CAPITOLO 1
fattori produttivi = tutti i beni e servizi che si utilizzano allinterno della combinazione
produttiva per lottenimento dei prodotti
la perdita da parte di un fattore produttivo dellidoneit a partecipare alla attivit
produttiva fa cessare ad esso la qualifica di FATTORE PRODUTTIVO
lacquisizione dei fattori produttivi da parte dellimpresa la pongono a contatto con i
mercati di approvvigionamento
i mercati di approvvigionamento sono tutti i punti dello spazio dove operano i potenziali
fornitori che offrono beni a prezzi e condizioni variabili nel tempo (fattore produttivo
anche il lavoro ove i prezzi e le condizioni non sono il semplice risultato della domanda
e dellofferta ma la conseguenza di un complesso ordinamento)
il prodotto non altro che il risultato della combinazione produttiva, e tale OUTPUT pu
essere sia un bene che un servizio
i mercati di collocamento (o di sbocco) sono tutti i punti dello spazio ove operano
potenziali acquirenti dei beni o dei servizi che limpresa offre
in una economia basata sugli scambi monetari lacquisizione dei fattori produttivi richiede
la disponibilit di mezzi monetari; i mezzi monetari possono essere reperiti dallimpresa
utilizzando le varie possibilit offerte dal mercato dei capitali:
in primo luogo limpresa acquisisce mezzi monetari da se stessa ovvero il capitale di
propriet conferito, ma nel corso del tempo pu andare ad attingere capitali da terze
parti ponendo cos in essere operazioni di differente complessit e portata.
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Lacquisizione dei fattori produttivi implica che risorse monetarie disponibili siano investite
in beni e servizi idonei e finalizzati ad attivare e svolgere la combinazione produttiva
Le acquisizioni di fattori produttivi implicano il sacrificio dei mezzi monetari che vengono
ceduti a fornitori di beni o dei servizi acquistati; tale sacrificio di mezzi monetari viene
denominato costo di acquisto dei fattori produttivi
Il costo di acquisto dei fattori produttivi dato infatti dalla quantit di denaro che deve
essere ceduta per ottenere in regime di scambi monetari- una definita quantit di fattori
produttivi:
Ci = fi X pi
NB: ogni operazione di acquisto di fattori produttivi pu avere una duplice visione:
uscita di denaro = aspetto monetario delloperazione
sacrificio di ricchezza = costo
Il collocamento dei fattori produttivi ottenuti sui mercati di sbocco rappresenta la fase
terminale del processo produttivo in quanto le risorse monetarie investite per lacquisto dei
fattori produttivi vengono recuperate (DISINVESTITE) attraverso la vendita del prodotto.
Ri = qi X pi
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Andamento
del denaro
Andamento
della
produzione Atti di gestione interna
Da tutto questo e facile dedurre che: il recupero dei mezzi monetari nellacquisizione dei
fattori a fecondit semplice affidato al ricavo di vendita del prodotto ottenuto dallunico
ciclo produttivo al quale il fattore a fecondit semplice ha partecipato cedendo
completamente la sua utilit, mentre il recupero dei mezzi monetari investiti
nellacquisizione dei fattori a fecondit ripetuta affidato al complesso di ricavi ottenuti
dalla vendita di tutti i prodotti ottenuti dai cicli produttivi a cui i fattori a fecondit ripetuta
hanno partecipato.
IL RISCHIO
Bisogno inoltre tenere conto che quando i mezzi monetari vengono investiti in fatt.
produttivi:
assume consistenza il rischio che tali mezzi o parte di essi non ritornino pi in forma di
denaro attraverso i ricavi futuri
assume consistenza il rischio che gli stessi fattori produttivi si rivelino inidonei ad un
proficuo utilizzo allinterno della combinazioni produttive future alle quali non sono pi
in grado di cedere utilit economiche.
I mezzi monetari investiti nei fattori produttivi a fecondit semplice non pi utilizzabili
potrebbero essere parzialmente recuperati stralciando il fattore della combinazione
produttiva e cercando di collocarlo al meglio su mercati nei quali limpresa si trova
abitualmente ad operare come acquirente piuttosto che come venditore; tale metodo e da
intendere possibili anche per i fattori a fecondit ripetuta.
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Il primo problema quello di definire lampiezza temporale di utilizzo dei differenti fattori a
fecondit ripetuta ; larco di tempo sembrerebbe definito da circostanze di ordine
tecnico(fisico e giuridico).
ES: (fisico) in una ipotesi di utilizzazione di impianti larco di tempo in questione sarebbe
determinato dalla durata fisica di tali tecnologie, quindi tali impianti verrebbero sostituiti
quando il loro mantenimento in vita implicasse costi di manutenzione eccessivi con risultati
di scarsa affidabilit.
ES: (giuridico) in caso di brevetti o altri diritti di sfruttamento di opere di ingegno larco di
tempo sarebbe determinato dal tempo in cui assicurata la tutela giuridica del diritto.
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Da tutto ci si pu concludere che la vita effettiva dei fattori a fecondit ripetuta non
coincide quasi mai con la durata fisica o giuridica.
Tali strutture possono invecchiare o essere superati economicamente per questi motivi:
La concomitanza delle situazioni descritte sub (a) e (b) pu determinare la perdita di fasce
pi o meno ampie di mercato a favore delle imprese concorrenti; sono queste le
circostanze che inducono i manager a superare il GAP tecnologico nel quale limpresa
venuta a trovarsi a causa delle iniziative poste in essere dalla concorrenza.
Lobsolescenza colpisce indirettamente tutti i fattori produttivi a fecondit semplice e
ripetuta che erano necessari per ottenere i prodotti obsoleti.
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La natura e la qualit dei fattori produttivi che costituiscono lINPUT nonch le modalit
tecniche ed economiche di svolgimento sono profondamente diverse a seconda della
natura e della qualit dei prodotti che si vogliono ottenere, lOUTPUT .
LA DISLOCAZIONE:
Allinterno di ogni processo produttivo le fasi possono essere poste in successione logica
per ottenere prodotti semilavorati normalmente utilizzabili come fattori nelle fasi
immediatamente successive fino allottenimento di prodotti finiti oppure i processi
produttivi possono presentare articolazioni ben pi complesse essendo caratterizzati da
fasi che si sviluppano parallelamente e da fasi poste in sequenza logica per ottenere i
prodotti finiti; parte dellattivit pu anche essere finalizzata alla produzione di determinati
servizi necessari per il ciclo produttivo ed altri invece essere affidati a terzi.
La dislocazione della tecnologia allinterno della aree dove si sviluppano i processi produttivi (LAYOUT) assume
soluzioni intermedie:
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Nel caso in cui unimpresa operi su richieste differenziate va in contro a tali situazioni in
base a DOVE nel processo produttivo deve eseguire le variazioni:
Che tutto il processo produttivo richieda di essere progettato di volta in volta in
relazione alle differenti commesse assunte
Che alcune fasi del processo non subiscano variazioni (fasi standard) mentre altre
(soprattutto a valle) debbano adeguarsi alle specifiche richieste dalla clientela.
Nel momento in cui il promotore o i promotori intendono attivare una iniziativa imprenditoriale sono chiamati a
dotare la costituenda impresa di adeguati mezzi monetari (CAPITALE INIZIALE), tale capitale pu essere conferito
dalla propriet in momenti successivi, ogni volta si manifesti la necessit di disporre di maggiori mezzi monetari per
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Quando il flusso dei ricavi appare insufficiente a reintegrare i costi delle combinazioni
produttive, la possibilit di sospendere o diminuire la remunerazione del capitale pu
giovare non poco ad accelerare il PROCESSO DI RIEQUILIBRIO e nelle ipotesi di
cospicue ristrutturazioni che il governo di impresa ritiene necessarie per la sopravvivenza
della stessa, rafforzandone le strutture e il posizionamento sul mercato , la rinuncia della
remunerazione del capitale di propriet non manca di produrre effetti positivi sul processo
di ristrutturazione in corso.
Tutto ci crea una diminuzione di FLUSSI MONETARI in USCITA con conseguente
mantenimento di tali mezzi nelleconomia dellimpresa.
Al capitale di propriet si affianca una congrua entit di capitale di prestito; la misura potrebbe essere determinata
dalla insufficiente entit del capitale di propriet rispetto al fabbisogno ma, sussistere ragioni di convenienza entro
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I finanziamenti attinti con vincolo di prestito sono sottoposti al rischio dimpresa , quindi la
restituzione di tali mezzi monetari condizionata dal recupero degli investimenti
attraverso il conseguimento dei ricavi; tutto ci determina il fatto che la capacit di
attingere mezzi monetari a prestito da terzi (capacit di credito) sia determinata dalla
capacit dellimpresa finanziata di assicurare flussi prospettici di ricavi superiori ai flussi
prospettici di costi (inclusi gli oneri dei prestiti) attraverso lattivit produttiva(capacit di
reddito).
Le prospettive di redditivit dellimpresa finanziata sono la pi valida delle garanzie per chi si accinge a finanziare attivit produttive.
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NB: i prezzi di vendita dei prodotti o di acquisizione dei fattori produttivi, sono pi elevati
per una previsione di pagamento dilazionato, rispetto allipotesi di un pagamento in
contanti(GLI INTERESSI IN ALTRI TERMINI SONO INCORPORATI NEI PREZZI).
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IL FABBISOGNO RESIDUALE: lammontare dei mezzi monetari dei quali limpresa deve
dotarsi attingendo finanziamenti con vincolo di propriet o di prestito.
La velocit di circolazione degli investimenti in fattori produttivi data dal tempo che
intercorre tra il momento degli investimenti e quello dei recuperi attraverso i ricavi; si tratta
del tempo necessario ai mezzi monetari ceduti nellacquisizione dei fattori produttivi
(INVESTIMENTI) per ritornare in forma monetaria attraverso i ricavi di vendita dei prodotti
ottenuti con il concorso degli stessi fattori (RECUPERI).
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AUTOFINANZIAMENTO:
Prima concezione : risparmio di utili attuato in modo palese od occulto
FLUSSO DI CASSA CASH FLOW: Laspetto monetario della gestione pu essere riferito
a tale flusso di denaro in entrata e in uscita che aumenta e riduce lentit dei mezzi
monetari (FONDI) disponibili.
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CASH FLOW COMPLESSIVO: il flusso di cassa pu essere osservato con riferimento alle
intere attivit dellimpresa
Lattivit aziendale produce una serie di operazioni successive alla composizione del
capitale:
1. A trasformare il denaro in fattori a fecondit semplice e/o ripetuta
2. A trasformare i fattori acquisiti in prodotti finiti
3. A trasformare i prodotti in denaro attraverso le vendite.
CAPITOLO 2
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Laspetto ECONOMICO (in quanto attiene alla formazione della ricchezza) include
losservazione della dotazione di capitale assegnata allimpresa dalla propriet e delle
variazioni che il capitale subisce in relazione a come si sviluppa la dinamica produttiva in
termini di investimenti(costi) e recuperi (ricavi).
NB: tra i costi e i ricavi misurati da uscite ed entrate NUMERARIE sono inclusi i
finanziamenti attinti a prestito e concessi.
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Con riferimento ad un arco di tempo pari allintera vita dellimpresa (ti-tz) possiamo
denominare REDIITO TOTALE lincremento o il decremento che il capitale conferito dalla
propriet ha subito per effetto di tutte le operazioni compiute.
2 Durante il periodo interessato (to-tz) il potere dacquisto della moneta non ha subito
variazioni.
ALLA LUCE DELLE IPOTESI PREMESSE IL CAPITALE ALLA FINE DELLA VITA
DELLIMPRESA (TEMPO tz) SI PRESENTA ESCLUSIVAMENTE DA UN COMPONENTE
DI NATURA FINANZIARIA.
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Il concetto di reddito totale rappresenta solo unidea guida per rendere comprensibile
quello di reddito di periodo.
Tra le esigenze che inducono i soggetti a determinare il reddito di periodi parziali della ita
di una azienda :
Il reddito rappresenta un parametro attraverso il quale verificare la validit delle
strategie adottate
La misura della nuova ricchezza costituisce un limite superiore alla misura della
ricchezza prelevabile dai proprietari
necessario fornire a taluni interlocutori esterni informazione sulla misura dei redditi
relativi a differenti periodi e sulla composizione del capitale nel tempo
Si deve ottemperare agli obblighi di legge di redigere bilanci a scadenze annuali e
infrannuali
Si deve determinare il reddito fiscalmente imponibile
COSTI PERIODO = derivano da una riclassificazione dei costi originari dei fattori nel
tempo
COSTI DI AREE PRODUTTIVE o DI PRODOTTI = derivano da riclassificazione dei costi
originari prima nel tempo poi nello spazio.
RICAVI ORIGINARI = relativi alla vendita dei prodotti(sono anche denominati RICAVI-
ENTRATA in quanto misurati da entrate finanziarie) determinati moltiplicando le quantit
vendute per i relativi prezzi di vendita.
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Costi e ricavi relativi a processi in corso alla fine di un periodo non competono al periodo
considerato ma a quei periodi successivi nei quali i processi avranno compimento con il
conseguimento dei ricavi o con il completamento della prestazioni ancora da effettuare.
Si suppone invece che al tempo t1 lattivit dellimpresa continui; che limpresa, cio sia in
FUNZIONAMENTO.
I processi in corso di svolgimento sono caratterizzati da disponibilit di fattori e prodotti e
da ricavi anticipati che costituiscono:
Nellottica del reddito di periodo costi e ricavi da rinviare al futuro, in quanto non
ritenuti di competenza del periodo stesso in base ai principi della realizzazione dei
ricavi e dellinerenza dei costi
Nellottica del capitale a fine periodo componenti attivi e passivi, di natura
economica, in quanto beni disponibili o obbligazioni da rendere a terzi.
In altri termini:
A) una parte pi o meno ampia di essi deve essere consegnata al calcolo del reddito
del/dei periodi futuri
B) fattori produttivi, a fecondit semplice e ripetuta rappresentano al tempo t1, linsieme
dei beni materiali e delle utilit economiche di cui limpresa dispone per svolgere i
processi produttivi che troveranno compimento nel/nei periodi futuri .
Il REDDITO DEL PRIMO PERIODO deve includere anche le rettifiche di tali costi e ricavi
relativi alla parte di essi da consegnare alla competenza dei periodi futuri.
Lipotesi di continuit di funzionamento implica nella determinazione del reddito di
periodo dei rischi specifici, ben individuabili , che a fine periodo sono in essere e che
presumibilmente produrranno effetti negativi, nei successivi periodi, sulleconomia
dellimpresa.
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Se tali rischi gi esistono significa che sono sorti a seguito della operazioni gi
poste in essere.
ATTIVO = sono costituiti dal denaro che si reso disponibile e che (al tempo t1) non
ancora stato rinvestito; dai crediti di funzionamento e di finanziamento che a tal tempo ,
non sono ancora stati incassati.
Fattori produttivi:
FATTORI A FECONDITA RIPETUTA= acquistati nel periodo to-t1, che sono stati
parzialmente utilizzati, ma sono ancora utilizzabili per le produzioni dei periodi successivi
Prodotti:
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PASSIVO ECONOMICO= accoglie i valori relativi ai ricavi anticipati a fronte dei quali
rimangono da effettuare alcune prestazioni.
Le classi di componenti positivi e negativi che formano il reddito del primo periodo(to-t1)
di una qualsiasi unit di produzione, possono essere rappresentate isolando:
in un primo strato i costi sostenuti ed i ricavi conseguiti nel periodo e cio quelli che
hanno avuto manifestazione finanziaria nel periodo stesso. Si tratta di costi sostenuti
per lacquisizione di tutti i fattori produttivi (a fecondit semplice e ripetuta) e dei ricavi
rivenienti dalla vendita dei prodotti.
Il secondo strato di componenti positivi e negativi da intendere come rettifica (nel
senso di rinvio al futuro ) di parte dei costi e dei ricavi che hanno avuto manifestazione
finanziaria nel periodo to-t1.
Il terzo strato comprende lintegrazione di rischi specifici futuri (relativi allattivit gi
svolta) per diminuire la misura del reddito assegnato al periodo to-t1.
Utile (perdita)
CAPITALE IN t1
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(utile o perdita)
La struttura del capitale al tempo tn non differisce da quella che abbiamo proposto per il
capitale al tempo t1 se non per riferimenti temporali .
Tuttavia osserviamo che:
La perdita di valore dei fattori a fecondit ripetuta costituita dalla differenza tra il
valore che essi avevano allinizio del periodo e quello con cui si rinviano al futuro.
Il reddito del periodo ennesimo determinabile, con procedimento sintetico, come
differenza tra il capitale di propriet al tempo tn e quello allinizio del periodo (tempo tn-
1)
Dalle attivit economiche e cio dalle rimanenze attive di fattori a fecondit semplice,
di fattori a fecondit ripetuta e di prodotti.
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NB: la somma del capitale di propriet al tempo tn sar pari allaltezza del capitale di
propriet al tempo tn-1 aumentata o diminuita del reddito assegnato al periodo .
Lipotesi che limpresa continui a funzionare dopo il tempo tn, implica che i valori delle
operazioni in corso (beni disponibili per le produzioni future e obbligazioni da soddisfare)
siano determinati tenendo conto di come potranno svolgersi le future vicende produttive.
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OSSERVIAMO CHE:
Costo
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NB:
(a) Il reddito che si ritiene ragionevolmente conseguito nel periodo, espressione del grado
di economicit con cui si svolta la gestione dellimpresa viene determinato come
differenza tra quella parte dei costi e dei ricavi relativa ai processi che hanno avuto
compimento nel periodo secondo i principi della realizzazione dei ricavi e dellinerenza
dei costi.
(b) I valori dei processi in corso di svolgimento , da consegnare ai periodi futuri debbono
essere assegnati secondo le seguenti convenzioni:
Le attivit devono essere debbono essere valutate al costo di acquisizione o di
produzione , ovvero al presumibile valore di realizzo diretto o indiretto per il tramite
della combinazione produttiva o diretto per stralcio se inferiore al costo
(CONVENZIONE DEL MINOR VALORE PER LE ATTIVITA O PER TALUNI ,
CONVENZIONE DEL COSTO)
Le passivit debbono essere inscritte al valore per cui lobbligazione sorta (valore
nominale) o al valore di presumibile estinzione , se superiore (CONVENZIONE DEL
MAGGIOR VALORE PER LE PASSIVITA)
necessario ,inoltre, anticipare a carico del periodo quote di costi futuri presunti ,
rivenienti dal probabile manifestarsi di rischi che gi gravano sulla gestione al tempo tn
e sono nettamente individuabili (rischi specifici)
(c) Nel definire i valori da assegnare ai processi in corso di svolgimento al tempo tn , ogni
riferimento ai prezzi di mercato dei beni a fine periodo , o allandamento di tali prezzi
nel tempo , deve ritenersi di rilevante utilit nella misura in cui aiuta a comporre idonee
conseguenze sui prezzi di presumibile realizzo o sui valori di presumibile estinzione.
evidente che al costo storico diventato inadeguato a confrontarsi con i ricavi correnti ,
deve sostituirsi il suo equivalente in termini di potere dacquisto corrente (COSTO
STORICO RIVALUTATO)
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dove:
Ce capitale economico
R reddito medio di periodo (previsto)
,i tasso di attualizzazione
n periodi di tempo
Pur con tutte le difficolt connesse IL VALORE ECONOMICO DEL CAPITALE RIMANE
UN FORTISSIMO STRUMENTO CONCETTUALE IN ECONOMIA DIMPRESA.
Esso infatti:
Rappresenta il valore assegnabile al capitale di unimpresa in funzionamento, definito
in base al flusso prospettico di reddito, secondo le attese del soggetto valutatore.
espressione di tutte le condizioni e le potenzialit di produzione
Costituisce un fondamentale punto di riferimento per orientare la formazione del
prezzo di cessione di unimpresa in funzionamento .
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I fattori si rapportano lun laltro diversamente ad ogni ciclo produttivo a cui partecipano,
infatti si pu verificare in un successivo ciclo che il consumo fisico di alcuni fattori
diminuito mentre sono aumentati in vario modo i consumi di altri fattori .
Tutto ci comunque non implica che con laumento di consumi di altri fattori vi sia un
aumento o decremento della produttivit complessiva dellintero processo.
Con riferimento ad una fase od un intero processo produttivo, qualsivoglia confronto non
pu essere fatto se non in termini economici, valorizzando i consumi dei fattori con la
considerazione del prezzo degli stessi.
Assume comunque estrema importanza la conoscenza della PRODUTTIVITA di un
sistema produttivo nei confronti dei differenti fattori (RISORSE) impiegati per la
realizzazione dei prodotti.
Per ogni risorsa Ri possiamo assumere il rapporto tra prezzo ombra e prezzo di mercato
come misuratore della produttivit del sistema nei confronti della risorsa Ri .
5.2 LA RIPARTIZIONE DEI COSTI E DEI RICAVI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO:
COSTI E RICAVI DI AREE PRODUTTIVE E DI PRODOTTI.
I costi ed i ricavi possono essere riferiti ad aree produttive e quindi a tutte le produzioni
connesse a ciascuna di tali aree in una unit di tempo; ma possono anche riferirsi a singoli
prodotti (beni o servizi, intermedi o finiti) ottenuti con il contributo di una o pi aree
produttive.
Per lindividuazione delle AREE PRODUTTIVE cui riferire in modo significativo costi e
ricavi bisogna fare delle precisazioni:
I CENTRI OPERATIVI sono spazi fisici rilevanti sotto il profilo tecnico-operativo, in
quanto racchiudono attivit (talora anche complesse) che presentano uniformit e
peculiarit tali da suggerire o richiedere una loro gestione congiunta.
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Le variabili tenute sotto controllo nei centri di costo possono identificarsi con la somma dei
differenti fattori che si ritengono utilizzati (o utilizzabili, se la determinazione del costo
riferita a produzioni che ancora non sono eseguite) per ottenere lOUTPUT del centro di
costo.
L OUTPUT di un centro di costo pu essere costituito da beni o servizi, utilizzabili come
fattori produttivi (input) a valle , oppure destinati alla vendita.
I CENTRI DI COSTO possono essere differenziati a seconda che siano produttori di
SERVIZI o di BENI INTERMEDI o BENI FINALI.
In tal senso un centro di profitto si pone come evoluzione di un centro di costo al fine di
meglio responsabilizzare il dirigente e sviluppare il suo spirito di competizione.
IL PREZZO INTERNO viene solitamente calcolato con riferimento al prezzo di mercato del
prodotto oggetto di trasferimento o al suo costo totale maggiorato dellutile. Nel secondo
caso, il calcolo del costo totale deve essere eseguito su base standard e non sul costo
effettivo evitando cos di includere nel prezzo di trasferimento le eventuali inefficienze del
centro cedente.
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Coloro che hanno il compito di gestire le risorse sono responsabili delle variazioni di
profitto derivanti dallimpiego delle stesse in modo differente da quello previsto dalla
soluzione ottimale.
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NB: elementi di costo si intende riferirsi a fattori produttivi che si ritengono utilizzati nello
svolgimento delle attivit produttive al definito oggetto di costo.
Le considerazioni svolte introducono una riflessione nella valutazione critica dei MARGINI
DI CONTRIBUZIONE o UTILI LORDI/NETTI determinabili con riferimento ad aree
produttive o prodotti.
Con riferimento ad unarea produttiva (che in tal caso assumerebbe la funzione di
CENTRO DI PROFITTO ) potrebbero determinarsi risultati pi o meno lordi a seconda di
come si pongono le relazioni quantitative tra IL VOLUME DEI RICAVI , attribuibile allarea
oggetto in un determinato arco di tempo, e IL VOLUME DI COSTI, relativo ad una
determinata configurazione.
Viene in tal modo delineato il CONTRIBUTO dellarea in questione al risultato economico
complessivo dell impresa : TALE CONTRIBUTO PUO ESSERE DETERMINATO IN
MODO PIU O MENO NETTO A SECONDA DEL LIVELLO DI COSTI CHE E STATO
CONSIDERATO A FRONTE DEL VOLUME DEI RICAVI.
Se i ricavi sono comparati con i soli costi diretti dellarea produttiva , IL MARGINE LORDO
che ne deriva segnala la capacit di contribuzione dellarea alla copertura dei costi comuni
non addebitati alle singole aree produttive.
Precisazioni:
Oggetto di indagine sono solamente quegli oneri relativi a fattori utilizzati, direttamente
o indirettamente , per attivare e perpetuare linsieme dei processi produttivi.
Lanalisi sulla costanza e variabilit dei costi viene finalizzata a supporto delle scelte
strategiche dell'impresa.
Tali scelte vengono normalmente effettuate in via preventiva ed investono
principalmente la pianificazione di breve periodo.
Da ci deriva che:
I costi in questione vengono per lo pi calcolati prima del loro verificarsi.
Tali stime preventive abbisognano di una rigorosa ripartizione spazio - temporale dei
costi comuni tra i diversi oggetti(singoli prodotti e/o centri operativi).
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Def: Ogni elemento di costo ha una sua legge di variabilit per scaglioni e che la
consistenza complessiva del costo di produzione presenta un andamento differente punto
per punto, risentendo delle variabilit dei singoli elementi pur non coincidendo con nessun
elemento di costo considerato.
Da tutto ci ne consegue che ogni impresa per una corretta verifica dellandamento dei
costi deve:
(a) Stabilire una produzione base; es. : la produzione media raggiunta nellanno.
(b) Definire il segno e lampiezza delle variazioni previste rispetto la produzione base nel
periodo di tempo considerato.
I costi variabili producono una corrente di servizi, la cui utilizzazione pu essere frazionata
secondo le mutevoli esigenze produttive e che quindi si impiegano in quantit che variano
al variare della produzione, i costi fissi sono caratterizzati da un flusso rigido di servizi.
La rigidit dei costi fissi comporta quindi che essi, una volta sostenuti, non si prestino ad
essere ridimensionati al calare del volume produttivo, ne consentono, spesso, un uso
diverso rispetto agli scopi per i quali sono stati sopportati(per questo motivo vengono
definiti IRREVERSIBILI dato che non consentono un loro trasferimento nel tempo e nello
spazio)
Accanto ai costi fissi e a quelli variabili vi sono costi che vengono definiti SEMIVARIABILI.
Anzitutto non vi sono costi che presentano la caratteristica di essere completamente FISSI
o VARIABILI: un costo costante o variabile a seconda del modo con cui il fattore
produttivo pervenuto allimpresa: se lapprovvigionamento fatto di volta in volta,
in armonia con il processo produttivo, il costo si presenta variabile;se invece esso
effettuato in modo ad assicurare allimpresa una corrente di servizi la cui
utilizzazione estremamente connessa con lo svolgimento del tempo in cui ha vita,
il costo si presenta costante.
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CV = c(Q)
CV= lammontare del costo variabile considerato
Q= la quantit prodotta
c = il costo variabile unitario
In fine se analizziamo il costo complessivo dato dalla somma dalle 4 curve generate
noteremo che in ogni punto la somma di tali ipotesi risulta il punto del costo complessivo.
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La voce a) composta da: costi dei ffs acquisiti nel perido+costi dei ffs e dei prodotti
provenienti dal passato-costi dei ffs e dei prodotti rinviati al futuro.
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(+ scorte
+ crediti
- debiti)
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A: autofinanziamento
V: ricavi inerenti alla produzione venduta nel periodo
Cffs: costi per realizzare la produzione venduta nel periodo
d) La perdita di valore dei fattori a fecondit ripetuta ed i costi presunti futuri, valori gi
calcolati nel periodo, non generano variazioni di CCN.
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Acquisti ffs.
(v.f. - )
(- CCN)
Perdita di valore
dei ffs.
Costi presunti
futuri
produzione
(v.f. +) (+CCN)
Magazzino
PRODOTTI
Aumento (+CCN)
Diminuzione (-CCN)
CCN
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