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INTRODUZIONE
Ci sono troppi fattori che vengono sottovalutati quando si fa una registrazione,
specialmente quando la si fa in un home studio.
Per fare una registrazione audio perfetta, si devono tenere sotto controllo
un’infinità di fattori, primo fra tutti la conoscenza perfetta della propria
attrezzatura: microfoni, preamp, scheda audio, casse monitor e via discorrendo.
Ma ciò che può fare la differenza, e che spesso non viene rimarcato a sufficienza,
è seguire alcune regole di buon senso.
Per questo motivo ho deciso di scrivere questa breve guida, dove raccolgo i
principali motivi, spesso trascurati, che sono motivo di frustrazione e fallimento
nelle sessioni di registrazione dell’home recordist.
Nelle prossime pagine troverai anche diversi link (le parole evidenziate in giallo)
ad articoli del blog nei quali potrai approfondire ulteriormente alcuni aspetti.
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1. TIENITI LA GIORNATA
LIBERA
Sembra banale, eppure è la condizione che sta a monte di tutto. Quando devi far
partire una sessione di registrazione è meglio non pensare a “quanto tempo ti
resta”. È una questione prima di tutto psicologica. Lavorare di fretta significa
automaticamente far aumentare in modo esponenziale la probabilità di
compiere errori.
Non è un’esagerazione. Se sei alle prese con le tue prime registrazioni è plausibile
che anche il musicista che hai di fronte sia pure lui alle prime armi. Anche il
musicista più capace può incorrere in errori “a causa dell’emozione” della
registrazione.
Stai concentrato sul lavoro che andrai a svolgere. Non dimenticarti però di fare
una cosa importantissima: far riposare le orecchie almeno cinque minuti dopo
ogni ora di lavoro. Il nostro ascolto tende a essere molto falsato quando si
concentra e rimane ripetuto con lo stesso strumento per molto tempo di fila.
Fare delle pause, anche brevi, permette di riprendere il controllo su quello che si
sta sentendo, evitando grossolani errori dovuti alla stanchezza.
Quindi per questi motivi segui il mio consiglio, tieniti la giornata libera.
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Si, sto estremizzando ovviamente. Questo perché voglio farti capire una cosa.
In base al genere musicale nel quale rientra il brano che stai registrando, può
essere più proficuo usare un software piuttosto che un altro. Se ti stai occupando
di una produzione EDM, molto probabilmente ti verrà comodo registrare con
Ableton Live, magari perché unisci nello stesso progetto tracce audio registrate
con tutta la restante parte MIDI preparata per essere suonata con gli strumenti
virtuali di cui hai bisogno.
Se invece stai registrando una batteria per un brano rock, allora ti troverai
sicuramente meglio con Pro Tools, con Cubase, oppure ancora con Logic Pro,
più adatti a gestire molte tracce audio in registrazione contemporaneamente.
Oppure ancora potresti puntare su una DAW freeware, almeno per iniziare a far
pratica.
Questi sono comunque miei giudizi personali, dovuti alle esperienze che ho
maturato e alle esigenze che solitamente mi trovo a soddisfare.
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La scelta di una DAW rispetto a un’altra si deve basare su diversi fattori, alcuni
personali, altri oggettivamente tecnici, come ad esempio:
• Budget a disposizione. Puoi partire con una DAW freeware o con una da 500€.
I risultati in registrazione non cambiano, quello che cambia è il tempo che
impieghi per costruire e gestire la sessione.
• Familiarità col software. Se ad esempio negli ultimi cinque anni hai sempre
usato Audacity per registrare i tuoi brani, passare a Logic Pro presuppone un
minimo di studio del programma.
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• Verifica che la timeline del tuo progetto sia impostata in misure e non in
tempo. In alternativa puoi avere la visualizzazione duplice con entrambi
contemporaneamente.
Facendo così potrai far iniziare e terminare la registrazione delle diverse take in
un istante che abbia un “senso musicale”. Se dici al batterista “riprendiamo
dal secondo 48”, bene che vada ti guarda in modo strano. Se invece dici al
batterista “riprendiamo da battuta 21”, molto probabilmente saprà di cosa stai
parlando e sarà subito pronto a suonare.
• Predisponi sul progetto gli eventuali cambi di tempo e/o di metrica. Sarebbe
piuttosto fastidioso accorgersi a metà registrazione che un rallentando
improvviso alla fine del primo ritornello manda fuori sync tutte le tracce in
registrazione.
Finito con le procedure appena elencate, nel caso debba registrare più brani con
gli stessi musicisti, buona norma è creare un template a partire dal progetto in
questione.
Se usi Pro Tools, ho scritto al riguardo una guida sul blog. Se non usi Pro Tools
ma un altro software, ti consiglio di leggerla ugualmente, anche se i termini nei
menù possono variare, il procedimento e le sequenze di base sono i medesimi.
Puoi creare un template praticamente su ogni software di registrazione audio.
Questo ti permette, nel caso utilizzi setup simili nella ripresa di diversi brani, di
risparmiare ore di lavoro che altrimenti sprecheresti inutilmente.
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4. NON ASPETTARE I
MUSICISTI
La sala di ripresa, o comunque l’ambiente dove effettuerai la registrazione, deve
esse pronta e funzionale allo scopo. Specialmente se il musicista non sei tu ma
ospiti dei musicisti esterni.
Quando registri devi mantenere il focus su quello che stai facendo, non puoi
permetterti di perdere tempo e soprattutto la concentrazione provvedendo a
operazioni che non hai pensato di compiere prima di iniziare la sessione di
registrazione. Quando il musicista entra nel tuo Home Studio, deve essere
potenzialmente pronto a registrare in pochi minuti, non piace a nessuno perdere
tempo.
• La sessione di registrazione deve essere già stata creata (vedi il punto 3).
• I microfoni devono essere già posizionati e cablati al mixer e/o alla scheda
audio.
• Le cuffie devono già essere cablate e poste nelle vicinanze della postazione in
cui starà il musicista.
• Verifica che il percorso del segnale audio sia corretto. Controlla se dai
microfoni il segnale arriva ai preamplificatori, alla scheda audio e quindi al
software. Esegui la prova inversa con le cuffie, invia un suono di test dal
software e senti se sulla cuffia arriva l’audio.
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5. SPERIMENTA
Le regole sono fatte per essere infrante, dice qualcuno.
Anzi, punto e virgola, perché se è vero quello che hai appena letto, è vero anche il
contrario, ovvero non esistono regole precise.
Non puoi registrare una voce con un microfono dinamico posto a un metro di
distanza e aspettarti un risultato minimamente decente, è vero, ma è vero anche
che se quella voce dovrà essere inserita nel brano come una voce secondaria,
magari una microfonazione non standard potrebbe rivelarsi molto interessante.
Chi ti dice che la tecnica di ripresa che hai sempre utilizzato per la chitarra
acustica non sia magicamente perfetta anche per la ripresa di una coppia di
percussioni?
Se non provi, se non sbagli provandoci, otterrai troppe volte un suono scialbo,
piatto. In fin dei conti, chi ascolterà poi il brano saprà mai com’è stato registrato?
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È normale acquisire più take fin quando non si arriva a quella che convince per
performance del musicista, volumi, qualità timbrica e quant’altro.
Quando invece accade il tanto desiderato “buona la prima”, fermarsi alla prima
take è uno degli errori più grandi che potresti commettere.
• il chitarrista nella seconda strofa ha suonato una nota che, mixata poi con le
altre chitarre, crea un’armonia sbagliata. La chitarra va ri-registrata.
Potrei andare avanti con un’infinità di esempi come questi. Fin quando queste
cose non ti capitano non ci farai caso. Ora che le sai, stai attento e risparmierai
giorni di lavoro e tante inutili frustrazioni!
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La frase che un musicista non dovrebbe mai sentirsi dire da te è: “mi dispiace ma
ho perso le registrazioni che abbiamo fatto…”.
Puoi cancellare la cartella sbagliata, ti può cadere l’hard disk dalle scale, ti può
andare a fuoco la casa, ma LE REGISTRAZIONI DEVONO SALVARSI!
Per evitare di doverti scusare con i musicisti per qualsiasi cosa possa mai
succedere, prevedibile o no, dal gesto sbadato allo sbalzo di tensione che
compromette l’hardware del tuo computer, segui questi accorgimenti:
• Appena hai terminato la registrazione, fai subito una copia della sessione e
copiala in una directory sicura. Questa copia sarà la tua copia di sicurezza
primaria che non userai mai più, ti servirà solo come eventuale punto di
ripartenza nel malaugurato caso succeda qualcosa ai file che hai acquisito.
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RECAP
Ognuno impara e segue quelle che ritiene più corrette o più utili alle sue
esigenze. Quelle che ti ho proposto in queste pagine sono quelle che secondo la
mia esperienza tutti dovrebbero imparare e rispettare. Sono d’altronde regole di
buon senso, nulla di più.
Non mi resta che salutarti e invitarti a leggere tutti i contenuti già online sul blog!
Un abbraccio,
Claudio
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