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Mensile n.

334 € 4,00 in Italia

FEBBRAIO 2021
E DINTORNI

NORVEGIA BARCELLONA ESTONIA COPENAGHEN CANARIE


E FINLANDIA I FALCHI FRA LE A PRANZO FRA IL GRANDE MUSEO EL HIERRO,
LE STRADE DEL GUGLIE DELLA PORTO E CENTRO D’ARTE FONDATO L’ISOLA
GRANDE NORD SAGRADA FAMÍLIA ANTICO DI TALLINN DA UN BIRRAIO SOSTENIBILE
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10334

AUSTRIA
TIROLO
ISSN 1124 8408

840001

Neve e sole sull’altopiano


di Leutasch
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EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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GIACOMO “JACK” BRAGLIA
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Crediti fotografici: Giorgia Panzera

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INVITO AL VIAGGIO

Una casa isolata sulla penisola di Varanger, in


Norvegia. E nel cielo le luci dell’aurora boreale.

Come in un libro di racconti fantasy per ragazzi. in pieno inverno. Dell’arcipelago raccontiamo
La casetta solitaria che proietta la luce dalle la piccola El Hierro, dove passava il Meridiano
finestre sulla spianata innevata mentre nel zero, poi portato nell’Ottocento a Greenwich.
cielo danzano le luci dell’aurora boreale sembra Un’isola all’avanguardia della sostenibilità, che
uscita dalla fantasia di un illustratore, ma è una in poco spazio concentra una sorprendente
foto scattata da Roberto Moiola in Norvegia varietà di ambienti, dai coni vulcanici alle
sulla penisola di Varanger, poco a est di Capo foreste tropicali, e di biodiversità, compresa la
Nord. È una tappa dello straordinario viaggio lucertola gigante che fino agli anni Settanta si
fatto dal fotografo in pieno inverno: oltre 2.200 era creduta estinta. Le isole Canarie sono tra
chilometri in auto tra Finlandia e Norvegia, le prime destinazioni che si sono attrezzate
che raccontiamo in questo numero. Una vera per accogliere i turisti in sicurezza in tempo di
avventura nel Grande Nord, ma possibile: pandemia: si parte con il tampone negativo,
le temperature sono artiche, ma le strade, una volta arrivati si scarica una app e si stipula
costantemente tenute pulite, sono percorribili. gratuitamente un’assicurazione che copre il
Un viaggio da sognare e, fintanto che non si soggiorno in hotel in caso di sopravvenuta
potrà viaggiare, tutto da leggere. positività.
Sul nostro taccuino dei desideri ci sono anche le Se vogliamo sognare, possiamo anche
Canarie, isole che un tempo erano i confini del immaginare di essere un falco che nidifica fra
mondo e oggi, sperse in mezzo all’Atlantico, le guglie della Sagrada Família di Barcellona.
sono un avamposto spagnolo al largo E goderci, nel meraviglioso servizio fotografico
dell’Africa. Un’avventura al caldo da sognare che pubblichiamo, un inedito punto di vista.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Emanuela Rosa-Clot, direttore di Bell’Europa


Scriveteci a belleuropa@cairoeditore.it e seguiteci su Instagram @belleuropa_magazine
Grazie
a Te.

“La Parure Ada nasce grazie a Te,


che mi hai insegnato la bellezza e l’armonia
della vita.”

UNA NUOVISSIMA STORIA D’AMORE


www.polello.com
QUESTO MESE

IN COPERTINA
La chiesa di St. Magdalena a
Leutasch, località invernale in Tirolo.
FOTO DI ALBERT CEOLAN

numero 334 02/2021

ARTE DANIMARCA

24 UN TEMPIO PER LA BELLEZZA


Tra le sale della Ny Carlsberg Glyptotek

STRADE D’EUROPA FINLANDIA-NORVEGIA

36 VIAGGIO NEL GRANDE NORD


Un percorso oltre il Circolo Polare Artico

MONTAGNA AUSTRIA

54 SOLE D’INVERNO SULL’ALTOPIANO


Tirolo d’antan nella valle di Leutasch

PAESAGGI SPAGNA

64 L’ISOLA ALLA FINE DEL MONDO


El Hierro, la più occidentale delle Canarie

ARCHITETTURA FRANCIA

74 LE CHIESE SULLA ROCCIA


I luoghi di culto sui picchi di Le Puy-en-Velay

NATURA SPAGNA

88 I FALCHI DELLA CATTEDRALE


I rapaci della Sagrada Família di Barcellona

FOOD ESTONIA

100 L’OFFICINA DEL GUSTO


La nuova scena gastronomica di Tallinn
QUESTO MESE
DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it
Pietro Cozzi Caposervizio
pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Matteo Calderaro matteocalderaro@cairoeditore.it
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
FEBBRAIO Margherita Geronimo margheritageronimo@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
12 MOSTRE BASILEA
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Alla Fondation Beyeler Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it
il confronto fra Rodin e Arp ART DIRECTOR
Luciano Bobba lucianobobbwwa@cairoeditore.it
16 MOSTRE LA LETTURA Simona Restelli simonarestelli@cairoeditore.it
IMPAGINAZIONE
Un ritratto di Hans Memling Franca Bombaci francabombaci@cairoeditore.it
Francesca Cappellato francescacappellato@cairoeditore.it
al Sint-Janshospitaal di Bruges Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
Claudia Pavesi Caposervizio claudiapavesi@cairoeditore.it
18 NOTIZIE
SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
Europa, i monumenti in pericolo PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
e le tradizioni protette dall’Unesco Silvia Garofoli
www.silviagarofoli.com

20
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
NOTIZIE BONN Fabio Bacchi, Sandrina Bandera, Anna Maria Bonecchi, Maria
Cristina Castellucci, Andrea Forlani, Cristina Gambaro, Enrico
Il nuovo tour virtuale della Martino, Roberto Moiola, Lello Piazza, Niccolò Piazza, Riccardo
Rama de Tisi.
casa natale di Beethoven

22 NOTIZIE SCANDINAVIA EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


divisione di
Il ponte vertiginoso in Norvegia e
il museo del vetro in Danimarca

23 MUOVERSI PRESIDENTE
URBANO CAIRO
DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
113 LIFESTYLE CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio, Giuseppe Cairo, Ugo Carenini,
114 DOVE STARE FRANCIA Giuliano Cesari, Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara, Marco
Pompignoli, Mauro Sala
Cinque indirizzi di charme CAIRO EDITORE S.P.A.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
sulla costa della Normandia corso Magenta 55, 20123 Milano, tel. 02 433131,
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122 PARTENZE Accertamento diffusione: Certificato n. 2757 del


14.12.94 - Periodico associato alla FIEG (Federaz.
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Copyright 2021. Cairo Editore S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e
124 LIBRI disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure
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Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano il 14/11/92,
n. 609. Una copia 4,00 euro. Copie arretrate 8,00 euro.
128 VIAGGI DI CARTA Testi e fotografie non espressamente richiesti non saranno restituiti.

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Le immagini di questo numero: Cover Febbraio: Ansa (p. 11); Mostre: Ansa (p. 14); Notizie Bonn:
Beethoven-Haus Bonn (pp. 20, 21); Notizie: H.C. Eiken (p. 22); Muoversi: BVG/O. Lang (p. 23);
Arte Copenaghen: © Ny Carlsberg Glyptotek (p. 27), © Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen, deposito
dello Statens Museum for Kunst, Copenaghen (p. 28), T. Cracchiola (p. 29), A. Sune Berg (p. 30), © Ny
Carlsberg Glyptotek (p. 31); Info Finlandia e Norvegia: sysaworld/R. Moiola (p. 52); Info Leutasch:
R. Hofmann (p. 63); Info Le Puy-en-Velay: M. Ripani (p. 86); Info Barcellona: P. Daude (p. 96);
è una rivista del gruppo Cairo Editore che comprende
Food Tallinn: S. Loog (p. 103); Info Tallinn: A. Forlani (p. 110), sergeijuganov.com (p. 111); Cover
anche le seguenti testate:
Lifestyle: S. Leroy (p. 113); Dove Stare: S. Leroy (pp. 114, 115), F. Mahaut (p. 117), S. Boyer-Engel
(p. 118), P. Juret (p. 118), bab13.com (p. 119), Il Ristorante: A. Roif (p. 120); Food&Drink: © Buck SETTIMANALI: Dipiù TV, Diva e Donna, Settimanale
& Breck (p. 121); Partenze: Engadin St. Moritz Tourismus AG (p. 122), G. Olson/Unsplash (p. 122); Dipiù, Settimanale Dipiù e Dipiù TV Stellare, TV MIA,
Prossimamente: E. De Santis (p. 127), E. Martino (p. 127). Cartografia: Quaterd. Enigmistica PIÚ, Settimanale NUOVO, NUOVO TV, “F”,
Settimanale GIALLO QUINDICINALI: Settimanale Dipiù e
Dipiù TV cucina, NUOVO e NUOVO TV CUCINA
MENSILI: Airone, Antiquariato, Arte, Bell’Italia, For Men
Magazine, Gardenia, In Viaggio, Natural Style

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FEBBRAIO
MOSTRE · NOTIZIE · EVENTI

A CURA DI GIOVANNI MARIOTTI

Alla mostra Rodin/Arp, alla Fondation


Beyeler di Basilea, la scultura di Rodin
Il pensatore (1880-82) vista attraverso
Tolomeo III (1961) di Hans Arp.

DUE MITI DELLA SCULTURA


A CONFRONTO 12 pagina

BELL’EUROPA 11
MOSTRE |
BASILEA
FINO AL 16 MAGGIO

Rodin e Arp, la rivoluzione


La Fondation Beyeler mette a confronto il lavoro dei due maestri della modernità, un dialogo
che si snoda attraverso più di cento opere, compresi disegni e collage DI GIOVANNI MARIOTTI

Una delle più recenti abitudini dei musei è quella di organiz-


zare mostre mettendo a confronto artisti di differenti periodi.
Non sfugge a questa regola nemmeno la Fondation Beyeler.
Ma la mostra Rodin/Arp non è una questione modaiola. Per la
prima volta, una mostra mette in dialogo Auguste Rodin (1840-
1917), considerato il padre della scultura moderna, e Hans Arp
(1886-1966), protagonista della scultura astratta del XX secolo:
un corpo a corpo che riunisce circa 110 opere, fra sculture,
disegni e collage.
La mostra parte dall’accostamento fra La donna accovaccia-
ta, bronzo del 1906-08 di Rodin, e due lavori di Arp: Automatic
Sculpture (Omaggio a Rodin), del 1938, e il testo della poesia
Rodin, del 1952. Riferimenti espliciti di Arp al maestro fran-
cese che introducono alle linee comuni della ricerca dei due
artisti: entrambi inventarono nuove forme, Rodin realizzando
figure in posizioni allungate, in una condizione di movimento
instabile, posizioni che sembrano quelle suggerite dallo yoga
più estremo, e Arp creando forme biomorfe astratte, come
organismi viventi indefiniti, in perenne trasformazione; en-
trambi mostrarono metodi di lavoro simili come, ad esempio
il trasferimento di un soggetto da un materiale all’altro, o la
sua esecuzione su diversa scala, dai piccoli formati ai monu-
menti; o la tecnica dell’assemblaggio, cioè la realizzazione di
opere ottenute assemblando pezzi diversi fra loro. E, infine,
un parallelo è possibile fare anche per i temi – come il torso

12 BELL’EUROPA
nella scultura
Qui sopra, da
sinistra. Auguste
Rodin nel suo studio
di Meudon, alle porte
di Parigi; di Hans Arp,
Tree of Bowls, 1960;
Arp nel laboratorio
di Clamart, dove ora
ha sede la fondazione
a lui dedicata. Si
trova a meno di due
chilometri dal Museo
Rodin di Meudon.
Qui a destra.
Di Rodin, Il bacio,
1889-98.
– e per le fonti d’ispirazione, in particolare quelle letterarie, Pagina accanto,
tra la mitologia antica e la Divina Commedia di Dante. Nell’ac- dall’alto. Sempre di
Rodin, Torso di Adèle,
costamento diretto offerto dalla mostra emergono le affinità 1882, e Il pensatore,
formali: nonostante non ci siano prove certe sulla conoscenza 1880-82.
diretta fra Rodin e Arp, le opere di Arp riecheggiano quelle
del maestro francese, come se Arp le avesse reinterpretate e
semplificate in volumi sensuali, fluidi, morbidi. Che il risultato
finale sia monumentale e michelangiolesco come in Rodin o
intimo e astratto come in Arp, uguale è il fascino che i due ar-
tisti provavano per il processo creativo. Disse Rodin: “La verità
delle mie figure, invece di essere superficiale, sembra dispie-
garsi dall’interno, come la vita stessa”. Gli fece eco Arp: “Non
vogliamo copiare la natura, non vogliamo riprodurre, voglia-
mo produrre come una pianta produce un frutto. Vogliamo
produrre direttamente e non in modo mediato”.
La mostra è presentata anche su YouTube, con sottotitoli in
inglese, dal curatore Raphael Bouvier. Per trovare il video bi-
sogna dare come ricerca il seguente titolo: Rodin/Arp Exhibi-
tion Tour with Raphael Bouvier.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

INFO
Fondation Beyeler Baselstrasse 101, Riehen/Basilea;
www.fondationbeyeler.ch Rodin/Arp Orario: 10-18, mer. 10-20.
Ingresso: 25 €.

BELL’EUROPA 13
MOSTRE |
Le altre esposizioni da non perdere questo mese in Europa.
Tra capolavori antichi e moderni

La ricerca contemporanea nel Sudamerica


Il Kunstmuseum presenta la ricerca artistica tra gli anni ’50 e ’70 nei Paesi
latinoamericani, con fotografie, installazioni, lavori concettuali e di Optical Art prestati
dalla Daros, una collezione privata di Zurigo. Sono lavori creati da artisti di Brasile,
Venezuela, Uruguay e Argentina in tempi in cui diverse nazioni sudamericane erano
lacerate da conflitti internazionali e governate da dittatori. Le opere esposte sono
simbolo di trasgressione, segno di impegno per un’utopia sociale e politica, principio
di speranza e di sopravvivenza. A lato: Julio Le Parc, Continuel-mobil, 1962.
INFO
Kunstmuseum Bern Tools for Utopia; www.kunstmuseumbern.ch
BERNA
FINO AL 21 MARZO

Africa, un continente a colori


La mostra etnografica Un’Africa a colori vuole smentire l’idea di arte “nera” che
abbiamo imparato a conoscere attraverso le maschere in legno scuro usate come
feticci dai movimenti d’avanguardia. Il Musée des Confluences cambia punto di vista
per sottolineare come il colore sia sempre stato un elemento essenziale del pensiero
estetico africano. Dall’ocra, bianco e nero delle pitture rupestri al blu, giallo, verde
della tavolozza tradizionale, i colori sono accostati in una moltitudine di manufatti
realizzati con una fantasia sorprendente. A lato: maschera del Benin.
INFO
Musée des Confluences Un’Africa a colori; www.museedesconfluences.fr
LIONE
FINO AL 22 AGOSTO

Un gigantesco nido per sentirsi parte della natura


Ci si sente lillipuziani tra forsizie, semi di palma, fiori di ciliegio, papaveri, garofani e gigli
all’interno del Palazzo di Cristallo del Parco del Retiro. Qui, nello spazio gestito dal
Museo Reina Sofía, la natura gigantesca è la firma del kosovaro Petrit Halilaj (1986) che
ha replicato il nido degli uccelli giardinieri (a lato), realizzando i fiori e le zampe di un
volatile con tele dipinte e una delicata struttura in acciaio. I visitatori possono entrare e
uscire dal Palazzo di Cristallo liberamente (l’ingresso è gratuito) proprio come fanno gli
uccelli con il nido, per sentirsi parte della natura allo stesso livello di fiori e volatili.
INFO
Palacio de Cristal Petrit Halilaj; www.museoreinasofia.es
MADRID
FINO AL 28 FEBBRAIO

I dagherrotipi di un aristocratico in viaggio nel Mediterraneo


Il Musée d’Orsay rende omaggio all’eclettica personalità di Langrois Joseph-Philibert
Girault de Prangey. Ricco aristocratico, fu pittore, archeologo, naturalista e, soprattutto,
pioniere del dagherrotipo. Padroneggiò questa tecnica tanto da produrre 1.000 lastre,
principalmente tra il 1842 e il 1844 durante un mitico viaggio nel Mediterraneo (a lato,
il tempio di Djébel-Selséleh, Egitto). La mostra presenta un centinaio di dagherrotipi
©RIPRODUZIONE RISERVATA

oltre a fotografie su carta, dipinti, disegni e opere illustrate inquadrando la figura di


Girault de Prangey nel contesto culturale della Francia del XIX secolo.
INFO
Musée d’Orsay Girault de Prangey fotografo (1804-1892); www.musee-orsay.fr
PARIGI
FINO AL 14 MARZO

14 BELL’EUROPA
VIENNA
| MOSTRE
FINO AL 18 APRILE

La trama dell’arte nei lavori tessuti di Sheila Hicks


Il MAK, il museo di arti applicate di Vienna, straordinario che ritorna nelle sue opere in cui evoca tradizioni
presenta spesso autori originali, come in e culture lontanissime dal mondo seriale, industrializzato e
questo caso, con la monografica dedicata a digitale in cui viviamo. Tra le opere esposte al MAK, la serie
Sheila Hicks (1934, nel tondo a sinistra), il cui di monumentali tappeti da preghiera (1970-74) creati in
lavoro è stato presentato al pubblico italiano in occasione Marocco, e Apprentissages de la Victoire, costituito da masse
della Biennale di Venezia del 2017. Statunitense del Nebraska, voluminose di corde colorate di fibra di noce di cocco rivestite
Hicks utilizza tessuti e fibre per creare quadri, sculture e di lana filata a mano (nella sua carriera Hicks ha utilizzato
installazioni voluminose, monocromatiche o piene dei colori anche conchiglie, ardesia e ramoscelli, foglie di mais intrecciati

©RIPRODUZIONE RISERVATA
dell’arcobaleno. Hicks è una delle pioniere dell’arte tessile alle varie fibre). L’antica tradizione tessile è dunque reinventata
contemporanea, essendo approdata a questa particolare in opere non figurative, che invogliano a essere toccate, tanto è
ricerca a partire dagli anni Cinquanta, quando ha cominciato forte l’impatto visivo della loro trama.
a studiare le diverse pratiche indigene di annodatura e La mostra è presentata in 3D sul sito del museo.
tessitura in tutto il mondo, lavorando nel Nord America e
nell’America Latina (ha vissuto in Messico dal 1959 al 1964), in INFO
Europa, Africa, Medio Oriente, India e Asia. Un apprendistato MAK Sheila Hicks. Filati, alberi, fiume; www.mak.at

Nella foto. Radici della


cultura, 2018.
In alto. La sentinella dello
zafferano, 2018.

BELL’EUROPA 15
MOSTRE | LA LETTURA
A CURA DI
SANDRINA BANDERA
Storica dell’arte, già direttore della Pinacoteca di Brera a
Milano, è presidente della Fondazione MA*GA di Gallarate

SINT-JANSHOSPITAAL BRUGES

Memling torna a casa


Il museo della cittadina belga arricchisce la sua collezione di opere dell’artista con un eccezionale
ritratto. Fulcro di una mostra dedicata al maestro fiammingo, la tavola ne rivela i segreti

Con mossa da maestro e confermando- le opere di Memling divennero oggetto di un ritrattista apprezzato dagli umanisti.
si tra i massimi esperti di arte fiamminga culto. Considerando l’importanza che eb- Ciò che lo rese famoso fu l’inserimento
del XV secolo, Till-Holger Borchert, diret- bero sugli artisti non solo locali (a Firen- innovativo delle figure nel paesaggio, una
tore artistico del museo Sint-Janshospita- ze influenzarono Botticelli, Ghirlandaio, modalità ispirata a precedenti di Van der
al di Bruges, ha ottenuto la donazione di Perugino e Leonardo), oggi diremmo che Weyden per le figure sacre e da lui adotta-
una straordinaria opera di Hans Memling i suoi dipinti “fecero tendenza”. Nella ta per dare aria e vita ai personaggi e per
(1435 circa-1494), colmando un vuoto strepitosa raccolta di Memling al museo tratteggiarne il cammino interiore (se-
nella pur ineguagliabile collezione di dell’Ospedale di San Giovanni che, tra condo i principi imitativi della devotio mo-
opere dell’artista presenti nella quadre- opere commissionate all’artista dagli stes- derna diffusa nel Nord Europa). Anche in
ria della città belga. La tavola è esposta si Ospedalieri e donazioni ottocentesche, questo pannello lo sfondo con la narra-
nella mostra Memling Now: Hans Mem- copre quasi l’intera gamma dei generi pit- zione di Giuseppe d’Arimatea davanti
ling nell’arte contemporanea (fino al 28/2), torici da lui praticati, mancava la testimo- al sepolcro aperto e al sarcofago vuoto
nell’ambito del progetto virtuale Flemish nianza del suo riconoscimento europeo. di Cristo in un paesaggio naturalistico
Masters Museum Tour. Questo “ritratto Nonostante l’imperfetta conservazione fiammingo (la Terra Santa con le fattezze
di parata” del 1470 circa, pannello di si- della tavola (a causa delle ridipinture, ora di Bruges) non serve semplicemente ad
nistra di un trittico smembrato, è tra le eliminate, rimase invenduta due volte aggiungere respiro alla figura rivolta al
opere più eleganti della prima maturità nelle aste), la sua importanza è inconte- perduto pannello centrale (forse una Re-
del pittore, memore del linearismo di stabile. Lo denunciano le dimensioni (è surrezione), ma a rendere più vero il suo
Rogier van der Weyden. Rappresenta un alta 104 cm), l’impostazione architettoni- atteggiamento di devozione.
nobile del casato spagnolo dei De Rojas, ca, il taglio fotografico (sottolineato dalla ©RIPRODUZIONE RISERVATA

identificabile per lo stemma, e documen- cornice illusionistica su disegno di quella


ta l’intensa attività condotta dall’artista di originaria, parte integrante della scena), la IL MUSEO
origine tedesca per l’altolocata clientela nobile postura e i dettagli dell’abito (cate- Nell’antica infermeria
straniera residente a Bruges dove, otte- na, ricami dorati e bordi di pelliccia), rive- Dopo la mostra, il ritratto del nobile
nuta la cittadinanza, è registrato dal 1465 latori dell’appartenenza del personaggio De Rojas entrerà a far parte della
alla morte. Negli anni in cui il porto sullo all’élite del suo tempo. Ma la completezza collezione permanente del Sint-
Janshospitaal che comprende, nella
Zwin era il centro d’interscambio più im- e il fascino del dipinto che danno valore zona dell’infermeria, il Museo Memling,
portante del Nord Europa, frequentato alla donazione risiedono in tre indizi, sui uno scrigno di strepitose opere del
da mercanti, banchieri e ambasciatori di quali si fondava la novità della Memling’s maestro. Tra le altre vanno ricordate
tutti i Paesi occidentali, la città pulsava formula, termine amato dalla critica per le uniche due firmate (il Trittico di San
Giovanni e il Trittico dei Magi o di Jan
di vita culturale. Grazie ai Tani e ai Por- i ritratti: verosimiglianza del volto, inse- Floreins, ambedue terminate nel 1479),
tinari, banchieri dei Medici, a Bernardo rimento nel paesaggio e maniera devota. uno straordinario Dittico di Maarten
Bembo (padre dell’umanista Pietro), am- La posizione di tre quarti e la sottile van Nieuwenhove in cui il devoto e
basciatore veneziano, ai Greverade, mer- modellazione dell’incarnato, animato da la Vergine, quasi a tu per tu, sono
canti tedeschi, all’inglese Sir John Donne, dettagli realistici (peluria, carnosità delle rappresentati in un interno prospettico,
e il Reliquiario di Sant’Orsola, in legno.
alla regina Isabella di Castiglia, ai mer- guance e capillari), raggelate in un’into-
INFO
canti e ai religiosi spagnoli come i Quin- nazione idealizzata priva di segni carat- Sint-Janshospitaal Mariastraat 38,
tanadueñas e i benedettini di Nájera, per teriali ma in grado di rendere l’atteggia- Bruges; www.museabrugge.be Orario:
citare alcuni committenti internazionali, mento intellettuale, fecero di Memling mar.-dom. 9.30-17. Ingresso: 12 €.

16 BELL’EUROPA
A

A. IL MANOSCRITTO
Il modo realistico con cui Memling
ha rappresentato il manoscritto
conferisce verità all’ambientazione
e dà al personaggio il prestigio di
un intellettuale umanistico. Tutta
la scena, conchiusa in uno spazio
rettangolare, fa pensare a un luogo
di meditazione, quasi uno studiolo.

C
B. LO STEMMA
È stato identificato come quello
dell’influente casato castigliano
dei De Rojas. Il personaggio
potrebbe essere Francisco de
Rojas (1446-1523), bibliofilo e
ambasciatore spagnolo. Lo stile del
dipinto e l’abito dell’uomo, tuttavia,
sembrerebbero più arcaici.

C. LO SFONDO
Per via della presenza sullo sfondo
di Giuseppe d’Arimatea, la critica
ipotizza che il pannello centrale
perduto rappresentasse una
Resurrezione. Memling non dipinge
la Terra Santa ma un paesaggio
fiammingo, attualizzando l’episodio
evangelico in una dimensione locale.

B C

BELL’EUROPA 17
NOTIZIE |

A sinistra. Una
locomotiva a vapore
della ferrovia tirolese
dell’Achensee.
A destra. Il cimitero
di Mirogoj, a Zagabria.
In basso. La fortezza
EUROPA NOSTRA di Narikala, a Tbilisi,
capitale della Georgia.

12 siti minacciati dal degrado


Il movimento Europa Nostra ha lanciato l’allarme sulle condizioni di salute di 12 monumenti europei.
Luoghi simbolo per la cultura che soffrono per l’incuria o per problemi ambientali DI GIOVANNI MARIOTTI

18 BELL’EUROPA
UNESCO

Sauna, pane
e orologeria
patrimoni
dell’umanità
Sono fra le tradizioni europee che l’Unesco ha aggiunto
quest’anno alla lista che tutela il patrimonio intangibile

Europa Nostra, il movimento per la difesa Nel dicembre scorso l’Unesco ha iscritto 32 tradizioni nella li-
del patrimonio culturale del nostro continente, sta del patrimonio intangibile. Tra quelle europee spiccano la
ha annunciato una lista di 12 siti in pericolo. cultura della sauna in Finlandia; il rito equestre di Los Caballos
Scorrere l’elenco è anche un modo per cono- del Vino che si svolge a maggio a Caravaca de la Cruz, bor-
scere monumenti ignoti al grande pubblico. go spagnolo a metà strada fra Valencia e Malaga; la tecnica
Ecco alcuni dei principali siti in pericolo. La dell’orologeria meccanica e artistica del Giura, tra Francia e
ferrovia dell’Achensee, in Tirolo, è l’unica fer- Svizzera, che si può ammirare nei laboratori e nei musei della
rovia pubblica al mondo che, da quando è regione, come il Musée International d’Horlogerie di La Chaux-
nata nel 1889, utilizza ancora le attrezzature de-Fonds (sotto). E ancora la produzione di palle di vetro na-
originarie. La compagnia ferroviaria è fallita e talizie del Nord della Boemia; l’arte dei suonatori di corno da
l’intera rete è a rischio di deterioramento. Co- caccia, comune a Italia, Francia, Belgio e Lussemburgo. In-
struito tra il 1876 e il 1929, il cimitero neoclas-

©RIPRODUZIONE RISERVATA
fine, per quanto riguarda l’alimentazione, sono state iscritte:
sico di Mirogoj, a Zagabria, la capitale croata, la tradizione dell’apicoltura arborea fra Polonia e Bielorussia
ha subito gravi danni in seguito al terremoto (sopra); l’arte culinaria del ftira, il pane a lievitazione naturale
del marzo 2020 e a successive forti piogge. La di Malta; le pratiche relative alla produzione e al consumo del
fortezza di Narikala, a Tbilisi, è uno dei siti sto- couscous, alimento tipico del Maghreb, ma adottato ormai da
rici più importanti della Georgia e rischia di tutta l’area mediterranea. (G.M.)
crollare per problemi idrogeologici della zona
e per lo stato di degrado generale in cui ver-
sa. Il monastero di Dečani, in Kosovo (vedere
Bell’Europa del febbraio 2018), sito Unesco INFO
protetto dalle truppe della Nato, rischia l’e- ich.unesco.org
spropriazione dei suoi terreni e la possibile
costruzione alle sue porte di un’autostrada
internazionale. In pericolo anche due mo-
numenti italiani: il Giardino Giusti di Verona,
di epoca rinascimentale, colpito nel 2020 da
tre violenti temporali che hanno sradicato un
terzo dei suoi alberi. E Palazzo Ca’ Zenobio di
Venezia, sede del Collegio Armeno dal 1851
al 1997. Dalla sua chiusura, l’edificio è vuoto
ed esposto a deterioramento. A rischio, così,
anche il suo significato storico di ponte tra le
culture europea e mediorientale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

INFO
www.europanostra.org

BELL’EUROPA 19
NOTIZIE | BONN

BEETHOVEN-HAUS

Entriamo in casa Beethoven


Si visita online l’abitazione dove nacque il maestro tedesco. Il tour virtuale è il cuore del portale beethoveniano
lanciato da Google Arts & Culture per il 250˚ dalla nascita del geniale compositore DI GIOVANNI MARIOTTI

Nel dicembre scorso, per celebrare i 250 anni dalla nascita gli oggetti personali del musicista, i suoi strumenti, la scri-
di Ludwig van Beethoven (1770-1827) è stato lanciato Bee- vania, gli apparecchi acustici per combattere la sordità,
thoven Everywhere, un nuovo progetto interattivo di Google il calco in gesso del volto. Ma soprattutto mostra il leg-
Arts & Culture realizzato in collaborazione con la Beetho- gendario ritratto di Beethoven, opera del pittore tedesco
ven-Haus, la casa natale del maestro tedesco a Bonn, e altri Joseph Karl Stieler (1781-1858). Il ritratto ha plasmato
17 partner internazionali. l’immagine del compositore fin dalla sua creazione, nel
Il clou del progetto è il tour virtuale della Beethoven- 1820 (è stato reinterpretato anche da Andy Warhol): capi-
Haus, realizzato con le immagini di Google Street View: gliatura grigio argento arruffata, la sciarpa scarlatta legata
un modo dunque per visitare anche da casa propria que- in modo disordinato, lo spartito della sua Missa solemnis
sto museo ristrutturato un anno fa, piccolo ma capace di in mano. Il progetto Google Arts & Culture completa l’am-
attrarre oltre 100mila visitatori all’anno. Il tour attraverso pia offerta dell’archivio digitale della Beethoven-Haus che
le 12 stanze dell’abitazione permette di vedere da vicino introduce alla vita e all’opera del grandissimo musicista.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

VISITA VIRTUALE
A lato. Uno screenshot della visita
virtuale della Beethoven-Haus.
Il tour fa parte di Beethoven
Everywhere, il sito di Google Arts &
Culture creato con l’aiuto di 18
istituzioni culturali, tra cui la
Carnegie Hall, la Deutsche
Grammophon e la Secessione di
Vienna: quest’ultima ha contribuito
facendo digitalizzare in altissima
definizione il Fregio di Beethoven,
opera pittorica di Gustav Klimt.
Il sito di Google presenta la vita e
l’eredità culturale del compositore
con documenti ed estratti sonori.
Info: g.co/BeethovenEverywhere

20 BELL’EUROPA
Qui sopra. Nella Beethoven-Haus di Bonn, la stanza con il celebre ritratto del compositore dipinto da Joseph Karl Stieler nel
1820. Commissionato dai coniugi Brentano, amici del musicista, si dice che sia stato realizzato in quattro sedute. Qui sotto.
La sala con l’ultimo fortepiano appartenuto a Beethoven. Pagina accanto, in alto. Il calco in gesso del volto del musicista.

INFO
Beethoven-Haus
Bonn Bonngasse
20 e 24-26;
www.beethoven.de
Orario: 10-18.
Ingresso: 10 €.

BELL’EUROPA 21
NOTIZIE |

Una scala sulla cascata dei fiordi

Nella foto. La
passerella
costruita sulle
acque della
cascata di
Vøringsfossen.
In basso. Una
sala del museo
del vetro
Holmegaard
Værk.

NORVEGIA DANIMARCA

Nell’Hardangerfjord, la nuova passerella con 99


gradini sulle acque della cascata alta 182 metri
Il museo del vetro
DI GIOVANNI MARIOTTI
A un’ora d’auto a sud di Copenaghen, Holmegaard
Sulle sponde della cascata di Vøringsfossen, nell’Hardan- Værk è il nuovo museo aperto nell’unica vetreria dane-
gerfjord, la famosa regione dei fiordi, tra le mete norvegesi se esistente, chiusa nel 2008 dopo quasi due secoli di
più battute dal turismo internazionale, è stata inaugurata attività. Il museo conserva più di 40mila pezzi, una delle
una nuova, spettacolare attrazione architettonica: una sor- più ampie collezioni della Scandinavia nel suo genere.
ta di scala-ponte a gradini. La struttura è a forma di X, con Inoltre, nell’atelier, un team di artigiani dà dimostrazio-
due rampe di accesso su ciascuna sponda che si uniscono a ne della lavorazione del vetro ed è a disposizione di chi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

una passerella centrale. Dispone di 99 gradini e la cosa più vuole creare il proprio manufatto. (G.M.)
impressionante è che non si sviluppa in piano, ma in pen- INFO
denza. Ha lo scopo di enfatizzare il godimento del panora- Holmegaard Værk Glasværksvej 55, Holmegaard;
ma circostante: Vøringsfossen, infatti, è forse la cascata più www.museerne.dk Orario fino al 31/3: museo 10-16.
famosa della Norvegia, con l’acqua che precipita per 182 Ingresso: 150 corone (20 €).
metri dall’altopiano di Hardangervidda fino alla valle di
Måbødalen. La cascata si trova lungo una delle strade più
scenografiche del Paese, quella dell’Hardanger, appunto.
Presso la cascata si visita il Norsk Natursenter-Hardan-
ger (aperto dall’1/6 al 31/10), che racconta la natura nor-
vegese, attraverso anche un cinema panoramico composto
da 5 grandi schermi. Lo sviluppo turistico dell’area non è
concluso: entro la fine del 2021 saranno aggiunti nuovi per-
corsi e belvedere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

INFO
www.fjordnorway.com/top-attractions/voringsfossen;
norsknatursenter.no; www.nasjonaleturistveger.no

22 BELL’EUROPA
MUOVERSI |
Novità sui collegamenti che uniscono l’Europa DI GIOVANNI MARIOTTI

A Berlino la U5 arriva all’Isola dei Musei e al viale Unter den Linden


Il 4 dicembre scorso è stata inaugurata l’estensione della linea 2021, mentre le altre due sono già attive. Le nuove fermate
della metropolitana U5. È costituita da tre fermate, situate in hanno un design accattivante, in particolare la Rotes Rathaus
corrispondenza del Rotes Rathaus (il gigantesco Municipio, (nella foto), con i pilastri divisori tra i due binari che rievocano le
capolavoro del XIX secolo), della Museumsinsel (l’Isola dei Musei colonne di un tempio, e la Museumsinsel con la copertura della
con le collezioni d’arte) e del celebre viale Unter den Linden. parte dei binari dipinta come una volta celeste.
Da qui si unisce alle tre fermate della ex U55 (ora confluite tutte
sotto la denominazione di U5): Porta di Brandeburgo, Bundestag INFO
(il Parlamento) e Hauptbahnhof (la Stazione Centrale). La www.visitberlin.de/en/u5-berlins-new-metro-line;
stazione della Museumsinsel entrerà in funzione a metà del sbahn.berlin/en Biglietto: da 3 € a tratta, valido 2 ore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il primo tram della svedese Lund
Lund, città-giardino svedese famosa per la cattedrale medievale,
ha inaugurato la sua prima linea di tram (a lato): in 9 fermate si va
dal centro verso le cittadelle Ideon e Medicon, l’area del colosso
delle telecomunicazioni Sony-Ericsson e le strutture di ricerca
MAX IV ed ESS-European Spallation Source. L’ESS è un centro di

©RIPRODUZIONE RISERVATA
fisica nucleare in costruzione ed è aperto alle visite del pubblico.

INFO
www.skanetrafiken.se; europeanspallationsource.se
Biglietto: 54 corone (5,40 €), valido 24 ore.

Parigi, 4 nuove stazioni per la metro 14


La linea 14 della metropolitana parigina ha quattro nuove stazioni.
Dopo Saint-Lazare si susseguono ora le fermate di Pont Cardinet
(a lato), Porte de Clichy, Saint-Ouen e Mairie de Saint-Ouen,
che consentono di attraversare quartieri in rapido sviluppo della
periferia nord. In futuro sono previsti ulteriori prolungamenti: a sud
verso l’aeroporto di Orly e a nord verso Saint-Denis Pleyel, dove
sorgerà la stazione disegnata dall’archistar Kengo Kuma. La linea
©RIPRODUZIONE RISERVATA

14 fa parte del progetto Grand Paris Express, in cui spicca la futura


linea 15, una rete circolare che attraverserà l’intera periferia.

INFO
www.ratp.fr; www.grand-paris.jll.fr/fr;
www.societedugrandparis.fr Biglietto: da 1,90 €.

BELL’EUROPA 23
ARTE | DANIMARCA

La Ny Carlsberg
Glyptotek è uno dei
più bei musei
di Copenaghen: un
sontuoso edificio
neorinascimentale
fa da cornice
a collezioni che
spaziano dall’antico
Egitto a Van Gogh.
Frutto dell’amore
per l’arte di un
magnate della birra
TESTI MARIA CRISTINA
CASTELLUCCI
FOTO MATTEO CARASSALE

La galleria della scultura francese dell’Ottocento alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. In primo piano
Perseo e la Gorgone, marmo del 1903 di Laurent Marqueste (1848-1920); sulla destra il gruppo del Paradiso
perduto, marmo del 1883 di Jean Gautherin (1840-90), copia dell’opera creata per il Parc Monceau di Parigi.

24 BELL’EUROPA
UN TEMPIO PER LA
BELLEZZA BELL’EUROPA 25
ARTE | COPENAGHEN
A sinistra. Uno scorcio
dell’esposizione di busti
di Carl Jacobsen, il
fondatore della Glyptotek,
e di sua moglie Ottilia,
eseguiti da vari scultori
del primo ’900.
Sotto. La Central Hall,
aggiunta ai primi del ’900
e utilizzata anche per
concerti, è ispirata a una
piazza dell’antica Roma:
negli spazi tra le colonne
sono collocati pezzi della
collezione di scultura
greca e romana.
Pagina accanto. La Testa
Rayet (530-520 a.C.),
capolavoro della scultura
greca arcaica, era parte
di una statua di kouros
a grandezza reale; la
ricostruzione della Tomba
dei Leopardi (V secolo
a.C.) a Tarquinia con statue

O
di prefiche (III secolo a.C.)
nella sezione etrusca.

Oltre a essere un imprenditore danese di successo, Carl Jacobsen (1842-1914)


era un grande appassionato d’arte e, per raccontare la Ny Carlsberg Glyptotek,
il magnifico museo d’arte di Copenaghen, è da lui che si deve partire. Uomo
di raffinata cultura e amplissimi interessi, Jacobsen investiva gran parte di
quel che guadagnava con la sua azienda, la birreria Ny Carlsberg (ossia Nuova
Carlsberg, per distinguerla dalla Carslberg di suo padre, dal quale si era disso-
ciato), acquistando sculture e dipinti. Antiquari e mercanti andavano a trovar-
lo in processione per proporgli questo o quell’affare, e ogni anno Jacobsen si
recava al Salon di Parigi, affascinato dagli artisti francesi della sua epoca. Nel
1882 aveva così tante opere che, insieme alla moglie Ottilia, appassionata d’arte
quanto lui, decise di aprire la collezione al pubblico, esponendola nel giardino
d’inverno della loro abitazione. Jacobsen aveva un’idea pedagogica dell’arte:
a suo parere doveva essere accessibile a tutti, perché la bellezza era un sicuro
mezzo di elevazione spirituale.

Tesori delle antiche culture mediterranee


Il museo personale di Jacobsen, la “Glyptotheket på Ny Carlsberg”, compren-
deva opere molto diverse da loro per stile ed epoca, come la Testa Rayet, una
scultura greca arcaica del 530-520 a.C., parte di una statua di kouros, la prima
antichità da lui acquistata (considerata uno dei capolavori della statuaria attica,
ancora oggi è uno dei pezzi forti del museo), e La Musique (1878) di Eugène
Delaplanche, scultore in voga nella Francia del secondo Ottocento. Il nome
Glyptotek, letteralmente “esposizione di oggetti”, lo aveva preso dall’omonima
istituzione che re Ludwig I di Baviera aveva creato a Monaco nel 1830.
La collezione cresceva costantemente. Jacobsen andava di persona nei luoghi
più diversi per acquistare sculture, dipinti e antichità, e a un certo punto strinse
un accordo con Wolfgang Helbig, un archeologo tedesco assai ben introdotto
nei giusti ambienti, che per 25 anni fu suo “agente” a Roma, acquistando reper-
ti preziosi. Fra essi una collezione di ritratti funerari provenienti dalla città di
Palmira che oggi, a causa delle distruzioni della guerra in Siria, ha acquistato
particolare importanza (la collezione di Copenaghen è la più ampia del suo ge-
nere al di fuori della Siria), e una collezione di teste romane. Grazie a Ju- >

26 BELL’EUROPA
A sinistra. Paesaggio a
Saint-Rémy, tela del 1889
di Vincent van Gogh.
A sinistra, sotto.
Il bronzo e il gesso de
L’ombra, opera del
1902-04 di Auguste Rodin.
Sotto. La Glyptotek vanta
numerosi lavori dello
scultore francese: al
centro dell’allestimento
spicca il gruppo bronzeo
de I borghesi di Calais,
capolavoro del 1889.
Pagina accanto.
Il ritratto funerario di una
nobildonna siriana,
risalente al III secolo d.C.,
detto La bella di Palmira
è uno dei preziosi pezzi
di arte siriana conservati
nel museo; altre due
opere di Rodin, i gessi del
Monumento a Victor
Hugo (commissionatogli
nel 1889) e di Riflessione.

28 BELL’EUROPA
ARTE | COPENAGHEN

BELL’EUROPA 29
ARTE | COPENAGHEN

lius Løytved, console a Berlino, nel 1884 Jacobsen acquistò un sarcofago egizio
con tanto di mummia, il primo pezzo di una collezione egizia di grande pregio,
unica nel Nord Europa, frutto anche del mecenatismo dell’imprenditore, che
finanziò direttamente campagne di scavi.

Un museo in trasformazione dal 1897


La casa dei Jacobsen si rivelò presto troppo piccola per ospitare la collezione
di famiglia. Nel 1886 Carl Jacobsen incaricò così l’architetto Vilhelm Dahlerup,
archistar dell’epoca, di progettare un museo in cui ospitare le sue raccolte e
nel 1888 venne perfezionata una prima donazione alla città di Copenaghen. Il
Municipio, in cambio, concesse il necessario lotto di terreno. Il museo aprì al
pubblico nel 1897.
La Ny Carlsberg Glyptotek oggi si sviluppa in diversi edifici e su più livelli.
La prima costruzione dell’architetto Dahlerup venne raddoppiata nel 1906 da
un’ala destinata alle antichità, disegnata da Hack Kampmann. Nel 1996 uno
dei cortili è stato chiuso dall’architetto Henning Larsen per ottenere uno spa-
zio destinato ad accogliere la collezione di pittura. Nel 2006, infine, lo studio
Dissing+Weitling ha disegnato gli spazi destinati alle culture antiche del Me-
diterraneo, dagli imperi mediorientali agli Etruschi. I circa 10mila pezzi della
collezione coprono un arco di tempo che da 6.000 anni prima di Cristo arriva
quasi fino a oggi, grazie alla Fondazione Ny Carlsberg che ha proseguito l’ac-
quisto di opere, prima sotto la guida dello stesso Carl, che la istituì nel 1902,
e poi del figlio Helge. I nuclei del museo sono tre. Antichità, con tre sezioni
– Egitto, Grecia e Roma – e alcuni pezzi notevolissimi come, oltre alla Testa
Rayet e a quella del faraone Amenofi II, l’intera tomba di un principe etrusco.
Arte del XVIII e XIX secolo, con sculture e dipinti dei maestri della cosiddetta
“epoca d’oro” della pittura danese (la prima metà dell’Ottocento) quali Chri-
stoffer Wilhelm Eckersberg, Christen Købke e Johan Thomas Lundbye, e di
impressionisti e postimpressionisti come Claude Monet, Edgar Degas, Vincent
van Gogh, Paul Gauguin (del quale il museo possiede oltre 40 opere, una delle
collezioni più raffinate al mondo) e Auguste Rodin, che Jacobsen aveva cono-
sciuto a Parigi e con il quale mantenne a lungo stretti contatti. Oltre alle >

30 BELL’EUROPA
A destra. Arearea no
varua ino (Lo spirito
malvagio si diverte), tela
del 1894 di Paul Gauguin.
Il museo possiede oltre
40 opere dell’artista
francese, riproposte in
una mostra speciale
aperta fino al 16 maggio.
Sotto. Una sala della
sezione dedicata all’arte
francese dell’800: sulla
base al centro, una serie
di Ballerine in bronzo di
Edgar Degas.
Pagina accanto.
Nella sezione Antico
Mediterraneo, la sala con i
tre grandi rilievi di animali
in mattonelle dipinte
provenienti dalla Porta di
Ishtar a Babilonia (VII-VI
secolo a.C.); la testa del
faraone Amenemhat III
(circa 1800 a.C.) è uno dei
capolavori della sezione
egizia del museo.

BELL’EUROPA 31
ARTE | COPENAGHEN
A sinistra. Il pensatore,
uno dei capolavori più
noti di Rodin, è tra le
sculture che ornano il
giardino della Glyptotek.
Il bronzo è una delle oltre
20 versioni esistenti
dell’opera, oggi sparse in
tutto il mondo.
Sotto. Uno scorcio della
grande cupola che copre
il Giardino d’inverno,
ideato nel 1906 da Vilhelm
Dahlerup, l’architetto
della parte principale del
museo: è accessibile
liberamente e tra le piante
esotiche presenta una
selezione di sculture.
Pagina accanto. Scorcio
dei tetti della Glyptotek
dominati dalla grande
cupola del Giardino
d’inverno. Sulla sinistra
svetta la torre del
Rådhuset, il Municipio,
alta 105 metri.

32 BELL’EUROPA
opere commissionate personalmente da Carl, la Fondazione ha acquistato altre
sculture dell’artista e oggi la Glyptotek ne ospita una delle collezioni più com-
plete, con capolavori come Il bacio, L’ombra, I borghesi di Calais e il celeberrimo
Pensatore. Infine si arriva all’arte moderna con lavori di Pablo Picasso, Alberto
Giacometti, Joan Miró. Un nutrito programma di mostre che presentano ogni
volta parti della collezione in modo nuovo contribuisce a fare dal vasto edificio
storicista ispirato al Rinascimento veneziano e affacciato su Dantes Plads, la
piazza dedicata a Dante Alighieri, uno dei musei più interessanti della capitale,
ogni anno visitato da oltre 500mila persone.

Sculture tra le palme sotto la grande cupola


Il cuore della Glyptotek è il Giardino d’inverno, disegnato da Vilhelm Dahlerup
nel 1906: una lussureggiante oasi folta di palmizi, coronata da una cupola di ve-
tro. È accessibile anche a chi non desidera visitare il museo ma senza dubbio ne
stuzzica la curiosità. Fra le piante tropicali, infatti, sono esposte diverse sculture,
come “assaggio” del patrimonio museale. Ai due lati si dispongono le decoratis-
sime sale degli edifici più antichi, con stucchi, mosaici, affreschi di ispirazione
pompeiana e soffitti in stile rococò. Alle spalle si accede agli spazi disegnati da
Kampmann, con i suoi rigorosi riferimenti stilistici greco-romani che trovano
massima espressione nella Central Hall. Disegnata come una piazza dell’antica
Roma, la grande sala, che viene utilizzata anche per concerti, è racchiusa da
colonne in stile ionico intervallate da candide statue classiche che si stagliano
su uno sfondo cremisi. Da qui, infine, si passa alle sale più nuove. Gli spazi e gli
allestimenti sono pensati per ciò che devono contenere ma anche per rendere
l’arte il più possibile fruibile dai visitatori, proprio nello spirito di Jacobsen. Non
solo studiando luci e colori delle pareti ma anche sistemando le opere in modo
accuratamente calcolato. Così ad esempio le teste romane sono esposte su pi-
lastrini che le pongono ad altezza d’occhi, perché, come scrisse Jacobsen in un
volumetto del 1906, il museo dev’essere un luogo in cui “Marmorbilder stehen
und sehen dich an”, cioè dove immagini di marmo stanno a guardarti. Un gioco
di rimandi tra opera e spettatore di grande modernità e fascino. |
©RIPRODUZIONE RISERVATA

BELL’EUROPA 33
A CURA DI MARIA CRISTINA CASTELLUCCI

Copenaghen DANSK ARKITEKTUR CENTER

Come arrivare di essa sponsorizzò la realizzazione e la


collocazione di una gran quantità di statue
In aereo Voli diretti da Roma Fiumicino, nella capitale. La più celebre è La Sirenetta,
Bergamo Orio al Serio, Milano Malpensa commissionata da Jacobsen allo scultore
con Sas (www.flysas.com), Ryanair (www. Edvard Eriksen e sistemata sul lungomare
ryanair.com) e easyJet (www.easyjet.com): di Langelinie nel 1913. Nel 1909 venne
tariffe da 9,99 € a tratta. Dall’aeroporto realizzata la guglia sul campanile della chiesa
si arriva in centro in circa 15 minuti con la di San Nicola per sostituire l’originale che
Metro (intl.m.dk): biglietto 36 corone (5 €). era bruciata nel 1795. Oggi la chiesa è uno
spazio per l’arte, la Nikolaj Kunsthal (Nikolaj
Il museo in pratica Plads 10; www.nikolajkunsthal.dk Orario: LA SIRENETTA
mar.-ven. 11-18, sab.-dom. 11-17. Ingresso:
La Ny Carlsberg Glyptotek (Dantes Plads 90 corone, 12,50 €, valido anche per Museo
7; www.glyptoteket.com Orario: mar.-dom. Thorvaldsen e Museo Civico di Copenaghen). oggi è il cuore del parco (Gothersgade 128;
10-17, gio. fino alle 21. Ingresso: 115 corone, Da segnalare l’Elefantporten (Ny Carlsberg snm.ku.dk Orari serra: ott.-mar. 10-15.30;
15,50 €) si trova accanto al parco Tivoli e Vej), l’imponente accesso all’area industriale apr.-set. 10-17. Ingresso: 60 corone, 8,50 €;
a pochi minuti dalla Stazione Centrale. La della fabbrica di birra Carlsberg (ora libero al giardino). Poco conosciuta è la
collezione permanente viene valorizzata da oggetto di una grande ristrutturazione; www. Jesuskirken del quartiere Valby, disegnata
periodiche mostre, come Paul Gauguin - visitcarlsberg.com), per la quale Jacobsen dall’architetto Vilhelm Dahlerup, l’autore della
Perché sei arrabbiato? dedicata all’artista fece scolpire, nel 1900, due elefanti modellati Glyptotek, come mausoleo della famiglia
francese, di cui il museo possiede una su quello del Bernini per l’Obelisco della Carlsberg, le cui tombe sono nella cripta. La
quarantina di opere: fino al 16/5 i lavori Minerva, a Roma; la Lurblæserne, il gruppo chiesa, inaugurata nel 1891, ospita l’unico
della Glyptotek dialogano con altre opere di bronzeo dei suonatori di lur (antico strumento organo dei Cavaillé-Coll del Nord Europa
Gauguin prestate da istituzioni internazionali. a fiato) su una colonna in Rådhuspladsen, la (Skovbogårds Allé 11; www.jesuskirken.dk
piazza del Municipio, donata dalla Fondazione Orario: mar. 11-17, mer. e ven. 9-13, gio.
Cosa vedere Carlsberg nel 1911. Fra le realizzazioni legate 10-13). Anche il Museo di Storia Nazionale
al vulcanico mecenate c’è anche l’Orto (riapre l’8/2) nel castello di Frederiksborg,
Nel 1879 l’infaticabile Carl Jacobsen Botanico, aperto nel 1870, con la grande a Hillerød, a 40 km da Copenaghen, è una
creò la Fondazione Albertina e attraverso serra delle palme (riapre l’8/2) che ancora creatura di Carl Jacobsen, che si offrì di
pagarne tutti i necessari lavori. Aperto nel
1878, il museo illustra cinque secoli di storia
danese attraverso dipinti, arredi, foto e altro
(dnm.dk Orari: nov.-mar. 11-15; apr.-ott.
10-17. Ingresso: 75 corone, 10,50 €).

Cosa fare
Tour guidati in bici e a piedi Grazie
alla capillare rete di piste ciclabili, che
raggiungono ogni angolo della città e dei
dintorni, la bicicletta è uno dei mezzi più
indicati per esplorare Copenaghen. Sul sito
www.visitcopenhagen.com sono elencati
i tour che è possibile prenotare, fra gli altri
quelli a tema “verde” di Green Bike Tours
(tel. 0045-24851007; greenbiketours.org/
copenhagen Tour privati per min. 2 persone,
anche in italiano; prezzi su richiesta) e i tour
alternativi di Bike Mike Tours per esplorare
le atmosfere più autentiche della città (tel.
0045-26395688; bikecopenhagenwithmike.
dk Fino al 31/3 Winter tour di circa 3 ore
300 corone, 40,50 €). Ottimi anche i tour

34 BELL’EUROPA
INFO
In Italia: VisitDenmark, tel. 02-
874803; www.visitdenmark.it
A Copenaghen: Copenhagen
Visitor Service, Vesterbrogade 4,
tel. 0045-70222442;
www.visitcopenhagen.com
HOTEL OTTILIA RESTAURANT MES

a piedi, come i due proposti dal Dansk palazzo del primo ’900 già sede delle Poste
Arkitektur Center, uno dedicato al nuovo danesi: offre 390 camere comode di diverse
quartiere Ørestad, con le sue architetture categorie, comprese suite per famiglie. È
contemporanee, l’altro alla storia urbanistica uno dei pochi hotel in città a disporre di una
della capitale (Bryghuspladsen 10, tel. 0045- piscina all’aperto riscaldata. Doppia con VILLA COPENHAGEN
32571930; dac.dk Prezzo: 150 corone, colazione da 1.431 corone (192,50 €).
20,50 €). Infine ci sono i tour gastronomici,
sempre piacevoli: With Locals offre ★★★★
passeggiate a piedi con un host locale che Tivoli Hotel Arni Magnussons Gade 2,
conduce gli ospiti ad assaggiare le specialità tel. 0045-32684000; www.tivolihotel.com
tradizionali danesi (www.withlocals.com Tour Un albergo con 679 camere di ben 8 diverse
di 3 ore con 8 assaggi e 2 bevande: 74 €). categorie, alcune ispirate, per arredi e decori,
al vicino e celebre parco divertimenti, con
Cosa comprare ristoranti (tra cui una brasserie, un sushi bar e
una varietà di bar), palestra e piscina. Doppia
Poco lontano dalla Glyptotek si estende con colazione da 900 corone (121,50 €).
il quartiere Vesterbro, una zona vivace e TIVOLI HOTEL
interessante per via dei tanti negozi, bar e ★★★★
ristoranti. Handcrafted Copenhagen è Hotel Ottilia Bryggernes Plads 7, tel. 0045-
un’oreficeria in cui acquistare gioielli realizzati 33387030; www.brochner-hotels.com
a mano, tutti preziosi pezzi artigianali dallo Prende nome dalla moglie di Carl Jacobsen
spiccato stile scandinavo (Sønder Boulevard questo nuovo hotel, creato all’interno
59, tel. 0045-22433006; handcraftedcph.com di un edificio della vecchia birreria,
Orario: lun.-mer. 8-16, gio. 8-15, ven. 8-14). opportunamente trasformato con un design
Edison & Co è un interior e design store contemporaneo. Le camere sono 155, sul
che propone soprattutto lampade vintage tetto c’è il ristorante. Colazione biologica e
ma anche oggetti per la casa, dai cuscini ai dalle 17 alle 18 Wine Hour: uno o due calici
bicchieri (Sønder Boulevard 39, tel. 0045- di vino offerti agli ospiti. Doppia con colazione
61672694; edisonogco.dk Orario: gio.-ven. da 856 corone (115,50 €). POPL
11-17.30, sab. 11-15). In tema di design è da
segnalare Designer Zoo, che riunisce stili e ★★★★
oggetti di vari creativi, alcuni dei quali hanno il Andersen Hotel Helgolandsgade 12, dai croissant alle ostriche passando per la
proprio laboratorio sul posto (Vesterbrogade tel. 0045-33314344; andersen-hotel.dk tarte flambée. Sfiziose proposte vegetariane.
137, tel. 0045-51515482; designerzoo.dk Un boutique hotel di 69 camere tutte diverse Menù a pranzo da 85 corone (11,50 €), a
Orario: lun.-ven. 10-17.30, sab. 10-15). Per in cui si possono scegliere atmosfera e stile cena da 330 corone (44,50 €).
l’abbigliamento, interessante l’atelier della per un soggiorno confortevole in ambienti
stilista Maxjenny Forslund, con i suoi tessuti tutt’altro che anonimi. Doppia con colazione Ancestrale Oehlenschlægersgade 12,
stampati per abiti dal taglio comodo, creati da 840 corone (113 €). tel. 0045-31353851; ancestrale.dk Recente
con materiali sostenibili (Høkerboderne 17, apertura di tre giovani appassionati di vino,
tel. 0045-28125814; shop.maxjenny.com). Dove mangiare questo locale è prima di tutto un wine bar
Abbigliamento anche da Kyoto: a dispetto (wine tasting menu da 100 corone, 13 €),
del nome, non è d’ispirazione nipponica, Restaurant Mes Jarmers Plads 1, tel. 0045- ma è possibile anche fermarsi per una cena.
bensì un negozio nel classico stile minimalista 25365181; restaurant-mes.dk Accogliente, Informale e accogliente. Conto medio: 180
scandinavo, per uomo e per donna (Istedgade con nemmeno 30 coperti, il ristorante di corone (24,50 €).
95, tel. 0045-33316636; kyoto.dk Orario: Mads Rye Magnusson propone cucina
lun.-gio. 11-18, ven. 11-19, sab. 10-17). creativa basandosi su prodotti biologici, Popl Strandgade 108, tel. 0045-32963292;
©RIPRODUZIONE RISERVATA

freschi e di stagione. Menù di 5 portate da poplburger.com Ha aperto poco prima dello


Dove dormire 375 corone (50,50 €). scorso Natale questa hamburgeria gourmet,
con carni bio e un’interessante scelta anche
★★★★★ Les Trois Cochons Værnedamsvej 10, per vegetariani e vegani. Il concept è stato
Villa Copenhagen Tietgensgade 35-39, tel. 0045-33317055; cofoco.dk Un piacevole sviluppato dal premiatissimo chef del Noma,
tel. 0045-78730000; villacopenhagen.com bistrot dall’atmosfera parisienne. Aperto fin René Redzepi, e dal suo team. Conto medio:
Ha aperto lo scorso luglio in un grande dal mattino, propone piatti per tutto il giorno, 150 corone (20,50 €).

BELL’EUROPA 35
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA

VIAGGIO NEL
GRANDE NORD
Alla scoperta della punta settentrionale della penisola
scandinava. Un itinerario estremo, in pieno inverno,
tra foreste ghiacciate, strade che si perdono
nell’infinito, colorati villaggi di pescatori. E di notte si
accende la magia sotto il luminescente tetto
dell’aurora boreale TESTI E FOTO ROBERTO MOIOLA

Al tramonto, dopo una tempesta di neve, un’auto solitaria viaggia lungo una strada
nella zona di Tana, in Norvegia.

36 BELL’EUROPA
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA

38 BELL’EUROPA
L
Kittilä-Muonio
Qui sopra. La struttura del Lapland Hotels Pallas
si scorge nel bosco innevato del Parco
Nazionale di Pallas-Yllästunturi, in Finlandia.
Qui sotto. Un “autoritratto” del nostro fotografo
durante un’escursione con le ciaspole; sullo
sfondo le forme curiose degli alberi ricoperti di
neve ghiacciata: è il fenomeno del tykky.
Pagina accanto. Quando scende il buio
incomincia lo spettacolo dell’aurora boreale,
pennellate luminescenti che variano di forma e
intensità in base all’attività solare.

La Lapponia finlandese e il Finnmark norvegese sono due


regioni tanto diverse quanto legate, in inverno, da un filo
ghiacciato che annulla ogni confine geografico. Le attra-
versiamo con questo viaggio che ci porta a scoprire uno
degli ultimi lembi incontaminati dell’Europa continentale,
un percorso ad anello di oltre 2mila chilometri con parten-
za da Kittilä. Ai più potrebbe sembrare un viaggio monoto-
no, se ci si limitasse a pensare all’anima bianca dell’inver-
no immerso nell’oscurità. La sorpresa più piacevole sarà
invece immergersi nei suoi colori, tra le diverse tonalità
della neve, le casette colorate e le notti dipinte dallo sfavil-
lio dello spettacolo più grande di tutti: l’aurora boreale. E
come non lasciarsi ammaliare dalle sfumature pastello dei
tramonti e dagli infiniti crepuscoli che solo l’Artico regala
all’intrepido visitatore?

Il centro degli sport invernali


Kittilä è uno dei più importanti centri turistici per gli
amanti degli sport invernali in Finlandia. In questa re-
gione la neve non scende copiosa, si tratta per lo più
di leggero nevischio. Eppure bastano poche nevicate a
garantire un manto bianco da ottobre a marzo. Il ruolo
da protagonista lo giocano il gelo e l’umidità. Ogni not-
te un piccolo strato di minuscole rose ghiacciate si >

BELL’EUROPA 39
40 BELL’EUROPA
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA

Alta-Sørøya
Qui sopra. Le luci dell’alba sull’abitato di
Sørvær, sull’isola norvegese di Sørøya.
Qui sotto. Il merluzzo lasciato essiccare sulle
accumula sulla moltitudine di pini e abeti sparsi ai bordi
hjeller, le tipiche rastrelliere, per ottenere della tundra: è la galaverna, o tykky, come viene chiamata
il pregiato stoccafisso norvegese. In secondo in Finlandia. Nonostante il freddo pungente, non appena
piano, nel cielo, le luci dell’aurora boreale.
Pagina accanto, dall’alto. Due vedute aeree: le luci degli impianti sciistici si spengono ci avventuriamo
quella di alcune case nei pressi di Alta, che verso il Levi, una collina che supera di poco i 500 metri,
illustra bene la scarsa densità abitativa della sulla quale si trovano le piste della Coppa del mondo di sci.
zona, e quella di allevamenti ittici lungo la
costa settentrionale della Norvegia. Ad attenderci chilometri di percorsi battuti quotidiana-
mente, ideali per passeggiare, anche nella notte polare. Di
giorno le possibilità raddoppiano: un’adrenalinica corsa su
una slitta trainata dagli husky, una comoda escursione in
motoslitta, ma anche attività bizzarre come l’improvvisarsi
pescatori su un lago ghiacciato. Tutte emozioni che vanno
assolutamente provate, qui nella terra di Santa Claus.

Sulla strada delle aurore boreali


Raggiungiamo la piccola Muonio. Il suono delle gomme
chiodate che stridono sul ghiaccio battuto della statale 79
è smorzato dall’ambiente ovattato. Dedichiamo la giorna-
ta alla visita del Parco Nazionale di Pallas-Yllästunturi, il
terzo più grande della Finlandia (copre poco più di 1.000
chilometri quadrati), apprezzato per i suoi paesaggi, nei
quali ci addentriamo seguendo i molti sentieri attrezzati
per camminatori e amanti dello sci di fondo. Sperimentia-
mo così in prima persona il cosiddetto jokamiehenoikeus,
tanto caro ai finlandesi, ovvero il diritto di poter godere
della natura in modo gratuito. La zona più comoda per
un’escursione è Pallas. Da queste parti si usa suddividere
l’anno in otto stagioni e noi ci troviamo nel bel mezzo del
periodo più interessante: dálvve, l’inverno, la stagione più
lunga (da dicembre a marzo) e più magica. Ammiriamo il
tramonto. La luce è radente e il buio arriva molto presto,
così torniamo a riscaldarci nello storico Lapland Hotel.
Quando la lunga ora blu svanisce verso la notte siamo >

BELL’EUROPA 41
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA

42 BELL’EUROPA
Capo Nord
Qui sopra. L’aurora boreale fotografata
presso Capo Nord. Sulla destra nella foto si pronti per ammirare l’aurora boreale. È il luogo perfetto,
riconosce il Globo, il monumento simbolo grazie al ridotto inquinamento luminoso e alla latitudine.
del luogo che segna il punto più L’indomani ripartiamo di buon’ora alla volta della Norve-
settentrionale dell’Europa continentale.
Capo Nord si può visitare anche in inverno. gia. Per coprire i 200 chilometri che ci separano dal confi-
Qui sotto. Due escursionisti fotografano ne di Kilpisjärvi impieghiamo quasi tre ore lungo la E8, la
l’aurora boreale nei pressi di Capo Nord.
Pagina accanto. Veduta aerea del fiordo
mitica Aurora Borealis Road. A Muonio facciamo benzina
innevato nei pressi di Ifjord. e approvvigionamento: da qui fino al confine non incon-
treremo paesi abbastanza popolati da meritare un nome
sulla cartina. La densità di popolazione è impressionante:
meno di un abitante per chilometro quadrato!
Passato il confine, le colline lasciano presto spazio alle
montagne scoscese, il freddo si fa meno pungente, il clima
è mitigato dal mare che nulla può contro la forza del ven-
to: siamo nella terra dei fiordi. Spezziamo il nostro viaggio
con una notte ad Alta, la città maggiormente antropizzata
della contea di Troms og Finnmark. Imperdibili la visita
alla Nordlyskatedralen, una moderna chiesa del 2013, e
le opportunità per avvicinarsi alla cultura dei Sami, la più
antica del Nord Europa.

Approdo sull’isola di Sørøya


Il giorno successivo ci dirigiamo verso il mare aperto. A
bordo di un traghetto raggiungiamo l’isola di Sørøya, di cui
percorriamo la strada ai margini della frastagliata costa su-
doccidentale. Percepiamo una somiglianza con i paesaggi
delle Lofoten sebbene il clima sia molto più rigido rispetto
al famoso arcipelago norvegese. Una manciata di villaggi
punteggiati di rorbuer, i capanni dei pescatori, talvolta se-
polti nella neve sino al primo piano, sono il segno tangibile
della presenza di circa un migliaio di abitanti dediti alla
pesca e all’essiccazione dei merluzzi sulle hjeller, le rastrel-
liere su cui vengono appesi i pesci destinati a diventare
tørrfisk, il pregiato stoccafisso norvegese. La strada >

BELL’EUROPA 43
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA
Penisola di Varanger
Qui sopra. Un escursionista fotografa il
paesaggio accoccolato sul mare ghiacciato continua in direzione di Sørvær. Il senso di smarrimento
nella zona della riserva naturale di iniziale lascia spazio a fiordi mozzafiato, montagne ripi-
Tanamunningen, a nord di Austertana.
Qui sotto. Una casa isolata in mezzo alla de e innevate, renne che corrono libere per gli spazi im-
neve illuminata dall’aurora boreale. mensi. È questo che il turista va cercando: uno spettacolo
Pagina accanto, dall’alto. A Berlevåg, sulla rude, selvaggio e minimale, dal quale lasciarsi ammaliare.
penisola di Varanger, la bufera di neve si
abbatte sulle abitazioni in legno; e la veduta A malincuore lasciamo l’isola, il viaggio verso Capo Nord
aerea di questa località, con i pescherecci è ancora lungo.
ormeggiati nel piccolo porto.

Due ore a Capo Nord


Le strade sul continente riservano continue sorprese
agli amanti delle atmosfere nordiche. Immancabile una
tappa sul Sennalandet, un inebriante deserto bianco che
vede fino a cinquanta chiusure stradali l’anno a causa
del maltempo: siamo entrati nel cuore del Finnmark. Ci
sentiamo fuori dal mondo e il disorientamento che pro-
viamo continuerà per giorni. Qualche ora dopo entria-
mo sull’isola di Magerøya lungo la E69 per fare tappa a
Skarsvåg, ultimo avamposto abitato prima di Capo Nord,
che d’inverno è accessibile esclusivamente a orari pre-
stabiliti, mettendosi in coda a un convoglio guidato da
uno spazzaneve. Raggiunto il plateau, il punto più a nord
dell’Europa continentale, scorgiamo l’iconico globo in
ferro oltre il quale la vista sprofonda per trecento metri
verso il mare. L’immaginazione fugge ben oltre, verso la
fine del mondo. Qui tutto è portato all’estremo: il freddo,
il vento incessante, i muri di neve, le condizioni di vita. Ci
è permesso rimanere soltanto due ore, poi il convoglio ci
riporta a Skarsvåg, piccolo villaggio abbracciato a un lem-
bo di terra, come a volersi riparare dalla furia improvvisa
del Mare di Barents. Appena fa buio ci allontaniamo dalle
luci del paese per ammirare il cielo stellato. Un pizzico di
pazienza e un po’ di fortuna ci permettono di ammirare la
danza frenetica delle luci dell’aurora boreale. >

BELL’EUROPA 45
STRADE D’EUROPA | FINLANDIA-NORVEGIA
Saariselkä
Qui sopra. Una spettacolare fotografia
zenitale realizzata con il drone:
un’automobile percorre una strada La penisola di Varanger, aspro avamposto artico della Nor-
all’interno del Parco Nazionale di Urho
Kekkonen, dedicato allo statista finlandese
vegia, è la nostra ultima tappa in Norvegia, non proprio
(1900-86) che fu presidente del Paese. una tappa iconica se paragonata a Capo Nord. La zona
Qui sotto. La magia degli alberi innevati di Austertana, nei pressi della riserva naturale di Tana-
si può godere lungo i sentieri percorsi
con la slitta trainata da cani. munningen, è una scelta strategica per visitare la zona. La
Pagina accanto, dall’alto. A Saariselkä, riserva stessa è una perla paesaggistica. Lungo le statali
turisti in uscita con le motoslitte e le luci che si addentrano nel Parco Nazionale di Varangerhalvøya
dell’alba sul centro abitato.
ammiriamo le semplici scene di vita quotidiana che ca-
ratterizzano questo altopiano accidentato, al limite set-
tentrionale dei Monti Scandinavi. Berlevåg, Kongsfjord,
Båtsfjord sono nomi ignoti all’inconsapevole forestiero, il
quale entrerà in armonia con questi territori aspri e affa-
scinanti, passeggiando per le loro strade e respirando così
quell’emozione che ricorda quanti luoghi sconosciuti e
meravigliosi esistano al mondo.

Ritorno in Lapponia
Si vorrebbe che il viaggio non finisse mai, ma i giorni che
passano veloci ci costringono a tornare in Lapponia. Per
una sosta si può approfittare di Saariselkä, cittadina vivace
e attrezzata per il turismo invernale, valida alternativa alle
più famose Inari e Ivalo. Saariselkä poi è il punto di par-
tenza ideale per ammirare le foreste congelate del Parco
Nazionale di Urho Kekkonen, il secondo più vasto della
Finlandia coi suoi 2.550 chilometri quadrati, dove la natu-
ra selvaggia della Lapponia finlandese si spinge fino al vi-
cino confine russo. Il gelo invernale trasforma pini e abeti
in sculture di ghiaccio in una foresta che, procedendo lenti
con le racchette da neve ai piedi, appare viva. Ci si sfida a
interpretare le figure arboree avvolte dal bianco puro, in
uno spettacolo unico e mozzafiato, a coronamento di un
viaggio che, l’indomani, ci riporterà a Kittilä. |
©RIPRODUZIONE RISERVATA

BELL’EUROPA 47
4. Sørøya Capo Nord (255 5. Capo Nord Varanger (485 km)
km) Da Skarsvåg si torna a Olderfjord, per costeggiare il
Tornati ad Alta per la stessa Porsangerfjord fino a incontrare la 98 che conduce a Ifjord.
ILLUSTRAZIONE QUATERD

Ma re di N orv e gia strada percorsa in precedenza, Da qui si prosegue per Tana. Se la 98 è chiusa per maltempo,
si prende la E6 fino a Olderfjord da Olderfjord si deve allungare fino alla E6 che corre lungo il
(110 km). Da qui s’imbocca confine con la Finlandia e che conduce a Tana. Da Tana con Ma re di B a re nts
la E69 che percorre la costa la 890 si percorrono i 45 km che permettono di raggiungere
fino all’isola di Magerøya, dove Austertana, la base ideale per visitare la penisola di Varanger,
sorge l’abitato di Skarsvåg, a la vera meta di tappa.
pochi chilometri da Capo Nord.
Capo Nord

Magerøya Skarsvåg
Berlevåg
Honningsvåg
3. Alta Sørøya (180 km)
Da Alta tramite la E6 si va verso Øksfjord che Kongsfjord
si trova a 110 km, deviando sulla strada 882
nei pressi di Langfjordbotn. A Øksfjord una
890

traversata in traghetto di due ore permette Båtsfjord


di sbarcare a Hasvik, sulla punta meridionale 1
89
dell’isola di Sørøya. Da qui si prosegue per
Sørvær lungo l’unica arteria dell’isola, la 882, 9
E6
che si percorre per 37 km. Parco Nazionale
0
89

rd
di Varangerhalvøya
Sørøya
Sørvær Austertana Varanger

erfjo
Olderfjord Ifjord

882
ang
Hasvik

Pors
Tana
E6

98
Øksfjord E6
882
6. Varanger Saariselkä
(570 km)
Langfjordbotn Ci si dedica alla visita
E6 della penisola di Varanger,
percorrendo le strade locali
E75

890 nel tratto Austertana-


Alta Berlevåg (90 km) e 891 nel
tratto Austertana-Båtsfjord (65
km). Da Austertana si scende
a sud fino al confine con la
Finlandia, che si attraversa
dopo 110 km. Dal confine si
prosegue verso Saariselkä
tramite la E75 per 195 km.
Da Saariselkä, deviando sulla
9695 a Kakslauttanen, si
arriva a Suomen Latu Kiilopää,
centro informazioni del Parco
Nazionale di Urho Kekkonen.

E6
Skibotn N O R V E G I A
Kilpisjärvi E75

2. Muonio Alta (500 km)


In questo tratto ci sarebbe una possibilità più breve (150 km
in meno), ma impraticabile in inverno. Quindi è necessario R US S I A
prendere la E8, prima fino al confine con la Norvegia, presso
Kilpisjärvi (che s’incontra dopo 200 km), poi procedendo fino a
Skibotn. Da qui si prende la E6 fino ad Alta (260 km).
Saariselkä
Suomen Latu Kiilopää
Kakslauttanen Parco Nazionale di
E8
Urho Kekkonen

9695

1. Kittilä Muonio (80 km)


S V EZIA Da Kittilä si prende la strada
79 che in circa 15 km porta al
Pallas comprensorio di Levi-Sirkka.
Si continua sulla 79 fino a
Muonio. 7. Saariselkä Kittilä
(215 km)
Da Saariselkä si torna

79
Muonio all’aeroporto di Kittilä
In alto. I francobolli Levi imboccando verso sud la E75
dedicati a due animali Sirkka 531 m fino a Sodankylä. Da qui si
artici, presenti nel Nord prosegue lungo la 80.
della Norvegia: l’orso Kittilä E75
polare e il gufo delle nevi
(Bubo scandiacus). Parco Nazionale di 80
A destra. Nel disegno Pallas-Yllästunturi
del nostro illustratore Sodankylä
il cartello posizionato a
Capo Nord con le
coordinate geografiche
della punta.

F I N L A N D I A

FINLANDIA
NORVEGIA Helsinki
Oslo

© Bell’Europa - Cairo Editore S.p.A. RIPRODUZIONE RISERVATA


Kittilä è dotata di un aeroporto che permette di raggiungere la
Lapponia via Helsinki. A pochi chilometri da qui si trova la collina di
Levi, con uno dei più importanti comprensori sciistici della Finlandia.
Posta 170 chilometri oltre il Circolo Polare Artico, questa zona è
un luogo ideale per avvistare l’aurora boreale. Molte, inoltre, le
attività per gli amanti degli sport e della natura organizzate dalle
agenzie locali. Ma attenzione al freddo: nel 1999 venne registrata la
temperatura record di -51,5 °C. Info: www.levi.fi
A lato: il paesaggio nei pressi di Levi.

1. Kittilä, Finlandia

Muonio è una cittadina di 2mila abitanti al confine con la Svezia.


Tra le attività principali ci sono lo sci di fondo, le escursioni trainate
dai cani da slitta o con le renne, i safari in motoslitta. A pochi
chilometri si raggiungono svariati sentieri del Parco Nazionale di
Pallas-Yllästunturi, una vera e propria mecca per gli amanti della
natura e della neve. Info: discovermuonio.fi/en
A lato: un’abitazione del villaggio immersa nella neve.

2. Muonio, Finlandia

In auto
PERIODO E DURATA Da gennaio a marzo, due settimane.
ITINERARIO INFO PER GLI AUTOMOBILISTI In Finlandia le strade principali
non presentano problemi particolari, salvo in caso di maltempo
prolungato. Rimane l’accortezza di mantenere una velocità
moderata, soprattutto in presenza dei frequenti tratti rettilinei che
potrebbero indurre ad accelerare. In Norvegia, invece, occorre
verificare giornalmente la condizione della viabilità sul sito www.
Tra Finlandia e Norvegia, un viaggio che ha il vegvesen.no Molte strade del Finnmark, anche quelle principali,
sapore dell’avventura: più di 2.200 chilometri possono rimanere chiuse in caso di nevicate abbondanti o bufere.
Il traffico è consentito solo a determinati orari in cui vengono istituite
nella terra che si estende oltre il Circolo le cosiddette Kolonne, quando un convoglio spazzaneve guida la
Polare Artico. Sfidando temperature glaciali carovana del traffico automobilistico. Per il meteo si consigliano i
seguenti siti: en.ilmatieteenlaitos.fi e www.yr.no

È la città più settentrionale della Norvegia e il centro abitato con


più di 20mila abitanti più a nord al mondo. Grazie alla presenza del
mare il clima è relativamente mite, a dispetto della sua posizione.
Appartiene alla regione del Troms og Finnmark, contea norvegese
di recente istituzione (gennaio 2020), di cui è considerata la
porta d’ingresso. Imperdibili una visita alla cosiddetta Cattedrale
dell’aurora boreale e un tour alla scoperta della cultura dei Sami,
qui presenti in larghe comunità. A pochi chilometri si trova un hotel
di ghiaccio davvero unico (Sorrisniva Igloo Hotel) che ogni anno
offre un tema diverso e nel quale è anche possibile pernottare.
Info: visitalta.no A lato: tramonto sulle acque del fiordo di Alta.

3. Alta, Norvegia
50 BELL’EUROPA
Sørøya è la quarta isola della Norvegia per dimensioni, raggiungibile
giornalmente da Øksfjord con un attraversamento di due ore a bordo
di un traghetto. A dispetto del suo clima ventoso e burrascoso, offre
una natura incontaminata e un senso di distacco dal quotidiano
che raramente si trovano altrove. I suoi villaggi colorati, le montagne
incrostate di neve e l’acqua scura dei suoi fiordi disegnano un
paesaggio di rara bellezza. È possibile avventurarsi in escursioni
con le racchette da neve o visitare le tre chiese dell’isola. Un piccolo
aeroporto per voli interni completa l’offerta. Info: www.visithammerfest.
net A lato: il villaggio di Sørvær.

4. Sørøya, Norvegia

La fama di Capo Nord attrae il turista che arriva fin qui per ammirare
un panorama di rara solitudine. L’iconico monumento a forma di globo
(a lato) si inserisce perfettamente nella delicata natura. Dai trecento
metri di altitudine dell’altopiano di Nordkapp lo sguardo si affaccia verso
l’infinito e l’immaginazione corre fino al Polo Nord. È possibile visitare
un museo che spiega le bellezze naturali e la storia di questo luogo,
scoperto nel 1553. Sono presenti anche una caffetteria, un ristorante,
un ufficio postale, un negozio di souvenir e un cinema. In inverno la
strada è soggetta a chiusure orarie e l’accesso avviene con colonne di
veicoli precedute da uno spazzaneve. Info: www.nordkapp.no

5. Capo Nord, Norvegia

La visita al Parco Nazionale di Varangerhalvøya permette di scoprire


questa penisola, lembo di terra ai confini del mondo. Percorrendo le
poche strade del parco non è raro imbattersi nella fauna locale: renne,
ghiottoni e la fragile volpe artica, più comune alle isole Svalbard.
Info: www.visitvaranger.no A lato: la costa presso Berlevåg, sulla
penisola di Varanger.

6. Varanger, Norvegia

Saariselkä è una popolare destinazione turistica situata in una zona


collinare nel Nord della Finlandia. Numerose agenzie della zona
organizzano slittate con cani o renne e tour in motoslitta su decine
di chilometri di piste dedicate. La natura incontaminata dei dintorni,
protetta dal Parco Nazionale di Urho Kekkonen (a lato), offre molteplici
possibilità di attività all’aria aperta, sia per camminatori sia per gli
amanti degli sport invernali. Info: saariselka.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA

7. Saariselkä, Finlandia
BELL’EUROPA 51
A CURA DI ROBERTO MOIOLA

Finlandia e Norvegia SØRØYA

Come arrivare 7.000 e i 2.000 anni fa. L’arte rupestre di


Alta è protetta dall’Unesco dal 1985 ed è
In aereo In inverno, voli da Milano Malpensa suddivisa in 5 siti: quelli di incisioni su pietra
per Kittilä con scalo a Helsinki con Finnair di Hjemmeluft, Kåfjord, Amtmannsnes e
(www.finnair.com). Tariffe: da 449 € a/r, Storsteinen e quello con pitture rupestri di
tasse comprese. Transfarelvdalen.

Come muoversi A Honningsvåg Il Museo di Capo Nord


(Nordkappmuseet, Holmen 1; www.
In auto All’aeroporto di Kittilä si noleggia kystmuseene.no Orario: lun.-ven. 11-14.30.
l’auto. Non è indispensabile un mezzo Ingresso: 60 corone, 6 €) dal 1982 illustra ESCURSIONE IN SLITTA TIRATA DAI CANI
4x4, in quanto si viaggia principalmente su e documenta la storia locale dall’Età della
strade statali, costantemente tenute pulite Pietra fino ai nostri giorni, con focus sulla
dagli spazzaneve. Con addCar (www. cultura costiera, sull’industria ittica nella
addcarrental.com) il costo parte da 378 € contea del Finnmark e su Honningsvåg Dormire e mangiare
per due settimane. Bisogna accertarsi in durante la Seconda guerra mondiale.
anticipo che l’automobile abbia montate KITTILÄ
le gomme chiodate e di disporre di tutti Cosa fare Levikaira Apartments Ratsastajankuja 2,
i permessi necessari per attraversare il Kittilä, tel. 00358-(0)50-4626300; www.
confine tra Finlandia e Norvegia (al costo A Muonio si fanno uscite in slitte trainate da levikaira.fi A Sirkka, vicino al comprensorio
medio di 70 €). È altresì consigliabile, data cani con Wild Motion Siberian Huskies di Levi, offre chalet di legno rigorosamente
la lunghezza di alcune tratte, aggiungere (Soukantie 24; www.wildmotion.fi; www. con sauna. Vi sono varie soluzioni per
un secondo conducente alla prenotazione. laplandsafaris.com). Sono previsti tour di coppie, famiglie con bambini o gruppi più
È buona norma mantenere il serbatoio 5, 10, 15 o 35 km, tra le nevi del Parco numerosi, con prezzi che variano a seconda
a un livello di sicurezza: le distanze sono Nazionale di Pallas-Yllästunturi. A partire da dell’appartamento. A partire da 678 € al
importanti e i distributori di benzina molto 121 € a persona. giorno per uno chalet da 6 posti letto.
distanti l’uno dall’altro. Su www.viamichelin.it
sono elencate le stazioni di servizio in Ad Alta si va a caccia di aurore boreali con Luvattumaa Ice Gallery Hotel Akantie
Finlandia e in Norvegia. Glød Explorer (Jordfallet 3, tel. 0047- 180, Sirkka, tel. 00358-(0)40-7400925;
In traghetto Il collegamento fra Øksfjord 99794256; www.glodexplorer.no): da 1.250 www.luvattumaa.fi/en Si dorme nell’hotel
e Hasvik, sull’isola di Sørøya, è assicurato corone (121 €) a persona. Quest’agenzia di ghiaccio, aperto fino alla fine di aprile.
dalla linea 500 del traghetto della società offre altre attività, tra le quali le gite in fatbike Ma è possibile anche soltanto visitare la Ice
Snelandia (snelandia.no). La traversata dura (le mountain bike con ruote da neve): da Gallery (ingresso: 16 €), dove si racconta
al massimo un paio d’ore. Tariffe a tratta: da 1.150 corone (111 €). la storia della costruzione. Doppia con
242 corone (23 €), con auto al seguito. colazione da 340 €.
Escursioni nei parchi nazionali Nelle tre
Da sapere aree protette che si toccano lungo il nostro ★★★★
itinerario si possono effettuare diverse Hotel K5 Levi Kätkänrannantie 2, Levi,
Finlandia e Norvegia hanno differenti valuta escursioni anche in inverno. I tre parchi sono tel. 00358-(0)40-4562059; www.k5levi.fi
(rispettivamente euro e corona norvegese) quelli finlandesi di Pallas-Yllästunturi, Situato nel centro di Levi, questo hotel offre
e fuso orario: la Norvegia ha lo stesso nei pressi di Muonio, e di Urho Kekkonen, sistemazioni in camere d’albergo (per 155
fuso orario dell’Italia, la Finlandia è un’ora vicino a Saariselkä (per entrambi: www. posti letto totali) e in 16 appartamenti privati.
più avanti. nationalparks.fi); e quello norvegese di È dotato di bar e ristorante. Doppia con
Varangerhalvøya (www.nasjonalparkstyre. sauna e colazione da 99 €.
Cosa vedere no; www.norgesnasjonalparker.no) sulla
penisola di Varanger. In particolare, nel King Crab House Levi Mariankuja 6,
Ad Alta si visita l’Alta Museum (Altaveien Parco Nazionale di Urho Kekkonen si Sirkka, tel. 00358-(0)40-0138333; kingcrab
19; www.altamuseum.no Orario invernale, consiglia la zona di Suomen Latu Kiilopää house.fi Ristorante tipico nel centro di
fino al 30/4: 11-16. Ingresso: 80 corone, (www.kiilopaa.fi). I numerosi sentieri nella Levi. Il granchio la fa da padrone (da 19 €
7,80 €), sulla storia locale. Degna di nota è natura soddisfano tutti i gusti: passeggiate a persona) ma è possibile assaggiare altre
la sezione dedicata alle incisioni rupestri, la a piedi o con ciaspole, scialpinismo e sci di tipicità locali, tra cui la carne di renna. Offre
più alta concentrazione di questo genere fondo, fatbike. Presente anche un ristorante anche il servizio di take away. A pranzo
nel Nord Europa. Furono realizzate tra i a buffet ben attrezzato. menù da 26,50 €, conto medio: 40 €.

52 BELL’EUROPA
INFO
In Italia: VisitFinland;
www.visitfinland.com/it/
Innovasjon Norge-Ufficio
Norvegese per il Turismo;
www.visitnorway.com
In Finlandia: www.lapland.fi
In Norvegia: nordnorge.com
STAR ARCTIC HOTEL CAPE MARINA

MUONIO ★★★
Lapland Hotels Pallas Pallastunturintie Scandic Bryggen Vågen 1, Honningsvåg,
560, Pallastunturi, tel. 00358-(0)16-323355; tel. 0047-78477250; www.scandichotels.
www.laplandhotels.com Nel cuore del Parco com Ospitato in un edificio affacciato
Nazionale di Pallas-Yllästunturi, un hotel sul porto di Honningsvåg, ha 42 camere SCANDIC BRYGGEN
pieno di fascino e di storia: venne costruito accoglienti e moderne. Doppia con
nel 1938, in stile funzionalista, dagli architetti colazione 139 €.
Väinö Vähäkallio e Aulis Hämäläinen. Riapre
il 20/2. Ha 63 camere. Doppia con colazione VARANGER
da 136 €. Ildtoppen Austertana Austertana Vei
9845, Tana, tel. 0047-78925230; www.
Motel Seo Muonio Torniontie 6, tel. 00358- ildtoppen.no Offre diverse sistemazioni
(0)44-7056500 Un comodo motel situato in appartamenti e in camere dotate di
in città con ristorante fast-food. Le stanze bagno privato e angolo cottura. Un’ampia
sono ben curate, con cucina e sauna. sala comune permette di preparare
Doppia con colazione da 94 €. autonomamente la colazione. Presso la
reception, in un edificio separato, si trova il LAPLAND HOTELS PALLAS
SØRØYA ristorante dove provare l’ottima cucina tipica
Sørvaer Gjestehus Ringveien 13, Sørvær, (conto medio: 200 corone, 19 €). Doppia con
tel. 0046-708162136; www.sorvaer vassoio colazione da 1.200 corone (117 €).
gjestehus.se Questa guesthouse di Sørvær
offre capanni attrezzati con cucina, per Kongsfjord Gjestehus Veines, Kongsfjord,
un massimo di 6 persone ciascuno, e 10 tel. 0047-78981000; www.kongsfjord-
camere spartane, con cucina e bagni in gjestehus.no Gestito dalla famiglia Åses,
comune. Ottimo il ristorante interno, con le 17 stanze distribuite in 7 edifici sono
cucina a base di pesce: meglio prenotare arredate con oggetti antichi abbinati
la mattina (conto medio: 500 corone, 48 €). a elementi moderni per offrire comfort
Prezzi a notte: capanno 2.400 corone (231 di alto livello. Da non perdere la cena
€), camera 1.200 corone (116 €). per sperimentare sapori locali come lo KING CRAB HOUSE LEVI
stoccafisso o la renna, bagnati dall’aquavit, il
ALTA distillato scandinavo. Da prenotare con largo
★★★★ anticipo. Doppia da 1.015 corone (98 €).
Scandic Alta Løkkeveien 61, tel. 0047-
78482700; www.scandichotels.com SAARISELKÄ
Nella zona nuova di Alta, offre 240 camere. ★★★★
La colazione è ricca e il personale molto Star Arctic Hotel Ylämajantie 1, tel.
disponibile. Nei pressi si trovano negozi e 00358-(0)44-4194000; stararctichotel.com
attività commerciali per l’acquisto di prodotti Le 42 suite e 15 cabins in stile nordico sono
difficilmente reperibili nel prosieguo del attrezzate con tutti i comfort necessari. Nel
viaggio. Doppia con colazione 118 €. ristorante si gustano piatti della cucina tipica
lappone (conto medio: 40 €). Suite con KONGSFJORD GJESTEHUS
Sorrisniva Sorrisniva 20, tel. 0047- colazione da 155,60 €.
78433378; sorrisniva.no Cucina tipica a
base di prodotti locali dai quali lo chef ricava Holiday Club Saariselkä Saariseläntie 7,
piatti gourmet ricercati. Da provare. Conto Saariselkä, tel. 00358-(0)300-870900;
medio: 400 corone (39 €). www.holidayclubresorts.com/en/resorts/
©RIPRODUZIONE RISERVATA

saariselka È in ottima posizione, vicino ai


CAPO NORD sentieri escursionistici e alle piste da sci.
Cape Marina Skutnesveien 1B, Skarsvåg; Ambiente adatto alle famiglie, vanta anche
www.capemarina.no Situati a Skarsvåg, a una spa con sauna e piscina coperta. Ha
7 km da Capo Nord, sono due lodge con 139 camere, 26 appartamenti e 2 ristoranti
cucina attrezzata e un ampio soggiorno con (conto medio: 30 €). Ottima la colazione.
SØRVAER GJESTEHUS
connessione wi-fi. Lodge 340 € a notte. Doppia con colazione da 78 €.

BELL’EUROPA 53
MONTAGNA | AUSTRIA

Sole d’inverno
sull’altopiano
A dieci minuti dalla mondanità di Seefeld, Leutasch e le sue frazioni sono un
microcosmo intatto di Tirolo d’antan: chiesette barocche, case dalle facciate
dipinte e chilometri di tracciati per fondo e passeggiate a 1.100 metri di quota
sotto le cime delle Alpi bavaresi TESTI CRISTINA GAMBARO ✶ FOTO ALBERT CEOLAN

54 BELL’EUROPA
La frazioncina di Oberleutasch con la chiesa di St. Magdalena, sovrastata dalla piramide innevata dell’Hohe Munde (2.662 m).
Risalente al XII secolo, la cappella fu ampliata nel XVI secolo e poi nel 1725. L’attuale edificio risale ai primi dell’Ottocento.

BELL’EUROPA 55
|

P
MONTAGNA TIROLO

Pane fatto in casa, uova, patate, marmellate, tutto sugli scaffali o nelle ce-
ste. Negli Hofläden (negozi di fattoria), aperti 24 ore su 24, non ci sono
commessi ma solo il listino dei prezzi e la cassetta dove lasciare i soldi della
spesa. Sulla fiducia. A Leutasch sono numerosi, come tante sono le fattorie
(circa 70) di questo villaggio del Tirolo formato da 24 frazioni sparse lungo
i 16 chilometri della Leutaschtal, con le piccole cappelle, le case affrescate
dai tetti spioventi, il lago Weidachsee amato e frequentato dall’imperatore
Massimiliano I, dove anche in inverno si può pescare, bucando il ghiaccio.

Esercizi per le gambe e per lo spirito


In una larga vallata plasmata dal movimento degli antichi ghiacciai, nel
comprensorio Olympiaregion Seefeld, Leutasch ha conservato il suo pae-
saggio storico e culturale, fatto di campi coltivati, architetture tradizionali,
Sopra. Le croci in ferro zone umide e boschi di pini e abeti rossi. L’atmosfera è rilassata, quasi con-
battuto del cimitero templativa, totalmente diversa da quella raffinata e mondana di Seefeld,
di Leutasch sommerse
dalla neve. che dista solo 8 chilometri. Paradiso dello sci di fondo, Leutasch offre una
Sotto, da sinistra. rete di piste che sfiorano i villaggi, attraversano le radure, si addentrano
L’anello per lo sci di
fondo a Oberleutasch, di
nei boschi, formando una delle aree più vaste dell’Europa centrale per lo
circa 5,5 chilometri; sci nordico. La neve è sempre abbondante, nonostante i 1.136 metri di
a Gasse, la Bürgerhaus quota, e si mantiene a lungo perché la valle è protetta a sud dal monte
Beim Mühlpaula,
dalla facciata decorata Hohe Munde (2.662 m) e a nord dalle cime dei monti del Wetterstein, che
con pitture murali. dividono il Tirolo dalla Baviera, con lo Zugspitze (2.962 m), la vetta più
Gli affreschi sulle case alta della Germania. La scelta praticamente infinita di piste permette di
presentano soggetti
devozionali o tratti muoversi spesso in solitudine, accompagnati solo dal fruscio degli sci sulla
dalle tradizioni locali. neve, dal vento o dai suoni della natura attutiti dalla neve. Tra i circuiti più
Pagina accanto. Sui
prati di Leutasch, al
facili e soleggiati ci sono il Gasse (A7), un anello che costeggia il fiume Leu-
limitare del bosco, un tascher Ache, e l’Obern (A5), ai margini del bosco, con vista spettacolare
fienile solitario dopo sulle vette e la possibilità di fermarsi al sole in uno dei numerosi punti di
un’abbondante nevicata.
ristoro lungo la pista. Bisogna invece affrontare un’impegnativa salita sulla
pista Plaik (C9), ma la fatica è ripagata dalla vista che si gode dal belvedere
panoramico sulla Leutaschtal. Poi si continua in un’alternanza di salite e
discese che toccano baite isolate. Oltre allo sci di fondo ci sono emozio-
nanti percorsi da fare con le ciaspole, compreso un itinerario di più giorni
con un servizio di trasporto bagagli, ma, soprattutto, i sentieri battuti >

56 BELL’EUROPA
BELL’EUROPA 57
Leutasch è una
delle cinque località
che fanno parte
del comprensorio
Olympiaregion
Seefeld

nella neve, da percorrere muniti solo di un buon paio di scarponi. Uno


dei più belli è il Mental-Power-Weg che attraversa la magica Fludertal e la
riserva naturale Wildmoos. Il cammino diventa anche un viaggio interiore,
grazie ai 12 punti di sosta che invitano al raccoglimento e alla meditazione.
L’ultimo punto coincide con l’arrivo sotto la vetta del Brunschkopf (1.510
m), dove una piattaforma panoramica regala una vista su tutta la regione.

Case dipinte e fortezze di confine


La località di Leutasch fu menzionata per la prima volta in un documento
del 1166, in cui si parlava di una proprietà “sul fiume Liutaske”. Per secoli
i suoi abitanti hanno vissuto di agricoltura, caccia e taglio dei boschi, tra-
sformando la valle nella “legnaia” di Innsbruck e Hall in Tirol, tanto che
a fine ’600 fu costruito anche un canale per la fluitazione (il trasporto via
acqua) dei tronchi. Oggi Leutasch offre un mix interessante di agricoltura
e turismo, con grande attenzione all’ambiente e allo Zeitgeist, lo spirito del
tempo. Non esiste un vero e proprio centro, anche se uno dei punti di
riferimento è la chiesa di St. Magdalena a Oberleutasch, una delle due
parrocchie del paese, fondata nel 1190 dai canonici agostiniani di Polling,
nella vicina Baviera. L’interno è interamente affrescato con storie >

A sinistra, in alto.
Escursione in carrozza
verso Hämmermoosalm,
una località da cui parte
una pista per slittino
lunga 2 chilometri.
A sinistra. Un fondista
sull’anello di
Unterleutasch.
Sopra. A 2 chilometri da
Leutasch, l’anello di
fondo di Obern si snoda
tra boschi e baite.
Pagina accanto.
Installazione artistica
a Klamm, vicino a Obern;
pupazzi di neve
nei pressi di Leutasch.

58 BELL’EUROPA
MONTAGNA | TIROLO
MONTAGNA | TIROLO

60 BELL’EUROPA
Molte case e chiese hanno facciate
decorate con i luminosi affreschi
della Lüftlmalerei, la “pittura d’aria”
tipica del Tirolo e della Baviera

della vita della Santa e scene dell’Antico Testamento. Ci sono poi le 20


cappelle costruite nelle frazioni, spesso con le facciate affrescate, dove la
comunità si riuniva per pregare, ringraziare il Signore o piangere i defunti.
Anche molte case sono decorate con dipinti (secondo la tradizione della
Lüftlmalerei, la “pittura d’aria”, tipica dei villaggi dell’Austria e della Bavie-
ra) che incorniciano le finestre o rappresentano scene agresti o di caccia,
ma anche temi religiosi. A Gasse, le pitture del primo ’800 sulla facciata
della Bürgerhaus Beim Mühlpaula raccontano la storia di San Giovanni
a Patmos, mentre nella fattoria Itzlhof a Unterkirchen risalgono al tardo Sopra. A Weidach,
’700 le pitture murali con l’Assunzione di Maria, la Crocifissione e la Pietà. il monumento in bronzo
allo sciatore.
Grazie alla vicinanza al confine tedesco, la valle di Leutasch è sempre stata Sotto, da sinistra.
un corridoio per pellegrini, mercanti ed eserciti. Nel corso della Guerra La cappella di
Oberlochlehn risale al
dei Trent’anni, per proteggere il Tirolo dagli attacchi provenienti da nord, 1721; l’interno della
l’arciduca Leopoldo V d’Austria e Claudia de’ Medici fecero costruire una chiesa di St. Magdalena
fortificazione sul Passo Scharnitz (955 m), chiamata Porta Claudia (1632- a Oberleutasch, con
volta a botte affrescata.
34), di cui si possono vedere ancora alcuni possenti tratti di mura. L’altare, originariamente
A far conoscere Leutasch oltre i confini del Tirolo fu lo scrittore Ludwig barocco, è stato
Ganghofer che, tra ’800 e ’900, visse per vent’anni nella residenza di caccia risistemato nel 1821.
Pagina accanto. Una
Hubertus, al centro della bucolica Gaistal, dove invitava amici musicisti, via di Gasse con la
artisti e intellettuali: Richard Strauss e Thomas Mann, Rainer Maria Rilke cappella dedicata a
Maria, la più grande
e Hugo von Hofmannsthal. Qui Ganghofer scrisse il romanzo Il silenzio nel della valle. La facciata,
bosco, ambientato proprio tra queste foreste. È passato più di un secolo, sopra la porta
ma la valle è rimasta come allora: la attraversa solo una strada forestale d’ingresso, è arricchita
da una meridiana.
chiusa al traffico, che collega le malghe che rimangono aperte anche d’in-
verno per accogliere gli escursionisti. Come quelli che qui si avventurano
al mattino presto, mentre la neve scricchiola sotto gli scarponi e il vento
muove i rami degli alberi, creando magici giochi di luce. |
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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In alternativa, pagina di Filecrypt con il nuovo indirizzo sempre aggiornato
A CURA DI CRISTINA GAMBARO

Leutasch LA SEEKIRCHL A SEEFELD

Come arrivare bavarese di Benediktbeuern, chiuso nel 1803.


Sono aperte con lo stesso orario anche la
In auto Dal valico del Brennero a Leutasch chiesa di San Giovanni Battista a Unterleutasch
sono circa 72 km, con l’A13 fino a Innsbruck e le 20 cappelle sparse nelle frazioni.
e l’A12 fino a Telfs, poi circa 15 km su strada
statale. In Austria bisogna acquistare la Kulturhaus Ganghofermuseum Kirchplatzl
vignetta autostradale: 9,40 € per 10 giorni. 154, Leutasch; www.leutasch.at Orario: mar.-
In treno + bus Da Verona partono i treni mer. 10-12, gio.-ven. 16-18. Ingresso: 3 €
Eurocity di ÖBB-Ferrovie Austriache (www. Il Museo Ganghofer mostra foto, oggetti e diari
obb-italia.com) che in circa 3,30 ore portano che raccontano la vita dello scrittore Ludwig
a Innsbruck, da dove si prosegue per Seefeld Ganghofer (1855-1920), uno dei più importanti KULTURHAUS GANGHOFERMUSEUM
con treni urbani su un percorso panoramico autori di lingua tedesca. Allestito nell’antica
di circa 40 minuti: biglietto totale da 45,90 € a scuola del villaggio, il museo presenta anche
tratta. Da Seefeld i bus della linea 430 (www. sezioni sulla caccia e sulla storia di Leutasch.
vvt.at) portano a Leutasch in 15 minuti a partire comprensorio ideale per le famiglie: 5 km
da 3,80 €. I bus sono gratuiti con la tessera Porta Claudia Innsbruckerstrasse 46, di piste, serviti da una seggiovia e un tapis
ospiti, offerta a chi pernotta nell’Olympiaregion Scharnitz; www.scharnitz.tirol.gv.at roulant. Skipass giornaliero: 28,50 €. Si arriva
Seefeld. In taxi sono circa 23 €. Sempre aperto, ingresso libero Al Passo fino a 2.064 metri di quota nel comprensorio
Scharnitz (955 m), dove la valle del fiume Bergbahnen Rosshütte (www.seefeld.com/
Cosa vedere Isar si restringe segnando il confine con la rosshuette), con 20 km di piste, oppure si scia
Germania, rimangono le possenti fortificazioni sullo Gschwandtkopf (1.495 m) con vista
Chiesa di St. Magdalena Kirchplatzl, fatte costruire nel 1632-34 durante la sul simbolo di Seefeld, la chiesetta Seekirchl.
Oberleutasch; www.pfarren-leutasch.at Orario: Guerra dei Trent’Anni, per proteggere il Tirolo In tutto, tra Leutasch e Seefeld (www.seefeld.
8-20. Ingresso libero La chiesa risale al 1190, dall’avanzata delle truppe svedesi. com/it/inverno/vacanze-tirolo-sci-alpino) ci
ma fu ampliata e trasformata nel 1500 e sono 26 km di piste e 34 impianti di risalita
nel 1725. Nell’ultimo rimaneggiamento, del Cosa fare aperti fino a fine marzo.
1820-21, si sono conservate parti della chiesa
originaria, come il bel campanile. L’altare Sci alpino A Leutasch si scia al Katzenkopf Sci di fondo Leutasch fa parte del
maggiore arriva dal monastero benedettino (www.katzenkopf-leutasch.at), un mini comprensorio Olympiaregion Seefeld,
tra le aree più grandi e più belle per questo
sport, e offre 245 km di piste (anche per
sciate in notturna e un anello per il fondo
con i cani) sull’altopiano a 1.200 m di quota.
Skipass giornaliero: 11 € (7 € con la tessera
ospiti). È possibile noleggiare sci presso
Sport Wedl (Weidach 322G, Leutasch, tel.
0043-(0)5214-6444; www.sport-wedl.com)
e Sport Norz (Weidach 318C, Leutasch,
tel. 0043-(0)5214-6305; www.nordicshop.at)
a tariffe tra i 13 e i 20 € al giorno. Per le
ciaspole prevedere 12-20 € al giorno.
A Leutasch il 6-7/3 è in programma la 51a
Euroloppet Ganghoferlauf, una delle più
importanti maratone europee di fondo: aperta
a tutti, si disputa su 25 o 50 km con tecnica
classica, su 20 o 42 km a passo pattinato.

Trekking invernale Camminare per 4


giorni su sentieri battuti, cambiando ogni
notte hotel o rifugio, senza la fatica di dover
trasportare i bagagli. Si svolge sull’altopiano
di Seefeld il primo itinerario invernale a lunga
distanza del Tirolo, che tocca più volte

62 BELL’EUROPA
INFO
In Italia: Austria Turismo,
tel. 800-175070; www.austria.info
A Leutasch: Informationsbüro,
Weidach 320, tel. 0043-(0)5-
0880510; www.seefeld.com;
www.tirolo.com
AUFATMEN NATURHOTEL FORELLENHOF

Leutasch. La quota per 3 notti è di 340 €, camere dal design minimalista, ecologico e
compresi colazioni e trasporto bagagli. sostenibile, dove il legno regna sovrano, vuol
Prenotazioni via mail all’Ufficio Turistico di dire “fai un respiro profondo”. Le giornate
Leutasch: info.leutasch@seefeld.com iniziano con yoga e meditazione, continuano
con attività all’aperto e si concludono nella LEUTASCHERHOF
Cosa comprare spa, tra piscina naturale, biosauna finlandese
e percorso Kneipp. La cucina è vegetariana
Molte aziende agricole vendono direttamente i o vegana. Doppia con colazione da 200 €;
loro prodotti in fattoria o in negozi consorziati. fino al 6/3 pacchetto settimana di yoga e sci
Al Leutascher Bauernladen (Kirchplatzl 131, di fondo da 805 € a persona.
Leutasch, tel. 0043-(0)5214-6046; www.
leutascher-bauernladen.at Orario: ven. 14-18) Pension Reiterklause Unterkirchen 244A,
si possono acquistare pane, formaggi e Leutasch, tel. 0043-(0)664-73165365; www.
salumi, oltre a liquori, succhi e miele, tutti reiterklause.at Una locanda immersa nella
prodotti a Leutasch. Klamm 80b (Klamm natura, con 9 camere confortevoli, arredate in
80B, Leutasch, tel. 0043-(0)5214-20368; stile alpino contemporaneo. Piacevole la sala
www.klamm80b.at Orario: lun.-sab. 8-13) con il bar e il camino, dove passare le serate WEIDACHSTUBE
è una macelleria sostenibile che conosce la (c’è anche un tavolo da biliardo), ricca e varia
provenienza di ogni animale: oltre ai propri la colazione. L’area benessere ha sauna
prodotti, vende quelli dei contadini della zona. bio e a raggi infrarossi. Gli ospiti hanno a
Molte fattorie hanno un piccolo spaccio diposizione una sala per la preparazione degli
self-service aperto 24 ore su 24, dove i clienti sci e armadietto riscaldato per l’attrezzatura.
lasciano i soldi a seconda della spesa. Da Doppia con colazione da 96 €.
Wirtseppelerhof (Obern 30-30B, Leutasch,
tel. 0043-(0)677-62076168; www.wirtseppeler. Gasthof zur Mühle Burggraben 264,
at) si trovano sciroppi di sambuco, mela, Leutasch, tel. 0043-(0)5214-6712; www.
menta o malva, uova, patate di montagna, gasthof-zur-muehle.at Ai margini di un sentiero
a volte salsicce e canederli. Da Thoamlhof escursionistico, una casa tradizionale ospita
(Platzl 109, Leutasch, tel. 0043-(0)5214- una locanda a gestione familiare. Le 16 camere GASTHOF ZUR MÜHLE
6365; www.thoamlhof.at) la scelta spazia tra sono semplici, con balcone panoramico,
formaggi, carne, patate, sale alle erbe, sciroppi pareti di legno, bagni un po’ datati. Buona la
e oggetti d’artigianato, tutti prodotti in fattoria. colazione. Doppia con colazione da 80 €. casa. Anche una discreta pizza, unica opzione
possibile se si cena dopo le 21. Consigliata la
Dove dormire Dove mangiare prenotazione. Conto medio: 25 €.

★★★★ Brücke Burggraben 257, Leutasch, tel. 0043- Forellenhof Weidach 290D, Leutasch, tel.
Leutascherhof Weidach 305, Leutasch, tel. (0)5214-6930; www.zurbruecke-leutasch.com 0043-(0)5214-6455; www.forellen-hof.at
0043-(0)5214-6208; www.leutascherhof.at In una casa tradizionale sulla pista per lo sci Carpaccio di trota al pesto, filetto di trota
Un biohotel con certificazione europea di fondo, una storica trattoria tirolese che in affumicata con crema di mirtilli rossi, trota con
Ecolabel, con 56 camere e ristorante con cucina utilizza ingredienti di produzione propria i funghi o con il rafano. Come suggerisce il
tanti prodotti biologici. La spa è attrezzata con o della zona, dalle trote alla selvaggina, oltre nome, sono le trote il piatto forte di questo
sauna, sauna bio, bagno turco e bagno di a proporre piatti come vellutata di carote, ristorante affacciato sul lago Weidachsee, ma
fieno. L’hotel organizza per gli ospiti escursioni risotto al topinambur, zuppa di lenticchie con ci sono anche classici piatti di carne, come la
guidate gratuite, dalle ciaspole allo sci di salsiccia, fegato al forno. Conto medio: 25 €. Wiener Schnitzel. Conto medio: 23 €.
fondo. E partecipa al progetto Lebensbäume
(Alberi della vita) per preservare la biodiversità Weidachstube Weidach 373B, Leutasch, Kühtaierhof Kirchplatzl 139, Leutasch, tel.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

animale del Parco Naturale del Karwendel in tel. 0043-(0)5214-6456; www.culinarium- 0043-(0)5214-6226 Una bella locanda nel
Tirolo. In febbraio soggiorno minimo di 7 notti: alpentraum.at/restaurant-weidachstube.html centro del paese con una Stube accogliente,
da 1.680 € in doppia con colazione. Un ristorante molto frequentato dai locali molto frequentata dagli abitanti. Il cibo è
che propone piatti tirolesi con qualche tocco tradizionale, dalla cotoletta allo stinco; è
Aufatmen Naturhotel Gasse 186A, contemporaneo. Tra le specialità, la zuppa rinomato il suo Kaiserschmarrn, la frittata dolce
Leutasch, tel. 0043-(0)5214-6803; www. di aglio servita in una pagnotta di pane di servita con confettura di ribes o mirtilli. Quasi
aufatmen.at Il nome di questo hotel di 15 segale biologico, i ravioli e la pasta fatti in indispensabile prenotare. Conto medio: 20 €.

BELL’EUROPA 63
PAESAGGI | SPAGNA

L’isola alla
fine del mondo

Le pale eoliche della centrale idro-eolica di Gorona del Viento, in funzione dal 2014 a nordovest del capoluogo Valverde, sfruttano
gli alisei, i venti costanti delle regioni tropicali. El Hierro è stata la prima isola a diventare completamente autosufficiente
dal punto di vista energetico, grazie alle fonti rinnovabili di acqua e vento. Questo fazzoletto di terra vulcanica, considerato
per secoli il confine estremo del mondo conosciuto, è stato eletto dall’Unesco Riserva della Biosfera nel 2000.

64 BELL’EUROPA
Per secoli El Hierro, la più occidentale delle Canarie, è stata considerata
il confine del mondo conosciuto. Riserva della Biosfera Unesco,
è un esempio di ecosistema intatto da scoprire lungo i suoi sentieri.
E dal 2014 è la prima isola autosufficiente dal punto di vista energetico,
grazie alle fonti rinnovabili TESTI E FOTO ENRICO MARTINO

BELL’EUROPA 65
C
Sopra. Il villaggio di Echedo, in collina, circondato da frutteti e vigne,
nel Nordest di El Hierro. Pagina accanto, dall’alto. La piscina
naturale di Charco Azul, nella baia di El Golfo; prati cinti da muretti a
secco; esemplari di Aeonium, una succulenta endemica dell’isola
e delle Canarie; l’Ecomuseo de Guinea; il Mirador de La Peña, gioiello
realizzato da César Manrique presso Guarazoca, nel Nord dell’isola.

“Centri di svago: spiacenti, nessun risultato trovato”. Basta al livello del mare a uno più alto ricavato da un cratere vul-
cliccare “El Hierro” sul sito del turismo delle Isole Canarie canico, generando una cascata che crea un flusso di energia
per capire che chi viene in questa piccola isola, la più remo- idraulica. Riserva della Biosfera Unesco dal 2000, Geoparco
ta dell’arcipelago spagnolo, sa benissimo cosa cercare. Ritmi Europeo dal 2014, annoverata Best in Travel 2021 da Lonely
lenti, scogliere di lava, un vento che ha trasformato gli alberi Planet per l’anima ambientalista, oggi El Hierro ha supera-
di El Sabinar in contorte installazioni di arte contemporanea, to il 60% di energie rinnovabili (con punte prolungate del
poche spiagge e l’unico capoluogo dell’arcipelago, la micro- 100%), con un’agricoltura sempre più sostenibile, coltiva-
scopica Valverde, che non si affaccia sul mare. Per alcuni è la zioni di banane bio incluse, e programmi per incentivare la
Cenerentola delle Canarie, ma Cuando cae la noche, El Hierro mobilità elettrica, diventando un laboratorio di soluzioni dei
también se despierta (“quando cala la notte anche El Hierro si problemi energetici per le piccole isole.
sveglia”) ribattono gli isolani: si sveglia a modo suo, però, con L’energia dell’acqua e del vento ha già cambiato la vita quo-
notti in cui contemplare le stelle lontano dall’inquinamento tidiana di un grappolo di case bianche sotto una parete di
luminoso, davanti all’Atlantico. Strade tortuose che scorrono roccia che ogni pomeriggio spegne presto il sole, dove fino
tra paesaggi lunari di campi di lava, brughiere, foreste di pini a cinquant’anni fa la luce la vendeva il falegname, l’unico a
e un vento già africano che scioglie nuvole arroccate intorno possedere un generatore nel raggio di chilometri. È Sabinosa,
alla vetta più alta dell’isola, il Pico de Malpaso, 1.501 metri il villaggio più a ovest di Spagna, e anche se siamo già vici-
di quota. Un clima che reinventa ogni giorno un paesaggio ni all’Africa va bene lo stesso perché a El Hierro c’è sempre
scolpito da oltre cinquecento crateri, il numero più alto delle qualcosa di “più occidentale di tutta la Spagna” insieme ad
Canarie, e da un’attività vulcanica iniziata circa un milione di altri insoliti primati: la prima isola dove prendere il sole su
anni fa con la nascita di El Hierro dal fondo del mare. una spiaggia lavica connessi a un wi-fi gratuito (che copre
tutta l’isola), o l’hotel più piccolo del mondo aggrappato alla
Energia pulita e lucertole giganti scogliera di Punta Grande. Anche la rara lucertola gigante di
Una vera fine del mondo El Hierro lo è stata dal II secolo El Hierro è un primato: fu data per estinta fino al 1974, quan-
dopo Cristo, quando il geografo Tolomeo collocò il punto più do lo studioso tedesco Werner Bings salvò gli ultimi esem-
occidentale delle terre emerse, il Meridiano Zero, proprio plari sopravvissuti a terremoti, gatti, uccelli predatori e con-
dalle parti del faro di Orchilla. L’ebbrezza da primato finì nel quistadores spagnoli. Oggi le lucertole ti guardano con il loro
1884, quando il Meridiano Zero fu trasferito a Greenwich, occhio da rettile dietro i vetri del Centro de Recuperación del
ma l’isola ha saputo riciclarsi da terra di emigrazione a polo Lagarto Gigante de El Hierro, parte del piccolo Ecomuseo de
di sostenibilità ambientale, valorizzando quello che non le Guinea dove sono raccolti quindici secoli di storia locale. Nel
manca: vento e acqua. Un innovativo progetto di energia Parque Cultural de El Julan pochi petroglifi slavati dal tempo
sostenibile integrata, la Central Hidroeólica de Gorona del sono invece l’ultimo ricordo dei primi abitanti, i Bimbache,
Viento, utilizza i surplus dell’energia eolica per azionare discendenti di popolazioni berbere, massacrati dagli Spagno-
pompe che alzano l’acqua marina da un bacino posizionato li dopo la conquista dell’isola all’inizio del XV secolo. >

66 BELL’EUROPA
PAESAGGI | CANARIE
Il lungo litorale frastagliato di El Golfo, l’ampia
baia che occupa quasi tutta la costa nord
dell’isola, caratterizzata da scogliere di lava su
cui si infrangono le onde dell’Atlantico.

68 BELL’EUROPA
PAESAGGI | CANARIE

BELL’EUROPA 69
PAESAGGI | CANARIE

70 BELL’EUROPA
«El Hierro è uno di quei posti tutto o nulla, se non te ne inna- Sopra. Un ginepro scolpito dai Bimbache a El Julan;
dal vento a El Sabinar; un una lucertola gigante
mori non funziona», dice Enrica Baudino. Per lei il colpo di casco di platano canario all’Ecomuseo de Guinea;
fulmine per l’isola ha portato a un cambio di vita: da un la- (un tipo di banana), icona dettaglio della scultura
dell’agricoltura biologica dell’artista Rubén Armiche
voro di medico a Torino ad Atlantidea, un progetto di ecotu- dell’isola. Sotto. I Roques dedicata alla Bajada
rismo realizzato insieme al marito Paolo. «El Hierro prima o de Salmor, gli isolotti di de la Virgen de Los Reyes;
poi ti mette alla prova, con il suo mare-padre capace di infini- fronte a Punta de Arelmo. il cratere di un vulcano
Pagina accanto, trasformato in bacino
ta dolcezza ma anche di rivoltarsi all’improvviso, così diverso dall’alto. Il villaggio di idrico nell’impianto di
dal nostro mare-mamma Mediterraneo. La sua asprezza che Sabinosa; i graffiti lasciati Gorona del Viento.
non si lascia addomesticare ti insegna sempre qualcosa, per-
ché hai un bel seminare e annaffiare, qui la terra ti offre i
suoi frutti solo se e quando lo decide lei».
Forse anche il suo nome, El Hierro, più che dal ferro (hierro
in spagnolo), che qui non c’è mai stato, deriva dallo spagnolo
antico esero, “forte”, simbolo della durezza di un’isola-isola.
Basta percorrere a piedi o in bici la rete di sentieri per pas-
sare dai colori della lava alle sfumature di verde dei boschi
di pini, in una varietà di ecosistemi quasi inimmaginabile
in un fazzoletto di terra (meno di 270 chilometri quadrati)
perso in mezzo all’Atlantico. Per una vista a volo d’uccello
c’è il Mirador de La Peña, il belvedere più famoso dell’isola
davanti all’edificio in vetro e pietre laviche creato dall’artista
César Manrique, nume tutelare delle Canarie. L’Atlantico è
700 metri più in basso, con le sue spiagge di sabbia lavica, pi-
scine naturali come il Charco Azul, nascosto sotto un arco di
basalto, e le gradinate di pozze riparate dalle onde di La Ma-
ceta. La Riserva Marina La Restinga-Mar de Las Calmas, una
montagna sottomarina popolata da mante e squali balena, è
un paradiso per le immersioni, mentre chi pratica il parapen-
dio si lancia dalla cima di Dos Hermanas. Due grandi facce di
pietra bianca stupiscono chi arriva dall’aeroporto a Valverde:
rievocano la processione della Bajada, che ogni quattro anni
– la prossima si terrà il 3 luglio 2021, pandemia permettendo
– accompagna con una folla di fedeli la Virgen de Los Reyes
dal suo eremo sulle colline fino alla chiesa di Nuestra Señora
de la Concepción a Valverde. Ventotto chilometri che sono
diventati il più celebre cammino di El Hierro, un’isola capace
di trasformarsi in oggetto di irresistibile desiderio. |
©RIPRODUZIONE RISERVATA

BELL’EUROPA 71
A CURA DI ENRICO MARTINO

El Hierro ERMITA DE NUESTRA SEÑORA DE LOS REYES

Come arrivare Cosa vedere


In aereo Non ci sono voli diretti per El Hierro. Ecomuseo de Guinea Carretera General de
La soluzione migliore è volare su Santa Cruz Las Puntas, La Frontera; www.meridianosau.
de Tenerife dalle principali città italiane con es Orario: 10-18. Ingresso: 9,50 € Eretto
Wizzair (wizzair.com Voli da marzo), Ryanair sopra un antico villaggio indigeno, l’ecomuseo
(www.ryanair.com) ed easyJet (www. offre un riassunto dell’architettura e della vita
easyjet.com): tariffe da 19,99 € a tratta tasse quotidiana degli isolani dal ’600 al ’900. La vera
incluse. Da qui voli per El Hierro con Binter attrazione però è il Centro de Recuperación
(www.bintercanarias.com): da 84 € a tratta. del Lagarto Gigante de El Hierro, la lucertola
All’aeroporto il noleggio di un’auto con Cicar gigante (Galliota simonyi) endemica dell’isola, PARQUE CULTURAL DE EL JULAN
(tel. 0034-928-822900; cicar.com) parte tra le 5 specie di rettili più a rischio del mondo.
da circa 32 € per un giorno e circa 100 € per Non è da meno il vicino Tubo Volcánico de
7 giorni. Tutti i centri abitati dell’isola sono Guinea, un tunnel di lava lungo circa 90 metri.
collegati dai bus di TransHierro (tel. 0034- meridianosau.es Orario: mar.-dom. 10-18.
922-551175; www.transhierro.com): biglietto Parque Cultural de El Julan Carretera HI- Ingresso: 3 € Un centro con un’interessante
1,18 € a tratta, carnet 15 corse 13 €. 400 direzione La Dehesa, La Frontera; www. mostra che spiega la formazione dell’isola,
meridianosau.es Orario: mar.-dom. 10-18. dichiarata Geoparco dall’Unesco, nonché la
Da sapere Ingresso: 5 € il Centro de Interpretación; 20 € gestione delle risorse geologiche da parte
con visita dell’area archeologica (da prenotare della popolazione locale.
Per soggiornare alle Canarie, oltre a almeno un giorno prima a eljulan@gmail.com)
compilare un’autocertificazione e ad avere Nel Sudovest dell’isola, il sito documenta la vita Centro de Interpretación Vulcanológico
un tampone negativo, è obbligatorio dei Bimbache, gli originari abitanti di El Hierro: Carretera HI-4, La Restinga; www.meridiano
scaricare l’app RadarCOVID. L’Assessorato la parte più interessante sono i numerosi sau.es Orario: mar.-dom. 10-18. Ingresso: 5 €
al Turismo, Industria e Commercio delle petroglifi, che si trovano lungo un percorso In due edifici, collegati da un sentiero didattico
Canarie, poi, ha istituito una polizza archeologico e si visitano solo con guida. che attraversa un campo vulcanico, si scopre
assicurativa gratuita per tutti i turisti che il vulcanismo delle Canarie, in particolare
copre i problemi legati alla pandemia. Info: Centro de Interpretación Geológica quello che ha letteralmente plasmato El Hierro,
www.ciaoisolecanarie.com/coronavirus/ Calle Travesía del Pino 50, El Pinar; www. e si assiste a un film sull’eruzione sottomarina
di La Restinga avvenuta nel 2011.

Ermita de Nuestra Señora de Los Reyes


Carretera HI-506 dopo l’incrocio con la
HI-500, La Frontera. Orario: fino al 30/6 mar.-
dom. 10-17.30. Ingresso libero Nel Parque
Natural de La Dehesa c’è il santuario del XVI
secolo dove si venera la Virgen de Los Reyes,
patrona dell’isola, che ogni 4 anni è portata in
processione a Valverde adempiendo a un voto
del 1741. All’interno, una pala d’altare del ’600
con le immagini della Vergine e dei Re Magi.

Cosa fare
I cammini di El Hierro Per scoprire
l’incredibile ricchezza di sentieri dell’isola la
soluzione migliore è Atlantidea (carretera
Juan Moreno, Valverde, tel. 0034-649-
650913; www.atlantidea.net/it/), creata da
Enrica e Paolo, due italiani innamorati di El
Hierro che organizzano escursioni e trekking.
Itinerari tematici da 3 a 10 ore, prezzi da 38 €;
pacchetto El Hierro, Hike and Dive, 7 giorni tra

72 BELL’EUROPA
INFO
In Italia: Ente del Turismo Spagnolo;
www.spain.info
A El Hierro: Oficina de Información
Turística, calle Doctor Quintero 6, Valverde,
tel. 0034-922-554109; elhierro.travel
PUNTAGRANDE HOTEL LA HIGUERA DE ABUELA

vulcani, boschi e immersioni: 587 € a persona ★★★


con pernottamenti (min. 2 persone). Parador de El Hierro Las Playas 15, Valverde,
tel. 0034-922-558036; www.parador.es
Pinneggiare tra le mante Per la limpidezza Un piccolo paradiso a 9 km dal paese più
delle acque e i fondali vulcanici, El Hierro è vicino, alla fine di una strada e davanti a una PARADOR DE EL HIERRO
ideale per le immersioni. Con Arrecifal Centro spiaggia lavica: 47 camere con terrazza, vista
de Buceo (calle La Orchilla 30, La Restinga, sul sole che sorge dall’Atlantico e sul faraglione
tel. 0034-662-937560; www.arrecifal.com) si del Roque de Bonanza, giardino, piscina.
esplorano i fondali più belli accompagnati da Doppia con colazione da 120 €.
una coppia di irlandesi innamorati dell’isola.
Oltre 20 punti di immersione, con strapiombi ★★
che raggiungono i 100 metri, a 15 minuti di Hotel Ida Inés Calle Belgara Alta 2, La
barca dalla riserva marina del Mar de Las Frontera, tel. 0034-922-559445; www.
Calmas, protetta dai venti. Prezzi (bombole, hotelidaines.com Un confortevole b&b a
pesi e guida inclusi): un’immersione 45 €, conduzione familiare: 12 camere semplici ma
due immersioni 68 €, affitto equipaggiamento spaziose in cui la roccia vulcanica è parte
completo 15 € al giorno. dell’arredo. Doppia con colazione da 70,19 €. RESTAURANTE MIRADOR DE LA PEÑA

L’isola a volo d’uccello Grazie agli alisei, ★★★


El Hierro è particolarmente vocata per il Sur Restinga Hotel Carretera La Restinga-
parapendio. È possibile volare in tandem N4, La Restinga, tel. 0034-649-264495; www.
con due esperti professionisti come Renán surrestinga.com A pochi metri dal mare, con
Andrés e Juan Luis Morales di Parapente vista sul porto e su una spiaggetta, 16 camere
El Hierro (calle La Corredera, La Frontera, luminose e tranquille, alcune dotate di cucina.
tel. 0034-630-169253; parapenteelhierro. Personale disponibile e ottimo rapporto qualità-
com). Si vola solo in condizioni meteo prezzo. Doppia con colazione da 50 €.
sicure. Prezzi (equipaggiamento, istruttore
e assicurazione inclusi): volo Quick (10 Apartamentos Los Verodes Calle Belgara
minuti) 80 €, volo Standard (20 minuti, il più Alta 19, La Frontera, tel. 0034-620-751192; LA BODEGUITA DE FA
popolare) 100 €, volo XXL (45 minuti) 145 €. apartamentoslosverodes.es Vicini al paese,
panoramici, 9 appartamenti da 2 a 6 posti
Degustare vini vulcanici Dal 1995 il letto arredati in modo funzionale e con cucine e il maialino, ma attenzione anche alla clientela
tedesco Uwe Urbach (El Matorral 66, La equipaggiate a puntino. Sdraio sulla terrazza vegetariana. Conto medio: 30 €.
Frontera, tel. 0034-922-559581), dopo aver e parcheggio privato gratuito. Appartamento
rilevato un vigneto dell’800, produce vino per 2 persone da 45 € (min. 2 notti). La Higuera de Abuela Calle Tajaniscaba 10,
biologico, l’unico sull’isola con produzione Echedo, tel. 0034-922-551026 Per alcuni è il
e imbottigliamento a un’altitudine di 600- Dove mangiare miglior ristorante di tutte le Canarie, con il suo
700 metri sul mare, con un mix di tecniche patio pieno di cactus e una genuina cucina
tradizionali e moderna enologia. Visite e Restaurante Mirador de La Peña Carretera isolana di mare e di terra. Conto medio: 25 €.
degustazioni su prenotazione: 20 €. de Guarazoca 40, Valverde, tel. 0034-922-
550300; www.facebook.com/miradorelhierro/ La Bodeguita de Fa Calle de los Corchos 1,
Dove dormire Qui si viene soprattutto per la vista impagabile, plaza de la Candelaria, La Frontera, tel. 0034-
sospesi a quasi 700 metri sul mare dietro 922-555909; www.facebook.com/labodeguita
Puntagrande Hotel Lugar Las Puntas, La le vetrate di un edificio in pietra vulcanica defa Di fronte alla chiesa della Candelaria, piatti
Frontera, tel. 0034-611-285983; hotelpunta considerato una delle attrazioni di El Hierro. saporiti, soprattutto di pesce, e interessanti
grande.com Il prezzo suggerirebbe un 5 stelle Ampia scelta di piatti tipici. Conto medio: 30 €. varianti vegetariane. Conto medio: 25 €.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

dotato di ogni comfort, ma qui l’esclusività


è l’esperienza unica di dormire nell’hotel più La Mirada Profunda Calle de Santiago 25, La Tafeña Restaurante Calle Quintero
piccolo del mondo, costruito sopra una lingua Valverde, tel. 0034-922-551787 Un piccolo Ramos 2, Valverde, tel. 0034-822-050676;
di pietra lavica, cullati dalle onde dell’oceano. ristorante molto accogliente, grazie anche m.bakarta.com/La-Tafena-Restaurante
Le 5 camere sono arredate con mobili ricavati al calore e ai consigli dello chef, attento alla Un locale non appariscente ma ospitale, con
da pezzi di barche e oggetti della tradizione sostenibilità. Cucina a vista e piatti preparati musica di sottofondo. Piatti tipici di carne e
dei pescatori. Doppia con colazione da 300 €. con prodotti di qualità; da non perdere il polpo pesce, porzioni generose. Conto medio: 24 €.

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74 BELL’EUROPA
ARCHITETTURA | FRANCIA

Le chiese
sulla roccia In Alvernia, il borgo di Le Puy-en-Velay è uno dei più antichi luoghi
di culto mariano in Europa. E custodisce uno straordinario insieme
di architetture medievali costruite in pietra lavica sulle guglie lasciate
da remote eruzioni vulcaniche TESTI RAFFAELLA PIOVAN ✶ FOTO MASSIMO RIPANI

Una veduta del borgo di Le Puy‐en‐Velay al tramonto. Da sinistra si distinguono la statua di Notre Dame de France, sulla
rupe in primo piano la Cappella di Saint‐Michel d’Aiguilhe e, in secondo piano, il campanile e la cupola della cattedrale.

BELL’EUROPA 75
ARCHITETTURA | ALVERNIA

Nella foto. La Cappella di Saint‐Michel si trova nel villaggio di Aiguilhe, “prolungamento” di Le Puy. È uno dei monumenti
più amati di Francia secondo il sondaggio lanciato ogni anno dalla televisione nazionale. Pagina accanto, dall’alto.
Una delle vetrate moderne della cappella; particolare di uno dei capitelli accanto all’entrata, con un diacono che regge
dei gigli; l’ingresso, sormontato da un arco trilobato racchiuso da un altro arco con mosaici policromi.

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L
La verticalità di Le Puy-en-Velay, borgo medievale
votato al culto mariano nel pieno dell’Alvernia, è di
una suggestione senza pari. Al centro di un pianoro
sorge l’abitato con tre monumenti puntati verso il
cielo. Una cappella in cima a un cono lavico, una
gigantesca statua della Vergine sopra uno sperone
roccioso e, sul fianco del monte, la cattedrale con
l’alto campanile. Tre opere divise ma unite dal tes-
suto urbano dei bassi edifici che scendono, con vi-
coli e scalinate a spirale, fino alla vivace città nuova
che ha notevoli dettagli Art Nouveau.

Dove la fede ha cambiato il territorio


Centro di grande spiritualità, Le Puy, sintesi per-
fetta di opere dell’uomo e della natura, sorge in un
contesto particolare e particolari sono le sue chiese:
così è diventato meta nazionale top per i francesi
in un noto sondaggio televisivo annuale. Questa
splendida terra di vulcani spenti in ere remote,
contesa nell’antichità tra Galli e Romani, si stende
come un morbido tappeto ondulato fatto di boschi
e spianate. Su una di queste sorse l’insediamento
di Anicium, a ridosso del roccioso monte Anis, l’o-
dierno Rocher Corneille. E proprio da una pietra di
basalto iniziò la storia di un luogo dove la religione
plasmò il paesaggio e “inventò” un’architettura mai
vista prima nel Vecchio Continente.
Al fuoco e alle eruzioni da sempre è stato dato un
significato mistico e Le Puy si trova in mezzo a un
bacino vulcanico. Se alla sua storia geologica si ag-
giungono storie di rocce laviche miracolose e guari-
gioni improvvise che passano di bocca in bocca fino
ad arrivare a città, porti e valichi, ecco che in breve
il sito diventa meta di pellegrinaggio. Così la pier-
re des fièvres, la pietra delle febbri (il masso piatto
in origine copertura di un dolmen), che risanava
chiunque vi si stendesse sopra, venne protetta da
un primo santuario. Fu eretto intorno al V secolo
per volere della Madonna stessa, apparsa in sogno
a una donna risanata dalla pietra sacra, e diventò
uno dei più antichi luoghi di culto mariano d’Eu-
ropa. Oggi la pietra miracolosa è conservata in una
cappella della maestosa cattedrale dedicata >
a Nostra Signora dell’Annunciazione, costruita in
forme romaniche alquanto singolari nell’XI secolo
sui resti del precedente oratorio. Patrimonio Une-
sco per il fatto d’essere il punto di partenza della
Via Podiensis, uno dei quattro cammini francesi che
portano a Santiago de Compostela, la cattedrale di
Notre-Dame-du-Puy è una costruzione unica, in cui
l’originario stile romanico incorpora gli stili di ma-
estranze che arrivavano da Oriente e da Occidente.
Il risultato è armonico ma possente, con elementi
moreschi che si uniscono a tratti di influenza ita-
liana e bizantina. Anche i restauri eseguiti in epoca
barocca hanno contribuito a conferire all’edificio il
suo aspetto inusuale.

La scala per il Paradiso


La sua architettura è sorprendente. A Le Puy il nu-
cleo più antico si trova nella parte alta del monte
e si srotola giù fino al cuore moderno, quindi per
entrare nella cattedrale si parte dal basso, dalla ri-
pida e stretta rue des Tables che porta alla faccia-
ta principale, rivolta a ovest. Facciata divisa in tre
parti verticali e in cinque fasce orizzontali, con archi
a tutto sesto e una decorazione policroma in pietra
locale. L’Hôtel-Dieu, dove alloggiavano i pellegrini
o i malati, si trova sul fianco. Dallo slargo in cima
alla via si affrontano i 134 gradini della scalinata che
dall’esterno introduce all’interno della chiesa pas-
sando prima da un audace portico ad arcate – voluto
per ampliare l’edificio, con una parte costruita nel
vuoto per compensare i 17 metri di dislivello con la
pendenza del monte –, sorpassa porte con scritte cu-
fiche (forse eredità delle Crociate), il cosiddetto por-
tone dorato e corre sotto la navata sovrastata da sei
cupole ottagonali, terminando bruscamente con il
pavimento davanti al coro, appoggiato direttamente
sulla pietra del rocher. Il colpo d’occhio è grandioso.
Al pellegrino sembra di entrare proprio nel “ven-
tre della Madre”, un ambiente ornato da affreschi
medievali, capitelli in basalto, archi a bande chia-
re e scure come quelli della Mezquita-Catedral di
Cordova, mosaici e un altare maggiore del ’700 che
custodisce una copia ottocentesca della veneratissi-
ma Madonna nera bruciata durante la Rivoluzione,
una statuetta femminile, forse etiope, portata >

78 BELL’EUROPA
ARCHITETTURA | ALVERNIA

Nella foto. La Cappella di Saint‐Michel d’Aiguilhe, eretta in forme preromaniche nel X secolo. Per raggiungerla si affrontano
268 gradini ma ci sono vari terrazzini e la salita non è troppo faticosa. Pagina accanto, in alto. Una decorazione della facciata.

BELL’EUROPA 79
ARCHITETTURA | ALVERNIA

Sopra. L’interno della Cappella di Saint‐Michel d’Aiguilhe. Sotto. L’affresco sulla volta con Cristo in
gloria e l’arcangelo. Pagina accanto, dall’alto. Sulla parete sud della Sala capitolare della cattedrale,
affacciata sul chiostro, si trova il duecentesco affresco della Crocifissione; la facciata dell’edificio
sacro, intitolato a Nostra Signora dell’Annunciazione; un pellegrino in una galleria del chiostro.

80 BELL’EUROPA
qui da re Luigi IX il Santo al ritorno dalla Settima
Crociata. Con l’aumentare dei fedeli furono aggiunti
due portici ai lati del transetto, usati in seguito come
entrata abituale, in quanto la scalinata principale è
spesso chiusa da un’ampia griglia in ghisa. Stupen-
do, poi, è il chiostro, sul quale affaccia la Sala ca-
pitolare. Stando al centro del giardino rettangolare
si può ammirare al meglio la sequenza di colonne
che reggono archi a bande di arenaria chiara alter-
nate a basalto scuro, simili a quelle andaluse. Sopra
le arcate, per tutto il portico si rincorrono fregi con
mosaici dai vivaci colori, losanghe e figurette scol-
pite. Molto bello, di fianco al campanile, è anche il
Portico del Foro che in realtà è l’entrata più utiliz-
zata per la cattedrale. Curioso è il fatto che, essendo
nella parte alta della città vecchia, varcata la porta
ci si trova all’altezza del secondo ordine di finestre
della cattedrale e per uscire dalla porta principale
si deve scendere la famosa scalinata. Con un effetto
decisamente straniante.

L’arcangelo sulla guglia


Le meraviglie del luogo non sono finite. Nel villag-
gio di Aiguilhe, che in pratica fa tutt’uno con Le Puy,
spunta solitario dal pianoro un cono scuro, resto di
un camino vulcanico solidificatosi dopo un’eruzio-
ne. Ai suoi piedi fa bella mostra di sé, accanto a una
fontana neogotica, la Cappella di Saint-Clair, edifi-
cio ottagonale del 1100 in stile romanico alverniate,
ornato da mosaici di pietre policrome. Oltre la chie-
setta, sulla cima della guglia, si staglia contro il cielo
la scenografica Cappella di Saint-Michel d’Aiguilhe
col suo campanile, voluta nel 961 da Godescalc,
vescovo di Le Puy e primo pellegrino francese do-
cumentato per Compostela. La sua costruzione non
fu semplice. Per portare i materiali sulla sommità
degli 82 metri del roccione bisognava creare una
scala, così si intagliarono nel fianco della guglia 268
gradini che, salendo tortuosamente, offrono ancora
un panorama ineguagliabile sui dintorni. Oggi, al
termine della scalata, il pellegrino si trova davanti a
un’esotica, colorata facciata rettangolare con ai lati
due colonne dai capitelli scolpiti, sovrastati da un ri-
quadro con due sirene affrontate. Al di sopra, funge
da timpano un fregio ad arco con arabeschi che >

BELL’EUROPA 81
ARCHITETTURA | ALVERNIA

Sopra. Nella cattedrale, un dettaglio dell’affresco del


Martirio di Santa Caterina. Sotto. La navata principale
della chiesa. Sopra, a destra. Un particolare della
decorazione del chiostro, sopra gli archi delle gallerie.
2

82 BELL’EUROPA
La cattedrale di Notre-Dame-du-Puy, prototipo
delle grandi chiese romaniche dell’Alvernia
Appoggiata al fianco del Rocher Corneille, fu costruita tra l’XI e il XIII
secolo compensando abilmente i dislivelli del sito e con decorazioni
inconsuete, ispirate da stili artistici d’Oriente e d’Occidente

ILLUSTRAZIONE JEAN‐BENOÎT HÉRON 8

3
1. Scalinata. Conta 134 6. Chiostro. Rettangolare
gradini. Inizia dall’esterno della e con le gallerie dalle volte a
cattedrale e continua sotto la crociera, è uno dei più belli
navata principale. d’Europa. Particolari sono
2. Hôtel-Dieu. Patrimonio le colonne che danno sul
Unesco insieme alla cattedrale, giardino, con arcate a bande
era sia ostello sia ospedale chiare e scure sormontate da
per i pellegrini diretti a Santiago mosaici multicolori in terracotta
de Compostela. Oggi è un d’ispirazione moresca.
centro multiculturale. 7. Portico del Foro. Notevole
3. Pilastri. Sorreggono la esempio di Romanico della
navata, costruita come un fine del XII secolo, ha però
terrazzo per compensare la volta a crociera tipica del
il dislivello con il monte. Gotico. Si trova sulla piazza da
4. Tromba delle scale. cui prende il nome, che
Il punto in cui termina la al lato opposto termina con
scalinata. Spesso viene chiusa un belvedere sulla città.
con una grata che copre 8. Campanile. Alto 56 metri,
il vuoto nel pavimento. è separato dall’edificio sacro.
5. Navata principale. A pianta quadrata, ha 7 piani
È scandita da sei campate. e ospita 4 campane. Andando
La chiesa, che fu molto verso l’alto aumenta il numero
rimaneggiata nell’800, è a delle aperture nei vari piani,
croce latina con tre navate. per alleggerire la struttura.

BELL’EUROPA 83
ARCHITETTURA | ALVERNIA

Sopra, da sinistra. Nella città alta, una vietta che porta alla cattedrale; una sirena, simbolo di lussuria,
scolpita sopra un capitello nel Portico del Foro della cattedrale. Sotto. La Cappella di Saint‐Clair,
sulla destra, mentre a sinistra, sullo sfondo, svetta sulla roccia la Cappella di Saint‐Michel d’Aiguilhe.
Pagina accanto. La Torre Pannessac, del ’200, uno dei resti delle fortificazioni della città vecchia.

84 BELL’EUROPA
sostiene un altro arco trilobato (in ogni lobo ci sono Rocher Corneille. Rossa, quasi del color del rame,
figure scolpite, come l’agnello al centro), decorato risale al 1860 ed è stata realizzata con il ferro di 213
sempre con arabeschi e motivi antropomorfi. Il tut- cannoni donati da Napoleone III dopo la guerra in
to delineato da un terzo arco a mosaico policromo. Crimea. Per arrivarci dalla città bassa i gradini sono
In alto, cinque arcatelle sormontano formelle a rilie- 262, questa volta, ma ne vale sempre la pena per-
vo raffiguranti Cristo con San Giovanni, la Vergine, ché è il punto più alto di tutto l’abitato.
l’Arcangelo Michele e San Pietro. In origine l’interno Se la parte alta del borgo vecchio era sede del po-
era un ambiente quadrangolare con quattro minu- tere religioso, quella bassa era la dimora della no-
scole absidi, ma nel 1100 si avviarono lavori di am- biltà. Rimangono tracce di questa divisione nella
pliamento in modo da sfruttare l’intera cima. Pre- Torre Pannessac, l’entrata reale (Le Puy fu meta di
sero forma una piccola navata e un deambulatorio pellegrinaggio per Carlo Magno e altri 13 sovrani
con eleganti, sottili colonne dai capitelli in basalto, francesi), resto delle fortificazioni del XIII secolo,
creando un luogo di intensa suggestione. Il tutto è e nella via omonima, nelle ricche decorazioni dei
stato riportato all’antico splendore, dopo l’abbando- palazzi, nelle fontane con delfini e aquile, nei ma-
no dovuto alla Rivoluzione, nel XIX secolo, quando scheroni espressivi delle abitazioni, nelle piazzette
il famoso scrittore e archeologo Prosper Mérimée raccolte dove si tenevano i mercati e si vendevano
diresse i lavori di restauro, recuperando i magnifici i dentelles, i pizzi al tombolo che si dice siano stati
affreschi del X-XII secolo. Un altro restauro risale ai inventati qui per vestire la Madonna nera custodita
tempi moderni e ora ci si può sedere in contempla- nella cattedrale.
zione in un ambiente di rara bellezza, soprattutto al Le Puy ha ancora molto altro da mostrare e da rac-
tramonto, quando i raggi del sole entrano dalle fine- contare, a partire dagli angoli con edifici Art Nou-
strelle e l’aria si colora d’oro. veau, come la vecchia distilleria del liquore alla ver-
bena, eccellenza tipica insieme alla lenticchia verde
La statua della Vergine veglia sul borgo Dop locale, fino ad arrivare agli enormi murales
Il terzo motivo di incanto Le Puy lo offre con la sta- all’entrata cittadina, ai musei, ai paesaggi dei dintor-
tua colossale di Notre Dame de France, da sola alta ni. Un luogo da vedere almeno una volta nella vita. |
16 metri e pesante 110 tonnellate, posta in cima al ©RIPRODUZIONE RISERVATA

BELL’EUROPA 85
A CURA DI RAFFAELLA PIOVAN

Le Puy-en-Velay FORTEZZA DI POLIGNAC

Come arrivare frutto di una singolare commistione di stili


e oggetto di ampi restauri ottocenteschi,
In auto Dal Nord Italia è l’opzione più rimane uno dei più interessanti esempi di
semplice. Da Torino autostrada A32 Torino- architettura e scultura romaniche. Per arrivare
Bardonecchia fino al Traforo del Frejus (www. alla Chapelle Saint-Michel d’Aiguilhe (rue
sitaf.it Pedaggio: 47,40 € corsa semplice, du Rocher, Aiguilhe; www.rochersaintmichel.fr
59,10 € a/r). Da Modane, A43 per Chambéry Orari: 6/2-7/3 14-17; 13/3-30/4 9.30-17.30,
e fino alla periferia di Lione. Quindi A46 verso poi fino alle 18.30. Ingresso: 5 €) occorre
Marsiglia, poi A47 per Clermont-Ferrand, salire i 268 gradini della scala intagliata nella
che diventa N88 nei pressi di Saint-Étienne roccia dello sperone vulcanico: la salita non
e conduce a Le Puy-en-Velay. In tutto sono è troppo faticosa ma non va sottovalutata. SAINT‐JOSEPH DE BON‐ESPOIR
425 km. Ora però si può “entrare” nella cappella
anche attraverso una visita virtuale, con
Le chiese in pratica uno schermo curvo lungo 8 metri (situato
all’entrata del sito) sul quale scorrono artistico del territorio del Velay e dell’Alta
La Cattedrale (Cathédrale Notre-Dame- immagini a 360 gradi. Loira. Si può anche visitare la farmacia
du-Puy, 2 rue de la Manécanterie; www. dell’ex ospedale, rimasta com’era nell’800.
cathedraledupuy.org Orario: 7‐19. Ingresso Cosa vedere La statua di Notre Dame de France (10
libero) è stata eretta in forme romaniche ma rue du Cloître. Orari: fino al 15/3 10-17;
fu molto rimaneggiata nel XIX secolo. Da L’Hôtel‐Dieu (2 rue Bec de Lièvre; www. 16/3-30/6 9-18. Ingresso: 4 €) svetta in
notare gli affreschi medievali nel transetto musee.patrimoine.lepuyenvelay.fr Aperto cima al Rocher Corneille, il punto più alto
nord, tra i quali San Michele che uccide il giu.-ott., orario: 10-12.30 e 14-18. Ingresso: della città, a 757 metri di quota. La salita è
drago, opera del XII secolo di maestranze libero, mostre a pagamento) si trova sul un po’ impegnativa perché i gradini sono
bizantine: alto oltre 5 metri, è il personaggio fianco della cattedrale. Del XII secolo, 262, ma ci sono dei punti di sosta e ne
dipinto d’epoca romanica più grande di trasformato in ospedale nel XIII secolo, è stato vale la pena. Il belvedere regala panorami
Francia. Il chiostro della cattedrale si visita a completamente rimaneggiato dall’architetto eccezionali. Il Centre d’Enseignement
parte (3 rue du Cloître; www.cathedrale-puy- Jean-Michel Wilmotte e nel 2011 ha aperto de la Dentelle aux Fuseaux (38-44 rue
en-velay.fr Orario fino al 14/5: 9.30-12.15 e come Espace Art & Patrimoine, uno spazio Raphaël; www.ladentelledupuy.com Orario:
14-17, chiuso lun. Ingresso: 6 €). Ancorché espositivo sul patrimonio naturale e storico- su appuntamento, tel. 0033-(0)4-71020168.
Ingresso: 4,50 €) espone ogni anno una
diversa collezione dei famosi merletti al
tombolo, che si dice nati qui nel XV secolo,
ma soprattutto ne insegna la lavorazione,
anche con corsi per corrispondenza. E si
parla italiano. Ai piedi del cono vulcanico
della Cappella di San Michele si trova la
Chapelle Saint-Clair (1 place Saint-Clair,
Aiguilhe. Orari: gli stessi della Chapelle Saint-
Michel. Ingresso libero), più conosciuta come
Tempio di Diana. Romanica, era la cappella
dell’ospedale dei poveri San Nicola. Nella
vicina Espaly-Saint-Marcel, a 5 minuti di
auto da Le Puy, interessante è il Sanctuaire
Saint‐Joseph de Bon‐Espoir (9 rue Abbé
Fontanille; www.josephbonespoir.org Orario:
10-18. Ingresso libero). Sopra un rilievo, non
si può non vedere la statua di San Giuseppe
in cemento armato (1910) alta 22,40 metri,
sotto la quale ci sono una basilica (con un
grande arazzo del 1967 sulla vita del santo)
costruita sui resti di una fortezza e alcune
grotte abitate fin dall’antichità. Veramente da
non perdere, infine, è la magnifica Fortezza

86 BELL’EUROPA
INFO
In Italia: Atout France Italia;
it.france.fr
A Le Puy-en-Velay: Office de
Tourisme, 2 place du Clauzel,
tel. 0033‐(0)4‐71093841;
www.lepuyenvelay-tourisme.fr
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di Polignac nel villaggio omonimo a 5 km nei pressi del bel Giardino Henri Vinay. Le 30
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14.30‐19, chiuso dom.), il negozio della (0)4-71097423; restaurant-lemotion.fr In
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Clair, tel. 0033-(0)4-71099595; www.hotel- del territorio, tra cui la rémoulade con le
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christel.fr Poco lontano dal centro moderno, è lenticchie locali. Menù di 3 portate 19,50 €.

BELL’EUROPA 87
Un falco in volo
accanto a una
delle torri della
Sagrada Família.
Di tutte le torri,
solo quella
di Sant Bernabé,
sulla facciata
della Natività,
venne costruita
da Gaudí.

88 BELL’EUROPA
NATURA | SPAGNA

I falchi della
cattedrale
La Sagrada Família di Barcellona, il capolavoro
modernista di Gaudí, è la dimora di una coppia di
falchi pellegrini. Grazie infatti a un progetto di
reintroduzione, il rapace nidifica nella metropoli,
trovandovi a sorpresa un habitat ideale
TESTI LELLO E NICCOLÒ PIAZZA
FOTO LAURENT GESLIN / WILD WONDERS OF EUROPE

L
La Sagrada Família, o più precisamente il Temple Expiatori de la Sa-
grada Família, è una pietra miliare nella storia dell’architettura. Però
sono in molti a pensare che la cattedrale dalle forme apparentemente
bizzarre – bizzarre come quelle delle montagne e degli alberi, delle fo-
glie e delle coccinelle – rappresenti l’angolo di natura più interessante
di Barcellona. Vedremo più avanti che, almeno dal punto di vista alle-
gorico, questa interpretazione non è campata per aria. Intanto la natura
più nobile e selvaggia, rappresentata da una coppia di falchi pellegrini
(Falco peregrinus), ha preso casa qui, come testimoniano le spettacolari
fotografie di queste pagine, che li mostrano in cerca di prede tra i pin-
nacoli di Gaudí. Questi funamboli del volo non sono nuovi all’ambiente
urbano. La loro colonizzazione degli edifici più alti di alcune metropoli –
dall’Empire State Building a New York alla Central Tower ottagonale del
Palazzo di Westminster a Londra, dal tetto del Pirellone a Milano (dove
la coppia Giulia e Giò ha messo al mondo tre piccoli nell’aprile 2020)
alla Sagrada Família – parla di un fenomeno che fino a vent’anni fa sem-
brava impossibile. La ragione di queste colonizzazioni sta in due fattori,
uno conseguenza dell’altro. Il primo è la buona salute di cui gode la spe-
cie, o meglio le ventuno sottospecie. Anni fa, dopo gli insensati abbatti-
menti (era visto dai cacciatori come un concorrente), l’uso massiccio di
pesticidi in agricoltura che avvelenavano le sue prede, il bracconaggio
delle uova dai nidi, il pellegrino era arrivato quasi all’estinzione in alcu-
ni Paesi, come Stati Uniti e Canada. Oggi, eccezion fatta per le zone pola-
ri, il falco pellegrino è tornato in tutto il mondo. Crescendo nei numeri,
gli spazi a disposizione per la nidificazione sulle scogliere che sono il suo
habitat naturale si sono proporzionalmente ridotti, rendendo così appe-
tibili per i nidi torri e campanili, ma anche grattacieli. Inoltre la città, pa-
radossalmente, è più sicura: nessuno spara fucilate, i bracconieri >

BELL’EUROPA 89
non osano operare (anche se, nel 2011, tre pulcini sono stati rubati dal Sopra. Un falco in riposo
loro nido su una delle guglie della Sagrada Família) e c’è abbondanza su uno dei pinnacoli
delle torri della basilica,
di prede, dai piccioni agli storni. Pochi sanno che quelle magiche figure coronati da croci
che i grandi stormi di uccelli formano in volo rappresentano il risulta- che simboleggiano la
mitra vescovile.
to di tecniche difensive nei confronti degli attacchi dei falchi (come lo A sinistra. Dopo un
schooling, citato a pag. 95). A loro volta, le città traggono vantaggio da riuscito progetto di
questa colonizzazione. Per esempio Barcellona, invasa da qualche anno reintroduzione, il falco
pellegrino si riproduce a
da sette diverse specie di pappagallini sfuggiti da un allevamento, trova Barcellona dal 2005.
nelle dieci coppie di falchi pellegrini nidificanti, compresa quella della Raggiunge la maturità
Sagrada Família, l’unica naturale strategia di contenimento. sessuale in un anno, si
accoppia per tutta la vita
e nidifica in piccole
Il bestiario simbolico della Sagrada Família cavità di alte strutture.
Pagina accanto. Un
Il falco pellegrino è considerato il più nobile e bello di tutti i falchi, sia falco sembra inseguire la
per le sue prestazioni atletiche (è l’uccello più veloce del Pianeta: può sua ombra proiettata
raggiungere in picchiata i 380 chilometri all’ora), sia per l’eleganza del sulla decorazione a
trencadís (frammenti di
suo veleggiare nel vento in cerca di prede. Aveva conquistato il cuore piastrelle colorate) di una
dell’imperatore Federico II di Svevia, ispirandogli il De arte venandi torre della basilica, in
cum avibus (1260), il primo grande trattato di falconeria e ornitologia. questo eccezionale
scatto di Laurent Geslin.
Come scrive Giuseppe Eugenio Chiorino nel suo Manuale del Moder- Il falco pellegrino è
no Falconiere (1906), “la falconeria brillò in tutto il suo splendore nel l’uccello più veloce del
mondo: può superare
Medioevo e nel Rinascimento. I grandi signori e le dame non solo ne i 300 km/ora quando si
furono entusiasti, ma ancora abati e vescovi ne erano appassionatissi- avventa sulla preda.
mi. Curiosissima l’usanza di portare i falchi in chiesa durante le sacre
funzioni. I prelati posavano i falchi dal lato dell’Evangelo, i nobili dal
lato dell’Epistola”. >
NATURA | BARCELLONA

BELL’EUROPA 91
Se ha gradito questo quotidiano o rivista e se li ha trovati altrove, significa che sono stati rubati,
vanificando, così, il lavoro dei nostri uploader. La preghiamo di sostenerci venendo a
scaricare almeno volta al giorno dove sono stati creati, cioè su:

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Senza il suo aiuto, purtroppo, presto potrebbe non trovarli più: loro non avranno più nulla da
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Twitter (@eurekaddl)
In alternativa, pagina di Filecrypt con il nuovo indirizzo sempre aggiornato
NATURA | BARCELLONA

L’ANGOLO DEL FOTOGRAFO


Col teleobiettivo puntato
sulle guglie
Tutte le immagini di queste pagine
sono state scattate con teleobiettivi.
La lunghezza focale più corta
utilizzata è stata un 200 mm, la
più lunga un 700 mm, ottenuto
applicando un moltiplicatore di
focale 1.4x a un 500 mm (500 x 1.4
= 700). Laurent Geslin ha realizzato
questo servizio per il progetto
dell’ente svedese Wild Wonders
of Europe, dedicato alla natura
del nostro Continente. Laurent ha
ottenuto un permesso speciale
per lavorare, per una settimana,
all’interno delle torri della Sagrada
Família. Le due fotografie che
corredano questo riquadro sono
immagini didascaliche che mostrano
due momenti dell’inanellamento di
un pulcino nato da poco, operazione
indispensabile per tenere sotto
controllo la popolazione dei falchi.
Sopra, il dettaglio del delicato
fissaggio dell’anello. Sotto, accanto
a un ricercatore, l’ornitologo Eduard
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Durany Brunet (a sinistra nella


foto), creatore del progetto per la
reintroduzione dei falchi pellegrini a
Barcellona, iniziato nel 1999. Oggi
sono dieci le coppie nidificanti in
città, di cui una abita in permanenza
sulla cattedrale.

Le torri della
facciata della
Natività e, al di là
di esse, la vista su
Barcellona e le
montagne. Il
progetto originale
di Gaudí prevedeva
18 torri, dedicate
ai 12 apostoli,
ai 4 evangelisti, a
Maria e a Gesù.
Quest’ultima torre,
quando sarà
completata, con
172,5 m farà della
basilica la chiesa
più alta del mondo.

92 BELL’EUROPA
BELL’EUROPA 93
94 BELL’EUROPA
IL FALCO PELLEGRINO
Il maestro del volo:
potente, veloce e agile
Tra i pellegrini sono le femmine le più
potenti nella caccia e, in falconeria,
le più apprezzate (sono loro a essere
chiamate falconi, mentre i maschi sono
detti terzuoli). Il pellegrino, maschio o
femmina, in volo orizzontale battuto
supera i 110 chilometri orari, la velocità
del ghepardo, l’animale terrestre
più veloce. Ma raramente caccia
inseguendo le prede in questo modo.
Più spesso volteggia a grandi altezze
per poi fiondarsi in picchiata sulla
preda, raggiungendo i 380 chilometri
orari. Questa tecnica, unita alla tecnica
dello schooling adottata dalle sue prede
(una strategia difensiva praticata anche
dai pesci), dà origine a una situazione
paradossale: il pellegrino più cibo
(prede) ha a disposizione, meno mangia

©RIPRODUZIONE RISERVATA
(più fallisce l’attacco). Infatti se il falco
vede poche prede si concentra e una
la cattura, ma quando si trova di fronte
a stormi numerosi che si aprono al
suo arrivo, nonostante la straordinaria
velocità, agilità e manovrabilità di volo,
talvolta fallisce il suo attacco.

Torniamo invece all’habitat barcellonese del falco, la basilica. La prima


pietra della Sagrada Família fu posata il 19 marzo 1882. Doveva essere
costruita secondo un progetto neogotico dell’architetto diocesano Fran-
cisco de Paula del Villar y Lozano, ma per alcuni dissidi con la commit-
tenza nel 1883 il cantiere passò nella mani di Antoni Gaudí.
“Niente è arte se non viene dalla natura”, ha scritto Gaudí. Così sono
più di trenta gli animali diversi rappresentati sulle pareti della Sagrada
Família. Un cipresso circondato da colombe che simboleggiano le anime
pure in attesa di entrare in Paradiso e il pellicano, simbolo dell’Euca-
restia, con i due angeli che portano il pane e il vino, sono sulla faccia-
ta della Natività (completata nel 1925). Sempre su questa facciata, sul
portico centrale ci sono le coccinelle, la tartaruga, simbolo dell’eternità,
e il gallo e le galline che richiamano la festa del Natale. Sulle pareti
esterne dell’abside (finita nel 1926) le chiocciole aggrappate all’esterno
dell’edificio, “senza poter entrare”, stanno lì fuori per via della loro na-
tura moderatamente demoniaca, mentre il camaleonte è il simbolo del
cambiamento costante nel mondo naturale. Sulla facciata della Passione
(completata nel 1977) ci sono il cane, simbolo di lealtà, il gallo, che evo-
Nella foto. Un falco
ca il tradimento di Pietro (“Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre
fa capolino tra le volte”), e il serpente, simbolo della tentazione.
strutture delle torri Ma nell’edificio c’è anche tanta matematica. Ha scritto ancora Gaudí: “I
della basilica.
Sopra. La sequenza paraboloidi, gli iperboloidi e gli elicoidi, variando costantemente l’inci-
del volo battuto di denza della luce, creano una loro ricchezza di sfumature, che rendono
un falco pellegrino. superflui ornamenti e anche modellazioni”. Quando nel 1926 Gaudí
Le femmine
raggiungono 1,20 morì investito da un tram, l’edificio era completato per circa il 25 per
metri di apertura cento. Gaudí, “l’architetto di Dio”, diceva: “La obra de la Sagrada Família
alare, i maschi
arrivano a un metro.
va lentamente, porque mi cliente no tiene prisa”: l’opera della Sagrada
Le ali di forma Família avanza piano perché il mio cliente non ha fretta. Intanto il can-
appuntita e le penne tiere si è conquistato la fama del più a lungo aperto nel mondo. L’opera
remiganti rigide gli
conferiscono agilità dovrebbe essere conclusa nel 2026. Ma pochi ci credono. |
acrobatica nel volo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

BELL’EUROPA 95
A CURA DI ANNA MARIA BONECCHI E NICCOLÒ PIAZZA

Barcellona BARCELLONA E LA SAGRADA FAMÍLIA

Come arrivare ago. 10-20; nov.-gen. 10-17. Ingresso libero


Creato nel 1999 sulla collina del Montjuïc,
In auto Da Ventimiglia a Barcellona in 14 ettari riunisce una collezione di piante
attraversando il Midi francese sono 702 km, provenienti dalle zone del Pianeta – California,
quasi tutti di autostrada. Calcolare circa 7 ore. Sudafrica, Cile centrale, Australia meridionale
In aereo Voli diretti dalle principali città – che condividono con Barcellona il clima
italiane con Vueling (www.vueling.com), mediterraneo. Si passeggia tra aloe, eucalipti,
easyJet (www.easyjet.com) e Ryanair ficus, alberi e arbusti. A 10 minuti di cammino
(www.ryanair.com): tariffe da 19,49 € a tratta. c’è il Jardí Botànic Històric, un gioiellino
romantico creato negli anni ’30 del ’900
Cosa vedere sfruttando gli spazi di cave dismesse ABADIA DE MONTSERRAT
il cui microclima ha permesso di acclimatare
Sagrada Família Carrer de Mallorca 401; piante della fascia eurosiberiana, abituate
sagradafamilia.org Orari: nov.-feb. 9-18; mar. a temperature più fredde di quelle catalane.
e ott. 9-19; apr.-set. 9-20 (temporaneamente Informazioni si trovano pubblicazioni, mappe,
chiusa). Ingresso: 26 € con audioguida (app) Parc Natural de la Serra de Collserola programmi di attività ed escursioni.
Il simbolo più noto di Barcellona. Va avanti Carretera de l’Església 92 (Carretera
dal 1882 la costruzione di questa basilica, Vallvidrera-Sant Cugat Km 4,7); www. Abadia de Montserrat Montserrat; abadia
capolavoro di Antoni Gaudí, l’esponente più parcnaturalcollserola.cat Orario Centro montserrat.cat Orario basilica: 7.30-19.30.
importante del Modernismo catalano. Insieme Informazioni: 9.30-15 Una riserva naturale di Ingresso: museo 8 €; museo, santuario, Spazio
ad altre 6 opere di Gaudí in città, è sito Unesco 80 kmq nell’area metropolitana di Barcellona, Audiovisivo con audioguida e libro 16 €
dal 1984. È un’esperienza irrinunciabile anche intorno alla zona montagnosa di Collserola (la L’abbazia benedettina sorge sul massiccio
solo ammirarla dall’esterno: le torri, le facciate, vetta è il Tibidabo, 512 m). Offre sentieri per del Montserrat (1.236 m la vetta), a circa
la ricchezza delle sculture ne fanno un’opera scoprire la flora e la fauna, percorsi ciclabili e 60 km da Barcellona. Da qui si ha una vista
visionaria e altamente simbolica. itinerari archeologici e architettonici sulle tracce spettacolare sulle formazioni rocciose e sulla
del passato. Ci si arriva coi mezzi pubblici. valle; ci sono molti sentieri per il trekking. Il
Jardí Botànic de Barcelona Carrer Doctor Una funicolare porta alla cima del Tibidabo, monastero, la cui storia inizia nel X secolo,
Font i Quer 2; museuciencies.cat Orari: feb.- area panoramica con il Temple Expiatori del comprende la basilica con gli alloggi dei
mar. 10-18; apr.-mag. e set.-ott. 10-19; giu.- Sagrat Cor e un parco divertimenti. Al Centro monaci e edifici per l’accoglienza di pellegrini
e visitatori. Si organizzano visite guidate.
L’abbazia si raggiunge con un’ora di treno
dalla stazione Plaça Espanya di Barcellona (24
€ a/r) e 5 minuti di funivia (Aeri de Monserrat;
aeridemonserrat.com Servizio al momento
sospeso) o 15 minuti di funicolare da Monistrol
(biglietto 11,50 € a/r). Ci si arriva anche in auto
(con pedaggio) o a piedi (1,45 ore di cammino).

Dove dormire
★★★★
Hotel Sixtytwo Barcelona Passeig de
Gràcia 62, tel. 0034-93‐2724180; www.
sixtytwohotel.com Nell’Eixample, proprio
di fronte a Casa Batlló. Dietro una facciata
modernista si scoprono 45 camere spaziose
e interni dal design contemporaneo arredati
con pezzi griffati (Starck, Jensen, Vitra).
Doppia con colazione da 179 €.

★★★★
Hotel 1898 La Rambla 109, tel. 0034-
93-5529552; www.hotel1898.com Stile >
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INFO
In Italia: Ufficio del Turismo
Spagnolo; www.spain.info
A Barcellona: Punt d’lnformaciò,
plaça de Catalunya Nord,
tel. 0034-93-2853834;
www.barcelonaturisme.com
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coloniale in un edificio del 1880, un tempo dalla colazione (alla carta, da 3,50 €) agli
sede della Compagnia Generale Filippina spuntini con tapas e specialità locali (da 9 €),
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Centrale, vicino al metrò, offre 169 camere, A pranzo (lun.-ven.) c’è il Menù The Corner:
spa, fitness, piscina. All’ultimo piano terrazza 2 portate 12,90 €. Doppia da 93,50 €. THE CORNER HOTEL
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catalana (conto medio: 40 €). Doppia da 126 Leonardo Hotel Barcelona Las Ramblas
€, colazione 24 €. Carrer de la Junta de Comerç 8, 10, 12, tel.
0034-93-3188970; www.leonardo-hotels.it
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NH Collection Barcelona Pódium Carrer a vista, ha conservato dettagli dell’edificio
de Bailén 4-6, tel. 0034-93-2650202; www. originale del 1866. Comodo per la posizione
nh-hotels.it In un quartiere centrale e tranquillo e la vicinanza al metrò, ha 111 camere e
nei pressi di plaça de Catalunya, 140 rooftop con piscina aperta in estate. Doppia
camere eleganti con tutti i comfort. Sul tetto, da 53,10 €, colazione 12 €.
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disponibile fino alle 12, honesty bar, palestra. La Mar Salada Passeig de Joan de Borbó
Doppia con colazione da 117,90 €. 58-59, tel. 0034-93-2211015; www.
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tel. 0034-93-5542400; www.thecornerhotel- Rasoterra Carrer del Palau 5, tel. 0034-93-


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