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- Economia: Analisi delle interrelazioni tra individui nella produzione, consumo e distribuzione dei beni.
- Legge dell'utilità marginale decrescente: Importanza sempre minore di dosi successive dello stesso bene.
CONCETTO DI VALORE
- Valore d'uso: Dipende dall'importanza attribuita da un individuo a un bene per la sua utilizzazione diretta. È soggettivo
e legato al bisogno soddisfatto.
- Valore di scambio: Rappresenta il valore con cui un bene si scambia con altri beni ed è misurabile in termini economici.
Dipende dalla quantità di moneta scambiata per quel bene.
- Valore di stima: È un giudizio di valore espresso in moneta per un bene in un dato momento e per specifiche finalità.
Comprende diversi aspetti economici come il valore di mercato, il valore di costo, il valore di capitalizzazione, il valore di
trasformazione, il valore di surrogazione e il valore complementare.
1. Valore di mercato: Il valore ottenibile attraverso una libera contrattazione di compravendita in un determinato
mercato e momento storico.
2. Valore di costo: La somma delle spese ordinarie sostenute per produrre o riprodurre un bene economico in un
determinato momento.
3. Valore di capitalizzazione: L'accumulazione algebrica dei redditi futuri di un bene, basata sulla sua valutazione di
mercato e sulla capacità di generare redditi nel tempo.
4. Valore di trasformazione: Il valore attribuito a un bene in vista della sua trasformazione, considerando la differenza tra
il valore di mercato del bene trasformato e le spese necessarie per la trasformazione.
5. Valore di surrogazione: Il valore assegnato a un bene in grado di sostituire il bene oggetto di stima, basato sul prezzo
di mercato di un bene simile e tecnicamente equivalente.
6. Valore complementare: Il valore attribuito a una parte di bene che, se separata, costituirebbe una componente
complementare e indipendente, considerando l'importanza della parte complementare per il bene nel suo complesso.
Produzione:
- Processo di trasformazione dei beni naturali in beni che offrono maggiore utilità e soddisfano i bisogni.
- Coinvolge la trasformazione fisica, spaziale e temporale della materia per creare beni economici con maggiore utilità.
Consumo:
- Rimozione dell'utilità del bene economico attraverso l'acquisto e l'utilizzo immediato per ottenere soddisfazione.
- Può evolversi in investimento, che consiste nell'acquistare beni o servizi per utilizzarli in produzioni future.
Impresa e imprenditore:
- L'impresa è il contesto in cui si svolge la produzione e include i beni che ne fanno parte.
4. Fattori di produzione:
- Beni naturali, lavoro, capitale e organizzazione dell'impresa sono i fattori diretti alla produzione.
- Rischio tecnico si riferisce all'uso di mezzi produttivi che potrebbero non generare una quantità equivalente di beni.
- Rischio economico riguarda la possibilità di avere ricavi incerti rispetto alle spese certe.
- Include quote, spese varie, tributi, imposte, salari, stipendi, beneficio fondiario, interessi e tornaconto.
- Produzione evoluta implica il coordinamento intenzionale dei fattori di produzione per raggiungere un risultato
specifico.
- Produzione spontanea si verifica casualmente senza un coordinamento specifico dei fattori di produzione.
- I beni naturali possono interagire con i beni produttivi attraverso l'attribuzione di valore.
- L'attribuzione di valore genera un impatto economico tra i due beni e può influenzare la produzione.
- I capitali immobili non possono essere rimossi senza perdere la loro efficacia produttiva.
- Ciascuna figura riceve un compenso (salario, stipendio, interessi, beneficio fondiario, tornaconto).
6. Prodotto netto:
- È la parte della produzione totale che può essere venduta senza interrompere il normale funzionamento dell'azienda.
8. Costo totale:
- Diminuisce con l'aumentare della produzione totale e la riduzione dei costi fissi.
MERCATO
9. Concorrenza perfetta: operazioni libere con piena conoscenza delle condizioni di mercato.
10. Domanda: quantità di beni o servizi che gli individui intendono acquistare.
11. Fattori che influenzano la domanda: psicologia del consumatore, reddito disponibile, prezzi di beni correlati.
13. Correlazione inversa: aumento del prezzo riduce la quantità acquistata e viceversa.
14. Curva di domanda: rappresentazione della reazione della domanda alle variazioni di prezzo.
- Mercati non concorrenziali: numero ridotto di acquirenti e venditori, influenza sul prezzo.
- Rendita differenziale: domanda superiore all'offerta, aumentando il valore e creando una rendita.
PRINICIPI DELL’ESTIMO
2. Previsione: Le stime possono essere fatte in modo anticipato o riferendosi a periodi precedenti.
4. Permanenza delle condizioni: Il giudizio di stima rimane costante solo se le condizioni rimangono invariate.
6. Teoria dell'ordinarietà: Il giudizio di stima deve essere oggettivo e basato su circostanze comuni.
1. Tipi di valore:
- Valore d'uso: Valutazione soggettiva del bene basata sulla sua utilità diretta per soddisfare bisogni personali.
- Valore di scambio: Rapporto di scambio di un bene con altri beni, espresso in termini di denaro.
- Valore di stima: Giudizio di valore espresso in termini monetari per un bene specifico in un dato momento.
Processo di stima:
1. Scopo della stima: Ogni stima dipende dallo scopo e viene guidata da una ragione pratica.
2. Fasi del processo estimativo: Identificazione del criterio economico, determinazione del metodo di stima, raccolta e
analisi dei dati pertinenti.
- Valore di mercato: Valore che un bene potrebbe ottenere in un mercato specifico in un dato momento.
- Valore di costo: Somma delle spese ordinarie per produrre o riprodurre un bene in un dato momento.
- Valore di capitalizzazione: Accumulazione di valori nel tempo basata sui redditi generati da un bene.
- Valore complementare: Valore di una parte di un bene distolta o distrutta, non facilmente reintegrabile.
- Valore di surrogazione: Valore attribuito a un bene che può sostituire il bene oggetto di stima.
- Valore di surrogazione: Rappresenta il valore di mercato o di costo di un bene sostituendo un altro bene con la stessa
utilità.
- Costo di riproduzione: Il costo necessario per produrre un bene simile in termini di utilità.
- Valore di surrogazione di un fabbricato: Calcolato come il prodotto tra il costo di ricostruzione e un coefficiente di
deprezzamento.
- Difficoltà nell'estimo immobiliare urbano: A causa delle diverse soluzioni edilizie e delle epoche di costruzione, è
difficile trovare beni surrogabili.
- Processo estimativo: Comprende la determinazione del processo di stima e la misurazione dei dati elementari.
- Metodo di stima: Si basa sul principio della comparazione, che richiede il confronto con altri beni simili.
- Procedimenti analitici: Il valore di un bene è determinato dal reddito diviso per il saggio di capitalizzazione.
- Esempi di stime basate su confronti diretti: Confronto diretto con beni simili sul mercato, recenti valori di mercato o
costi di trasformazione.
- Stima a confronto diretto: Richiede la presenza di un parametro comune per confrontare i beni simili e determinarne il
valore.
VALUTAZIONI URBANE
- Le valutazioni immobiliari urbane si basano su tre entità principali: il terreno, la costruzione edilizia e il fabbricato
urbano.
- Le valutazioni possono essere di fabbricati urbani, aree fabbricabili o opere edili.
- I fattori che influenzano il valore di un bene immobile urbano includono la natura del terreno, l'ubicazione e l'aspetto
urbanistico.
- I parametri di valutazione possono essere il metro quadrato, il numero di vani o la superficie destinata alla vendita, a
seconda del tipo di immobile.
- Le stime possono essere uniparametriche o pluriparametriche, basate su operazioni aritmetiche o calcoli statistici.
- La valutazione analitica si basa sulla capitalizzazione dei redditi futuri, utilizzando un tasso di sconto.
- Il reddito capitalizzabile è calcolato considerando il canone di affitto medio e le spese sostenute per ottenerlo.
- Il valore di mercato dell'immobile è determinato dalla capitalizzazione dei redditi futuri attualizzati.
- Nel metodo della comparazione, si confronta l'immobile oggetto di stima con un immobile di confronto ideale,
assegnando un punteggio percentuale a ciascuna caratteristica.
- Il valore relativo dell'immobile oggetto di stima rispetto a quello di confronto viene determinato sommando i punteggi
percentuali.
AREE FABBRICABILI
- Presupposti per considerare un suolo come area fabbricabile: domanda di insediamenti urbani, accessibilità e
infrastrutture, norme legali e urbanistiche.
- Tipologie di piani di attuazione: particolareggiati di iniziativa pubblica, lottizzazione privata, edilizia economica
popolare, insediamenti produttivi, recupero.
- Valutazione delle aree edificabili: accertamenti urbanistici e giuridici, suddivisione in aree legalmente edificabili e aree
con suscettibilità edificatoria non utilizzabili al momento della stima.
- Complessità della valutazione: vincoli urbanistici, servitù, vincoli di diritto privato e pubblico, limitazioni geologiche e
ambientali.
- Metodi di valutazione: procedimenti uniparametrici e uniequazionali, parametri come prezzo al metro quadrato,
superficie edificabile, volume realizzabile.
- Valutazione delle aree suscettibili di futura edificabilità: fattore tempo, influenze amministrative e politiche, requisiti
geologici e collegamento alle infrastrutture.
- Considerazioni nella valutazione: massima e migliore utilizzazione edilizia, volumetria, superficie utile, destinazione,
tempo di trasformazione.
- Limitazioni dei procedimenti analitici di stima per la capitalizzazione dei redditi nelle aree suscettibili edificatorie.
- Procedimento pluriparametrico uniequazionale: valore di trasformazione, sottrazione dei costi totali e profitto lordo.
- Impatto dei tempi di trasformazione e del costo del capitale sul valore delle aree edificabili.
- Altri costi inclusi nella valutazione: prezzi d'uso dei capitali, oneri assicurativi e professionali.
CMA
1. Stima immobiliare: valutazione di dimore pubbliche e private e altri immobili in termini di compravendite e progetti di
valorizzazione.
3. Legge di Jevons: in un mercato con merci omogenee, le merci dovrebbero essere scambiate allo stesso prezzo.
4. Principio edonistico e mercato perfetto: massimizzazione del soddisfacimento dei bisogni con il minimo sforzo e
mercato in equilibrio senza influenze esterne.
8. Aggiustamenti e attenzione prudenziale nell'analisi storica e attuale del mercato nella valutazione immobiliare.
10. Raccolta di dati statistici, considerazione di accadimenti e indagini a diversi livelli territoriali per comprendere le
caratteristiche degli immobili.
12. L'influenza del periodo di riferimento sul valore dell'oggetto di valutazione, considerando fattori economici, politici e
sanitari.
13. L'analisi dell'oggetto può influenzare la formazione dei prezzi, specialmente in mercati non omogenei.
14. Stima per comparazione: acquisizione di dati omogenei e creazione di una scala di prezzi noti per determinare il
valore degli immobili da confrontare.
15. Importanza di dati omogenei misurabili e proporzionali al valore del bene nella valutazione.
2. Proprietà privata: intoccabile tranne per cause di pubblico interesse, con indennizzo.
4. Forme di diritto reale: piena proprietà, diritti limitati o parziali, diritti di garanzia.
6. Sviluppi nella tradizione giuridica italiana durante la Rivoluzione francese e l'epoca napoleonica.
7. Esproprio per pubblica utilità: risarcimento come equo indennizzo, funzione sociale della proprietà.
12. Retrocessione dei beni espropriati: richiesta di restituzione se i lavori non vengono completati o l'uso è diverso.
15. Tutela giurisdizionale: competenza del giudice amministrativo e ordinario per le controversie.
16. Testo Unico dell'Espropriazione: legge che regola l'esproprio per opere pubbliche.
18. Soggetti aventi diritto all'indennità: proprietario, enfiteuta, mezzano, compartecipe, fittaiolo.
2. Stima analitica del costo di realizzazione dell'opera con elevato livello di dettaglio.
3. Fase preliminare: stima sommaria; computo metrico stimativo: dettagli tecnologici del progetto.
8. Associazione dei prezzi unitari alle lavorazioni per ottenere il prezzo complessivo.
9. Se necessario, nuova lavorazione non prevista richiede nuovo prezzo con ribasso d'asta.
11. Nuovi prezzi soggetti a ribasso d'asta basato su aggiornamenti dei prezziari regionali e offerta dell'impresa.
Questo processo dettagliato è fondamentale per valutare il costo di realizzazione di un progetto e pianificare l'appalto
delle lavorazioni.
CATASTO
2. Legge Messedaglia del 1886: istituisce il catasto in Italia per la perequazione fondiaria.
3. Catasto unico italiano: catasto terreni (NCT) e catasto edilizio urbano (CEU).
4. Catasto terreni: geometrico particellare, basato su misure e stime delle particelle catastali.
5. Particelle catastali: porzioni di terreno o fabbricati dello stesso possessore con la stessa qualità o destinazione.
6. Stima delle particelle: determina le tariffe di estimo, rappresentanti il reddito medio ordinario dei terreni.
7. Reddito dominicale: porzione del reddito annuo spettante al proprietario come rendita padronale lorda.
8. Catasto particellare e non probatorio, tranne in alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia.
9. Atti del catasto terreni: mappa particellare, elenco delle particelle, registro delle partite, schedario dei possessori.
10. Operazioni topografiche: triangolazione catastale, rilevamento particellare per formazione mappe particellari.
11. Operazioni di stima: determinano tariffe di estimo per qualità e classe di terreno.
13. Tariffe di estimo: esprimono in moneta la rendita imponibile censuaria di un ettaro di terreno.
15. Reddito padronale lordo e dominicale: calcolati considerando spese, capitale fondiario e spese generali.
16. Nuovo catasto edilizio urbano: riconoscimento legale e completo, elementi scritti, accatastamento per unità
immobiliari.
17. Stima della rendita catastale: distinzione in categorie e classi, tariffe che esprimono la rendita catastale.
18. Rendita catastale: rendita media ordinaria al netto delle spese, tasse e contributi.
20. Atti del nuovo catasto edilizio urbano: registro delle parti dei possessori, tavola censuaria, matricola, mappa delle
particelle.
21. Operazioni per la formazione del catasto edilizio urbano: qualificazione, classificazione, formazione tariffe,
accertamento, classamento, pubblicazione, attivazione.
22. Determinazione del reddito degli edifici: reddito medio ordinario, tariffe di stima.
23. Operazioni di stima nel catasto edilizio urbano: formazione di zone territoriali omogenee, classi di reddito,
accertamento, formazione tariffe.
24. Qualificazione: individuazione categorie immobiliari, suddivisione in gruppi con caratteristiche specifiche.
Classificazione: suddivisione dei gruppi in classi di reddito con scarto del 20% tra classi successive.
Formazione tariffe: applicazione tariffe relative alla rendita media unitaria delle unità immobiliari.
1. La valutazione implica un confronto e un giudizio di scelta tra diverse entità economiche o qualitative.
2. L'estimo e la valutazione economica dei progetti sono strumenti che implicano un giudizio di valore e di scelta.
4. La valutazione di un progetto bilancia le risorse disponibili con il soddisfacimento delle esigenze che motivano
l'intervento.
5. La valutazione può essere esplicita o implicita, basata su esperienze passate o su soluzioni innovative.
6. La complessità della progettazione richiede soluzioni adeguate e la valutazione supporta le decisioni e anticipa gli
effetti delle azioni.
7. Gli obiettivi della valutazione sono l'efficacia e l'efficienza delle decisioni, la previsione degli effetti delle azioni e il
supporto alle scelte.
In sintesi, la valutazione è uno strumento che permette di confrontare e scegliere tra diverse entità economiche o
qualitative, aiutando a prendere decisioni efficaci e a migliorare l'efficacia delle azioni intraprese. La valutazione è
particolarmente importante in contesti complessi e incerti, dove le soluzioni innovative richiedono un'analisi
approfondita e una comunicazione chiara.
4. Un esempio di sistema complesso è una dimora toscana che può essere trasformata per soddisfare una nicchia di
mercato specifica.
6. L'incertezza si verifica quando le decisioni devono essere prese senza una conoscenza completa dei risultati futuri.
9. Le fasi della prefattibilità e della fattibilità sono cruciali nel processo decisionale del progetto.
10. Nella fase della prefattibilità, si analizza il contesto territoriale, il mercato e la complementarità delle risorse.
11. Si deve scegliere tra interventi hardware (strutture e infrastrutture) e software (gestione e promozione) nella
definizione della tipologia di intervento.
12. Nella fase di valutazione, si definiscono criteri di decisione e si applicano tecniche di valutazione per determinare la
convenienza economica del progetto.
13. Le decisioni di investimento vengono valutate attraverso analisi finanziarie, che variano a seconda del tipo di
progetto (di mercato, pubblico o extra-mercato).
In sintesi, i progetti complessi richiedono un'analisi approfondita del contesto, del mercato e delle risorse disponibili. È
importante condurre una valutazione economica accurata e prendere decisioni informate per ridurre l'incertezza. Non
esistono soluzioni preconfezionate, ma è necessario adattarsi alle specifiche caratteristiche del progetto e considerare le
interazioni tra le componenti del sistema.
STUDI DI FATTIBILITÀ
3. Lo studio di fattibilità si inquadra nel contesto del ridimensionamento della spesa pubblica.
6. La riduzione delle risorse pubbliche ha richiesto una maggiore razionalizzazione degli investimenti.
7. Strumenti di programmazione e valutazione sono necessari per valutare gli effetti delle azioni intraprese.
11. Linee guida per lo studio di fattibilità sono state adottate per standardizzare la prassi.
13. Sono specificate soglie per la redazione obbligatoria dello studio di fattibilità.
15. Le linee guida regionali definiscono diversi livelli di redazione dello studio di fattibilità.
16. Esperti hanno contribuito alla definizione delle modalità di valutazione e controllo finanziario.
In sintesi, lo studio di fattibilità affronta criticità procedurali ed è influenzato dal ridimensionamento della spesa
pubblica. Si basa su strumenti di programmazione e coinvolge il partenariato istituzionale e sociale. L'approvazione degli
studi di fattibilità offre accesso ai finanziamenti.
Punti chiave:
- Lo studio di fattibilità si compone di due fasi principali: individuazione dei dati di base e calcolo.
- Nella fase di individuazione dei dati di base, vengono definiti l'obiettivo del progetto, l'operatore e l'oggetto dello
studio, e vengono raccolti elementi di indagine come i promotori del progetto, gli studi precedenti e la localizzazione.
- Nella fase di calcolo, vengono considerati l'ambiente e i vincoli, viene valutata la rispondenza del progetto nel mercato,
vengono analizzati i fattori critici e di successo, viene effettuata una valutazione qualitativa e si procede all'analisi
finanziaria.
- Un'analisi di fattibilità copre aspetti tecnici, finanziari, sociali ed istituzionali ed è utile per prendere decisioni di
investimento.
1. Quadro delle analisi propedeutiche e alternative di progetto: comprende definizione del quadro conoscitivo generale,
analisi della domanda e dell'offerta, individuazione delle alternative di progetto e descrizione del contesto territoriale,
socio-economico e normativo.
2. Quadro della fattibilità tecnica: include identificazione delle funzioni, descrizione delle caratteristiche tecniche e
dimensionali delle opere e individuazione della localizzazione.
3. Quadro della compatibilità ambientale: valutazione della compatibilità ambientale dell'opera, verifica della conformità
normativa e analisi degli impatti ambientali.
4. Quadro della sostenibilità finanziaria: analisi finanziaria per la fase di realizzazione e gestione dell'opera, valutazione
delle prospettive di finanziamento e situazione finanziaria.
5. Quadro della convenienza economico-sociale: analisi costi-benefici dell'intervento e utilizzo di criteri come il VAN e il
tasso di rendimento interno.
6. Quadro della verifica procedurale: adempimenti tecnici, amministrativi e procedurali, individuazione di partner
istituzionali e valutazione delle competenze tecniche.
7. Quadro dell'analisi di rischio e sensitività: identificazione dei rischi, valutazione degli impatti finanziari ed economici e
analisi di sensitività.
Contenuti principali delle linee guida secondo Itaca (aggiornate il 24 gennaio 2013):
- Cronoprogramma.
Le linee guida forniscono anche indicazioni sulle modalità di redazione in base agli importi previsti dall'azione
progettuale.
Differenze tra le Linee guida del 1999 dei NUVV e le linee guida secondo Itaca (aggiornate il 24 gennaio 2013):
Differenze principali:
1. Struttura: Le linee guida del 1999 dei NUVV sono organizzate in base a diversi quadri tematici, mentre le linee guida di
Itaca sono suddivise in tre parti: relazione illustrativa generale, relazione tecnica e relazione economico-finanziaria.
2. Contenuti: Le linee guida del 1999 dei NUVV coprono aspetti come analisi propedeutiche, fattibilità tecnica,
compatibilità ambientale, sostenibilità finanziaria, convenienza economico-sociale, verifica procedurale e analisi di
rischio. Le linee guida di Itaca si focalizzano su inquadramento territoriale e socio-economico, analisi delle alternative
progettuali, impatto ambientale, caratteristiche tecniche, requisiti dell'opera, analisi costi-benefici e finanziamenti.
3. Aggiornamento: Le linee guida del 1999 dei NUVV sono state rilasciate nel 1999, mentre le linee guida di Itaca sono
state aggiornate nel 2013, indicando una maggiore rilevanza rispetto ai contesti e alle esigenze attuali.
4. Strumenti di valutazione: Le linee guida del 1999 dei NUVV forniscono criteri specifici come il quadro di analisi
propedeutiche e alternative, il quadro della convenienza economico-sociale e il quadro dell'analisi di rischio e sensitività.
Le linee guida di Itaca introducono strumenti come il Piano Economico Finanziario (PEF), lo schema di sistema tariffario e
gli elementi dello schema di contratto.
In sintesi, le linee guida del 1999 dei NUVV si concentrano su diverse aree tematiche tramite quadri specifici, mentre le
linee guida di Itaca sono organizzate in tre parti e offrono un focus più dettagliato su aspetti come l'analisi delle
alternative, l'impatto ambientale e la valutazione economica e finanziaria.
DECISIONI FINANZIARIE
- L'analisi finanziaria è un sistema integrato di conti che utilizza prezzi di mercato e calcola un indice di rendimento
basato su flussi di cassa netti attualizzati.
- Si differenzia dall'analisi economica che considera i costi e benefici utilizzando prezzi di conto o riclassificando la
contabilità finanziaria.
- L'analisi finanziaria è adatta per decisioni progettuali in un ambiente privato, mentre per decisioni pubbliche si
considerano i costi e benefici esterni.
- I concetti fondamentali dell'analisi finanziaria includono flussi di capitale circolante e flussi di cassa, categorie di
movimenti di capitale, e la valutazione della convenienza economica di un investimento.
- I flussi rilevanti per l'analisi finanziaria devono essere monetari, differenziali, al lordo degli oneri finanziari e al netto
delle conseguenze fiscali.
- Per valutare il valore finanziario nel tempo, si calcolano gli equivalenti monetari alla stessa data e si utilizzano tassi di
interesse per l'attualizzazione o la capitalizzazione.
- Il valore attuale è la somma dei flussi attualizzati al momento 0, mentre il montante è la somma dei flussi capitalizzati al
momento n.
CRITERI DI VALUTAZIONE:
- La valutazione dell'efficienza di un investimento richiede la determinazione del reddito che può essere generato da
esso.
- I criteri di calcolo della redditività si basano sull'attualizzazione o sulla capitalizzazione e sono soggettivi.
- Gli imprenditori utilizzano indicatori di redditività selezionati in base alle loro preferenze.
- La valutazione degli investimenti può presentare errori anche con risultati certi.
- Le difficoltà operative includono l'identificazione dei flussi di risultati, la durata del montante, le imposte e le variazioni
dei costi generali.
- L'analisi di un investimento coinvolge la classificazione preliminare, la valutazione delle caratteristiche, dei costi, dei
benefici e del rischio.
- Le componenti strutturali dell'investimento includono investimenti fissi, costi di avviamento, capitale circolante, costi di
esercizio, fonti di finanziamento, piano finanziario, stato patrimoniale, conto economico e flussi di cassa.
- Le tecniche di analisi variano a seconda delle convenzioni contabili, degli ammortamenti e delle imposte.
- La decisione finale richiede una visione chiara degli obiettivi, la considerazione delle condizioni e dei vincoli e la
risoluzione di problemi critici.
- Gli obiettivi della valutazione economica includono la previsione degli effetti economico-finanziari e un giudizio
oggettivo sulla convenienza economica.
- La definizione dei dati di base, delle soglie di accettabilità e dei criteri di valutazione è importante per la decisione
finale.
- L'input finanziario riguarda i flussi di cassa, la distribuzione temporale e il valore finanziario del tempo.
- Una valutazione oggettiva e comparativa degli effetti economici e non economici indica la convenienza economica del
progetto.
- La decisione finale si basa sul superamento delle soglie di accettabilità e dei criteri di valutazione stabiliti.