Sei sulla pagina 1di 13

MICROECONOMIA

- Principio edonistico: Massimizzare il benessere con il minimo sforzo.

- Bisogni illimitati: Risorse limitate e scarse.

- Problema economico: Contrastante bisogni e risorse limitate.

- Economia: Analisi delle interrelazioni tra individui nella produzione, consumo e distribuzione dei beni.

- Comportamento economico: Guidato principalmente da considerazioni economiche.

- Leggi economiche: Leggi di tendenza, descrivono le conseguenze delle azioni.

- Scelte economiche: Ricerca di soddisfazione compatibilmente con il reddito disponibile.

- Attività economica: Finiti bisogni, risorse limitate e possibilità di scelta.

- Economia politica: Problemi economici della collettività.

- Politica economica: Interventi statali nell'economia.

- Microeconomia: Famiglie come unità di consumo.

- Macroeconomia: Imprese come unità di produzione.

- Equilibrio del consumatore: Confronto tra soddisfazione e sacrificio.

- Classificazione dei bisogni: Primari, soggettivi, voluttuari.

- Concetto di benessere: Legato ai bisogni voluttuari.

- Bene economico: Utile, limitato e appropriabile.

- Classificazione dei beni: Origine, destinazione, durata, natura, disponibilità.

- Utilità di un bene: Capacità di soddisfare un bisogno, diminuisce con l'uso.

- Utilità marginale decrescente: Dosì successive hanno utilità sempre minore.

- Valore di un bene: Influenzato dall'utilità marginale decrescente nel tempo.

- Legge dell'utilità marginale decrescente: Importanza sempre minore di dosi successive dello stesso bene.

- Forze esogene: Permanentemente o non permanentemente influenzano l'economia e il comportamento economico.

CONCETTO DI VALORE

- Valore d'uso: Dipende dall'importanza attribuita da un individuo a un bene per la sua utilizzazione diretta. È soggettivo
e legato al bisogno soddisfatto.

- Valore di scambio: Rappresenta il valore con cui un bene si scambia con altri beni ed è misurabile in termini economici.
Dipende dalla quantità di moneta scambiata per quel bene.

- Valore di stima: È un giudizio di valore espresso in moneta per un bene in un dato momento e per specifiche finalità.
Comprende diversi aspetti economici come il valore di mercato, il valore di costo, il valore di capitalizzazione, il valore di
trasformazione, il valore di surrogazione e il valore complementare.

Tipi di valore di stima:

1. Valore di mercato: Il valore ottenibile attraverso una libera contrattazione di compravendita in un determinato
mercato e momento storico.

2. Valore di costo: La somma delle spese ordinarie sostenute per produrre o riprodurre un bene economico in un
determinato momento.
3. Valore di capitalizzazione: L'accumulazione algebrica dei redditi futuri di un bene, basata sulla sua valutazione di
mercato e sulla capacità di generare redditi nel tempo.

4. Valore di trasformazione: Il valore attribuito a un bene in vista della sua trasformazione, considerando la differenza tra
il valore di mercato del bene trasformato e le spese necessarie per la trasformazione.

5. Valore di surrogazione: Il valore assegnato a un bene in grado di sostituire il bene oggetto di stima, basato sul prezzo
di mercato di un bene simile e tecnicamente equivalente.

6. Valore complementare: Il valore attribuito a una parte di bene che, se separata, costituirebbe una componente
complementare e indipendente, considerando l'importanza della parte complementare per il bene nel suo complesso.

Produzione:

- Processo di trasformazione dei beni naturali in beni che offrono maggiore utilità e soddisfano i bisogni.

- Coinvolge la trasformazione fisica, spaziale e temporale della materia per creare beni economici con maggiore utilità.

- Include sia beni materiali che immateriali, come i servizi.

Consumo:

- Rimozione dell'utilità del bene economico attraverso l'acquisto e l'utilizzo immediato per ottenere soddisfazione.

- Può evolversi in investimento, che consiste nell'acquistare beni o servizi per utilizzarli in produzioni future.

Impresa e imprenditore:

- L'impresa è il contesto in cui si svolge la produzione e include i beni che ne fanno parte.

- L'imprenditore organizza l'attività economica, assume il rischio e coordina la produzione.

- Si distinguono l'imprenditore puro e l'imprenditore concreto.

4. Fattori di produzione:

- Beni naturali, lavoro, capitale e organizzazione dell'impresa sono i fattori diretti alla produzione.

- I beni naturali includono terra, miniere, ambiente naturale, clima, ecc.

- Rischio tecnico si riferisce all'uso di mezzi produttivi che potrebbero non generare una quantità equivalente di beni.

- Rischio economico riguarda la possibilità di avere ricavi incerti rispetto alle spese certe.

5. Costo totale e remunerazione:

- Il costo totale rappresenta l'insieme dei fattori che remunerano la produzione.

- Include quote, spese varie, tributi, imposte, salari, stipendi, beneficio fondiario, interessi e tornaconto.

6. Produzione evoluta e spontanea:

- Produzione evoluta implica il coordinamento intenzionale dei fattori di produzione per raggiungere un risultato
specifico.

- Produzione spontanea si verifica casualmente senza un coordinamento specifico dei fattori di produzione.

7. Impatto dei beni naturali e attribuzione di valore:

- I beni naturali possono interagire con i beni produttivi attraverso l'attribuzione di valore.

- L'attribuzione di valore genera un impatto economico tra i due beni e può influenzare la produzione.

1. Concetto di lavoro e capitale:

- Il lavoro è un'attività economica finalizzata al conseguimento di altre utilità.


- Il capitale è qualsiasi bene materiale utilizzato nella produzione.

2. Capitali fissi e circolanti:

- I capitali fissi non si esauriscono con un solo impiego.

- I capitali circolanti si esauriscono con un solo impiego.

3. Capitali differenziati e indifferenziati:

- I capitali differenziati hanno una destinazione tecnica o specifica.

- I capitali indifferenziati possono essere impiegati in diversi settori

4. Capitali immobili e mobili:

- I capitali immobili non possono essere rimossi senza perdere la loro efficacia produttiva.

- I capitali mobili possono essere trasferiti senza perdere la loro utilità.

5. Figure coinvolte nella produzione:

- Lavoratore manuale, lavoratore intellettuale, capitalista, proprietario e imprenditore.

- Ciascuna figura riceve un compenso (salario, stipendio, interessi, beneficio fondiario, tornaconto).

6. Prodotto netto:

- È la somma dei compensi spettanti alle figure coinvolte nella produzione.

- È dato da salari + stipendi + benefici fondiari + interessi.

7. Produzione lorda vendibile:

- È la parte della produzione totale che può essere venduta senza interrompere il normale funzionamento dell'azienda.

- Include prodotti destinati al mercato o conservati per altri consumi.

8. Costo totale:

- È la somma di tutte le spese sostenute per realizzare un prodotto.

- Comprende costi fissi e costi variabili.

9. Costo medio unitario:

- È il rapporto tra costo totale e quantità di prodotti realizzati.

- Diminuisce con l'aumentare della produzione totale e la riduzione dei costi fissi.

10. Massimo tornaconto:

- Si ottiene quando il costo marginale è uguale al ricavo marginale.

- Si cerca di raggiungere la massima convenienza produttiva, non necessariamente massima produzione.

MERCATO

1. Mercato: scambi economici che determinano il prezzo di una merce.

2. Operatori e influenze: produttori e consumatori che influenzano il prezzo.

3. Domanda e offerta: risultato delle negoziazioni di mercato.

4. Progresso tecnologico: contrattazioni al di fuori dei luoghi fisici tradizionali.

5. Dimensioni dei mercati: locali, regionali, nazionali, internazionali o mondiali.


6. Diversità di prezzi: indicativo di mercati differenti.

7. Mercato perfetto: astrazione teorica di equilibrio dei prezzi.

9. Concorrenza perfetta: operazioni libere con piena conoscenza delle condizioni di mercato.

10. Domanda: quantità di beni o servizi che gli individui intendono acquistare.

11. Fattori che influenzano la domanda: psicologia del consumatore, reddito disponibile, prezzi di beni correlati.

12. Prezzo: equivalente monetario dello scambio tra compratore e venditore.

13. Correlazione inversa: aumento del prezzo riduce la quantità acquistata e viceversa.

14. Curva di domanda: rappresentazione della reazione della domanda alle variazioni di prezzo.

- Elasticità della domanda: misura della reattività della domanda al prezzo.

- Valori di elasticità: inelastica, elastica, anelastica, domanda infinitamente elastica.

- Categorie di mercati: concorrenziali e non concorrenziali.

- Mercati concorrenziali: numerosi acquirenti e venditori, nessuna influenza sul prezzo.

- Mercati non concorrenziali: numero ridotto di acquirenti e venditori, influenza sul prezzo.

- Monopolio unilaterale: un solo venditore, influenze sul prezzo e sulla quantità.

- Monopsonio: un solo acquirente, numerosi venditori.

- Concorrenza monopolistica: molti produttori con beni simili ma non identici.

- Oligopolio: numerosi acquirenti, pochi venditori.

- Cartelli: organizzazioni per contenere la concorrenza e mantenere prezzi alti.

- Dumping: abbassamento dei prezzi per eliminare la concorrenza.

- Reddito: flusso di nuova ricchezza da attività economica.

- Rendita: flusso di nuova ricchezza senza attività economica o investimenti.

- Rendita differenziale: domanda superiore all'offerta, aumentando il valore e creando una rendita.

- Rendita fondiaria: attribuita alla diversa fertilità dei terreni coltivabili.

PRINICIPI DELL’ESTIMO

Carlo Forte è un architetto e scienziato dell'estimo.

Principi e concetti fondamentali formulati da Carlo Forte:

1. Scopo della stima: Il valore dipende dallo scopo della valutazione.

2. Previsione: Le stime possono essere fatte in modo anticipato o riferendosi a periodi precedenti.

3. Prezzo come fondamento: Il prezzo è il fondamento del giudizio di stima.

4. Permanenza delle condizioni: Il giudizio di stima rimane costante solo se le condizioni rimangono invariate.

5. Metodo comparativo: La stima si basa sulla comparazione con beni simili.

6. Teoria dell'ordinarietà: Il giudizio di stima deve essere oggettivo e basato su circostanze comuni.

APETTO ECONOMICO DEL VALORE

1. Tipi di valore:
- Valore d'uso: Valutazione soggettiva del bene basata sulla sua utilità diretta per soddisfare bisogni personali.

- Valore di scambio: Rapporto di scambio di un bene con altri beni, espresso in termini di denaro.

- Valore di stima: Giudizio di valore espresso in termini monetari per un bene specifico in un dato momento.

Processo di stima:

1. Scopo della stima: Ogni stima dipende dallo scopo e viene guidata da una ragione pratica.

2. Fasi del processo estimativo: Identificazione del criterio economico, determinazione del metodo di stima, raccolta e
analisi dei dati pertinenti.

Aspetti economici del valore:

- Valore di mercato: Valore che un bene potrebbe ottenere in un mercato specifico in un dato momento.

- Valore di costo: Somma delle spese ordinarie per produrre o riprodurre un bene in un dato momento.

- Valore di capitalizzazione: Accumulazione di valori nel tempo basata sui redditi generati da un bene.

- Valore di trasformazione: Valore attribuito a un bene in vista della sua trasformazione.

- Valore complementare: Valore di una parte di un bene distolta o distrutta, non facilmente reintegrabile.

- Valore di surrogazione: Valore attribuito a un bene che può sostituire il bene oggetto di stima.

COSTO DI RIPRODUZIONE DEPREZZATO

- Valore di surrogazione: Rappresenta il valore di mercato o di costo di un bene sostituendo un altro bene con la stessa
utilità.

- Costo di riproduzione: Il costo necessario per produrre un bene simile in termini di utilità.

- Valore di surrogazione di un fabbricato: Calcolato come il prodotto tra il costo di ricostruzione e un coefficiente di
deprezzamento.

- Valore di costo: Calcolato come il costo di ricostruzione a nuovo meno il deprezzamento.

- Difficoltà nell'estimo immobiliare urbano: A causa delle diverse soluzioni edilizie e delle epoche di costruzione, è
difficile trovare beni surrogabili.

- Processo estimativo: Comprende la determinazione del processo di stima e la misurazione dei dati elementari.

- Metodo di stima: Si basa sul principio della comparazione, che richiede il confronto con altri beni simili.

- Procedimenti sintetici: Il valore di un bene è determinato dalla sommatoria di valori e parametri.

- Procedimenti analitici: Il valore di un bene è determinato dal reddito diviso per il saggio di capitalizzazione.

- Dati misurati: Parametri fisici o economici.

- Dati stimati: Coefficienti dei parametri di valutazione.

- Esempi di stime basate su confronti diretti: Confronto diretto con beni simili sul mercato, recenti valori di mercato o
costi di trasformazione.

- Stima a confronto diretto: Richiede la presenza di un parametro comune per confrontare i beni simili e determinarne il
valore.

VALUTAZIONI URBANE

- Le valutazioni immobiliari urbane si basano su tre entità principali: il terreno, la costruzione edilizia e il fabbricato
urbano.
- Le valutazioni possono essere di fabbricati urbani, aree fabbricabili o opere edili.

- I fattori che influenzano il valore di un bene immobile urbano includono la natura del terreno, l'ubicazione e l'aspetto
urbanistico.

- Esistono due tipi di immobili urbani: residenziali e destinati a attività produttive.

- Il processo di valutazione può utilizzare un approccio sintetico uniparametrico o uniequazionale, basato su un


parametro moltiplicato per la somma dei valori.

- I parametri di valutazione possono essere il metro quadrato, il numero di vani o la superficie destinata alla vendita, a
seconda del tipo di immobile.

- Le stime possono essere uniparametriche o pluriparametriche, basate su operazioni aritmetiche o calcoli statistici.

- La valutazione analitica si basa sulla capitalizzazione dei redditi futuri, utilizzando un tasso di sconto.

- Il reddito capitalizzabile è calcolato considerando il canone di affitto medio e le spese sostenute per ottenerlo.

- Il valore di mercato dell'immobile è determinato dalla capitalizzazione dei redditi futuri attualizzati.

- Le caratteristiche dell'immobile, come l'ubicazione e le caratteristiche intrinseche, influenzano il valore di mercato.

- Nel metodo della comparazione, si confronta l'immobile oggetto di stima con un immobile di confronto ideale,
assegnando un punteggio percentuale a ciascuna caratteristica.

- Il valore relativo dell'immobile oggetto di stima rispetto a quello di confronto viene determinato sommando i punteggi
percentuali.

AREE FABBRICABILI

- Presupposti per considerare un suolo come area fabbricabile: domanda di insediamenti urbani, accessibilità e
infrastrutture, norme legali e urbanistiche.

- Strumenti urbanistici: pianificazione spaziale e programmazione temporale.

- Tipologie di piani di attuazione: particolareggiati di iniziativa pubblica, lottizzazione privata, edilizia economica
popolare, insediamenti produttivi, recupero.

- Valutazione delle aree edificabili: accertamenti urbanistici e giuridici, suddivisione in aree legalmente edificabili e aree
con suscettibilità edificatoria non utilizzabili al momento della stima.

- Complessità della valutazione: vincoli urbanistici, servitù, vincoli di diritto privato e pubblico, limitazioni geologiche e
ambientali.

- Metodi di valutazione: procedimenti uniparametrici e uniequazionali, parametri come prezzo al metro quadrato,
superficie edificabile, volume realizzabile.

- Valutazione delle aree suscettibili di futura edificabilità: fattore tempo, influenze amministrative e politiche, requisiti
geologici e collegamento alle infrastrutture.

- Considerazioni nella valutazione: massima e migliore utilizzazione edilizia, volumetria, superficie utile, destinazione,
tempo di trasformazione.

- Limitazioni dei procedimenti analitici di stima per la capitalizzazione dei redditi nelle aree suscettibili edificatorie.

- Procedimento pluriparametrico uniequazionale: valore di trasformazione, sottrazione dei costi totali e profitto lordo.

- Impatto dei tempi di trasformazione e del costo del capitale sul valore delle aree edificabili.

- Altri costi inclusi nella valutazione: prezzi d'uso dei capitali, oneri assicurativi e professionali.

CMA
1. Stima immobiliare: valutazione di dimore pubbliche e private e altri immobili in termini di compravendite e progetti di
valorizzazione.

3. Legge di Jevons: in un mercato con merci omogenee, le merci dovrebbero essere scambiate allo stesso prezzo.

4. Principio edonistico e mercato perfetto: massimizzazione del soddisfacimento dei bisogni con il minimo sforzo e
mercato in equilibrio senza influenze esterne.

8. Aggiustamenti e attenzione prudenziale nell'analisi storica e attuale del mercato nella valutazione immobiliare.

10. Raccolta di dati statistici, considerazione di accadimenti e indagini a diversi livelli territoriali per comprendere le
caratteristiche degli immobili.

11. Limitatezza del mercato e disponibilità limitata di informazioni attendibili.

12. L'influenza del periodo di riferimento sul valore dell'oggetto di valutazione, considerando fattori economici, politici e
sanitari.

13. L'analisi dell'oggetto può influenzare la formazione dei prezzi, specialmente in mercati non omogenei.

14. Stima per comparazione: acquisizione di dati omogenei e creazione di una scala di prezzi noti per determinare il
valore degli immobili da confrontare.

15. Importanza di dati omogenei misurabili e proporzionali al valore del bene nella valutazione.

ESPROPRIAZIONI PER PUBBLICA UTILITA’

1. Diritto reale: regola la proprietà e il godimento di un bene secondo la legge.

2. Proprietà privata: intoccabile tranne per cause di pubblico interesse, con indennizzo.

4. Forme di diritto reale: piena proprietà, diritti limitati o parziali, diritti di garanzia.

5. Nozione di dominium: titolarità esclusiva delle facoltà di un bene.

6. Sviluppi nella tradizione giuridica italiana durante la Rivoluzione francese e l'epoca napoleonica.

7. Esproprio per pubblica utilità: risarcimento come equo indennizzo, funzione sociale della proprietà.

9. Evoluzione del concetto di proprietà come diritto privato nell'interesse generale.

10. Trasformazioni dell'esproprio per adeguarsi ai cambiamenti del concetto di proprietà.

11. Occupazione temporanea: utilizzo temporaneo senza trasferimento di proprietà.

12. Retrocessione dei beni espropriati: richiesta di restituzione se i lavori non vengono completati o l'uso è diverso.

14. Cessione volontaria: vendita concordata del bene espropriato.

15. Tutela giurisdizionale: competenza del giudice amministrativo e ordinario per le controversie.

16. Testo Unico dell'Espropriazione: legge che regola l'esproprio per opere pubbliche.

18. Soggetti aventi diritto all'indennità: proprietario, enfiteuta, mezzano, compartecipe, fittaiolo.

19. Calcolo dell'indennità dipendente dalla tipologia di esproprio.

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

1. Computo metrico estimativo: richiesto nella fase definitiva del progetto.

2. Stima analitica del costo di realizzazione dell'opera con elevato livello di dettaglio.

3. Fase preliminare: stima sommaria; computo metrico stimativo: dettagli tecnologici del progetto.

4. Suddivisione del progetto in componenti strutturali, impiantistiche e architettoniche.


5. Suddivisione in categorie di interventi omogenee per ottenere l'elenco delle voci di lavorazione.

6. Consultazione di prezziari online per ottenere i prezzi unitari delle lavorazioni.

8. Associazione dei prezzi unitari alle lavorazioni per ottenere il prezzo complessivo.

9. Se necessario, nuova lavorazione non prevista richiede nuovo prezzo con ribasso d'asta.

10. Computo metrico estimativo composto da computazione metrica e parte estimativa.

11. Nuovi prezzi soggetti a ribasso d'asta basato su aggiornamenti dei prezziari regionali e offerta dell'impresa.

Questo processo dettagliato è fondamentale per valutare il costo di realizzazione di un progetto e pianificare l'appalto
delle lavorazioni.

CATASTO

1. Il catasto è l'inventario dei beni immobili presenti in un territorio.

2. Legge Messedaglia del 1886: istituisce il catasto in Italia per la perequazione fondiaria.

3. Catasto unico italiano: catasto terreni (NCT) e catasto edilizio urbano (CEU).

4. Catasto terreni: geometrico particellare, basato su misure e stime delle particelle catastali.

5. Particelle catastali: porzioni di terreno o fabbricati dello stesso possessore con la stessa qualità o destinazione.

6. Stima delle particelle: determina le tariffe di estimo, rappresentanti il reddito medio ordinario dei terreni.

7. Reddito dominicale: porzione del reddito annuo spettante al proprietario come rendita padronale lorda.

8. Catasto particellare e non probatorio, tranne in alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia.

9. Atti del catasto terreni: mappa particellare, elenco delle particelle, registro delle partite, schedario dei possessori.

10. Operazioni topografiche: triangolazione catastale, rilevamento particellare per formazione mappe particellari.

11. Operazioni di stima: determinano tariffe di estimo per qualità e classe di terreno.

12. Qualificazione, classificazione e classamento: definizione classi di terreni e tariffe di estimo.

13. Tariffe di estimo: esprimono in moneta la rendita imponibile censuaria di un ettaro di terreno.

14. Elementi di diversificazione e bilancio aziendale: determinano tariffe di estimo.

15. Reddito padronale lordo e dominicale: calcolati considerando spese, capitale fondiario e spese generali.

16. Nuovo catasto edilizio urbano: riconoscimento legale e completo, elementi scritti, accatastamento per unità
immobiliari.

17. Stima della rendita catastale: distinzione in categorie e classi, tariffe che esprimono la rendita catastale.

18. Rendita catastale: rendita media ordinaria al netto delle spese, tasse e contributi.

19. Accatastamento: determina la rendita catastale dell'immobile e definisce le tasse da pagare.

20. Atti del nuovo catasto edilizio urbano: registro delle parti dei possessori, tavola censuaria, matricola, mappa delle
particelle.

21. Operazioni per la formazione del catasto edilizio urbano: qualificazione, classificazione, formazione tariffe,
accertamento, classamento, pubblicazione, attivazione.

22. Determinazione del reddito degli edifici: reddito medio ordinario, tariffe di stima.

23. Operazioni di stima nel catasto edilizio urbano: formazione di zone territoriali omogenee, classi di reddito,
accertamento, formazione tariffe.
24. Qualificazione: individuazione categorie immobiliari, suddivisione in gruppi con caratteristiche specifiche.

Classificazione: suddivisione dei gruppi in classi di reddito con scarto del 20% tra classi successive.

Accertamento e classamento: verifica dichiarazioni e attribuzione categorie e classi a unità immobiliari.

Formazione tariffe: applicazione tariffe relative alla rendita media unitaria delle unità immobiliari.

CONCETTI INTRODUTTIVI ALLA VALUTAZIONE ECONOMICA

1. La valutazione implica un confronto e un giudizio di scelta tra diverse entità economiche o qualitative.

2. L'estimo e la valutazione economica dei progetti sono strumenti che implicano un giudizio di valore e di scelta.

3. La valutazione è uno strumento di progettazione che collega obiettivi ed esiti.

4. La valutazione di un progetto bilancia le risorse disponibili con il soddisfacimento delle esigenze che motivano
l'intervento.

5. La valutazione può essere esplicita o implicita, basata su esperienze passate o su soluzioni innovative.

6. La complessità della progettazione richiede soluzioni adeguate e la valutazione supporta le decisioni e anticipa gli
effetti delle azioni.

7. Gli obiettivi della valutazione sono l'efficacia e l'efficienza delle decisioni, la previsione degli effetti delle azioni e il
supporto alle scelte.

In sintesi, la valutazione è uno strumento che permette di confrontare e scegliere tra diverse entità economiche o
qualitative, aiutando a prendere decisioni efficaci e a migliorare l'efficacia delle azioni intraprese. La valutazione è
particolarmente importante in contesti complessi e incerti, dove le soluzioni innovative richiedono un'analisi
approfondita e una comunicazione chiara.

COMPLESSITÀ, INCERTEZZA E PREFATTIBILITÀ


1. I progetti complessi non hanno soluzioni predefinite per garantire il successo.

2. Un sistema complesso è formato da componenti che interagiscono tra loro.

3. La complessità emerge dall'interazione reciproca delle componenti e dagli stimoli esterni.

4. Un esempio di sistema complesso è una dimora toscana che può essere trasformata per soddisfare una nicchia di
mercato specifica.

5. La complessità va oltre la semplice somma delle parti componenti del sistema.

6. L'incertezza si verifica quando le decisioni devono essere prese senza una conoscenza completa dei risultati futuri.

7. L'incertezza è correlata al problem solving e al decision making nel processo progettuale.

8. L'obiettivo è ridurre l'incertezza e aumentare la consapevolezza attraverso un processo decisionale adeguato.

9. Le fasi della prefattibilità e della fattibilità sono cruciali nel processo decisionale del progetto.

10. Nella fase della prefattibilità, si analizza il contesto territoriale, il mercato e la complementarità delle risorse.

11. Si deve scegliere tra interventi hardware (strutture e infrastrutture) e software (gestione e promozione) nella
definizione della tipologia di intervento.

12. Nella fase di valutazione, si definiscono criteri di decisione e si applicano tecniche di valutazione per determinare la
convenienza economica del progetto.

13. Le decisioni di investimento vengono valutate attraverso analisi finanziarie, che variano a seconda del tipo di
progetto (di mercato, pubblico o extra-mercato).
In sintesi, i progetti complessi richiedono un'analisi approfondita del contesto, del mercato e delle risorse disponibili. È
importante condurre una valutazione economica accurata e prendere decisioni informate per ridurre l'incertezza. Non
esistono soluzioni preconfezionate, ma è necessario adattarsi alle specifiche caratteristiche del progetto e considerare le
interazioni tra le componenti del sistema.

STUDI DI FATTIBILITÀ

1. L'introduzione delle criticità nello studio di fattibilità è complessa.

2. Gli aspetti procedurali dello studio di fattibilità sono complessi.

3. Lo studio di fattibilità si inquadra nel contesto del ridimensionamento della spesa pubblica.

4. Il ridimensionamento ha destabilizzato gli investimenti sul territorio.

5. In passato, gli investimenti erano regolati da politiche economiche protezionistiche.

6. La riduzione delle risorse pubbliche ha richiesto una maggiore razionalizzazione degli investimenti.

7. Strumenti di programmazione e valutazione sono necessari per valutare gli effetti delle azioni intraprese.

8. Il partenariato istituzionale e sociale è coinvolto nella programmazione.

9. Il NUVV supporta la programmazione e valutazione degli investimenti pubblici.

10. Il project financing ha reso lo studio di fattibilità fondamentale.

11. Linee guida per lo studio di fattibilità sono state adottate per standardizzare la prassi.

12. Lo studio di fattibilità contribuisce alla progettazione e alla fase esecutiva.

13. Sono specificate soglie per la redazione obbligatoria dello studio di fattibilità.

14. Gli studi di fattibilità approvati offrono accesso preferenziale ai finanziamenti.

15. Le linee guida regionali definiscono diversi livelli di redazione dello studio di fattibilità.

16. Esperti hanno contribuito alla definizione delle modalità di valutazione e controllo finanziario.

In sintesi, lo studio di fattibilità affronta criticità procedurali ed è influenzato dal ridimensionamento della spesa
pubblica. Si basa su strumenti di programmazione e coinvolge il partenariato istituzionale e sociale. L'approvazione degli
studi di fattibilità offre accesso ai finanziamenti.

Studio di fattibilità: Articolazione e linee guida

Punti chiave:

- Lo studio di fattibilità si compone di due fasi principali: individuazione dei dati di base e calcolo.

- Nella fase di individuazione dei dati di base, vengono definiti l'obiettivo del progetto, l'operatore e l'oggetto dello
studio, e vengono raccolti elementi di indagine come i promotori del progetto, gli studi precedenti e la localizzazione.

- Nella fase di calcolo, vengono considerati l'ambiente e i vincoli, viene valutata la rispondenza del progetto nel mercato,
vengono analizzati i fattori critici e di successo, viene effettuata una valutazione qualitativa e si procede all'analisi
finanziaria.

- Un'analisi di fattibilità copre aspetti tecnici, finanziari, sociali ed istituzionali ed è utile per prendere decisioni di
investimento.

Linee guida del 1999 dei NUVV (Nuclei di Valutazione di Verifica):

1. Quadro delle analisi propedeutiche e alternative di progetto: comprende definizione del quadro conoscitivo generale,
analisi della domanda e dell'offerta, individuazione delle alternative di progetto e descrizione del contesto territoriale,
socio-economico e normativo.
2. Quadro della fattibilità tecnica: include identificazione delle funzioni, descrizione delle caratteristiche tecniche e
dimensionali delle opere e individuazione della localizzazione.

3. Quadro della compatibilità ambientale: valutazione della compatibilità ambientale dell'opera, verifica della conformità
normativa e analisi degli impatti ambientali.

4. Quadro della sostenibilità finanziaria: analisi finanziaria per la fase di realizzazione e gestione dell'opera, valutazione
delle prospettive di finanziamento e situazione finanziaria.

5. Quadro della convenienza economico-sociale: analisi costi-benefici dell'intervento e utilizzo di criteri come il VAN e il
tasso di rendimento interno.

6. Quadro della verifica procedurale: adempimenti tecnici, amministrativi e procedurali, individuazione di partner
istituzionali e valutazione delle competenze tecniche.

7. Quadro dell'analisi di rischio e sensitività: identificazione dei rischi, valutazione degli impatti finanziari ed economici e
analisi di sensitività.

Contenuti principali delle linee guida secondo Itaca (aggiornate il 24 gennaio 2013):

Parte 1: Relazione illustrativa generale

- Inquadramento territoriale e socio-economico dell'area di intervento.

- Analisi della domanda e dell'offerta attuale e di previsione.

- Analisi delle alternative progettuali.

- Studio dell'impatto ambientale della soluzione progettuale e delle alternative.

Parte 2: Relazione tecnica

- Caratteristiche funzionali e tecniche dei lavori da realizzare.

- Requisiti dell'opera e misure per la tutela ambientale e paesaggistica.

- Analisi sommaria delle tecniche costruttive e delle norme tecniche.

- Cronoprogramma.

- Stima sommaria dei costi dell'intervento.

Parte 3: Relazione economico-finanziaria

- Verifica della possibilità di realizzazione mediante concessione.

- Analisi della fattibilità finanziaria, inclusa il Piano Economico Finanziario (PEF).

- Analisi della fattibilità economica e sociale (analisi costi-benefici).

- Schema di sistema tariffario (nel caso di concessione).

- Elementi essenziali dello schema di contratto.

Le linee guida forniscono anche indicazioni sulle modalità di redazione in base agli importi previsti dall'azione
progettuale.

Differenze tra le Linee guida del 1999 dei NUVV e le linee guida secondo Itaca (aggiornate il 24 gennaio 2013):

Linee guida del 1999 dei NUVV:

- Quadro delle analisi propedeutiche e alternative di progetto.

- Quadro della fattibilità tecnica.


- Quadro della compatibilità ambientale.

- Quadro della sostenibilità finanziaria.

- Quadro della convenienza economico-sociale.

- Quadro della verifica procedurale.

- Quadro dell'analisi di rischio e sensitività.

Linee guida secondo Itaca (aggiornate il 24 gennaio 2013):

Parte 1: Relazione illustrativa generale.

Parte 2: Relazione tecnica.

Parte 3: Relazione economico-finanziaria.

Differenze principali:

1. Struttura: Le linee guida del 1999 dei NUVV sono organizzate in base a diversi quadri tematici, mentre le linee guida di
Itaca sono suddivise in tre parti: relazione illustrativa generale, relazione tecnica e relazione economico-finanziaria.

2. Contenuti: Le linee guida del 1999 dei NUVV coprono aspetti come analisi propedeutiche, fattibilità tecnica,
compatibilità ambientale, sostenibilità finanziaria, convenienza economico-sociale, verifica procedurale e analisi di
rischio. Le linee guida di Itaca si focalizzano su inquadramento territoriale e socio-economico, analisi delle alternative
progettuali, impatto ambientale, caratteristiche tecniche, requisiti dell'opera, analisi costi-benefici e finanziamenti.

3. Aggiornamento: Le linee guida del 1999 dei NUVV sono state rilasciate nel 1999, mentre le linee guida di Itaca sono
state aggiornate nel 2013, indicando una maggiore rilevanza rispetto ai contesti e alle esigenze attuali.

4. Strumenti di valutazione: Le linee guida del 1999 dei NUVV forniscono criteri specifici come il quadro di analisi
propedeutiche e alternative, il quadro della convenienza economico-sociale e il quadro dell'analisi di rischio e sensitività.
Le linee guida di Itaca introducono strumenti come il Piano Economico Finanziario (PEF), lo schema di sistema tariffario e
gli elementi dello schema di contratto.

In sintesi, le linee guida del 1999 dei NUVV si concentrano su diverse aree tematiche tramite quadri specifici, mentre le
linee guida di Itaca sono organizzate in tre parti e offrono un focus più dettagliato su aspetti come l'analisi delle
alternative, l'impatto ambientale e la valutazione economica e finanziaria.

DECISIONI FINANZIARIE

- L'analisi finanziaria è un sistema integrato di conti che utilizza prezzi di mercato e calcola un indice di rendimento
basato su flussi di cassa netti attualizzati.

- Si differenzia dall'analisi economica che considera i costi e benefici utilizzando prezzi di conto o riclassificando la
contabilità finanziaria.

- L'analisi finanziaria è adatta per decisioni progettuali in un ambiente privato, mentre per decisioni pubbliche si
considerano i costi e benefici esterni.

- L'analisi finanziaria si divide in due momenti: la strategia e il calcolo.

- I concetti fondamentali dell'analisi finanziaria includono flussi di capitale circolante e flussi di cassa, categorie di
movimenti di capitale, e la valutazione della convenienza economica di un investimento.

- I flussi rilevanti per l'analisi finanziaria devono essere monetari, differenziali, al lordo degli oneri finanziari e al netto
delle conseguenze fiscali.

- Per valutare il valore finanziario nel tempo, si calcolano gli equivalenti monetari alla stessa data e si utilizzano tassi di
interesse per l'attualizzazione o la capitalizzazione.
- Il valore attuale è la somma dei flussi attualizzati al momento 0, mentre il montante è la somma dei flussi capitalizzati al
momento n.

CRITERI DI VALUTAZIONE:

- La valutazione dell'efficienza di un investimento richiede la determinazione del reddito che può essere generato da
esso.

- I criteri di calcolo della redditività si basano sull'attualizzazione o sulla capitalizzazione e sono soggettivi.

- Gli imprenditori utilizzano indicatori di redditività selezionati in base alle loro preferenze.

- La valutazione degli investimenti può presentare errori anche con risultati certi.

- Le difficoltà operative includono l'identificazione dei flussi di risultati, la durata del montante, le imposte e le variazioni
dei costi generali.

- L'analisi di un investimento coinvolge la classificazione preliminare, la valutazione delle caratteristiche, dei costi, dei
benefici e del rischio.

- Le componenti strutturali dell'investimento includono investimenti fissi, costi di avviamento, capitale circolante, costi di
esercizio, fonti di finanziamento, piano finanziario, stato patrimoniale, conto economico e flussi di cassa.

- Le tecniche di analisi variano a seconda delle convenzioni contabili, degli ammortamenti e delle imposte.

- È importante valutare la redditività economica e finanziaria di un investimento considerando diverse prospettive e


strumenti.

- L'input per la decisione finale include indicazioni strategiche e informazioni finanziarie.

- La decisione finale richiede una visione chiara degli obiettivi, la considerazione delle condizioni e dei vincoli e la
risoluzione di problemi critici.

- Gli obiettivi della valutazione economica includono la previsione degli effetti economico-finanziari e un giudizio
oggettivo sulla convenienza economica.

- La definizione dei dati di base, delle soglie di accettabilità e dei criteri di valutazione è importante per la decisione
finale.

- L'input finanziario riguarda i flussi di cassa, la distribuzione temporale e il valore finanziario del tempo.

- Il processo decisionale mira a fornire indicazioni strategiche scientifiche ed accurate.

- Una valutazione oggettiva e comparativa degli effetti economici e non economici indica la convenienza economica del
progetto.

- La decisione finale si basa sul superamento delle soglie di accettabilità e dei criteri di valutazione stabiliti.

Potrebbero piacerti anche