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costituisce la persona come unità verso l’altro. Nel conoscere la verità del proprio essere
persona, l’uomo scopre anche la bontà inerente al suo stesso essere: si riconosce come
qualcuno e non qualcosa, e con ciò percepisce l’obbligo morale sia di condurre la propria
esistenza secondo tale verità-bontà, sia di trattare i suoi simili secondo questa verità o
dignità costitutiva.
Domande di autovalutazione (capitolo II)
! Delineare le circostanze in cui nasce la prima definizione filosofica di persona.
Spiegare gli elementi centrali della definizione boeziana.
! Presentare l’approfondimento della definizione boeziana portato a termine da
Tommaso d’Aquino.
! Cosa significa essere sussistente? In quale senso il sussistente razionale è causa
sui?
! Che cosa distingue la inalienabilità della sostanza persona umana
dall’inalienabilità presente nelle altre realtà corporee?
! Perché l’individualità della persona umana è peculiare rispetto all’individualità
che caratterizza le cose inanimate e i viventi non umani?
! Esporre il fondamento della dignità della persona umana.
! È possibile alla persona smarrire la propria dignità fondamentale?
! Si potrebbe sostenere che l’anima umana è una realtà estranea al corpo? Si
potrebbe concepire il corpo umano separatamente dall’anima?
! Argomenta se nella sessualità umana c’è qualcosa di specifico che la differenzia
dalla sessualità propria del regno animale.
! Come si rapportano nell’uomo sessualità e dono di sé?
! Giustifica la bontà-dignità della sessualità umana.
! Se non si riconoscesse l’unità della persona nella natura corporale-spirituale, ci
sarebbero conseguenze per la comprensione del significato etico della sessualità
umana? Dare una risposta con ragionamento filosofico.
! La relazionalità è una proprietà umana originaria o appartiene al suo agire
libero? È presente nella corporeità o nel dinamismo razionale?
! Come si risolve nell’uomo la tensione bipolare fra l’essere sussistente e l’essere
relazionale, cioè l’essere con l’altro e per l’altro?
! Perché la relazionalità non riferisce soltanto la necessaria interdipendenza
funzionale o utile tra gli uomini?
! La relazionalità umana si fonda su tendenze o inclinazioni socializzanti che
sono alla radice delle condotte che edificano il bene comune delle società.
Descrivere brevemente le principali tendenze sociali e le virtù che ne derivano.
Anche per questa seconda fase è opportuno iniziare da una lettura attenta delle altre
due sezioni da studiare: il terzo capitolo, riguardante la conoscenza umana, e il quarto
capitolo sul dinamismo volitivo e affettivo. Dopo si può passare alla verifica del proprio
apprendimento tramite le domande di autovalutazione. Infine, si riprendono i contenuti
dei due capitoli studiati per precisare i ragionamenti e fissare le nozioni.
Il terzo capitolo mira a fornire la base conoscitiva, a supporto delle potenzialità
dell’ordine appetitivo, che sarà argomento del capitolo successivo. L’obiettivo è rilevare
la specificità del processo conoscitivo umano, non riscontrabile nei senzienti irrazionali.
Domande di autovalutazione (capitolo III)
! Differenziare l’atto di conoscere presente nel soggetto umano e quello
realizzato dagli animali.
! Che cosa vuol dire: l’uomo “conosce coscientemente”?
! Definire la conoscenza. La definizione si applica indistintamente alla
conoscenza intellettiva e alla conoscenza sensibile?
! Ci sono caratteristiche comuni tra la conoscenza sensibile e quella intellettiva?
! Se l’apprendimento sensibile è necessario affinché l’uomo conosca, come si
spiega che le percezioni sensibili umane non siano le stesse sensazioni che si
effettuano negli esseri irrazionali?
! Qual è l’oggetto della percezione sensoriale? Qual è l’oggetto della conoscenza
intellettiva? Come si rapportano le due potenzialità conoscitive?
! Spiega quest’asserzione: l’uomo è dotato di facoltà intellettiva poiché è abilitato a cogliere
la realtà nelle sue dimensioni entitative.
! Perché l’uomo è un intelletto imperfetto?
! Se l’oggetto proprio dell’intelligenza umana è l’essenza degli esseri materiali ciò
non dovrebbe significare che l’uomo è in grado di conoscere soltanto la realtà
sensibile?
! L’animale, poiché dotato di conoscenza sensibile, non potrebbe svilupparsi e
arrivare a raggiungere anche dati meta-empirici?
! Cos’è la riflessività dell’intelletto umano?
! L’affermazione “si pensa con il cervello” vuol dire che il cervello è parte
intrinseca dell’attività dell’intelletto?
! Cos’è il linguaggio? Gli animali hanno un linguaggio?
! Se il linguaggio è un requisito naturale e necessario all’uomo, perché non ha una
forma univoca universale?
! Quali sono le operazioni dell’intelletto umano? Perché esiste tale diversità?
Il quarto capitolo studia le tendenze o le disposizioni interne dell’uomo che nascono
in presenza di ciò che è percepito come fine da raggiungere. La tendenzialità o
appetibilità è particolare nell’uomo, in virtù della sua capacità di conoscere razionalmente
le cose e trasformarle.
Il primo obiettivo di questo capitolo è mettere in evidenza il fenomeno della doppia
appetibilità umana, che manifesta la presenza sia delle facoltà tendenziali sensibili che della
facoltà tendenziale intellettiva. Si pone l’accento, inoltre, sull’unità del soggetto che agisce:
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Elaborato scritto
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caso di problemi scrivere una mail all’indirizzo elaborati@pusc.it.