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Anno Accademico 2021-2022

FRUIZIONE GUIDATA DEL


LIBRETTO D’OPERA

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PRESENTAZIONE DEL CORSO

Il presente corso, denominato Fruizione guidata del libretto d’opera, costituisce una proposta sino ad oggi inedita nei piani dell’offerta formativa dei
Conservatori di musica italiani e, più in generale, nell’ambito delle istituzioni accademiche.1
Si prefigge, infatti, di fornire allo studente i rudimenti necessari per un profilo professionale nuovo, precisamente quello di operatore idoneo ad
accompagnare e a guidare altri soggetti nella fruizione del libretto d’opera e, per estensione, dell’opera lirica.
Si prevede che tale competenza possa valere in tutti quei settori (educativi, e/o riabilitativi, e/o sanitari, etc.) in cui la fruizione del teatro musicale –
soprattutto se opportunamente pianificata e oculatamente calibrata in relazione alle specifiche esigenze del singolo uditorio –contribuisca in modo incisivo
a una più completa realizzazione intellettuale e umana della personalità e/o al benessere emotivo e psicofisico dei singoli individui (siano questi,
rispettivamente, discenti di varie età e di vario indirizzo, livello e grado scolastico, e/o persone che necessitino, a vario titolo, di particolare attenzione sul
piano pedagogico, assistenziale, riabilitativo, umano).
Dal momento che il corso, alla luce delle predette finalità, privilegerà un’impostazione incentrata prioritariamente su aspetti metodologici e, in subordine a
questi, tematici, le opere prescelte non saranno necessariamente trattate in una prospettiva storico- e drammaturgico-musicale – prospettiva per la quale si
rinvia ai corsi accademici obbligatori di Storia della musica, Poesia per musica e drammaturgia musicale e similari –, bensì in una chiave esemplificativa,
tesa, cioè, a prefigurare e a mostrare come ciascuna opera prescelta possa essere proposta in funzione delle esigenze del contesto specifico in cui il futuro
operatore specializzato si troverà ad operare.
Nondimeno, nel novero delle scelte possibili, saranno tenuti presenti i due principali generi di melodramma, vale a dire:

- il serio, in particolare quello di età classica, romantica e post-romantica;


- il genere comico sette-ottocentesco, almeno sino a Rossini (senza esclusione, però, di altri capolavori posteriori).

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L’idea originaria del presente corso nasce da un omonimo progetto di Maria Grazia Tosto, già depositato presso l’Ufficio Servizio II, Tutela del patrimonio bibliografico
e diritto d’autore del Ministero per i beni e le attività culturali, in data 2-5-2019 (Prot. n.: 0008818-P, Class.: 47-10-01/2), quindi iscritto nel Registro Pubblico Generale
delle opere protette (in virtù dell’articolo 103 della legge n. 633/1941, di cui agli articoli 30 e 31 del Regolamento di esecuzione).

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Saranno privilegiati – sia da parte del docente (in fase espositiva), sia da parte degli studenti (in fase di laboratorio) – i compositori ritenuti maggiori, quali
Mozart, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Mascagni, Leoncavallo, etc. Ciò anche in considerazione del fatto che la familiarità che le persone hanno con le
arie più celebri può costituire senz’altro un valido presupposto per tutte le tipologie di attività di fruizione guidata dell’opera lirica.
Si prevede che le ore del corso (18 in tutto) saranno equamente ripartite tra la prima fase – delle lezioni frontali, dedicate all’esposizione delle linee
metodologiche e alle ipotesi esemplificative avanzate dal docente –, e la seconda fase, di laboratorio, che rivestirà in seno al presente corso un’enorme
importanza, perché sarà dedicata alla predisposizione dei progetti individuali di guida alla fruizione dell’opera lirica.

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Possibili ambiti operativi e relativi possibili contesti e categorie di destinatari

Di seguito si focalizzano alcuni dei principali contesti e delle principali categorie di destinatari.

1) Ambito pedagogico e, più in generale, educativo.

Istituti o centri preposti all’istruzione e/o alla formazione, sia di soggetti più giovani (compresi i bambini di tutte le età), sia di adulti
(sino all’età più avanzata), in quest’ultimo caso nell’ambito di un’educazione permanente (altrimenti detta anche Lifelong learning).

2) Ambito socio-assistenziale.

- Istituti o centri preposti a promuovere attività in favore di persone con diversa abilità (congenita o non congenita, ma comunque
permanente) che particolarmente si giovino di sollecitazioni specifiche – mediante la musica e la parola, dunque il canto – in ambito
percettivo, motorio, verbale e comunicativo.

- Istituti o centri preposti a promuovere attività in favore di persone anziane, affette o non affette da patologie connesse con l’avanzamento
dell’età (declino cerebrale senile, difficoltà in ambito percettivo e motorio e nella verbalizzazione del pensiero, etc.).

- Istituti o centri preposti a promuovere attività di integrazione culturale, soprattutto per persone di origini straniere.

- Istituti o centri preposti a promuovere l’affrancamento individuale da stati di dipendenza soggettiva morbosa di vario genere (fisica e/o
psichica).

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3) Ambito riabilitativo.

- Istituti o centri (sanitari o non sanitari) preposti alla riabilitazione fisica o al supporto psicologico di persone colpite da particolari
affezioni fisiche, emotive, psichiche.

- Istituti o centri preposti alla detenzione penale di breve o lunga durata, per persone per le quali, a seguito di sentenze giudiziarie, si
prevedano o non si prevedano future reintegrazioni nel tessuto sociale (carceri minorili, altri tipi di carceri).

4) Altri istituti o centri compresi o non compresi nei succitati ambiti.

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Precisazioni metodologiche

Valutazione ed economia dei tempi a disposizione.

Compito preliminare di ciascun operatore esperto in fruizione guidata del libretto d’opera e dell’opera lirica consisterà nel compiere dapprima
un esame attento del contesto in cui prevede di intervenire e delle finalità che si prefigge di perseguire.
Ferma restando la sua possibilità di rimodulare in itinere il proprio progetto, alla luce del quadro delle risposte e delle reazioni che questo
riceverà all’atto della realizzazione, è raccomandabile che tenga ben presente in anticipo sia la durata di ogni singolo incontro, sia il numero
complessivo degli incontri; ciò al fine di economizzare il tempo disponibile in funzione del risultato finale che intende conseguire.
Inoltre, la predeterminazione temporale dovrà tener conto della scelta ritenuta più opportuna in relazione al contesto e alle esigenze dei
destinatari.
È raccomandabile, pertanto, che si stabilisca con debito anticipo se si intenda proporre la fruizione della/le opera/e prescelta/e solo
parzialmente, cioè attraverso passi oculatamente scelti, o integralmente, dunque senza esclusione alcuna di atti o scene.
Nel primo caso, occorrerà individuare, sempre con massima oculatezza, i passi da proporre, prima ancora di decidere il modo in cui farlo.

Il criterio e la debita valorizzazione del libretto, oltre che del canto.

Sia nell’uno che nell’altro caso (ossia di proposta di fruizione parziale o integrale), comunque, si dovrà decidere il criterio fondamentale che
si intenderà adottare in relazione alle specifiche finalità da perseguire.
Sia nell’uno che nell’altro caso occorre prevedere che il libretto rivestirà un’enorme importanza, sia come insieme di parole dotate di senso e
destinate ad andare congiunte con la musica nel canto (intonato e/o semplicemente ascoltato), sia come insieme di significati che delineano
stati d’animo, azioni, dunque vicende umane e, per usare un termine impiegato sovente in riferimento ai personaggi delle opere teatrali,
peripezie, con i rispettivi salvataggi o catastrofi finali.

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I metodi

La scelta dei metodi è anch’essa un compito delicato e complesso, ma anche quello su cui deve convergere l’attenzione, giacché condiziona in
modo forse più significativo la risposta da parte dei destinatari alle proposte degli operatori e gli effetti che, in relazione alle specifiche esigenze
di questi ultimi, si potranno ottenere.
Solo per rendere un’idea delle possibilità e delle differenze che intercorrono fra l’una e l’altra di queste si pensi di dover proporre la fruizione
di Rigoletto nei seguenti due contesti:

1) in un contesto carcerario;
2) in un centro per soggetti sottoposti a trattamento riabilitativo nella pronuncia e nell’uso della parola.

1) Nel primo caso – alla luce del fatto che ci si rivolge a persone che, secondo la nostra ipotesi, potrebbero aver commesso reati anche
molto gravi – sarà opportuno dare maggiore rilievo all’argomento, progettando di illustrarlo nei dettagli, mostrando l’intera vicenda
umana di Rigoletto almeno in tutte le seguenti sue condizioni:

- quale soggetto incline al male, al punto di essere capace di compiere le azioni più lesive per gli altri con spregiudicato cinismo
- al tempo stesso, però, anche come persona resa tale dalle avversità, cioè da un concorso di cause naturali e sociali tutt’altro che
favorevoli all’esplicazione della sua facoltà di scegliere e di realizzarsi come soggetto libero nelle scelte, artefice, almeno in parte, del
proprio destino;
- in ogni caso, come essere umano capace di teneri affetti, primo fra tutti un sentimento paterno profondo e intenso;
- dunque come persona che, dopo aver preso coscienza della gravità del male che ha sinora compiuto e della sofferenza che ha inflitto
agli altri, prova risentimento verso chi specula sulla sua condizione, traendo profitto dalla sua abiezione morale;
- come persona che, pertanto, si pente, si ravvede, e delibera di cambiare vita, divenire un altro uomo;
- quindi come uomo che, a dispetto di tale decisione, perché indotto da un’ennesima, più grave ingiustizia subita, finisce per affondare
“i piedi” nel male, architettando un assassinio per vendetta;

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- al termine come chi, proprio perché preda di un proposito vendicativo cieco, rimane vittima di se stesso, finendo per trascinare anche
la persona che ha più a cuore, Gilda, sua figlia, nella catastrofe che su di lui si abbatte inesorabile in ragione della sua ostinazione e
della sua cecità.

Il libretto, come si diceva, sarà sottoposto ad attenta lettura e parafrasi dei versi, accompagnate da focalizzazione di certi passaggi
cruciali e da riflessioni su tali contenuti in virtù della rilevanza che rivestono nell’accadimento il tema del male (nelle scelte umane,
nella società, nel destino, etc.) e dell’inesorabilità dell’espiazione; solo in un secondo tempo si potrebbe procedere alla fruizione audio-
video di quei passi o dell’intera opera.

2) Nel secondo caso, invece, cioè qualora la fruizione della stessa opera dovesse essere proposta a persone per le quali fossero stati previsti
dei percorsi riabilitativi incentrati sulla pronuncia e sulla verbalizzazione, sarebbe forse più opportuno – pur non escludendo affatto, a
priori, la possibilità di un’illustrazione dell’intera vicenda – scegliere delle arie “orecchiabili” perché più cantabili e celebri, leggerne
il testo scandendo bene le parole, promuoverne la ripetizione, quindi proporne l’ascolto nella forma cantata, infine sollecitare la
riproduzione vocale di quel canto.

Quale che sia il contesto in cui il discente immaginerà di operare, sarà indispensabile non solo che conosca molto bene l’opera prescelta a
seguito di un attento studio, ma anche che abbia letto almeno un valido testo specialistico idoneo a rendere un’idea precisa, anche a “profani”,
cioè a persone sprovviste di una formazione di carattere sanitario (medico, infermieristico, assistenziale), delle affezioni da cui sono interessati
i destinatari della sua proposta e dei modi consigliati, perché ritenuti più adeguati, per ottenere i risultati auspicati.

Proprio in riferimento a quest’ultimo caso, ma anche per una molteplicità di altri spunti che contiene e che sono da ritenersi preziosi anche in
casi molto diversi da questo, ci si permette qui di consigliare il seguente contributo:

- OLIVER SACKS, Musicophilia. Tales of Music and the Brain, 2007 e 2008; traduzione italiana di Isabella Blum,
con il titolo Musicofilia, edizione Adelphi, Milano 2012 (2008, 2009). (Cfr. scheda allegata alle presenti dispense n. 1.)

Interessantissime le seguenti parole di Oliver Sacks sulla prospettiva dei benefici conseguibili attraverso il canto nel caso di disfasie e/o afasie:

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Noi siamo una specie linguistica – ricorriamo al linguaggio per esprimere qualsiasi pensiero e di solito ne possiamo disporre in modo immediato. Per
chi è colpito dall’afasia, però, l’incapacità di comunicare verbalmente può produrre una frustrazione e un isolamento quasi intollerabili: a peggiorare
le cose, poi, costoro sono spesso trattati dagli altri come degli idioti – quasi delle non persone – perché non riescono a parlare. Molto di tutto questo
può cambiare, grazie alla scoperta che questi pazienti sono in grado di cantare: cantare non solo melodie, ma anche le parole di opere, inni o canzoni.2

Per estensione, si potrà ipotizzare che si possano trarre benefici da proposte fatte nei modi anzidetti nell’ambito della sindrome di Parkinson,
che provoca contemporaneamente difficoltà motorie e di articolazione verbale, o nel caso di certe forme di demenza (demenza senile, per
esempio). (Cfr. allegato alle dispense n. 1)
A proposito della sindrome di Parkinson e nel parkinsonismo in genere, è da tenere presente che Oliver Sacks fu un pioniere sia nella
sperimentazione della L-Dopa (o Levodopa) sia nella scoperta dei possibili benefici della musicoterapia in tale ambito.
A tal riguardo si tenga presente anche il seguente suo contributo:

- OLIVER SACKS, Awakenings, 1973; traduzione di Andrea Salmaggi, con il titolo Risvegli, Adelphi, Milano, 1991 (1987).

Egli vi racconta le storie personali di coloro che furono vittime negli anni Venti dell'epidemia di encefalite letargica. Sacks tentò di aiutare
nella seconda metà degli anni Sessanta alcuni di questi pazienti ancora in vita, ricoverati al Beth Abraham Hospital nel Bronx, a New York,
dove lavorava. Era una struttura di lungodegenza in cui erano ospitate persone affette da una particolare patologia neurologica affine alla
malattia di Parkinson, ma di forma più grave e debilitante, originata appunto dall'epidemia di encefalite letargica verificatasi durante il periodo
1916-1927. Il trattamento sperimentale usato, l'allora nuovo farmaco L-Dopa, e le singolari reazioni di questi individui sono raccontati
vividamente nel libro.

Nel 1982 il drammaturgo Harold Pinter ne trasse ispirazione per scrivere A Kind of Alaska, un'opera teatrale in un atto. Ma fu la fortunata
versione cinematografica dal titolo omonimo del 1990 a dare grande fama al tema e all'autore. Diretto dalla regista Penny Marshall, il film,
liberamente tratto dal libro, presenta il dottor Sacks, interpretato da Robin Williams, mentre è Robert De Niro a impersonare uno di questi
sfortunati pazienti.3

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OLIVER SACKS, Musicophilia. Tales of Music and the Brain, 2007 e 2008; traduzione italiana di Isabella Blum,
con il titolo Musicofilia, edizione Adelphi, Milano, 2012 (2008, 2009)., pp. 275 s.
3
Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Risvegli_(saggio).

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Gli strumenti

Oltre agli strumenti di riproduzione audio-video (compresi computer, connessioni internet, amplificatori, etc.), ci si avvarrà di contributi
specialistici (in formato cartaceo o digitale), dispense e relativi allegati, anche questi sia in formato cartaceo che digitale.4

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. È in preparazione e di imminente pubblicazione anche una guida didattica collegata al presente progetto, a cura della scrivente: articolata in agili volumi e tomi, potrà
fungere da supporto e complemento per il progetto stesso, offrendosi come valido sussidio concreto per i corsi ad esso afferenti di futura realizzazione. Quanti fossero a
ciò interessati – in primo luogo gli stessi destinatari del progetto, in quanto operatori di settore – vi potranno trovare, infatti, delle argomentazioni (talora più articolate,
talora invece più essenziali, al punto da rasentare la schematicità), su singoli grandi capitoli della storia del teatro musicale e, unitamente a queste, anche delle disamine,
ora solo parziali, ora, viceversa, più ampie, approfondite ed esaustive sul piano critico, dei molteplici aspetti drammaturgici, formali e semantici del testo poetico (il
libretto), sia pur limitatamente ad alcuni dei principali capolavori che la storia del melodramma di tutti i tempi annovera. Come si chiarirà nelle sezioni introduttive della
citata guida (dunque, nei volumi e tomi che la compongono), le sue specifiche finalità sono tali da giustificare sia il carattere sintetico che ne contraddistingue le singole
trattazioni, sia l’esiguità dei melodrammi presentati quali campioni idonei per un’esperienza di fruizione guidata del libretto d’opera. Nondimeno le sinossi, come pure si
vedrà, non mancheranno di indugiare, qua e là, su alcune opere in particolare, per dare spazio ad analisi formali più dettagliate e a riflessioni di carattere letterario,
musicologico, filosofico, antropologico, sociologico, etc.; oppure su singoli aspetti del contenuto, individuati e messi a fuoco in relazione a specifiche esigenze
argomentative; in ogni caso, nulla più che spunti metodologici ulteriori affinché i futuri operatori possano formarsi un’idea di quanto ampia sia la gamma degli strumenti
e delle risorse a loro disposizione. Sia il presente progetto, sia la Guida in volumi e tomi che ad esso si affianca, pertanto, rispondono al proposito di fornire un prototipo
operativo, al servizio di docenti, divulgatori, discenti, uditori, etc., ciascuno impegnato dalla rispettiva posizione e con la propria specifica mansione, in percorsi di
conoscenza o di studio aventi il fine di formare delle categorie di “operatori di settore”, vale a dire, lo si ribadisce per massima chiarezza, di un personale idoneo ad agire
con competenza nel campo della “fruizione guidata dell’opera lirica”, sia pur in modo diversificato in base al bagaglio culturale di ciascun aspirante, nonché in base alla
versatilità di questo e comunque nel rispetto delle esigenze e delle scelte più personali.

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