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Myricae
E’ una raccolta dei primi componimenti scritti dal 1890. Sono 156 liriche
ispirate alla cultura classica. Mirycae è il nome latino di un arbusto: le
tamerici. Nella 4° ecloga di Virgilio (bucoliche) c’è una frase importante che
Virgilio rivolge alle muse «Non omnis arbusta iuvant humilsque mirycae»
nella prefazione dell’Eneide (trad.: Non a tutti giovano gli arbusti e le umili
tamerici). Il senso risiede nella volontà di Virgilio di discorrere dei grandi tem
ed argomenti senza affidarsi alle quotidiane sottigliezze .
I Temi:
La Natura; è intesa sia come paesaggio che come simbolo. Essa non è solo
sfondo della vita del poeta ma per la prima volta viene colta nella sua
accezione lavorativa. Si tratta di una natura reale, anche se non realista,
infatti, l’autore parlerà spesso dei lavoratori e pur cogliendoli nella loro
quotidianità non rinuncerà all’aspetto bucolico - idilliaco. Verga, invece,
denunciava le privazioni che caratterizzavano la vita dei campi.
Il nido familiare; inaugura tale tema nella lirica X Agosto. Nucleo tematico
della produzione Pascoliana è il tema del «nido» familiare, che si eleva a vero
contrassegno della sua poetica. Come segnalato dall’autorevole critico,
Giorgio Barberi Squarotti, esso si propone come domicilio sicuro e inviolabil
entro cui il poeta realizza la propria serenità ed equilibrio. Un luogo, quindi,
vitale per il poeta da cui è quasi peccaminoso allontanarsene, anche se
tuttavia, non coincide nella forma del matrimonio, bensì nel nucleo originari
cementato dai vincoli sangue e dal dovere degli affetti. Una sorta di eremo
preservato dall’innocenza e luogo di affetti autentici entro cui ci si può
rifugiare dalla società fredda e disincantata, manchevole di ogni intimo
rapporto umano. In tal senso, quindi, avverte il critico, si può ravvisare per
analogia, il nazionalismo del poeta per cui l’Italia e quindi gli italiani, legati
dalla medesima “italianità”, rappresentano un altro «nido» percepibile
nell’idea di nazione.
Tema della fratellanza; La solidarietà intesa come comunanza con gli altri
uomini, la condivisione delle tendenze comuni. Tuttavia, non è la “social
catena” della Ginestra leopardiana. Infatti, nella lirica di Leopardi la
solidarietà umana era finalizzata a sconfiggere la natura. In Pascoli, invece,
l’obbiettivo è sconfiggere gli altri uomini cattivi, per coalizzarsi contro di loro
Non c’è all’interno di Pascoli una poesia teistica e provvidenziale, poiché non
è citato alcun Dio. Tuttavia, c’è un senso incombente della malvagità e della
crudeltà dell’uomo