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BIOLOGIA
Prof. D’agostino massimo
1° lezione 04/11/2021
Molecole = zuccheri acidi grassi amminoacidi nucleotidi
Macromolecole= polisaccaridi grassi proteine acidi nucleici
Lipidi
Membrane
Due monomeri uguali se uniti formano un omodimero
Due monomeri diversi se uniti formano un eterodimero
Più monomeri uniti danno dei polimeri. Essi hanno due estremità. Se c’è una
direzione nella molecola si parla di polarità:esempio: Dna ha due eliche antiparallele
con polarità diversa.
Le macromolecole sono costituite da Legami chimici che permettono di assemblarsi
a formare complessi più grandi.
I legami possono essere forti: legami covalenti (es. legami tra nucleotidi)
Deboli: non covalenti (es. ribosoma)
Gli atomi hanno l’ultimo orbitale non completo e si legano tra loro per completare
l’ottetto
Legame a idrogeno: coinvolge un atomo di H.
Gruppi Funzionali
Ossidrilico -C – OH
Carbonilico -C=O
Carbossilico -COOH
Fosfato H2PO4; Amminico C-NH2; Sulfidrilico C-SH (ponte disoluforo=legame
cov.)
Idrofobici CH3 metile; CH2CH3 etile; CH2CH2CH3 propile
Energia
Legami forti = + energia se vengono rotti
Processo di anabolismo = sintesi Processo di catabolismo = distruzione
Insieme formano il Metabolismo.
Entropia = grado di disordine. Esempio:Scatola con monete.
ENZIMI
Grazie ad essi si catalizzano le reazioni chimiche. Queste ultime partono da uno
strato energetico alto per arrivare ad uno + basso. L’enzima in particolare fornisce
l’energia di attivazione necessaria per iniziare la reazione, rendendola più veloce.
Relazione tra enzima e substrato
• È sempre ultraspecifica (ogni enzima ha un determinato substrato a cui legarsi)
• L’enzima non instaura interazioni forti
• Alla fine il substrato si trasforma nel prodotto e l’enzima viene riciclato per le
prossime reazioni.
Fattori che influenzano l’efficienza di una reazione enzimatica:
1. Concentrazione di substrato: la velocità della reazione dipende dalla velocità
massima dell’enzima. Maggiore è il substrato maggiore sarà la velocità
dell’enzima che però ha una sua velocità massima oltre la quale non può
andare.
2. Temperatura: il calore in una reazione dà più energia e quindi piu velocita ma a
temperature troppo elevate l’enzima non riesce + a lavorare quindi ha una
soglia che non può oltrepassare.
Energia libera di Gibbs (G) (possibilità di fare lavoro)
DeltaG = Gf – Gi
E’ un valore negativo se è una reazione favorevole
E’ un valore positivo se è una reazione sfavorevole
Processi a feedback
Il prodotto di una reazione può influenzare l’enzima in modo positivo o negativo.
Positivo = stimola l’enzima e la sua attivazione;
Negativo = inibisce l’enzima che di conseguenza si spegne.
La Dna elicasi provvede a separare le due eliche e a creare una bolla detta “bolla di
replicazione” in corrispondenza di punti detti “origine della replicazione”. Quando i
due filamenti si separano interviene la proteina SSBP (single strand binding protein)
che impedisce alle basi azotate di riappaiarsi. Nel momento in cui i filamenti di DNA
si separano per la replicazione, in un'altra regione della molecola di DNA, si genera
un super avvolgimento. Degli enzimi speciali chiamati topoisomerasi operano dei
tagli nel DNA e poi saldano i filamenti in modo che siano liberi da super
avvolgimenti e da nodi che impedirebbero la replicazione. Esistono due modalità:
alcune topoisomerasi producono una rottura temporanea di un singolo filamento di
DNA, fanno passare quel filamento attraverso la regione eccessivamente avvolta e
quindi risaldano la rottura. Altre topoisomerasi tagliano entrambi i filamenti del
DNA fanno passare una parte dell’elica tra le estremità recise e quindi risaldano la
rottura.
gli enzimi DNA polimerasi catalizzano il legame fra i vari nucleotidi. Essi
aggiungono nucleotidi solamente all'estremità 3’; in particolare ci sono due molecole
identiche di DNA polimerasi: una di queste aggiunge nucleotidi alle estremità 3’ del
nuovo filamento che cresce verso la forca replicativa e vieni chiamato filamento
leading, l'altra molecola di DNA polimerasi aggiunge nucleotidi all'estremità 3’
dell'altro filamento di nuova sintesi chiamato filamento lagging, il quale si allunga
nella direzione opposta alla avanzamento della bolla di replicazione punto i
frammenti di nucleotidi vengono chiamati frammenti di Okazaki. Poichè la nuova
catena si allunga attraverso il legame tra gruppo fosfato in posizione 5’ dello
zucchero del nucleotide aggiunto e il gruppo ossidrilico in posizione 3’ dello
zucchero già presente, il nuovo filamento di DNA cresce sempre in direzione 5’ - >
3’.
La sintesi del DNA avviene tramite un primer di RNA sintetizzato dalla DNA primasi
capace di iniziare un nuovo filamento di RNA su un piccolo pezzo di filamento di
DNA. Infine una DNA ligasi unisce i vari frammenti ricostruendo il legame
fosfodiesterasi co tra l'estremità 3’ di uno e l'estremità 5’ dell'altro.
Inoltre la DNA polimerasi cambia forma in base al nucleotide che tocca. Essa misura
la distanza tra due basi azotate e se è giusta le Lega altrimenti torna indietro tramite
un processo chiamato proof-reading. Nella riparazione degli errori di appaiamento
“mismatch repair”, speciali enzimi riconoscono i nucleotidi appaiati in modo errato
e li rimuovono; le DNA polimerasi inseriscono poi i nucleotidi mancanti. Ad esempio
la riparazione per escissione nucleotidica avviene per riparare le lesioni nel DNA
causate dalle radiazioni solari ultraviolette: viene staccato il DNA danneggiato, la
polimerasi aggiunge i nucleotidi corretti e la ligasi salda le rotture nello scheletro
zucchero-fosfato.
Le informazioni genetiche importanti vengono mantenute perché i cromosomi hanno
cappucci terminali o telomeri che non contengono geni che codificano per proteine
punto i telomeri consistono di brevi e semplici sequenze di DNA non codificante. il
DNA telomerico può essere allungato dalla telomerasi che aggiunge queste sequenze
nucleotidiche ripetute all'estremità dei cromosomi eucariotici.
3° lezione: RNA
differenza tra DNA ed Rna, Differenza fra RNA e DNA polimerasi Trascrizione e
maturazione degli mRNA.
Gli RNA sono catene polinucleotidiche formate da un'unica elica e, a differenza del
DNA, hanno l’uracile al posto della timina. Lo zucchero è il ribosio. La traduzione
del avviene nei ribosomi, la trascrizione avviene nel nucleo del DNA. RNA transfer
non codificano, hanno un ruolo strutturale. Gli Rna messaggeri portano
un’informazione scritta che dovrà essere tradotta in una sequenza amminoacidica.
Differenza tra Rna e Dna polimerasi:
Dna polimerasi: lega un tratto di DNA a doppia elica Rna polimerasi lega 1 tratto di Dna a singola
elica
Dna polimerasi: estende filamenti di DNA dall’estremità 3’ Rna polimerasi è capace di sintetizzare ab-
initio
Dna polimerasi: possiede l’attività di correzione delle basi Rna polimerasi non ha attività di proofreading.
Prima del gene c’è una sequenza detta promotrice che indica all’ rna polimerasi dove
deve iniziare e in che verso deve proseguire.Per un solo gene si producono molte rna
polimerasi che scorrono sul dna e trascrivono producendo rna messaggero. Abbiamo
3 tipi di rna polimerasi:
rna polimerasi 1 → produce rna ribosomiali
rna polimerasi 2 →produce rna messaggeri
rna polimerasi 3 → produce rna transfer
Nella regione detta 5’-UTR (=regione non tradotta) troviamo prevalentemente legami
dell’adenina che si appaia alla timina con 2 legami H, quindi è più facile aprire l’elica
in questo punto.
L’assemblaggio dell’rna polimerasi sul dna avviene grazia a dei fattori di trascrizione
detti TF. Questi servono a formare una piattaforma sul DNA che indica alla
polimerasi dove inserirsi. TF2H fosforila il CTD dell’RNA polimerasi e ne determina
il distacco dal complesso di pre-inizio permettendole di scorrere sul DNA. TF2F
rimane associata all’RNA polimerasi e fosforila molteplici volte il suo CTD. Ctd =
dominio C-terminale.
Maturazione MRna:
Si aggiunge un cappuccio all’estremità 5’ (cappuccio= una molecola m7G). Per
capire se è avvenuto lo splicing vediamo se i messaggeri che sono stati maturati
hanno legati la proteina SR e i complessi EJC (exon junction complex) cioè se tra due
esoni al centro c’è l’introne significa che c’è questo complesso che li congiunge.
Il messaggero maturo avrà
1. il cappuccio a 5’
2. il sito di polarizzazione con le proteine a 3’
3. I complessi proteici EJC.
Tutti gli altri senza queste caratteristiche saranno eliminati dalla cellula. In
particolare, interviene l’esosoma nucleare.
L’ultimo passaggio è l’aggiunta di 150-200 adenine che vengono ricoperte da
proteine. La maturazione avviene solo per i messaggeri perché sono gli unici che
codificano.
Il messaggero per uscire dal nucleo ha bisogno del cappuccio a 5’ per l’esporto.
Punti di controllo:
controllo trascrizionale: viene controllata l’attività dei fattori di trascrizione cioè
quanti messaggeri posso fare. (controllo el nucleo)
controllo delle modificazioni dell’rna: controllo dello splicing (il processo grazie al
quale vengono eliminati gli introni congiunti agli esoni). (controllo nel nucleo)
Controllo del trasporto (nel citoplasma)
Controllo della degradazione dei messaggeri: nel citoplasma vengono eliminati.
Controllo della traduzione, e infine controllo dell’attività della proteina: una proteina
può essere fatta in uno stato inattivo e grazie a delle modifiche viene attivata.
4° lezione: Proteine
Amminoacidi, legami polipeptidici, rna ribosoiale e trnsfer, sintesi proteica,
ripigamento catena polipotdica,
Gli amminoacidi sono i costituenti delle proteine, sono 20. Si dividono in 4 categorie
1-non polari idrofobici
2-polari, idrofilici (a loro volta suddivisi in
3- polari senza carica
4-polari con carica positiva o negativa)
Gli amminoacidi hanno tutti lo stesso scheletro ciò che cambia è il gruppo (o catena)
laterale. Vi è un carbonio centrale detto carbonio alpha e può fare 4 legami singoli
covalenti: uno con l’idrogeno, uno con il gruppo radicale e altri due con il gruppo
amminico (NH2) e il gruppo carbossilico (COOH). Il gruppo NH di un amminoacido
va ad interagire con il gruppo carbossilico di un altro amminoacido. Estremità
ammino- terminale ed estremità carbossilo-terminale.
Il gruppo radicale è quello che permette di distinguere un amminoacido dall’altro. Le
interazioni tra amminoacidi possono avvenire sia intra che inter-catena. I primi
significa che avvengono interazioni tra amminoacidi della stessa catena. Inter catena
si intende tra catene diverse quindi si forma un complesso di proteine.
Ripiegamenti della proteina: la struttura non può essere rigida, infatti, il punto di
torsione è proprio in corrispondenza del carbonio alpha degli amminoacidi. Tale
proprietà permette alle catene peptidiche di ripiegarsi su sé stesse e di far assumere
alla proteina neosintetizzata una particolare forma e quindi funzione.
CODICE GENETICO
=L’insieme di regole che permettono di convertire una sequenza nucleotidica, portata
dal mRNA, in una sequenza amminoacidica di una proteina.
L’informazione nucleotidica si legge a triplette perché ci sono i codoni. Ogni
amminoacido può essere codificato da più codoni. Esistono i codoni di stop che non
codificano nulla ma fanno terminare
Ci sono tre tipi di Rna
Rna polimerasi I = sintetizza rna ribosomiale serve a strutturare i ribbosomi
Rna polimerasi II: sintetizza rna messaggero
Rna polimerasi II: fa rna transfer
Ribosomi:
una subunità maggiore, una minore. Anche i procarioti li hanno ma cambia il peso.
Le subunità sono fatte da proteine e da rna ribosomiale. RNA ribosomiale e proteine
ribosomiali si associano nei nucleoli per dare origine alle subunità ribosomiali.
Il ribosoma ha tre cavità:
Sito A: colui che accetta l’amminoacil tnra
Sito P: dove avviene il legame peptidico tra amminoacidi
Sito E: sito di uscita dove esce l’amminoacil trna
Canali= formato da proteine transmembrana che creano un cilindro aperto alle basi in
cui passano più molecole alla volta. Il canale è un poro che transita da uno stato
aperto a uno chiuso. Gli stimoli che fanno aprire i canali possono essere di 4 tipi:
1. Una molecola può muoversi contro gradiente di concentrazione senza suo di ATP
se il suo trasporto viene accoppiato con quello di un soluto che entra secondo
gradiente di concentrazione. Nei trasporti accoppiati parliamo di simporto (stesso
verso) e antiporto (verso opposto). Un esempio è il glucosio che si accoppia con il
sodio.
2.Questa pompa idrolizza ATP e usa questa energia per esportare tre ioni sodio e
importare due ioni potassio. Da un lato serve a creare il gradiente elettrochimico del
sodio ma anche a creare il potenziale di membrana (+ cariche positive fuori e meno
dentro).
6° lezione Biologia:
compartimenti cellulari, trasporto regolato, traslocazione reticolare e mitocondriale.
Il compartimento è una regione della cellula racchiusa da membrana. Ha una
determinata composizione proteica. Tutte le proteine vengono prodotte dai ribosomi
(attaccati al ReR) che poi vengono smistate nelle varie vescicole.
Se una proteina deve passare da un sito A ad un sito B tramite membrana allora i due
ambienti sono topologicamente distinti. Se non deve oltrepassare una membrana
allora gli ambienti sono topologicamente equivalenti.
Vari tipi di trasporto:
Tutte le proteine sono fatte nel citosol. In seguito, vengono smistate tramite
Trasporto regolato: da citosol → nucleo
da nucleo → citosol
(bidirezionale). Passaggio di proteine sintetizzate nel citoplasma e già ripiegate
(topologicamente equivalenti)
Trasporto transmembrana: proteine da citosol → mitocondri
→reticolo
→perossisomi
Proteine non ripiegate che utilizzano dei traslocatori proteici perché sono in grado di
far passare solo catene lineari. Topologicamente distinti.
Trasporto vescicolare: proteine già ripiegate, topologicamente equivalenti.
Trasporto regolato
Avviene tramite il nucleo. Esso è costituito da 2 membrane → interna ed esterna. Tra
le due membrane vi è uno spazio perinucleare. Sulle membrane ci sono delle
interruzioni dette “pori nucleari”. All’interno del nucleo vi è una lamina nucleare con
rete di filamenti che rendono la struttura rigida e di sostegno.
Il trasporto è mediato dai pori nucleari: sono costituiti da proteine → nucleoporine.
Quest’ultime si dividono tra esterne (nucleoporine di impalcatura) ed interne
(nucleoporine del canale).
Le nucleoporine del canale rappresentano un filtro selettivo costituito da catene
polipeptidiche che formano una rete in cui possono passare le molecole più piccole
tramite il gradiente di concentrazione.
Tutte le proteine nucleari devono avere un NLS (segnale di localizzazione nucleare)
per poter entrare nel nucleo. Ci deve essere un determinato numero di amminoacidi
carichi positivamente e consecutivi.
Per l’importazione ed esportazione del segnale intervengono le importine e le
esportine. Esse aprono la rete all’interno dei porti nucleari e portano rispettivamente
all’interno e all’esterno del nucleo la proteina.
Le proteine RAN servono, invece, per la direzionalità del trasporto nucleare. Sono
proteine GTPasi quindi legano GTP. In base allo stato guanosinico abbiamo uno stato
attivo e uno inattivo:
Lo stato attivo è legato a GTP; Ran GTP si trova solo nel nucleo perché ran-gef lega la
cromatina. Lega l’importina. Ran-gef attiva Ran.
Lo stato inattivo è legato a GDP; Ran GDP si trova solo nel citosol. Ran gap inattiva
ran.
L’importina quando è fuori da sola lega il cargo (il carico da trasportare) quando è
senza RAN. Entra nel nucleo e la porta dentro. Qui c’è ran gtp che lega l’importina e
questo legame fa cedere il carico. Entra carica, esce scarica, torna nel citoplasma
legato ancora a ran gtp. Nel citoplasma ran gap idrolizza il gtp che diventa ran gdp e
l’importina torna “sola” ed è pronta a legarsi ad un altro cargo. Procedimento
analogo per le esportine.
7° lezione biologia
Proteine di Rivestimento Fusione di Membrana Endocitosi ed Esocitosi
Trasporto vescicolare → Trasporto di proteine grazie all’utilizzo delle vescicole. Il
trasporto può essere bidirezionale infatti si parla anche di traffico vescicolare. Ogni
step implica 3 processi:
1- Formazione di vescicole e gemmazione
2- Trasporto da un compatimento A ad uno B
3- Fusione della vescicola con la membrana accettore
Le proteine mantengono la stessa topologia durante tutto il trasporto. Stessa cosa
vale per i lipidi.
1- Gemmazione: Proteine che svolgono un ruolo chiave nella gemmazione della
vescicola: proteine di rivestimento come la clatrina oppure cop1 e cop2. Le
vescicole che richiedono questo tipo di rivestimento derivano da
compartimenti diversi. La clatrina permette la gemmazione dai lisosomi verso
il golgi. Le cop descrivono la via tra reticolo e golgi, cop1 permette la
gemmazione di vescicole dal golgi verso reticolo, cop 2 da reticolo verso golgi.
Via esocitica o anterograda: entrano nel reticolo passano al golgi e poi raggiungono
la membrana plasmatica.
Via endocitica: parte da membrana va verso gli endosomi e lisosomi
Dal golgi al reticolo: via retrograda o di recupero
La clatrina è detta anche trischelio. Essa appartiene alle proteine che deformano la
membrana grazie alla loro struttura rigida e curva. La membrana è costretta ad
assumere la forma della clatrina. Le proteine di rivestimento svolgono un ruolo
importante anche nella selezione del cargo
Le proteine ap riconoscono il segnale di degradazione per determinate proteine le
selezionano, la proteina poi recluta la clatrina. L’endocitosi avviene quindi dove va
rimossa la proteina.
Infine, c’è la fase di fissione cioè bisogna staccare la vescicola da questa gemma.
Le proteine sono la dinamina che forma una struttura a spirale che si va a stringere
sempre di più fin quando non si stacca la vescicola.
Una volta che è stata rilasciata la vescicola il rivestimento si deve togliere.
Rivestimento interno Adattine AP3 (selezione del cargo)
Rivestimento esterno Clatrina (curvatura delle membrane)
Proteina di Fissione Dinamina (fissione delle membrane)
Le SNARE sono proteine lineari ad alfa elica che possono transitare da uno stato
Inattivo (Complesso CIS quando stanno tutte sulla stessa membrana) o attivo
(Complesso TRANS quando interagiscono tra loro su due membrane diverse). Ci
sono dei fattori che servono a tenere in prossimità una vescicola con la membrana
del compartimento bersaglio (Tethers, coordinate dalle Rab)
Il Golgi ha una struttura fatta a cisterne, ha una serie di strutture appiattite di 3 tipi:
ha una faccia cis una mediale e una trans.
Le proteine che sono state esportate dal reticolo, si dovranno fondere con la faccia
CIS del Golgi che quindi ricevono le vescicole di Cop2. Le cisterne trans sono quelle
che edono le vescicole che smistano le proteine verso la membrana plasmatica o
verso la via endocitica quindi i lisosomi.
All’interno del Golgi avviene la maturazione tramite enzimi degli zuccheri che erano
stati aggiunti alle proteine. Le modifiche avvengono solo nel lume del Golgi.
Le cisterne del golgi sono separate le une dalle altre. La proteina per passare da una
cisterna all’altra (ad es. da una cis a una mediale) esegue un processo tramite
modello di trasporto vescicolare o tramite modello di maturazione delle cisterne
Trasporto vescicolare: cioè la proteina passa da una cisterna all’altra perché viene
inglobata da una vescicola che nasce da una cisterna e si fonde con quella
successiva.
Modello della maturazione delle cisterne: nasce dal fatto che c’è una proteina molto
grande, ad esempio il collagene che è anche più grande rispetto ad una vescicola,
per spostarsi non entra nella vescicola ma provoca la maturazione di una cisterna.
Innanzitutto, sappiamo che le vescicole cis mediali e trans sono diverse le une dalle
altre, la diversità consiste nella composizione proteica oltre che alla forma. Se
modifico la composizione proteica posso trasformare, ad esempio, una cis in una
mediale. Questo avviene se la mediale cede enzimi alla cis e viceversa.
Ogni proteina riesce ad attivarne un’altra, formano una cascata di segnale, fino alla
proteina effettrice.
Come può essere il tipo di comunicazione?
1. A breve raggio: c’è contatto diretto tra due cellule. Una è la cellula segnale
(ligando), una è la cellula bersaglio.
2. Paracrina: la cellula secerne la proteina che agisce su cellule vicine ad essa.
3. Sinaptica: la cellula secerne il neurotrasmettitore e il recettore riconosce
questo segnale.
4. Endocrina: sfrutta il circolo sanguigno. La cellula produce un ormone che
raggiunge il bersaglio proprio tramite il sangue.
Il recettore nella maggior parte delle cellule è sulla superficie (quando il ligando è
idrofilico). Il ligando può essere anche idrofobico. In quel caso il recettore è posto
all’interno della cellula.
La cellula in base al tipo di stimolazione risponde in modo diverso; ci sono cellule
che, anche se stimolate dallo stesso ligando, possono reagire diversamente. Anche i
tempi di risposta sono differenziati: ciò dipende da come avviene la cascata di
segnale.
Il segnale per essere trasdotto, nel caso in cui sia idrofilica, può passare per la
membrana plasmatica solo tramite le proteine di segnalazione.
Se la molecola fosse stata idrofobica sarebbe passata direttamente nella membrana
plasmatica e andava sulla proteina effettrice.
Le proteine di segnalazione possono:
1. Limitarsi a ritrasmettere il segnale a componenti successivi della via di
segnalazione.
2. Amplificare il segnale ricevuto in modo da suscitare una forte risposta cellulare
anche a partire da poche molecole segnale.
3. Integrare più segnali extracellulari (ha bisogno di più recettori) prima di inoltrarne
uno.
4. Distribuire il segnale a più vie di segnalazione in modo da innescare una risposta
cellulare complessa.
5. Modulare l’attività delle proteine di segnalazione a monte in modo da modulare
la durata della risposta alla stimolazione extracellulare (feedback positivi o negativi).
Lezione 9 – Citoscheletro
Microfilamenti, Microtubuli, Proteine Motrici, Filamenti Intermedi.
All’interno del citoscheletro troviamo queste 3 strutture.
Microtubuli (sono ripetizioni di Tubulina) -> Posizionamento degli organelli Traffico
vescicolare Divisione cellulare (Mitosi).
Microfilamenti (sono ripetizioni di Actina) -> Determinano la forma di una cellula
Necessari per la locomozione Divisione cellulare (Citochinesi) Giunzioni Cellulari.
Filamenti Intermedi -> Forniscono forza meccanica e di sostegno Giunzioni Cellulari.
Microtubuli:
Si assembla a dimero, sono + spessi rispetto ai microfilamenti di actina. L’unità di
base è la tubulina (alfa, beta e gamma).La tubulina alfa e quella beta sono le
principali. La tubulina gamma è dove si crea il primo anello.
La molecola energetica è il GTP che definisce lo stato attivo; in particolare alfa
interagisce con beta e beta con l’alfa di un’altra tubulina. La beta può passare da
uno stato attivo a uno inattivo, alfa no. Il processo di polimerizzazione forma un
protofilamento e 13-14 protofilamenti formano un microtubulo.
Da dove parte la polimerizzazione? Da gamma TuSC (gamma-Tubulin Spiral
Complex). Inoltre non sono paralleli ma disposte in modo sfalsato, quasi a spirale.
C’è instabilità dinamica -> cresce o decresce una sola estremità alla volta.
I microtubuli originano nel M-TOC o centro organizzatore dei microtubuli ->
contiene la matrice centriolare con i centrioli.
Motori Proteici
Miosina -> con i microfilamenti
Kinosina, Dineina -> con i microtubuli
La proteina motrice cammina sul microtubulo.
Differenza tra Kinesina e Dineine:
le kinesine vanno in direzione positiva (centro verso periferia).
Lw dineine in direzione negativa (periferia verso centro).
Grazie alla tridimensionalità del tubulo la kinesina e la dineina non possono
scontrarsi.
Filamenti intermedi
Non hanno polarità.
Si parte da una singola catena polipetidica che forma un dimero con un’estremità
ammino-terminale e c-terminale. Questi dimeri si legano in maniera antiparallela.
SI assemblano a formare gli ottameri e così via, ma non c’è più una porzione
positiva o negativa. La ragione di questa non polarità è perché non ci sono proteine
motrici, infatti, hanno una diversa funzione.
La loro funzione è quella di sostegno, quindi, vanno a formare delle reti dure e
resistenti.
Serve a produrre i gameti: spermatozoi e cellule uovo. Per creare cellule aploidi ci
sono due step di divisioni cellulare: Meiosi 1 e Mesiosi 2
Comincia la fase S, si duplicano i cromosomi e le due coppie dello stesso cromosoma
si chiamano cromosomi omologhi. Avviene poi il processo di crossing over.
Se non avviene il crossing over non si procede con la meiosi.
Lezione 11 - Apoptosi CASPASI Via Estrinseca Via Intrinseca
È la morte cellulare programmata mediata dalle CASPASI.
L’apoptosi non è un evento patologico ma fisiologico delle cellule. Avviene in una
serie di step per degradare la cellula dall’interno. Una cellula viene indotta a morire
solo se riceve segnali di morte (intrinseci o estrinseci).
Viene utilizzata ad esempio per modellare gli arti, avviene anche durante
l’embriogenesi, ma anche per rimuovere cellule indesiderate o infettate. Parlando di
morte cellulare però non bisogna confondersi con la necrosi che avviene quando le
cellule si danneggiano o si rompono e il contenuto viene riversato all’esterno
(questa è una condizione patologica), mentre la cellula apoptotica non prevede
nessun processo infiammatorio né contenuto riversato fuori.
I principali mediatori di questo processo sono le CASPASI. C-ASP-ASI
C= Cisteina perché è un amminoacido critico per il sito catalitico di questo tipo di
enzimi.
ASP= acido aspartico
ASI= enzima proteasi
Via Intrinseca
Nei mitocondri c’è la proteina che serve sia per la produzione di atp sia come
mediatore dell’apoptosi. il citocromo C sta nello spazio intermembrana all’interno
del mitocondrio. C’è un meccanismo che grazie alle proteine Bax e bak. Quando il
processo deve essere attivato queste due formano un polo in cui esce il citocromo C.
chi inibisce l’attivazione di questo processo? È Bcr2 che non permette l’uscita del
citocromo C ma c’è anche un’altra proteina che è della stessa famiglia BCRXL che fa
staccare bax dalla membrana. Queste proteine rientrano in una famiglia più ampia
cioè BH