore Quali sono le difficoltà che incontri nei
bisogna però saper scegliere e focaliz- delle meraviglie della natura e cerco di tuoi Starscapes?
zarsi sul dettaglio che può diventare sfruttare al meglio la situazione in base a Negli star-trails l’unica difficoltà è costi-
straordinario. cosa ho a disposizione. tuita dalla necessità di esporre in modo
Il grandangolo in alcuni casi è una scelta perfetto; d’altra parte è meglio fare dei
facile, “prende tutto”. Il tele invece rende Ci sono difficoltà tecniche da superare calcoli precisi quando lo scatto dura ol-
una fotografia più intima perché espri- per fotografare in montagna e in luce tre un’ora.
me ciò che il fotografo voleva vedere in scarsa, come nei tuoi scatti alle ultime Le fotografie del cielo notturno “statico”
quel preciso momento. luci del giorno? sono molto più semplici; la regola base
Per quando riguarda l’inserimento del- Oggi non ci sono difficoltà particolari. è evitare che le stelle siano mosse, e per
le persone nella composizione, tendo a Con la straordinaria tecnologia a nostra questo generalmente è sufficiente rima-
non farlo, anche se a volte aiuta a defini- disposizione nulla (e dico nulla) è dav- nere sotto i 20-25 secondi di esposizione
re le proporzioni tra gli elementi. vero problematico. Anni fa ci potevano (in base alla focale ed al punto di ripre-
essere limiti di gamma dinamica per cui sa, dato che a sud le stelle “si muovono”
Come nascono le tue fotografie? si doveva cercare di gestire al meglio le più in fretta, perché la velocità radiale
La Zoéta col capèl. Ricordo quell’escursione fotografica come una delle più difficili che abbia mai fatto. Le condizioni erano durissime,
temperatura molto bassa e venti fino a 130 km/h. La neve sollevata dal vento tagliava letteralmente la pelle ed era quasi impossibile
tenere gli occhi aperti (anche con gli occhiali). Ricordo di essere caduto più volte; mi ero portato 10 kg di peso per zavorrare il treppiede.
Ho scelto volutamente di salire in quelle condizioni ed ero preparato; ci tenevo a fotografare i turbinii di neve che cambiavano in
continuazione l’aspetto del primo piano. Fortuna ha voluto che il Civetta avesse sulla cima un curioso cappello di nuvole.
>> Dati di scatto: 1/30s a f/22, ISO 100. Focale 70mm su Full Frame
rispetto alla stella polare è ovviamente tuazioni difficili come quella di uno sfon- te raggiungibili; mi piace l’avventura e
superiore). do molto luminoso a fronte di un primo quando si tratta di superare 2000 metri
piano molto scuro in quanto permette di di dislivello e di dormire in vetta per ave-
Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- avere quante più informazioni possibili. re una vista straordinaria all’alba, non ci
isca sul risultato delle immagini? C’è da dire che con le nuove fotocamere penso due volte.
Poco quando la luce è abbondante, ma la gamma dinamica è talmente ampia Come attrezzatura non scendo a com-
nelle situazioni difficili l’attrezzatura fa che in molti casi non è più strettamente promessi, porto sempre con me il ne-
un grandissima differenza. Ho usato per necessaria; siamo al punto che è possi- cessario e fra vestiario, acqua, cibo ed
quasi dieci anni la Nikon D700 e recen- bile recuperare persino una esposizione attrezzatura fotografica il mio zaino pesa
temente sono passato alla D850. Sono sbagliata. fra i 20 kg ed i 30 kg, dipende dal tipo di
rimasto impressionato dal salto genera- Personalmente rimango però fedele alla lavoro.
zionale e la nuova reflex mi ha reso “la mia filosofia della ricerca della miglior Come si fa? Basta allenarsi. Ci sarà qual-
vita” molto più facile. qualità possibile in ripresa e continuo ad cuno che dirà “facile quando si è giova-
Ho sempre esposto in manuale utilizzan- applicare l’esposizione zonale anche con ni!” ma conosco persone che, anche con
do la tecnica dell’esposizione zonale di questi sensori “mostruosi”. simili pesi, a settant’anni mi danno del
Ansel Adams (magistrale, devo dire) per filo da torcere in salita. Ci vuole allena-
sfruttare al meglio i pregi del sensore (e Sappiamo che in montagna le dimen- mento e tanta volontà, i discorsi sono
superarne i difetti), portando le alte luci sioni ed il peso dell’attrezzatura sono solo parole.
al limite della recuperabilità in modo da un problema; quali sono le tue scelte? Per quanto riguarda le condizioni me-
avere più dettagli nelle ombre. È vero, la qualità si paga, in tutti i sensi. teorologiche, corpi e lenti professionali
Questa tecnica è fondamentale nelle si- Amo cercare posti selvaggi e difficilmen- sopportano tutto; ho fotografato sotto
tempeste, nevicate, a temperature infe- per lavorare in modo localizzato le varie re per il verso giusto.
riori a 30 gradi sotto zero e non ho mai zone in base alla differente esposizione. Avevo deciso di passare la notte al bivac-
avuto problemi; ci vuole solamente l’at- Non correggo mai la saturazione. Quello co Fiamme Gialle (3000 metri di quota,
trezzatura giusta. che cerco nella post-produzione è il ri- a fine settembre) e di salire in vetta alla
creare al meglio la scena che ho vissuto Vezzana per fotografare l’alba. Avevo
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- in prima persona, che ho visto con i miei programmato tutto nel dettaglio ed an-
duzione delle immagini? occhi. che chiesto ad un amico guida alpina se
Essenziale, ma accurato e preciso. Lavo- la funivia fosse aperta in modo da rispar-
ro molto in Camera Raw apportando le C’è qualche aneddoto curioso che ci miare 1000 metri di dislivello (eh sì, qual-
regolazioni di base per esposizione, con- puoi raccontare? che volta è comodo, soprattutto quando
trasto, bilanciamento del bianco, corre- Ce ne sarebbero davvero molti, mi limi- lo zaino pesa 30 kg).
zione delle aberrazioni ottiche. terò ad uno che mi ha insegnato molto Insieme ad un caro amico decidiamo di
Esporto in Photoshop con profilo Pro- sulla necessità di una buona organizza- partire in modo da arrivare giusto per
Photo ed uso le maschere di luminosità zione perché le cose possono non anda- l’ultima corsa della funicolare. Sono le 16
Welcome to my World. È una semplice foto ricordo scattata in una luce fuori dell’ordinario;
era una di quelle escursioni avventurose che ho sempre amato fare in solitaria. Sapendo
che il meteo era in miglioramento, sono partito sotto l’acqua per salire in vetta al Mulaz
dove avevo deciso di passare la notte, per ammirare le stelle. Una volta in vetta, complice
il sole e l’umidità della pioggia, si è creata una quantità di nuvole incredibile e il paesaggio
si è letteralmente infuocato durante il tramonto. Immaginate il silenzio, rotto solamente
dai sibili del vento, immaginate di essere voi in cima al mondo, immaginate di distendervi
sulle rocce aspettando la notte per ammirare un cielo straordinariamente ricco di stelle,
immaginate le stelle cadenti, immaginate di addormentarvi in questo sogno. Alcuni
pensano che quello che faccio sia folle, per me è meraviglioso.
>> Dati di scatto: 1/160s a f/10, ISO 200. Focale 16mm su Full Frame
Chris Brinlee Jr
www.chrisbrinleejr.com
Chris Brinlee Jr. si definisce uno storytel- Sono avventure che Chris considera im- tra cui figurano marchi come Honda, Go-
ler. Ma per raccontare una storia non si portanti per la sua crescita personale; ciò Pro, Travel Alberta e Farmers Insurance;
può rimanere chiusi in un ufficio per cui che si impara permette di affrontare con inoltre Chris collabora con pubblicazioni
nell’agosto del 2014 Chris decide di la- determinazione le sfide della vita. Date come The Red Bulletin, IndefinitelyWild,
sciare il suo lavoro di direttore artistico un’occhiata al suo sito e vi renderete con- Outside, Huckberry e Gizmodo.
nella pubblicità e di darsi all’avventura in to di cosa parliamo. Le sue storie fatte di
giro per il mondo: è arrivato fino ai remo- testi, foto e video hanno emozionato mi- Ti consideri più fotografo, videoma-
ti fiordi nella Groenlandia, ha percorso in lioni di persone, che lo seguono sui so- ker, esploratore o storyteller?
motocicletta il Vietnam, ha raggiunto via cial media dove Chris pubblica ogni gior- Mi considero soprattutto uno storyteller
nave l’Antartide e scalato vette di 6.000 no contributi nuovi. Le stesse storie sono e per raccontare le mie storie sfrutto tut-
metri in Nepal. molto apprezzate anche dai suoi clienti, ti i mezzi disponibili, dalla fotografia alla
Dall'alto:
Alpi, autunno 2016, fotocamera Sony 6300
Chamonix, fotocamera
Sony 6300
>> Dati di scatto: 1/1250s
a f/4, ISO 100. Focale 30mm
equivalente su Full Frame.
Quanto influenzano il
risultato le attrezzature
tecniche nel tuo lavoro?
L’attrezzatura condiziona
certamente il risultato fi-
nale ed io la scelgo in fun-
zione degli obiettivi che
mi propongo di raggiun-
gere e della destinazione
del lavoro, distinguendo
tra clienti e ricerca perso-
nale.
Saman Shrestha in discesa dal Chukkung Peak, nella regione del Khumbu in Nepal.
>> Dati di scatto: 1/1250s a f/4, ISO 100. Focale 105mm su Nikon D750.
Sappiamo che le dimensioni e il peso esplorare una più ampia varietà di pro- faccio; se non condivido le immagini,
dell’attrezzatura possono essere un spettive. le storie e le esperienze tutto diventa
problema in condizioni ambientali Le scelte sono condizionate anche uno sforzo egoistico. Piuttosto cerco di
e contesti difficili. Quali sono le tue dall’ambiente in cui mi trovo a lavorare; stimolare la gente ad osare e a cercare
scelte? nelle condizioni difficili sceglierò una esperienze simili in modo da crescere
Pesi e dimensioni eccessivi ostacolano i reflex tropicalizzata, mentre se ho inten- umanamente.
movimenti, per questo occorre riuscire a zione di scattare immagini d’istinto in
ottenere i migliori risultati con la minore acqua preferirò la GoPro, che è piccola e Qual è il tuo rapporto con la post-ela-
attrezzatura possibile. leggera. Solo nelle situazioni facili uso la borazione?
Quando affronto situazioni difficili in mirrorless. In genere personalizzo gli strumenti di
ambienti estremi spostandomi a piedi VSCO, che ben si adattano alla mia par-
in genere mi porto la reflex con un solo Può essere difficile scattare mentre ci ticolare visione nelle diverse situazioni.
obiettivo e rinuncio a tutto ciò che non è si arrampica o nel corso di un’escur- Uso questi pre-set come base, ma non li
assolutamente necessario. sione in condizioni climatiche estre- uso mai per il file finale. Molti passano il
Se invece mi muovo in automobile o il me. Come ti comporti? loro tempo a creare immagini uniche in
lavoro me lo consente mi prendo mag- È certamente vero. Scattare in condizioni post-produzione, io preferisco focalizza-
giori libertà e porto con me una attrez- difficili è un problema, tuttavia mi con- re il mio lavoro sui contenuti, piuttosto
zatura più articolata che mi permette di sidero un privilegiato per il lavoro che che sull’elaborazione.
Alberto Bregani
www.albertobregani.com
www.biancoeneromontagna.com
La mia tenda sul ghiacciaio Kaskawulsh nel parco nazionale di Kluane, nello Yukon in Canada. È uno dei luoghi più spettacolari dove abbia
mai campeggiato, con vista sul ghiacciaio largo 5-6 km. Adoro il contrasto cromatico tra il giallo caldo della tenda ed il tono freddo del
ghiacciaio inospitale.
>> Dati di scatto: 30 secondi a f/7.1, ISO 200. Focale 34mm su Full Frame.
Fotografo, scrittore e comunicatore per piglio la prima scuola dedicata esclusi- fia invece girava per casa, per così dire,
professione, compositore e pianista vamente alla fotografia di montagna in dato che papà era un alpinista, ma anche
per hobby, Alberto Bregani è tra i più bianconero con corsi, workshop e ma- un pregevole documentarista di monta-
puri e validi interpreti della fotografia sterclass. Dal 2016 è Sigma Ambassador. gna, vincitore di alcuni importanti premi,
di paesaggio e montagna in biancone- oltre che scrittore con un libro, anch’es-
ro. Cresciuto a Cortina d’Ampezzo, nel Quando, nella tua vita, montagna e so, vincitore nel 1967 di un prestigioso
cuore delle Dolomiti, lavora su progetti fotografia si sono incontrate? riconoscimento nella letteratura di mon-
di fotografia e comunicazione di medio/ Inizierei dall’incontro con la montagna, tagna. Va da sé che anche la mia infan-
lungo periodo per aziende e istituzioni. fondamentale, avvenuto da piccolissi- zia, la mia adolescenza, la mia maturità
Le sue fotografie sono presenti in musei, mo, intorno ai 4 anni quando, per motivi siano state circondate da boschi, torrenti
collezioni private in Italia e all’estero. In- di lavoro, mio padre si trasferì da Milano e grandi pareti. Crescere in un ambien-
tensa e apprezzata la sua attività come a Cortina d’Ampezzo, nel cuore della te così straordinario ti segna inevitabil-
keynote speaker in eventi di montagna, Dolomiti, portando con sé tutta la fami- mente: vedere quotidianamente questa
fotografici e letterari, ma anche quella glia. Per lui era un ritorno alle montagne, “bellezza” te la fa conoscere, apprezzare.
digitale, attraverso il sito internet e i so- avendo trascorso più o meno la sua in- E magari poi ti viene anche la voglia di
cial che gestisce personalmente. fanzia e l’adolescenza nel cuore della raccontarla, attraverso una fotografia.
Ha scritto due libri: “Dentro e fuori le Valtellina, ai piedi del Bernina, Piz Palù, Della montagna conosco perfettamente
cime. Dolomiti di Brenta tra l’occhio e il Pizzo Scalino, Monte Disgrazia, sul quale umori e carattere. Ci ho vissuto, cammi-
passo (Il Margine, TN, 2012) e "La mon- avrebbe aperto una direttissima prima nato in mezzo, l’ho salita, la vivo tutto-
tagna in chiaroscuro. Piccolo saggio sul assoluta alla parete sud a 25 anni. ra, ne scrivo. Fotograficamente, come si
fotografare tra cime e sentieri" (Ediciclo, Per me, invece, un approdo più che può facilmente intuire, la montagna è un
Editore, 2017). fortunato, del quale mi resi conto man punto naturale di arrivo più che una scel-
Nel 2017 ha avviato a Madonna di Cam- mano che diventavo grande. La fotogra- ta. Non avrei potuto raccontare d’altro.
Qual è lo scopo della tua fotografia? racconta, certo, ma si deve anche essere È una foto recente e racchiude i tre
Fotografare la montagna è il mio modo in grado di leggerlo perché ti dice cosa elementi che ritengo fondamentali: visione,
di renderle omaggio. Per quanto mi ha succederà di lì a breve, se arriveranno tempo e tecnica. Visione, perché una
dato in termini di emozioni e suggestio- dei cumulonembi, un temporale. Se hai fotografia con quell’inquadratura, da quel
ni, per quanto mi ha insegnato. Significa dei cirri che si muovono potrai prevede- punto preciso, sullo splendido Crozzon di
continuare a viverla. Fotografare la mon- re quale tipo di luce avrai, magari entro Brenta, l’avevo in mente da molto tempo
tagna vuole dire infiniti passi dentro e una o due ore e già pensare, visualizzare, ma non avevo mai trovato la congiunzione
fuori le cime, lungo i sentieri, immersi nei quale tipo di fotografia potrai realizzare. astrale tra cielo, nuvole e luce che rendesse
boschi, saltando sasso sasso su torrenti e Personalmente non amo le fotografie al meglio la magnificenza e la regalità di
intorno alle cascate. con un cielo completamente libero. Nel quel pilastro, nel centro del suo Gruppo.
Significa rivivere in modo più maturo e mio recente saggio sulla fotografia di Tempo, perché ho aspettato quel preciso
consapevole questo ambiente e questa montagna scrivo che “le nuvole servono momento, con le luci e le ombre al punto
bellezza. La mia fotografia vuole portare al cielo e il cielo serve alla composizione. giusto, così da dare tridimensionalità e
le persone ad amare sempre più questi Il cielo dà a tutto il giusto movimento. profondità alla fotografia. Senza alcuna
paesaggi, questi territori, queste cime. Non è, e non bisogna considerarlo, una sovra-esposizione o chiusura delle une
Per far comprendere quanto sia impor- semplice spalla del soggetto; va gesti- o delle altre. E con le nuvole posizionate
tante la loro salvaguardia e conservazio- to come un protagonista, deve essergli perfettamente per dare un movimento
ne. Del resto, come si può proteggere data la stessa importanza di ciò che c’è equilibrato al cielo.
qualcosa quando non la si ama o non la sotto o intorno. Deve avere un senso, Tecnica, perché sapevo che con quel
si apprezza? non può essere un semplice riempitivo. taglio di luce e la sua inclinazione in un
Il cielo deve essere in armonia con il sog- tramonto estivo, un pomeriggio pulito e
Cosa può rendere “grande” una sem- getto, ove non sia soggetto esso stesso. senza foschia, avrei potuto utilizzare un
plice fotografia? Forse proprio il cielo Non fotografo mai senza nuvole: sono il filtro digradante per rafforzare il cielo e le
che tu definisci “non semplice”? sale nell’acqua della pasta, il condimen- sue nuvole, con un colpetto di polarizzatore
Ritengo che ogni fotografo, ogni autore, to adatto a ogni piatto, e danno il giusto a contrastare il tutto. Era la fotografia che
debba avere un tratto distintivo che lo sapore al tutto. Sembra semplice, il cielo”. volevo fosse. Quella per la quale ho saputo
caratterizza, oltre al linguaggio, o cifra e voluto attendere. La mia fotografia. Il mio
fotografica che dir si voglia. Il mio sono Dove hai tratto l’ispirazione per il tuo Crozzon di Brenta.
il cielo, le nuvole. recente libro “La montagna in chiaro- >> Dati di scatto: 1/8s a f/11, ISO 100.
Il cielo è fondamentale nella composi- scuro” Focale 45mm equivalente sul Full Frame.
zione; un chiodo sul quale batto costan- Avevo da tempo in serbo un lungo scrit-
temente nei miei workshop. Il cielo lo si to sulla fotografia di montagna, del per-
Cogliere le prime avvisaglie dell’inverno è un momento sempre magico. Si chiude il sipario sull’autunno e la scena cambia in un batter di
ciglia. La prima neve che muove i dettagli, il primo freddo che pulisce l’aria, il primo vento che disegna le nuvole. Nella luce del sole che
scende, la Montagna è servita.
>> Dati di scatto: 8 secondi a f/7.1, ISO 125. Focale 150mm equivalente sul Full Frame.
ché si fotografa questo tipo di soggetto, servano quella determinata fotografia. apprezzare e valutare le differenze tra i
quali siano le caratteristiche principali Senza filtri, in modo diretto e sincero. Io due sistemi. Non vorrei qui scatenare la
che stanno alla base della mia interpre- fotografo la montagna che esiste, così solita (inutile) discussione sulla presun-
tazione, quali gli elementi che vanno te- come esiste. Così come io sono e la per- ta superiorità di pellicola o digitale. Ciò
nuti in considerazione per realizzare una cepisco. che conta è il metodo che l’analogico ti
buona fotografia; sono aspetti non tanto insegna e ti porta a sviluppare, special-
tecnici (anzi, per nulla) quanto interiori, Ti conosciamo come cultore della fo- mente nella fotografia di paesaggio, ma-
e che fanno parte della personalità. L’oc- tografia analogica. Come è stato il tuo gari medio o grande formato: pensare,
casione e qualche coincidenza hanno recente passaggio al digitale? riflettere, saper attendere. Pochi scatti
fatto sì che questo scritto diventasse un Per me la fotografia analogica è tuttora la per rullino, da giocarsi con criterio.
saggio “monodose” su questi argomenti. grammatica della fotografia. La migliore Un metodo che porti con te quando ti
Grazie a un illuminato editore. scuola che possa esistere. Il digitale è ritrovi in mano una fotocamera potentis-
Anche le linee guida del libro sono relati- solo l’evoluzione del fotografare in ana- sima e piena di funzioni. Che tu sia ana-
ve all’intimo di ciascuno di noi: ogni foto- logico. Arrivare al digitale dall’analogico logico o digitale quindi, assorbito questo
grafia muove dalle emozioni e dalle sug- permette di utilizzare al meglio tutta l’in- approccio alla fotografia, il tuo modo di
gestioni che riceviamo da ogni sguardo novazione che la nuova tecnologia porta fotografare non cambierà, almeno per
verso questa magnificenza, se predispo- con sé senza snaturare la personalità, né quanto riguarda la mia esperienza. Se
sti a riceverla. La fotografia non fa altro il linguaggio del fotografo. prima con l’Hasselblad facevo due o tre
che renderlo visibile. Più avremo la ca- Amo scattare in analogico perché, gra- rullini per sessione, ora con la Sigma do-
pacità di esternare queste suggestioni, zie anche al suo supporto, regala una tata di sensore Foveon che utilizzo per il
mettendoci in un certo senso a nudo, e resa inarrivabile; da qualche anno però bianconero e che definisco la mia “pel-
più queste arriveranno a coloro che os- lavoro anche in digitale e quindi posso licola digitale”, non riempio certamente
Il “Campanil Basso”, Dolomiti di Brenta; tra le più iconiche figure di tutte le Dolomiti. La vista dalla Via ferrata delle Bocchette Centrali è tra
le più suggestive che si possano avere: bella, aperta. Lo si ha proprio di fronte agli occhi inchiodato all’orizzonte. Ma io volevo raccontarne
la verticalità, lo slancio verso il cielo. La visione che hanno gli alpinisti che lo scalano. Mi serviva il cielo e le mie nuvole. Più volte ci
sono passato sotto e di fianco, ma solo recentemente ho trovato ciò che volevo: un cielo tanto blu da renderlo quasi nero e una striatura
nuvolosa che passava veloce, ma sufficientemente consistente da conferire al “Basso” una dimensione reale, dentro lo spazio che lo
circondava. Consistente, imponente, dominante.
>> Dati di scatto: 1/100s a f/5.6, ISO 100. Focale 45mm equivalente sul Full Frame.
una scheda, ma scarico nel computer l’e- lasciare a casa. Esperienza per la volta situazioni insolite, irripetibili, che vanno
quivalente di due o tre rullini. successiva. fotografate proprio per la loro unicità.
Chi va in montagna solitamente conosce Ci si organizza: ombrelli se nevica forte,
Cosa puoi dirci del peso dell’attrez- i luoghi delle escursioni, conosce l’am- mantelle se piove, guanti con le falangi
zatura e dell’impatto delle condizioni biente e più o meno sa quali obiettivi che si possano scoprire al momento del-
meteorologiche? gli serviranno, più o meno lunghi, più o lo scatto e poi ricoprire se fa freddo.
Più in alto si va in montagna, e più leg- meno larghi (tele o grandangoli). Anche per la fotocamera vi sono accor-
geri si deve essere. Sembra banale ma, Altrimenti dovrà studiare bene sentie- gimenti dettati dall’esperienza: un copri-
come dico sempre, nel salotto di casa ri e percorsi per capire in anticipo cosa macchina impermeabile per tenerla av-
sono tutti degli sherpa. Caricano nel potrebbe servirgli. Raramente porterà volta con un elastico una volta montata
proprio zaino tre fotocamere, quattro con sè più di due obiettivi. Magari uno sul treppiede (per evitare di smontarla
obiettivi, filtri, batterie, treppiedi e ac- zoom, che è comodo per muoversi “vir- e riporla e poi riprenderla), batterie al
cessori di ogni genere, salvo poi tirare tualmente” quando sei su una cengia di caldo, un tappetino srotolabile tipo di
improperi (eufemismo) non appena le 20 centimetri, attaccato a una parete con neoprene 50x50cm da poggiare per
gambe e il fiato, su certi sentieri, inizia- 500 metri di strapiombo sotto i piedi. terra per evitare di sporcarsi di fango o
no a dare qualche segno di cedimento. Per le condizioni meteo beh... siamo in terra, o di bagnarsi quando c’è neve per
In quel momento capiscono qual è l’at- montagna e fanno parte del gioco. Anzi, cambiare le ottiche. È il lato “wild” della
trezzatura che serve veramente e quella sono il gioco. Più sono brutte, compli- fotografia di montagna. Che poi è anche
che avrebbero potuto tranquillamente cate, particolari, e più possono creare il suo bello.
Christopher Beauchamp
www.christopherbeauchamp.com
Christopher Beauchamp è un fotografo Nella fotografia di montagna il lega- Qual è lo scopo della fotografia di
del Connecticut specializzato in dinami- me con l’ambiente è forte È nata pri- montagna? Realizzare dei paesaggi o
che immagini d’avventura e lavora nella ma la tua passione per la fotografia, o qualcosa di più?
pubblicità, per clienti aziendali e riviste. per la montagna? So apprezzare la potenza di un affasci-
La sua passione per l’esplorazione del Mi considero prima di tutto un fotogra- nante paesaggio e ci sono grandi foto-
sottosuolo, dalle caverne agli ambienti fo di avventura, perché a mio parere il grafi che hanno saputo darne ottime
sotterranei sotto le città, deriva dall’e- fotografo di montagna è un artista del interpretazioni, ma la mia fotografia è
sperienza da ragazzo dei rifugi antiato- paesaggio e a me questa definizione va differente, vive dell’interazione dell’uo-
mici, dato che si era ancora nel periodo stretta. mo con l’ambiente.
della guerra fredda. Ovviamente l’amore per le montagne è
Proprio l’esplorazione di questi ambienti indispensabile, così come per la vita che Quale ritieni sia l’elemento più impor-
gli ha dato la possibilità di realizzare im- ruota intorno ad esse. tante nella fotografia di montagna?
magini uniche che lo hanno portato alla Ora mi sembra strano, ma quando ho La luce, la composizione, la perfezio-
carriera d fotografo. iniziato a lavorare come fotografo di- ne tecnica?
stinguevo mentalmente tra fotografia e Penso sia la concomitanza di tutti gli ele-
Come ti sei avvicinato alla fotografia? esplorazione delle grotte sotterranee. menti, luce, composizione e perfezione
La mia passione per la fotografia è iro- tecnica. Amo la luce, ma anche la luce
nicamente iniziata … in assenza di luce! Cosa intendi esprimere con le tue im- più straordinaria da sola non basta; oc-
Ero un giovane speleologo e desideravo magini? corre una composizione forte e anche
documentare le mie avventure con gli Cerco di trasmettere le sensazioni che si qualcosa d’altro. Può essere una carica
amici nel sottosuolo. provano quando si è immersi nell’azio- emotiva, un soggetto unico.
I primi semi della mia carriera di foto- ne, come ci si sente a scalare una cascata Come ho già detto, per me le montagne
grafo li ho piantati dopo una giornata di ghiaccio in una località remota a tem- sono un palcoscenico sul quale agiscono
trascorsa con un fotografo del New York perature terribilmente fredde. degli attori, gli uomini.
Times che stava realizzando una storia Voglio che lo spettatore possa percepire
su esplorazioni sotterranee; questo suo non solo la bellezza, ma anche l’adrena- Come nascono le tue immagini? Dalla
lavoro mi ha coinvolto. lina di quei momenti. tua visione fotografica o è la monta-
Ho cercato questa
immagine per molto
tempo. Gli speleologi
usano questa miniera
come palestra per
esercitarsi nelle loro
tecniche ed è stato
proprio durante una
di queste sessioni,
d’estate, che abbiamo
notato dei piccoli
pezzi di ghiaccio.
Ci siamo tornati
in inverno, sicuri
di trovare molto
ghiaccio, e abbiamo
scoperto questa
incredibile stalattite;
al momento però
non era scalabile. Ho
continuato a tornare
negli anni successivi
per vedere se la
“parete di ghiaccio”
fosse sufficiente per
salire ed alla fine la
mia pazienza è stata
ripagata.
Per la ripresa ho
usato una scala in
modo da raggiungere
una posizione
sufficientemente
elevata e mi sono
portato nella miniera
potenti illuminatori
perché l’oscurità era
totale. Nel disporre le
luci uso un metodo
“additivo”, nel senso
che accendo gli
illuminatori uno alla
volta per controllare
l’effetto.
Questa immagine scattata appena fuori dal Parco Nazionale di Ritengo la pre-visualizzazione dell’immagine molto
Gros Morne a Terranova in Canada, ma questo non era il luogo importante e questa immagine di Suesca in Colombia è la
che avevamo progettato di raggiungere. Infatti le condizioni meteo sintesi di questo concetto. Avvicinarsi allo scatto con le
erano davvero ostili con un forte vento e a causa della scarsa idee chiare è cosa normale nella fotografia commerciale,
visibilità abbiamo commesso alcuni errori di percorso arrivando in cui tutte le variabili sono previste in anticipo, ma
sul lato sbagliato di questo profondo canyon di ghiaccio. A quel al di fuori di questi ambiti, o sviluppando dei progetti
punto però abbiamo notato questa parete di ghiaccio, davvero personali, spesso non si ha la possibilità o il budget per
sorprendente, ed abbiamo pensato fosse intrigante scalarla. pre-visualizzare l’immagine.
Quando Alden Pellet, l'alpinista in azione, si stava avvicinando Stavo facevo un giro in internet per preparare un
alla cima il cielo si è aperto leggermente ed è aumentata la prossimo viaggio, quando mi sono imbattuto in uno scatto
visibilità del panorama, con una luce molto interessante. Il vento sgranato eseguito col cellulare alla statua della Vergine
però continuava ad essere molto forte e faceva volare pezzetti di Maria sulle rocce di Suesca ed ho subito avuto l'idea
ghiaccio. di farvi salire un alpinista. Inizialmente non ero sicuro
L'immagine è stata pubblicata su una rivista in doppia pagina, che fosse possibile: i miei dubbi erano se fosse una via
ma quando l'ho presentata il direttore mi ha criticato: “pulisci il effettivamente scalabile, se sarei stato in grado di portare
sensore della fotocamera!”. Aveva scambiato i pezzetti di ghiaccio lassù le mie luci, se il punto di ripresa fosse adatto. Ho
per polvere! verificato di persona il luogo e mi sono entusiasmato.
Ho trovato lo scalatore, che poi era quello che aveva
originariamente aperto questa via, e tutto è andato per il
meglio. L'immagine finale è esattamente quella che avevo
deciso di creare.
Mi avevano chiesto uno scatto di questo tipo ma quelli che avevo Questa è l’immagine scattata a Suesca Colombia quando sono stato
erano piuttosto deboli, l’ho realizzato apposta. Qui si vede come attaccato dalle api! Non era l'immagine che avevamo progettato di
lavoro con fotocamera e luci per riprendere uno scalatore in azione. fare, ma è nata dopo aver visto la location lungo la strada. Ciò che
a mio parere rende valida questa immagine è aver sovraesposto
la roccia per dare risalto allo scalatore, il centro d’interesse
dell’immagine.
gna a darti l’ispirazione? le basi tecniche, ma la sfida più grande è e dei progetti?
È difficile dirlo, capita che sia il luogo a la capacità di raggiungere i luoghi adatti. L’attrezzatura ha sempre un impatto sul
darmi l’ispirazione, ma allo stesso modo risultato finale, ma nel mio genere foto-
posso avere io un’idea e quindi cerco di Quali sono le abilità che un fotografo grafico ha un’importanza minore rispet-
realizzarla. di montagna dovrebbe avere per farsi to ad altri elementi. Come dicevo, amo la
conoscere? luce e cerco sempre di sfruttarla, grazie
Quali pensi siano le principali difficol- Una delle maggiori sfide è avere uno anche al mio background di fotografia in
tà per i neofiti? stile riconoscibile. Se provi a guardare le studio e di automobili.
Rock & Ice, una rivista americana di sca- immagini di questo genere fotografico,
late organizza ogni anno un intensivo ti sembreranno quasi tutte molto simili. Sappiamo che le dimensioni e il peso
workshop di una settimana e negli ultimi Al contrario, nella fotografia di ritratto ci dell’attrezzatura possono essere un
anni ho avuto la fortuna di essere tra gli sono fotografi di cui riconosco immedia- problema in determinate situazioni.
istruttori; dalla mia esperienza posso dir- tamente le immagini. Cosa ne pensi?
ti che le problematiche sono sostanzial- Sul campo, le dimensioni e il peso delle
mente le stesse di ogni genere fotografi- Quanto incidono le attrezzature tecni- attrezzature sono importanti e questo
co; detto questo, occorrono ovviamente che nella realizzazione delle immagini vale sia che tu stia scattando su una
montagna o a New York. è un’interpretazione della realtà, non trezzatura necessaria, le luci con i sup-
Non mi sento di dire quale attrezzatura una replica esatta, ma ritengo un erro- porti, un alimentatore portatile, lo zaino.
sia l’ideale, tutto dipende dal tuo stile, re che si vedano i segni dell’intervento. A un tratto sento un forte ronzio, guardo
dal tuo approccio. Ovviamente il conte- Ho in mente un’immagine stampata a in basso e mi accorgo si essermi calato
sto è importante. doppia pagina nella quale si vedeva pe- proprio in un nido di api. Mi metto a gri-
Certamente per decidere quali strumen- santemente l’intervento effettuato per dare e cerco di risalire arrampicandomi
ti portare con sé, e quali lasciare a casa, controllare il tono del cielo. sulla fune più velocemente di quanto
è di grande aiuto la capacità di pre-vi- Il mio flusso di lavoro è piuttosto stan- abbia mai fatto, inseguito dallo sciame
sualizzare le immagini che si intendono dard; porto tutto in Lightroom, faccio di api.
realizzare. la selezione tra le immagini da tenere e Per fortuna quella mattina era abbastan-
Ammetto però che non sempre io ci rie- quelle da buttare, applico qualche cor- za freddo per cui mi ero coperto con un
sco. Ricordo quella volta che ho portato rezione globale e, dopo una nuova se- cappuccio abbastanza spesso; le api mi
con me un secondo corpo reflex con un lezione, apro le immagini in Photoshop pungevano sulla testa e rimanevano
obiettivo fortemente grandangolare per per eseguire interventi più mirati e loca- attaccate, ma i pungiglioni non mi rag-
riprendere in TimeLapse una grande ca- lizzati. giungevano.
scata di ghiaccio in una zona isolata del Sarà una mentalità da vecchia scuola, Il mio spagnolo è praticamente inesi-
Newfoundland, in Canada; ero convinto ma preferisco vedere una piccola sele- stente e il mio compagno colombiano
che l’inquadratura più adatta fosse un zione di immagini di qualità, piuttosto non conosceva l’inglese; penso fosse
campo molto ampio, ma era un errore; che tante foto poco interessanti. Perso- uno spettacolo divertente vederci bal-
la scelta migliore sarebbe stata un tele nalmente voglio mostrare solo poche lare lassù urlando ciascuno nella propria
da 200mm e ne ho fatto tesoro di questa immagini iconiche, capaci di trasmettere lingue.
esperienza il senso della mia ricerca; mi rendo conto Alla fine ci siamo liberati delle api ed io
però che questo approccio è in contra- ho potuto riprendere la posizione per
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- sto con la tendenza attuale a consumare eseguire lo scatto.
duzione? le immagini in modo frenetico.
Gli strumenti per la post-produzione Quali consigli daresti a chi vuole di-
sono sempre più potenti e facili da usa- Ci puoi raccontare qualche fatto curio- ventare un bravo fotografo di monta-
re. Considerando anche la disponibilità so della tua esperienza fotografica? gna?
di sensori sempre migliori, oggi siamo in Ci sono diversi aneddoti che potrei rac- Penso che il consiglio migliore sia quello
grado di creare immagini davvero stra- contarti, ma quello più divertente riguar- di fotografare tanto; più scatti e più im-
ordinarie, ma allo stesso tempo le imma- da delle riprese che ho fatto in Colombia pari. Inoltre penso sia molto utile con-
gini vengono consumate molto rapida- ad una scalata della roccia Suesca. frontare il proprio lavoro con le persone
mente. Questo finisce per spingere a fare Il giorno prima avevo pre-visualizzato che possono dare un parere costruttivo;
una post-produzione approssimativa. un’immagine che avrei voluto realizzare; con questo mi riferisco ad un vero dialo-
Forse è evidente per me, che sono un fo- salgo sulla parete di roccia con il fratello go, non al semplice “like” su una piatta-
tografo, ma se ci sono dei difetti me ne dello scalatore che dovevo fotografare. forma di social media. Questo soddisfa il
accorgo subito; capisco che l’immagine Fisso una fune e inizio a calarmi con l’at- proprio ego ma non può farti migliorare.
Cosa scegliere
per fotografare in montagna
fatti, se pensiamo alla montagna d’inver-
no è evidente che saremo già carichi di
giubbotti, scarponi e quant’altro, mentre
d’estate qualsiasi peso e impiccio sup-
plementare aumenta la fatica: meglio
prevenire. Detto questo, vediamo come
scegliere le attrezzature più idonee per
organizzare l’uscita fotografica con cri-
terio. Dopo alcune considerazioni gene-
rali, valide per qualsiasi escursione, ve-
dremo le specificità dei generi di ripresa
più frequenti e interessanti in questo
ambiente.
I formati e la risoluzione
Il discorso non è certo nuovo, ma soprat-
tutto il neofita può trovarsi in difficoltà
a districarsi fra termini come risoluzione,
megapixel, formato del sensore, rumore,
gamma dinamica e gamma tonale. Poi
ci sono le relazioni non sempre ovvie
tra queste caratteristiche e proprietà, in
gran parte legate ai sensori degli appa-
recchi digitali.
Il formato del sensore, in genere espres-
so in millimetri (ad esempio 36x24mm
per il cosiddetto Full Frame), indica le
dimensioni dell’area sensibile nel suo
complesso. Con un formato maggiore
Una fotocamera Full Frame ad alta risoluzione protetta da freddo, polvere e spruzzi, equipaggiata con un obietti- del sensore immagine si può avere un
vo di alta qualità ottica, e altrettanto sigillato, è una macchina formidabile per qualsiasi ripresa anche in esterni maggiore numero di pixel o pixel più
e con luce scarsa. In termini di pura qualità dell’immagine, ben difficilmente si può trovare di meglio. Se però le grandi. Aumentando il numero di pixel si
condizioni di ripresa e trasporto non la consentono è possibile guardare verso corredi fotografici più agili, basati su aumenta la capacità teorica di separare i
sensori più piccoli. dettagli fini (risoluzione dell’immagine),
mentre con pixel più grandi possono
Una cosa da tenere sempre ben presente toccare. In poche parole: idee chiare e migliorare il rapporto segnale/rumore,
è che “montagna” non indica un genere prevenzione. la gamma tonale e la gamma dinamica.
fotografico, ma un ambiente. Questo Un esempio concreto: l’ultima volta che Abbiamo scritto che la risoluzione del
per dire che nessuna considerazione di ho fotografato una cascata, nel cercare sensore, in genere espressa in megapi-
tecnica fotografica può prescindere da l’inquadratura migliore sono scivolato xel (milioni di pixel) è la “capacità teorica”
comportamenti rispettosi della mon- su un sasso bagnato finendo nel laghet- di riprodurre i dettagli fini dell’immagi-
tagna; è prima di tutto una questione to con la reflex nuova, i documenti, lo ne, poiché la capacità effettiva dipende
di sicurezza personale e di rispetto per smartphone e tutto il resto! Usate quindi anche dalla risolvenza dell’obiettivo in
l’ambiente, ma alla fine anche di risul- la massima prudenza e tutte le accortez- uso, dalla precisione nella messa a fuoco
tati fotografici poiché nessun genere di ze possibili. Se non lo fate per voi, fatelo e dalla stabilità del sistema al momento
ripresa può essere affrontato con succes- almeno per il vostro corredo fotografico. dello scatto. A sua volta, la risolvenza (o
so senza conoscenza e consapevolezza. Nella scelta dell’attrezzatura, e non solo potere risolvente) di un obiettivo dipen-
Conoscenza e consapevolezza della fotografica, la parola d’ordine sarà quasi de dal livello di correzione delle aberra-
fragilità degli ecosistemi che si vanno a sempre “leggerezza e compattezza”. In- zioni ottiche, dalla sua immunità alle luci
biabili, ma anche di quelli di qualità a sempre maggiore qualità e specializza- Quanto al medio formato, direi che in
obiettivo fisso, abbiamo quattro possi- zione per chi opera con “vere” fotocame- montagna si limita al paesaggio e poco
bilità: Quattro Terzi (17,3x17mm), APS- re. altro. Per tutto il resto, sarebbe quello
C (22,3x14,9mm per Canon, intorno a Questo ha restituito una seconda giovi- che gli anglofoni chiamano “overkill”,
23,6x15,7mm per gli altri), Full Frame nezza al cosiddetto Full Frame, che altro cioè un’esagerazione fine a se stessa.
(36x24mm) e un generico Medio Forma- non è che il vecchio caro formato Leica
to (da 44x33mm in su) che raggruppa della pellicola 35mm. Il trasporto
tutto ciò che sta sopra ai precedenti. Rispetto all’APS-C, che pareva il forma- Dicevamo che il formato del sensore va
Il formato del sensore Quattro Terzi, che to digitale “definitivo”, oggi il Full Frame scelto in base alla trasportabilità e alla
caratterizza anche gli attuali apparecchi non è propriamente adatto alle lunghe disponibilità economica. Per fotografare
micro Quattro Terzi, è stato concepito escursioni in montagna. Basta confron- in montagna c’è quasi sempre un evi-
per dimezzare tutte le lunghezze foca- tare un attuale corredo digitale Full dente problema di trasporto, in partico-
li degli obiettivi rispetto al Full Frame a Frame di qualsiasi marca con un equi- lare nelle lunghe escursioni con notevoli
parità di copertura e prospettiva nell’im- valente equipaggiamento meccanico di dislivelli e possibili vie ferrate. Se questo
magine finale. In fondo nell’evoluzione trenta anni fa per capire come oggi sia- è il nostro caso e desideriamo un corre-
della fotografia la riduzione dei formati è mo su tutt’altro livello in termini di pesi e do versatile e articolato, la scelta verso il
stata continua ed è ciò che si è verificato ingombri. E non in meglio. micro Quattro Terzi o l’APS-C (DX nella
anche con l’avvento del digitale; basterà In sintesi, oggi il compromesso più ra- terminologia Nikon) è quasi obbligata.
pensare alle fotocamere compatte pri- gionevole per fare un po’ di tutto a costi Questi sistemi danno una marcia (o an-
ma e ai foto-cellulari poi, che adottano accettabili resta il formato APS-C, men- che due) in più ai teleobiettivi, per cui
sensori da pochissimi millimetri di lato. tre punterà al Quattro Terzi chi privilegia sono spesso preferibili.
Tuttavia, proprio la crisi delle fotocame- la trasportabilità e al Full Frame chi pun- L’alternativa può essere quella di sce-
re causata dagli smartphone ha spinto ta al massimo, ma nella consapevolezza gliere un corpo macchina Full Frame tra
i fabbricanti e gli utenti a cercare una dei problemi di trasporto. i più compatti e limitare il numero degli
obiettivi avendo idee chiare sul tipo di le Leica a telemetro. In realtà ciò non è mo sui modelli professionali di Canon e
foto che si intende fare e senza crucciarsi quasi mai successo per via degli schemi Nikon troviamo ampia scelta e ottime
per quelle che si perdono. Purché non si ottici oggi prevalenti nel digitale (tele- realizzazioni in tal senso. Maggiori cau-
tratti di fotografare gli animali, nel qual centrici e molto asimmetrici), per cui le tele occorrono invece nella fascia media
caso i teleobiettivi Full Frame di alta lu- dimensioni delle ottiche sono sostan- e bassa degli stessi costruttori, che non
minosità da usare sono difficilmente zialmente le stesse, che siano per reflex o prevede corpi macchina e obiettivi sigil-
proponibili se non si tratta di una troupe mirrorless. Così le versioni in montatura lati.
professionale adeguatamente equipag- mirrorless hanno barilotti più lunghi di Pentax è l’unico produttore che offre
giata di mezzi. 2-2,5 centimetri rispetto alle controparti questa protezione anche nei prodotti di
E la mirrorless aiuta? Sì e no. Indubbia- per reflex, dovendo mantenere la corret- fascia media e bassa. Oltre ai corpi mac-
mente la soluzione mirrorless semplifica ta distanza tra ottica e piano focale. In china reflex Pentax, quasi tutti a tenuta
e alleggerisce il corpo macchina, ma non sostanza, alla riduzione di spessore nel di polvere e spruzzi, oltre che dichiarati
cambia più di tanto gli obiettivi che han- corpo macchina corrisponde un pari au- per operare anche a -10°C, troviamo due
no dimensioni e pesi direttamente legati mento di lunghezza nell’obiettivo. serie di obiettivi sigillati. Il suffisso AW
al formato del sensore e non alla tecno- (All Weather) indica una linea profes-
logia del mirino. La protezione sionale a più alta protezione, dove ogni
All’inizio si pensava che l’assenza dello Operando e trasportando il corredo in minima fessura è sigillata da guarnizioni
specchio avrebbe consentito di impie- condizioni meteo e temperature di ogni di qualche tipo che garantiscono la per-
gare nelle mirrorless schemi ottici relati- genere, si pone un evidente problema fetta tenuta (senza immersione, però).
vamente simmetrici e più vicini al piano di protezione. In fase operativa saranno Invece la serie WR (Weather Resist) gode
focale rispetto a quelli adottati per le re- ampiamente preferibili quegli apparec- di una protezione “semplificata”, basa-
flex assimilabili. Questo avrebbe ridotto chi e quegli obiettivi progettati e costru- ta su un insieme di accorgimenti come
le dimensioni degli obiettivi a parità di iti per resistere alle basse temperature, una struttura semplice (minore numero
focale e luminosità, come avviene nel- alla polvere e alle intemperie. Se andia- di parti accoppiate) e quindi già di suo
L’importanza della tropicalizzazione: corpi mac- nei passaggi più critici dell’escursione.
china e obiettivi Infatti, è essenziale che le mani riman-
Pentax è ancora oggi l’unico costruttore a propor- gano libere. Invece uno zaino dotato di
re corpi macchina e obiettivi completamente pro- due spallacci e di adeguate cinghie (pet-
tetti da infiltrazioni di polvere e spruzzi non solo torale e addominale) assicura stabilità e
ai vertici della gamma, ma anche nella fascia in- distribuzione del peso per ridurre al mi-
termedia e in parte di quella bassa. Qui vediamo nimo i disagi e l’affaticamento nei lunghi
le numerose guarnizioni di tenuta applicate al- trasferimenti. Ovviamente questo rende
la fotocamera KP, all’impugnatura porta-batteria meno pronto l’accesso all’attrezzatura,
opzionale D-BG7 e allo zoom HD Pentax-DA 20- ma è l’inevitabile prezzo da pagare per la
40mm f/2.8-4 Limited DC WR. La sigla WR (Wea- sicurezza nostra e del corredo fotografi-
ther Resist) indica proprio questa tenuta agli ele- co, oltre che per il migliore comfort.
menti atmosferici.
L’autonomia
Le fotocamere digitali sono affamate di
energia e le mirrorless ancor più delle re-
flex, molto di più. Questo perché il sen-
sore resta sempre alimentato, insieme al
meno esposta ad infiltrazioni, con l’ag- verificare modello per modello, non es- mirino elettronico, oppure al monitor sul
giunta di qualche guarnizione nei punti sendovi ancora politiche generalizzate dorso. Invece nelle fotocamere reflex il
a maggiore rischio. da parte di questi fabbricanti. mirino è ottico e il sensore si attiva solo
Quest’ultima pare anche la strada bat- Protezione significa anche ammortizzare durante l’esposizione.
tuta da Sony, che nei suoi modelli più a dovere i probabili urti e le possibili ca- Nell’autonomia di questi apparecchi
recenti dichiara una certa protezione dute nel trasporto. Parliamo così di zaini la proporzione è di circa uno a quattro,
(assente sulle generazioni precedenti). ben imbottiti verso l’esterno, ma anche uno a cinque. Se una reflex passa spes-
Da verifiche effettuate e presentate in dotati di separatori morbidi per evitare so il migliaio di scatti, e alcune arrivano
rete, pare che Sony abbia adottato una che i diversi oggetti trasportati sbattano anche intorno ai millecinquecento, nelle
costruzione in cui la tenuta è assicurata tra loro. Quindi consigliamo caldamente mirrorless è raro che si vada oltre a due-
non tanto da guarnizioni quanto da ac- zaini fotografici oppure misti, con una centocinquanta-trecento con una batte-
coppiamenti particolarmente stretti e sezione fotografica e una per gli effetti ria a piena carica.
ampie sovrapposizioni tra i gusci che si personali. In tutti i casi, va ricordato che il freddo
abbinano, in modo da creare una sorta Diciamo zaini perché per le escursioni abbatte drasticamente questi valori e
di labirinto che ostacoli l’ingresso di ac- e tutte le situazioni assimilabili è scon- non è detto che sia facile trovare il modo
qua. sigliato l’uso di una borsa a spalla. Due per ricaricare gli accumulatori quando
Accorgimenti di tenuta alla polvere e i motivi principali: sbilanciamento del serve. Le impugnature porta-batterie
agli spruzzi sono dichiarati anche da Fuji, peso e quindi della postura durante la opzionali hanno pro e contro: utili in si-
Leica, Olympus e Panasonic, ma occorre marcia e possibilità che la borsa si sposti tuazioni normali e per limitare l’apertura
La stabilità
Uno degli equivoci più ricorrenti in campo fotografico è quello
di attribuire una scarsa nitidezza dell’immagine alla modesta
resa ottica dell’obiettivo. In realtà, nella maggior parte dei casi
la colpa è di una messa a fuoco imprecisa, oppure di micro-
mosso durante lo scatto. Front Focus e Back Focus sono relati-
vamente facili da riconoscere, poiché spesso si può notare che
è a fuoco un piano diverso da quello desiderato.
Il micromosso invece è più subdolo poiché riguarda l’intera Protezione nel trasporto
immagine e quindi è più facile da confondere con una scarsa Gli zaini fotografici hanno una doppia funzione di protezione: dagli urti e dagli
qualità ottica. Tra l’altro se ne parla pochissimo, mentre invece agenti atmosferici. Fra le molte proposte Lowepro, troviamo questo zaino ProTactic
sono diverse le fotocamere anche di ottimo livello che intro- 350 AW. Modello intermedio della serie, consente un’ampia configurabilità interna
ducono vibrazioni superiori alla norma, in particolare con certi tramite divisori mobili imbottiti, per ospitare diversi corredi anche professionali e un
tempi di scatto. Questo viene spesso imputato allo specchio impiego misto tra attrezzatura fotografica ed effetti personali. Accessibile dall’alto,
delle reflex, ma in molti casi è invece dovuto all’otturatore, per di lato o tramite apertura totale, ospita anche un laptop e permette di aggiungere
cui ne vanno soggette anche le mirrorless. Anzi, nelle mirror- moduli esterni del sistema SlipLock, oltre che assicurare un treppiede e una
less la cosa è ancora più delicata visto che l’otturatore è solle- borraccia. Dispone di cinghia addominale e di copertura antipioggia. Dimensioni
citato due volte per ogni scatto, deve chiudersi e poi riaprirsi esterne: 31x23x43cm; peso 2 kg.
immediatamente per dare inizio all’esposizione. Prezzo: circa € 140.
Un’altra causa di micromosso sono le vibrazioni delle mani, più
marcate in certe persone.
Per tutte queste problematiche è d’aiuto avere un corpo mac-
china di una certa massa e inerzia, così come è vero che i si- Stabilità in ripresa
stemi di stabilizzazione dell’immagine hanno fatto passi da gi- Tutti i modelli Benro Travel Angel sono dotati di gambe
gante e aiutano non poco. Tuttavia, niente può dare la certezza ribaltabili a 180° per ridurre la lunghezza da chiusi e
dei risultati offerti da un solido treppiede adeguatamente sta- una gamba svitabile che, unita alla colonna centrale,
zionato. si converte in monopiede. Giunti in teflon impediscono
I materiali più utilizzati per i treppiedi sono l’alluminio e una la rotazione delle gambe e l’infiltrazione di sporco
combinazione di fibra di carbonio (per le gambe) e magnesio o polvere. Al top della gamma, il modello FTA28C
per la struttura centrale e i manicotti. Nettamente più costosa, in fibra di carbonio a 9 strati e magnesio presen-
la fibra di carbonio assicura un peso sostanzialmente ridotto ta gambe a 4 sezioni con diametro maggiore a
a parità di misure e una maggiore rigidità alla torsione, unita 29mm e blocchi rapidi a rotazione. Da aperto, il
all’ottima capacità di smorzamento delle vibrazioni. I treppiedi treppiede arriva all’altezza massima di 170cm
in alluminio sono ottimi per l’uso in interni e il trasporto su vei- e si richiude a 47cm. Ha una portata di 10 kg
coli, mentre quelli in carbonio alleviano il trasporto a spalla e e pesa 1,8 kg completo di testa V1. La testa
pertanto sono più indicati per le escursioni a piedi. a sfera Benro V1 E con piastra rapida PU-
Esistono molti tipi di teste, ciascuna con pro e contro. Nei viag- 60 ha invece una portata di ben 25 kg e
gi e nel trekking si preferiscono quasi sempre quelle a sfera, pesa 410 grammi.
che offrono il migliore compromesso tra versatilità e ingom- Prezzo del kit: € 469.
bro ridotto, a meno che non si preveda di utilizzare lunghi te-
leobiettivi o di fare delle riprese video; in questo caso sono da
preferire le teste a due movimenti indipendenti con comandi
a leva.
Le attrezzature
per la fotografia di paesaggio
Per la fotografia di paesaggio di buon megapixel, eventualmente coadiuvate Full Frame più evolute sotto questi punti
livello, la caratteristica più importante è dalle recenti funzioni multi-shooting, di vista se la giocano senza timori reve-
la risoluzione. Da notare che in altre oc- sono una vera e propria manna dal cielo. renziali con i migliori modelli di medio
casioni non tendo a spingere su questo formato, avvantaggiandosi dei loro sen-
aspetto, visto che di risoluzione teorica Funzioni amiche della risoluzione sori più aggiornati dal lato tecnologico.
ce n’è spesso anche troppa rispetto alle Da qualche tempo, alcuni fabbricanti Parliamo essenzialmente della Canon
reali esigenze fotografiche. Nel paesag- che impiegano sensori flottanti per la EOS 5Ds R, della Nikon D850, della Pen-
gio non è così e anzi si potrebbe dire che stabilizzazione dell’immagine hanno tax K-1 e della Sony A7R III che, come
la risoluzione non sia mai troppa. Questo scoperto altre notevoli potenzialità di combinazione tra risoluzione e gamma
perché nell’osservare l’immagine, che questo dispositivo, precluse invece a chi dinamica, hanno qualcosa in più da dire
sia al monitor di un computer o in una stabilizza tramite l’obiettivo. Tra queste, rispetto a tutte le altre.
stampa di grande formato (dove davve- particolare interesse hanno destato le Per la prima volta nella storia della fo-
ro il paesaggio dà il meglio di sé), non funzioni di spostamento a livello di sin- tografia, si può realizzare una fotografia
si finisce mai di cercare il dettaglio fine. golo pixel, o addirittura sub-pixel, che di paesaggio al massimo livello anche
Potrebbe essere il rametto di un albero, attraverso esposizioni multiple permet- senza ricorrere al medio o al grande for-
i sassolini o la sabbia sul greto di un fiu- tono di aumentare la risoluzione e/o mato. Con questo, non vogliamo dire
me, il tetto di un edificio o anche sem- migliorare le informazioni associate a che una Fuji GFX 50S o una Pentax 645Z
plicemente la materia che caratterizza la ciascun pixel dell’immagine. non siano ottime per il paesaggio. Sono
superficie di qualsiasi soggetto presente certamente eccellenti, ma non a livelli
nell’inquadratura. Il regno del Full Frame incomparabili per i formati inferiori. A ri-
Per questo, le più aggiornate reflex e Anche in termini di gamma tonale e stabilire le distanze dovrebbero provve-
mirrorless di pieno formato da 36 a 50 gamma dinamica, le reflex e le mirrorless dere i futuri sensori da 100 e 150 mega-
Sempre in questa ipotesi di foto pano- Treppiedi e teste Occorre anche stazionarlo con cura, sia
ramiche multiple può essere ottima an- Per il treppiedi valgono le linee guida già dal lato della stabilità che come livella-
che la soluzione di un unico zoom di alta indicate nell’introduzione: deve essere mento, soprattutto se si prevede di ese-
qualità per fare tutto: in questo caso non adeguato alla fotocamera da sostenere guire più scatti da fondere in un’unica
occorre arrivare all’ultragrandangolare e (tenendo anche conto di obiettivo ed immagine panoramica. Sempre per le
quindi si parla di un classico 24-70mm eventuali accessori), meglio se in fibra panoramiche, in prima istanza potrebbe
f/2,8 (o equivalente in base al formato). di carbonio nei casi di escursioni a piedi. bastare la già menzionata testa a sfera
tuttofare e compatta. In questi casi si ripresa usata per fotografare ampie zone tempi di posa anche in presenza di luce
sfrutta semplicemente la scala graduata del cielo notturno mettendo in evidenza abbondante. Le applicazioni classiche
posta alla sua base per gestire gli sposta- la Via Lattea e i corpi celesti. sono quelle di accentuare il movimento
menti fra gli scatti, avendo cura di avere dell’acqua e delle nuvole in cielo. Esisto-
ogni volta un’ampia sovrapposizione. Filtri ottici no anche filtri ND digradanti (GND) per
Tuttavia, per evitare eccessivi errori di pa- Fra gli accessori tipici della fotografia di togliere luce soltanto al cielo e lasciarla
rallasse in presenza di oggetti vicini alla paesaggio abbiamo i filtri. Venuta meno passare tutta sul terreno, spesso meno
fotocamera nelle immagini da fondere, nella fotografia digitale l’esigenza di cor- luminoso.
è indispensabile che la fotocamera ruoti reggere (o alterare intenzionalmente) I polarizzatori servono essenzialmente
intorno alla pupilla d’ingresso dell’obiet- per via ottica il bilanciamento cromatico per togliere i riflessi dalle superfici non
tivo e non sul proprio piano focale, come in fase di ripresa, può esserci l’esigenza metalliche (ad esempio l’acqua), oltre
avviene di norma. Questo si può avere di compensare i livelli luminosi tra cielo che per saturare i colori. Con l’avven-
soltanto con una testa panoramica, che e suolo, spesso ben diversi. to delle reflex dotate di misurazione
prevede lo slittamento posteriore del Per questo si usano i filtri digradanti che dell’esposizione in tempo reale prima, e
complesso fotocamera+obiettivo per attenuano la luce sull’immagine con una di quelle autofocus poi, si dovette pas-
trovare il corretto posizionamento del certa progressione. sare dal normale polarizzatore (PL) al
tutto. Se parliamo di filtri veramente utili anco- polarizzatore circolare (CPL) per evitare
La stessa testa panoramica agevola an- ra oggi, ne cito due: ND e Polarizzatori. problemi di funzionamento del sistema
che l’esecuzione di più sequenze di scatti I filtri Neutral Density tolgono luce all’in- esposimetrico o di quello AF, che leg-
orizzontali, da sovrapporre e fondere per tera immagine, con vari fattori di filtratu- gevano l’immagine attraverso specchi
ampliare anche la copertura verticale ra, senza alterare il cromatismo, se sono semiriflettenti. Per questo, con le foto-
dell’immagine multipla. È una tecnica di di qualità. Servono per usare lunghi camere prive di specchio (mirrorless) c’è
Filtri a sensore
Ultima novità tra i filtri ottici, questi STC da ap-
plicare direttamente al sensore anziché davanti
all’obiettivo. Vantaggi: Filtro di minori dimen-
sioni, migliore angolo di incidenza dei raggi Filtri rettangolari
di luce, un solo filtro per numerose ottiche, Il più noto fra i sistemi per filtri
costi contenuti nel caso di ampia lente fron- rettangolari in resina è il Cokin. Il
tale. Svantaggi: Maggiori portafiltri si monta davanti all’obiettivo
rischi di sporco, necessità di tramite un anello adatto al diametro della filet-
esporre il sensore per mon- tatura anteriore. Il filtro a lastra si può inserire nella
tare il filtro. Naturalmente slitta del portafiltri, si può ruotare e si può posizionare in
è impossibile adottare que- modo adeguato all’effetto desiderato. Qui vediamo esempi di filtri GND (Graduated
sta soluzione per i filtri che Neutral Density), nei quali lo stacco fra l’area a maggiore densità e quella trasparente
richiedono una rotazione deve corrispondere alla linea di orizzonte nella scena da fotografare. La gamma Cokin
(GND e polarizzatori). prevede quattro serie (S, M, L, XL) in base alla “bocca” dell’obiettivo da filtrare. La serie
L (lastre da 100mm di larghezza) è quella che va per la maggiore con le reflex Full
Frame e APS-C.
maggiore libertà nella scelta del filtro zione, per poi unirli prendendo da cia- rama Stitching è la fusione di più foto-
polarizzatore. L’importante è che sia di scuno scatto le informazioni più leggi- grammi, parzialmente sovrapposti, per
ottima qualità dal punto di vista della la- bili. Concettualmente si sfruttano i dati ottenere un’unica immagine panorami-
vorazione ottica, per non penalizzare la delle zone di alte luci dalle immagini ca ad ampia copertura. Fra gli applicativi
resa dell’obiettivo. sotto-esposte e i dati delle ombre dalle più diffusi per questo genere di imma-
Ultimamente il produttore STC ha propo- immagini sovra-esposte. In realtà c’è una gini abbiamo AutoPano Pro, AutoStitch,
sto dei filtri ottici da applicare al sensore, fusione delle informazioni per avere pas- GigaPan Stitch e Hugin. Il Focus Stacking
anziché montarli davanti all’obiettivo. La saggi più progressivi e realistici, ma l’idea è la fusione di più fotogrammi con la
resa è buona e permette di filtrare tutto è comunque quella di estendere la gam- stessa inquadratura, ma diverso piano di
il corredo ottico con un notevole rispar- ma dinamica rendendo perfettamente messa a fuoco, per ottenere la massima
mio. Consigliamo di eseguire il montag- leggibili tanto le zone che verrebbero nitidezza possibile sull’intera immagine.
gio del filtro al riparo da polvere e vento. bruciate, quanto quelle che sarebbero Seppure più complessa e limitata alle
totalmente nere con un’unica esposizio- scene statiche, questa tecnica nata per
Software ne intermedia. Oltre alle relative funzio- la micro e la macrofotografia supera di
Ci sono vari tipi di software utili nella ni di Lightroom e Photoshop, la fusione molto la nitidezza ottenibile con la sola
fotografia di paesaggio: HDR, Panora- HDR vede parecchi software dedicati, sia chiusura del diaframma per aumentare
ma Stitching e Focus Stacking. La ripre- gratuiti che a pagamento. Tra quelli free, la profondità di campo. Tra i programmi
sa HDR (High Dynamic Range) consiste segnaliamo HDR Efex Pro e Luminance dedicati al Focus Stacking, si segnalano
nell’eseguire più scatti con la stessa HDR, mentre tra i più noti a pagamento Helicon Focus e Zerene Stacker.
inquadratura a diversi livelli di esposi- ci sono Aurora HDR e Fotomatix. Pano-
Locus Map e Viewranger per Android e iPhone sono tra le nostre App preferite per la gestione dei percorsi in montagna. Della
seconda si nota qui la modalità Skyline, che usa la fotocamera del telefono per identificare i luoghi circostanti, mostra i punti
rilevati sul percorso e usa le frecce per indicare i sentieri da seguire nell’itinerario impostato.
Come ormai avviene in ogni campo, con una notevole disponibilità di itinera-
anche per le attività in montagna si ri locali gestiti dalla community. Altimetro preciso dà le indicazioni di quota in
possono trovare delle App di supporto. Locus Map offre molte mappe per tut- metri o piedi basandosi sull’altitudine della
Ovviamente occorre considerare la con- to il mondo, come quelle gratuite di località (in questo caso 0 m per Ravenna), sul
nessione alla rete per tutte quelle che lo OpenStreetMap e altre a pagamento, ne rilevamento reale tramite GPS (in questo caso
richiedono. consente l’uso online e offline, permette 10 metri, corrispondenti all’effettivo livello al
L’App più ovvia da consultare è quella di salvare i percorsi, ha la gestione GPS quale mi trovavo) e sull’eventuale sensore di
relativa alle previsioni meteo. Ce n’è per intelligente per contenere i consumi e pressione presente nel dispositivo.
tutti i gusti e le zone, e ciascuno ha cer- include anche le funzioni meteo.
tamente la sua preferita per affidabilità e Funzionalità: 1) Ricerca per indirizzo, co-
praticità d’impiego. ordinate, punti, foto localizzate, Google audio e video. Supporta file Kml, Kmz e
Però c’è anche dell’altro. Places, Wikipedia. 2) Numero illimitato Gpx e dispone di statistiche testuali e
grafiche complete. La visualizzazione
di punti d’interesse. 3) Geocaching. 4)
cartografica consente la scelta tra Go-
Mappe, sentieri e percorsi Record del circuito. 5) Voce di navigazio-
ogle, mappe topografiche americane
A parte le App generiche riguardanti le ne e guida. 6) Condivisione della posizio-
e OpenStreetMap. Consente inoltre di
mappe, ve ne sono diverse dedicate alle ne. 7) Importazione/esportazione dati. scaricare le mappe per un utilizzo offline
escursioni in montagna che riportano MyTrails ha la particolarità di essere li- per un apprezzabile risparmio di batteria
sentieri, dislivelli, grado di difficoltà e bero da pubblicità anche nella versione e dati internet.
tempistiche per camminate, sci e cicli- gratuita. Come mappe, usa le gratuite ViewRanger è un’App Android e iPhone
smo. OpenStreetMap, Yahoo, Bing, Google e dedicata all’escursionismo, al ciclismo,
Alcune App di mappe richiedono una quelle a pagamento OS OpenData (GB), allo sci, alle uscite a cavallo che si affi-
connessione continua per consultare le IGN TOP25, TOP50, Cadastre, Satellite da a mappe gratuite (OpenStreetMap,
mappe online, e per questo non sono and Littoral (marine), Tour & Trail. Può OpenCycleMap, OpenSnowMap, Tran-
molto consigliabili in montagna, mentre operare offline e offre statistiche in so- sport Map, ecc.) e altre a pagamento
altre consentono di scaricare le mappe vrimpressione, con circa 40 parametri. (Kompass, L.A.C., GeoGuide, Geo4Map,
e poi orientarsi con l’uso del solo GPS e Aggiunge segnavia automatici e manua- S.E.R., ecc.) anche specifiche dell’Italia,
una sua gestione intelligente per conte- li e permette la condivisione dei percorsi. con navigazione associata al GPS del
nere i consumi. Tra queste, segnaliamo Oruxmaps è un’App per Android che telefono. Permette di scaricare percorsi,
Locus Map Free, Oruxmaps e ViewRan- permette di caricare un tracciato, re- crearne dei propri e salvarli in un elenco,
ger, particolarmente complete e funzio- gistrare un percorso e salvarlo in un creare waypoint, gestire i tempi, cono-
nali, ma c’è anche Wikiloc (per Android elenco, creare waypoint, condividere la scere le distanze e l’altitudine, condivi-
e iPhone) che è molto diffusa in Italia e posizione sui profili social, allegare foto, dere la posizione sui profili social, allega-
Altimetro
Anche se alcune App di navigazione inclu-
dono funzioni di altitudine, in alcuni casi gli
utenti si lamentano per la precisione limita-
ta di queste opzioni, non sempre implemen-
tate con grande accuratezza. Naturalmente
esistono specifiche App dedicate solo a
questo.
Noi abbiamo installato e utilizzato Altime-
tro preciso, ma esistono anche altre App
ben realizzate, come Runtastic Altimeter e
Bussola, Altimeter & Altitude Widget, Al-
titude, My Elevation. Alcune di queste App
si limitano a comunicare l’altitudine a livello
del suolo, desunta dalle coordinate geogra-
fiche, mentre altre prevedono il calcolo di
questo dato tramite GPS, tenendo così con-
to anche del piano di un edificio nel quale ci
si può trovare.
SunSurveyor per Android e iPhone, nelle versioni Lite e a pagamento, offre funzionalità per sapere come cade la luce del Sole nei diversi luoghi e nei diversi momenti, aiutan-
do a pianificare le riprese fotografiche. Informazioni simili riguardano anche la Luna e il cielo senza Luna, per fotografare la Via Lattea.
di vette da OpenStreetMap e una model- offline. Una volta online, permette di per fotografare una location all’alba o
lazione 3D dei dati di elevazione (Digital condividere le foto sui social. Conosce al tramonto.
Elevation Model della NASA). Permette non solo 746.000 nomi di vette, ma an- 3. Visualizzare il sole per la durata del
di sovrapporre i nomi delle vette alla sce- che 25.000 castelli, 11.000 rifugi e 2.000 giorno o dell’anno.
na inquadrata dallo smartphone, regi- cascate, dei quali fornisce dati aggiuntivi 4. Calcolare il rapporto e la proiezione
strandoli anche sulla foto. La sovrapposi- all’utente. dell’ombra, visualizzare le ombre pro-
zione tra il modello virtuale e l’immagine iettate dal Sole.
inquadrata, può correggere gli errori del Posizione del Sole e della Luna 5. Osservare il Sole in un dato luogo in
GPS e della bussola. A cavallo tra astronomia e fotografia (ma varie date, per pianificare l’arrivo e la
PeakVisor per Android e iPhone usa i anche per altre applicazioni), Sun Sur- ripresa al momento giusto.
dati GPS per identificare l’area inqua- veyor per Android offre funzioni interat- 6. Bussola.
drata dallo smartphone, riportando in tive per: 7. Nelle versioni a pagamento, offre an-
sovrimpressione i nomi delle cime, l’alti- 1. Visualizzare la “golden hour” e la “blue che diverse opzioni riguardanti la Luna
metro, la bussola e il percorso del Sole. hour”, pianificando le riprese. e il cielo senza Luna, per fotografare la
Questo può avvenire anche in modalità 2. Trovare il periodo dell’anno e l’angolo Via Lattea.
I panorami estremi
Fotografare l’azione
In queste situazioni tutto si sviluppa velocemente ed è essenziale non farsi scappare le fasi più significative. Occorre però anticipare l’azione e quindi scegliere un’ottima posi-
zione di ripresa, prestando attenzione anche alla luce.
>> Dati di scatto: 1/2500s a f/7.1, ISO 800. Focale 170mm su reflex Nikon DX.
Lo sport in montagna può significare oltre, evitando la scelta del Full Frame. le e luminosità costante f/4 per il sistema
arrampicate, sci, mountain bike, rafting. micro Quattro Terzi, equivalente ad un
Rispetto al professionista della fotogra- Obiettivi 24-200mm. Interessante anche l’abbina-
fia sportiva che scatta più che altro da Nello sport vissuto in prima persona mento tra questo superzoom e una foca-
bordo campo o pista, qui spesso occorre possono servire obiettivi grandangolari le fissa di alta luminosità (da f/1,7 a f/1,2)
raccontare l’azione dall’interno. anche piuttosto spinti, ad esempio per con una focale equivalente compresa fra
Se foste il fotografo incaricato di docu- raccontare dall’interno il gruppo che si il 35mm e il 50mm, o al limite 85mm.
mentare un’arrampicata o una discesa, prepara ad affrontare una prova. In altri
dovreste probabilmente mettervi in gio- momenti potrebbero servire lunghezze Action camera
co direttamente; questo significa però focali più normali, meglio se di buona Per le riprese in soggettiva, soprattutto
avere poco spazio per l’attrezzatura. Le luminosità per gestire le frequenti situa- video, una action camera fissata al casco,
priorità assolute sono quindi leggerezza zioni di ombra e di tramonto precoce o al mezzo, è quello che ci vuole. La pro-
e semplicità d’uso. nelle vallate, oltre che la luce ambiente spettiva è sempre molto grandangolare
di sera. e questo semplifica tutte le problemati-
Fotocamere Poi naturalmente serve un buon teleo- che di ripresa, oltre a far entrare nell’a-
Rimanere leggeri significa come sempre biettivo per tutte le situazioni a distan- zione. È questo che ne ha decretato il
ragionare anche e soprattutto di obietti- za, meglio uno zoom. Addirittura, si può successo.
vi, ma questo si riflette sulla scelta della considerare l’ipotesi di un solo obiettivo Ormai i modelli di un certo livello offro-
fotocamera. Per questo vale la pena di superzoom col quale fare tutto o quasi. no il video 4K a 60 fps, eventualmente a
considerare il formato micro Quattro Ter- In genere sono ottiche amatoriali senza pieno sensore (proporzioni 4:3 anziché
zi, che dimezza tutte le lunghezze focali eccessive pretese di qualità (ma anche 16:9) e la ripresa Raw.
e riduce di circa i due terzi gli ingombri e senza infamia) come il sempre apprezza- Ci sono quelle già dotate di una buona
i pesi del corredo da trasportare rispetto to 18-135mm del formato APS-C, equi- impermeabilità (immersione fino a 10
ad un equivalente Full Frame. valente al 27-200mm nel Full Frame. metri) e quelle che per garantire la te-
Volendo un sensore un poco più grande Olympus ha previsto anche un interes- nuta richiedono una custodia, che però
si può arrivare al formato APS-C, ma non sante 12-100mm di qualità professiona- arriva a ben 40 metri di profondità.
Panasonic Lumix DC-G9 (Anno: 2017) Panasonic Lumix G Vario 12-60mm f/3.5-5.6 Asph Olympus M.Zuiko Digital ED 12-100mm f/4.0 IS Pro
Per questo genere di foto servono fotocamere pron- Focale equivalente su Full Frame: 24-120mm Focale equivalente su Full Frame: 24-200mm
tissime sotto tutti gli aspetti. La nuova Lumix DC-G9 Dimezzando le focali effettive grazie al formato micro Olympus ha inserito uno zoom di notevolissima escur-
ha un veloce tracking del soggetto e una raffica da 20 Quattro Terzi e contenendo la luminosità, si ottiene uno sione anche nella linea professionale, cosa alquanto in-
fps. Senza autofocus continuo e sfruttando l’otturatore zoom tuttofare compatto di ottima escursione. Sigillato solita. Sigillato contro le intemperie, questo luminoso
elettronico, la G9 arriva addirittura a 60 fps. Non solo, contro polvere e spruzzi, questo zoom autofocus con superzoom M.Zuiko Digital ED 12-100mm f/4.0 IS Pro
la funzione Photo 6K permette di estrarre foto da 18 motore passo-passo prevede il doppio stabilizzatore: impiega un raffinato schema ottico costituito da 17
megapixel da sequenze video 6K a 30 fps. In questo ottico più il sensore flottante nel corpo macchina. Il Pa- elementi (dei quali 1 DSA, 3 asferici, 5 ED e 2 Super HR
modo è possibile scegliere l’istante più significativo di nasonic Lumix G Vario 12-60mm f/3.5-5.6 ASPH Power e 1 HR) in 11 gruppi e un diaframma arrotondato a 7
ogni azione. La fotocamera ha un sensore Quattro Terzi OIS impiega 11 elementi (dei quali 3 asferici e 1 ED) in lamelle. La messa a fuoco minima è di soli 1,5 cm sul
(17,3x13mm) da 20,3 megapixel con doppio stabiliz- 9 gruppi e un diaframma arrotondato a 7 lamelle. La grandangolo e 27 cm all’estremità tele. Pesa 561 gram-
zatore (sensore più obiettivo) che arriva a compensare messa a fuoco minima è a 20 cm. Pesa 210 grammi e mi e misura 68x117mm, con diametro filtri 72mm.
6,5 stop. I filmati possono arrivare al 4K (3.840x2.160) misura 66x71mm, con diametro filtri 58mm. Come Come obiettivo micro Quattro Terzi, è disponibile nella
60p/150 Mbps, oppure Full HD (1.920x1.080) 30p/20 obiettivo micro Quattro Terzi, è disponibile nella sola sola montatura per Olympus e Panasonic.
Mbps. Il mirino Oled da 3.680.000 punti ha il refresh a montatura per Olympus e Panasonic.
120 fps e presenta tre livelli d’ingrandimento da 0,83x
a 1,66x, mentre il monitor Lcd orientabile di tipo Touch
è da 3 pollici con 1.040.000 punti. Il sistema AF è del
tipo a contrasto con DFD, Post Focus e Focus Stacking,
impiega 225 zone ed ha una sensibilità minima di -4 EV.
La G9 ha un doppio slot SD ed è protetta da polvere e
spruzzi, resiste al gelo, pesa 658 grammi con la batteria
e ha dimensioni di 136,9 x 97,3 x 91,6 mm.
Prezzo: circa € 1.700.
Sony FDR-X3000
La forma di questa action camera è più da videoca-
GoPro Hero6 Black mera. Registra video 4K (3840x2160) a 30p e il Full
La GoPRo Hero6 Black offre il video 4K in 16:9 a 60 fps HD (1920x1080) a 60p, è impermeabile e antiurto con
e il video 4K in 4:3 a 30 fps, più il Full HD a 240 fps ed la custodia subacquea fino a 60 metri in dotazione. Il
Sony E 18-135mm f/3.5-5.6 OSS è impermeabile senza custodia subacquea fino a 10 sensore da 1/2,5” con 8,2 megapixel è del tipo Exmor
Focale equivalente su Full Frame: 27-202mm metri. Il sensore da 12 megapixel è abbinato al nuovo R retroilluminato, abbinato al processore Bionz X già
La recente interpretazione di questo classico moderno processore GP1 che migliora la gamma dinamica e la apprezzato sulle fotocamere Sony più evolute per la
è dedicata alle mirrorless Sony di formato APS-C. Que- resa con luce scarsa. Lo stabilizzatore integrato garan- migliore gamma dinamica e una resa superiore con
sto superzoom autofocus Sony E 18-135mm f/3.5-5.6 tisce video fluidi e stabili e lo schermo LCD è da 2” con luce scarsa. Lo stabilizzatore ottico SteadyShot ga-
OSS con motore lineare impiega 16 elementi (dei quali TouchScreen. Usa schede micro SD e integra il Wi-Fi a 5 rantisce video stabili. L’obiettivo Zeiss equivalente a
1 asferico e 2 ED) in 12 gruppi e un diaframma a 7 la- GHz e il Bluetooth. Consente slow motion, TimeLapse, un 17-32mm f/2,8 mette a fuoco a partire da 50 cm.
melle. Lo stabilizzatore ottico compensa in determinate ripresa intervallata, raffiche di foto a 30 fps e video in Dispone di Wi-Fi con NFC e GPS, usa schede micro SD e
circostanze la modesta luminosità massima. La messa loop. Permette il controllo vocale, la ripresa HDR e l’ac- Memory Stick, consente live streaming, TimeLapse, raf-
a fuoco minima è a 45 cm. Pesa 325 grammi e misura quisizione immagine in formato Raw. Pesa 117 grammi fiche di foto e video in loop. Pesa 114 grammi e misura
67x88mm, con diametro filtri 55mm. Come ottica origi- e misura 62x44,6x32,7mm. 29,4x47x83mm.
nale, prevede la sola montatura Sony E. Prezzo: circa € 450. Prezzo: circa € 550.
Fotografare l’acqua,
in montagna
C’è spesso una sensazione di quiete e silenzio in queste immagini, ma non è detto che arrivare sul posto non sia costato sudore e fatica. Il segreto per scatti di questo genere sta
nella cura del dettaglio e nella stabilità: se l’acqua si muove, la roccia in primo piano deve essere nitidissima. Fondamentale, come sempre, la luce. Utile anche provare vari tempi
di scatto, perché la velocità dell’acqua è abbastanza variabile nelle diverse situazioni ed è difficile prevedere l’efficacia dell’effetto.
Foto Shiro Hagihara per Fuji. Esposizione
>> Dati di scatto: 1/6 s, a f/16, ISO 800, DR 400%. Fotocamera Fuji GFX 50S con obiettivo GF 32-64mm f/4 R LM WR a 47,3mm.
Ovvero andar per laghi, fiumi e ruscelli. la qualità dell’immagine deriva in gran maggiore alla buona tenuta delle sezio-
Qui non ripeteremo le considerazioni sui parte dall’obiettivo, una mossa furba ni telescopiche e alla realizzazione anti-
corpi macchina e gli obiettivi, che sono potrebbe essere quella di partire da una corrosione delle gambe del treppiede,
a tutti gli effetti le stesse del paesaggio, valida reflex APS-C dotata di protezione se volessimo immergerle per realizzare
ma un’attenzione in più l’acqua la meri- dagli agenti atmosferici ed equipaggiar- certe inquadrature.
ta. la di ottimi obiettivi per ricavare il massi- Alcune pubblicità di questi prodotti ac-
Chiarendo che, per quanto sigillate, le mo dal sensore e dalla capacità di elabo- cennano a questi aspetti, o perlomeno
attuali fotocamere a ottiche intercam- razione dei processori moderni. alla facilità nello smontare e pulire le
biabili non possono essere immerse Quale che sia il formato del corpo mac- sezioni dallo sporco che potrebbe en-
nell’acqua, restano comunque da prefe- china, per questo tipo di foto si può dare trare operando in ambienti fangosi. Ad
rire quelle protette da polvere e spruzzi. una preferenza anche maggiore del so- esempio, l’uso di bulloneria e di puntali
Questo perché, cadute in acqua a par- lito alle ottiche zoom. Personalmente, in acciaio inox sarebbe preferibile al fer-
te, vanno messi in preventivo i possibili non mi metterei a cambiare l’obiettivo su ro cromato o all’alluminio anodizzato,
schizzi di una cascata o ruscello. Natu- un sasso viscido davanti ad una cascata. come nel caso di prodotti Gitzo partico-
ralmente non va dimenticato il rischio di larmente raffinati e costosi.
pioggia, sempre presente nelle escursio- Treppiedi L’alternativa è quella di dedicare un
ni in montagna. Fotografando in prossimità dell’acqua treppiede economico (ma non debole!)
Per questo, considerando anche che consiglieremmo un’attenzione ancora a questi usi più gravosi, accettando che
Luca Mich
www.lucamich.com
Sassolungo. Inverno, ore 6.50, temperatura -18°: tanta bellezza merita qualche sforzo.
>> Dati di scatto: 1/60s a f/11, ISO 200. Focale 28mm su Full Frame.
Poi mi prese un’altra passione, quella per Cosa può rendere “grande” una sem- in vendita. Certo è un po’ una provoca-
l’alpinismo. Abitando in mezzo alle Do- plice fotografia? zione, ma credo che, soprattutto per chi
lomiti non era poi strano. Così quando Composizione e perfezione tecnica sono inizia, l’investimento più importante da
i miei amici di università il sabato sera chiaramente elementi importanti, ma fare sia quello nella formazione. Spesso
uscivano per andare in discoteca, io pre- nella fotografia di montagna quello che invece ci convinciamo che quella nuova
paravo lo zaino e andavo a letto presto fa la differenza è la luce. ottica, quell’accessorio, quel nuovo sen-
perché alle 4 o alle 5, quando i miei amici Ogni fotografo di buon livello sa control- sore ci permetteranno di scattare foto
andavano a dormire, io partivo per qual- lare, gestire, la composizione e gli stru- migliori, ma quasi mai è così.
che parete da scalare. Fotografia, monta- menti, ma non la luce. Quando lavoro in Per venire alla mia attrezzatura, fotogra-
gna, alpinismo, ecco cosa mi affascina da studio decido io come modellarla, scelgo fo in con fotocamere Full Frame, attual-
sempre. Ad Antonio devo anche un’altra lo schema già mentre parcheggio l’auto, mente con Nikon D800 e D810 e come
passione, quella per l’insegnamento; poi mi bastano un paio di regolazioni e ottiche spazio dal 14-24mm f/2.8 al
era davvero bravo a spiegare le cose più lo scatto è fatto. In montagna è sempre 300mm f/2.8, comprese le Tilt Shift. Ov-
complicate. Nel 1994 ho ottenuto il tito- una sfida, una scommessa, non sai mai viamente come professionista posseggo
lo di istruttore di alpinismo che conservo se porterai a casa una buona immagine. un corredo di ottiche non comuni tra gli
tutt’ora, poi ho iniziato a tenere i primi amatori. Tuttavia ricordo ai miei allievi,
corsi di fotografia. Qual è la tua attrezzatura e quale con- soprattutto nei workshop in montagna,
Credo che non si possa diventare foto- siglieresti? che “più attrezzatura porterete, meno fo-
grafi di montagna senza esserne inna- Premetto che durante i corsi mi piace ri- tograferete”.
morati. Solo così il freddo, la fatica, la petere spesso ai miei allievi che per fare Pesi e ingombri dell’attrezzatura van-
sete diventano il prezzo che dolcemente una buona foto occorrono solo tre cose: no infatti valutati molto attentamente
paghiamo per assistere al grande spetta- un diaframma, un otturatore… e una in montagna, anche perché ci si muove
colo. buona idea! E le buone idee non sono prevalentemente in una “no comfort
Una grande nevicata. Bisogna essere veloci a fotografare questa meraviglia, perché qualche ora di sole può essere sufficiente per far
cadere la neve dei rami.
>> Dati di scatto: 1/320s a f/9, ISO 500. Focale 120mm su Full Frame.
dai viraggi alle solarizzazioni, dall’iper- monto e all’alba già in quota. prevedere la posizione di sole e luna per
saturazione in stile Fontana alla simula- Data la mia solida formazione alpinistica pianificare le riprese .
zione dell’infrarosso, all’iperrealismo. dedico sempre una parte della forma-
Pur essendo convinto che il fotografo ab- zione ai pericoli della montagna che, Quali consigli daresti ai giovani che
bia la responsabilità artistica di proporre seppur bellissima, può mettere l’escur- desiderano migliorare la loro fotogra-
la propria e personale interpretazione sionista impreparato davanti a rischi ele- fia di montagna?
della realtà, mi ritengo un fotografo del- vati. Quindi insegno sempre gli elementi 1. Acquistate un buon treppiedi e por-
la realtà. Mi piace cercare temi fotografici base di topografia e orientamento, la tatelo sempre con voi.
vicini, compatibili con l’esperienza visiva corretta preparazione dell’escursione, la 2. Uscite dai sentieri battuti, ma siate
normale, che chiunque può vivere sem- scelta dell’attrezzatura tecnica. prudenti e sappiate rinunciare, se oc-
plicemente guardando un paesaggio. Lo Dal punto di vista fotografico, di sabato corre.
straordinario palcoscenico della natura cerco di far acquisire la padronanza dei 3. Programmate con scrupolo la vostra
contiene già tutto ciò che occorre per fondamentali della fotografia manuale e escursione individuando esattamen-
emozionarci ed incantarci. Una buona dei meccanismi di risposta alla luce dei te quali versanti saranno al sole o in
foto non deve necessariamente andare sensori digitali, mentre la domenica è ombra, e a che ora.
oltre a ciò che è possibile vedere, deve dedicata alle tecniche di esposizione a 4. Se volete fotografare un’alba o un
però saper raccontare. destra. Al termine della giornata spiego tramonto arrivate sul posto ben in
come usare i filtri a lastra, a cui dedico anticipo e preparatevi allo scatto. La
Come organizzi i tuoi workshop? comunque un workshop avanzato. magia dura un attimo.
Generalmente prevedo il pernottamen- Dedico anche molta attenzione alla se- 5. Fatica, freddo, scomodità, meteo in-
to in rifugio. In questo modo si vive più lezione delle immagini, alla post-produ- certo spesso portano a foto migliori.
intensamente l’esperienza della monta- zione e alle principali applicazioni per 6. Se siete principianti, imparate a scat-
gna e si ha la possibilità di trovarsi al tra- il calcolo delle effemeridi in modo da tare in manuale e a leggere l’isto-
Foto scattata durante un trekking fotografico in Marocco. A marzo in questa regione le condizioni climatiche possono essere davvero
mutevoli. Il giorno prima camminavamo tra i mandorli in fiore di alcuni villaggi Berberi, poche ore dopo siamo stati raggiunti da una
perturbazione a oltre 2600 metri. In un paio d’ore il sole ha lasciato il posto a freddo, neve e vento, ma ho deciso di uscire a fotografare
il posto del nostro bivacco ed ho scoperto che il tempo dava segni di miglioramento: all’orizzonte la luce era magnifica. Ho composto
l’immagine in modo da equilibrare la luce artificiale all’interno della tenda con quella naturale nel cielo, prima che svanisse.
>> Dati di scatto: 1/55s a f/8, ISO 100. Compatta Coolpix P7000, focale 27mm equivalente su Full Frame.
gramma. shop (e da qualche anno di Capture One mondo di eccessi, di prati fosforescenti e
7. Scattate solo in Raw e in manuale, che utilizzo in studio) e da molti anni cieli post-atomici.
esponendo a destra. tengo regolari corsi di post-produzione È in questo clima di mancanza d’auten-
8. Acquistate un buon set di filtri a la- a diversi livelli. ticità che alcuni autori preferiscono non
stra e portateli sempre con voi. Non capisco i fotografi che si vantano di esporsi…
9. Imparate a vedere in bianconero e non eseguire la post-produzione delle
leggete la teoria del sistema zonale proprie foto. Perché dovrebbero rinun- Ci descrivi il tuo tipico flusso di lavo-
di Ansel Adams. ciare a migliorare le proprie immagi- ro?
10. Per i più avventurosi, frequentate un ni? Tanto più che la fotografia, sin dalle Il mio modo di lavorare è tutto somma-
buon corso di alpinismo sue origini, non è mai stata la semplice to semplice e lineare: correzione della
riproduzione della realtà. Basti pensare gamma dinamica, regolazione dei con-
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- al bianconero; non è una falsificazione trasti, modellazione della luce, ricam-
duzione delle immagini? della realtà togliere il colore dalla nostra pionamento se necessario, maschera di
Sin da quando sono passato al digitale esperienza visiva? contrasto.
nel 2005 sono un sostenitore di Photo- Il problema è che oggi viviamo in un
Ioannis Schinezos
www.ioannisschinezos.com - www.ioannis.schinezos.it
Ioannis Schinezos è fotografo professio- Glanzlichter, MML, Asferico, IGPOTY). va affrontare con successo ogni singolo
nista e pubblicista, autore di 8 libri. Scri- campo di applicazione, dall’impiego dei
ve e fotografa per diverse riviste europee Quando hai scoperto la passione per teleobiettivi per la ripresa di uccelli e
di natura, fotografia, viaggio. la fotografia? mammiferi agli obiettivi grandangolari
Insegna Fotografia della Natura nella Fa- Ho iniziato a riprendere la natura nei per l’ambiente naturale, fino alle tecni-
coltà di Agraria nell’Università di Padova primissimi anni Ottanta e poiché il mio che di ripresa ravvicinata, indispensabili
ed è art-director e redattore di Asferico, interesse immediato era il mondo dell’e- per la flora e gli insetti. E così è stato. Ho
la rivista ufficiale dell’Associazione Fo- ditoria, soprattutto i mensili specializza- però sempre avuto un particolare inte-
tografi Naturalisti Italiani. Ha ottenuto ti, ho compreso che per avere possibilità resse per la botanica e, pur continuando
ripetuti riconoscimenti in concorsi inter- di pubblicazione dovevo mostrarmi un a lavorare a 360°, me ne sono appassio-
nazionali di fotografia naturalistica (GDT, fotografo polivalente. Questo significa- nato.
Il libro
Chloris, fotografie di Ioannis Schine-
zos con Roberta Pagano.
Testi di Prof. Alessandro Minelli.
Formato 22x22cm, 96 pagine, 63 foto-
grafie bianconero.
Medias Publishing
Prezzo: € 25
Disponibile online www.nhbs.com
Esistono dei ‘filoni’ creativi definiti rienza, ma si possono ottenere imma- Quali pensi che siano i principali erro-
nella fotografia di natura? gini poetiche e dalla composizione ri di un principiante che inizia a foto-
Anche la fotografia naturalistica è at- pregevole. grafare la flora in montagna?
traversata periodicamente da diverse È vero. I diaframmi aperti sono molto in Chi effettua i primi passi nell’ambiente
tendenze. Ultimamente si assiste spesso voga negli ultimi anni, mentre prima una naturale ha difficoltà nell’individuare i
all’utilizzo creativo dello sfocato e del profondità di campo estesa – tutto a fuo- soggetti o, per meglio dire, individuare
mosso intenzionale (ICM, intentional ca- co – era la regola. L’impiego di diaframmi la loro valenza estetica. In un libro o in
mera movements) per ottenere immagi- aperti, specie se abbinati a determinati una proiezione, l’osservatore guarda le
ni pittoriche a carattere astratto. tipi di luce e focali medio-lunghe, porta immagini ingrandite, isolate nella pagi-
In ambito montano probabilmente l’uni- a risultati interessanti. na, senza punti di riferimento; ad esem-
co caso di applicazione dell’ICM riguarda A migliorare l’effetto dello sfocato han- pio, i disegni astratti di una corteccia
gli ambienti boschivi, utilizzando come no contribuito molto i diaframmi realiz- affascinano, i particolari strutturali di un
scenario i tronchi o il fogliame degli al- zati con numero elevato di lamelle, che piccolo fiore idem, ma una volta sul cam-
beri. creano un fuori fuoco particolarmente po, lo stesso osservatore non è maturo e
Personalmente amo molto il sottobosco gradevole. pronto per individuare la bellezza celata
ricco di felci, che sono tra i miei sogget- Tuttavia consiglierei di non esagera- nella natura. Sembrerà banale e ovvio
ti preferiti. Per quanto riguarda invece re con questi moduli espressivi perchè dire che, per trovare qualcosa occorre
l’ambiente naturale, trovo molto inte- spesso si finisce per realizzare immagini cercarla...
ressanti le giornate di tempo avverso, ripetitive e, forse, vuote: passato l’inizia- Per quanto agli errori, vedo spesso che
soprattutto la nebbia che crea atmosfere le entusiasmo per l’effetto, la fotografia i miei studenti mostrano un’iniziale diffi-
particolarmente suggestive. rimane in realtà priva di sostanza e di coltà nell’individuare il corretto rapporto
soggetto. A meno che non si tratti di un di riproduzione del soggetto, rapporto
Per gestire la profondità di campo ri- lavoro ben progettato, organico. che si ripercuote ovviamente sulla com-
dotta occorre un certo grado di espe- posizione dell’immagine; in altre parole,
Davide Camisasca
www.davidecamisasca.com
Fotografo e guida alpina, Davide Cami- Joly; curatrice Daria Jorioz, dirigente Negli anni Ottanta, quando ho comincia-
sasca è specializzato nei temi della mon- Struttura attività espositive, Soprinten- to, usavo il grande formato (in pellicola)
tagna e del reportage. In oltre vent’anni denza per i beni e le attività culturali, per realizzare spettacolari panoramiche.
gli sono state dedicate mostre personali Assessorato Istruzione e Cultura della Col tempo la mia fotografia ha avuto una
in importanti sedi espositive tra cui la Regione autonoma Valle d’Aosta. evoluzione e la continua frequentazione
Galleria Il Diaframma di Milano (1992), Davide ha pubblicato anche libri foto- dell’alta montagna mi ha portato ad af-
a Ginevra (1988), a Londra (1990), al Mu- grafici sul Monte Bianco, il Gran Paradi- finare la sensibilità e a concentrarmi su
seo della Montagna di Torino (1996), a so, il Gran San Bernardo, il Monte Rosa. paesaggi essenziali, rarefatti con pochi
Trento (1997) e, in più occasioni, in Valle E seguendo il suo interesse per le terre e elementi.
d’Aosta (tra il 1987 ed il 2007). le popolazioni che vivono a cavallo della
Nel 2012 l’Assessorato dell’Istruzione e catena himalayana, ha dato alle stampe Cosa può rendere “grande” una sem-
Cultura della Regione Valle d’Aosta gli Tibet, verso il Monte Kailas e Mustang il plice fotografia di montagna?
ha dedicato una mostra a Parigi, alla regno di Lo. Non c’è un solo elemento, la luce, la
Maison du Val d’Aoste, dal titolo “Glace composizione, la perfezione tecnica. La
et glaciers”, che sintetizza il suo percorso È nata prima la passione per la foto- tecnica è comunque scontata per un
di ricerca nell’ambito della fotografia di grafia o per la montagna? professionista.
montagna. Non è possibile distinguere, come spes-
È del 2014 una mostra dedicata al Giap- so accade a chi vive la montagna; vi è Quale ritieni sia il ruolo delle persone
pone, Lost in Japan, nella sala espositiva il desiderio di documentare le salite e all’interno dell’inquadratura?
dell’Hôtel des États ad Aosta. Si è poi l’ambiente dell’alta montagna. L’elemento umano definisce le propor-
appena conclusa ad Aosta la mostra zioni, ma non è fondamentale. È però
“La montagna fotografata, la montagna Cosa intendi comunicare attraverso le scontato nella documentazione di even-
scolpita” di Davide Camisasca e Marco tue immagini? ti sportivi in alta montagna.
Concorrenti del Trofeo Mezzalama 2007 stanno raggiungere la vetta del Castore 4220 metri.
>> Dati di scatto: 1/400s a f/13. ISO 100. Focale 34mm su Full Frame
Nero su Bianco. Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- mento di esposizione, livelli, nitidezza,
>> Dati di scatto: 1/320s a f/5.6, ISO 200. isca sul risultato delle immagini? chiarezza e correzione delle aberrazioni
Focale 35mm su Full Frame. L’attrezzatura deve essere affidabile e dell’ottica.
di qualità. Io uso Canon con varie otti-
che e recentemente le Sony delle serie Hai un aneddoto da raccontarci?
Alpha 7. In passato ho utilizzato fotoca- Ricordo un’avventura di alcuni anni fa,
mere di grande e medio formato, la Si- durante la realizzazione del libro “Oltre i
nar 10x12cm, la Pentax 6x7cm e Linhof 4000”. Ero in compagnia del mio amico
6x17cm. Massimo Comotti e di Diana, il mio cane.
Gli accessori sono i soliti, treppiede, mo- Dopo una salita di parecchie ore per
nopiede e a volte il filtro polarizzatore. raggiungere il rifugio Aosta ci rendem-
mo conto che l’edificio era in fase di ri-
Le dimensioni e il peso dell’attrezza- strutturazione e fummo quindi costretti
tura sono considerati un handicap in a dormire all’aperto ma non avevamo la
alta montagna; cosa ne pensi? necessaria attrezzatura.
Il problema indubbiamente esiste, io Per proteggerci dal freddo utilizzammo
cerco di ottimizzare l’attrezzatura limi- gli zaini svuotati, e Diana se ne stava ac-
A sinistra dall'alto: tandomi ad un corpo e un paio di obiet- cucciata vicino a noi per scaldarci.
Trofeo Mezzalama 2003, nella bufera sulla tivi. Per il freddo porto con me batterie
calotta del Naso del Lyskamm. di riserva e borse protettive. Quali consigli daresti ai giovani che
>> Dati di scatto: 1/350s a f/6.7, ISO 100. Quando ricevo degli incarichi importanti desiderano migliorare la loro fotogra-
Focale 300mm equivalente su Fulla Frame. mi faccio aiutare da un assistente. fia di montagna?
Valutare attentamente l’ambiente dove
Monte Rosa, Cordata lungo la cresta della Quale rapporto hai con la post-produ- si intende operare e costruire le proprie
punta Parro 4440 metri. zione delle immagini? immagini in modo essenziale e equili-
>> Dati di scatto: 1/1000s a f/4, ISO 80. Scatto in Raw ed eseguo i principali in- brato.
Focale 135mm equivalente su Full Frame. terventi in Photoshop, ovvero l’affina-
Jack Brauer
www.mountainphotography.com
La mia tenda sul ghiacciaio Kaskawulsh nel parco nazionale di Kluane, nello Yukon in Settembre 2016. Era l’ultima notte di un
Canada. È uno dei luoghi più spettacolari dove abbia mai campeggiato, con vista sul trekking di sette giorni nelle Tombstone
ghiacciaio largo 5-6 km. Adoro il contrasto cromatico tra il giallo caldo della tenda ed il Mountains dello Yukon, in Canada. Con i
tono freddo del ghiacciaio inospitale. compagni di viaggio c’era l’accordo che
>> Dati di scatto: 30 secondi a f/7.1, ISO 200. Focale 34mm su Full Frame. se di notte qualcuno avesse visto l’aurora
boreale avrebbe dovuto urlare per svegliare
Jack Brauer è un fotografo del Colorado Quando e come hai iniziato a fotogra- gli altri. Ci era già capitato di assistere
che scatta soprattutto in aree selvagge, fare? al fenomeno durante la settimana, ma
di solito percorrendo molti chilometri Il mio amore per la montagna è iniziato quella notte era incredibilmente potente;
con lo zaino in spalla e attraversando con lo snowboard, poi con lo zaino in io ero l’unico ancora sveglio e quando le
luoghi dove non esistono sentieri. spalla. La fotografia è arrivata dopo, da luci hanno cominciato ad “impazzire” nel
Si è laureato in Fine Art, principalmente giovane pensavo che la fotocamera mi cielo mi sono messo ad urlare con tutta
in intaglio (l’opera viene creata inciden- avrebbe impedito di vivere il contatto la forza dei miei polmoni. Il suono della
do e scavando il materiale grezzo), ma con la natura. mia voce echeggiava tra le montagne così
studiando anche litografia, xilografia e Ho comprato la mia prima fotocamera, forte da sorprendermi! C’era una assoluta
serigrafia. una Nikon Coolpix 950 da 2 megapixel, assenza di vento ed ho potuto riprendere il
Le sue fotografie sono state pubblicate con lo scopo di fotografare trame astrat- riflesso dell’aurora boreale sulla superficie
in tutto il mondo da numerose riviste, te da trasferire poi su lastre di metallo dell’acqua. Dopo aver fotografato per
come National Geographic Traveler, Al- con un procedimento di incisione (al circa un’ora ho riposto la fotocamera e mi
pinist, Outdoor Magazine, Lonely Planet college ho studiato xilografia, litografia e sono sdraiato su una roccia ad ammirare
Magazine, Wilderness Workshop, The serigrafia). Ho quindi iniziato a mettere l’aurora incantata per un’altra ora prima di
Wilderness Society e molte altre. Sono nel mio zaino la fotocamera e ho scoper- riaddormentarmi.
anche molto richieste le sue stampe Fine to il piacere di fotografare la montagna, >> Dati di scatto: 1 secondo a f/1.4, ISO
Art in grande formato. anche se la priorità l’avevano sempre le 3200. Focale 20mm su Full Frame.
Capitol Reef National Park nel sud dello Utah. Queste pazzesche formazioni rocciose sono chiamate “Il Tempio del Sole” e “Il Tempio della
Luna” ed emergono nel deserto. Per realizzare questa foto ho eseguito tre lunghe esposizioni con la stessa inquadratura mentre mia
moglie illuminava con la sua torcia una guglia diversa; poi ho unito gli scatti in Photoshop. Non mi capita spesso di fare del Light Painting,
ma in questo caso mi sono davvero divertito.
>> Dati di scatto: fusione di tre scatti da 30 secondi a f/2, ISO 1600. Focale 50mm su Full Frame.
realtà! colare quella di montagna, richiede una isca sul risultato delle immagini?
Il sito internet guadagna anche se con- forte motivazione e comporta notevoli Sicuramente gioca un ruolo importan-
tiene molti contenuti a tema, dato che sforzi fisici, anche per i molti chilometri te. Per me che eseguo spesso stampe di
questi favoriscono il tracciamento dei che occorre percorrere. grande formato la risoluzione è fonda-
motori di ricerca. Ci vuole abilità, ma anche fortuna per- mentale. Ovviamente la fotocamera non
Nella professione la specializzazione è ché si verifichino le condizioni di luce e basta, occorrono anche obiettivi di alta
utile, soprattutto oggi che ci sono tanti meteorologiche ideali. Quando questo qualità in grado di sfruttare al meglio il
fotografi di talento. Se hai un portfolio non accade è frustrante, ma occorre con- sensore.
fortemente focalizzato su un certo ar- tinuare ad insistere. Alla fine i risultati ar- Attualmente utilizzo una Sony A7R da
gomento, o su un luogo specifico, il tuo riveranno. 36 Mpxl (e presto comprerò la A7R III);
nome trarrà vantaggio dall’essere asso- Questo genere fotografico non offre come obiettivi ho i grandangolari Ca-
ciato a quella specializzazione. grandi soddisfazioni economiche ma, non 17mm e 24mm Tilt / Shift, oltre a un
come spesso nella vita, se la fotografia è Contax / Zeiss 35-70mm. Gli obiettivi Tilt
Quali sono le principali difficoltà che la tua passione e se la persegui con co- / Shift sono utili perché consentono di
si incontrano nella fotografia di mon- stanza alla fine avrai successo. mettere a fuoco piani diversi, come non
tagna? è possibile fare col solo diaframma.
La fotografia di paesaggio, ed in parti- Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ- In passato ho usato a lungo una fotoca-
Nel corso di una escursione sul monte Robson, la vetta più alta del Canada, siamo saliti al ghiacciaio Robson e per caso ho scoperto
questo scorcio dietro alla piccola cascata. Ho subito immaginato uno scatto all’alba e la mattina dopo mi sono svegliato molto presto per
poi tornare quando ormai era buio. Ero entusiasta di essere riuscito ad ammirare una così bella luce sulla cima della montagna e sulle
nuvole!
>> Dati di scatto: 1/6s a f/10, ISO 100. Focale 17mm su Full Frame.
mera folding in legno Tachihara 4x5”, con Oggi il mio zaino ha un peso che com- Quale rapporto hai con la post-produ-
obiettivi Schneider e Nikkor. plessivamente varia da 12 a 18 kg, a se- zione delle immagini?
conda della durata dell’itinerario e delle Cerco di fare in modo che l’osservatore
Le dimensioni e il peso dell’attrezza- esigenze fotografiche. abbia la sensazione di trovarsi all’interno
tura sono considerati un handicap in Ovviamente è importante anche man- della scena e quindi evito le elaborazioni
alta montagna; cosa ne pensi? tenere l’attrezzatura in condizioni di si- pesanti che possono soffocare la perce-
Sì, il peso dell’attrezzatura fotografica curezza! Se scatto sotto la pioggia o la zione naturale. Evito anche le “falsifica-
è un’effettiva preoccupazione dal mo- neve, metto una protezione alla fotoca- zioni digitali”, come l’aggiunta di una
mento devo trasportare anche quanto mera, che tolgo al momento dello scatto. luna, di una luce non reale, o la deforma-
serve per il trekking e per campeggiare. Inoltre occorre prestare attenzione alle zione delle montagne, o ancora la fusio-
In passato portavo con me anche una temperature estreme ed è importante ne di cieli di scatti diversi. A mio parere
fotocamera di grande formato 4x5” del non far passare la fotocamera dagli am- quando un fotografo fa queste scelte
peso di oltre 10 kg, oltre alle lastre. Poi bienti freddi a quelli caldi senza accli- dimostra insicurezza, come se la scena
però mi sono reso conto che il peso era matarla perché si possono avere grossi naturale non fosse abbastanza bella.
eccessivo e mi faceva perdere il piacere problemi di condensa all’interno degli Ritengo importante che le mie fotogra-
dell’escursione. Quando Canon ha mes- obiettivi e delle fotocamere. Quindi, se fie rispecchino la realtà della natura. Ov-
so a disposizione gli obiettivi Tilt / Shift fa freddo, lascio la fotocamera nella sua viamente effettuo le minime correzioni
sono passato al digitale e ho ridotto di custodia quando entro nella tenda o necessarie a valorizzare le immagini, ma
oltre la metà il peso dell’attrezzatura fo- nell’auto, e la lascio acclimatare prima di non apporto falsificazioni. Ritengo che
tografica. estrarla. gran parte della forza della fotografia di
Il monastero buddista di Tengboche nella regione del Khumbu in Nepal, con l’Ama Dablam che svetta sullo sfondo. Uno degli aspetti più
affascinanti del trekking sull'Himalaya è la costante presenza della cultura buddista.
>> Dati di scatto: 10 secondi a f/2, ISO 3200. Focale 50mm su Full Frame.
paesaggio derivi dalla fiducia che le im- tutt’intorno. Me ne stavo rannicchiato chi, felice di essere ancora vivo!
magini sono reali, ed io non voglio tradi- sotto la rupe e sentivo la roccia vibra-
re questa fiducia. re violentemente! Pensavo che l’intera Quali consigli daresti ai giovani che
Come software uso principalmente montagna stesse crollando e che presto desiderano migliorare la loro fotogra-
Lightroom, ed anche Photoshop per le sarei morto schiacciato. Non mi sono fia di montagna?
lavorazioni più complesse. Le mie rego- mai sentito così terrorizzato e certo di Per rispondere a questa domanda ci
lazioni riguardano il colore, il contrasto e morire. vorrebbe un libro intero! Posso dire che,
l’esposizione. Eppure, miracolosamente, la frana si in- prima di tutto, è utile fare escursioni per
terruppe. Una volta ripresomi dallo spa- trovare dei punti di ripresa unici, piutto-
Hai qualche aneddoto divertente da vento proseguii fino alla cima del crinale sto fotografare sempre gli stessi luoghi
raccontarci? dove pensavo di essere più al sicuro. dove vanno tutti.
Non è divertente, ma te lo racconto lo Una volta arrivato al rifugio seppi che In secondo luogo, occorre avere una
stesso. Era il luglio 2004 e mi trovavo a c’era stato un terremoto ed io mi ero tro- torcia e dei vestiti caldi per raggiungere
scalare una montagna delle Alpi Giulie vato vicino all’epicentro! I gestori mi rac- quei punti di ripresa prima dell’alba, o
in Slovenia. Ero quasi a metà della sali- contarono che anche il rifugio tremava dopo il tramonto, quando la luce è più
ta quando all’improvviso sento cadere così violentemente che sembrava stesse spettacolare.
un’enorme frana sopra di me. per crollare! Detto questo, buone fotografie possono
Istintivamente sono corso verso la rupe Ho poi continuato il mio itinerario at- essere fatte in qualsiasi momento della
più vicina per trovare un riparo; quando traverso le Alpi Giulie, scattando molte giornata, quindi non ci si deve limitare a
l’ho raggiunta le rocce mi rimbalzavano fotografie alle montagne e agli stambec- fotografare l’alba o il tramonto.
Andrea Gasparotto
www.andreagasparotto.com
La fotografia di Andrea Gasparotto è for- nema di montagna, la menzione d’onore Quando e come hai iniziato a fotogra-
temente influenzata dall’intenso legame nel concorso internazionale “Memorial fare?
con le montagne attorno a Bassano del Maria Luisa” (Spagna) per foto di Natura, La passione per la montagna mi ha ac-
Grappa, dove è nato, e dalla passione per Montagna e Avventura, e la menzione compagnato per tutta la vita, trasmessa
l’alpinismo. d’onore nel concorso “Moscow Interna- dai miei genitori che mi hanno inse-
Le sue foto hanno ricevuto numerosi pre- tional Photo Awards”. gnato ad amare le Dolomiti. Ho iniziato
mi in concorsi nazionali ed internaziona- Segnaliamo in particolare l’esposizione come escursionista, ma negli anni dell’u-
li ed hanno dato vita a diverse mostre “Il confine bianco” che ben esprime la niversità mi sono avvicinato all’alpini-
personali. Tra i riconoscimenti possiamo visione del fotografo: immagini che non smo, prima con lo scialpinismo poi con
citare il premio al concorso internaziona- si limitano a riprodurre l’ambiente, ma lo l’arrampicata.
le di fotografia sulle Dolomiti patrimo- interpretano in modo originale. È in pre- La fotografia in quel periodo era un mez-
nio dell’UNESCO “Premio Dino Buzzati”, parazione anche un libro, una versione zo per fissare i ricordi, ma già allora avevo
il premio al concorso internazionale estesa della mostra, che raccoglierà una capito di avere un discreto “occhio”. Con-
“FlashforDolomiti” di Cortina d’Ampezzo, settantina di scatti, sia in bianconero che servo ancora decine e decine di conte-
l’esposizione nell’ambito delle manife- a colori. nitori di diapositive di quegli anni in cui
stazioni del 62° Trento Filmfestival del ci- usavo una Pentax ME; la reflex analogica
è stata una buona palestra per imparare i inteso in senso classico. paesaggio si tende a privilegiare l’orien-
rudimenti della fotografia. tamento orizzontale, ma alcune delle
La passione vera è arrivata molto tempo Cosa può rendere “grande” una sem- mie foto più belle e originali sono sicura-
dopo, quando ho iniziato ad esplorare la plice fotografia? mente nel formato verticale.
fotografia digitale. È stato determinante La bontà tecnica deve esserci, ma non Un elemento che sfrutto molto è l’inse-
poter seguire tutto il processo di realiz- può essere il fattore principale; una foto rimento nella foto di linee, masse tonali
zazione di una foto, dallo scatto alla post- perfetta tecnicamente può essere total- e geometrie particolari, usando gli ele-
produzione, una possibilità di esprimere mente insulsa. La foto vincente è il mix di menti del paesaggio quasi come nella
la propria creatività impensabile per un una luce favorevole, di una composizio- fotografia di architettura.
dilettante ai tempi della pellicola. ne ben studiata e soprattutto di un taglio
La scintilla è scattata quando ho portato originale. Quali sono le tue fonti di ispirazione
la mia nuova reflex digitale in una gita Una grande foto deve raccontare qual- per i progetti fotografici?
con gli sci d’alpinismo e guardando i file cosa, catturare un momento unico, una Raramente programmo uscite esclusi-
delle immagini ho capito quali potenzia- luce particolare, rivelare una prospettiva vamente fotografiche, preferisco di gran
lità si celavano dietro quel materiale. inusuale, mostrare agli altri quello che lunga organizzare un’escursione con gli
non è semplicemente visibile ad occhio sci o a piedi, magari in compagnia, e co-
Cosa intendi comunicare attraverso le nudo; l’occhio del fotografo deve inter- gliere l’ispirazione del momento. Non mi
tue immagini? venire in modo decisivo nell’individuare piacciono i lunghi appostamenti statici,
Ci sono molti modi di fare fotografia di e realizzare un’immagine che non è sem- anche se a volte li faccio per situazioni
montagna. Il più diffuso è quello di an- plicemente la registrazione di quello che particolari, ma le mie foto migliori sono
dare con attrezzatura pesante in luoghi abbiamo davanti, ma una sua interpre- sempre nate mentre camminavo o salivo
non troppo difficili da raggiungere e tazione in chiave personale. Alle volte la con gli sci, magari col fiatone per segui-
realizzare foto “statiche” di paesaggio, creazione di qualcosa che, al di fuori di re un compagno che non si fermava ad
spesso con il grandangolo e ricercando quell’immagine, non esiste. aspettarmi: all’improvviso si crea una si-
l’effetto “pittorico”, magari con un uso L’affermazione secondo la quale la fo- tuazione, esce una luce particolare, com-
pesante della post-produzione. tografia dovrebbe riprodurre la realtà pare uno scorcio che mi cattura e in quel
Questo ha condotto negli ultimi anni oggettiva è quanto di più sbagliato si momento devo essere pronto con la
a vedere sui maggiori siti di fotografia possa immaginare; una fotografia che macchina a tracolla per catturare l’imma-
immagini spesso stucchevoli e tutte so- riproducesse semplicemente l’esisten- gine. Sono le immagini che mi cercano,
miglianti tra loro, apparentemente bel- te sarebbe piatta e noiosa. La fotografia non viceversa.
lissime, ma in realtà prive di anima e di deve esprimere la visione del fotografo Raramente realizzo progetti tematici,
originalità, un’estetica fine a se stessa. che ri-organizza il materiale visivo che preferisco seguire un filo conduttore a
Io invece prediligo una fotografia “dina- ha davanti a sè con gli strumenti tecnici lungo termine seguendo i diversi gene-
mica” in cui, mentre mi muovo da alpi- di cui dispone e ne fornisce la sua inter- ri delle fotografie che posso realizzare
nista nell’ambiente dell’alta montagna, pretazione personale. nell’ambiente montano, come ad esem-
cerco di far entrare nella serie di pixel di pio la fotografia notturna, gli ambienti
un file digitale non solo la mia visione Come costruisci l’inquadratura? innevati, i colori dell’autunno, le forme
personale del paesaggio, ma le sensazio- La fotografia di paesaggio classica spes- delle montagne e via dicendo.
ni profonde che quegli ambienti unici, so si avvale di ottiche grandangolari e
splendidi e incontaminati suscitano in usa inquadrature che spesso seguono Quali sono, a tuo parere, i principa-
chi vi si trova immerso, quasi in simbiosi certe regole, la regola dei terzi, primo li errori dei neofiti della fotografia di
con la natura della montagna. piano più sfondo, e così via. Io invece montagna?
Nelle mie foto cerco sempre di portare costruisco ogni inquadratura sulla sug- Uno dei problemi dei neofiti, e non solo,
la mia visione e interpretazione perso- gestione del momento, andando a cer- è l’omologazione dei luoghi e dei temi.
nale del paesaggio montano, mettendo care gli elementi che compongono la Esistono migliaia di fotografie di luoghi
spesso l’accento sulla sproporzione tra fotografia dove questi sono più favore- famosi e stravisti (Le Tre Cime di Lavare-
l’immensità dell’ambiente e la piccolez- voli; questo implica spesso l’uso di focali do, Il Cimon della Pala, alcuni passi alpini,
za dell’uomo, sullo stupore e sulla mera- lunghe più di quelle grandangolari. Per tanto per citarne qualcuno). Bisognereb-
viglia che si provano ad essere immersi questo, oltre che per ragioni di praticità e be spingersi oltre queste località inflazio-
completamente “nel” paesaggio. Non leggerezza, prediligo obiettivi zoom, sa- nate e cercare tra i tanti luoghi bellissimi
uno sguardo da lontano. crificando magari a volte un po’ di qualità e poco conosciuti.
Vedo quindi la fotografia in montagna (ma esistono in commercio ottimi zoom) Anche l’eccessivo uso di una post-produ-
come un vero e proprio mezzo per rivi- a vantaggio della versatilità nel costruire zione fantasiosa è un errore in cui spesso
vere e far vivere a chi guarda le immagi- inquadrature interessanti, cercando le incappa chi è alle prime armi; il gusto ri-
ni l’esperienza completa e le sensazioni geometrie e gli elementi giusti su diversi chiede di essere affinato e si deve ricer-
provate da chi si muove all’interno di piani. care un proprio linguaggio per poter es-
quegli ambienti. Spesso inserisco nelle mie foto l’elemen- sere originali e quindi farsi riconoscere,
Nelle mie foto cerco di realizzare quelli to umano, magari in piccola proporzio- per emergere dal rumore di fondo delle
che io definisco “paesaggi dell’anima”, ne, per dare l’idea della grandiosità degli migliaia di fotografie che ormai girano
che hanno a che fare più col mondo inte- ambienti naturali. sulla rete. Dotarsi di uno stile riconoscibi-
riore del fotografo che con il paesaggio Purtroppo con il digitale e nella foto di le è il modo migliore per farsi conoscere.
Questa foto è stata scattata nell’aprile del 2011 sul ghiacciaio della Marmolada e ritrae due sci-alpinisti intenti a risalire il versante nord
della cima principale del gruppo, la Punta Penia. È una foto a cui sono molto legato, sia perché ha ricevuto numerosi riconoscimenti
anche a livello internazionale, ma soprattutto perché contiene tutti gli elementi della mia fotografia: grandiosità dell’ambientazione, linee
nette e pure, forti contrasti tonali e la presenza della figura umana, minuscola ma determinante. Anche se è a colori questa immagine è
naturalmente quasi monocromatica.
>> Dati di scatto: 1/1600s a f/11, ISO 200. Focale 125mm equivalente su Full Frame
esempio una fibbia di aggancio agli spal- Dopo la conversione del file Raw, lo apro devo la presa e, una volta caduto sul
lacci o alla cintura dello zaino, che con- in Photoshop e aggiusto i livelli, luci e pendio gelato, il tappo prendeva ineso-
senta di avere la macchina rapidamente ombre, prima sulla foto nel complesso, rabilmente la via della valle! Fino quando
e comodamente a portata di mano. poi se necessario a livello locale con un non ho scoperto che con pochi euro po-
Ho sempre al seguito comunque una cu- uso moderato dei pennelli. tevo comprare dei comodissimi laccioli
stodia protettiva dove riporre la macchi- La particolarità di questi scatti è che rap- elastici con cui assicurare i tappi al corpo
na in caso di pioggia intensa. presentano ampie superfici innevate e la macchina, risolvendo brillantemente il
Il freddo, anche in inverno, non mi ha mai post-produzione mi permette di utilizza- problema.
dato particolari problemi; tengo sempre re i contrasti di luce per far risaltare linee
una batteria di scorta in un luogo caldo e forme, rendendo leggibile al contem- Quali consigli daresti ai giovani che
(in tasca) per ovviare ad improvvisi cali di po la texture del manto nevoso. desiderano migliorare la loro fotogra-
carica. Sia in fase di scatto, con una attenta fia di montagna?
Fondamentale è curare l’abbigliamento, gestione dell’esposizione, che in post- Mi ripeto, la cosa importante è mettere
che deve essere caldo e comodo, e do- produzione, pongo una particolare cura nelle immagini la propria visione, cercan-
tarsi di guanti che consentano di scopri- ad evitare zone bruciate e a mantenere do di mostrare il proprio modo di inten-
re le dita per poter maneggiare agevol- leggibilità anche nelle ombre. dere la montagna. Occorre sviluppare
mente l’apparecchiatura senza toglierli, una visione personale evitando di rifare
evitando così di congelarsi le mani. C’è qualche aneddoto curioso che ci le foto già fatte da altri e i luoghi ampia-
puoi raccontare? mente fotografati. Suggerisco insomma
Quanto è importante per te la post- Tra i tanti, la continua perdita dei tappi di allontanarsi dai sentieri più battuti, sia
produzione? copri-obiettivo! Con le dita fredde per- in senso fisico che metaforico.
Saul Ripamonti
e l’esperienza di Pixcube
www.pixcube.it
Pixcube è, oggi, uno dei maggiori prota- Quale genere di fotografia propo- sive. Naturalmente un breve colloquio
gonisti per quello che riguarda l’educa- nete? È solo paesaggio o qualcosa di iniziale ci permette di capire le effettive
zione alla fotografia ambientale in Italia; più? conoscenze tecniche del mezzo fotogra-
organizza infatti numerosi workshop Crediamo che il fotografo possa diventa- fico per poi adattare meglio l’insegna-
attenti alla biodiversità del territorio e re un “ambasciatore” della bellezza e del- mento sul campo.
condotti da esperti fotografi, in colla- la biodiversità dell’ambiente naturale. La
borazione con i più importanti parchi qualità del suo lavoro non prescinde mai Quali sono le principali lacune dei
nazionali. Fondatore di Pixcube è Saul dalla consapevolezza di ciò che incontra principianti che si avvicinano vostri
Ripamonti, che abbiamo intervistato per e per questa ragione acquista un valore corsi?
capire come è nata questa realtà e come ancora maggiore. Per questo motivo il Oggi il principiante si trova tra le mani
si sviluppa la sua attività. fotografo è ben accolto anche dai resi- un mezzo potente e l’ambiente delle
denti, in quanto le sue immagini nasco- nostre esperienze è molto coinvolgente.
Prima di parlare di Pixcube raccontaci no dal rispetto di valori condivisi, valori Sono giornate molto piene e la fretta, se
come è nata la tua passione per la fo- che sono parte integrante del territorio. accompagnata da poca sicurezza nella
tografia. tecnica, può essere un problema.
La fotografia fa parte della mia vita da Come organizzate i vostri workshop? Per questo cerchiamo di aiutarlo, fer-
sempre; sono cresciuto assaporando I nostri workshop o, come ci piace chia- mandoci ad ascoltare; desideriamo che
le magie della stampa fotografica chi- marli, “esperienze”, si propongono di si prenda il tempo necessario per spe-
mica nel fotolaboratorio industriale di unire le suggestioni e i pensieri raccon- rimentare diverse soluzioni tecniche di
famiglia. Successivamente ho seguito, tati da chi vive il territorio ad una serie di scatto e compositive. E naturalmente
e anche subìto, i profondi cambiamenti esercizi tecnico-fotografici sotto la gui- condividerle con gli altri partecipanti,
dell’industria negli ultimi 20 anni. da di esperti professionisti, in modo da che sono sempre una valida risorsa ag-
Anche se sono cresciuto dall’altra parte coniugare la parte teorica all’esperienza giuntiva.
della fotocamera il mio rapporto con i viva ed emozionale.
fotografi è stato continuo, dovendo tra- Ogni workshop è organizzato in accordo Quali sono le prime nozioni che forni-
durre in una stampa le loro idee. con i vari Enti Parco; sono accordi com- te?
Accanto alla fotografia, l’altra mia gran- plessi, con i quali otteniamo l’autorizza- Abbiamo alcuni punti fermi e adattiamo
de passione è sempre stata la natura; ho zione agli accessi e sviluppiamo itinerari l’insegnamento in base alla situazione.
viaggiato molto ed il mio modo di inten- aggiornati in base al periodo dell’anno. Descriviamo il territorio che fotografere-
dere la fotografia si è formato nei vasti mo, quasi sempre coadiuvati da un guar-
parchi degli Stati Uniti. È stato quindi Qual è il pubblico che vi segue? daparco o da una guida esperta, con la
naturale per me rivolgere lo sguardo al I partecipanti sono persone che sanno quale abbiamo precedentemente condi-
nostro territorio e cercare di proporre at- vedere ad ascoltare. La terra, prima di viso i contenuti.
tività educative capaci di unire contenuti tutto, va ascoltata. Hanno interessi che Spieghiamo quindi gli esercizi che ver-
naturalistici e fotografia. Ho organizzato vanno oltre la fotografia, amano la natu- ranno svolti e che variano in base al
un team di fotografi professionisti e svi- ra, il trekking; hanno voglia di mettersi in parco ed al periodo dell’anno; possono
luppato la collaborazione con Federpar- gioco, di condividere momenti speciali e spaziare dalla tecnica di ripresa alla com-
chi – Europarcs; è una ricerca continua di le poche ore di sonno. posizione, e differiscono da fotografo a
percorsi ed opportunità per offrire occa- La loro preparazione tecnica è varia, ma fotografo.
sioni di sviluppare una visione personale una lacuna tecnica può essere colmata
dell’ambiente. dalle capacità comunicative ed espres-
Michel Thibert
www.thibertportfolio.com
Michel è stato pilota nel Nunavut (vasto Attraverso le sue immagini Michel ci Le montagne secondo Michel Thibert
stato del Canada settentrionale) con ol- conduce nell’esplorazione di regioni che Le montagne sono uniche per dimensio-
tre 5000 ore di volo nell’Artico in solita- altrimenti mai avremmo potuto vedere; ni e forme e fanno parte delle vicende
ria; questa esperienza gli ha consentito sono immagini che vanno oltre la sem- storiche degli uomini. A volte sono con-
di creare una delle più vaste raccolte di plice documentazione e creano un coin- siderate degli ostacoli, altre volte come
fotografie aeree del Nunavut. Michel ha volgimento emotivo. L’autore infatti sa sfide. Gli uomini le conquistano, ma loro
anche due master in scienze. catturare l’essenza di questi paesaggi. rimangono immobili, da sempre. Pensia-
Equilibrium
>> Dati di scatto: 0,6s a f/18, ISO 50. Hasselblad H4D-60, focale 22mm equivalente sul Full Frame.
mo di conoscerle a fondo, ma qualcuno di e alle violente inondazioni. Sembrano Alla scoperta del Nunavut
trova sempre un nuovo percorso, un partecipare passivamente alle nostre Il Nunavut, chiamato anche Canadian
nuovo aspetto. condizioni climatiche, in realtà vi con- Arctic o True North, è sicuramente un
La natura regala loro una grande varietà tribuiscono in modo determinante. La territorio unico al mondo. Con le sue
di colori: verdi, bianchi, marroni, rossi e montagna è tutto, e la più grande è il dimensioni di 2.093.190 km quadrati, il
neri. Alle montagne non ne manca nes- pianeta terra. Nunavut copre il 21% della superficie del
suno. Le montagne resistono agli incen- Canada. Il suo clima è particolare: le bre-
Ci sono voluti sei anni perché si verificasse la combinazione magica di condizioni meteorologiche, ora del giorno e stagione estiva. Ho
potuto scattare solo due immagini perché la velocità dell’aereo era elevata per le prestazioni della mia Hasselblad H4D da 60 Mpxl. Tuttavia
le condizioni di luce all’interno della cabina erano perfette e i finestrini puliti!
>> Dati di scatto: 1/160s a f/7.1, ISO 800. Hasselblad H4D-60, focale 18mm equivalente sul Full Frame.
sto sarà il caso dei miei prossimi viaggi in ca l’incidente è sempre possibile; è quin- le soluzioni artigianali. Queste li metto-
maggio di quest’anno. di importante avere con sé del silica gel no in agitazione.
Nei viaggi aerei le compagnie non accet- contro l’umidità, un pannello solare per
tano di imbarcare nella stiva strumenti l’energia elettrica, dell’alcol denatura- Ritieni che l’attrezzatura tecnica influ-
di elevato valore e nel mio bagaglio a to (senza colorante) e un ampio panno isca sul risultato delle immagini?
mano spesso non c’è abbastanza spazio. per pulire le lenti. Questi saranno i tuoi Sì, fa differenza, ma il cliente è disposto
Un altro aspetto da considerare è l’esi- migliori amici, oltre ad astucci o borse a a pagare la differenza di prezzo tra una
genza di energia elettrica dell’attrezza- prova d’acqua, di dimensioni adeguate. reflex da 50 Mpxl ed una fotocamera da
tura, che condiziona la scelta degli stru- Ricordo poi un piccolo trucco utile quan- 100 Mpxl? E poi c’è il costo degli obietti-
menti da portare. do la fotocamera è a una temperatura in- vi. Come corpi utilizzo in genere la foto-
feriore rispetto al locale in cui si desidera camera a pellicola SWA Alpa e la digitale
Quali sono i tuoi segreti? portarla: metterla in una busta sigillata Phase One IQ3-100 Mpxl, e come obiet-
Troppo caldo, troppo freddo, troppa con del silica gel. tivi Schneider e Rodenstock. La testa del
umidità o troppe vibrazioni sono certa- Anche in paesi umidi come il Costa Rica mio treppiede è Alpa.
mente degli ostacoli nella realizzazione e la Tailandia è un must avere un conte-
di foto di qualità. La polvere poi è ovun- nitore a tenuta ermetica con dentro del Le tue riprese sono molto particolari;
que e non posso portare attraverso i silica gel. qual è la tua tecnica di ripresa?
controlli della sicurezza degli aeroporti il Un consiglio: alcuni addetti alla sicurez- Le mie immagini devono consentire
mio detergente per pulire il sensore. za degli aeroporti preferiscono l’aspetto stampe di grandi dimensioni, parliamo
Viaggiando, con l’attrezzatura fotografi- del silica gel commerciale, piuttosto che di metri. Desidero un grande dettaglio,
traiettoria di volo è stabilita in partenza, ca. Scatto con un diaframma tra f/8 e
ma variabili come la durata del volo e le f/5.6, impostando tempi oltre 1/250s.
stagioni influenzano l’atmosfera della Fotografando dall’elicottero occorre usa-
scena. Tieni presente che quando indi- re tempi di scatto più rapidi a causa delle
vidui una scena questa dura meno di 15 maggiori vibrazioni.
secondi. Data la luminosità del cielo uso in gene-
I migliori alleati in questo genere di ri- re un filtro Neutral Density da 2 o 3 stop.
prese sono la capacità di anticipare il E per ridurre i riflessi di luce sui vetri della
momento e la fortuna: l’aereo non si può cabina cerco di inclinare l’aereo in modo
certo fermare in volo per farti scattare la da avere la massima intensità di luce
foto desiderata (tranne ovviamente che all’esterno e la minima nella cabina.
con l’elicottero!) Le superfici vicine all’obiettivo tendono
Rimuovere il portellone dell’aereo è a riflettersi sui finestrini; per evitarlo uso
certamente utile; in caso contrario, con- un panno di velluto nero mettendolo in
viene scegliere un punto di ripresa con modo da assorbire i riflessi provenienti
un’ampia visuale, ma c’è sempre il rischio dall’interno della cabina.
che si legga la trama delle immagini: più di inquadrate le ali dell’aereo. Stando Data la difficoltà di eseguire l’inquadra-
che vedere i dettagli, se potessi, vorrei nella parte anteriore della cabina si ridu- tura, in genere occorre ritagliarla in Pho-
sentirne l’odore! ce il disturbo creato dalla combustione toshop e per questo è d’aiuto un sensore
Per ottenere i migliori risultati alcuni del carburante. Un problema è costituito grande.
fotografi suggeriscono di comporre dall’umidità presente nella cabina, che si In volo occorre prestare la massima at-
l’inquadratura e attendere che la scena condensa sui finestrini. tenzione alla posizione dell’orizzonte:
“si materializzi”. Comunque sia, le con- In genere uso obiettivi dall’ampio ango- condiziona la scena e le proporzioni de-
dizioni della ripresa dall’aereo giocano lo di campo, tra 50 mm e 20 mm; con le gli elementi presenti nell’inquadratura.
un ruolo fondamentale; in genere la focali più lunghe l’aria appare più spor- Volando circa 800 ore all’anno ho la pos-
sibilità di catturare circa 1000 foto, ma Qual è il tuo flusso di lavoro nella Detto questo, il mio flusso di lavoro ini-
ne tengo meno di 50 e i soggetti che post-produzione? zia con la suite Capture One V11 per dare
preferisco sono le nuvole e le montagne Nel mio lavoro ho alcuni punti fermi. alla fotografia un aspetto decente, sen-
dell’Artico canadese. 1. Il file Raw è come un libro, va interpre- za rumore. La esporto poi in Photoshop
tato. Non mi sento obbligato a rispet- CS6 o CC, nel formato Tiff a 16 bit. Effet-
tare la purezza del reportage. tuo il bilanciamento del bianco e regolo
Qual è il tuo rapporto con la post-pro- 2. Preferisco scattare un’immagine di alta le curve. Passo quindi il file a NoiseWare.
duzione? qualità piuttosto che lavorarla in post- Lo converto nel metodo Color LAB con il
Fino ad un certo livello eseguo io stesso produzione. Lo scatto richiede ovvia- software di Dan Margoulis per poi fare il
gli interventi; poi, se necessario, mando mente tutta una serie di scelte a priori, ricampionamento dei colori per RGB.
le foto a uno dei due specialisti di editing dalla fotocamera a pellicola Alpa 6x9 o La dimensione del file in uscita è in ge-
con cui lavoro, e che conoscono le mie digitale Phase One IQ3-100, agli obiet- nere di 800 MB. Un tipico file richiede
esigenze. tivi Schneider o Rodenstock, fino ai fil- una lavorazione tra i 15 e i 25 minuti.
Mi capita anche di mandare dei file Raw tri e il tipo di pellicola. Quando invece fondo alcuni file per una
a un amico fotografo, senza istruzioni. 3. Non amo le azioni di Photoshop o immagine panoramica mi occorrono cir-
È capitato che le immagini restituite su Capture One per uniformare lo stile ca 30 minuti per file per trovare la solu-
diversi livelli mi facessero scoprire una del mio portfolio, anche se sono tanto zione adatta. Il file finale supera i 4 GB.
visione più ampia di come l’avessi imma- diffuse. Si prestano per alcuni tipi di fo- Faccio anche una versione bianconero a
ginata. tografia (matrimonio, ritratto) ma non due tonalità lavorando il file con la Nik
è il mio caso. Suite.
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