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CAP 14 STRUTTURE DI MERCATO: IL MONOPOLIO

La concorrenza imperfetta

Esistono diversi gradi di concorrenza imperfetta. Inizieremo la nostra analisi esaminando il


monopolio.un monopolio è una struttura di mercato caratterizzata dalla presenza di un'unica
impresa: tuttavia, nella realtà, per esercitare potere monopolistico è sufficiente avere una
posizione dominante nel mercato. Infatti, in molti paesi le imprese, sono passibili di essere
indagate dalle autorità antitrust se detengono una quota di mercato superiore al 25%. Quanto
maggiore è la quota di un'impresa, tanto più grande e il suo potere di mercato. Quelle riprese
dotate di poteri di mercato sono in grado di influire sul prezzo e sono quindi detti Price-maker.

Forse l'esempio più ovvio di come una singola impresa possa dominare un mercato e quello della
Microsoft. Ciò nonostante la Microsoft non è immune alla pressione della concorrenza, e negli
ultimi anni la diffusione dei dispositivi mobili ha portato a una diminuzione della sua quota di
mercato.

Perché esistono i monopoli

Un'impresa è un monopolio sei l'unico venditore di un bene per il quale non esistono buoni
sostituti. La causa fondamentale del monopolio sono le barriere all'entrata, quanto più le barriere
all'entrata sono forti, tanto più è difficile per un'impresa entrare nel mercato. Le barriere all'entrata,
vengono generati da quattro principali ordini di cause:

-una risorsa chiave è detenuta da un'unica impresa

-lo Stato concede ad un'unica impresa il diritto esclusivo di produrre un bene o fornire un
servizio

-la struttura dei costi di produzione rende la singola impresa più efficiente di una
molteplicità di produttori

-un'impresa in grado di acquistare il controllo delle altre imprese che agiscono nel
medesimo mercato, crescendo in dimensioni.

Il monopolio delle risorse: il modo più semplice per creare un monopolio e fare in modo che una
sola impresa detengono risorse chiave. Per esempio consideriamo il mercato dell'acqua potabile
in una piccola città di un'isola sperduta che non riceve acqua dalla terraferma. Sei in città ci fosse
solo il pozzo e non ci sarebbe altro modo per procurarsi acqua, il suo proprietario avrebbe il
monopolio della vendita dell’acqua.

I monopoli di Stato: in molti casi il monopolio si crea perché lo Stato conferisce un solo
operatore il diritto esclusivo di vendere un determinato bene o servizio. Per esempio, in Svezia la
vendita di bevande alcoliche avviene attraverso il monopolio statale : il governo svedese ritiene
che sia nell'interesse della salute pubblica controllare direttamente la vendita di alcolici.

Il monopolio naturale: un settore è un monopolio naturale sei una singola impresa può fornire il
pegno il servizio all'intero mercato a costi inferiori rispetto a quelli sostenuti da una molteplicità di
imprese. Un esempio di monopolio naturale è la distribuzione dell'acqua potabile. Per fornire
l'acqua agli abitanti di una città, l'impresa deve costruire una rete di conduttore, se due o più
imprese devono competere per la fornitura del servizio, le spese di impianto raddoppiano, quindi
il costo medio totale dell'acqua è più basso se il servizio viene fornito da un'unica impresa che
serve l'intero mercato.

Monopolio e concorrenza

La differenza fondamentale tra l'impresa concorrenziale e quella monopolistica è la capacità di


quest’ultima di influenzare il prezzo del proprio prodotto. Un'impresa concorrenziale ha
dimensioni modeste rispetto al mercato in cui opera e perciò, subisce il prezzo determinato dalle
condizioni del mercato; l'impresa monopolista invece è l'unico produttore del mercato e può far
variare il prezzo di ciò che produce adeguando la quantità che offre sul mercato.

- Dato che l'impresa concorrenziale può vendere qualsiasi quantità quel prezzo, la sua curva di
domanda e orizzontale.

- impresa monopolista invece, essendo l'unico produttore, a una curva di domanda che
corrisponde alla domanda di mercato.

Ricavo del monopolista

Quando il monopolista aumenta la quantità venduta, sortisce due effetti sul ricavo totale P per Q.

-effetto quantità: la quantità venduta aumenta quindi Q è maggiore, e ciò tende ad accrescere il

ricavo totale.

-l'effetto prezzo: il prezzo diminuisce, quindi P è minore, e ciò tende a ridurre il ricavo totale.

Curve di domanda e di ricavo marginale di un monopolista


La curva di domanda mostra la relazione tra quantità e prezzo del bene. La curva di ricavo
marginale mostra come varia il ricavo dell'impresa a fronte di un aumento della quantità venduta.
Dato che il prezzo di tutte le unità vendute diminuisce all'aumentare della produzione, il ricavo
marginale è sempre inferiore al prezzo del bene.

La massimizzazione del pro tto

Dopo aver esaminato il ricavo dell'impresa monopolista, siamo pronti per vedere come questa
proceda alla massimizzazione del pro tto.

Un monopolista massimizza il pro tto scegliendo la quantità in corrispondenza della quale il costo
marginale è uguale al ricavo marginale (punto a) ciò fatto, utilizza la curva di domanda per
determinare il prezzo che induce i consumatori ad acquistare tutta la quantità prodotta (punto b).

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Il pro tto del monopolista

Quanto pro tto genera il monopolio per calcolarlo, ricordiamo che il pro tto è uguale al ricavo
totale meno il costo totale.

IL COSTO DEL MONOPOLIO IN TERMINI DI BENESSERE

Il monopolio una buona soluzione per organizzare un mercato? Abbiamo visto che è un
monopolio, diversamente da un'impresa concorrenziale, può vendere il proprio prodotto a un
prezzo superiore al costo marginale.dal punto di vista del consumatore il prezzo di monopolio, più
elevato, non è desiderabile. Allo stesso tempo, tuttavia, il monopolista realizza un pro tto grazie
alla possibilità di praticare prezzi più elevati; quindi, dal punto di vista dell'impresa monopolista, il
monopolio è una condizione estremamente desiderabile.

La perdita secca di benessere

Esempio: il vostro cantante preferito in città per un concerto, e voi sareste disposti a pagare 100
€ per vederlo, ma il prezzo del biglietto è di 90 €. Quindi andrete a vedere il concerto perché il
valore che attribuito al concerto e maggiore del costo del concerto. Avete guadagnato 10 €.
Supponiamo però che il vostro Comune imponga una tassa di 15 € sui concerti adesso il concerto
costerà 105 €, non andrete più al concerto, questa è la perdita secca "è il valore perso per via
dell'introduzione della tassa”

De niamo la perdita secca

La perdita secca può essere descritta come la perdita di surplus totale dovuta all’ine cienza del
mercato, che può essere causata da numerosi fattori, quali la tassazione, le esternalità negative, e
cosi’ via. In altre parole se il mercato funziona, il surplus totale è al massimo. Se il mercato non
funziona, il surplus totale si riduce, e causa una perdita secca, cioè una perdita di benessere per
la collettività.

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DISCRIMINAZIONE DEI PEZZI

La discriminazione di prezzo è una strategia secondo cui un impresa dotata di potere di mercato
pratica per uno stesso bene prezzi diversi a consumatori o gruppi di consumatori diversi, allo
scopo di ottenere pro tti maggiori di quelli che otterrebbe praticando un prezzo uniforme.

E’ una strategia conveniente per l’impresa perché i consumatori che assegnano un valore elevato
al bene lo pagano di più di quanto farebbero se I prezzi fossero uniformi

Tutti i metodi di discriminazione del prezzo possono essere considerati tentativi di minimizzare
l’e etto sui ricavi marginali che deriva dell’espansione delle vendite

Il tentativo è di far pagare un prezzo più basso solo a un cliente senza praticare
contemporaneamente il ribasso a tutti i consumatori. Condizioni:

-L’impresa deve avere potere di mercato

-L’impresa deve conoscere, o essere in grado di inferire, la disponibilità dei consumatori a pagare
per ciascuna unità di bene. Questa disponibilità deve variare tra i consumatori e da una unità
all’altra.

-L’impresa deve essere in grado di impedire o limitare la rivendita del bene da parte dei clienti che
pagano un prezzo inferiore a coloro che pagano un prezzo maggiore (arbitraggio). Se il gruppo cui
è stato fatto pagare un prezzo inferiore può rivedere all’altro gruppo ad un prezzo inferiore a
quello che fa pagare il monopolista nessuno del secondo gruppo comprerebbe direttamente dal
monopolista.

Esempi di discriminazione di prezzo


Le imprese utilizzano vari e statici e per applicare prezzi diversi a diverse categorie di
clienti.prendiamo in considerazione alcuni esempi pratici:

I BIGLIETTI PER IL CINEMA: molte sale cinematogra che applicano i bambini che agli anziani
un prezzo più basso rispetto agli altri clienti. E questo fatto è facilmente spiegabile se si considera
che le sale cinematogra che godono di una specie di monopolio locale e che, se i bambini e gli
anziani hanno una disponibilità a pagare più bassa, il gestore della sala può aumentare il pro tto
praticando prezzi di erenti.

I BIGLIETTI AEREI: I biglietti aerei vengono venduti a prezzi molto diversi tra loro. La maggior
parte delle compagnie aeree applica un prezzo più basso sul biglietto di andata e ritorno tra due
città se il passeggero trascorre la giornata del sabato nella località di destinazione. Perché le
compagnie aeree sono interessate al fatto che i passeggeri passino un determinato giorno della
settimana fuori casa? La ragione è che così si riesce a distinguere chi viaggia per lavoro da chi
viaggia per turismo: un passeggeri in viaggio d'a ari a un'elevata disponibilità di pagare, mentre il
passeggero che viaggia per motivi personali, a una disponibilità pagare inferiore e molto
probabilmente è ben contento di trascorrere il sabato fuori casa, soprattutto se questo signi ca
risparmiare.

I BUONI SCONTO: molte imprese o rono buoni sconto ai lettori di giornali e riviste: il compratore
deve limitarsi a ritagliare il buono per ottenere uno sconto sul tuo prossimo acquisto.perché le
imprese o rono questi buoni? La risposta è che il buono sconto permette all'impresa di
discriminare.le imprese sanno che non tutti i consumatori sono disposti a dedicherebbe tempo
alla raccolta dei punti.un dirigente ricco inda arato di cilmente richiederebbe un solo minuto a
ritagliare i buoni sconto.al contrario disoccupata più tempo per ritagliare un buono sconto.

GLI SCONTI SULLA QUANTITA’: a volte il monopolista può discriminare i prezzi applicando
prezzi diversi al medesimo cliente in funzione della quantità di bene che acquista. Nel mercato del
Prado italiano e in balzo da decenni l'uso della cosiddetta 13ª se un libraio acquista 12 copie di
un dato libro, l'editore e ne regala una 13ª.

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MONOPOLI E POLITICA ECONOMICA

Abbiamo visto che le imprese monopolistiche producono quantità inferiori a quelle socialmente
desiderabili e, di conseguenza, praticano prezzi superiori al costo marginale. Il legislatore può
rispondere al problema del monopolio in uno dei quattro modi seguenti:

-cercando di stimolare la concorrenza nei settori monopolistici

-regolamentare il comportamento delle imprese monopolistiche

-trasformando alcuni monopoli privati in imprese pubbliche

Queste procedure sono conosciute come normativa e politica antitrust. In Europa ogni paese alla
propria autorità garante della concorrenza. In Italia, ad esempio, la politica antitrust è a data
all'autorità garante della concorrenza e del mercato. Ogni paese può applicare la propria
normativa antitrust, ma queste devono essere in linea con la normativa generale promulgata
dall'UE.ci sono criteri ben de niti per stabilire se una proposta di fusione tra imprese che
appartengono a di erenti Stati membri dell'UE sia di competenza esclusiva della commissione
europea o delle rispettive autorità nazionali. La legislazione in materia di concorrenza Coco di tre
ambiti principali:

-il funzionamento dei cartelli delle imprese che attuano pratiche restrittive della concorrenza
limitanti la libertà degli scambi

-la proibizione delle strategie di prezzo antico torrenziali, come gli accordi diviso azione del
prezzo, i prezzi predatori e così via

-il controllo e la supervisione sulle operazioni di fusioni acquisizioni.

La regolamentazione

Un altro modo in cui lo Stato può a rontare il problema del monopolio e regolamentare il
comportamento del monopolista. In questo caso l'impresa può determinare autonomamente il
prezzo di ciò che vende, ma è costretta ad applicare la tari a imposta dall'autorità di
regolamentazione. Ci sono però, tu hai problemi pratici nell'applicazione del principio di
uguaglianza tra prezzo e costo marginale come sistema di regolamentazione. Il primo è che, il
monopoli naturali, per de nizione, presentano il costo medio totale decrescente, quando il costo
medio totale decrescenti, il costo marginale e minore del costo medio totale. Se il legislatore ssa
un prezzo uguale al costo mattinale tale prezzo è inferiore al costo medio totale in tal caso
l'impresa subisce una perdita.il legislatore può risolvere questo problema in vari modi, nessuno
dei quali può essere de nito perfetto. Uno di questi è sussidiarie il monopolista, facendosi carico
delle perdite provocate dall'imposizione di un prezzo uguale. In alternativa, lo Stato può
permettere al monopolista di praticare un prezzo maggiore del costo marginale: se il prezzo è
uguale al costo medio totale, il monopolista realizza un pro tto nullo e. La regolamentazione
basata sull'uguaglianza tra prezzo e costo marginale, presenta un ulteriore problema: non o re il
monopolista alcun incentivo a ridurre i costi. E in un mercato concorrenziale, le imprese cercano
di contenere i costi nella speranza di realizzare utili maggiori. Ma se l'autorità di regolamentazione
riduce il prezzo ogni qualvolta l'impresa monopolistica a parte i costi, questo non trae alcun
bene cio da una loro riduzione.

La proprietà pubblica

Una terza strategia usata dallo Stato per gestire il problema di monopolio e la proprietà pubblica.
Questo signi ca che, invece di regolamentare un monopolio naturale gestito da un'impresa
privata, lo Stato gestisce direttamente.un settore di proprietà pubblica e detto settore
nazionalizzato.questa è una soluzione di usa nei paesi europei, dove spesso lo Stato possiede e
gestisce direttamente servizi pubblici come la società telefonica, società elettriche, e di
distribuzione dell'acqua.

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