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Data la reazione:
SVOLGIMENTO
Scrivendo i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti nella reazione si arriva ad
un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni. Ci serve pertanto una quinta
equazione per rendere determinato il sistema e ottenere così un’unica soluzione; possiamo utilizzare
a tale scopo l’informazione che ci viene data, secondo cui i 2/3 del carbonio fornito vengono
inglobati nella biomassa.
Quindi, ponendo 1 mol di substrato, se la biomassa assimila i 2/3 del carbonio fornito, si ha che:
16 ∙ 2/3=4,4 ∙ c → c=2,424
Dai bilanci di materia sui singoli elementi ricaviamo gli altri coefficienti stechiometrici:
Calcoliamo, ora, i fattori di resa Y X / S eY X / O che, per definizione, sono dati dalle seguenti relazioni:
gX
Y X / S=
gS
gX
Y X / O=
g O2
PM (S) c c ∙ PM ( X)
Y 'X / S=Y X / S ∙ = →Y X /S =
PM (X ) 1 1 ∙ PM (S)
PM (O2 ) c c ∙ PM ( X )
Y 'X / O=Y X /O ∙ = → Y X /O =
PM ( X ) a a ∙ PM (O2)
1
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Sostituendo questi valori nelle espressioni trovate, otteniamo per le rese i seguenti valori:
2,424 ∙ 91,34 gX
Y X / S= =0,98
226 gS
2,424 ∙ 91,34 gX
Y X / O= =0,56
12,428 ∙ 32 g O2
2
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Data la reazione:
SVOLGIMENTO
Scrivendo i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti nella reazione, si arriva ad
un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni. Ci serve pertanto una quinta
equazione per rendere determinato il sistema e ottenere così un’unica soluzione; possiamo utilizzare
a tale scopo l’informazione che ci viene data, secondo cui i 2/3 del carbonio fornito vengono
inglobati nella biomassa.
Quindi, ponendo 1 mol di substrato, se la biomassa assimila i 2/3 del carbonio fornito, si ha che:
6 ∙ 2/3=4,4 ∙ c → c=0,909
Dai bilanci di materia sui singoli elementi ricaviamo gli altri coefficienti stechiometrici:
Calcoliamo, ora, i fattori di resa Y X / SeY X / Oche, per definizione, sono dati dalle seguenti relazioni:
gX
Y X / S=
gS
gX
Y X / O=
g O2
PM (S) c c ∙ PM ( X)
Y 'X / S=Y X / S ∙ = →Y X /S =
PM (X ) 1 1 ∙ PM (S)
PM (O 2 ) c c ∙ PM ( X )
Y 'X / O=Y X /O ∙ = → Y X /O =
PM ( X ) a a ∙ PM (O 2)
3
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0,909 ∙ 91,34 gX
Y X / S= =0,46
180 gS
0,909 ∙ 91,34 gX
Y X / O= =1,76
1,473 ∙ 32 g O2
Si osserva che per la biomassa considerata, la stessa sia in questo che nel precedente esercizio, il
substrato migliore è l’idrocarburo C16H34, rispetto al quale abbiamo calcolato una resa del 98%
contro il 46% del glucosio.
4
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Data la reazione:
SVOLGIMENTO
Ancora una volta andiamo a scrivere i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti
nella reazione, da cui otteniamo un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni.
La quinta equazione, necessaria per rendere determinato il sistema, ci viene fornita dalla
conoscenza del quoziente respiratorio R.Q., che è definito come rapporto tra la concentrazione di
CO2 prodotta e la concentrazione di O2 consumato:
e
R .Q .=
a
a=1,94
b=0,77
c=3,87
d=3,68
e=2,13
5
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Si consideri un processo di crescita microbica, dove il substrato viene metabolizzato per produrre
una cellula. Il processo è regolato dalla seguente reazione:
C H 2 O+ bN H 3+ a O2 → cC H α O β N γ +dC O2 +e H 2 O
Da analisi eseguite con un analizzatore elementare, sono note le seguenti composizioni massiche:
Carbonio: 47%
Idrogeno: 3%
Ossigeno: 28%
Azoto: 10%
Ceneri: 13%
SVOLGIMENTO
Noto che il peso atomico del carbonio è 12 u.m.a, quello dell’idrogeno è 1, quello dell’ossigeno 16
e quello dell’azoto 14, si ha:
0,47
C=47 % → =0,039
12
0,02
H=2 % → =0,02
1
0,28
O=28 % → =0,0175
16
0,1
N=10 % → =0,0071
14
Normalizziamo dividendo tutto per il coefficiente del carbonio ottenendo la seguente formula bruta
per la biomassa:
Adesso si può bilanciare la reazione, effettuando i bilanci di materia sui quattro elementi:
6
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O :1+ 2a=0,45 c +2 d +e
N :b=0,18 c
A queste 4 equazioni ne va aggiunta un'altra, ovvero quella di definizione della resa biomassa
substrato YX/S, la quale rappresenta quanti grammi di cellula si producono per grammi di substrato
consumato. Sperimentalmente trovo che Y X / S=0,29, questo valore contiene anche le ceneri, ma
visto che nella reazione non sono considerate, devo sottrarle:
g biomassa
0,29−0,1∙ 0,29=0,26
g substrato
' PM substrato
Y X / S=0,026 ∙ =0,35=c
PM biomassa
{b=0.063
c=0,35
d=0,65
e=1,007
7
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S0=800 mg/L
X 0=0 mg/ L
SVOLGIMENTO
μ max S
μ=
K S +S
dove:
1 dX
μ= ∙
X dt
Per poter applicare il metodo dei minimi quadrati, è necessario linearizzare questa equazione:
1 KS 1 1
= ∙ +
μ μ max S μ max
Poniamo:
8
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1
y=
μ
K
a= S
μ max
1
x=
S
1
b=
μ max
2
xi yi x i−x́ y i− ý ( x i−x́ ) ¿
0,060 10,00 0,042 6,296 0,0017 0,261
0,030 5,00 0,011 1,296 0,0001 0,015
0,017 3,33 -0,002 -0,371 0,0000 0,001
0,010 2,50 -0,008 -1,204 0,0001 0,010
0,006 2,00 -0,012 -1,704 0,0002 0,021
0,005 1,67 -0,014 -2,037 0,0002 0,028
0,001 1,43 -0,017 -2,276 0,0003 0,039
x́=3,70
ý=0,018
∑ ( xi −x́ ) 2=0,0026
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿
b= ý−a x́ =1,0118
Si ricava quindi:
1
μmax = =0,99 h−1
b
a mg
K S = =144,82
b L
G
Per valutare Y X / S em combiniamo l’equazione di Monod con l’equazione di Pirt che mette in
relazione la velocità specifica di consumo del substrato (σ ) con la velocità specifica di
crescita delle cellule (μ):
9
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1
σ= μ+m
Y GX /S
In questa equazione il primo termine tiene esclusivamente conto della crescita, mentre il secondo
rappresenta il mantenimento. Dividiamo entrambi i membri per μ:
σ 1 1 m
→ = T = G +
μ Y X/S Y X/S μ
Poniamo:
1
y=
Y TX / S
1
x=
μ
1
b= G
→Y GX /S èla resa di crescita rispetto al substrato S
Y X /S
1 1
x i= y i= T x i−x́ y i− ý 2
( x i−x́ ) ¿
μ Y X/S
x́=3,70
ý=1,84
−dX
Y TX / S= → resa totale
dS
T −∆ X X− X 0
Y X / S= =
∆S S 0−S
∑ ( xi −x́ ) 2=55,14
10
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∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿
b= ý−a x́ =1,68
m=a=0,044 h−1
1 gX
Y GX / S= =0,60
b gS
11
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S[ g/ L] μ[h−1] X [g / L] X ¿]
0,10 0,10 2,10 46,00
0,35 0,15 2,30 37,20
0,40 0,23 2,40 24,00
0,50 0,26 2,65 18,50
1,00 0,28 2,20 14,30
1,30 0,37 1,95 14,00
1,70 0,36 2,00 12,80
2,00 0,42 1,65 7,00
3,00 0,39 1,00 4,40
3,50 0,43 0,85 4,00
S0=5 g /L
P0=0 g /L
X 0=0 g/ L
determinare i parametri μmax , K S , Y GX / S,m, α e β con il metodo dei minimi quadrati e con il metodo
grafico.
SVOLGIMENTO
μmax S
1 ¿ μ=
K S+ S
1
2 ¿ σ= μ+ m
Y GX / S
3 ¿ π =αμ + β
Equazione di Monod
1 KS 1 1
= +
μ μ max S μmax
dove:
12
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1
y=
μ
KS
a=
μ max
1
x=
S
1
b=
μ max
1 1 2
y i= x i= y i− ý x i−x́ ( x i−x́ ) ¿
μ S
10,00 10,00 5,88 7,92 62,67 46,56
6,67 2,86 2,55 0,77 0,60 1,97
4,35 2,50 0,23 0,42 0,17 0,10
3,85 2,00 -0,27 -0,08 0,01 0,02
3,57 1,00 -0,55 -1,08 1,17 0,59
2,70 0,77 -1,42 -1,31 1,73 1,86
2,78 0,59 -1,34 -1,50 2,24 2,00
2,38 0,50 -1,74 -1,58 2,51 2,75
2,56 0,33 -1,55 -1,75 3,06 2,72
2,33 0,29 -1,79 -1,80 3,23 3,22
x́=2,08
ý=4,12
∑ ( xi −x́ ) 2=77,39
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿
b= ý−a x́ =2,45
1
μmax = =0,41 h−1
b
a mg
K S = =0,33
b L
Metodo grafico
13
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Per ricavare i parametri col metodo grafico, andiamo a graficare1/ μ in funzione di 1/S:
12.00
8.00
6.00
1/μ
4.00
2.00
0.00
0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00
1/S
1 1
=0,7986 ∙ + 2,4545
μ S
1
=2,4545 → μ max=0,41h−1
μ max
KS mg
=0,7986 → K S =0,33
μ max L
Equazione di Pirt
σ 1 1 m
= T = G +
μ Y X / S Y X /S μ
dove:
14
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1
y=
Y TX / S
a=m
1
x=
μ
1
b=
Y GX /S
1 1
x i= y i= T x i−x́ y i− ý 2
( x i−x́ ) ¿
μ Y X/S
x́=4,12
ý=1,89
−dX
Y TX / S=
dS
−∆ X X− X 0
Y TX / S= =
∆S S 0−S
∑ ( xi −x́ ) 2=53,96
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿
b= ý−a x́ =1,62
I parametri cercati hanno i seguenti valori:
m=a=0,065 h−1
15
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
1 gX
Y GX / S= =0,62
b gS
Metodo grafico
1.50
1/YX/ST
1.00
0.50
0.00
1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00
1/μ
1 1
=0,0654 ∙ +1,6224
Y T
X /S
μ
m=0,065 h−1
1
G
=1,6224 →Y GX /S =0,62
Y X /S
Relazione tra π e μ
La relazione che lega la velocità specifica di produzione del prodotto (π) alla velocità specifica di
crescita delle cellule (μ) è:
16
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π=αμ+ β
1 dP
π= ∙
X dt
π 1 β
= =α +
μ Y X/P μ
Poniamo:
1
y=
Y X/ P
a=β
1
x=
μ
b=α
1 1 2
y i= x i= y i− ý x i−x́ ( x i−x́ ) ¿
Y X/P μ
21,90 10,00 13,06 5,88 34,59 76,79
16,17 6,67 7,33 2,55 6,49 18,67
10,00 4,35 1,15 0,23 0,05 0,26
6,98 3,85 -1,87 -0,27 0,07 0,51
6,50 3,57 -2,35 -0,55 0,30 1,28
7,18 2,70 -1,67 -1,42 2,00 2,36
6,40 2,78 -2,45 -1,34 1,80 3,28
4,24 2,38 -4,61 -1,74 3,02 8,00
4,40 2,56 -4,45 -1,55 2,42 6,91
4,71 2,33 -4,14 -1,79 3,21 7,43
x́=8,85 ý=4,12
dX
Y X/P=
dP
∆ X X− X 0
Y X/P= =
∆ P P−P0
17
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
∑ ( xi −x́ ) 2=53,96
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿
b= ý−a x́ =−0,73
α =b=−0,73
β=a=2,33 h−1
Metodo grafico
Anche qui possiamo andare a ricavare i parametri α eβ andando a graficare 1/Y X / P in funzione di
1/ μ:
25.00
La
f(x) = 2.33 x − 0.73 linea
20.00 R² = 0.97 di
15.00
1/YX/P
10.00
5.00
0.00
1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00
1/μ
1 1
=2,3258 ∙ −0,7295
Y X /P μ
I parametri sono:
α =−0,73
β=2,33 h−1
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X 0=1 g /L
S0=50 g /L
Y X / S=0,35 g X /g S
m=0,03 g S/ ( g X ∙h )
μmax =0,2 h−1
19
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k S=0,05 g /L
α =0,3 g P/g X
β=0 g P/ ( g X ∙h )
SVOLGIMENTO
dX
=μX
dt
dS
=−σX
dt
dP
=πX
dt
t=0 X =X 0 =1
S=S 0=50
P=P 0=0
μmax S
μ=
kS + S
1
σ= ∙ μ+ m
Y X /S
π=αμ+ β
Per risolvere queste equazioni si è utilizzato il programma Polymath; gli andamenti ottenuti sono i
seguenti:
20
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
60
50
40
30
X, S, P
[g/L] X
20 S
P
10
0
0 5 10 15 20 25
-10
t [h]
Come si può osservare dal grafico il tempo di funzionamento necessario per abbattere il 90% del
substrato inizialmente presente nel reattore batch è circa 13,9 h.
In corrispondenza di questo tempo la concentrazione della biomassa è circa pari a 16 g/L.
2) Il volume utile del bioreattore può essere calcolato utilizzando la definizione di produzione
oraria di cellule:
tfè il tempo di funzionamento del bioreattore, cioè il tempo necessario per raggiungere la
concentrazione finale;
tm è la somma dei tempi morti.
Il volume effettivo si ottiene incrementando di circa il 30% il valore del volume utile:
21
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F=10 m 3 /h
S0=10 g /L
Si chiede di:
SVOLGIMENTO
1) Per risolvere il primo quesito si può procedere per via grafica o per via analitica.
Ovviamente la via grafica è quella più immediata e prevede la costruzione del profilo di S in
funzione della velocità di diluizione D. Il profilo di S si costruisce facilmente sostituendo
nell’equazione di Monod alla velocità specifica di crescita μ la velocità di diluizione D:
μ max ∙ S
μ= D=
K S +S
KS ∙ D
S=
μmax −D
Andiamo ora a costruire per punti il seguente grafico in cui in ordinate riportiamo i valori di S e in
ascisse i valori di D, sfruttando la relazione tra S e D prima ricavata:
KS ∙ D
S=
μmax −D
22
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
12
10
S 6
[g/L]
0
0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12 0.14 0.16 0.18 0.2 0.22 0.24 0.26
D [h-1]
In
corrispondenza di tale valore di S, si individua sul grafico il corrispondente valore di D evidenziato
col cerchio verde. Per S=0,5 g /L, si ha D=0,125 h−1.
0,5 ∙ 0,125
S= =0,5 g/ L
0,5−0,125
Il valore della diluizione critica si trova inserendo nella formula di Monod il valore di S0:
μ max ∙ S 0 0,25 ∙ 10 −1
μ= D C = = =0,24 h
K S +S 0 0,5+10
Il valore di S in corrispondenza di DC si individua anch’esso sul grafico (cerchio blu in alto a destra)
e vale 12 g / L.
Analiticamente risulta:
0,5 ∙ 0,24
S= =12 g/ L
0,25−0,24
Il volume del contenuto del reattore si può calcolare dalla seguente relazione:
F 10 m 3 /h 3
V= = =80 m
D 0,125 h−1
23
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
V 80 m 3
τ= = =8 h
F 10 m 3 /h
1 1
τC= = =4,2 h
D C 0,24 h−1
Si può osservare che se il feed resta nel bioreattore per un tempo minore del tempo critico di
residenza, il bioreattore va in wash-out.
Il volume trovato, in realtà, non corrisponde al volume del reattore inteso come apparecchiatura, ma
rappresenta l’hold-up del liquido. Tale valore va maggiorato del 30-40% per ottenere il volume
totale del bioreattore:
2) Si vuole ora effettuare una verifica sulle condizioni di funzionamento del bioreattore,
assumendo dapprima un volume di 50 m3 e poi di10 m3.
V 50 m3
τ= = =5 h
F 10 m 3 /h
1 1
D= = =0,2 h−1
τ 5
0,5 ∙ 0,2
S= =2 g / L
0,25−0,2
S 0−S 10−2
%= ∙100= ∙ 100=80 %
S0 10
10 m 3
τ= =1 h
10 m 3 /h
1
D= =1 h−1
τ
24
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Essendo tale tempo minore del tempo di residenza critico C , il bioreattore va in wash-out, infatti,
calcolando la corrispondente concentrazione di substrato, si trova:
0,5 ∙ 1
S= =−0,67 g/ L
0,25−1
La soluzione trovata è priva di senso fisico, a conferma del fatto che il reattore va in wash-out. Il
volume ipotizzato non soddisfa le specifiche del processo.
25
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Parte I
Si consideri un bioreattore che tratta il refluo di un patatificio: l’amido che deriva dal lavaggio delle
patate è una catena di zuccheri, di conseguenza possiamo approssimarlo a glucosio:
C 6 H 12 O6 =S 0=10 g/ L
F=10 m 3 /h
SVOLGIMENTO
C 06 H +1 −2 0 + 4 −2 +1 −2
12 O 6 + 6 O 2 → 6 C O 2 +6 H 2 O
Le moli di O2 necessarie ad ossidare una mole di NH3 sono 2, quindi i grammi di O2 necessari ad
ossidare l’NH3 presente sono:
26
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Parte II
F=10 m3 /h
COD=14530 mg/ L
C 6 H 12 O6 =10 g / L
N H 3=1 g / L
C 6 H 12 O 6 + aO 2 +b NH 3 → c CH α O β N γ +d CO2 +e H 2 O+calore
(Nota: anche l’NH3 è un substrato, ma noi consideriamo come S solo la fonte di C).
SVOLGIMENTO
C ≅ 50 %
N ≅8%
O ≅ 28 %
H ≅6%
50 g 50 gatomi
C :50 %= → =4,17
100 g 12 100 g
6g 6 gatomi
H :6 %= → =6
100 g 1 100 g
27
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
28 g 28 gatomi
O :28 %= → =1,75
100 g 16 100 g
8g 8 gatomi
N :8 %= → =0,56
100 g 14 100 g
Si ottiene quindi:
(Quando non si conosce la composizione della biomassa in percentuali si può utilizzare la formula
C H 1,8 O0,5 N 0,2).
Per determinare i coefficienti stechiometrici, scriviamo i bilanci di materia per ogni elemento che
partecipa alla reazione:
Questo sistema ammette ∞1 soluzioni. Per renderlo determinato ed ottenere un’unica soluzione, è
necessario introdurre un’altra equazione (altrimenti si dovrebbe fissare un parametro, per ottenere
così 4 equazioni in 4 incognite). Si considera,ad esempio, l’equazione del quoziente respiratorio,
che è un’informazione di tipo sperimentale:
d c
R .Q .=
a (
in alternativa si poteva utilizzare la resa Y X / S =
1 )
Solitamente R .Q .=1,1→ d /a=1,1
28
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
b=0,77
c=3,87
d=2,13
e=3,67
C 6 H 12 O6 +1,93 O2 +0,77 NH 3 → 3,87 CH 1,8 O0,5 N 0,2 +2,13 CO2 +3,67 H 2 O+ calore
Questi coefficienti sono scritti in termini molari; volendo passare ai grammi si ottiene:
1 mole C 6 H 12 O 6 =180 g
PM CH O N =12+ 1,8+0,5 ∙16+ 0,2∙ 14=24,6
1,8 0,5 0,2
g X formati 95,202 g X
Y X / S= = =0,53
g S consumati 180 g S
X MAX =5,3 g / L
In realtà abbiamo commesso un errore, poiché abbiamo considerato la biomassa come costituita
solo da C, H, O e N, mentre questi elementi, come già precisato, ne costituiscono il 92% e non la
totalità
95,202
=biomassa totale, la vera biomassa prodotta
0,92
95,202 103,48
=103,48 g → Y X / S= =0,57
0,92 180
103,48
Y X / NH = =7,9→ per ogni grammo di NH3 consumato si formano 7,9 g di cellule
3
0,7717
29
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
103,48
Y X / O= =1,68 → per ogni grammo di O 2 consumato si formano 1,68 g di cellule
1,93 ∙32
10 Kg /h
→ S= =1 Kg/m 3
F
X =5,13 Kg/m3
( NH 3 )0=1 g/ L
Y X / NH =7,9→ 7,9 :1=51,3 : x → x=51,3/7,9=¿ 6,49 Kg/h N H 3 ¿
3
F ∙ X =51,3 Kg/h
Stanno entrando F ∙ ( NH 3) 0=10 ∙1=10 Kg /h di NH3, quindi l’ammoniaca non è limitante.(Di solito è
la fonte di C ad essere il reagente limitante).
10750 mg/L g
=1,07 di COD (ogni grammo di glucosio dà 1,07 g di COD)
10 g/ L g
Per l’NH3 si ha, analogamente:
30
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
3780 mg/L g
=3,78 di COD dovuto all'ammoniaca
1 g/ L g
14530−2390
ηCOD = =84 % → viene abbattuto l ' 84% del COD .
14530
(Nota: con questo COD il liquido non può essere ancora scaricato).
6) Vogliamo sapere quanta aria dobbiamo inviare nel bioreattore. Conosciamo il fattore di resa per
l’ossigeno:
F ∙ X 51,3
= =30,53 Kg/h di O 2
Y X /O 1,68
Per calcolare quanti Nm3 di O2 servono bisogna utilizzare l’equazione di stato dei gas perfetti:
nRT
PV =nRT → V =
P
30,53
n= =0,95 Kmol /h=950 mol /h
32
Servirebbero quindi 23,2 Nm3/h di O2 puro. Se si utilizza aria, O2≃20 % in frazione molare (o in
frazione volumetrica, che per i gas è la stessa cosa):
23,2 Nm3
aria stechiometrica= =116
0,2 h
31
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Generalmente non si manda aria in quantità stechiometrica, ma se ne manda il 100% in più, quindi
in questo caso 232 Nm3/h.
O2: - entrano (se mando il 100% di aria in più) 30,53 ∙2=61,06 Kg/h
Bisogna trasformare i kg/h trovati in frazioni molari, quindi trasformare tutto in moli:
30,53 0,95
=0,95 O 2 : =9,3 %
32 10,24
231 8,25
=8,25→ moli totali che escono=10,24 moli→ N 2 : =80,7 %
28 10,24
46 1,04
=1,04 CO2 : =10 %
44 10,24
8) Vediamo quale potenza deve sviluppare un compressore da 232 Nm3/h con rapporto di
compressione β tot =5.
Hp: β i=2
Si imponen=2→ β i=2,236
T = 25°C
L’aria quindi entra nel compressore alle condizioni di ingresso
P1 = 1 atm
Successivamente l’aria viene compressa fino a P1A= P1B= 2,236 atm (punto 1A) e viene refrigerata
fino ad una temperatura di 30°C (punto 1B), quindi viene nuovamente compressa fino a P2 = 5 atm
e temperatura T2.
La potenza del compressore si calcola come:
32
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
i i
N=
'
[
W ∙ ∆ hr W ∙ ( h2 −h1 ) W ∙ c P ∙ ( T 1 A −T 1) + ( T 2−T 1 B )
= =
]
η0 η 0 ∙ ηi η0 ∙η i
dove:
J
c P=1
Kg ∙ K
Si calcola:
Nm3 Kg Kg Kg
W =232 ∙ 1,2 3 =278,4 =0,0773
h m h s
T i1 A P 1 A k−1
cP
T1
= ( )
P1
k
dove k=
cV
=1,403
k−1 0,403
i k 1,403
T =T 1 ∙ β
1A 1 =298,15∙ ( 2,236 ) =375,6 K
k−1 k−1
P2 5
T i2= ( )
P1 B
k
(
∙T 1 B =
2,236 ) k
∙303,15=381,97 K
33
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F=25 m3 /h
S0=5 g /L
S=0,1 g /L
c=2
γ =0,5
Questi sono, invece, i dati cinetici (si consideri valida la cinetica di Monod):
Si chiede di confrontare le due configurazioni reattoristiche, valutando i volumi necessari nei due
casi.
SVOLGIMENTO
μ max S
μ=
K S +S
F
D=
V
34
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F X0 S0
F X S
F 25 m 3 /h 3
V= = =5556 m
D 0,0045 h −1
F X0 S0
F1 X1 S P
F(1+γ)
X S P
γF X2 S P F2 X2 S P
dove:
35
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
L’alimentazione è sterile, ovvero non contiene biomassa (X0 = 0), per cui il bilancio diventa:
X2
γF −D ( 1+ γ )+ μ=0
X
dove:
μ= D [ 1+ γ ( 1−c ) ]
μmax S
=D [ 1+γ (1−c ) ]
KS+ S
μmax S
K S+ S 0,0045 h−1
D= = =0,009 h−1
[ 1+γ (1−c ) ] [ 1+0,5 ∙(1−2)]
F F 25 m3 / h 3
D= → V = = =2778 m
V D 0,009 h−1
Si può osservare che la configurazione con ricircolo presenta un volume dimezzato rispetto a quella
senza ricircolo; all’aumentare del rapporto di ricircolo, il volume diminuisce sempre di più.
A parità di fattore di concentrazione (c=2), abbiamo i seguenti risultati al variare di γ:
γ =0→ V =5556 m 3
γ =0,3→ V =3889 m 3
γ =0,5→ V =2778 m 3
γ =0,7→ V =1667 m3
γ =0,9→ V =556 m 3
36
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
m3
Si vuole trattare una portata di 10 avente una concentrazione iniziale di amido (substrato)pari a
h
S0=10 g /L; la specifica da rispettare prevede che l’amido sia ridotto fino a S=0,1 g /L.
L’abbattimento avviene perché l’amido viene utilizzato come substrato per la crescita di un
microrganismo.Si supponga di inserire come separatore un modulo a membrana (una
microfiltrazione nello specifico); si chiede di calcolare:
SVOLGIMENTO
37
Aria
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Dal bilancio di materia relativo alla biomassa attorno al reattore, si ottiene la seguente espressione:
μ= D[1+ γ ( 1−c ) ]
F(1+γ) F1 X1 S P
Considerando un rapporto di ricircolo γ pari
X S Pa 0,3 e un fattore di concentrazione c pari a 3, si
ottiene:
γF X2 S P F2 X2 S P
µ=0,4 D.
μ max S F
μ= =0,4 ∙ D=0,4 ∙
K S +S V
0,4 ∙ F ∙( K S +S)
da cui V = =96 m3
μmax ∙ S
Per ottenere il volume effettivo bisogna incrementare il volume trovato del 30%, quindi si ottiene
un volume effettivo pari a:
96
V eff = =137,14 m 3 ≅ 140 m3
0,7
H
=2,5
D
Si ottiene pertanto:
HL H
D2 D2 3 4V
Hi
V =π
4
H=π
4
2,5 D → D=
√
π 2,5
=4,1 m
D
Se il tank è riempito per il 70%, allora l’altezza del
liquido al suo interno è pari a:
H L=10,25 ∙ 0,7=7,175m
- Dimensionamento agitatore
38
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Di=D /3=1,37 m
Facciamo la stessa approssimazione anche per H b, ossia la distanza tra la girante e il fondo del
reattore:
H b=D i=D/3=1,37 m
H i=2 Di=2,74 m
V 96
τ= = =7 h
F +γF 10 ∙(1+0,4)
La concentrazione di biomassa in uscita dal bioreattore può essere calcolata come segue:
X2
c= → X 2 =c ∙ X =3 ∙6,1=18,3 g /L
X
γF =0,3 ∙10=3 m 3 /h
F(1+γ) X F1 X1=0
γF X2 F2 X2
Considerando che il separatore è formato da una membrana che si lascia attraversare solo dalla
biomassa (non è selettivo per P eS), si ha:
39
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F ( 1+ γ ) X −γF X 2
X 1 =0 → F 2= =1,33 m3 /h
X2
La portata di ritenuto F 1 la posso ricavare facendo un bilancio di materia globale sul modulo a
membrana:
La concentrazione del prodotto in uscita dal reattore si ricava da un bilancio di materia sul
prodotto:
0,25 ∙ 0,1
πx ( αμ+ β) X
P= = =
( 0,05 ∙
0,5+ 0,1 )
+ 0 ∙ 6,1
=0,12 g /L
D D 10/96
Per un volume di 96 m3, considerando 1 KW/m3, occorrono circa 100 KW. Sapendo che l’impianto
lavora 8200 ore all’anno, occorrono 820 MWh annui.
Il prezzo di 1 MWh è di 130 €, quindi il costo complessivo ammonta all’incirca intorno ai 107000
€/anno; poiché l’impianto tratta 82000 m3/anno (10 m 3 /h∙ 8200 h ¿, il prezzo di 1 m3 trattato è di 1,3
€.
0,25 ∙0,1
∙6,1 ∙ 96
KgdiO2 μXV 0,5+0,1 22,18 Kg/h
= = =22,18 Kg/h → =0,69 Kmoldi O2 /h
h Y x /O 1,1 32 Kg/ Kmol
PV =nRT
Kmol m3 ∙ atm (
0,69 ∙ 0,0821 ∙ 37+273 ) K
nRT h Kmol∙ K
V= = =17,56 Nm3 diO2 /h
P 1atm
17,56
=83,62 N m 3 diaria/h
0,21
Supponendo di usare un eccesso del 100%, devo inviare al compressore circa 170 Nm3 di aria/h.
Calcolo H2O di raffreddamento
40
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Per prima cosa bisogna calcolare il calore che l’acqua deve portare fuori dal reattore.
Il calore generato dal processo di crescita è pari a 3750 Kcal/Kg di O 2 che reagisce;
complessivamente avremo quindi:
A questo carico termico Q X va aggiunto il calore generato dal motore Q M che, come si è visto in
precedenza, è pari a 100 KW, pari a 86000 Kcal/h.
Il calore totale da asportare è quindi:
Se per raffreddare si utilizza acqua che entra ad un temperature di 20°C ed esce a 30°C, occorre una
portata d’acqua di raffreddamento pari a:
Nota la portata di acqua, sapendo che il coefficiente di scambio termico globale U vale circa
500 Kcal /(m2 ∙ h ∙° C), posso ricavare la superficie di scambio termico:
Qtot =S ∙ U ∙ ∆ T ml
Pertanto si ha:
41
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
42
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
S=0,05 g ⁄ L
Si chiede di valutare se conviene di più utilizzare un singolo reattore o metterne più in serie.
SVOLGIMENTO
Vogliamo capire se, per raggiungere la specifica prefissata, è sufficiente un solo reattore o è
preferibile adoperare più reattori in serie. Per fare ciò (capiremo meglio a breve perché), è
conveniente studiare l’andamento dell’inverso della velocità adimensionale di reazione della
¿
biomassa (1/ R X ) in funzione della concentrazione adimensionale della stessa (X ¿ ).
Caso A
Calcoliamo il volume di reattore necessario. Nel caso in cui sia valida la legge di Monod, allo stato
stazionario si ha che:
F
V= =435 m3
D
R X =μ ∙ X=D ∙ X (2)
1
S=S 0− ∙X
Y X/S
43
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
X X X
R =
( Y )
μmax S0 −
∙X=
μ S ( 1−
Y S
X/S
) ∙ X=
μ ( 1−
max
Y S )
0
X /S
∙ X (3)
0
max
X/S 0
X
X X K X
( Y ) K + S (1− Y S ) S +(1− Y S )
K+ S− s 0
X/S
s 0
X/S 0
s
0 X /S 0
¿ RX
RX=
Y X/S S0
X
X ¿=
Y X/S S0
Ks
K=
S0
si giunge a:
¿ μ max ( 1− X ¿ ) ¿
R =
X X (4)
K + ( 1−X ¿ )
1/Rx* 40
50 d
( R1 ) =0
¿
X
¿
dX
30
Effettuando la
20 derivata di (5)
10 abbiamo:
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*
X ¿min=K + 1−√ K ( K +1 )( 6)
44
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
X ¿min=0,82
90
80 Grafico 1
70 180
60 160
50 140
1/Rx* 120
40
100
30
1/Rx* 80
20
60
10
40
0 20
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
0
Velocità specifica di crescita=0,25 h^-10 X*0.1 Velocità0.3
0.2 specifica0.4di crescita=0,5
0.5 h^-1
0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*
Grafico 2 Ks=0,5 g/l Ks=2 g/l
Nel grafico 1 dobbiamo rappresentare il volume del CSTR;in realtà è preferibile rappresentare τ
(tempo di residenza) che è comunque proporzionale a V:
V
τ=
F
F X 0−FX+ R X V =0
45
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F ( X−X 0 )=R X V
( X −X 0 ) =R X ∙ τ
( X− X 0 )
τ=
RX
Dividendo entrambi i membri per Y X / S S 0,in modo da ottenere la forma adimensionalizzata, si ha:
1
τ =( X ¿− X 0¿ ) ∙ (7)
R ( X ¿)
¿
X
in cui:
X 3,48
X ¿= = =0,994
Y X / S S 0 0,35 ∙ 10
Dall’equazione(7) trovata, possiamo notare che il tempo di residenza τ è rappresentabile nel grafico
¿ ¿ ¿
1 come un rettangolo avente per base la differenza ( X − X 0 ) e per altezza il valore di1/ R X calcolato
alla X ¿ di uscita.
90
80 L’area gialla è
70
proporzionale
al volume del
60 reattore
necessario per
50
raggiungere
1/Rx* 40
X ¿min;
30 considerando
¿
che X f =0,994,
20
l’area
10 proporzionale
al volume nel
0
caso di un
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
90 singolo CSTR
X* è rappresentata
80 nel seguente
70 grafico:
60
50
1/Rx* 40
30
20
10
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
46
X*
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Poiché:
X ¿min < X ¿
80
Quindi:
70
60
50
1/Rx* 40
30
20
10
0 τ2
τ1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*
¿
( X min −0 )
τ1=
R¿X ( X ¿min )
¿ ¿
( X f −X min )
τ 2= ¿ ¿
RX ( X f )
Abbiamo:
47
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Pertanto:
0,82
τ1= =5,13 h
0,16
0,994−0,82
τ 2= =6,54 h
0,0266
Caso B
S0=100 g /L
μmax S
μ= D= =0,023 h−1
Ks+ S
10
V CSTR = =435 m 3
0,023
(chiaramente il valore appena ottenuto è lo stesso del caso A, poiché S0 non interviene
nell’equazione di Monod).
Esaminiamo ora il caso in serie:
48
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
¿ Xf 34,982
X f= = =0,9995
Y X / S S 0 0,35∙ 100
K 0,5
K= s = =0,005
S 0 100
Pertanto abbiamo:
0,934−0
τ1= =4,3 h
0,217
0,9995−0,934
τ 2= =2,885 h
0,0227
V serie =F ∙ ( τ 1 +τ 2 ) =72m 3
V CSTR −V serie 435−72
% volume risparmiato= ∙100= ∙100=84 %
V CSTR 435
Nel caso B la percentuale di volume risparmiato usando due reattori in serie è superiore rispetto a
¿ ¿
quella del caso A, ciò perché X min → X finale. Infatti, aumentando la concentrazione di substrato a
monte, in accordo con la relazione X =Y X / S ∙ ( S 0−S ), si osserva un aumentodella concentrazione di
¿
biomassa a cui corrisponde il minimo della funzione 1/ R X .
49
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
90
80
70
60
50
1/Rx* 40
30
20
10
τ2
0 τ1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*
SVOLGIMENTO
Come prima cosa andiamo ad impostare i bilanci di materia attorno al chemostato. Supponiamo che
−1
μ =0,5 h
la portata entrante sia uguale a quella uscente; inoltre, se sul reattore è installato un controllore di
max
Wb K s =0,1 g / L
Y X / S=0,43
Y X / O=1,1
H S0=10 g /L
S=0,05 g /L (specifica)
Hi
X 0=0 g/ L
Hb F=10 m3 /h
Di
ρ B=850 Kg/m3
μ B=0,8 ∙ 10−3 Pa ∙ s
Dt
50
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
livello, possiamo affermare che il volume si mantiene costante nel tempo, e quindi possiamo
scrivere i bilanci in condizioni di stazionarietà (accumulo nullo):
Bilanci di materia
F X 0−FX + μXV =0 ( 1 )
F
D= (3)
V
la (2) si riduce a:
F 10
V= = =60 m 3
D 0,167
In realtà questo volume rappresenta il volume utile del reattore, quello effettivo va maggiorato del
25%, per cui si ottiene:
Vu 3
V eff = =80 m (5)
0,75
Dimensionamento reattore
Supposto che il reattore sia cilindrico con altezza doppia rispetto al diametro, noto il volume,
possiamo calcolarne il raggio.
H=2 D T
D 2T π 3
V eff =π H = D T (6)
4 2
2
DT =
√
3
V =3,7 m(7)
π eff
51
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
H=7,4 m
Queste sono le dimensioni del nostro reattore.Il passo successivo è la progettazione della girante;
per prima cosa dobbiamo decidere quale tipo adoperare:tra le varie tipologie esistenti, scegliamo
quella flatblade(a pale piane) mostrata nelle seguenti figure.
Facendo riferimento alla geometria standard è possibile calcolare il diametro dell’impeller Di, la
larghezza dei baffles W B, l’altezza dell’impeller dal fondo H B e la distanza tra le giranti H i.
1 3,7
D i= D T = =1,23 m(9)
3 3
H B =Di=1,23 m(10)
1
W B= D =0,37 m(11)
10 T
H Liquido−H B
n ° giranti= =2,33=2(13)
Hi
Se si impiegano due giranti, si osserva che l’altezza rimanente tra la girante posta più in alto e il
pelo libero del liquido è:
che è un valore in perfetto accordo con quello desunto dalla geometria standard, dato da:
2
D =2,47(15)
3 T
52
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Prima di poter stimare la potenza che la girante deve fornire, è necessario studiare i fenomeni di
trasporto che interessano l’ossigeno.
Prima di poter calcolare la potenza che la girante deve fornire, è necessario valutare quanto
ossigeno deve essere fornito per ottenere la crescita microbicadesiderata.
La portata stechiometrica di ossigeno è data da:
μX V u Kg
WO = 2
Y X /O h [ ]
(16)
dove:
−1
μ=0,167 h
0,167∙ 4,278∙ 60
WO = ≅ 39 Kg /h di O 2
2
1,1
Applicando l’equazione di stato dei gas perfetti, con P=1 atm eT =25 ° C, calcoliamo la portata
volumetrica di ossigeno:
QO
Qaria stech. = =143 m3 /h (19)
2
0,21
In realtà non si lavora mai con una portata di aria pari a quella stechiometrica, decidiamo quindi di
aumentarla del 100%, il che vuol dire porre:
vvm=0,08
m3
Q aria =vvm ∙60 ∙ V u=288 (21)
h
53
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
¿ richiesto μX
( C L −C L ) ∙ ( K L a ) =
Y X /O
(22)
dove:
C L > Ccritica ed essendo le concentrazioni critiche dei microrganismi comprese tra 0,3 e 0,5 mg/L si
assume:
C L =1 mg/L
¿
C L = concentrazione di saturazione di ossigeno calcolabile attraverso la legge di Henry che regola
l’equilibrio gas-liquido. A 35°C, 1 atm e in assenza di sali risulta essere pari a:
C ¿L =6,9 mg/ L
Quindi:
Per calcolare la potenza dell’agitatore dobbiamo stimare il numero di giri N compiuti dall’impeller.
Questi sono determinati imponendo che:
N >N F
doveNF indica il numero di giri minimo della girante, necessari per evitare il fenomeno del flooding:
infattise la girante è troppo lenta, le bolle di gas la attraversano senza essere accelerare. NF può
essere calcolato dalla seguente relazione:
3,5
Q aria Di N 2F D i
N F Di 3
=30
Dt ( )( g )
( 24)
3,5 3,5
Qaria 1 D t
N F=
√
3
D3i 30 Di ( ) g 3
Di
=
288
√ 3
1 3,7
( )
3600∙ 1,23 30 1,23
9,81
1,23
=0,81 s−1 ×60 =49 rpm
⇒
Per evitare il flooding il numero di giri deve risultare maggiore di NF. Assumiamo allora che:
54
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
P0
N P=5= (27)
ρ N 3 D5i
55
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Dato che il reattore non rispetta i fattori geometrici con i quali è stato costruito il diagramma Re-NP,
si introduce un fattore correttivo:
Dt H L H i
√
3,7 5,55 1,85
( )( )( ) ( )( )( )
√
∙ ∙ ∙ ∙
Di Di Di 1,23 1,23 1,23
f c= ¿ ¿ ¿
= ¿ ¿ ¿
=1,51(29)
Dt H H 3 3 1
( )( )( ) ( )( )( )
Di
∙ L ∙ i
Di Di 1
∙
1
∙
1
I rapporti contrassegnati con un asterisco indicano le dimensioni teoriche mentre gli altri quelle
reali.
Dal momento che il reattore in considerazione prevede due giranti, la potenza va raddoppiata:
fornito
Il ( K L a ) si calcola attraverso la relazione di Van’tRiet:
Pg b c
( K L a)
fornito
=a ∙
V ( )
∙ v s (32)
dove le costanti a, b, c dipendono dal tipo di girante e risultano nel nostro caso essere pari a:
a=0,0635
b=0,95
c=0,67
Per adoperare la (32) dobbiamo prima calcolare la potenza del sistema aerato, Pg , e la velocità di
risalita media dell’aria, v s. Per determinare il primo parametro si utilizza il seguente grafico:
56
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
288
2
Q / D 1,232 ∙3600
Na= a i
= =0,04 × 102 4( 33)
N ∙ Di 73 ⇒
∙ 1,23
60
Pg
=0,77 (34)
P
Pg =0,77 ∙ 66=51 KW
Qa 288
v s= 2
= =27 m/h (35)
D T 3,14 ∙ 3,72
π
4 4
fornito
Noti Pg e v s è possibile calcolare ( K L a ) attraverso la relazione (32):
0,95
51000 Kmol
( K L a)
fornito
=0,0635∙ ( 60 ) ∙ 27
0,67
=311,24 3
m ∙ h∙ atm
richiesto fornito
Per confrontare il valore ottenuto con il ( K L a ) è necessario esprimere il ( K L a ) in h−1. A tal
atm ∙m 3
fine dobbiamo moltiplicare il valore ottenuto per la costante di Henry espressa in :
kmol
fornito
( K L a) =311,24∙ 0,928=289 h−1 (36)
57
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
La disuguaglianza è soddisfatta.
kcal
consumo di ossigeno 3750 ( kg O2);
kcal
Q agitazione =66 KW =56760
h
Q TOT 203.000 3
W H O= = =20.300 Kg/h=20,3 m /h(39)
2
c P ( T 2−T 1) 1 ∙ ( 30−20 )
D2T
4π
4 3,14 ∙3,7 2
Sdisponibile=S LAT . +S FONDO =π D T H L + =3,14 ∙ 3,7∙ 5,55+ =86 m2( 40)
2 2
Nel calcolo della superficie disponibile dovremmo aggiungere anche la superficie fornita dai baffles
se questi fossero cavi e venissero utilizzati come ulteriore superficie di scambio; nel nostro reattore,
comunque, i baffles sono in acciaio, non cavi, ed hanno il solo compito di evitare la formazione di
vortici.
Supponiamo di voler mantenere il reattore a 35°C e di dover raffreddare con acqua, la quale entra a
20°C ed esce a 30°C; la superficie effettivamente richiesta per ottenere il raffreddamento desiderato
è data da:
QTOT 203000
Srichiesta = = =74 m2 (41)
U ∙ LMTD ( 35−30 )−( 35−20 )
300
( ln
( 35−30 )
(
( 35−20 ) ) )
dove abbiamo assunto costante il coefficiente di scambio termico globale:
58
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Kcal
U =300 2
m ∙ h ∙° C
59
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
La portata del feed viene mantenuta ai valori di progetto tramite una valvola legata ad una
flangia tarata.
Il livello di liquido nel reattore (e quindi il suo volume) viene controllato tramite un
controllore differenziale di livello che agisce sulla portata in uscita. Così facendo si
mantiene il sistema al tempo di residenza desiderato.
La temperatura del sistema è controllata tramite un controllore di temperatura che agisce
sulla valvola che regola la portata dell’acqua di raffreddamento.
La pressione del sistema viene controllata regolando la portata di gas esausti tramite una
valvola collegata ad un controllore di pressione.
Il pH viene regolato tramite un controllore di pH (omesso in figura) che agisce su due
serbatoi: uno contenente una sostanza acida e uno contenente una sostanza basica che
chiaramente non sono reagenti con il brodo del bioreattore.
Per il controllo della schiuma si utilizza un AFC (omesso in figura) che è un sensore che
attiva la portata di una sostanza antischiuma nel momento in cui la schiuma nel reattore
supera un certo livello.
X i =25 g / L
F S0
Si=0,2 g/ L
F=0,1 m3 /h
S0=50 g /L
Y X / S=0,5
μmax =0,5 h−1
Vf
K S =0,5 g/ L 60
α =0,3
V0
SVOLGIMENTO
Gli andamenti della biomassa e del substrato in funzione del tempo, sono mostrati nel seguente
grafico:
2
5
(g/L)
X, S
2
0
Fed-batch
1
5
S
X
1
0
0
0 5 1 1 2 2 3 3 4
0 5 0 5 0 5 0
Tempo (h)
V f X f −V 0 X i
P= (1)
tf
Il volume ad un generico istante è definibile dopo aver effettuato un bilancio di materia globale
attorno all’apparecchiatura:
61
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
da cui:
V F −V 0 6−1
tf = = =50 h(3)
F 0,1
d (VX)
F ∙ X 0 −0+ μXV = (4 )
dt
dX dV dX
μXV =V +X =V + FX
dt dt dt
dX F
dt ( )
= μX − X =( μX−DX )= X ( μ−D ) (5)
V
La (5) è formalmente identica a quella che esprime il transitorio nel chemostato, occorre però
ricordare che nel caso del fed-batch:
F F
D= = (6)
V V 0+ F ∙ t
d ( SV ) dS dV dS
F S0 −σXV = =V +S =V + FS(7)
dt dt dt dt
dS
F S0 −FS−σXV =V
dt
dS
=D ( S0 −S )−σX (8)
dt
62
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
d ( PV ) dP dV dP
πXV = =V +P =V + FP(9)
dt dt dt dt
dP
=πX−DP (10)
dt
dV
=F
dt
dX
=X ( μ−D )
dt
dS
=D ( S0 −S )−σX
dt
dP
=πX−DP
dt
Risolvendo tale sistema con i dati di cui disponiamo otteniamo gli andamenti in figura (attenzione!
il sistema va risolto tutto insieme poiché V non è costante per questo reattore). Il grafico è stato
realizzato col programma di calcolo Polymath.
30
25
20
V 15
X
S
10
P
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
t [h]
63
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
X ( 50 )=25 g /L
6 ∙ 25−1 ∙25
P= =2,5 Kg /h
50
Studiando il primo grafico riportato, deduciamo, inoltre, che per tutta la durata del processo le
concentrazioni di biomassa e substrato rimangono pressoché costanti, ovvero:
dX
≅0
dt
dS
≅0
dt
Pertanto, sotto queste condizioni, possiamo ritenere valida l’ipotesi di processo pseudo-stazionario e
per svolgere l’esercizio non è più strettamente necessario risolvere il sistema di equazioni
differenziali.
Condizioni pseudo-stazionarie
F 0,1
D i=μi = = =0,1 h−1
V0 1
K S μi 0,5 ∙0,1
Si = = =0,125 g /L
μmax −μi 0,5−0,1
F 0,1
D f =μ f = = =0,016 h−1
Vf 6
K S μf 0,5 ∙ 0,016
Sf = = =0,0165 g/ L
μmax −μf 0,5−0,016
La conferma della validità dell’ipotesi di condizioni pseudo-stazionarie può essere fatta calcolando
la pendenza delle rette rappresentative della concentrazione di biomassa e di substrato nel tempo.
64
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
∆ X X f − X i 24,99−24,94
= = =0,001
∆t t f −t i 50
∆ S S i−Sf 0,125−0,0165
= = =0,002
∆ t t f −t i 50
I valori ottenuti sono di 4 ordini di grandezza inferiori rispetto ai valori delle concentrazioni in
gioco e quindi possono essere tranquillamente trascurati.
A parità di volume finale, per aumentare la produttività P, possiamo aumentare la portata F, in
modo che diminuisca il tempo di processo t f , come spiegato analiticamente dall’equazione (2).
V 0=5 m 3
V f =15 m3
F=1 m3 /s
S0=50 g /L
Y X / S=0,5
μmax =0,25 h−1
K S =0,1 g/ L
SVOLGIMENTO
V f −V 0 15−5
t r= = =10 h
F 1
65
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
F 1 K S D1 0,1 ∙0,2
D 1= = =0,2 h−1 S 1= = =0,4 g/ L
V0 5 μ max−D1 0,25−0,2
F 1 −1 K S D2 0,1 ∙0,07
D 2= = =0,07 h S 2= = =0,039 g/ L
V f 15 μ max−D2 0,25−0,07
X 2 =Y X / S ( S 0−S f )=25 g /L
V f ∙ X f −V 0 ∙ X 1 15 ∙25−5 ∙25
PX= = =25 Kg/h
tf 10
66
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
SVOLGIMENTO
∆ PTM ∆ PTM
J P= =
RTOT (R M + R F + R P)
in cui:
Nell’esperimento con acqua è presente solo R M , in quello con siero sono presenti tutte e tre le
resistenze e nell’ultimo esperimento con acqua quando la membrana è sporca sono presenti le
resistenze R M e R F. Quindi abbiamo:
1
1 ¿ J ¿ P= ∆ PTM
RM
1
2 ¿ J ¿P= ∆ PTM
R M + RF + R P
1
3 ¿ J ¿P = ∆ PTM
RM + RF
67
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
1) grafichiamo i dati delle tabelle e inseriamo la linea di tendenza con Excel, che ci fornirà
direttamente il parametro cercato;
2) utilizziamo il Metodo dei Minimi Quadrati.
1. Gli andamenti dei flussi di permeato in funzione della pressione transmembrana per le tre serie di
dati sono i seguenti:
45.00 acqua
Interp. Lineare
40.00 f(x) = 0.26 x (acqua)
siero
35.00
Interp. Lineare
30.00 (siero)
f(x) = 0.19 x
acqua con
25.00 membrana sporca
JP Interp. Lineare
[m3/m2∙s]
20.00 (membrana
f(x) = 0.13 x sporca)
15.00
10.00
5.00
0.00
0.0 20.0 40.0 60.0 80.0 100.0 120.0 140.0 160.0 180.0
ΔPTM [KPa]
1
1 ¿ J ¿ P=0,2612∙ ∆ PTM → =0,2612→ R M =3,828 Pa∙ s / m
RM
1
2 ¿ J ¿ P =0,1265∙ ∆ PTM → =0,1265 → R M + RF + RP =7,905
RM + RF+ RP
1
3 ¿ J ¿P =0,1895 ∙ ∆ PTM → =0,1895 → R M + R F =5,277
RM + RF
Definendo:
y=J P
x=ΔPTM
A=1/R TOT
68
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
posso riscrivere il modello come y= A ∙ x ed effettuare la regressione lineare con il metodo dei
2
minimi quadrati ad un solo parametro, in cui Φ=∑ ( y i− A x i ) è la funzione obiettivo da
i
minimizzare:
∂Φ
∑ ( x i yi )
i
=2 ∑ ( A x i− y i ) ∙ x i=0 → A=
∂A i ∑ ( x i )2
i
Devo valutare A nei 3 casi a partire dai dati sperimentali; questo parametro rappresenta il
1 1
coefficiente angolare della curva espressa dal modello, essendo J P= ∙ ΔPTM → A= .
RTOT R TOT
Dalla prima tabella di dati si stima A1,(1/ A1 ) dà direttamente R M , la resistenza intrinseca della
membrana:
∑ ( xi yi )
i
A1= =0,2612→ R M =1/ A 1=3,846
∑ ( x i )2
i
Allo stesso modo dalle tabelle 2 e 3 possiamo ricavare rispettivamente la resistenza totale RTOT e la
somma della resistenza di membrana e di quella dovuta al fouling, R M + RF :
∑ ( xi yi )
i
A2= =0,1265 → RTOT =R M + RF + RP =1/ A 2=7,906
∑ ( x i )2
i
∑ ( xi yi )
i
A3 = =0,1895 → R M + RF =R1 =1/ A 3=5,276
∑ ( x i )2
i
Si ha quindi:
ESERCIZIO 17 – Microfiltrazione
69
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Si vuole trattare un volume di siero di latte pari a V 0=1000 L con densità 1 Kg/L le cui
composizioni sono:
composizione
1 COMPONENTI σ UF σ RO
%
(w/w)
proteine 0,4 1 1
lattosio 5 0 1
azoto non 0,2 0 1
proteico
ceneri 0,68 0 1
Per il trattamento Acqua 93,72 0 0 vengono utilizzati
un comparto di ultrafiltrazione
(UF) e uno di osmosi inversa (RO) con i seguenti VCR (Volume Concentration Ratio):
VCR UF = 20
VCR RO = 3
Caratterizzare tutte le correnti determinandone la composizione e i volumi.
CORRENTE 1: alimentazione;
CORRENTE 2: ritenuto proveniente dall’ultrafiltrazione;
CORRENTE 3: permeato proveniente dall’ultrafiltrazione che costituisce l’alimentazione
per l’osmosi inversa;
CORRENTE 4: ritenuto proveniente dall’osmosi inversa;
CORRENTE 5: permeato proveniente dall’osmosi inversa.
Le concentrazioni di ritenuto sono state determinate utilizzando la formula valida per
l’ultrafiltrazione:
CR = C0 ∙ VCRσ
70
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
dove:
C 0è la concentrazione iniziale;
VCR=V 0 /V R(con V 0 volume iniziale e V R volume di ritenuto);
σ =1−( C P /C R )è il coefficiente di reiezione.
Le concentrazioni di permeato sono state determinate a partire dalla definizione di σ, ovvero dalla
relazione:C P =( 1−σ ) ∙ C R.
I valori dei volumi di ritenuto sono stati calcolati dalla definizione del VCR, ovvero dalla relazione:
V0
V R=
VCR
È bene sottolineare che il volume della corrente 3 in entrata nell’osmosi inversa non è pari a quello
in alimentazione, ma a quest’ultimo va sottratto il volume di ritenuto proveniente dalla precedente
ultrafiltrazione.
I valori che caratterizzano tutte le correnti sono riportati in tabella:
Correnti 1 2 3 4 5
VCR - 20 20 3 3
V0 (L) 1000 1000 1000 950 950
316,6 633,3
Volume (L) 1000 50 950
7 3
Proteine (Kg/L) 0,004 0,080 0 0 0
Lattosio (Kg/L) 0,050 0,050 0,050 0,150 0
Azoto non proteico
0,002 0,002 0,002 0,006 0
(Kg/L)
0,006 0,006
0,006 0,020
Ceneri (Kg/L) 0
8 8 8 4
894,1 260,8 633,3
Acqua (Kg) 937,2 43,06
4 1 3
È possibile notare che i 633,33 L in uscita dalla corrente 5 sono costituiti esclusivamente da acqua.
71
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
ESERCIZIO 18 – Diafiltrazione
Si vuole trattare un volume di siero pari a V 0=1000 L con densità ρ=1 Kg/ L la cui composizioneè
di seguito riportata:
SVOLGIMENTO
Il processo di diafiltrazione discontinua consta di tre step fondamentali che si possono ripetere in
successione:
1. ultrafiltrazione;
2. aggiunta di acqua fino al raggiungimento del volume iniziale;
3. nuova ultrafiltrazione.
0 1 2 3
72
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
dove:
V0
VCR= (2)
VR
A questo punto reinseriamo nel tank una quantità di acqua tale che V ritorni a V 0 . La concentrazione
di proteine all’uscita di questo stepvale:
VR
C 1= ∙ C ( 3)
V 0 R, 1
σ V R ∙ C R, 1 σ VR 2σ 2 σ −1 2 ( σ −1 ) +1
C R , 2=C 1 ∙ VCR = ∙ VCR = C 0 ∙VCR =C0 ∙VCR =C0 ∙ VCR
V0 V0
Si va avanti con questa sequenza di operazioni unitarie fino al raggiungimento della purezza
desiderata.
Generalizzando, detto n il numero di ultrafiltrazioni eseguite, possiamo scrivere:
C proteine
WPC= ∙100
∑ conc . solidi
Ricapitolando, nel primo ciclo di diafiltrazione discontinua la concentrazione di ritenuto in uscita si
determina da:
73
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
C R =C0 ∙VCR σ
V0
Dopo il primo ciclo, il ritenuto che si ottiene si valuta dalla formula V R= e vale 50 L.
VCR
Per portarsi nuovamente al volume di 1000 L, occorre ovviamente aggiungere a questa quantità un
volume di 950 L. In tal modo i composti contenuti nel ritenuto si diluiscono e si ricalcolano quindi
le concentrazioni:
C1∙ V R
C 2=
V0
Dopo il primo ciclo si ottiene un WPC pari a 57,64 %. Questo valore non è accettabile in quanto la
specifica impone WPC=95 %. Per questo motivo, è stato condotto un secondo ciclo nel quale è
stato aggiunto un volume di acqua pari a 950 L. In questo modo si ottiene un WPC finale di
96,455 %, valore che va abbastanza vicino alla specifica imposta.
1
V H O =V o−V R =V o ∙ 1−
2 ( VCR)=950 L(5)
Diafiltrazione continua
[− ( 1−σ )V D ]
C=C 0 ∙ e
74
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
C proteine
WPC= ∙100
∑ conc . solidi
Nella diafiltrazione continua il volume di acqua consumata è pari al volume di permeato. Nel caso
con V D=1e WPC=15,6 % (fuori specifica) sono stati consumati V P=V D ∙V 0 =1∙ 1000=1000 L,
mentre con V D=6 sono stati consumati V P=V D ∙V 0 =6 ∙1000=6000 Led è stata rispettata
ampiamente la specifica.
Åmÿ
Hÿ
Ëôþ#
q¯þÉ
2aþŸ Âmþ
/Kþœ XWþ°
(2þ¨þUlt
/þœóýD
75
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Come si può notare, si raggiunge un WPC ≈ 95% con un VD pari a 3.In questo caso il volume di
acqua consumata è:
V0 1000
V P ( V D =3 )=V R ∙V D = ∙ V D= ∙ 3=150 L .
VCR 20
con una diafiltrazione discontinua raggiungiamo il grado di purezza desiderato con due stadi
di ultrafiltrazione e spendendo 950 L di acqua;
con una diafiltrazione continua impieghiamo una sola ultrafiltrazione ma per ottenere la
purezza voluta, dobbiamo spendere 6000 L di acqua;
se nel processo continuo, facciamo uno step preliminare di ultrafiltrazione, nel successivo
passaggio di diafiltrazione spendiamo solo 150 L, ma di fatto abbiamo due ultrafiltrazioni.
Si vogliono trattare1000 L/h di latte scremato con un modulo a membrana caratterizzato da VCR=5
, con una concentrazione di solidi totali del 20%,nelle seguenti condizioni operative:T =50 ° C,
v=1,1 m/s.
I dati di permeabilità sono espressi dalla seguente relazione :
76
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Operazione Multistadio (in questo caso si determini il numero ottimale di stadi)( c FIN ).
SVOLGIMENTO
Operazione Batch
Bilancio di materia:
V 0 F0
VCR= = da cui F 0=F R ∙ VCR=5000 L /h
V R FR
77
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
J 0 +J f 35+17 2
Jf = = =26 L / ( m ∙ h )
2 2
Portata 4000
Area= = =153,85 m 2
Flusso 26
Dato che, per come è definito, il “Feed and Bleed” lavora alla concentrazione finale, utilizzo per il
calcolo dell’area di membrana direttamente questo flusso:
Portata 4000
Area= = =235,3 m 2
Flusso 17
Operazione Multistadio
78
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Ai fini della risoluzione degli esercizi si è scelto di operare con tre stadi e per ognuno di essi si è
fissato il VCR:
VCR=1,5
VCR=2,5
VCR=5
Questo per evitare di avere una relazione per ogni membrana.
Come di consueto facciamo i bilanci di materia per ogni modulo in modo da poter determinare tutte
le portate; si ottiene:
F=P1 + R1
F
R 1= =3333,3 L/h
VCR 1
C 1=C0 ∙ ( VCR ) =6 %
P1=F−R1=1666,7 L /h
F=P2 + R2 + P1
F
R 2= =2000 L/h
VCR 2
F=P3 + R3 + P1 + P2
F
R 3= =1000 L /h
VCR 3
79
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
R2
VCR R = =2 → C3=C 1 ∙ VCR R =20,04 %
3
R3 3
Si calcola l’area di membrana tenendo conto che si lavora sempre a C f ;si ottengono i seguenti
risultati:
1 2 3
FLUSSO ¿ 30,47 24,75 17
2
AREA [m ] 54,7 53,87 58,82
80
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Si deve filtrare una portata di brodo di fermentazione di 1000 L/h contenente80 g/ L di lieviti e
avente densità di 1 g / L. Si vuole recuperare la biomassa con una resa del 100%; sappiamo inoltre
che il cake è formato per il 60% (wt) da brodo.
Si dispone di una filtropressa avente dischi quadrati di lato l PIATTO =0,45 me operante a
ΔP=500 KN /m 2.
Precedentemente sono state effettuate delle prove sperimentali su una filtropressa a piatti quadrati
nelle seguenti condizioni: A PIATTI =0,05m2 e ΔP=35 KN /m2, che hanno fornito i risultati seguenti:
t [min] 0 5 15 30 45
Si vuole:
determinare il numero di dischi della filtropressa (tenendo presente che ogni disco ha 2 facce
filtranti);
SVOLGIMENTO
Il modello matematico che permette di calcolare l’area del filtro è basato sulla velocità superficiale:
1 dV ∆P∙ A
v= ∙ =
A dt L∙ A
(
rμu V +
u )
da cui
dV ∆ P ∙ A2
=
dt L∙ A
(
rμu ∙ V +
u )
dove:
L è la lunghezza equivalente ridotta del filtro, che tiene conto della resistenza del filtro
poroso;
V è il volume di filtrato;
A è la superficie del filtro;
r è la resistenza caratteristica della torta;
l
u = A∙ V è il rapporto tra il volume della torta e il volume di filtrato .
81
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
V t
L∙ A ∆ P ∙ A2
∫
V 0=0
( V+
u )dV = ∙∫ dt
r ∙ μ ∙u 0
da cui si ottiene
V 2 L∙ A ∆ P ∙ A2
+ ∙V= ∙t
2 u r ∙μ∙u
che può essere riscritta in forma lineare dividendo tutti i termini per V:
2 ∙ ∆ P ∙ A2 t 2 ∙ L ∙ A
V= ∙ −
r ∙μ∙u V u
Effettuando una regressione lineare a partire dalle prove sperimentali effettuateposso ricavare le
caratteristiche della sospensione:
3
t /V [s /m ] 0 7,69E+05 1,08E+06 1,57E+06 29,03
3
V [m ] 0 3,90E-04 8,30E-04 1,15E-03 1,74E+06
1.80E-03
1.60E-03
1.40E-03 f(x) = 0 x − 0
1.20E-03
1.00E-03
V [m3]
8.00E-04
6.00E-04
4.00E-04
2.00E-04
0.00E+00
6.00E+05 8.00E+05 1.00E+06 1.20E+06 1.40E+06 1.60E+06 1.80E+06
t/V [sec/m3]
2∙ L∙ A
=0,0004
u
82
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
2∙ ∆ P ∙ A 2 −9
=10
r ∙ μ ∙u
L
=0,004
u
11 m6
rμu=1,75 ∙10
sec
m3 Kg Kg
Feed → 1 ∙1000 3 =1000
h m h
m3 Kg Kg
solidi∈ingresso→ 1 ∙ 80 3 =80
h m h
La torta contiene solidi per il 40% mentre contiene brodo per il 60%,per cui calcoliamo i solidi e il
brodo contenuti nella torta:
Kg Kg Kg
solidi nella torta → 80 : 40=x :100 → x =200
h h h
Kg Kg
brodo nella torta →0,6 ∙ 200 =120
h h
Kg Kg Kg
V=
( 1000
h
−80
h
−120
h )
=0,8
m 3
Kg h
1000
m3
Poiché si era ipotizzato un tempo di lavoro di un’ora allora il volume di filtrato sarà di 0,8 m3/h.
Calcoliamo la superficie filtrante:
V 2 L∙ A ∆ P ∙ A2 2
+ ∙V= ∙t → A=5,72m
2 u r ∙μ∙u
L’area del singolo plate (per ogni plate si considerano le due facce filtranti) è data da:
a plate=2 ∙ l 2plate =2 ∙ ( 0,45 m)2=0,405 m2
83
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
A 5,72m 2
n plate = = =14
a plate 0,405 m 2
a tot 2 2
plate=n plate ∙ a plate =14 ∙ 0,405 m =5,67 m
Stimiamo la minima distanza tra i plate e frame facendo riferimento alle condizioni ottimali che
vengono ricavate aggiungendo alla durata di processo i tempi morti e minimizzando la velocità di
filtrazione del volume di filtrato.
Ipotizziamo un tempo morto di 30 min il volume ottimale è:
td td
V ottimale =
√ β1
=
√ r ∙μ∙u
2∙∆P∙ A
2
=0,58 m3
146 Kg
volume della torta a t ottimale → =0,15 m3
Kg
1000 3
m
0,15 m 3
Spessoretorta= =0,026 m
5,735 m 2
La distanza d tra due frame deve essere maggiore del doppio dello spessore della torta, quindi:
84
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Un fango contenente 0,2 Kg di solido (ρ S=3000 Kg/m3) per Kg di acqua è alimentato ad un filtro a
tamburo rotante di dimensioni:
L=0,6 m
D=0,6 m.
Il tamburo compie 1 giro in 6 min e ad ogni istante il 20% della superficie filtrante è in contatto con
il fango; il filtro opera con un ΔP costante pari a 65 KN /m 2.
Considerando che la portata di filtrato è 0,45 t /h eche la torta ha un grado di vuoto ε =0,5 (la torta
contiene cioè il 50% d’acqua), si chiede di calcolare lo spessore della torta.
Ad un certo punto il filtro si rompe e l’operazione viene effettuata temporaneamente in una
filtropressa con piatti quadrati di lato pari a 0,3 m. La pressa richiede 2 minuti per essere smontata e
2 minuti per essere riassemblata e, inoltre, 2 minuti sono richiesti per rimuovere la torta da ogni
piatto. Si consideri la filtrazione effettuata alla stessa portata globale precedente, con una differenza
operativa di pressione di 175 KN /m2 .
Si chiede ora di calcolare il minimo numero di piatti necessari da utilizzare e lo spessore di ciascuno
di essi. (Si supponga che le torte siano incomprimibili e si trascurino le resistenze del filtro.)
SVOLGIMENTO
3
t Kg 0,125 −4 m
Q filtrato =0,45 =0,125 = =1,25∙ 10
h s 100 s
Noto che 1 Kg (10−3 m3) di acqua è associata a 0,2 Kg si può trovare che i solidi nel refluo sono pari
a 6,67 ∙ 10−5 m3 . La porosità della torta è pari a 0,5, quindi l’acqua trattenuta nella torta è pari a
6,67 ∙ 10−5 m3 , mentre i restanti9,33 ∙ 10−4 m 3 vengono ottenuti come filtrato, per ogni Kg di acqua
presente nel refluo totale.
2∙ 6,67 ∙10−5
Vditortadepositataperunit à divolumedisubstrato= =0,143
9,33 ∙10−4
Portatavolumetricasolididepositati=1,25 ∙10−4 ∙0,143=1,79 ∙10−5 m 3 /s
Il tamburo impiega 6 minuti per effettuare un giro completo, quindi la parte di superficie filtrante è
immersa per 72 secondi.
Ora si può calcolare il volume di torta per ogni giro e lo spessore usando le seguenti relazioni:
Filtropressa
85
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
dV ∆ P ∙ A2
=
dt LA
rμu
u (
+V )
Integrando a ΔP costante e trascurando L otteniamo:
2 2 ∆ P A2
V = t
rμu
Considerando i tempi morti, il tempo totale che impiega la filtropressa a compiere un giro completo
sarà pari a:
t tot =t filtrazione +120 ∙ n+240
V filtrato
Q filtrato =
t filtrazione +120∙ n+240
Considerando che la filtropressa deve mantenere la stessa specifica del tamburo rotante,
Qfiltrato =1,25∙ 10− 4.
Inoltre il volume di filtrato sarà dato da:
volumepiatti n ∙d
Vf= =0,32 ∙ =0,629 ∙ n ∙d
volumetortadepositataperunit à divolume 0,143
0,629∙ n ∙ d
1,25 ∙10−4=
2,064 ∙ 10−5 ∙ d 2+120 ∙ n+240
da cui si ottiene:
0,03+ 25,8∙ d 2
n= (1)
0,629∙ d−0,015
Per trovare il numero minimo di piatti devo porre dn /d(d)=0: ottengo come risultato d=64 mm;
con questo valore posso calcolare il minimo numero di piatti dall’equazione (1) trovando n=5,4.
Quindi per effettuare quest’operazione con una filtropressa occorrono 6 piatti.
d 2−0,146∙ d +0,00465=0
86
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
ESERCIZIO 22 – Filtropressa
87
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Si consideri una filtropressa formata da 12 piatti quadrati con lato pari a 0,3 m e d pari a 25 mm. Per
i primi tre minuti del processo la filtropressa lavora con dV /dt costante e pressione finale di
400 KN /m2. Il processo prosegue per altri 15 minuti a Δp costante; alla fine si effettua un lavaggio
alla pressione di 275 KN /m2 per 10 minuti con una velocità di lavaggio pari a un quarto di quella
finale di filtrazione:
1 1 dV
vlav = v filtr =
4 4 dt |
filtr
( finale )
Si hanno a disposizione i seguenti dati sperimentali ottenuti su un filtro con area pari a 0,05 m2 e Δp
pari a 71,3 KN /m2:
tempo [min ] 5 10
Volume filtrato [cm3 ] 250 250+150
SVOLGIMENTO
dV ∆ P ∙ A2
=
dt LA
rμu (
u
+V )
V t
LA ∆ PA 2 V 2 LA ∆ PA 2
∫( V+
u )
dV =∫ dt → + ∙V= ∙t
0 0 rμu 2 u rμu
Sfruttando i dati sperimentali, riscrivendo l’equazione per i due punti A(5,250) e B(10,250+150), si
può scrivere un sistema da cui ricavare i parametri della sospensione:
1( −6 2 L −6 71,3 ∙ 0,052
250 ∙10 ) + 0,05∙ ( 250 ∙ 10 ) = 300
2 v rμu
1( −6 2 L −6 71,3 ∙0,05 2
400 ∙ 10 ) + 0,05 ∙ ( 400 ∙10 )= 600
2 v rμu
L
=0,0035
v
88
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
3 min V 3 min
dV ∆ P ∙ A2 ∆ PA 2
= → ∫ dt= ∫ dV
dt LA LA
rμu (
u
+V )
rμu V (3 min ) +
u ( ) 0 0
V 18 min =0,071 m3
Bisogna considerare la velocità del lavaggio come un quarto di quella finale, quindi:
dV ( 1 ∆ PA 2
wash )= =8,34 ∙ 10−6 m/s
dt 4 LA
(
rμu V finale +
u )
Questa velocità è stata calcolata con un Δpdi 400 KN /m2, il lavaggio però avviene con un Δp di
275 KN /m2 , quindi per trovare la velocità effettiva devo ricorrere alla seguente proporzione:
v ' : ∆ P ' =v :∆ P
A questo punto, considerando che il lavaggio dura 10 minuti, si può ottenere il volume di acqua
richiesto:
89
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
SVOLGIMENTO
Come prima cosa, determiniamo il parametro caratteristico solo della geometria della centrifuga e
non del tipo di sospensione trattata, utilizzando i dati relativi alla sospensione acquosa.
1)
Q=V ∞ ∙ Σ
2
d 2P g ( ρ P−ρ ) ( 5 ∙ 10−6 ) 9,81 ( 2800−1000 )
V ∞= = =2,45 ∙ 10−5 m/s
18 μ 18 0,001
Q 0,25
Σ= = =10194 m2
V ∞ 2,45 ∙10 −5
Σ = 10194 m2
Una volta noto il fattore di capacità con procedimento inverso a quello seguito al punto 1,
determiniamo la dimensione minima delle particelle di carbone eliminate da una sospensione
oleosa:
2)
Q 0,04
V ∞= = =3,9 ∙ 10−6 m/s
Σ 10194
90
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Una centrifuga tubolare, che lavora in continuo, viene utilizzata per trattare una sospensione
acquosa avente una portata Qdi5,4 m3 /min. La macchina separa tutte le particelle con un diametro
maggiore di 10 μm ( p=100 %).
H=1,5 m
D e =0,75 m
h=0,1 m
ω=1800 rpm
H
Caratteristiche delle particelle e del liquido:
ρ p =2,8 Kg /L=2800 g / m3
ρl =1 Kg/ L=1000 g/m 3
μl=0,001 Pa ∙ s
De
Calcolare l’efficienza della macchina EA e stimare la curva del grado di separazione p in funzione
del diametro delle particelle dP.
SVOLGIMENTO
Per risolvere l’esercizio usiamo il teorema dei Σ su cui si basa una centrifuga tubolare continua:
Q
∑ processo= v
∞
4 3
π r ( ρ −ρ ) ∙ g=6 π r P μv
3 P P l
91
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
m3
5,4
min
∑ processo= =918 m 2
sec m
60 ∙9,8 ∙ 10−5
min s
Dalle dimensioni della centrifuga calcoliamo, invece, l’area di un sedimentatore ideale equivalente
alla nostra centrifuga, ovvero valutiamo ∑ macchina (fattore di capacità della macchina), dato dalla
relazione:
π ∙ ( R 2−r 20 ) ∙ H ∙ ω 2
∑ macc h ina= R
g ∙ ln ( )
r0
D e 0,75 m
R= = =0,375 m
2 2
EA=
∑ processo = 918 m2 =0.256 ≅ 26 %
∑ macc h ina 3578,55 m2
Ciò vuol dire che se la centrifuga lavorasse con un’efficienza del 100% sarebbe equivalente ad un
sedimentatore di 3578,55 m2; la nostra centrifuga, però, lavora come un sedimentatore di 918 m 2,
con una efficienza EA pari al 26%.
Se assumiamo questa efficienza valida per tutte le particelle di qualunque diametro allora il grado di
efficienza di separazione p può essere calcolato inserendo EA nell’equazione di definizione di p.
Possiamo costruire un grafico del grado di efficienza di separazione in funzione del diametro delle
particelle sapendo che:
R
2
p= 2 2 ∙ 1−exp
R −r 0 [ (
−2 π ∙ v ∞ ( R2−r 02 ) ∙ H ∙ ω 2 ∙ E A
Q∙g )]
I risultati nella tabella seguente riportano, per diversi valori del diametro delle particelle,
l’efficienza di separazione p considerando prima un’efficienza del 26%, poi del 50% e infine del
100%:
92
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Efficienza di separazione [% ]
Dimensioni particelle [μm] 0,2 1 2 4 5 6 8 10
26 % 0,05 1,35 5,37 20,68 31.43 43,77 71,59 100
Efficienza
120
100
80
grado di separazione
EA=26%
60 EA=50%
EA=100
%
40
[%]
20
0
0 2 4 6 8 10 12
dp [μm]
93
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Vediamo quindi che con un’efficienza del 100%, la centrifuga riesce a separare completamente
particelle del diametro di 6 m.
Si nota che con un’efficienza del 100%, la centrifuga riesce a separare completamente particelle del
diametro di 5 µm.
SVOLGIMENTO
gal L 1 1 L
Q=10 5 ∙ 3,78 ∙ ∙ =2916,67
2
ft day gal m 1440 min
2 2
m ∙ min
0,32
ft 2 day
94
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
0.6
0.5
0.4
x 0.3
0.2
0.1
0
0 2 4 6 8 10 12
v [ft/min]
Ora si può passare alla risoluzione dell’integrale; per fare ciò, conviene graficarev in funzione di x e
ricavare l’equazione che lega queste due grandezze in modo da poterla integrare:
12
10
f(x) = 113.22 x⁴ + 23.38 x³ − 27.39 x² + 6.78 x + 0.31
R² = 1
8
v 6
[ft/min]
Polynomial ()
4
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
x
95
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
xC
vp x 5C x 4C x 3C x2C
∫v dx=113,22 +23,38 +27,38 +6,776 +0,313 xC =0,589
0 c 5 4 3 2
E' =E ∙ 0,4=41,92 % .
C v sed v sed
(mg/ L) ( ft /h) ( gal /ft 2 ∙ d)
2000 14 2520
3000 11,5 2070
4000 9,1 1638
5000 7 1260
6000 4,2 756
7000 3 540
8000 2,2 396
9000 1,6 288
10000 1,2 216
96
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
15000 0,5 90
20000 0,2 36
30000 0,1 18
Inoltre si conosce:
2
La corrente totale in ingresso, Q+Qu=600 gal/(ft ∙ d );
La corrente di ricircolo, Qu=40 %Q;
La corrente di fango in uscita Qw è trascurabile;
La concentrazione dei solidi sospesi, C 0=10000 mg/ L.
SVOLGIMENTO
Se grafichiamo queste due relazioni in un piano FS−c i otterremo una curva a campana per FS g e
una retta per FSu;allora, FS¿ t, che è la somma di questi due contributi, avrà un andamento
inizialmente a campana e poi rettilineo, quindi presenterà sia un massimo che un minimo.
Nel punto di minimo si avrà il flusso limite che è quello a cui corrisponde l’area di ispessimento:
(Q+Q u ) c0
Aisp =
FS lim ¿ ¿
Ai fini dell’esercizio dobbiamo dunque ricavare tutti i dati necessari per poter costruire il grafico e
trovare FSlim ¿ ¿:
97
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
C ( mgL ) v ( fth )=
sed
lb
FS g=
16030 [ 2
ft ∙ day ]
Per FSu è necessario conoscere ub che si ricava da Qu:
gal
{ Q+ Qu=600 →
Qu =0,4 ∙ Q
{
Qu=171,43 2
Q=428,57
ft ∙ day
gal
ft ∙ day
2
Dato che:
gal
171,43 2∙
ft day
ub =Qu= =0,95 ft /h
gal
ft 2 ∙ day
180
ft /h
98
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
7.00
FS
3.00 FSu'
FStot
2.00
1.00
0.00
0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000
C
2
prossimitàdi2,60 lb/( ft ∙ day), quindi si ottiene:
( Q+Qu ) ∙ c0
Aisp =
FS lim ¿ ¿ 0,8 m 2 ¿
99
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
>?ÿ—ÿBiochemical Oxid
Oÿ•
v ýþä Öþ
Û™þbrþG
*†þã_þGrit
Gwþ rþQ
2-þx
žóýä ªøýzÑýLiquid
Ï¥ý1~ý ¦®ý#‡
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†[út4úAerobic šXú
ˆ+úúT ú.ú@
„úùÊ 'ú¢á
Ûù©´ùBel
ꦝ
?/øøá÷Biochemical Oxidat
]*ømÜ÷DomWaste + NH3 + O2 ===> X-vss-a + H2O + CO2 1g 0.1 g 1.4 g 0.8 g 0.8 g 0.9 g
V´÷f÷NH3 + O2 + CO2 ===> X-vss-n + H2O + NO37.5 g 24.6 g 1.8 g 1.0 g 7.7 g
BŸ÷ñx÷Nitrif
G5÷ÌçöBiomassD \5÷ÀöX-vss-a,n + O2 ===> X-vss-i + H2O + NH3 + FSS + CO2 1.05 g 1.15 g 0.2 g 0.35 g 0.1 g 0.1 g 1
Descrizione dell’impianto
L’impianto in esame è costituito da una sezione di ossidazione biologica dei reflui ed una sezione di
trattamento dei fanghi.
Trattamento biologico:
100
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Questa sezione prevede una fase di grigliatura del refluo durante la quale vengono allontanati gli
elementi grossolani (pietrisco, foglie, carta…). In seguito il refluo viene sottoposto all’ossidazione
biologica in un bacino di aerazione in cui viene favorita l’ossidazione mediante insufflazione di
aria. L’effluente subisce quindi una sedimentazione primaria che ha lo scopo di consentire la
sedimentazione dei solidi sospesi sedimentabili. Il materiale sedimentato è costituito da flocculi che
contengono, oltre ai solidi sospesi, anche la biomassa. Una parte di questo materiale viene
ricircolato al bacino di aerazione.
Trattamento fanghi:
La parte di liquame in uscita dal sedimentatore che non viene ricircolata, è inviata al trattamento
fanghi (sludge treatment) e subisce una prima digestione aerobica, cui segue una sedimentazione
secondaria. Una parte del fango può essere eventualmente ricircolata al digestore aerobico, la
restante parte viene inviata ad una filtropressa per permettere la disidratazione del fango che viene
infine allontanato dall’impianto.
50 t = 10 h percentuale di
40
t = 12 h splitting. Tale
t = 14 h percentuale si
t = 16 h
30 riferisce alla
t = 18 h
20 corrente di
TOP dello
10 splitter.
0
40 50 60 70 80 90 100
101
% splitting
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Dal grafico è visibile una diminuzione del COD con l’aumentare dello splitting dal 50 al 90%. Tale
andamento è attribuibile al fatto che in seguito al ricircolo aumenta la concentrazione di cellule e di
solidi sospesi nel bacino di aerazione. Ciò comporta un maggiore consumo di substrato da parte dei
microrganismi e quindi una diminuzione del COD. La cosa interessante che si nota è che, quando lo
splitting supera il 90%, si ha un leggero incremento del COD in quanto subentra la reazione di
decadimento della biomassa. Un ricircolo così elevato determina infatti una notevole
concentrazione di biomassa nel bacino di aerazione. La popolazione microbica va incontro ad una
fase di mortalità cellulare, durante la quale i frammenti cellulari vengono metabolizzati dalla stessa
biomassa vitale rimanente. Si tratta di una reazione di ossidazione, in cui il materiale cellulare
rappresenta un vero e proprio substrato. Così si spiega l’aumento del COD.
Se si osserva l’andamento in funzione dei tempi di permanenza del bacino di aerazione si nota che il
COD è maggiore lì dove il tempo di permanenza è minore. Questo è dovuto al fatto che le cellule
nel bacino di aerazione hanno a disposizione un tempo minore per metabolizzare il substrato, quindi
ossideranno meno nutrienti. D’altra parte, un tempo di permanenza elevato incide positivamente
sulla reazione di decadimento della biomassa: nell’ultima curva, quella per ¿ 18 h, con un intervallo
di splitting che va dal 90% al 95%, si nota un incremento relativo di COD più marcato rispetto alle
altre curve. Ovviamente, poiché le cellule permangono nel reattore per un tempo maggiore, saranno
facilitate le reazioni di decadimento della biomassa e quindi l’incremento del COD.
Profilo dell’NH3
Viene mostrato il grafico che riporta l’andamento dell’NH3 in funzione della percentuale di
splitting. Anche in questo caso, la percentuale si riferisce alla corrente di TOP dello splitter.
0.02
0.02
0.02
0.01
0.01
NH3[g/l]
t = 10 h
0.01
t = 12 h
0.01 t = 14 h
t = 16 h
0.01
t = 18 h
0
0
0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting
102
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Il grafico mostra una diminuzione della concentrazione di ammoniaca con l’aumentare dello
splitting. L’ammoniaca é un substrato per i microrganismi. L’andamento è dovuto al fatto che,
aumentando il ricircolo, aumenta la concentrazione di cellule nel bacino di areazione, quindi il
substrato (ammoniaca) verrà metabolizzato in misura maggiore.
Se invece si osserva l’andamento che si ha all’aumentare del tempo di permanenza sul bacino di
aerazione,si nota una diminuzione della concentrazione di ammoniaca perché le cellule hanno la
possibilità di metabolizzarne unaquantità maggiore. Una diminuzione più spinta della
concentrazione di ammoniaca si ottiene combinando un alto tempo di permanenza ed un elevato
splitting. Nella parte finale delle diverse curve ottenute variando il tempo di permanenza nel bacino
di aerazione,si nota che i valori di concentrazione sono quasi coincidenti, testimoniando il fatto che
uno splitting del 95% è già sufficiente ai microrganismi per realizzare un elevato abbattimento
dell’ammoniaca.
splitting NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L)
(%) = 10 h = 12 h = 14 h = 16 h = 18 h
50 0,0227 0,0252 0,0278 0,0305 0,0332
60 0,0258 0,0291 0,0325 0,036 0,0396
70 0,0312 0,0359 0,0407 0,0457 0,0508
80 0,0429 0,0504 0,0579 0,0647 0,0705
90 0,074 0,0807 0,085 0,088 0,0904
95 0,0914 0,0947 0,0972 0,0995 0,1014
0.12
0.1
0.08
NO3-[g/l]
t = 10 h
0.06 t = 12 h
t = 14 h
0.04 t = 16 h
t = 18 h
0.02
0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting
103
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Dal grafico si nota un aumento della concentrazione di nitrato all’aumentare dello splitting; questo
perchè si innesca la reazione di nitrificazione. L’ammoniaca infatti, oltre ad essere utilizzata come
substrato nutritivo dai microrganismi per accrescere la loro biomassa, subisce la seguente reazione
di nitrificazione:
NH 3+O2 +CO 2 → X −vss−n+ H 2 O+ NO 3
104
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Descrizione dell’impianto
L’impianto considerato viene utilizzato per il trattamento dei reflui urbani. È costituito quindi da
una sezione dedicata all’abbattimento del carico organico (riduzione del COD) e una sezione
dedicata al trattamento dei fanghi.
Il trattamento biologico prevede una prima fase di grigliatura del refluo durante la quale vengono
allontanati gli elementi grossolani (pietrisco, foglie, carta…).
A questa fase segue il trattamento del refluo in un bacino di aerazione in cui si realizza
l’ossidazionebiologica, favorita dall’insufflazione di aria. Nel bacino di aerazione avvengono le
seguenti reazioni:
BiochemicalOxidation
DomWaste+ NH 3+O2 → ( X−vss−a )+ H 2 O+CO2
1 g +0,1 g+ 1,4 g → 0,8 g+0,8 g+0,9 g
Nitrification
−¿¿
NH 3+O2 +CO 2 → ( X −vss−n ) + H 2 O+ NO 3
7,5 g+24,6 g+1,8 g → 1,0 g +7,7 g+25,2 g
BiomassDecay
( X −vss−a , n ) +O2 → ( X −vss−i ) + H 2 O+ NH 3 + FSS+CO 2
1,05 g+1,15 g → 0,2 g+ 0,35 g+ 0.1 g+ 0,1 g+1,45 g
Si può notare che nel bacino di aerazione, oltre all’abbattimento del substrato, avviene anche la
reazione di nitrificazione nella quale l’ammoniaca viene ossidata a nitrati. In uscita dal bacino si
ritroverà dunque una notevole quantità di nitrati, che devono essere allontanati. A tale scopo, una
parte del refluo trattato dal bacino viene ricircolata ed inviata ad un reattore anossico a monte del
bacino. Nel reattore anossico (così chiamato perché al suo interno vengono realizzate condizioni
che prevedono l’assenza di ossigeno gassoso molecolare) avviene la Denitrificationreaction:
−¿+ DomWaste∨CH 3 OH → ( X −vss−a ) +N 2+ H2 O +CO2 ¿
NO 3 { }
Come si può notare, l’abbattimento dei nitrati è garantito dalla presenza di una fonte di carbonio,
che nel caso specifico è rappresentata da substrato (domesticwaste), ma in alcuni impianti può
essere usato anche metanolo. Nel caso in esame si sfrutta lo stesso domesticwaste, ma ci sarà un
costo di investimento maggiore associato alla presenza del reattore anossico.
L’effluente subisce quindi una sedimentazione primaria che ha lo scopo di consentire la
sedimentazione dei solidi sospesi sedimentabili. Il materiale sedimentato è costituito da flocculi che
contengono, oltre ai solidi sospesi, anche la biomassa. Una parte di questo materiale viene
ricircolato al reattore anossico.
La parte di liquame in uscita dal sedimentatore che non viene ricircolata, è inviata ad un digestore
aerobico, cui segue una sedimentazione secondaria. Una parte del fango può essere eventualmente
105
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
ricircolata al digestore aerobico, la restante parte viene inviata ad una filtropressa per permettere la
disidratazione del fango che viene infine allontanato dall’impianto.
106
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Il grafico mostra l’andamento dell’NO3- nella corrente di uscitaal variare della percentuale di
splitting dello splitter 1. Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter
2 (tale percentuale si riferisce alla corrente di TOP dello splitter).
0.03
0.03 split2=50
split2=60
0.02 split2=70
NO3-
split2=80
0.02 split2=90
split2=95
0.01 split2=98
0.01
0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting 1
107
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Il grafico mostra che la concentrazione di nitrati diminuisce lievemente con l’aumentare della
percentuale di splitting 1 per le curve riferite allo split 2 da 50 a 95%. Tale andamento è ovviamente
giustificato dal fatto che, poiché si ricircola una quantità di NO 3- maggiore, esso verrà abbattuto in
gran parte nel reattore anossico, quindi nella corrente di uscita se ne ritroverà una minor quantità.
Un maggior ricircolo favorisce quindi l’abbattimento dei nitrati.
L’unica curva che mostra un andamento anomalo è quella che si riferisce allo splitting 2 del 98%.
Seguendo l’andamento di questa curva, osserviamo che la concentrazione di nitrati diminuisce con
l’aumento dello splitting 1 se questo non supera il 90%. Oltrepassato questo valore (vedi ultimo
punto) la concentrazione di nitrato aumenta. La motivazione è da ricondursi all’elevata percentuale
che contemporaneamente viene ricircolata dallo splitter 2, infatti lo splitter 2 ricircola le cellule dal
sedimentatore al reattore anossico. L’elevata concentrazione cellulare provoca nel bacino di
aerazione l’innesco delle reazioni di decadimento della biomassa (biomassdecay). La popolazione
microbica va incontro ad una fase di mortalità cellulare, durante la quale i frammenti cellulari
vengono metabolizzati dalla stessa biomassa vitale rimanente. La seguente reazione di decadimento:
mostra che si forma ammoniaca nell’ambiente di reazione. Tale ammoniaca viene ossidata nel
bacino di aerazione a nitrati. Il problema è che questi nitrati non riescono ad essere abbattuti tutti
perché in eccesso, data l’alta percentuale degli stessi ricircolata dallo splitter 1 al reattore anossico.
In conclusione, un elevato ricircolo dello splitter 1 e 2 (contemporanei) non consente l’abbattimento
ulteriore dei nitrati perché i microrganismi non riescono a metabolizzarli data la grande quantità.
Dal grafico è possibile vedere che le curve della concentrazione di NO3- si spostano verso l’alto per
valori crescenti della percentuale dello splitting 2. L’unica eccezione è rappresentata dalla curva di
splitting 2 98%, che si piazza in una posizione intermedia tra le altre curve. Qui, come già detto, il
fenomeno della denitrificazione che permette l’abbattimento del nitrato è molto più complesso
perché si innescano le reazioni di decadimento della biomassa. La pendenza delle curve, e quindi
l’abbattimento relativo di NO3-, aumenta al crescere dello splitting 2, ma i valori di concentrazione
assoluti del nitrato in uscita sono più alti.
Per gli altri valori di portata si hanno i seguenti grafici:
108
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
split2=80 split2=50
0.02 0.03
split2=90 split2=60
0.02 split2=95 split2=70
0.01
split2=98 split2=80
NO3-
0.03
0.03
0.03
Q
0.03 1892869
NO3-
Q
0.03 2000000
0.02
0.02
0.02
20 30 40 50 60 70 80 90 100
% splitting 1
Il grafico mostra l’influenza della portata sulla concentrazione di nitrato in uscita mantenendo fissa
la percentuale di splitting 2 al 95% (valore di default) e variando la percentuale di splitting 2.
Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione di NO 3-
all’aumentare della percentuale di splitting 1. Le curve sono pressoché coincidenti per portate di
109
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
alimentazione crescenti, ad indicare che l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata
riuscendo comunque ad abbattere il nitrato.
Il grafico mostra l’andamento del COD nella corrente di uscita al variare della percentuale di
splitting dello splitter 2.Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter 1.
80
split 1
70 50%
split 1
COD [m g/L]
60 60%
split 1
50 70%
split 1
80%
40
spilt 1
90%
30
20
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
Le curve rappresentate mostrano che il COD diminuisce all’aumentare del rapporto dello splitting
2.Lo splitter 2 è quello che ricircola il refluo in uscita dal sedimentatore primario al mixer che si
trova a monte dell’anoxicreactor (per lo splitter 2 ci si riferisce alla corrente di TOP). In questo
modo, ricircolando una maggiore quantità di biomassa, si avrà un abbattimento maggiore del COD.
Quando lo splitting2 raggiunge il 95%, si innescano i soliti fenomeni di decadimento della
biomassa e il COD tende leggermente a risalire come si nota nella parte terminale delle curve.
Le varie curve, ottenute per diversi valori di splitting 1, sono pressoché coincidenti, dimostrando
che sul COD influisce in misura maggiore il ricircolo di cellule e non il ricircolo di nitrati operato
dallo splitter 1.
110
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
80
split 1
50%
70 split 1
60%
COD[mg/L]
60 split 1
70%
split 1
50 80%
split 1
40 90%
30
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
Per gli altri 2 valori di portata le curve seguono lo stesso andamento come si può vedere dai grafici
seguenti:
80
split 1
50%
70 split 1
60%
COD [mg/L]
split 1
60 70%
split 1
50 80%
split 1
90%
40
30
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
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Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
90
80
70
Q
COD [mg/L]
60 1892869
Q
50 2000000
40
30
20
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione di
CODall’aumentare della percentuale di splitting 2. Le curve sono quasi coincidenti per portate di
alimentazione crescenti. L’ultima curva, riferita alla portata maggiore, rappresenta valori di COD
più alti, indicando che la portata di substrato più alta viene metabolizzata in misura minore. In ogni
caso l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata riuscendo comunque ad abbattere il
COD.
Profili di concentrazione dell’NH3
Il grafico mostra l’andamento dell’NH3 nella corrente di uscita al variare della percentuale di
splitting dello splitter 2. Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter
1.
0
40 50 60 70 80 90 100 110
split 2(%)
Influenza dello splitting 2 sull’NH3
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Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
Le curve rappresentate mostrano che l’ammoniaca diminuisce all’aumentare del rapporto dello
splitting 2.Lo splitter 2 è quello che ricircola il refluo in uscita dal sedimentatore primario al mixer
che si trova a monte dell’anoxicreactor (per lo splitter 2 ci si riferisce alla corrente di TOP).
L’ammoniaca rappresenta un substrato che entra nell’alimentazione. Si comprende facilmente
come, ricircolando una maggiore quantità di biomassa, si avrà un abbattimento maggiore dell’NH3.
Le varie curve, ottenute per diversi valori di splitting 1, sono pressoché coincidenti, dimostrando
che, come per il COD, sull’NH 3influisce in misura maggiore il ricircolo di cellule e non il ricircolo
di nitrati operato dallo splitter 1.
Per gli altri 2 valori di portata le curve seguono lo stesso andamento come si può vedere dai grafici
seguenti:
0 90% split 1
70%
0.01 split 1
0 80%
40 50 60 70 80 90 100 110 split 1
0.01 90%
% splitting 2 split 95%
0
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
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Impianti Biochimici Ambientali e Industriali
0.03
0.02
0.02 Q
NH3 [g/L]
1892869
Q
0.01 2000000
0.01
0
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2
Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione dell’
NH3all’aumentare della percentuale di splitting 2. Le curve sono quasi coincidenti per portate di
alimentazione crescenti. L’ultima curva, riferita alla portata maggiore, rappresenta valori di NH 3 più
alti, indicando che la portata di substrato più alta viene metabolizzata in misura minore. In ogni
caso l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata riuscendo comunque ad abbattere
l’NH3.
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