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Il monopolio

Fissare un prezzo al di sopra del costo marginale quindi capacità del venditore o dell’acquirente di influire
nel prezzo di un bene.

Ricavo medio del monopolista è il prezzo che egli percepisce per unità venduta,è precisamente la curva di
domanda del mercato. P=6_Q

Ricavo marginale ha un’inclinazione pari al doppio della curva di domanda e stacca sull’asse delle ordinate
nello stesso punto del ricavo medio e nelle ascisse nel punto di coordinate (3;0) cioè la meta rispetto la
curva di domanda, il punto medio.

Profitti

Questa espressione è massima se ha due condizioni in economia basta la prima cioè la cosideta FOC (first
order condicion) e ci dice la derivata prima deve esssere =O quindi,

Questa è la formula , condizione di equilibri che vale per tutti i mercati a concorrenza non perfetta, anche in
quella perfetta ma in quest’ultima i due sono uguali al prezzo invece nelle non perfette il costo marginale
non può essere uguale al prezzo.

Q* = quantità che massimizza il profitto è data dalla proiezione

del punto in cui R’ e C’ si intersecano

P* =prezzo di monopolio ,è dato dalla proiezione dal punto di


intersecione c’ e R’ sulla retta di domanda e quel punto proiettato sull’asse delle ordinate.

Il profitto medio è dato dal profitto sulla quantità

Esercizio :

L’impresa deve stabilire il prezzo e il livello di produzione per cui il ricavo marginale sia = al costo marginale
il Mark-up è la capità dell’impresa di stabilire quanto il prezzo può superare il costo marginale in rapporto
dello stesso prezzo ed esso dipende dall’elasticità della domanda rispetto al prezzo in misura invera cioè
tanto è più elevato quanto minore è l’elasticità.
Ecco dimostrato come più alta è l’elasticità minore è il mark up.

Nel monopolio si dice non ci sia una curva di offerta

In corrispondenza di una stessa quantità (stessa produzione che massimizza il profitto) abbiamo 2 prezzi e
questo non è possibile e determina il fatto che nel monopolio non esiste una curva di offerta di mercato
cioè una relazione uno a uno di prezzo e quantità prodotta.

Origini di potere del monopolio

L’esistenza di aziende monopoliste non è di certo una presa di potere improvvisata ma è determinata da
alcuni fattori:

1. Elastcità della domanda di mercato, ci sono settori in cui l’elasticità della domanda è più grande
come i beni di prima necessità rispetto ai capi griffati, quindi maggiore elstcità minore sarà il
monopolio;
2. Esistenza di un piccolo numero di imprese sul mercato, cioè c’è un mercato molto concentrato cioè
con poche imprese che vi operano;
3. Interazione fra le imprese, cioè quando le imprese colludono fra di loro e non vanno di scontro e di
concorrenza agressiva.
Altri fattori possono essere se un azienda contralla le fonti necessarie alle materie prime.
Costo sociale del potere monopolistico

Nel monopolio il surplus è dato dall’area DEPM

In concorenza( P=C’) il surplus è dato dall’area DBA

I consumatori nel monopolio quindi perdono l’area B-PM-E-A

I produttori guadagnano PM-E-C e un altro pezzo e perdono il pezzo in arancio

La variazione del surplus sociale è una perdita secca di monopolio poiché dovuta al fatto che in quel settore
opera un monopolista e i prezzi (PM) sono più alti.

Sarà un mercato non acccessibile a tutti e si avrà una perdita sociale.

Perdita secca di monopolio=costi sociali del potere monopolistico

Monopolio naturale

Il monopolio naturale permette ad un’azienda di produrre di meno ad un costo superiore. Essa ha


economia di scala poiché CM e C’ in diminuzione sull’intera produzione.

Ma se il prezzo fosse regolamentato dallo Stato fino al punto rosa (RM=CM) produrrebbe la quantità
massima generando sempre profitto purchè inferiore, oltre quel punto non può andare perché avrebbe
profitto nullo RM>CM .

Monopolio bilaterale

E’ il caso in cui si ha un unico venditore e un unico acquirente cioè sia dal lato della domanda che
dell’offerta es. produttore di memorie specifiche e azienda che chiede quelle specifiche memorie.
Limitazioni del potere di mercato: leggi antitrust
Sono regole e normative che regolano la formazioni di monopolio e incentivano un’economia concorrenziale vietando azioni che possano limitare la
concorrenza poiché come studiato il monopolio riduce la produzione provocando una perdita secca e creando costi sociali.

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