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VITA A

• 1788: nasce a Danzica.


• Studiò per diventare banchiere come il padre, ma alla sua morte si dedicò alla filosofia.
• Studiò all’università di Gotinga.
• 1811: si trasferisce a Berlino.
• Studiò presso Fichte.
• 1813: laurea.
• 1814: va a Dresda.
• 1820: insegna presso l’università di Berlino.
• 1831: si reca a Francoforte.
• 1860: morte a Francoforte.

OPERE E
 1813 – 1847: Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente.
 1818: il mondo come volontà e rappresentazione.
 1836: la volontà della natura.
 1846: i due problemi fondamentali dell’etica.
 1851: parerga e paralipomena.

FILOSOFIA A
SULLA QUADRUPLICE RADICE DEL PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE
• Riflessione sul funzionamento della facoltà conoscitiva.
• SCOPO: indagare le dinamiche del conoscere e la natura delle cose.
• La conoscenza presuppone il principio di ragion sufficiente (per ogni effetto c’è una causa).
 a posteriori, noi uomini possiamo solo individuare ragioni sufficienti a spiegare perché in una
determinata circostanza si è manifestato un determinato fatto.
 Si applica solo ai giudizi (soggetto + predicato). Fenomeno = Realtà.
 Non può individuare le cause della realtà. Fenomeno = Rappresentazioni.
 La conoscenza non può andare oltre la rappresentazione.
• La conoscenza umana si occupa di intuizioni empiriche definite complete, perché
comprendono l’elemento formale (spazio-tempo) e quello materiale (causa-effetto).
• Elemento formale + elemento materiale = MONDO
 Il corpo usa l’elemento formale per percepire il mondo.
 L’intelletto usa l’elemento materiale per percepire il mondo.

4 RADICI:
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DEL DIVENIRE: riguarda le cause dei cambiamenti
nel mondo fisico. (fisica, chimica e geologia).
 Le cose mutano e passano da cause a effetti (ex: condensazione – pioggia).
 modo di intuire i fenomeni e il mondo come rappresentazione (le cose ci appaiono in uno
spazio, un tempo e un rapporto di causa e effetto con altre cose).
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DEL CONOSCERE: usato nel ragionamento che
trae conclusioni da alcune premesse (logica, zoologia, botanica e mineralogia).
 Meccanismo che lega premesse e conclusioni (ex: ogni uomo è mortale, Socrate è un uomo,
Socrate è mortale)
 principio alla base del pensiero.
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DELL’ESSERE: origine di tutto ciò che esiste,
quindi lo spazio-tempo (matematica).
• PRINCIPIO DI RAGION SUFFICIENTE DELL’AGIRE: motivi delle azioni compiute dagli
uomini (storia, psicologia e etica).
 agire originato dalla volontà.

• Nessuno conosce la realtà.


• Il principio di causalità riguarda solo le dinamiche fenomeniche (ex: causa del mondo
sconosciuta).
• Il soggetto è dato dalla conoscenza e non può diventare oggetto: non è rappresentabile ma si
trova nella rappresentazione (ex: Volontà).
• Il soggetto non segue le leggi di causalità, ma agisce in base a motivazioni.
• Motivo: conosciuto dal soggetto dall’interno e in modo immediato.

RAPPRESENTAZIONE DEL MONDO


• Il mondo è una rappresentazione della Volontà secondo una motivazione.
• La Volontà non si manifesta in un fenomeno (ma nell’atto di agire).
• Le cose esistono nella misura in cui sono conosciute.
• Mondo: rappresentazione del soggetto conoscente (Volontà).
• La rappresentazione è “oggetto per soggetto”.
 non esiste di per sé. Deriva dall’attività del soggetto. Legata sia al soggetto sia all’oggetto.
- Il soggetto (IO) non è oggetto della conoscenza poiché si trova fuori dal fenomeno che osserva.
 per conoscere il soggetto questo deve diventare oggetto (cosa impossibile).
- Il nostro modo di rappresentare il mondo comporta sempre e in modo automatico la forma a priori
della casualità (elementi formali + materiali).

• La realtà è organizzata secondo le cause.


• Anche nei sogni spesso ci sono connessioni causali.
• La vita è un “lungo sogno”.
 la vita ha una maggiore continuità e coerenza rispetto ai sogni, ma è illusoria tanto quanto i
sogni (vita > continuità e coerenza; vita = sogni x illusione).
• rappresentazione fenomenica = illusione.
• Corpo: oggetto delle rappresentazioni, ma è l’oggetto tramite il quale entriamo in contatto con
gli altri oggetti.
• Corpo = rappresentazione immediata del soggetto.
 oggetto x soggetto.
• All’interno del corpo passano le emozioni.  attraverso le emozioni noi compiamo il volere del
soggetto (Volontà).

VOLONTÀ
• Origine di tutto, eterna e immutabile.
• Forza cieca che muove il mondo.
• Forza inconoscibile (Noumeno).
• Dolore di vivere che accomuna tutti: tutti sono sottomessi a lei e non si possono opporre.
• Processo disordinato e svincolato dal principio di causalità: non ha né uno scopo né una causa.
• Non è soggetta al principium individuationis e alla dimensione spazio-temporale.
• Volontà  si oggettivizza  fenomeno (mondo/oggetti).
• L’oggettivazione avviene in 2 fasi: forme eterne e immutabili (idee) e la realtà.
 Forme eterne e immutabili: categorie generali, modelli di tutte le cose di cui il mondo è una
copia.
 Realtà: basata su una gerarchia (basso: cose inanimate; alto: uomo).

FENOMENO NOUMENO
KANT › Realtà percepibile con i › Cosa in sé.
sensi. › Non conoscibile.
› Conoscibile attraverso le
categorie.
› Oggettivo.
SCHOPENHAUER › Pura apparenza. › Volontà.
› Realtà percepibile. › Inconoscibile.
› Rappresentazione della › Forza che muove tutto senza
Volontà. però poter essere percepita.

VELO DI MAYA
• Velo di Maya: velo di natura illusoria che separa gli esseri umani dall’essenza del mondo
(Volontà).
• Con la sofferenza e il dolore gli uomini possono squarciare il velo di Maya e cogliere la
Volontà.
• Squarciae il velo = prendere conoscenza del mondo.
 vedersi vivere (cielo di carta)

VITA COME DOLORE (pendolo)


• vita = sofferenza.
• Dolore è persistente, il piacere fugace.
• “La vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia”.
 Il desiderio è una tensione della volontà e nasce da una privazione
 Il soggetto soffre finché un bisogno non è soddisfatto
 L’appagamento produce un piacere solo temporaneo ed è il punto di partenza di una nuova
tensione
 Per colpa degli ostacoli che si frappongono al desiderio nasce nel soggetto il dolore
 La tensione della volontà è senza fine, il dolore prevale sul piacere e per questo il piacere è
solo una piccola pausa in una vita di dolore
 Il dolore è inevitabile e riguarda tutti.
 La consapevolezza del dolore accresce la sofferenza: l’uomo, che è più consapevole del suo
dolore rispetto agli altri esseri, è la creatura più infelice e nell’uomo di genio l’infelicità è
massima.
 La soddisfazione causa noia, come la privazione causa dolore.

• Pendolo: dolore  appago il desiderio  noia  desiderio di altro  dolore.


• Storia: non è retta da un piano razionale e non ha scopo. (regno del caso e della violenza).
• Società: patetico tentativo di solidarizzare la dimensione del dolore di vivere che accomuna
tutti gli uomini.
• Amore: desiderio di sopravvivere (istinto procreativo e consolazione nel dolore).
 Da qui nasce l’esigenza umana di fuggire alla Volontà, xkè porta dolore.
 Dolore = vita; fine del dolore = fine della vita.
VIE DI FUGA DALLA VOLONTÀ
 ARTE: propone una visione universale delle cose priva di dolore.
 Fa uscire momentaneamente dalla realtà.
 Si basa sulla contemplazione delle idee.
 Fatta da GENIO, cioè una persona con una sensibilità maggiore e che può liberarsi dalla sua
personalità per farsi specchio del mondo.
 Il soggetto che contempla l’opera d’arte (oggetto) si libera dell’individualità e della
particolarità, e quindi della schiavitù della Volontà e riesce a comprendere la conoscenza pura in
quell’istante.
 LIBERAZIONE MOMENTANEA E RISERVATA A POCHI.
 Le arti sono disposte in modo gerarchico: (basso: architettura; alto: pittura, scultura, poesia,
musica).
 musica = immagine di Volontà.

 ETICA: responsabilità e compassione nei confronti del prossimo.


 Ogni soggetto assume come proprie le sofferenze altrui e sviluppa un senso di solidarietà.
 Giustizia eterna: fatto che il dolore del mondo colpisce tutti.
 non ci sono differenze fra carnefice e vittima.
 LIBERTÀ = non esiste. Se tutto è espressione di Volontà, non c’è una libertà vera e propria,
ma solo una libertà da… che deriva dalla consapevolezza del dolore del mondo.
 Dalla consapevolezza del dolore nasce la compassione.
 AMORE PURO: amore disinteressato verso gli altri; sono in grado di mettere sullo stesso
piano me stesso e gli altri, e di condividere il dolore.

 ASCESI (Noluntas): l’uomo sapiente aspira a conoscere l’essenza delle cose e a superare i
limiti dell’esperienza.
 Egli vuole liberarsi dei propri bisogni, e quindi della Volontà.
 Liberandosi della Volontà si libera del dolore ed entra in uno stato di indifferenza.
 NO suicidio, perché nega la coscienza in modo violento e distrugge la coscienza.
 Per liberarsi del dolore bisogna elevarsi oltre le passioni e i desideri, raggiungendo una
condizione di pace e di assenza di turbamento (ASCESI).
 si ottiene con la lacerazione del velo di Maya.
 Si tratta di una condizione ascetica che rappresenta un’elevazione oltre i limiti dell’umano e
una soppressione del desiderio.
 comporta la fine dell’individualità.
 si tratta di noluntas, cioè negazione della volontà di vivere, quindi una pace imperturbabile.
 Questa condizione del nulla è una condizione di pienezza e appagamento.

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