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La sua tragica fine è descritta dal nipote Plinio il Giovane in una famosa lettera a Tacito.
Da lui si apprendono anche altri particolari della sua biografia e della sua personalità di
integro ufficiale e di appassionato infaticabile studioso e ricercatore.
OPERE
Possediamo solo Naturalis historia, ma ne ha scritte molte altre a noi mai arrivate.
DE IACULATIONE EQUESTRI
Piccolo trattato sulle tecniche di combattimento a cavallo.
DE VITA POMPONII SECUNDI
Biografia dell'amico, forse affine al De vita Iulii Agricolae di Tacito.
BELLA GERMANIAE
Opera storica.
20 libri sulle “Guerre Germaniche”.
Usata poi da Tacito come fonte della Germania.
STUDIOSUS
Trattato in 6 libri vicino alla Institutio oratoria di Quintiliano.
Manuale scolastico per gli studenti di retorica.
DUBIUS SERMO
Manuale di grammatica che esamina i problemi e le tendenze del gusto linguistico a
Roma.
Fu celebre, ed è stato utilizzato e citato anche dai grammatici di tarda età imperiale.
A FINE AUFIDI BASSI
Una delle opere maggiori di Plinio.
Racconta la storia di Roma dal 50 al 70 d.C. (da Claudio a Vespasiano).
si tratta di un periodo "scottante".
Opera di orientamento favorevole alla dinastia flavia.
Per evitare accuse di servilismo, non fu pubblicato.
NATURALIS HISTORIA
Scritta nel 77 / 78 d.C.
77 / 78 d.C.
Si compone di 37 libri. 37 libri di tradizione enciclopedica, con disegni e dati.
È la summa delle conoscenze che Plinio trasse FILOSOFIA: stoicismo di mezzo.
dalla lettura di 100 autori diversi, e inserisce STILE: molti dettagli, mancanza di rigore
nozioni ignorate dai suoi predecessori. metodologico (=non divide informazioni attendibili e
Opera della tradizione enciclopedica, con vastità non attendibili), serio.
di disegno e abbondanza di dati. SCOPO: trasmettere il sapere ai posteri.
L’opera è suddivisa in: LINGUAGGIO: uso di termini tecnici, atteggiamento
o Epistola dedicata a Tito (futuro non del tutto acritico, accentuato moralismo e timore
superstizioso.
imperatore).
l'autore afferma che a causa
dell'argomento scelto non può attribuire al suo testo pregi letterari (termini tecnici
che il Purismo classico escludeva dalla letteratura elevata).
o Libro 1: indice generale e bibliografia.
o Libro 2: cosmologia e geografia fisica.
presenza di divagazioni magico-astrologiche di derivazione orientale.
o Libri 3-6: geografia.
o Libro 7: antropologia.
o Libri 8-11: zoologia.
o Libri 12-19: botanica.
o Libri 20-32: medicina.
o Libri 33-37: metallurgia, mineralogia, storia dell'arte.
Abbraccia tutti gli aspetti del regno della natura (cosmologia, astronomia, geografia…).
Nelle prefazioni e nelle digressioni, affiora un accentuato moralismo sull'avidità di
ricchezze e di una continua ricerca del lusso e del piacere.
Il suo atteggiamento antitecnologico gli impone di non superare i limiti della natura (usare
medicine asiatiche o arabe, scalare le montagne…).
FORTUNA
L'opera “Naturalis Historia” fu una fonte inesauribile di dati e di notizie per gli antichi.
Nel Medioevo fu usata come testo scolastico.
Nel periodo dal ’300 al ’500 venne analizzata dagli Umanisti, e la sua considerazione
cambia.
molti errori vennero attribuiti ai copisti medievali, ma ci sono anche molte notizie inesatte.