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OPERE E
1813 – 1847: Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente.
1818: il mondo come volontà e rappresentazione.
1836: la volontà della natura.
1846: i due problemi fondamentali dell’etica.
1851: parerga e paralipomena.
FILOSOFIA A
SULLA QUADRUPLICE RADICE DEL PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE
• Riflessione sul funzionamento della facoltà conoscitiva.
• SCOPO: indagare le dinamiche del conoscere e la natura delle cose.
• La conoscenza presuppone il principio di ragion sufficiente (per ogni effetto c’è una causa).
a posteriori, noi uomini possiamo solo individuare ragioni sufficienti a spiegare perché in una
determinata circostanza si è manifestato un determinato fatto.
Si applica solo ai giudizi (soggetto + predicato). Fenomeno = Realtà.
Non può individuare le cause della realtà. Fenomeno = Rappresentazioni.
La conoscenza non può andare oltre la rappresentazione.
• La conoscenza umana si occupa di intuizioni empiriche definite complete, perché
comprendono l’elemento formale (spazio-tempo) e quello materiale (causa-effetto).
• Elemento formale + elemento materiale = MONDO
Il corpo usa l’elemento formale per percepire il mondo.
L’intelletto usa l’elemento materiale per percepire il mondo.
4 RADICI:
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DEL DIVENIRE: riguarda le cause dei cambiamenti
nel mondo fisico. (fisica, chimica e geologia).
Le cose mutano e passano da cause a effetti (ex: condensazione – pioggia).
modo di intuire i fenomeni e il mondo come rappresentazione (le cose ci appaiono in uno
spazio, un tempo e un rapporto di causa e effetto con altre cose).
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DEL CONOSCERE: usato nel ragionamento che
trae conclusioni da alcune premesse (logica, zoologia, botanica e mineralogia).
Meccanismo che lega premesse e conclusioni (ex: ogni uomo è mortale, Socrate è un uomo,
Socrate è mortale)
principio alla base del pensiero.
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DELL’ESSERE: origine di tutto ciò che esiste,
quindi lo spazio-tempo (matematica).
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DELL’AGIRE: motivi delle azioni compiute dagli
uomini (storia, psicologia e etica).
agire originato dalla volontà.
VOLONTÀ
• Origine di tutto, eterna e immutabile.
• Forza cieca che muove il mondo.
• Forza inconoscibile (Noumeno).
• Dolore di vivere che accomuna tutti: tutti sono sottomessi a lei e non si possono opporre.
• Processo disordinato e svincolato dal principio di causalità: non ha né uno scopo né una causa.
• Non è soggetta al principium individuationis e alla dimensione spazio-temporale.
• Volontà si oggettivizza fenomeno (mondo/oggetti).
• L’oggettivazione avviene in 2 fasi: forme eterne e immutabili (idee) e la realtà.
Forme eterne e immutabili: categorie generali, modelli di tutte le cose di cui il mondo è una
copia.
Realtà: basata su una gerarchia (basso: cose inanimate; alto: uomo).
FENOMENO NOUMENO
KANT › Realtà percepibile con i › Cosa in sé.
sensi. › Non conoscibile.
› Conoscibile attraverso le
categorie.
› Oggettivo.
SCHOPENHAUER › Pura apparenza. › Volontà.
› Realtà percepibile. › Inconoscibile.
› Rappresentazione della › Forza che muove tutto senza
Volontà. però poter essere percepita.
VELO DI MAYA
• Velo di Maya: velo di natura illusoria che separa gli esseri umani dall’essenza del mondo
(Volontà).
• Con la sofferenza e il dolore gli uomini possono squarciare il velo di Maya e cogliere la
Volontà.
• Squarciae il velo = prendere conoscenza del mondo.
vedersi vivere (cielo di carta)
ASCESI (Noluntas): l’uomo sapiente aspira a conoscere l’essenza delle cose e a superare i
limiti dell’esperienza.
Egli vuole liberarsi dei propri bisogni, e quindi della Volontà.
Liberandosi della Volontà si libera del dolore ed entra in uno stato di indifferenza.
NO suicidio, perché nega la coscienza in modo violento e distrugge la coscienza.
Per liberarsi del dolore bisogna elevarsi oltre le passioni e i desideri, raggiungendo una
condizione di pace e di assenza di turbamento (ASCESI).
si ottiene con la lacerazione del velo di Maya.
Si tratta di una condizione ascetica che rappresenta un’elevazione oltre i limiti dell’umano e
una soppressione del desiderio.
comporta la fine dell’individualità.
si tratta di noluntas, cioè negazione della volontà di vivere, quindi una pace imperturbabile.
Questa condizione del nulla è una condizione di pienezza e appagamento.