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26/02

Questioni di metodo nella storia della filosofia. Due tipi di questioni metodologiche: 1 – in quanto
storia della filosofia; 2 – peculiarità dell’oggetto (idee filosofiche).

Dilthey e le scienze dello spirito → scienze sociali (secondo me), fine 1800 in Germania.
Traduzione di moral sciences, usato gia nel 1700, Hume, “cause morali sono tutte quelle circostanze
che siano in grado di agire sulla mente come dei motivi o delle ragioni, e che ci rendono abituati
certi modi di comportamento. Natura del governo, istituzioni, abbondanza o indigenza, posizione
della nazione rispetto ai vicini.” → morale è ciò che ha a che fare con la natura sociale degli
uomini.

Scienze sociali sono diverse dalle scienze naturali perché il soggetto partecipa all’oggetto che deve
studiare. La cosa diversa sono le fonti di esperienza che sono base di indagine dei diversi domini.
Ne caso delle scienze sociali si tratta della esperienza interna, nel caso delle scienze della natura
dell’esperienza esterna. Differenza tra fare esperienza in prima persona e fare osservazione di una
realtà esterna. Scienze dello spirito osservano qualcosa che noi condividiamo come esperienza in
quanto esseri umani. Foto intro di Dilthey.
Come si passa dallo stato interiore alla percezione della società? → per analogia “possiamo
riprodurli fino ad un certo punto in noi”, con il mondo naturale non si può fare. Erlebnis, esperienza
vissuta, interna → anche gli storici devono sapersi immedesimare nel passato grazie a questi
processi di analogia. Unità di rappresentazione, sentimento e volontà.

Differenza di metodi: Nelle scienze dello spirito si parte da questa unità data, coesistono procedure
miranti a determinare aspetti individuali della realtà umana e altre miranti a ricercarne le uniformità
(nelle scienze della natura più la seconda). Droysen: compito delle scienze della natura è spiegare,
di quelle dello spirito è comprendere.

Windelband, scienze nomotetiche (leggi generali) e scienze idiografiche (eventi individuali). Si può
assumere un atteggiamento nomotetico o idiografico verso qualunque oggetto.

Sociologia positiva vs sociologia comprendente. Sociologia positiva (Durkheim), metodi delle


scienze naturali, passività dell’osservatore, l’osservato è costruito da fatti sociali indipendenti dalla
coscienza individuale; obiettivo è la determinazione di cause (sociali) per mezzo di correlazioni
Sociologia comprendente (Weber), metodi delle scienze dello spirito. Ruolo attivo dell’osservatore
(scelte guidate da valori); l’osservato è costituito dall’azione sociale, dotata di senso per il soggetto;
la causalità sociale è difficilmente esprimibile in termini di leggi, data l’estrema variabilità
individuale delle situazioni storiche.

Foto modello nomologico-deduttivo per spiegare le cose, secondo dilthey non funziona per le
scienze dello spirito, perché non si devono ricercare cause degli eventi, ma ragioni.

04/03
Rorty. Desiderio di credere a un progresso razionale della conoscenza. Capire l’alterità degli autori
del passato per metterli in conversazione con il nostro presente. Quando coloro che fanno
ricostruzioni razinali sono consapevoli di quello che fanno, e non credono che sia l’unico modo di
ricostruire la storia del pensiero? Ci sono delle conseguenze epistemologiche importanti nel fare
ricostruzioni razionali, c’è il presupposto di un tipo di razionalità (spesso moderna, individualista,
occidentale, strumentale) – come fai a fare storia del pensiero che non distorca i pensiero,
soprattutto di altre culture? E come questo può portare a considerare quelle altre culture non
civilizzate o inferiori solo perché con i nostri strumenti razionali non riusciamo a ricostruirle?
Forse il problema è la ricerca della verità?
Uso onorifico della categoria di problema filosofico???? → dimensione normativa, di cosa si deve
parlare
come si fa a cambiare il canone ricevuto? → traduzioni e circolazioni di opere

Differenza tra emic e etic. A lui interessano le questioni delle slide.

05/03

importante la distinzioni tra cause e ragioni (legami logici).

11/03

Garin: come si può delimitare il campo della storia della filo se non dando prima una definizione di
filosofia? Secondo lui non è necessario.
Definizione di filosofia? O definizione di buona e cattiva filosofia?
C’è una essenza della filosofia? O possiamo usare dei sensi arbitrari?
1 – ci sono alcune questioni specifiche di storia della filosofia, e queste questioni nascono dal fatto
che c’è un rapporto problematica tra la storia e il suo oggetto (filosofia) → se la filo mira ad una
verità logica immutabile come si può avere una storia? Se si fa una storia questa finisce per non
essere una filosofia in senso proprio.

Storia delle idee, Garin vi accenna criticamente. Lovejoy formula la proposta negli anni ‘30. Questa
cosa è storia della filosofia? Oggetto specifico sono le unit-ideas, studiate sul lungo periodo, in tutte
le discipline, con una attenzione speciale per il contesto, con attenzione per la loro manifestazione
nella “mentalità collettiva” di un gruppo. Non c’è interesse per la verità o correttezza dei sistemi
filosofici.

Proposta paper, review dei nuovi approcci di storia delle idee che rifiutano teleologia, ed
Eurocentrismo, nel senso di una pretesa di superiorità (e quindi anche di verità credo) dei concetti
europei. Si può fare la review inquadrandola nella letteratura che tocchiamo nel corso dei differenti
approcci alla storia della filosofia.

Se bisogna fare un caso studio si può fare su qualche autore del canone classico del liberalismo
(Locke o Stuart Mill, che sono anche i più filosofi, anche se mi piacerebbe concentrarmi se si può
sulle idee economiche).

Quanto lungo? Ai filosofi interessa la demarcazione (vedi Justin Smith), ha senso la storia
intellettuale? Paura di perdere la specificità della filosofia. Interdisciplinarità è scelta di principio?
Oppure è scelta di convenienza? In pratica non si può fare o ci sono delle ragioni teoriche che non
lo fanno fare? Lezione 18.03, anche Lakatos è interessato alla definizione, demarcazione. Per
demarcare devi definire prima → programma metodologico lo chiama lui mi pare.

10-15 pagine.

19/03 Ancora questioni di delimitazione. Ascesa semantica: per risolvere una questione indagarne i
significati → storia interna rientano nei problemi della delimitazione, devi avere na definizione di
cosa è la filosofia per fare una storia interna, migliore è la definizione, migliore è la storia interna,
vedi slide su Lakatos.
Per il paper storia della filo → cos’è la filo, cos’è la storia, la storia deve includere una dimensione
spaziale e temporale per poter comprendere, dimensione spaziale (esempio LA), dimensione
temporale Kosellck.

Smith
Contro definizioni eurocentriche di filosofia. Esempio del balletto. Analisi dei termini che vengono
usati in varie lingue per filosofia e loro significato, analisi filologica.
Differenza tra conoscenze del mondo e conoscenze trascendenti, inizio distinzione tra scienza e
filosofia. Finisce ipotetizzando che la filosofia abbia avuto due orgini distinte, in Grecia e in India, e
da li si sia diffusa nel resto del mondo. Ma per dire ciò si necessisita di una definizione di filosofia.

Ma se la filo è come la danza non si può essere presentata solo in due location. L’analisi etimologica
però indica che forse è simile al balletto, se in molte lingue la parola è calcata su filosofia.

p. 64 come si può identificare la filosofia, distinguendola da altre attività? Discussione se sia


propria di tutti i membri di una data società, oppure solo di una parte che si “specializza” in questa
attività, riflettere su pattern generali di pensiero e verità. I primi la considerano simili a un sistema
generali di idee che interpretano il mondo, quindi visibile nell’etica e nella morale.

La filosofia è immanente al pensiero o deve essere esplicitata dal parlante, cioè lo studioso può
trovare categorie filosofiche in una cultura o i membri della cultura devono esplicitare le loro
categorie filosofiche? p. 73 includere nel canone tradizioni che rispecchino le caratteristiche del
canone (o cmq piegandole alle caratteristiche del canone), non è “rifiuto di eurocentrismo, ma
espansione dell’impero”. p. 75 sforzo inclusivo della filosofia anche a tradizioni popolari, mossa
che può essere distruttiva in quanto farebbe cadere distinzione tra filosofia e resto della cultura
umana. p. 76 continua benissimo.

P 82, universalismo e cosmopolitanismo come visione di chi vede la filosofia proprio di tutte le
culture, ma lati negativi di questo pensiero. p. 92 bella chiusura sul cosmopoltanismo.

p. 96 problematizza il concetto di cultura. p. 98 suo aneddoto personale a parla della


autocomprensione della filosofia.

p. 106 parla di provincialismi.

p. 109 interdisciplinarità.

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