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È il processo attraverso il quale l’informazione genetica contenuta nella sequenza nucleotidica dell’RNA
messaggero venga letta per generare le sequenze amminoacidiche delle proteine.
Si tratta quindi della traduzione di un codice scritto in un alfabeto di quattro basi in un secondo codice
scritto nel linguaggio dei 20 amminoacidi.
+ mRNA
+ tRNA
+ amminoacil-tRNA sintetasi
+ ribosoma
La regione di ciascun mRNA che codifica la proteina è costituita da una serie di codoni contigui, che non si
sovrappongono ed è detta open reading frame (ORF).
La traduzione inizia all’estremità 5’ dell’ORF e procede, un codone alla volta, verso l’estremità 3’.
Il primo e l’ultimo codone sono detti rispettivamente codone di inizio e codone di stop o terminazione.
Nelle cellule batteriche il codone di inizio può essere o 5’-AUG-3’ o I codoni di stop possono essere: 5’-
5’-GUG-3’. UAG-3’, 5’-UGA-3’, 5’-UAA-3’.
Le cellule eucariotiche usano sempre il codone 5’-AUG-3’. Specificano la fine dell’ORF e segnalano
il termine della sintesi del polipeptide.
Ha 2 importanti funzioni:
Gli mRNA procariotici sono policistronici, ovvero contengono molteplici ORF, ciò significa che possono
codificare più catene polipeptidiche.
Ci sono differenze sostanziali fra procarioti ed eucarioti in relazione alla fase di inizio del processo ma non
per il “cuore”, la fase di terminazione è simile, pur variando i fattori che vi partecipano negli uni e negli
altri).
Inizio
Perché abbia luogo la traduzione è necessario che il ribosoma venga reclutato sull’mRNA.
PROCARIOTI
Nei procarioti esiste una sequenza specifica che viene riconosciuta dal ribosoma, questa è chiamata sito di
legame per il ribosoma RBS o sequenza di Shine-Dalgarno.
Viene riconosciuta del rRNA 16S, che è presente nella subunità minore del ribosoma dei procarioti.
La traduzione può iniziare appena l’mRNA esce dalla polimerasi. La velocità di traduzione 20 aa/sec è
paragonabile alla velocità di sintesi dell’RNA 50-100 nucleotidi/sec.
EUCARIOTI
Negli eucarioti non esiste una sequenza specifica, ma gli mRNA reclutano i ribosomi mediante una
modificazione chimica specifica, il Cap al 5’ localizzata all’estremità 5’ del messaggero.
È costituito da una guanina metilata, unità all’estremità 5’ dell’mRNA tramite un insolito legame 5’-5’.
Interagisce con il tRNA iniziatore, non è una sequenza così precisa, basta che ci sia una purina 3 basi a
monte della AUG e una guanina subito a monte. Tale sequenza non è fondamentale ma con essa la
traduzione sarà più efficiente.
Le molecole di tRNA agiscono da adattori tra i codoni e gli amminoacidi, hanno tutti alcune caratteristiche
comuni:
Questa serie di nucleotidi modificati non è essenziale. Infatti, se presenti, essi possono migliorare la
funzionalità del tRNA; in assenza dei nucleotidi modificati, i tRNA funzionano ugualmente.
1. La formazione di due regioni appaiate tra di loro porta alla formazione di legami simili a quelli
che si ritrovano nel DNA.
2. Tra le basi poste in regioni diverse dell’elica si formano legami idrogeno che le avvicinano
nello spazio tridimensionale (interazioni non di Watson e Crick).
3. Interazioni tra le basi e lo scheletro zucchero-fosfato.
La traduzione avviene perché sui tRNA sono caricati gli amminoacidi, ad opera dell’amminoacil-tRNA
sintetasi.
Importante per la sintesi proteica: l’energia rilasciata dalla rottura del legame viene
impiegata nella formazione del legame peptidico che lega tra loro gli amminoacidi.
1.
Adenililazione
Si ha
trasferimento
di AMP.
Il carbossile
dell’aa attacca
il fosfato in α
della molecola
di ATP e
diventa
adenililato, con
il contemporaneo rilascio di pirofosfato.
Il risultato finale
è che
l’amminoacido è
legato all’acido
adenilico per
mezzo di un
legame estere ad alta energia in cui il gruppo carbonilico dell’amminoacido
è unito al
gruppo fosforilico dell’AMP.
Porta alla formazione di un legame acilico tra il carbossile dell’amminoacido e il 2’OH o il 3’OH
dell’adenosina dello stelo accettore.
Il gruppo -OH è quello di uno zucchero, . Si tratta dell’ossidrile al 3’ o al 2’ dello zucchero del tRNA, avente
l’ultimo nucleotide con il 3’ o 2’-OH libero (ovvero lo zucchero è libero dal legame fosfodiesterico). Esso
attacca il carbonio carbonilico e l’AMP si allontana.
Ciascuna amminoacil-tRNA sintetasi attacca UN SOLO
amminoacido ad uno o più tRNA isoaccettori.
L’amminoacil-tRNA sintetasi legge tutte le informazioni possibili dal tRNA per caricare l’amminoacido
giusto.
Gli amminoacidi sono ben diversi fra loro, dunque sono necessarie 20 amminoacil-tRNA sintetasi
Nel sito attivo di ciascun enzima si hanno precise interazioni con la catena laterale dell’aa.
Si può discriminare con facilità una molecola idrofila da una idrofoba. Distinguere molecole appartenenti a
classi diverse è semplice. Le complicazioni subentrano quando si ha a che fare con molecole di una stessa
classe. Ad esempio, è stato osservato che le amminoacil-tRNA sintetasi discriminano con difficoltà
l’isoleucina dalla valina.
Le amminoacil-tRNA sintetasi sono molto accurate nel caricamento degli amminoacidi (1 errore su 1000).
Questa accuratezza deriva non solo dalle interazioni che l’enzima instaura con
le catene laterali, ma anche dall’eventuale attività di “correttore di bozze”.
Costituito da un solco nell’enzima, con attività idrolitica, che permette di controllare il prodotto della
reazione dell’adenililazione. Si tratta di un controllo negativo: sito consiste in una tasca piuttosto piccola,
l’aa che non entra nella tasca resta sul t-RNA.
Il ribosoma accetta a “scatola chiusa” qualsiasi tRNA carico in grado di formare un’appropriata interazione
codone-anticodone, indipendentemente dal fatto che porti o meno l’amminoacido corretto.
Ed è per questo che l’amminoacil-Trna sintetasi deve avere tutte le responsabilità dell’accuratezza.
RIBOSOMA
Il ribosoma è un complesso ribonucleoproteico che dirige la sintesi proteica. È composto da:
+ 3 o 4 RNA
+ Più di 50 proteine
Che insieme vanno a formare 2 subunità:
Subunità maggiore 50S: contiene il centro peptidiltransferasico, responsabile della formazione dei
legami peptidici.
Subunità minore 30S: contiene il centro di decifrazione, in cui i tRNA carichi leggono o “decifrano” i
codoni dell’mRNA.
Le due subunità si separano per ultra centrifugazione.
Dal primo esperimento di separazione sono derivati i nomi con cui le due subunità sono attualmente note
(la lettera “S” che segue i numeri sta per “Svedberg”, ovvero l’unità di misura del coefficiente di
sedimentazione). La subunità maggiore è la 50S, quella minore 30S. La somma delle due subunità è pari a
70S, non essendo una somma matematica (il tutto è dato dal coefficiente di sedimentazione dell’intero
ribosoma).
Per cominciare la traduzione, la subunità maggiore e quella minore del ribosoma devono essere separate,
quindi il complesso non deve essere già assemblato, l’assemblaggio avviene in un secondo momento.
Il ribosoma è in grado di sintetizzare un singolo polipeptide alla volta, ma ciascun mRNA può essere
tradotto simultaneamente da più ribosomi.
Un singolo ribosoma stabilisce contatti con 30 nucleotidi dell’mRNA, ma le sue grandi dimensioni
consentono il posizionamento di un ribosoma soltanto ogni 80 nucleotidi di mRNA.
tRNA scarico.
Il responsabile della catalisi di questa reazione è l’RNA ribosomiale (23S per gli procarioti e 28S per gli
eucarioti) e ciò è stato verificato attraverso precise strutture cristallografiche, le quali lo hanno identificato
come tale.
La risoluzione della struttura del ribosoma ha dimostrato che: il sito peptidil-trasferasico
è composto interamente da RNA, che le anse degli anticodoni dei tRNA e di codoni
dell’mRNA contattano l’rRNA, che le proteine si trovano ai margini e quelle che si
trovano all’interno servono per mascherare le cariche.
canali uscita: si trova nella subunità maggiore, e anch’esso è sufficientemente stretto per poter far
uscire il peptide in maniera lineare, in modo da evitarne ripiegamenti scorretti.
La traduzione consiste in un processo caratterizzato da una schematicità piuttosto fissa; se non avviene un
preciso evento, quello successivo viene a mancare.
Esso accoppia le proprie basi con quelle del codone di inizio, di solito AUG o
GUG.
Dopo che viene caricato con la metionina, un altro enzima, la Met-tRNA
transformilasi, aggiunge rapidamente un gruppo formile all’ammino
gruppo della metionina.
Il t-RNA iniziatore risulta carico con una N-formil metionina.
IF3: legandosi al sito E previene l’associazione con la subunità maggiore e il legame con tRNA
carichi.
Quando tutti e 3 i fattori di inizio sono legati, la subunità minore è pronta per legare sia l’mRNA che il tRNA
iniziatore, in maniera indipendente tra loro.
C’è il riconoscimento codone-anticodone.
IF2 funge da sito di attacco iniziale per la subunità maggiore e questa interazione stimola l’attività GTPasica
di IFRGTP, provocando l’idrolisi di GTP.
IF2 si trova così legato a GDP, IF2-GDP non è affine al ribosoma, quindi sono rilasciati sia IF2-GDP che IF1.
Traduzione negli eucarioti è molto simile a quello nei procarioti. Entrambi usano il codone di inizio e un
tRNA specifico, i fattori di inizio formano un complesso con la subunità ribosomiale minore, che si assembla
sull’mRNA prima che si leghi l'hai subunità maggiore.
Malgrado ciò, gli eucarioti adottano un metodo di riconoscimento dell'mRNA e del codone d'inizio
sostanzialmente diverso.
Al momento del reclutamento all’estremità 5’ dell’mRNA dotata di Cap, la subunità minore è già associata
al tRNA iniziatore.
La funzione di IF3 è svolta da eIF1, eIF1A, eIF3 ed eIF5 , i quali, infatti, disponendosi nel sito E, bloccano
l’assemblaggio del ribosoma.
Va ad occupare il sito A.
Legato a questi fattori recluta il complesso di pre-inizio 43S, riconosce eIF4 legato al Cap e si associa al 5’
del messaggero, costituendo il complesso di pre-inizio 48S.
Un messaggero maturo possiede il cap, la coda di poliA e regioni untranslated, tali regioni possono essere
lunghe anche migliaia di basi; qualora la subunità minore del ribosoma si assembli al cap, l’AUG può trovarsi
anche a grande distanza dal cappuccio e, in tal caso, dovrà essere cercato.
La subunità minore si sposta in direzione 5’-3’ , in maniera ATP dipendente in cerca del codone di inizio.
L’appaiamento tra il codone e l’anticodone provoca un cambio conformazionale che stimola l’idrolisi del
GTP legato ad eIF2.
Consente il legame di eIF5B legata a GTP che lega il tRNA iniziatore e stimola l’associazione delle due subunità.
stimola l’idrolisi del GTP legato ad eIF5B ed il rilascio dei fattori rimanenti.
La presenza della coda di poli-A rende più efficiente la traduzione, il fattore eIF4G interagisce con la
proteina di legame al poliA.
Tale interazione provoca il mantenimento dell’mRNA in una configurazione
circolare, in cui le estremità 5’ e 3’ della molecola sono mantenute vicine.
La localizzazione dei ribosomi che hanno finito di tradurre un mRNA vicino all’AUG aumenta la possibilità di
ricominciare rapidamente la traduzione dello stesso mRNA.