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IL MONOPOLIO

PERCHE’ ESISTONO I MONOPOLI


Un’impresa è in monopolio quando è l’unico venditore di un bene per il quale non
esistono sostituti.
La causa del monopolio sono le barriere all’entrata: il monopolista è l’unico
venditore nel mercato perché altre imprese non possono entrare per competere.
Barriere all’entrata sono determinate da:
1. Monopolio delle risorse
Una risorsa chiave è detenuta da una sola impresa
2. Monopolio di stato
Lo stato concede ad una unica impresa di produrre un bene
3. Monopolio processo produttivo
Singola impresa produce ad un costo minore rispetto ad una molteplicità di
produttori

IL MONOPOLIO DELLE RISORSE


Una sola impresa detiene una risorsa chiave. Il monopolista ha potere di mercato più
grande di quello di una singola impresa in un mercato concorrenziale e può far
pagare un prezzo abbastanza elevato anche di fronte a costo marginale irrisorio.
Nella pratica sono pochi i monopoli che nascono per questa ragione.

I MONOPOLI DI STATO
Il monopolio si crea perché lo stato dà il diritto esclusivo ad un solo produttore il
diritto di produrre e vendere un determinato bene. I governi concedono monopoli
perché in questo modo tutelano l’interesse generale. Brevetti e copyright
conferiscono il monopolio ad un produttore generando prezzi più alti di quelli che si
avrebbero in un regime di concorrenza.
Le leggi sulla protezione della proprietà intellettuale presentano costi e benefici; i
benefici derivano da incentivo alle attività creative, i costi dalla politica di prezzo.

IL MONOPOLIO NATURALE
Il monopolio naturale si realizza quando una singola impresa può fornire il bene e il
servizio all’intero mercato a costi inferiori rispetto ad una molteplicità di imprese.
Monopolio si crea con economie di scala rilevanti su ampio intervallo di produzione.
Curva di costo medio totale di un’impresa in economia di scala. Un’unica impresa
produce qualsiasi quantità di bene a costo inferiore. Se per ogni livello di produzione
ci fossero più imprese, ai ridurrebbe quantità prodotta e aumenterebbe costo medio
totale.
Costo medio totale è più basso se bene viene fornito da un’unica impresa.
Quando un’impresa gode di monopolio non teme che altre imprese possano entrare
nel mercato ed erodere il suo potere. Se impresa non ha l’esclusività di una risorsa o
non è garantita la protezione dello stato, il monopolista ha problemi a mantenere la
sua posizione e altri entranti potrebbero voler entrare nel mercato. I potenziali
entranti sanno di non poter mai raggiugere il livello del monopolista perché
entrando nel mercato hanno solo quota ridotta. Con espansione di mercato: da
monopolio a mercato concorrenziale.
Beni di club: esempio di monopoli

LE DECISIONI DI PRODUZIONE IN REGIME DI MONOPOLIO


Quanto produrre e a che prezzo vendere

MONOPOLIO E CONCORRENZA
Impresa concorrenziale: ha imprese modeste rispetto al mercato in cui opera e
subisce il prezzo determinato dalle condizioni di mercato.
Impresa monopolistica: unico produttore nel mercato e può far variare il prezzo di
ciò che produce adeguando la quantità.
Curva del prezzo dell’impresa concorrenziale è orizzontale ed elastica perché
impresa vende qualsiasi quantità a quel prezzo e vende un bene perfettamente
sostituibile con quello delle altre imprese.
Impresa monopolistica ha curva di domanda che corrisponde a curva di mercato
perché è l’unico produttore. Curva di domanda a pendenza negativa.
Se monopolista aumenta il prezzo del bene i consumatori ne acquistano quantità
minore, se si riduce quantità offerta il prezzo sale.
Curva di domanda limita la capacità del monopolista di sfruttare il potere di mercato.
La curva di domanda di mercato descrive le combinazioni di prezzo e quantità che il
monopolista ha a disposizione. Il monopolista non si può mai collocare fuori dalla
curva di domanda.
Quale punto della curva di domanda sceglie il monopolista?

IL RICAVO DI UN MONOPOLISTA
Relazione tra il ricavo del monopolista e quantità venduta.
Il ricavo medio è sempre uguale al prezzo del bene.
Il ricavo marginale di un’impresa monopolistica è sempre inferiore al prezzo. Il
monopolio interagisce con curva di domanda con pendenza negativa, per poter
vendere quantità superiore del bene l’impresa deve offrirlo ad un prezzo più basso.
Aumento produzione effetti sul ricavo totale:
1. Effetto produzione. La quantità venduta aumenta, Q è maggiore, ricavo totale
cresce
2. Effetto prezzo: il prezzo diminuisce, p è minore, ricavo totale si riduce
Impresa concorrenziale: non subisce effetto prezzo perché può vendere qualsiasi
quantità al prezzo di mercato. SE aumenta produzione di 1 unità, incassa prezzo di
mercato anche per questa unità.
Rm= prezzo perché impresa subisce il prezzo.
Impresa in monopolio: impresa aumenta produzione di 1 unità e deve abbassare il
prezzo per tutte le unità vendute.
RM<Prezzo

Curva di domanda e di ricavo marginale.


Curva di domanda è quella del ricavo medio.
SI originano nel medesimo punto dell’asse delle ordinate perché ricavo marginale
della prima unità è uguale al prezzo.
Ricavo marginale sulle unità vendute dopo la prima è inferiore al prezzo; quindi,
curva ricavo marginale è sotto quella di domanda.
Ricavo marginale può avere anche valore negativo quando produrre 1 unità
aggiuntiva provoca un calo di prezzo tale da determinare diminuzione del ricavo
totale nonostante aumento della q venduta.

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

Curva di domanda, di ricavo marginale e di costo di un’impresa monopolista.


Livello di produzione che massimizza il profitto di un’impresa monopolista.
Livello produzione: Q1
CM<RM
Se impresa aumenta di 1 unità la q prodotta r>costo e profitto aumenta. SE c<ricavo
marginale impresa può espandere produzione e ottenere maggiore profitto.
Livello di produzione Q2
cm>rm
Se impresa diminuisce di 1 unità la quantità prodotta. C>R impresa aumenterebbe il
profitto.
CM>RM impresa può aumentare profitto riducendo la quantità.
Qmax: livello su cui si colloca monopolista. RM=CM.
Quantità che massimizza il profitto: intersezione curve tra CM E RM.
Per impresa concorrenziale: p=ricavo marginale
Impresa monopolistica: p>ricavo marginale.
Per entrambe le imprese la quantità che massimizza il profitto è
Cmarginale=ricavo marginale
Curva di domanda individua il prezzo coerente con la quantità.
Nei mercati concorrenziali il p=ricavo marginale
Nei mercati monopolistici prezzo >ricavo marginale
IL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Profitto: RT-CT: P-CMTXQ

H: bc= P-CMT
Base: dc=quantità venduta
BCDE: profitto del monopolista

IL COSTO DEL MONOPOLIO IN TERMINI DI BENESSERE


Un monopolio può vendere il proprio prodotto ad un prezzo maggiore del costo
marginale.
IL monopolio tende ad una allocazione delle risorse diversa rispetto al mercato
concorrenziale e da ciò risulta una massimizzazione del benessere economico.
Surplus totale : surplus del venditore + surplus del consumatore

LA PERDITA SECCA

Curva di domanda riflette valore del bene per il consumatore: disponibilità a pagare.
Curva di costo marginale: costo monopolista.
La quantità socialmente efficiente si trova all’intersezione tra curva di domanda e
costo marginale.
Prezzo=costo margianale
Al di sotto di questa quantità il valore per il consumatore supera costo marginale del
bene e aumento quantità prodotta accresce surplus totale.
Al di sopra, il costo marginale supera il valore del bene per il consumatore e una
diminuzione della quantità prodotta accresce il surplus totale.

Il monopolista produce meno della quantità socialmente efficiente.


Inefficienza dal punto di vista del prezzo: curva di domanda di mercato descrive
relazione negativa tra il prezzo e la quantità del bene, q bassa corrisponde a prezzo
elevato e viceversa.
Se monopolista decide p>cmarginale, alcuni compratori attribuiscono maggiore
valore al al costo marginale ma minore al prezzo di monopolio e si crea inefficienza.
Triangolo perdita secca: curva di domanda rappresenta valore del bene per il
consumatore, costo marginale il costo per produttore monopolista, aerea triangolo
perdita secca ovvero perdita surplus totale provocata dalle decisioni di prezzo del
monopolista.
Perdita secca= imposta. Monopolista è esattore delle imposte privato.
Prezzo maggiore del costo marginale il monopolista provoca una diminuzione della
quantità offerta al di sotto del livello sociale ottimo.

IL PROFITTO DEL MONOPOLISTA: UN COSTO SOCIALE?


Benessere di un mercato in regime di monopolio include il benessere del produttore
e del consumatore.
Monopolio: una fetta più grande della torta va al produttore e una più piccola al
consumatore.
Problema del mercato monopolista: monopolista produce quantità minore di quella
che massimizza il surplus totale. Questo deriva dal prezzo: i consumatori acquistano
una quantità minore perché monopolista pratica prezzo superiore del costo
marginale. Livello inefficiente di produzione. Prezzo di monopolio scoraggia alcuni
compratori dall’acquisire il bene.
La perdita secca è la tipica inefficienza che sorge quando un monopolista pratica un
prezzo superiore al costo marginale

LA DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO


Lo stesso prodotto può essere venduto a diversi consumatori a prezzo diverso:
discriminazione del prezzo.
Un’impresa può applicare prezzi diversi solo se gode di potere di mercato.
Discriminazione del prezzo:
1) Strategia per il monopolista che vuole massimizzare il profitto. Il monopolista
applica ad ogni cliente il prezzo massimo che questi è disposto a pagare.
2) La discriminazione del prezzo è possibile solo se si possono suddividere i
consumatori in base alla loro disponibilità a pagare. Alcune forze di mercato
possono impedire la discriminazione del prezzo. EX. Arbitraggio
3) La discriminazione del prezzo accresce il benessere economico. La
discriminazione di orezzo può eliminare le inefficienze implicite nel prezzo di
monopolio. Aumento del benessere economico: maggiore profitto per il
monopolista e quindi maggiore surplus del produttore.
GLI ASPETTI ANALITICI DELLA DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO

a) Assenza di discriminazione del prezzo.


Monopolista stabilisce prezzo unico superiore al costo marginale. Prezzo
monopolio provoca perdita secca perché alcuni compratori non acquistano bene
b) discriminazione perfetta del prezzo. Monopolista conosce disponibilità a
pagare di ogni consumatore e applica a ciascuno il prezzo diverso. Non si
genera perdita secca e il surplus che si genera va al consumatore come
profitto. La discriminazione di prezzo fa aumentare surplus del produttore.

ESEMPI DI DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO


1) biglietti per il cinema
2) biglietti aerei
3) buoni sconto
4) aiuti finanziari agli studenti
5) sconti sulla quantità

MONOPOLI E POLITICA ECONOMICA


I monopoli non riescono ad allocare le risorse in maniera efficiente perché
producono quantità inferiori a quelle socialmente accettabili e praticano prezzi
superiori ai costi marginali.
Il legislatore può:
1. stimolare concorrenza nei settori monopolistici
2. regolamentare il comportamento di imprese monopolistiche
3. trasformare monopoli privati in imprese pubbliche
4. inattivo
1.STIMOLARE CONCORRENZA ATTRAVERSO LA NORMATIVA ANTITRUST
Limitare il potere monopolistico. La normativa antitrust fornisce allo stato strumenti
per promuovere la concorrenza: impedire fusioni, imporre frazionamento delle
imprese, impedire alle imprese di regolare le proprie attività in modo da rendere
mercati meno concorrenziali.
Autorità devono determinare quali fusioni siano desiderabili e quali no. Benefici
sociali con costo sociale della riduzione della concorrenza.
2.LA REGOLAMENTAZIONE
Stato regola il comportamento del monopolista. Impresa non può determinare
autonomamente il prezzo ma deve imporre la tariffa decisa dall’autorità di controllo.
Prezzo= costo marginale
Problemi:
1. monopoli naturali presentano costo medio decrescente. Se legislatore fissa
prezzo=costo marginale, il prezzo è minore del costo medio totale e impresa
subisce perdita.
Problema può essere risolto quando lo stato si fa carico delle perdite
provocate da p=costo marginale.
2. P=costo marginale. Non ci sono incentivi a ridurre i costi. Se autorità riduce
prezzi ogni volta che impresa abbatte i costi, questa non trae beneficio da una
loro riduzione
PROPRIETA’ PUBBLICA
Lo stato gestisce direttamente il monopolio.
NON INTERVENIRE
Lo stato non deve cercare di porre rimedio alle inefficienze generate dal monopolio.

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