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La maggior parte dei mercati opera in una

situazione intermedia tra la concorrenza e il


monopolio
•  Un’impresa che opera in un mercato
imperfettamente concorrenziale
–  si trova a fronteggiare una curva di domanda
del proprio prodotto inclinata negativamente
–  e si rende conto che la quantità che potrà
vendere dipende dal prezzo che decide di
fissare
Concorrenza imperfetta
•  Oligopolio
–  poche imprese
–  ciascuna delle quali si rende conto che esiste
una forte interdipendenza.
•  Concorrenza monopolistica
–  molte imprese che offrono prodotti che sono
stretti sostituti l’uno dell’altro
–  ogni impresa ha un limitato grado di potere
decisionale sul prezzo.
Le strutture di mercato
Numero Possibilità Barriere Esempio
di di scegliere all’entrata
imprese il prezzo

Concorrenza Molte Nessuna Nessuna Frutta


perfetta

Concorrenza
imperfetta

Concorrenza Molte Poca Modeste Panetterie


monopolistica

Oligopolio Poche Elevato Rilevanti Automobili

Monopolio Una Massimo Assoluta Ferrovie


La scala minima efficiente e la domanda
di mercato
•  La scala minima efficiente è la dimensione minima
del processo produttivo che consente di produrre al
minor costo medio di lungo periodo.
•  La scala minima efficiente ha una forte influenza sul
prezzo

AC LAC2

LAC3

LAC1
D
Q
La concorrenza monopolistica
(Ipotesi)
•  Caratteristiche:
–  molte imprese
–  modeste barriere all’entrata
–  differenziazione del prodotto
•  e dunque l’impresa fronteggia un curva di domanda inclinata
negativamente
–  Libertà di entrata. Il n. di imprese si aggiusta fino a
fare tendere a zero il profitto

Esempi: libri, dischi, film, ristoranti … e in fondo ogni negozio al


dettaglio!
Concorrenza monopolistica: l’equilibrio nel
breve periodo
1. all’intersezione tra MC e
Prezzo MR si ottiene la quantità di
MAX profitto = 250
maglioni al mese
A MC
$70 AC
2.Il prezzo di
equilibrio è €70

d1
30

4. Il profitto è pari a MR1 3. Per Q=250, AC è inferiore al


prezzo, il profitto unitario è
€10,000 positivo

250 Quantità
Nel breve periodo l’extraprofitto è tanto più elevato
quanto più rigida la domanda. Un’impresa con un
prodotto molto differenziato può conseguire elevati
extraprofitti nel breve periodo.

L’esistenza di extraprofitti incoraggia l’entrata di


nuove imprese nell’industria

In questo modo la domanda delle imprese già


esistenti si riduce fino all’azzeramento degli
extraprofitti (cioè fino a quando la domanda non è
tangente al costo medio).
A questo punto l’impresa ottiene solo i profitti
normali
Concorrenza monopolistica: l’equilibrio nel
lungo periodo
Prezzo I profitti attraggono nuove
imprese, spostando la
domanda verso sinistra
MC
AC

MR = MC $40 E L’ingresso di nuovo imprese


rimane la continua fino a che P = ATC e
condizione di il profitto è nullo d1
equilibrio anche
nel lungo MR1
periodo MR2 d2

100 250 Quantità


P MC
AC

PCM

ACCM
E
D
MR
YCM Y
P MC
AC

P=AC

D
MR
YL Y
Concorrenza non di prezzo
In pratica le imprese che operano in
concorrenza monopolistica non si limitano a
fissare il prezzo e l’output, ma prendono
decisioni anche su altre variabili

•  Sviluppo del prodotto: offrire un prodotto


differenziato da quelli dei concorrenti, quindi un
bene caratterizzato da bassa elasticità

•  Pubblicità: una pubblicità efficace provoca un


aumento della domanda e la rende più
anelastica
Concorrenza non di prezzo
Capacità in eccesso: il livello di produzione che
offre il massimo profitto all’impresa in
concorrenza monopolistica sarà inferiore a
quello che consente di ottenere il minimo costo
unitario. Ciò rappresenta un costo per i
consumatori, a fronte del beneficio di poter
scegliere un prodotto differenziato
Un confronto tra concorrenza monopolistica e
concorrenza perfetta (a parità di costi)
1.  Le imprese di concorrenza
monopolistica operano al di sotto
della dimensione efficiente p
producendo un bene in quantità
minore e a un prezzo superiore CMELP
(le imprese hanno un eccesso di
p2 pcpL
capacità produttiva: producendo
p1
di più subirebbero una perdita).
3.  non viene minimizzato il CMELP
4.  P > MC Le imprese avrebbero
interesse a espandere la pcmL
produzione al prezzo corrente
q2 q1 Q
perché otterrebbero profitti

Queste differenze si attenuano all’aumentare dell’elasticità della


domanda in concorrenza monopolistica
Che cosa succede se poche imprese dominano il mercato?
Un mercato oligopolistico è un mercato nel quale sono
presenti solo poche imprese, ciascuna delle quali, con le
sue scelte, può esercitare un impatto sensibile sul
profitto degli altri venditori.

Vi sono diversi tipi di oligopolio e diversi comportamenti


delle imprese oligopoliste
•  Consapevolezza che le azioni di ogni concorrente (per
esempio la scelta del prezzo) hanno effetto su tutti gli
altri: Interdipendenza strategica tra le imprese

•  Presenza di barriere all’entrata

•  Le imprese possono offrire un prodotto omogeneo


oppure differenziato

•  Un oligopolio può essere caratterizzato da una


collusione o da una competizione tra le imprese
OLIGOPOLIO

Un mercato oligopolistico è un mercato nel quale sono presenti solo


poche imprese, ciascuna delle quali, con le sue scelte, può esercitare un
impatto sensibile sul profitto degli altri venditori.

L’oligopolio è un tipo di concorrenza imperfetta, nel quale pochi


venditori vendono prodotti simili (petrolio, automobili, telefonia
mobile, istituti di credito)

Si distingue dalla concorrenza monopolistica, nella quale molte


imprese vendono prodotti simili ma non identici (panettoni, detersivi,
difensori centrali).
Tipologia dei mercati

Numero di imprese

Molte imprese
Una impresa

Poche
imprese

Acqua potabile Telefonia Prodotti


Prodotti
differenziati omogenei
Ferrovie Petrolio

Brevetti
Detersivi Grano

Monopolio Oligopolio Panettoni

Concorrenza Concorrenza
Monopolistica Perfetta
Collusione e cartelli
•  COLLUSIONE
–  accordo implicito o esplicito tra le imprese per
evitare o limitare la concorrenza reciproca
•  CARTELLO
–  accordo formale tra le imprese finalizzato a
evitare o limitare la concorrenza
•  esempio: OPEC
La collusione è più difficile se:
•  Esistono molte imprese nel settore
•  Il prodotto non è omogeneo
•  La domanda e le condizioni di costo
cambiano rapidamente
•  Non vi sono barriere all’entrata
•  Le imprese hanno capacità in eccesso
Ancora sulla collusione
•  L’incentivo a violare l’accordo può essere
“controllato” attraverso un
•  Impegno irrevocabile
–  azione volontaria, attuata da un agente, che ne
restringe le scelte future
•  Minaccia credibile
–  minaccia che, dopo la realizzazione di un certo
evento, risulta essere la scelta ottima o obbligata
I mercati contendibili
•  Un mercato contendibile è caratterizzato da una
libera entrata e una libera uscita
–  non esistono costi irrecuperabili (sunk costs)
–  è possibile una veloce entrata e uscita anche per
poco tempo (hit-and-run)
•  Un mercato contendibile può impedire alle
imprese esistenti lo sfruttamento del proprio
potere di mercato
Barriere strategiche all’entrata
•  Alcune barriere all’entrata sono strategicamente
create dalle imprese esistenti:
–  minaccia di prezzi predatori
–  capacità in eccesso
–  pubblicità, ricerca e sviluppo
–  proliferazione di prodotti
•  Azioni che obbligano i potenziali entranti a costi
irrecuperabili.
L’utilizzo strategico della capacità in eccesso
la quantità prodotta dalla singola impresa è inferiore alla
quantità efficiente, quindi l’impresa potrebbe incrementare
la quantità di equilibrio e contemporaneamente ridurre il
costo medio.
La curva di domanda ad angolo (1)

Esaminiamo come
un’impresa percepisce la
P
propria curva di domanda
in un oligopolio
P0
Essa osserva il proprio
prezzo e il proprio livello
di output,
ma deve prevedere quale
sarà la reazione dei
concorrenti a qualsiasi
Q0 Q variazione del prezzo
La curva di domanda ad angolo (2)
L’impresa si aspetta che una propria
riduzione del prezzo sarà imitata anche
P dai concorrenti, che interpretano questa
azione come un’azione aggressiva
P0
… allora la domanda, a seguito di
una riduzione del prezzo, sarà
inelastica.
La curva di domanda sarà
D ripida per prezzi inferiori a P0.
Q0 Q
La curva di domanda ad angolo (3)

…ma i concorrenti non reagiranno


invece a eventuali aumenti del prezzo
P
allora la domanda sarà
P0 relativamente elastica per
prezzi al di sopra di P0.

L’impresa ipotizza di
avere una curva di
D domanda ad angolo
Q0 Q
La curva di domanda ad angolo (4)
Date queste ipotesi l’impresa prevede che i
propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una
P riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo

P0 allora la miglior strategia sarà quella


di mantenere il prezzo a P0.

I prezzi tenderanno allora a


essere stabili, anche in presenza
di variazioni dei costi marginali
D
Q0 Q
La curva di domanda ad angolo (4)
Date queste ipotesi l’impresa prevede che i
propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una
P riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo

P* allora la miglior strategia sarà quella


di mantenere il prezzo a P0.
MC
I prezzi tenderanno allora a
essere stabili, anche in presenza
D di variazioni dei costi marginali
MR

Y* Y
Domanda ad angolo e ricavo marginale
La teoria dei giochi:
alcune parole chiave
•  Gioco
–  situazione nella quale agenti interdipendenti devono
compiere scelte intelligenti
•  Strategia
–  linea di comportamento che l’agente seguirà, in ogni
situazione prevedibile
•  Strategia dominante
–  la migliore strategia possibile, indipendentemente
dalle scelte degli altri agenti
… razionalità di … Snoopy
Clint Lee “Il mondo si divide in due categorie: chi ha
la pistola carica e chi scava. Tu scavi"
1

Eli

Clint Eli

Lee

3 Clint is dead?
Molto spesso le imprese oligopolistiche adottano un comportamento
strategico: agiscono in base alle mosse compiute dagli avversari per
“rubare” quote di mercato.
Per questo, spesso, in mancanza di accordi per cooperare, producono
esiti negativi per tutte (riduzione dei margini di profitto).
La “teoria dei giochi” ha studiato il comportamento strategico tipico di
queste imprese.
Esempio di “gioco non cooperativo” è il dilemma del prigioniero.
Supponiamo che Bonnie e Clyde (criminali incalliti) siano arrestati.
Al momento dell’arresto vengono trovati con armi illegali per il cui
possesso la condanna è 1 anno.
Vengono interrogati in stanze diverse contemporaneamente.
Il magistrato propone a ciascuno un patto: se confessa e denuncia il
complice, gli verrà condonata l’assenza di porto d’armi e verrà
liberato. Al complice verranno dati 20 anni. Se entrambi confessano, la
condanna è 8 anni (parziale condono per avere confessato).
Questa è la “matrice delle vincite (payoffs):

La strategia consistente nel confessare è detta strategia dominante. A


entrambi conviene non conoscendo la scelta dell’altro. Se potessero
comunicare potrebbero cooperare e scegliere la strategia dell’omertà.
Eliminando le strategie strettamente dominate (per entrambi “non
confessare” è dominato da “confessare”) otteniamo un punto di
equilibrio (equilibrio di Nash) dal quale ciascun individuo non ha
incentivi a mutare la propria scelta.
Il dilemma del prigioniero
•  Due imprese devono scegliere la quantità
ottimale da produrre: ognuna delle imprese ha
una strategia dominante aumentando la
produzione. Se entrambe scegliessero una
produzione elevata, ognuna otterrebbe un
profitto pari a 40 mld.

•  Ma entrambe avrebbero profitti maggiori


riducendo la quantità prodotta

•  Una collusione porterebbe a un mutuo beneficio


ma successivamente vi sarebbe un incentivo, per
ognuna delle due imprese, a rompere l’accordo
Per questo spesso le imprese oligopolistiche stabiliscono accordi
espliciti o segreti (detti “di cartello” o “trust”), per cooperare e
mantenere così alti i profitti.
Esempi:
1. OPEC
L’oligopolio e i consumatori
SVANTAGGI VANTAGGI
•  Prezzi elevati •  L’extraprofitto può
essere usato per
•  Può esservi un non investire in ricerca e
sviluppo
pieno sfruttamento
delle economie di
scala •  La concorrenza non
di prezzo attraverso la
•  Maggiore ricorso alla differenziazione di
pubblicità prodotto consente
una maggiore scelta
per i consumatori
Dilemma del Duopolista:
mantenere gli accordi fissando il prezzo comune a
30 oppure competere riducendo il prezzo a 20 e
sottraendo clientela all’avversario ?
Impresa A
Cooperare Non Cooperare

Cooperare (Pa=30, Πa=10) (Pa=20, Πa=18)


(Pb=30, Πb=10) (Pb=30, Πb=-3)

Impresa B

Non (Pa=30, Πa=-3) (Pa=20, Πa=0)


(Pb=20, Πb=18) (Pb=20, Πb=0)
Cooperare
Risultato
•  Non cooperare è un equilibrio di Nash: è la
migliore strategia DATA la reazione
dell’avversario.
•  In questo esempio è anche la migliore
strategia COMUNQUE sia la reazione
dell’avversario. Infatti non cooperare
fornisce sempre un profitto superiore
rispetto a cooperare 18>10 e 0>-3
(strategia dominante).

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