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Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 1 – Stechiometria (I)

Data la reazione:

C 16 H 34 +a O2 +b NH 3 → c C 4,4 H 7,3 O1,2 N 0,86 + d H 2 O+ eC O2 ,

determinare i coefficienti stechiometrici e i fattori di resaY X / S eY X / O su base massica, sapendo che i


2/3 del carbonio fornito dal substrato vengono inglobati nella biomassa.

 SVOLGIMENTO

Scrivendo i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti nella reazione si arriva ad
un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni. Ci serve pertanto una quinta
equazione per rendere determinato il sistema e ottenere così un’unica soluzione; possiamo utilizzare
a tale scopo l’informazione che ci viene data, secondo cui i 2/3 del carbonio fornito vengono
inglobati nella biomassa.
Quindi, ponendo 1 mol di substrato, se la biomassa assimila i 2/3 del carbonio fornito, si ha che:

16 ∙ 2/3=4,4 ∙ c → c=2,424

Dai bilanci di materia sui singoli elementi ricaviamo gli altri coefficienti stechiometrici:

Bilancio sul Carbonio:16=4,4 ∙ c +e → e=5,334


Bilancio sull’Azoto:b=0,86 ∙ c → b=2,085
Bilancio sull’Idrogeno:34+ 3∙ b=7,3 ∙c +2 ∙ d → d=11,280
Bilancio sull’Ossigeno:2 ∙ a=1,2 ∙ c+ d+2 ∙ e → a=12,428

Possiamo così riscrivere la reazione con la stechiometria corretta:

C 16 H 34 +12,428 O2+2,085 NH 3 → 2,424 C 4,4 H 7,3 O 1,2 N 0,86 +11,280 H 2 O+ 5,334 C O 2 .

Calcoliamo, ora, i fattori di resa Y X / S eY X / O che, per definizione, sono dati dalle seguenti relazioni:

gX
Y X / S=
gS

gX
Y X / O=
g O2

In termini molari si ha:

PM (S) c c ∙ PM ( X)
Y 'X / S=Y X / S ∙ = →Y X /S =
PM (X ) 1 1 ∙ PM (S)

PM (O2 ) c c ∙ PM ( X )
Y 'X / O=Y X /O ∙ = → Y X /O =
PM ( X ) a a ∙ PM (O2)

Calcoliamo i pesi molecolari di X, S e O2:

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PM ( X )=12∙ 4,4 +1∙ 7,3+16 ∙ 1,2+ 14 ∙ 0,86=91,34 g /mol


PM ( S )=12∙ 16+1 ∙34=226 g/mol
PM ( O2 ) =32 g /mol

Sostituendo questi valori nelle espressioni trovate, otteniamo per le rese i seguenti valori:

2,424 ∙ 91,34 gX
Y X / S= =0,98
226 gS

2,424 ∙ 91,34 gX
Y X / O= =0,56
12,428 ∙ 32 g O2

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 ESERCIZIO 2 – Stechiometria (II)

Data la reazione:

C 6 H 12 O6 + aO2 +bN H 3 → c C 4,4 H 7,3 O1,2 N 0,86 +d H 2 O+eC O 2 ,

determinare i coefficienti stechiometrici e i fattori di resa Y X / S e Y X / O su base massica, sapendo che i


2/3 del carbonio fornito dal substrato vengono inglobati nella biomassa.

 SVOLGIMENTO

Scrivendo i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti nella reazione, si arriva ad
un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni. Ci serve pertanto una quinta
equazione per rendere determinato il sistema e ottenere così un’unica soluzione; possiamo utilizzare
a tale scopo l’informazione che ci viene data, secondo cui i 2/3 del carbonio fornito vengono
inglobati nella biomassa.
Quindi, ponendo 1 mol di substrato, se la biomassa assimila i 2/3 del carbonio fornito, si ha che:

6 ∙ 2/3=4,4 ∙ c → c=0,909

Dai bilanci di materia sui singoli elementi ricaviamo gli altri coefficienti stechiometrici:

Bilancio sul Carbonio:6=4,4 ∙ c +e → e=2,000


Bilancio sull’Azoto:b=0,86 ∙ c → b=0,782
Bilancio sull’Idrogeno:12+3 ∙ b=7,3 ∙ c+ 2∙ d →d =3,855
Bilancio sull’Ossigeno:6+2 ∙ a=1,2∙ c+ d +2∙ e → a=1,473

Possiamo così riscrivere la reazione con la stechiometria corretta:

C 6 H 12 O6 +1,473 O2 +0,782 NH 3 →0,909 C 4,4 H 7,3 O1,2 N 0,86 +3,855 H 2 O+2 C O2 .

Calcoliamo, ora, i fattori di resa Y X / SeY X / Oche, per definizione, sono dati dalle seguenti relazioni:

gX
Y X / S=
gS

gX
Y X / O=
g O2

In termini molari si ha:

PM (S) c c ∙ PM ( X)
Y 'X / S=Y X / S ∙ = →Y X /S =
PM (X ) 1 1 ∙ PM (S)

PM (O 2 ) c c ∙ PM ( X )
Y 'X / O=Y X /O ∙ = → Y X /O =
PM ( X ) a a ∙ PM (O 2)

Calcoliamo i pesi molecolari di X, S e O2:


PM ( X )=12∙ 4,4 +1∙ 7,3+16 ∙ 1,2+ 14 ∙ 0,86=91,34 g /mol

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PM ( S )=12∙ 6+1 ∙12+16 ∙ 6=180 g /mol


PM ( O2 ) =32 g /mol

Per le rese si ottengono i seguenti valori:

0,909 ∙ 91,34 gX
Y X / S= =0,46
180 gS

0,909 ∙ 91,34 gX
Y X / O= =1,76
1,473 ∙ 32 g O2

Si osserva che per la biomassa considerata, la stessa sia in questo che nel precedente esercizio, il
substrato migliore è l’idrocarburo C16H34, rispetto al quale abbiamo calcolato una resa del 98%
contro il 46% del glucosio.

 ESERCIZIO 3 – Stechiometria (III)

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Data la reazione:

C 6 H 12 O6 + aO2 +b NH 3 → cC H 1,8 O 0,5 N 0,2 +d H 2 O+ eC O2 ,

determinare i coefficienti stechiometrici noto il quoziente respiratorio R .Q .=1,1.

 SVOLGIMENTO

Ancora una volta andiamo a scrivere i bilanci di materia per ognuna delle specie chimiche presenti
nella reazione, da cui otteniamo un sistema di 4 equazioni in 5 incognite, che presenta ∞ 1 soluzioni.
La quinta equazione, necessaria per rendere determinato il sistema, ci viene fornita dalla
conoscenza del quoziente respiratorio R.Q., che è definito come rapporto tra la concentrazione di
CO2 prodotta e la concentrazione di O2 consumato:

e
R .Q .=
a

Bilancio sul Carbonio:6=c +e


Bilancio sull’Azoto:b=0,2 ∙ c
Bilancio sull’Idrogeno:12+3 ∙ b=1,8 ∙ c+ 2∙ d
Bilancio sull’Ossigeno:6+2 ∙ a=0,5∙ c +d +2 ∙ e
R.Q.:e=1,1 ∙ a

La risoluzione di questo sistema porta ai seguenti valori per i coefficienti stechiometrici:

a=1,94
b=0,77
c=3,87
d=3,68
e=2,13

Pertanto la reazione con la stechiometria corretta è la seguente:

C 6 H 12 O6 +1,94 O2 +0,77 NH 3 → 3,87 C H 1,8 O0,5 N 0,2+ 3,68 H 2 O+2,13 C O2 .

 ESERCIZIO 4 – Stechiometria (IV)

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Si consideri un processo di crescita microbica, dove il substrato viene metabolizzato per produrre
una cellula. Il processo è regolato dalla seguente reazione:

C H 2 O+ bN H 3+ a O2 → cC H α O β N γ +dC O2 +e H 2 O

Da analisi eseguite con un analizzatore elementare, sono note le seguenti composizioni massiche:

 Carbonio: 47%
 Idrogeno: 3%
 Ossigeno: 28%
 Azoto: 10%
 Ceneri: 13%

Si chiede di calcolare la formula bruta della cellula prodotta e di bilanciare la reazione.

 SVOLGIMENTO

Noto che il peso atomico del carbonio è 12 u.m.a, quello dell’idrogeno è 1, quello dell’ossigeno 16
e quello dell’azoto 14, si ha:

0,47
C=47 % → =0,039
12

0,02
H=2 % → =0,02
1

0,28
O=28 % → =0,0175
16

0,1
N=10 % → =0,0071
14

Si ottiene la seguente formula per la biomassa:

C 0,039 H 0,02 O0,0175 N 0,0071

Normalizziamo dividendo tutto per il coefficiente del carbonio ottenendo la seguente formula bruta
per la biomassa:

C H 0,5 O 0,45 N 0,18

Adesso si può bilanciare la reazione, effettuando i bilanci di materia sui quattro elementi:

C :1 ∙12=c ∙ 12+d ∙12 cioè1=c +d

H :2+ 3 b=0,5 c+2 e

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O :1+ 2a=0,45 c +2 d +e

N :b=0,18 c

A queste 4 equazioni ne va aggiunta un'altra, ovvero quella di definizione della resa biomassa
substrato YX/S, la quale rappresenta quanti grammi di cellula si producono per grammi di substrato
consumato. Sperimentalmente trovo che Y X / S=0,29, questo valore contiene anche le ceneri, ma
visto che nella reazione non sono considerate, devo sottrarle:

g biomassa
0,29−0,1∙ 0,29=0,26
g substrato

In termini molari si ha:

' PM substrato
Y X / S=0,026 ∙ =0,35=c
PM biomassa

Risolvendo il sistema si ottiene:


a=0,732

{b=0.063
c=0,35
d=0,65
e=1,007

I risultati ottenuti rappresentano i coefficienti stechiometrici della reazione.

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 ESERCIZIO 5 – Stima dei parametri di crescita

Dati i seguenti valori di μ,S e X :

μ[h−1] S[mg/ L] X [mg/ L]


0,1 16,7 366
0,2 33,5 407
0,3 59,4 408
0,4 101 404
0,5 169 371
0,6 208 299
0,7 702 59

S0=800 mg/L

X 0=0 mg/ L

determinare i parametri μmax e K S , Y GX / S e m con il metodo dei minimi quadrati.

 SVOLGIMENTO

 Consideriamo l’equazione di Monod:

μ max S
μ=
K S +S

dove:

 μè la velocità specifica di crescita [h-1]:

1 dX
μ= ∙
X dt

 μmax è il valore massimo della velocità specifica di crescita [h-1];


 Sè la concentrazione di substrato [mg/L];
 K S è la concentrazione di substrato per la quale μ=μ max /2.

Per poter applicare il metodo dei minimi quadrati, è necessario linearizzare questa equazione:

1 KS 1 1
= ∙ +
μ μ max S μ max

Poniamo:

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1
y=
μ
K
a= S
μ max

1
x=
S

1
b=
μ max

Applichiamo il metodo dei minimi quadrati e costruiamo la seguente tabella:

2
xi yi x i−x́ y i− ý ( x i−x́ ) ¿
0,060 10,00 0,042 6,296 0,0017 0,261
0,030 5,00 0,011 1,296 0,0001 0,015
0,017 3,33 -0,002 -0,371 0,0000 0,001
0,010 2,50 -0,008 -1,204 0,0001 0,010
0,006 2,00 -0,012 -1,704 0,0002 0,021
0,005 1,67 -0,014 -2,037 0,0002 0,028
0,001 1,43 -0,017 -2,276 0,0003 0,039

x́=3,70
ý=0,018

∑ ( xi −x́ ) 2=0,0026
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿

b= ý−a x́ =1,0118

Si ricava quindi:

1
μmax = =0,99 h−1
b

a mg
K S = =144,82
b L

G
 Per valutare Y X / S em combiniamo l’equazione di Monod con l’equazione di Pirt che mette in
relazione la velocità specifica di consumo del substrato (σ ) con la velocità specifica di
crescita delle cellule (μ):

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1
σ= μ+m
Y GX /S

In questa equazione il primo termine tiene esclusivamente conto della crescita, mentre il secondo
rappresenta il mantenimento. Dividiamo entrambi i membri per μ:

σ 1 1 m
→ = T = G +
μ Y X/S Y X/S μ

Poniamo:

1
y=
Y TX / S

a=m→ m rappresenta il mantenimento

1
x=
μ

1
b= G
→Y GX /S èla resa di crescita rispetto al substrato S
Y X /S

1 1
x i= y i= T x i−x́ y i− ý 2
( x i−x́ ) ¿
μ Y X/S

10,00 2,14 6,30 0,30 39,64 1,86


5,00 1,88 1,30 0,04 1,68 0,05
3,33 1,82 -0,37 -0,03 0,14 0,01
2,50 1,73 -1,20 -0,11 1,45 0,14
2,00 1,70 -1,70 -0,14 2,90 0,24
1,67 1,98 -2,04 0,14 4,15 -0,28
1,43 1,66 -2,28 -0,18 5,18 0,42

x́=3,70
ý=1,84

−dX
Y TX / S= → resa totale
dS

In termini finiti, si ha:

T −∆ X X− X 0
Y X / S= =
∆S S 0−S

∑ ( xi −x́ ) 2=55,14

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∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿

b= ý−a x́ =1,68

I valori dei parametri cercati sono i seguenti:

m=a=0,044 h−1

1 gX
Y GX / S= =0,60
b gS

 ESERCIZIO 6 – Stima dei parametri di crescita

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Dati i seguenti valori di S,μ, X e P:

S[ g/ L] μ[h−1] X [g / L] X ¿]
0,10 0,10 2,10 46,00
0,35 0,15 2,30 37,20
0,40 0,23 2,40 24,00
0,50 0,26 2,65 18,50
1,00 0,28 2,20 14,30
1,30 0,37 1,95 14,00
1,70 0,36 2,00 12,80
2,00 0,42 1,65 7,00
3,00 0,39 1,00 4,40
3,50 0,43 0,85 4,00

S0=5 g /L

P0=0 g /L

X 0=0 g/ L

determinare i parametri μmax , K S , Y GX / S,m, α e β con il metodo dei minimi quadrati e con il metodo
grafico.

 SVOLGIMENTO

Le equazioni da considerare sono le seguenti:

μmax S
1 ¿ μ=
K S+ S

1
2 ¿ σ= μ+ m
Y GX / S

3 ¿ π =αμ + β

 Equazione di Monod

 Metodo dei Minimi quadrati

L’equazione di Monod va dapprima linearizzata per poter ricavare i parametri μmax e K S :

1 KS 1 1
= +
μ μ max S μmax
dove:

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1
y=
μ

KS
a=
μ max

1
x=
S

1
b=
μ max

1 1 2
y i= x i= y i− ý x i−x́ ( x i−x́ ) ¿
μ S
10,00 10,00 5,88 7,92 62,67 46,56
6,67 2,86 2,55 0,77 0,60 1,97
4,35 2,50 0,23 0,42 0,17 0,10
3,85 2,00 -0,27 -0,08 0,01 0,02
3,57 1,00 -0,55 -1,08 1,17 0,59
2,70 0,77 -1,42 -1,31 1,73 1,86
2,78 0,59 -1,34 -1,50 2,24 2,00
2,38 0,50 -1,74 -1,58 2,51 2,75
2,56 0,33 -1,55 -1,75 3,06 2,72
2,33 0,29 -1,79 -1,80 3,23 3,22

x́=2,08
ý=4,12

∑ ( xi −x́ ) 2=77,39
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿

b= ý−a x́ =2,45

I parametri cercati sono:

1
μmax = =0,41 h−1
b

a mg
K S = =0,33
b L
 Metodo grafico

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Per ricavare i parametri col metodo grafico, andiamo a graficare1/ μ in funzione di 1/S:

12.00

10.00 f(x) = 0.8 x + 2.45


R² = 0.91

8.00

6.00
1/μ

4.00

2.00

0.00
0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00
1/S

Aggiungendo la linea di tendenza che meglio interpola i nostri dati, otteniamo:

1 1
=0,7986 ∙ + 2,4545
μ S

da cui si ricavano i parametri:

1
=2,4545 → μ max=0,41h−1
μ max

KS mg
=0,7986 → K S =0,33
μ max L

 Equazione di Pirt

 Metodo dei Minimi Quadrati

Dividiamo entrambi i membri dell’equazione di Pirtper μ:

σ 1 1 m
= T = G +
μ Y X / S Y X /S μ
dove:

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1
y=
Y TX / S

a=m

1
x=
μ

1
b=
Y GX /S

1 1
x i= y i= T x i−x́ y i− ý 2
( x i−x́ ) ¿
μ Y X/S

10,00 2,33 5,88 0,30 34,59 2,60


6,67 2,02 2,55 0,04 6,49 0,33
4,35 1,92 0,23 -0,03 0,05 0,01
3,85 1,70 -0,27 -0,11 0,07 0,05
3,57 1,82 -0,55 -0,14 0,30 0,04
2,70 1,90 -1,42 0,14 2,00 -0,01
2,78 1,65 -1,34 -0,18 1,80 0,32
2,38 1,82 -1,74 -0,07 3,02 0,13
2,56 2,00 -1,55 0,11 2,42 -0,17
2,33 1,76 -1,79 -0,13 3,21 0,23

x́=4,12
ý=1,89

−dX
Y TX / S=
dS

In termini finiti, si ha:

−∆ X X− X 0
Y TX / S= =
∆S S 0−S

∑ ( xi −x́ ) 2=53,96
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿

b= ý−a x́ =1,62
I parametri cercati hanno i seguenti valori:

m=a=0,065 h−1

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1 gX
Y GX / S= =0,62
b gS

 Metodo grafico

Possiamo ricavare i parametri dell’equazione di Pirt(m eY GX / S) anche andando a graficare1/Y TX / S in


funzione di 1/ μ:
2.50

f(x) = 0.07 x + 1.62


2.00 R² = 0.67

1.50

1/YX/ST
1.00

0.50

0.00
1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00
1/μ

L’equazione della linea di tendenza è la seguente:

1 1
=0,0654 ∙ +1,6224
Y T
X /S
μ

Da questa equazione ricaviamo:

m=0,065 h−1

1
G
=1,6224 →Y GX /S =0,62
Y X /S

 Relazione tra π e μ

 Metodo dei Minimi Quadrati

La relazione che lega la velocità specifica di produzione del prodotto (π) alla velocità specifica di
crescita delle cellule (μ) è:

16
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π=αμ+ β

 πè la velocità specifica di produzione del prodotto:

1 dP
π= ∙
X dt

 αè un coefficiente associato alla crescita;


 βè un coefficiente non associato alla crescita.

Dividiamo entrambi i membri per μ:

π 1 β
= =α +
μ Y X/P μ

Poniamo:

1
y=
Y X/ P

a=β

1
x=
μ

b=α

1 1 2
y i= x i= y i− ý x i−x́ ( x i−x́ ) ¿
Y X/P μ
21,90 10,00 13,06 5,88 34,59 76,79
16,17 6,67 7,33 2,55 6,49 18,67
10,00 4,35 1,15 0,23 0,05 0,26
6,98 3,85 -1,87 -0,27 0,07 0,51
6,50 3,57 -2,35 -0,55 0,30 1,28
7,18 2,70 -1,67 -1,42 2,00 2,36
6,40 2,78 -2,45 -1,34 1,80 3,28
4,24 2,38 -4,61 -1,74 3,02 8,00
4,40 2,56 -4,45 -1,55 2,42 6,91
4,71 2,33 -4,14 -1,79 3,21 7,43

x́=8,85 ý=4,12
dX
Y X/P=
dP

In termini finiti, si ha:

∆ X X− X 0
Y X/P= =
∆ P P−P0

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∑ ( xi −x́ ) 2=53,96
∑ ¿¿
a=∑ ¿ ¿ ¿

b= ý−a x́ =−0,73

I parametri cercati hanno i seguenti valori:

α =b=−0,73

β=a=2,33 h−1

 Metodo grafico

Anche qui possiamo andare a ricavare i parametri α eβ andando a graficare 1/Y X / P in funzione di
1/ μ:
25.00
La
f(x) = 2.33 x − 0.73 linea
20.00 R² = 0.97 di

15.00

1/YX/P
10.00

5.00

0.00
1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00 11.00
1/μ

tendenza è data dalla seguente equazione:

1 1
=2,3258 ∙ −0,7295
Y X /P μ

I parametri sono:

α =−0,73
β=2,33 h−1

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 ESERCIZIO 7 – Fermentatore Batch

Noti i seguenti dati relativi ad un processo di fermentazione batch:

X 0=1 g /L
S0=50 g /L
Y X / S=0,35 g X /g S
m=0,03 g S/ ( g X ∙h )
μmax =0,2 h−1

19
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

k S=0,05 g /L
α =0,3 g P/g X
β=0 g P/ ( g X ∙h )

1) determinare il tempo di funzionamento necessario per abbattere il 90% di substrato iniziale;


2) determinare il volume del reattore per la produzione di 100 Kg/h di cellule considerando un
tempo morto di 5 h.

 SVOLGIMENTO

1) Per determinare il tempo di funzionamento è necessario risolvere il sistema di equazioni


differenziali costituito dai tre bilanci di materia (sulla biomassa, sul substrato e sul prodotto) e
dalle tre equazioni cinetiche (equazione di Monod, equazione di Pirt, relazione π−μ):

dX
=μX
dt

dS
=−σX
dt

dP
=πX
dt

con le seguenti condizioni iniziali:

t=0 X =X 0 =1
S=S 0=50
P=P 0=0

Le equazioni cinetiche sono le seguenti:

μmax S
μ=
kS + S

1
σ= ∙ μ+ m
Y X /S

π=αμ+ β
Per risolvere queste equazioni si è utilizzato il programma Polymath; gli andamenti ottenuti sono i
seguenti:

20
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

60

50

40

30
X, S, P
[g/L] X
20 S
P
10

0
0 5 10 15 20 25
-10
t [h]

Come si può osservare dal grafico il tempo di funzionamento necessario per abbattere il 90% del
substrato inizialmente presente nel reattore batch è circa 13,9 h.
In corrispondenza di questo tempo la concentrazione della biomassa è circa pari a 16 g/L.

2) Il volume utile del bioreattore può essere calcolato utilizzando la definizione di produzione
oraria di cellule:

V utile ∙ ( X −X 0 ) PX ∙ ( t f + t m ) 100 [ Kg/h ] ∙ ( 13,9+5 ) [ h ]


PX= →V utile = = =126 m3
t f +t m X −X 0 ( 16−1 ) [ Kg/m ] 3

 tfè il tempo di funzionamento del bioreattore, cioè il tempo necessario per raggiungere la
concentrazione finale;
 tm è la somma dei tempi morti.

Il volume effettivo si ottiene incrementando di circa il 30% il valore del volume utile:

V =126 +0,3 ∙126=163,8 m 3

 ESERCIZIO 8 – Dimensionamento di un chemostato

21
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Si supponga di dover realizzare un processo di depurazione il cui obiettivo è l’abbattimento del


95% del substrato entrante attraverso un bioreattore continuo al cui interno si fa crescere un
microrganismo avente le seguenti caratteristiche cinetiche valutate a temperatura e pH costanti:

 μmax =0,25 h−1


 K S =0,5 g/ L
 Y X / S=0,35 g X /g S

I dati di progetto sono i seguenti:

 F=10 m 3 /h
 S0=10 g /L

Si chiede di:

1) Determinare il volume del bioreattore.


2) Stabilire se il bioreattore raggiunge il wash-out nel caso in cui, a parità di tutte le condizioni
valide nel caso precedente, si utilizza un volume di 50 m3 e di 10 m3.

 SVOLGIMENTO

1) Per risolvere il primo quesito si può procedere per via grafica o per via analitica.
Ovviamente la via grafica è quella più immediata e prevede la costruzione del profilo di S in
funzione della velocità di diluizione D. Il profilo di S si costruisce facilmente sostituendo
nell’equazione di Monod alla velocità specifica di crescita μ la velocità di diluizione D:

μ max ∙ S
μ= D=
K S +S

Dall’equazione di Monod ricaviamo S in funzione di D:

KS ∙ D
S=
μmax −D

Poiché si vuole raggiungere un abbattimento di S del 95%, si ha:

S= (1−0,95 ) ∙ S 0=( 1−0,95 ) ∙ 10=0,5 g/ L

Andiamo ora a costruire per punti il seguente grafico in cui in ordinate riportiamo i valori di S e in
ascisse i valori di D, sfruttando la relazione tra S e D prima ricavata:

KS ∙ D
S=
μmax −D

22
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

12

10

S 6
[g/L]

0
0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12 0.14 0.16 0.18 0.2 0.22 0.24 0.26
D [h-1]
In
corrispondenza di tale valore di S, si individua sul grafico il corrispondente valore di D evidenziato
col cerchio verde. Per S=0,5 g /L, si ha D=0,125 h−1.

Analiticamente si trova lo stesso risultato:

0,5 ∙ 0,125
S= =0,5 g/ L
0,5−0,125

Il valore della diluizione critica si trova inserendo nella formula di Monod il valore di S0:

μ max ∙ S 0 0,25 ∙ 10 −1
μ= D C = = =0,24 h
K S +S 0 0,5+10

Il valore di S in corrispondenza di DC si individua anch’esso sul grafico (cerchio blu in alto a destra)
e vale 12 g / L.

Analiticamente risulta:

0,5 ∙ 0,24
S= =12 g/ L
0,25−0,24

Il volume del contenuto del reattore si può calcolare dalla seguente relazione:

F 10 m 3 /h 3
V= = =80 m
D 0,125 h−1

23
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Conseguentemente si ricava il tempo di residenza del reattore:

V 80 m 3
τ= = =8 h
F 10 m 3 /h

Analogamente si ricava il valore del tempo di residenza in condizioni critiche:

1 1
τC= = =4,2 h
D C 0,24 h−1

Si può osservare che se il feed resta nel bioreattore per un tempo minore del tempo critico di
residenza, il bioreattore va in wash-out.
Il volume trovato, in realtà, non corrisponde al volume del reattore inteso come apparecchiatura, ma
rappresenta l’hold-up del liquido. Tale valore va maggiorato del 30-40% per ottenere il volume
totale del bioreattore:

V TOT =80 m3+ ( 0,3 ∙80 ) m3=104 m3

2) Si vuole ora effettuare una verifica sulle condizioni di funzionamento del bioreattore,
assumendo dapprima un volume di 50 m3 e poi di10 m3.

Il tempo di residenza, con un volume di 50 m3, risulta pari a:

V 50 m3
τ= = =5 h
F 10 m 3 /h

da cui si calcola la velocità di diluizione D:

1 1
D= = =0,2 h−1
τ 5

da cui si calcola la corrispondente concentrazione di substrato S:

0,5 ∙ 0,2
S= =2 g / L
0,25−0,2

Poiché la concentrazione iniziale di substrato S0 è pari a 10 g/ L, si realizza un abbattimento minore


del caso precedente e pari a:

S 0−S 10−2
%= ∙100= ∙ 100=80 %
S0 10

Se si assume un volume pari a 10 m3, si ottiene un tempo di residenza pari a:

10 m 3
τ= =1 h
10 m 3 /h
1
D= =1 h−1
τ

24
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Essendo tale tempo minore del tempo di residenza critico  C , il bioreattore va in wash-out, infatti,
calcolando la corrispondente concentrazione di substrato, si trova:

0,5 ∙ 1
S= =−0,67 g/ L
0,25−1

La soluzione trovata è priva di senso fisico, a conferma del fatto che il reattore va in wash-out. Il
volume ipotizzato non soddisfa le specifiche del processo.

 ESERCIZIO 9 – Trattamento dell’acqua reflua di un patatificio

25
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Parte I

Si consideri un bioreattore che tratta il refluo di un patatificio: l’amido che deriva dal lavaggio delle
patate è una catena di zuccheri, di conseguenza possiamo approssimarlo a glucosio:

C 6 H 12 O6 =S 0=10 g/ L

F=10 m 3 /h

1) Determinare quanto vale il COD in queste condizioni.


2) Si supponga che oltre a C 6 H 12 O 6 ci sia anche 1 g/L di NH3; si calcoli il contributo dato al
COD dall’ammoniaca.

 SVOLGIMENTO

1) Ho 10 g/ L diC 6 H 12 O6 che reagiscono secondo la seguente reazione:

C 06 H +1 −2 0 + 4 −2 +1 −2
12 O 6 + 6 O 2 → 6 C O 2 +6 H 2 O

Il peso molecolare del glucosio è:


10 g/ L
PM C H 12 O 6 =180 g/mol → S 0= =0,056 mol / L
6
180 g /mol

Per ossidare questo C 6 H 12 O 6 saranno necessari0,056 ∙ 6 ∙32=10,75 g /L O 2.

→ COD=10,75 g/ L=10750 mg/ L

2) Il contributo al COD dovuto all’ammoniaca sarà dato dalla reazione:


2 N−3 H +3 1+ 4 O02 → N +5 −2 +1 −2
2 O5 + 3 H 2 O

Il peso molecolare dell’ammoniaca è:


1 g/ L
PM N H =17 g/mol → S 0= =0,059mol / L
3
17 g/mol

Le moli di O2 necessarie ad ossidare una mole di NH3 sono 2, quindi i grammi di O2 necessari ad
ossidare l’NH3 presente sono:

n N H ∙ 2∙ 32=0,059∙ 2∙ 32=3,78 g /L=3780mg /L


3

Un refluo con una portata F avrà quindi un COD in uscita pari a:

26
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CODout =CODC H 6 12 O6 +COD N H =10750+3780=14530 mg/ L


3

Parte II

Abbiamo i seguenti dati:

 F=10 m3 /h
 COD=14530 mg/ L
 C 6 H 12 O6 =10 g / L
 N H 3=1 g / L

1) Si calcolino i coefficienti stechiometrici della seguente reazione:

C 6 H 12 O 6 + aO 2 +b NH 3 → c CH α O β N γ +d CO2 +e H 2 O+calore

(Nota: anche l’NH3 è un substrato, ma noi consideriamo come S solo la fonte di C).

2) Calcolare il fattore di resa Y X / S.


3) Supponendo di voler abbattere il 90% del glucosio (η=90 %), si calcoli il carico organico.
4) Si vuole sapere quanta NH3 viene consumata durante il processo.
5) Si calcoli il valore del COD in uscita.
6) Si calcoli il quantitativo d’aria da inviare nel bioreattore.
7) Si calcoli la composizione del gas in uscita dal bioreattore.
8) Calcolare la potenza di un compressore da 232 Nm3/h con rapporto di compressione β tot =5.

 SVOLGIMENTO

1) Innanzitutto si deve determinare la composizione della biomassa, la quale è composta


prevalentemente da C, H, O e N:

C ≅ 50 %
N ≅8%
O ≅ 28 %
H ≅6%

In totale C, N, O e H costituiscono il 92% della biomassa; il restante 8% costituisce le ceneri (P,


Mg, S, Ca,…) che per semplicità vengono trascurate.
In base alle percentuali si può calcolare la composizione della biomassa:

50 g 50 gatomi
C :50 %= → =4,17
100 g 12 100 g

6g 6 gatomi
H :6 %= → =6
100 g 1 100 g

27
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

28 g 28 gatomi
O :28 %= → =1,75
100 g 16 100 g

8g 8 gatomi
N :8 %= → =0,56
100 g 14 100 g

Si ottiene quindi:

C 4,17 H 6 O 1,75 N 0,56 =C H 1,44 O0,42 N 0,13


4,17 4,17 4,17 4,17

(Quando non si conosce la composizione della biomassa in percentuali si può utilizzare la formula
C H 1,8 O0,5 N 0,2).

Ora possiamo passare alla stechiometria:

C 6 H 12 O 6 + aO 2 +b NH 3 → c CH 1,8 O 0,5 N 0,2 +d CO2 +e H 2 O+calore

Per determinare i coefficienti stechiometrici, scriviamo i bilanci di materia per ogni elemento che
partecipa alla reazione:

Bilancio sul Carbonio:6=c +d


Bilancio sull’Azoto:b=0,2 ∙ c
Bilancio sull’Idrogeno:12+3 ∙ b=1,8 ∙ c+ 2∙ e
Bilancio sull’Ossigeno:6+2 ∙ a=0,5∙ c +2 ∙ d+ e

Questo sistema ammette ∞1 soluzioni. Per renderlo determinato ed ottenere un’unica soluzione, è
necessario introdurre un’altra equazione (altrimenti si dovrebbe fissare un parametro, per ottenere
così 4 equazioni in 4 incognite). Si considera,ad esempio, l’equazione del quoziente respiratorio,
che è un’informazione di tipo sperimentale:

d c
R .Q .=
a (
in alternativa si poteva utilizzare la resa Y X / S =
1 )
Solitamente R .Q .=1,1→ d /a=1,1

Il sistema è pertanto il seguente:


6=c +d
b=0,2 ∙ c
12+3 ∙ b=1,8 ∙ c+ 2∙ e
6+2 ∙ a=0,5∙ c +2 ∙ d+ e
d=1,1∙ a
Risolvendo, si ottengono i seguenti coefficienti stechiometrici:
a=1,93

28
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b=0,77
c=3,87
d=2,13
e=3,67

La reazione con la stechiometria corretta è la seguente:

C 6 H 12 O6 +1,93 O2 +0,77 NH 3 → 3,87 CH 1,8 O0,5 N 0,2 +2,13 CO2 +3,67 H 2 O+ calore

Questi coefficienti sono scritti in termini molari; volendo passare ai grammi si ottiene:

1 mole C 6 H 12 O 6 =180 g
PM CH O N =12+ 1,8+0,5 ∙16+ 0,2∙ 14=24,6
1,8 0,5 0,2

→ 3,87 moli CH 1,8 O0,5 N 0,2 =3,87 ∙24,6=95,202 g

Per ogni 180 g di C 6 H 12 O 6 (substrato) si formano 95,202 g di biomassa.

2) Calcoliamo il fattore di resa Y X / S:

g X formati 95,202 g X
Y X / S= = =0,53
g S consumati 180 g S

→ noto S0 , conoscendo Y X / S , si può calcolare il numero di cellule che si possono formare:

X MAX =5,3 g / L

In realtà abbiamo commesso un errore, poiché abbiamo considerato la biomassa come costituita
solo da C, H, O e N, mentre questi elementi, come già precisato, ne costituiscono il 92% e non la
totalità

→ 95,202 g sono i grammi di biomassa formatasi solo grazie a C, H, O e N.

95,202
=biomassa totale, la vera biomassa prodotta
0,92

Nella realtà Y X / S ≠ 0,53:

95,202 103,48
=103,48 g → Y X / S= =0,57
0,92 180

 E’ possibile calcolare anche il fattore di resa per l’NH3:

103,48
Y X / NH = =7,9→ per ogni grammo di NH3 consumato si formano 7,9 g di cellule
3
0,7717

 Il fattore di resa per l’ossigeno è:

29
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

103,48
Y X / O= =1,68 → per ogni grammo di O 2 consumato si formano 1,68 g di cellule
1,93 ∙32

3) Calcoliamo il carico organico, supponendo di voler abbattere il 90% di glucosio:

F ∙ S 0=100 Kg/h → entrano 100Kg /h di C6 H12 O6

F ∙ S=( 1−η ) ∙ 100=10 Kg /h → escono 10 Kg/ h di C6 H 12 O 6

10 Kg /h
→ S= =1 Kg/m 3
F

F ∙ ( S0−S )=90 Kg/ h

→ F ∙ X=F ∙ ( S0−S ) ∙ Y X / S =90 ∙0,57=51,3 Kg/h

Dall’effluente escono solo 51,3 Kg/h di biomassa.

Visto che conosco F, posso calcolare X:

X =5,13 Kg/m3

4) Vogliamo ora sapere quanta NH3 viene consumata durante il processo.


Innanzitutto dobbiamo controllare che l’ammoniaca in ingresso sia sufficiente alla formazione della
biomassa, quindi che l’NH3 non sia limitante.

( NH 3 )0=1 g/ L
Y X / NH =7,9→ 7,9 :1=51,3 : x → x=51,3/7,9=¿ 6,49 Kg/h N H 3 ¿
3

F ∙ X =51,3 Kg/h

Stanno entrando F ∙ ( NH 3) 0=10 ∙1=10 Kg /h di NH3, quindi l’ammoniaca non è limitante.(Di solito è
la fonte di C ad essere il reagente limitante).

A questo punto si calcola l’NH3 in uscita:

F ∙ ( NH 3) u=10−6,49=3,51 Kg/h di N H 3 → ( NH 3 )u=0,35 g/ L

(Questo processo tende quindi anche ad abbattere l’NH3, che è un inquinante).

5) Calcoliamo ora il valore del COD in uscita, CODu.


Inizialmente si ha un COD dovuto al C6H12O6 pari a 10750 mg/l; considerando di avere 10 g/L di
glucosio in ingresso si ha:

10750 mg/L g
=1,07 di COD (ogni grammo di glucosio dà 1,07 g di COD)
10 g/ L g
Per l’NH3 si ha, analogamente:

30
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

3780 mg/L g
=3,78 di COD dovuto all'ammoniaca
1 g/ L g

Di conseguenza il valore di COD in uscita sarà:

COD dovuto al C6H12O6: 1 g / L∙ 1,07 g /g=1,07 g/ L ( C6 H 12 O 6 )u =1 g /L

COD dovuto all’NH3: 0,35 g/ L∙ 3,78 g/ g=1,323 g/ L ( N H 3 ) u=0,35 g/ L

→ CODu=1,07+1,32=2,39 g /L=2390 mg/L

14530−2390
ηCOD = =84 % → viene abbattuto l ' 84% del COD .
14530

(Nota: con questo COD il liquido non può essere ancora scaricato).

6) Vogliamo sapere quanta aria dobbiamo inviare nel bioreattore. Conosciamo il fattore di resa per
l’ossigeno:

Y X / O=1,68 → si formano 1,68 Kg di cellule per ogni Kg di O 2

F ∙ X =10∙ 5,13=51,3 Kg/h di cellule

La portata di O2 stechiometrica è data da:

F ∙ X 51,3
= =30,53 Kg/h di O 2
Y X /O 1,68

Per calcolare quanti Nm3 di O2 servono bisogna utilizzare l’equazione di stato dei gas perfetti:

nRT
PV =nRT → V =
P

30,53
n= =0,95 Kmol /h=950 mol /h
32

Il volume dell’O2 è dato da:

950 ( mol /h ) ∙0,0821 ( L∙ atm ) / ( mol ∙ K ) ∙ ( 25+273 ) K


V= =23242 nL/h=23,2 N m3 /h
1 atm

Servirebbero quindi 23,2 Nm3/h di O2 puro. Se si utilizza aria, O2≃20 % in frazione molare (o in
frazione volumetrica, che per i gas è la stessa cosa):

23,2 Nm3
aria stechiometrica= =116
0,2 h

31
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Generalmente non si manda aria in quantità stechiometrica, ma se ne manda il 100% in più, quindi
in questo caso 232 Nm3/h.

7) Calcoliamo ora la composizione del gas in uscita dal bioreattore.

O2: - entrano (se mando il 100% di aria in più) 30,53 ∙2=61,06 Kg/h

- escono 30,53 Kg/h

N2: entrano (ed escono):

N m 3 232 ∙ 0,8 Kmol Kg


232 ∙0,8=185,6 → =8,28 → 8,28 ∙ 28=231,8 di N 2
h 22,414 h h

CO2: ricordando che R .Q .=1,1, escono ( 30,53/32 ) ∙1,1 ∙ 44=46 Kg/h di C O 2

Bisogna trasformare i kg/h trovati in frazioni molari, quindi trasformare tutto in moli:

30,53 0,95
=0,95 O 2 : =9,3 %
32 10,24

231 8,25
=8,25→ moli totali che escono=10,24 moli→ N 2 : =80,7 %
28 10,24

46 1,04
=1,04 CO2 : =10 %
44 10,24

8) Vediamo quale potenza deve sviluppare un compressore da 232 Nm3/h con rapporto di
compressione β tot =5.

Il rapporto di compressione risulta troppo elevato, pertanto è necessaria una compressione


multistadio.

Hp: β i=2

β tot =β ni → β tot =2n →n=2,32

Si imponen=2→ β i=2,236
T = 25°C
L’aria quindi entra nel compressore alle condizioni di ingresso
P1 = 1 atm

Successivamente l’aria viene compressa fino a P1A= P1B= 2,236 atm (punto 1A) e viene refrigerata
fino ad una temperatura di 30°C (punto 1B), quindi viene nuovamente compressa fino a P2 = 5 atm
e temperatura T2.
La potenza del compressore si calcola come:

32
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

i i

N=
'
[
W ∙ ∆ hr W ∙ ( h2 −h1 ) W ∙ c P ∙ ( T 1 A −T 1) + ( T 2−T 1 B )
= =
]
η0 η 0 ∙ ηi η0 ∙η i

dove:

- W = portata massica d’aria [Kg/s];


- Δhr = salto entalpico reale;
- η0 = rendimento organico del compressore;
- ηi = rendimento interno del compressore;
- cP = calore specifico a pressione costante dell’aria [J/Kg∙K];
- T1Ai = temperatura dell’aria al termine della compressione isoentropica (ideale),arrivati a
pressione P1A;
- T1 = temperatura dell’aria nel punto 1, cioè nelle condizioni di ingresso al compressore (T 1,
P1);
- T2i = temperatura dell’aria al termine della compressione ideale fino a P2 = 5 atm;
- T1B = temperatura dell’aria durante l’interrefrigerazione.

ρaria =1,2 Kg /m3

J
c P=1
Kg ∙ K

Si calcola:

Nm3 Kg Kg Kg
W =232 ∙ 1,2 3 =278,4 =0,0773
h m h s

Dalla legge di Poisson:

T i1 A P 1 A k−1
cP
T1
= ( )
P1
k
dove k=
cV
=1,403

k−1 0,403
i k 1,403
T =T 1 ∙ β
1A 1 =298,15∙ ( 2,236 ) =375,6 K

k−1 k−1
P2 5
T i2= ( )
P1 B
k
(
∙T 1 B =
2,236 ) k
∙303,15=381,97 K

La potenza del compressore è data da:

0,0773 ∙ (77,45+ 78,82 )


N= =20,3 KW
0,7 ∙ 0,85

33
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 10 – Reattore senza ricircolo vs. Reattore con ricircolo

Si consideri un refluo avente le seguenti caratteristiche:

 F=25 m3 /h
 S0=5 g /L

Per la depurazione del refluo si possono considerare due tipologie di reattore:

 Continuo senza ricircolo


 Continuo con ricircolo parziale di cellule.

I dati di processo sono i seguenti:

 S=0,1 g /L
 c=2
 γ =0,5

Questi sono, invece, i dati cinetici (si consideri valida la cinetica di Monod):

 μmax =0,05 h−1


 K S =1 g / L
 Y X / S=0,85 g X /g S
 m=0

Si chiede di confrontare le due configurazioni reattoristiche, valutando i volumi necessari nei due
casi.

 SVOLGIMENTO

 Continuo senza ricircolo

Supponiamo che sia valida l’equazione di Monod:

μ max S
μ=
K S +S

Per un reattore continuo senza ricircolo allo stato


stazionario, la velocità di diluizione, D, coincide con la
velocità specifica di crescita delle cellule, μ:

μmax S 0,05 h−1 ∙ 0,1 g/ L


D=μ= = =0,0045 h−1
K S + S 1 g/ L+0,1 g / L

La velocità di diluizione è data da:

F
D=
V
34
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

F X0 S0

F X S

Si ricava pertanto che il volume del bioreattore senza ricircolo è pari a:

F 25 m 3 /h 3
V= = =5556 m
D 0,0045 h −1

 Continuo con ricircolo parziale di cellule

F X0 S0

F1 X1 S P

F(1+γ)

X S P

γF X2 S P F2 X2 S P

Schema semplificato di un bioreattore continuo con ricircoloparziale di cellule

Eseguiamo un bilancio di materia sulla biomassa attorno al bioreattore:

F X 0+ γF X 2−F (1+ γ ) + μXV =0

dove:

- F = portata di alimentazione al bioreattore (L/h);


- X0= concentrazione di biomassa in ingresso (g/L);

35
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

- X = concentrazione di biomassa in uscita (g/L);


- S = concentrazione di substrato in uscita (g/L);
- γ= rapporto di ricircolo;
- V = volume del reattore (L);
- μ= velocità specifica di crescita delle cellule (h-1).

L’alimentazione è sterile, ovvero non contiene biomassa (X0 = 0), per cui il bilancio diventa:

γF X 2−F ( 1+γ )+ μXV =0

Dividendo entrambi i membri per XV, si ha:

X2
γF −D ( 1+ γ )+ μ=0
X
dove:

 D=F /V è la velocità di diluizione ( h -1 ) ;


 c= X 2 / X è il fattore di concentrazione del separatore.

Quando il separatore funziona correttamente, si ha X 2 > X → c >1.

Per la velocità specifica di crescita delle cellule, si ha quindi:

μ= D [ 1+ γ ( 1−c ) ]

Vale ancora il modello cinetico di Monod:

μmax S
=D [ 1+γ (1−c ) ]
KS+ S

μmax S
K S+ S 0,0045 h−1
D= = =0,009 h−1
[ 1+γ (1−c ) ] [ 1+0,5 ∙(1−2)]
F F 25 m3 / h 3
D= → V = = =2778 m
V D 0,009 h−1

Si può osservare che la configurazione con ricircolo presenta un volume dimezzato rispetto a quella
senza ricircolo; all’aumentare del rapporto di ricircolo, il volume diminuisce sempre di più.
A parità di fattore di concentrazione (c=2), abbiamo i seguenti risultati al variare di γ:

γ =0→ V =5556 m 3
γ =0,3→ V =3889 m 3
γ =0,5→ V =2778 m 3
γ =0,7→ V =1667 m3
γ =0,9→ V =556 m 3

36
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 11 – Dimensionamento reattore con ricircolo parziale di


cellule

Si considerino i seguenti parametri di crescita, relativi ad un reattore con ricircolo parziale di


cellule,ad una T di 37°C:

 μmax =0,25 h−1


 K S =0,5 g/ L
 Y X / S=0,35 g X /g S
 m=0,05 g S/ g X ∙ h
 α =0,05 g P/g X
 γ =0,3
 c=3

m3
Si vuole trattare una portata di 10 avente una concentrazione iniziale di amido (substrato)pari a
h
S0=10 g /L; la specifica da rispettare prevede che l’amido sia ridotto fino a S=0,1 g /L.
L’abbattimento avviene perché l’amido viene utilizzato come substrato per la crescita di un
microrganismo.Si supponga di inserire come separatore un modulo a membrana (una
microfiltrazione nello specifico); si chiede di calcolare:

 il volume del reattore e delle parti interne;


 la potenza del motore (1-3KW/m3);
 la portata di aria da inviare al compressore;
 la portata di acqua di raffreddamento.

 SVOLGIMENTO

Si prende in esame il seguente reattore:


 Calcolo del volume del reattore
F X0 S0

37
Aria
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Dal bilancio di materia relativo alla biomassa attorno al reattore, si ottiene la seguente espressione:

μ= D[1+ γ ( 1−c ) ]
F(1+γ) F1 X1 S P
Considerando un rapporto di ricircolo γ pari
X S Pa 0,3 e un fattore di concentrazione c pari a 3, si
ottiene:
γF X2 S P F2 X2 S P
µ=0,4 D.

Poiché si ritiene valida la legge di Monod, possiamo scrivere la seguente relazione:

μ max S F
μ= =0,4 ∙ D=0,4 ∙
K S +S V

0,4 ∙ F ∙( K S +S)
da cui V = =96 m3
μmax ∙ S

Per ottenere il volume effettivo bisogna incrementare il volume trovato del 30%, quindi si ottiene
un volume effettivo pari a:

96
V eff = =137,14 m 3 ≅ 140 m3
0,7

 Dimensionamento parti interne del bioreattore

Si ipotizza un rapporto altezza/diametro pari a 2,5:

H
=2,5
D

Si ottiene pertanto:
HL H
D2 D2 3 4V

Hi
V =π
4
H=π
4
2,5 D → D=

π 2,5
=4,1 m

Hb Quindi per l’altezza si ottiene:


Di
H=2,5 ∙ 4,1=10,25 m

D
Se il tank è riempito per il 70%, allora l’altezza del
liquido al suo interno è pari a:

H L=10,25 ∙ 0,7=7,175m

- Dimensionamento agitatore

38
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Il diametro della paletta è 1/3 del diametro del reattore:

Di=D /3=1,37 m

Facciamo la stessa approssimazione anche per H b, ossia la distanza tra la girante e il fondo del
reattore:

H b=D i=D/3=1,37 m

La seconda paletta è posta ad un’altezza Hi dal fondo:

H i=2 Di=2,74 m

 Noto il volume, possiamo valutare il tempo di residenza τ (ovviamente la portata da considerare


è quella totale entrante nel reattore, quindi compresa quella di ricircolo):

V 96
τ= = =7 h
F +γF 10 ∙(1+0,4)

 La concentrazione di biomassa in uscita dal bioreattore può essere calcolata come segue:

D(S 0−S) D(S 0−S)


X= =
σ ¿¿¿

 Poiché conosciamo il fattore di concentrazione c , possiamo calcolare X 2 :

X2
c= → X 2 =c ∙ X =3 ∙6,1=18,3 g /L
X

 La portata di ricircolo è data da:

γF =0,3 ∙10=3 m 3 /h

 Effettuiamo ora un BILANCIO INTORNO AL SEPARATORE:

F(1+γ) X F1 X1=0

γF X2 F2 X2
Considerando che il separatore è formato da una membrana che si lascia attraversare solo dalla
biomassa (non è selettivo per P eS), si ha:

F ( 1+ γ ) X−F 1 X 1−( F 2+ γF ) X 2=0


Da questo bilancio posso trovare la portata di permeato F 2:

39
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

F ( 1+ γ ) X −γF X 2
X 1 =0 → F 2= =1,33 m3 /h
X2

La portata di ritenuto F 1 la posso ricavare facendo un bilancio di materia globale sul modulo a
membrana:

F ( 1+ γ )=F 1 + F2 + γF → F1=F ( 1+ γ )−F2 −γF=8,67 m3 /h

 La concentrazione del prodotto in uscita dal reattore si ricava da un bilancio di materia sul
prodotto:

0,25 ∙ 0,1
πx ( αμ+ β) X
P= = =
( 0,05 ∙
0,5+ 0,1 )
+ 0 ∙ 6,1
=0,12 g /L
D D 10/96

 Calcolo potenza del motore

Per un volume di 96 m3, considerando 1 KW/m3, occorrono circa 100 KW. Sapendo che l’impianto
lavora 8200 ore all’anno, occorrono 820 MWh annui.
Il prezzo di 1 MWh è di 130 €, quindi il costo complessivo ammonta all’incirca intorno ai 107000
€/anno; poiché l’impianto tratta 82000 m3/anno (10 m 3 /h∙ 8200 h ¿, il prezzo di 1 m3 trattato è di 1,3
€.

 Calcolo fabbisogno di ossigeno

La quantità di O2 da inviare al reattore si ottiene usando la resa biomassa/ossigeno Y X / O che è pari a


1,1 Kg di O2 per Kg di biomassa; quindi si ottiene:

0,25 ∙0,1
∙6,1 ∙ 96
KgdiO2 μXV 0,5+0,1 22,18 Kg/h
= = =22,18 Kg/h → =0,69 Kmoldi O2 /h
h Y x /O 1,1 32 Kg/ Kmol

Considerando l’equazione di stato dei gas perfetti:

PV =nRT

posso ricavare i normalmetri cubi:

Kmol m3 ∙ atm (
0,69 ∙ 0,0821 ∙ 37+273 ) K
nRT h Kmol∙ K
V= = =17,56 Nm3 diO2 /h
P 1atm

Il quantitativo di aria da inviare è pari a:

17,56
=83,62 N m 3 diaria/h
0,21

Supponendo di usare un eccesso del 100%, devo inviare al compressore circa 170 Nm3 di aria/h.
 Calcolo H2O di raffreddamento

40
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Per prima cosa bisogna calcolare il calore che l’acqua deve portare fuori dal reattore.
Il calore generato dal processo di crescita è pari a 3750 Kcal/Kg di O 2 che reagisce;
complessivamente avremo quindi:

Q X =3750 Kcal/ Kg O 2 ∙ 22,18 Kg O 2 /h=83175 Kcal /h

A questo carico termico Q X va aggiunto il calore generato dal motore Q M che, come si è visto in
precedenza, è pari a 100 KW, pari a 86000 Kcal/h.
Il calore totale da asportare è quindi:

Q tot =Q X +Q M =83175+86000=170000 Kcal /h

Se per raffreddare si utilizza acqua che entra ad un temperature di 20°C ed esce a 30°C, occorre una
portata d’acqua di raffreddamento pari a:

Qtot 170000 Kcal /h


W H O= = =17000 Kgdi H 2 O/h
2
cP H O∙ ∆ T Kcal
2
1 ∙ ( 30−20 ) ° C
Kg ∙ ° C

Nota la portata di acqua, sapendo che il coefficiente di scambio termico globale U vale circa
500 Kcal /(m2 ∙ h ∙° C), posso ricavare la superficie di scambio termico:

Qtot =S ∙ U ∙ ∆ T ml

Per calcolare il ΔT medio logaritmico bisogna vedere i profili di temperatura:

Pertanto si ha:

( T −t 2 )−( T −t 1 ) (37−30 ) −( 37−20 )


∆ T ml= = =11,27 ° C
T −t 2 37−30
ln ln
T −t 1 37−20
La superficie di scambio termico vale:

41
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Qtot 170000 Kcal /h


S= = =30,17 m2
U ∙ ∆ T ml Kcal
500 2 ∙ 11,27 ° C
m ∙h ∙ ° C

 ESERCIZIO 12 – Bioreattori in serie

42
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Consideriamo una corrente di refluo da purificare. La specifica da rispettare è la seguente:

S=0,05 g ⁄ L

I parametri cinetici e di processo utilizzati sono:

 μmax =0,25 h−1


 K s =0,5 g ⁄ L
 Y X / S=0,35
 F=10 m3
 S0=10 g /L( caso A )
 S0=100 g /L(caso B)

Si chiede di valutare se conviene di più utilizzare un singolo reattore o metterne più in serie.

 SVOLGIMENTO

Vogliamo capire se, per raggiungere la specifica prefissata, è sufficiente un solo reattore o è
preferibile adoperare più reattori in serie. Per fare ciò (capiremo meglio a breve perché), è
conveniente studiare l’andamento dell’inverso della velocità adimensionale di reazione della
¿
biomassa (1/ R X ) in funzione della concentrazione adimensionale della stessa (X ¿ ).

Caso A

La concentrazione di biomassa che si ha in corrispondenza della specifica di S fissata, può essere


calcolata direttamente poiché è nota la resa:

X f =Y X /S ( S 0−S )=0,35∙ ( 10−0,05 )=3,48 g/ L(1)

Calcoliamo il volume di reattore necessario. Nel caso in cui sia valida la legge di Monod, allo stato
stazionario si ha che:

μmax S 0,25h−1 ∙ 0,05 g/ L −1


μ= D= = =0,023h
K s + S 0,5 g / L+ 0,05 g /L

F
V= =435 m3
D

Studiamo a questo punto l’andamento della funzione R X . Sapendo che:

R X =μ ∙ X=D ∙ X (2)

Ricaviamo Sdalla (¿):

1
S=S 0− ∙X
Y X/S

e sostituiamola nella ( 2 ) dove a μ ci abbiamo sostituito la legge di Monod:

43
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

X X X

R =
( Y )
μmax S0 −
∙X=
μ S ( 1−
Y S
X/S
) ∙ X=
μ ( 1−
max
Y S )
0
X /S
∙ X (3)
0
max
X/S 0
X
X X K X
( Y ) K + S (1− Y S ) S +(1− Y S )
K+ S− s 0
X/S
s 0
X/S 0
s

0 X /S 0

Dividendo ambo i membri della (3) perY X / S S 0 e definendo:

¿ RX
RX=
Y X/S S0

X
X ¿=
Y X/S S0

Ks
K=
S0

si giunge a:

¿ μ max ( 1− X ¿ ) ¿
R =
X X (4)
K + ( 1−X ¿ )

La ( 4) è la forma adimensionalizzata della (3). Chiaramente X ¿ è un numero compreso fra 0 e 1.


¿
Graficandoquindi 1/ R X in funzione di X ¿ :
¿
1 K + ( 1− X ) 1
= ∙ (5)
R ¿X X ¿ ( 1− X ¿ ) μ max
90
Il minimo di tale
80 funzione si trova
70 annullandone la
derivata prima:
60

1/Rx* 40
50 d
( R1 ) =0
¿
X
¿
dX
30
Effettuando la
20 derivata di (5)
10 abbiamo:

0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*

X ¿min=K + 1−√ K ( K +1 )( 6)

44
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

che,in base ai dati forniti, vale:

X ¿min=0,82

KSadimensionalizzata vale: K= K S / S0 =0,05

Studiando l’andamento dell’equazione (5),possiamo osservare che:

 all’aumentare di μmax la posizione del minimo rimane costante in ascissa ma diminuisce in


ordinata;
 al variare di K S il minimo si sposta e la cinetica viene depressa poiché R X diminuisce.

90

80 Grafico 1

70 180

60 160

50 140

1/Rx* 120
40
100
30
1/Rx* 80
20
60
10
40
0 20
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
0
Velocità specifica di crescita=0,25 h^-10 X*0.1 Velocità0.3
0.2 specifica0.4di crescita=0,5
0.5 h^-1
0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*
Grafico 2 Ks=0,5 g/l Ks=2 g/l

Nel grafico 1 dobbiamo rappresentare il volume del CSTR;in realtà è preferibile rappresentare τ
(tempo di residenza) che è comunque proporzionale a V:

V
τ=
F

Si parte effettuando il bilancio di materia attorno al reattore:

F X 0−FX+ R X V =0

45
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

F ( X−X 0 )=R X V

( X −X 0 ) =R X ∙ τ

( X− X 0 )
τ=
RX

Dividendo entrambi i membri per Y X / S S 0,in modo da ottenere la forma adimensionalizzata, si ha:

1
τ =( X ¿− X 0¿ ) ∙ (7)
R ( X ¿)
¿
X

in cui:

X 3,48
X ¿= = =0,994
Y X / S S 0 0,35 ∙ 10

Dall’equazione(7) trovata, possiamo notare che il tempo di residenza τ è rappresentabile nel grafico
¿ ¿ ¿
1 come un rettangolo avente per base la differenza ( X − X 0 ) e per altezza il valore di1/ R X calcolato
alla X ¿ di uscita.
90

80 L’area gialla è
70
proporzionale
al volume del
60 reattore
necessario per
50
raggiungere
1/Rx* 40
X ¿min;
30 considerando
¿
che X f =0,994,
20
l’area
10 proporzionale
al volume nel
0
caso di un
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
90 singolo CSTR
X* è rappresentata
80 nel seguente
70 grafico:

60

50
1/Rx* 40

30

20

10

0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
46
X*
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Poiché:

X ¿min < X ¿

può essere conveniente realizzare più reattori in serie.


¿
Supponiamo allora di impiegare due reattori: il primo ci permette di arrivare a X mine il secondo alla
concentrazione X ¿ .
Visualizziamo la situazione graficamente:
90

80
Quindi:
70

60

50
1/Rx* 40

30

20

10

0 τ2
τ1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*

¿
( X min −0 )
τ1=
R¿X ( X ¿min )

¿ ¿
( X f −X min )
τ 2= ¿ ¿
RX ( X f )

Abbiamo:

47
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

0,25 ∙0,82 ∙ (1−0,82 )


R¿X ( X ¿min ) = =0,16 h−1
0,05+ ( 1−0,82 )

0,25 ∙0,994 ∙ ( 1−0,994 )


R¿X ( X ¿f ) = =0,0266 h−1
0,05+ ( 1−0,994 )

Pertanto:

0,82
τ1= =5,13 h
0,16

0,994−0,82
τ 2= =6,54 h
0,0266

τ 1 + τ 2=τ TOT =11,67 h

F ∙ τ TOT =10 ∙11,67=117 m 3

V CSTR −V serie 435−117


% volume risparmiato= ∙100= ∙ 100=73 %
V CSTR 435

Caso B

S0=100 g /L

Per un singolo CSTR abbiamo:

μmax S
μ= D= =0,023 h−1
Ks+ S

10
V CSTR = =435 m 3
0,023

(chiaramente il valore appena ottenuto è lo stesso del caso A, poiché S0 non interviene
nell’equazione di Monod).
Esaminiamo ora il caso in serie:

48
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

X f =Y X /S ( S 0−S )=0.35∙ ( 100−0.05 )=34.982 g / L

¿ Xf 34,982
X f= = =0,9995
Y X / S S 0 0,35∙ 100
K 0,5
K= s = =0,005
S 0 100

X ¿min=K + 1−√ K ( K +1 )=0,934

Pertanto abbiamo:

0,25 ∙0.934 ∙ ( 1−0,934 )


R¿X ( X ¿min ) = =0,217 h−1
0,005+ ( 1−0,934 )

0,25 ∙0,9995 ∙ ( 1−0,9995 )


R¿X ( X ¿f ) = =0,0227 h−1
0,005+ ( 1−0,9995 )

0,934−0
τ1= =4,3 h
0,217

0,9995−0,934
τ 2= =2,885 h
0,0227

V serie =F ∙ ( τ 1 +τ 2 ) =72m 3
V CSTR −V serie 435−72
% volume risparmiato= ∙100= ∙100=84 %
V CSTR 435

Nel caso B la percentuale di volume risparmiato usando due reattori in serie è superiore rispetto a
¿ ¿
quella del caso A, ciò perché X min → X finale. Infatti, aumentando la concentrazione di substrato a
monte, in accordo con la relazione X =Y X / S ∙ ( S 0−S ), si osserva un aumentodella concentrazione di
¿
biomassa a cui corrisponde il minimo della funzione 1/ R X .

Graficamente quest’ultima situazione è così rappresentabile:

49
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

90

80

70

60

50
1/Rx* 40

30

20

10
τ2
0 τ1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
X*

 ESERCIZIO 13 – Dimensionamento di un fermentatore

Vogliamo dimensionare il fermentatore mostrato in figura noti i dati di seguito riportati:

 SVOLGIMENTO

Come prima cosa andiamo ad impostare i bilanci di materia attorno al chemostato. Supponiamo che

−1
μ =0,5 h
la portata entrante sia uguale a quella uscente; inoltre, se sul reattore è installato un controllore di
max

Wb  K s =0,1 g / L
 Y X / S=0,43
 Y X / O=1,1

H  S0=10 g /L
 S=0,05 g /L (specifica)
Hi
 X 0=0 g/ L
Hb  F=10 m3 /h
Di
 ρ B=850 Kg/m3
 μ B=0,8 ∙ 10−3 Pa ∙ s
Dt

50
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

livello, possiamo affermare che il volume si mantiene costante nel tempo, e quindi possiamo
scrivere i bilanci in condizioni di stazionarietà (accumulo nullo):

 Bilanci di materia

Bilancio sulla biomassa X:

F X 0−FX + μXV =0 ( 1 )

Assumendo che l’alimentazione sia sterile ( X 0=0), possiamo scrivere:

−FX + μXV =0(2)

Ricordando la definizione di velocità di diluizione, D:

F
D= (3)
V

la (2) si riduce a:

X ( D−μ )=0 → D=μ


Nell’ipotesi che sia valida l’equazione di Monod:

μmax S 0,5∙ 0,05 −1


D=μ= = =0,167 h (4)
K s + S 0,1+0,05

E quindi per la (3):

F 10
V= = =60 m 3
D 0,167

In realtà questo volume rappresenta il volume utile del reattore, quello effettivo va maggiorato del
25%, per cui si ottiene:

Vu 3
V eff = =80 m (5)
0,75

 Dimensionamento reattore

Supposto che il reattore sia cilindrico con altezza doppia rispetto al diametro, noto il volume,
possiamo calcolarne il raggio.

H=2 D T

D 2T π 3
V eff =π H = D T (6)
4 2

2
DT =

3
V =3,7 m(7)
π eff

51
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

H=7,4 m

H Liquido=0,75 ∙ H =5,55 m(8)

Queste sono le dimensioni del nostro reattore.Il passo successivo è la progettazione della girante;
per prima cosa dobbiamo decidere quale tipo adoperare:tra le varie tipologie esistenti, scegliamo
quella flatblade(a pale piane) mostrata nelle seguenti figure.

Facendo riferimento alla geometria standard è possibile calcolare il diametro dell’impeller Di, la
larghezza dei baffles W B, l’altezza dell’impeller dal fondo H B e la distanza tra le giranti H i.

Le relazioni previste dalla geometria standard sono:

1 3,7
D i= D T = =1,23 m(9)
3 3

H B =Di=1,23 m(10)

1
W B= D =0,37 m(11)
10 T

H i=1,5 ∙ D i=1,85 m(12)

Il numero di giranti necessarie è dato dalla seguente relazione:

H Liquido−H B
n ° giranti= =2,33=2(13)
Hi

Se si impiegano due giranti, si osserva che l’altezza rimanente tra la girante posta più in alto e il
pelo libero del liquido è:

H Liquido−( H i + H B )=5,55−( 1,85+ 1,23 )=2,47 (14)

che è un valore in perfetto accordo con quello desunto dalla geometria standard, dato da:

2
D =2,47(15)
3 T

52
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Prima di poter stimare la potenza che la girante deve fornire, è necessario studiare i fenomeni di
trasporto che interessano l’ossigeno.

 Calcolo della portata d’aria

Prima di poter calcolare la potenza che la girante deve fornire, è necessario valutare quanto
ossigeno deve essere fornito per ottenere la crescita microbicadesiderata.
La portata stechiometrica di ossigeno è data da:

μX V u Kg
WO = 2
Y X /O h [ ]
(16)

dove:

X =Y X / s ( S 0−S ) =0,43 ∙ ( 10−0,05 )=4,278 g / L(17)

−1
μ=0,167 h

per cui la portata stechiometrica di ossigeno è pari a:

0,167∙ 4,278∙ 60
WO = ≅ 39 Kg /h di O 2
2
1,1

Applicando l’equazione di stato dei gas perfetti, con P=1 atm eT =25 ° C, calcoliamo la portata
volumetrica di ossigeno:

W O ∙ RT 39 Kg/ h ∙ 0,0821 [ ( m3 ∙ atm ) / ( Kmol ∙ K ) ] ∙ ( 25+273 ) K 3


QO = 2
= =30 m /h (18)
2
PM ∙ P 32 Kg/ Kmol∙ 1 atm

La portata stechiometrica di aria si calcola considerando che la percentuale volumetrica di ossigeno


in aria è pari al 21%:

QO
Qaria stech. = =143 m3 /h (19)
2

0,21

A questo punto possiamo calcolare i vvm necessari al reattore:

volumi diaria stechiometrica Qaria stech . 143


vvm= = = =0,04 (20)
volume utiledi reattore 60 ∙V u 60 ∙ 60

In realtà non si lavora mai con una portata di aria pari a quella stechiometrica, decidiamo quindi di
aumentarla del 100%, il che vuol dire porre:

vvm=0,08

m3
Q aria =vvm ∙60 ∙ V u=288 (21)
h

53
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 Calcolo del coefficiente di trasferimento di ossigeno (kLa) richiesto

Per calcolare il coefficiente di trasferimento di ossigeno è necessario effettuare un bilancio di


materia attorno al reattore per l’ossigeno:

¿ richiesto μX
( C L −C L ) ∙ ( K L a ) =
Y X /O
(22)

dove:

C L = concentrazione di ossigeno da assicurare al fermentatore.

C L > Ccritica ed essendo le concentrazioni critiche dei microrganismi comprese tra 0,3 e 0,5 mg/L si
assume:

C L =1 mg/L
¿
C L = concentrazione di saturazione di ossigeno calcolabile attraverso la legge di Henry che regola
l’equilibrio gas-liquido. A 35°C, 1 atm e in assenza di sali risulta essere pari a:

C ¿L =6,9 mg/ L

Quindi:

richiesto μX 0,167 ∙ 4278


( K L a) = = =281,6 h−1 (23)
¿
Y X /O ∙ ( C L−C L ) 0,43 ∙ ( 6,9−1 )

 Calcolo della potenza dell’agitatore

Per calcolare la potenza dell’agitatore dobbiamo stimare il numero di giri N compiuti dall’impeller.
Questi sono determinati imponendo che:

N >N F

doveNF indica il numero di giri minimo della girante, necessari per evitare il fenomeno del flooding:
infattise la girante è troppo lenta, le bolle di gas la attraversano senza essere accelerare. NF può
essere calcolato dalla seguente relazione:

3,5
Q aria Di N 2F D i
N F Di 3
=30
Dt ( )( g )
( 24)

3,5 3,5
Qaria 1 D t
N F=

3

D3i 30 Di ( ) g 3
Di
=
288
√ 3
1 3,7
( )
3600∙ 1,23 30 1,23
9,81
1,23
=0,81 s−1 ×60 =49 rpm

Per evitare il flooding il numero di giri deve risultare maggiore di NF. Assumiamo allora che:

N=1,5 ∙ N F =73 rpm(25)

54
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Noto il numero di giri calcoliamo il numero di Reynolds:

D2i ∙ N ∙ ρ B 3,72 ∙ 73 ∙850


Re = = =1,8∙ 107 (26)
μb 60 ∙0,0008

Determiniamo ora il numero di potenza NP entrando nel seguente grafico:

Per la girante scelta abbiamo:

P0
N P=5= (27)
ρ N 3 D5i

3 5 ∙ 850∙ 733 ∙1,235


5
P0=N P ρ N D = i =21550 W ≅ 22 KW (28)
603

55
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Dato che il reattore non rispetta i fattori geometrici con i quali è stato costruito il diagramma Re-NP,
si introduce un fattore correttivo:

Dt H L H i


3,7 5,55 1,85
( )( )( ) ( )( )( )

∙ ∙ ∙ ∙
Di Di Di 1,23 1,23 1,23
f c= ¿ ¿ ¿
= ¿ ¿ ¿
=1,51(29)
Dt H H 3 3 1
( )( )( ) ( )( )( )
Di
∙ L ∙ i
Di Di 1

1

1

I rapporti contrassegnati con un asterisco indicano le dimensioni teoriche mentre gli altri quelle
reali.

P¿ =Po ∙ f c =1,51 ∙22=33 KW (30)

Dal momento che il reattore in considerazione prevede due giranti, la potenza va raddoppiata:

P=2 P¿ =66 KW (31)

A questo punto si deve verificare che con la potenza fornita si abbia:


fornito
( K L a) > ( K L a )richiesto

fornito
Il ( K L a ) si calcola attraverso la relazione di Van’tRiet:

Pg b c
( K L a)
fornito
=a ∙
V ( )
∙ v s (32)

dove le costanti a, b, c dipendono dal tipo di girante e risultano nel nostro caso essere pari a:

a=0,0635
b=0,95
c=0,67

Per adoperare la (32) dobbiamo prima calcolare la potenza del sistema aerato, Pg , e la velocità di
risalita media dell’aria, v s. Per determinare il primo parametro si utilizza il seguente grafico:

56
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Il numero di aereazione N a è dato da:

288
2
Q / D 1,232 ∙3600
Na= a i
= =0,04 × 102 4( 33)
N ∙ Di 73 ⇒
∙ 1,23
60

Facendo riferimento alla curva A del precedente grafico si ottiene:

Pg
=0,77 (34)
P

Pg =0,77 ∙ 66=51 KW

Qa 288
v s= 2
= =27 m/h (35)
D T 3,14 ∙ 3,72
π
4 4

fornito
Noti Pg e v s è possibile calcolare ( K L a ) attraverso la relazione (32):

0,95
51000 Kmol
( K L a)
fornito
=0,0635∙ ( 60 ) ∙ 27
0,67
=311,24 3
m ∙ h∙ atm
richiesto fornito
Per confrontare il valore ottenuto con il ( K L a ) è necessario esprimere il ( K L a ) in h−1. A tal
atm ∙m 3
fine dobbiamo moltiplicare il valore ottenuto per la costante di Henry espressa in :
kmol
fornito
( K L a) =311,24∙ 0,928=289 h−1 (36)

57
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La disuguaglianza è soddisfatta.

 Calcolo del calore da smaltire e della portata di acqua di raffreddamento

Il calore che deve essere smaltito è dovuto a:

kcal
 consumo di ossigeno 3750 ( kg O2);

 energia dissipata dalla girante.

μXV 0,167 ∙ 4,278∙ 60


Q fermentazione = ∙3750= ∙ 3750=146133 Kcal /h(37)
Y X /O 1,1

kcal
Q agitazione =66 KW =56760
h

QTOT =Qfermentazione +Qagitazione=203.000 Kcal /h(38)

La portata di acqua di raffreddamento necessaria a smaltire Q TOT è pari a:

Q TOT 203.000 3
W H O= = =20.300 Kg/h=20,3 m /h(39)
2
c P ( T 2−T 1) 1 ∙ ( 30−20 )

 Calcolo della superficie di scambio termico

La superficie di scambio disponibile vale:

D2T

4 3,14 ∙3,7 2
Sdisponibile=S LAT . +S FONDO =π D T H L + =3,14 ∙ 3,7∙ 5,55+ =86 m2( 40)
2 2

Nel calcolo della superficie disponibile dovremmo aggiungere anche la superficie fornita dai baffles
se questi fossero cavi e venissero utilizzati come ulteriore superficie di scambio; nel nostro reattore,
comunque, i baffles sono in acciaio, non cavi, ed hanno il solo compito di evitare la formazione di
vortici.

Supponiamo di voler mantenere il reattore a 35°C e di dover raffreddare con acqua, la quale entra a
20°C ed esce a 30°C; la superficie effettivamente richiesta per ottenere il raffreddamento desiderato
è data da:

QTOT 203000
Srichiesta = = =74 m2 (41)
U ∙ LMTD ( 35−30 )−( 35−20 )
300
( ln
( 35−30 )
(
( 35−20 ) ) )
dove abbiamo assunto costante il coefficiente di scambio termico globale:

58
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Kcal
U =300 2
m ∙ h ∙° C

È assicurato uno scambio termico efficace poiché Sdisponibile > Srichiesta .

Schema Strumentato del Bioreattore

59
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 La portata del feed viene mantenuta ai valori di progetto tramite una valvola legata ad una
flangia tarata.
 Il livello di liquido nel reattore (e quindi il suo volume) viene controllato tramite un
controllore differenziale di livello che agisce sulla portata in uscita. Così facendo si
mantiene il sistema al tempo di residenza desiderato.
 La temperatura del sistema è controllata tramite un controllore di temperatura che agisce
sulla valvola che regola la portata dell’acqua di raffreddamento.
 La pressione del sistema viene controllata regolando la portata di gas esausti tramite una
valvola collegata ad un controllore di pressione.
 Il pH viene regolato tramite un controllore di pH (omesso in figura) che agisce su due
serbatoi: uno contenente una sostanza acida e uno contenente una sostanza basica che
chiaramente non sono reagenti con il brodo del bioreattore.
 Per il controllo della schiuma si utilizza un AFC (omesso in figura) che è un sensore che
attiva la portata di una sostanza antischiuma nel momento in cui la schiuma nel reattore
supera un certo livello.

 ESERCIZIO 14 – Reattore Fed-Batch


 V 0=1 m 3
Consideriamo il reattore fed-batch mostrato in figura, di cui sono noti i seguenti
3 dati:
 V f =6 m

 X i =25 g / L
F S0
 Si=0,2 g/ L
 F=0,1 m3 /h
 S0=50 g /L
 Y X / S=0,5
 μmax =0,5 h−1
Vf
 K S =0,5 g/ L 60
 α =0,3
V0

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Si chiede di determinare la produttività legata all’apparecchiatura.

 SVOLGIMENTO

Il reattore fed-batch è un bioreattore in cui i nutrienti vengono alimentati continuamente o


semicontinuamente, mentre l’effluente viene allontanato in modo discontinuo con conseguente
variazione del volume del sistema.
Si parte da un batch, si effettua l’inoculo e ad un determinato istante si inizia ad alimentare.

Questa configurazione reattoristica si usa principalmente:

 quando la produzione è bassa e non risulta conveniente utilizzare il processo continuo;


 quando il processo batch risulta essere poco produttivo;
 in presenza di inibizione da substrato per tenere bassa la concentrazione del substrato stesso
(ciò si giustifica considerando che le concentrazioni di biomassa e substrato, X i e Si, sono le
concentrazioni finali di un processo batch).

Gli andamenti della biomassa e del substrato in funzione del tempo, sono mostrati nel seguente
grafico:
2
5
(g/L)
X, S

2
0
Fed-batch
1
5
S
X
1
0

0
0 5 1 1 2 2 3 3 4
0 5 0 5 0 5 0
Tempo (h)

La produttività è espressa dalla seguente relazione:

V f X f −V 0 X i
P= (1)
tf

Il volume ad un generico istante è definibile dopo aver effettuato un bilancio di materia globale
attorno all’apparecchiatura:

61
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 Bilancio di materia globale


t
dV
F−0= →V F =V 0 +∫ Fdt seF=coste t 0 =0 V F =V 0 + F ∙ t (2)
dt t ⇒ 0

da cui:

V F −V 0 6−1
tf = = =50 h(3)
F 0,1

In generale per conoscere X f ad un certo tempo t f , dobbiamo risolvere il sistema di equazioni


differenziali dettato dai bilanci di materia relativi alla biomassa, al substrato e al prodotto.

 Bilancio di materia per la biomassa

d (VX)
F ∙ X 0 −0+ μXV = (4 )
dt

Assumendo X 0=0 e tenendo presente la (2):

dX dV dX
μXV =V +X =V + FX
dt dt dt
dX F
dt ( )
= μX − X =( μX−DX )= X ( μ−D ) (5)
V

La (5) è formalmente identica a quella che esprime il transitorio nel chemostato, occorre però
ricordare che nel caso del fed-batch:

F F
D= = (6)
V V 0+ F ∙ t

L’equazione (6) ci dice che la velocità di diluizione diminuisce con il tempo.

 Bilancio di materia per il substrato

d ( SV ) dS dV dS
F S0 −σXV = =V +S =V + FS(7)
dt dt dt dt

dS
F S0 −FS−σXV =V
dt

dS
=D ( S0 −S )−σX (8)
dt

Anche in questo bilancio valgono i ragionamenti fatti per la velocità di diluizione.

 Bilancio di materia per il prodotto

62
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d ( PV ) dP dV dP
πXV = =V +P =V + FP(9)
dt dt dt dt

dP
=πX−DP (10)
dt

Riassumendo, le equazioni costitutive del reattore fed-batch sono:

dV
=F
dt

dX
=X ( μ−D )
dt

dS
=D ( S0 −S )−σX
dt

dP
=πX−DP
dt

Risolvendo tale sistema con i dati di cui disponiamo otteniamo gli andamenti in figura (attenzione!
il sistema va risolto tutto insieme poiché V non è costante per questo reattore). Il grafico è stato
realizzato col programma di calcolo Polymath.
30

25

20

V 15
X
S
10
P

0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
t [h]

63
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Dal grafico ricaviamo che:

X ( 50 )=25 g /L

Per cui la produttività P vale:

6 ∙ 25−1 ∙25
P= =2,5 Kg /h
50

Studiando il primo grafico riportato, deduciamo, inoltre, che per tutta la durata del processo le
concentrazioni di biomassa e substrato rimangono pressoché costanti, ovvero:

dX
≅0
dt

dS
≅0
dt

Pertanto, sotto queste condizioni, possiamo ritenere valida l’ipotesi di processo pseudo-stazionario e
per svolgere l’esercizio non è più strettamente necessario risolvere il sistema di equazioni
differenziali.

 Condizioni pseudo-stazionarie

Al tempo t=0 , supposta valida l’equazione di Monod, abbiamo:

F 0,1
D i=μi = = =0,1 h−1
V0 1

K S μi 0,5 ∙0,1
Si = = =0,125 g /L
μmax −μi 0,5−0,1

X i =Y X / S ( S 0−Si ) =0,5 ∙ ( 50−0,125 )=24,94 g / L

Al tempo t f =50 h, abbiamo invece:

F 0,1
D f =μ f = = =0,016 h−1
Vf 6

K S μf 0,5 ∙ 0,016
Sf = = =0,0165 g/ L
μmax −μf 0,5−0,016

X f =Y X /S ( S 0−S f )=0,5 ∙ ( 50−0,0165 ) =24,99 g / L

La conferma della validità dell’ipotesi di condizioni pseudo-stazionarie può essere fatta calcolando
la pendenza delle rette rappresentative della concentrazione di biomassa e di substrato nel tempo.

64
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

∆ X X f − X i 24,99−24,94
= = =0,001
∆t t f −t i 50

∆ S S i−Sf 0,125−0,0165
= = =0,002
∆ t t f −t i 50

I valori ottenuti sono di 4 ordini di grandezza inferiori rispetto ai valori delle concentrazioni in
gioco e quindi possono essere tranquillamente trascurati.
A parità di volume finale, per aumentare la produttività P, possiamo aumentare la portata F, in
modo che diminuisca il tempo di processo t f , come spiegato analiticamente dall’equazione (2).

 ESERCIZIO 15 – Verifica reattore Fed-Batch

Si vuole verificare un reattore fed-batch che ha i seguenti dati:

 V 0=5 m 3
 V f =15 m3
 F=1 m3 /s
 S0=50 g /L

 Condizione da verificare: X 1 =25 g /L


S1=0 g /L

Inoltre sono noti i parametri cinetici di crescita:

 Y X / S=0,5
 μmax =0,25 h−1
 K S =0,1 g/ L

 SVOLGIMENTO

Si ipotizza di lavorare in condizioni di pseudo-stazionarietà; calcoliamo il tempo di residenza:

V f −V 0 15−5
t r= = =10 h
F 1

65
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Si calcolano le velocità di diluizione e la concentrazione di substrato all’inizio e alla fine del


processo:

F 1 K S D1 0,1 ∙0,2
D 1= = =0,2 h−1 S 1= = =0,4 g/ L
V0 5 μ max−D1 0,25−0,2

F 1 −1 K S D2 0,1 ∙0,07
D 2= = =0,07 h S 2= = =0,039 g/ L
V f 15 μ max−D2 0,25−0,07

Per il substrato non è rispettata l’ipotesi di stazionarietà.

Vediamo ora cosa succede perX :

X 2 =Y X / S ( S 0−S f )=25 g /L

La pseudo-stazionarietà è rispettata per il substrato essendo X 2 =X 1=25 g/ L.

Si può ora calcolare la produzione oraria di biomassa come:

V f ∙ X f −V 0 ∙ X 1 15 ∙25−5 ∙25
PX= = =25 Kg/h
tf 10

66
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 ESERCIZIO 16 – Resistenze di membrana

Durante l’ultrafiltrazione di siero di latte in un modulo a spirale (materiale: acetato di cellulosa;


MWCO = 10000) vengono realizzate delle prove sperimentali di permeabilità ai fini della
determinazione delle principali resistenze al trasferimento di materia attraverso la membrana. Le
tabelle seguenti riportano i dati ottenuti in prove di permeabilità nelle seguenti condizioni operative:
velocità tangenziale: 0,5 m/s, temperatura: 30 ° C , fluido processato: acqua su membrana
nuova(Tab. 1), siero (Tab. 2), acqua su membrana sporca (Tab. 3). Utilizzando tali dati si stimino
le resistenze R M , R P, R F.
PROVA 1: PROVA 2: PROVA 3:
Acqua Siero acqua con membrana sporca

ΔPTM JP ΔPTM JP   ΔPTM JP


[Pa] [m /m2∙s]
3
(Pa) [m /m2∙s]
3
  (Pa) [m /m2∙s]
3

0,0 0,00 0,0 0,00 0,0 0,00


49,9 12,90 59,3 7,37 60,4 11,83
82,1 20,43 83,5 9,34 83,7 16,13
121,0 32,24 121,6 16,13 123,3 24,73
160,3 41,94 160,6 20,43 165,6 30,10

 SVOLGIMENTO

I dati sperimentali sono correlati mediante il modello delle Resistenze in Serie:

∆ PTM ∆ PTM
J P= =
RTOT (R M + R F + R P)

in cui:

 R M = resistenza intrinseca della membrana


 RF = resistenza di sporcamento
 RP = resistenza di gel

Nell’esperimento con acqua è presente solo R M , in quello con siero sono presenti tutte e tre le
resistenze e nell’ultimo esperimento con acqua quando la membrana è sporca sono presenti le
resistenze R M e R F. Quindi abbiamo:

1
1 ¿ J ¿ P= ∆ PTM
RM

1
2 ¿ J ¿P= ∆ PTM
R M + RF + R P

1
3 ¿ J ¿P = ∆ PTM
RM + RF

67
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Possiamo procedere in due modi per determinare le resistenze:

1) grafichiamo i dati delle tabelle e inseriamo la linea di tendenza con Excel, che ci fornirà
direttamente il parametro cercato;
2) utilizziamo il Metodo dei Minimi Quadrati.

1. Gli andamenti dei flussi di permeato in funzione della pressione transmembrana per le tre serie di
dati sono i seguenti:

45.00 acqua
Interp. Lineare
40.00 f(x) = 0.26 x (acqua)
siero
35.00
Interp. Lineare
30.00 (siero)
f(x) = 0.19 x
acqua con
25.00 membrana sporca
JP Interp. Lineare
[m3/m2∙s]
20.00 (membrana
f(x) = 0.13 x sporca)
15.00

10.00

5.00

0.00
0.0 20.0 40.0 60.0 80.0 100.0 120.0 140.0 160.0 180.0
ΔPTM [KPa]

Abbiamo inserito le linee di tendenza, ottenendo i seguenti risultati:

1
1 ¿ J ¿ P=0,2612∙ ∆ PTM → =0,2612→ R M =3,828 Pa∙ s / m
RM

1
2 ¿ J ¿ P =0,1265∙ ∆ PTM → =0,1265 → R M + RF + RP =7,905
RM + RF+ RP

1
3 ¿ J ¿P =0,1895 ∙ ∆ PTM → =0,1895 → R M + R F =5,277
RM + RF

Dalla 3 ¿ ricaviamo: R F=1,449 Pa ∙ s /m


Dalla 2 ¿, invece, si ha: R P=2,628 Pa∙ s/m

2. Calcoliamo ora le resistenze ricorrendo al Metodo dei Minimi Quadrati:

Definendo:

y=J P
x=ΔPTM
A=1/R TOT

68
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

posso riscrivere il modello come y= A ∙ x ed effettuare la regressione lineare con il metodo dei
2
minimi quadrati ad un solo parametro, in cui Φ=∑ ( y i− A x i ) è la funzione obiettivo da
i
minimizzare:

∂Φ
∑ ( x i yi )
i
=2 ∑ ( A x i− y i ) ∙ x i=0 → A=
∂A i ∑ ( x i )2
i

Devo valutare A nei 3 casi a partire dai dati sperimentali; questo parametro rappresenta il
1 1
coefficiente angolare della curva espressa dal modello, essendo J P= ∙ ΔPTM → A= .
RTOT R TOT
Dalla prima tabella di dati si stima A1,(1/ A1 ) dà direttamente R M , la resistenza intrinseca della
membrana:

∑ ( xi yi )
i
A1= =0,2612→ R M =1/ A 1=3,846
∑ ( x i )2
i

Allo stesso modo dalle tabelle 2 e 3 possiamo ricavare rispettivamente la resistenza totale RTOT e la
somma della resistenza di membrana e di quella dovuta al fouling, R M + RF :

∑ ( xi yi )
i
A2= =0,1265 → RTOT =R M + RF + RP =1/ A 2=7,906
∑ ( x i )2
i

∑ ( xi yi )
i
A3 = =0,1895 → R M + RF =R1 =1/ A 3=5,276
∑ ( x i )2
i

Si ha quindi:

R M =3,846 Pa∙ s/m

R M + RF =5,276 → R F =1,43 Pa∙ s /m

R M + RF + RP =7,906 → R P=2,63 Pa ∙ s/m

 ESERCIZIO 17 – Microfiltrazione

69
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Si ha un sistema filtrante così strutturato:

Si vuole trattare un volume di siero di latte pari a V 0=1000 L con densità 1 Kg/L le cui
composizioni sono:

composizione
1 COMPONENTI σ UF σ RO
%
(w/w)
proteine 0,4 1 1
lattosio 5 0 1
azoto non 0,2 0 1
proteico
ceneri 0,68 0 1
Per il trattamento Acqua 93,72 0 0 vengono utilizzati
un comparto di ultrafiltrazione
(UF) e uno di osmosi inversa (RO) con i seguenti VCR (Volume Concentration Ratio):
VCR UF = 20
VCR RO = 3
Caratterizzare tutte le correnti determinandone la composizione e i volumi.

Le operazioni unitarie sono una ultrafiltrazione (100.000Da-10.000Da) e una osmosi inversa,


entrambe batch.
Prima di procedere con i calcoli occorre definire le correnti:

 CORRENTE 1: alimentazione;
 CORRENTE 2: ritenuto proveniente dall’ultrafiltrazione;
 CORRENTE 3: permeato proveniente dall’ultrafiltrazione che costituisce l’alimentazione
per l’osmosi inversa;
 CORRENTE 4: ritenuto proveniente dall’osmosi inversa;
 CORRENTE 5: permeato proveniente dall’osmosi inversa.
Le concentrazioni di ritenuto sono state determinate utilizzando la formula valida per
l’ultrafiltrazione:
CR = C0 ∙ VCRσ

70
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

dove:

 C 0è la concentrazione iniziale;
 VCR=V 0 /V R(con V 0 volume iniziale e V R volume di ritenuto);
 σ =1−( C P /C R )è il coefficiente di reiezione.

Le concentrazioni di permeato sono state determinate a partire dalla definizione di σ, ovvero dalla
relazione:C P =( 1−σ ) ∙ C R.
I valori dei volumi di ritenuto sono stati calcolati dalla definizione del VCR, ovvero dalla relazione:

V0
V R=
VCR

È bene sottolineare che il volume della corrente 3 in entrata nell’osmosi inversa non è pari a quello
in alimentazione, ma a quest’ultimo va sottratto il volume di ritenuto proveniente dalla precedente
ultrafiltrazione.
I valori che caratterizzano tutte le correnti sono riportati in tabella:

Correnti 1 2 3 4 5
VCR - 20 20 3 3
V0 (L) 1000 1000 1000 950 950
316,6 633,3
Volume (L) 1000 50 950
7 3
Proteine (Kg/L) 0,004 0,080 0 0 0
Lattosio (Kg/L) 0,050 0,050 0,050 0,150 0
Azoto non proteico
0,002 0,002 0,002 0,006 0
(Kg/L)
0,006 0,006
0,006 0,020
Ceneri (Kg/L) 0
8 8 8 4
894,1 260,8 633,3
Acqua (Kg) 937,2 43,06
4 1 3

È possibile notare che i 633,33 L in uscita dalla corrente 5 sono costituiti esclusivamente da acqua.

71
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 18 – Diafiltrazione

Si vuole trattare un volume di siero pari a V 0=1000 L con densità ρ=1 Kg/ L la cui composizioneè
di seguito riportata:

COMPONENTI % w/w ❑UF


PROTEINE 0,4 1
LATTOSIO 5 0
AZOTO NON
0,2 0
PROTEICO
CENERI 0,68 0

Si vogliono concentrare le proteine fino ad ottenere un WPC=95 % (→


WeightProteinConcentration).

1. Determinare il consumo di acqua nella diafiltrazione continua e discontinua (batch) con un


VCR=20. Per la diafiltrazione continua si ipotizzino due diversi valori di V D=1 eV D=6 .
2. Determinare il consumo d’acqua realizzando una diafiltrazione continua (per diversi V D)
operata sul ritenuto di una UF con VCR=20.

 SVOLGIMENTO

Diafiltrazione discontinua (batch)

Il processo di diafiltrazione discontinua consta di tre step fondamentali che si possono ripetere in
successione:

1. ultrafiltrazione;
2. aggiunta di acqua fino al raggiungimento del volume iniziale;
3. nuova ultrafiltrazione.

La schematizzazione in figura fuga ogni dubbio:

U.F. + H2O U.F.

0 1 2 3

Studiamo il processo analiticamente:inizialmente abbiamo una concentrazione di proteine pari a C 0


in un volume V 0. Nella diafiltrazione discontinua viene utilizzata la seguente formula:

C R , n=C 0 ∙ VCR n (σ −1 )+1 in cui n è il numero di ultrafiltrazionieseguite.

Dopo una prima ultrafiltrazione la concentrazione di proteine ( C R ,1 ) nel volume di ritenuto ( V R ) è


pari a:

72
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

C R , 1=C 0 ∙ VCR σ (1)

dove:

V0
VCR= (2)
VR

A questo punto reinseriamo nel tank una quantità di acqua tale che V ritorni a V 0 . La concentrazione
di proteine all’uscita di questo stepvale:

VR
C 1= ∙ C ( 3)
V 0 R, 1

Nell’ultimo stepeseguiamo una seconda ultrafiltrazione che riporta il volume a V R . La


concentrazione in questo stadio vale:

σ V R ∙ C R, 1 σ VR 2σ 2 σ −1 2 ( σ −1 ) +1
C R , 2=C 1 ∙ VCR = ∙ VCR = C 0 ∙VCR =C0 ∙VCR =C0 ∙ VCR
V0 V0

Si va avanti con questa sequenza di operazioni unitarie fino al raggiungimento della purezza
desiderata.
Generalizzando, detto n il numero di ultrafiltrazioni eseguite, possiamo scrivere:

C R , n=C 0 ∙ VCR n (σ −1 )+1 (4 )

Queste equazioni vanno risolte per ogni sostanza presente in soluzione.


Consideriamo 1000 L di siero. Conoscendo la densità, i coefficienti di reiezione per ogni
componente e supponendo due stadi di filtrazione possiamo costruire la seguente tabella:

Primo ciclo Secondo ciclo


ingresso uscita ingress uscita
Componenti σ UF o
C0 (kg/L) C1(kg/L) C2 (kg/L) C3 (kg/L)
proteine 0,004 1 0,08 0,004 0,08
lattosio 0,05 0 0,05 0,0025 0,0025
azoto non
0,002 0 0,002 0,0001 0,0001
proteico
ceneri 0,0068 0 0,0068 0,00034 0,00034
acqua 0,9372 0 0,9372 0,04686 0,04686
Si tenga WPC 57,64 96,46 presente
che il WPC è definito dalla seguente relazione:

C proteine
WPC= ∙100
∑ conc . solidi
Ricapitolando, nel primo ciclo di diafiltrazione discontinua la concentrazione di ritenuto in uscita si
determina da:

73
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

C R =C0 ∙VCR σ

V0
Dopo il primo ciclo, il ritenuto che si ottiene si valuta dalla formula V R= e vale 50 L.
VCR
Per portarsi nuovamente al volume di 1000 L, occorre ovviamente aggiungere a questa quantità un
volume di 950 L. In tal modo i composti contenuti nel ritenuto si diluiscono e si ricalcolano quindi
le concentrazioni:

C1∙ V R
C 2=
V0

Dopo il primo ciclo si ottiene un WPC pari a 57,64 %. Questo valore non è accettabile in quanto la
specifica impone WPC=95 %. Per questo motivo, è stato condotto un secondo ciclo nel quale è
stato aggiunto un volume di acqua pari a 950 L. In questo modo si ottiene un WPC finale di
96,455 %, valore che va abbastanza vicino alla specifica imposta.

Il consumo di acqua è valutabile come:

1
V H O =V o−V R =V o ∙ 1−
2 ( VCR)=950 L(5)

Diafiltrazione continua

Il seguente schema illustra un processo di diafiltrazione continua:

In questo caso si utilizzala seguente equazione:

[− ( 1−σ )V D ]
C=C 0 ∙ e

Applicando questa relazione, costruiamo la tabella:

Componenti C0 (kg/L) σ C (VD = 1) C (VD = 6)


proteine 0,004 1 0,004 0,004
lattosio 0,05 0 0,01839 0,00013
azoto non proteico 0,002 0 0,00074 4,958E-06
ceneri 0,0068 0 0,00250 1,686E-05
acqua 0,9372 0 0,34478 0,00232
WPC 15,61 96,48

74
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

C proteine
WPC= ∙100
∑ conc . solidi
Nella diafiltrazione continua il volume di acqua consumata è pari al volume di permeato. Nel caso
con V D=1e WPC=15,6 % (fuori specifica) sono stati consumati V P=V D ∙V 0 =1∙ 1000=1000 L,
mentre con V D=6 sono stati consumati V P=V D ∙V 0 =6 ∙1000=6000 Led è stata rispettata
ampiamente la specifica.

Diafiltrazione continua operata sul ritenuto di una ultrafiltrazione

Consideriamo ora la diafiltrazione continua operata sul ritenuto di una ultrafiltrazione:

Åmÿ

Hÿ 
Ëôþ#

q¯þÉ

2aþŸ Âmþ
/Kþœ XWþ°
(2þ¨þUlt
/þœóýD

In questo caso, l’alimentazione iniziale è stata sottoposta preliminarmente ad una ultrafiltrazione.


La concentrazione di ritenuto dell’ultrafiltrazione è stata calcolata dalla relazione:C R =C0 ∙VCR σ .
V 1000
Il volume di ritenuto su cui si opera la diafiltrazioneè V R= 0 = =50 L.
VCR 20
Le concentrazioni di diafiltrazione, al variare di VD, sono state calcolate dalla relazione:
−( 1−σ ) ∙ V D ]
C=C 0 ∙ e [ .

I valori di VD scelti sono 1, 2, 3. I risultati ottenuti si trovano nella seguente tabella:

Componenti C0 (kg/L) σUF C UF C (VD = 1) C (VD = 2) C (VD = 3)


proteine 0,004 1 0,08 0,08 0,08 0,080
lattosio 0,05 0 0,05 0,01839 0,00677 0,00249
azoto non proteico 0,002 0 0,002 0,00074 0,000271 0,0001
ceneri 0,0068 0 0,0068 0,00250 0,00092 0,00034
acqua 0,9372 0 0,9372 0,34478 0,12684 0,04666
WPC 78,72 90,95 96,45

75
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Come si può notare, si raggiunge un WPC ≈ 95% con un VD pari a 3.In questo caso il volume di
acqua consumata è:

V0 1000
V P ( V D =3 )=V R ∙V D = ∙ V D= ∙ 3=150 L .
VCR 20

Riassumiamo i risultati ottenuti in questo esercizio:

con una diafiltrazione discontinua raggiungiamo il grado di purezza desiderato con due stadi
di ultrafiltrazione e spendendo 950 L di acqua;

con una diafiltrazione continua impieghiamo una sola ultrafiltrazione ma per ottenere la
purezza voluta, dobbiamo spendere 6000 L di acqua;

se nel processo continuo, facciamo uno step preliminare di ultrafiltrazione, nel successivo
passaggio di diafiltrazione spendiamo solo 150 L, ma di fatto abbiamo due ultrafiltrazioni.

 ESERCIZIO 19 – Calcolo superficie membrana

Si vogliono trattare1000 L/h di latte scremato con un modulo a membrana caratterizzato da VCR=5
, con una concentrazione di solidi totali del 20%,nelle seguenti condizioni operative:T =50 ° C,
v=1,1 m/s.
I dati di permeabilità sono espressi dalla seguente relazione :

J=35−25,75 ∙ log (VCR )

76
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Si calcoli la superficie di membrana richiesta per :

 Operazione Batch (c 0 ÷ c FIN )


 OperazioneFeed and Bleed( c FIN )

 Operazione Multistadio (in questo caso si determini il numero ottimale di stadi)( c FIN ).

 SVOLGIMENTO

Operazione Batch

Per prima cosa si calcola il flusso:

J f =35−25,75∙ log ( 5 )=17 L /(m 2 ∙ h)

Bilancio di materia:

V 0 F0
VCR= = da cui F 0=F R ∙ VCR=5000 L /h
V R FR

Consideriamo un tempo di permanenza di 1 h, per cui in termini di portata avremo:


F=R+ P → P=F−R=5000−1000=4000 L /h

A questo punto si possono calcolare i solidi presenti:

C=C 0 ∙(VCR )σ →C=200

Si calcola l’area utilizzando come flusso quello medio:

77
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

J 0 +J f 35+17 2
Jf = = =26 L / ( m ∙ h )
2 2

Noto il flusso medio, calcolol’area del modulo:

Portata 4000
Area= = =153,85 m 2
Flusso 26

Operazione Feed and Bleed

Dato che, per come è definito, il “Feed and Bleed” lavora alla concentrazione finale, utilizzo per il
calcolo dell’area di membrana direttamente questo flusso:

Portata 4000
Area= = =235,3 m 2
Flusso 17

Operazione Multistadio

78
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Ai fini della risoluzione degli esercizi si è scelto di operare con tre stadi e per ognuno di essi si è
fissato il VCR:

 VCR=1,5
 VCR=2,5
 VCR=5
Questo per evitare di avere una relazione per ogni membrana.
Come di consueto facciamo i bilanci di materia per ogni modulo in modo da poter determinare tutte
le portate; si ottiene:
F=P1 + R1

Dalla relazione del fattore di concentrazione si può determinare:

F
R 1= =3333,3 L/h
VCR 1

C 1=C0 ∙ ( VCR ) =6 %

P1=F−R1=1666,7 L /h

F=P2 + R2 + P1

Ma dalla relazione del fattore di concentrazione si può determinare:

F
R 2= =2000 L/h
VCR 2

P2=( F−R 2) −P1=1333,3 L/h


R
VCR R = 1 =1,67 → C2=C 1 ∙ VCR R =10,02%
R2
2 2

F=P3 + R3 + P1 + P2

Dalla relazione del fattore di concentrazione si può determinare:

F
R 3= =1000 L /h
VCR 3

79
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

P3=( F−R 3 )−P1−P2 =1000 L/h

R2
VCR R = =2 → C3=C 1 ∙ VCR R =20,04 %
3
R3 3

Si calcola l’area di membrana tenendo conto che si lavora sempre a C f ;si ottengono i seguenti
risultati:

1 2 3
FLUSSO ¿ 30,47 24,75 17
2
AREA [m ] 54,7 53,87 58,82

80
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 20 – Dimensionamento filtropressa

Si deve filtrare una portata di brodo di fermentazione di 1000 L/h contenente80 g/ L di lieviti e
avente densità di 1 g / L. Si vuole recuperare la biomassa con una resa del 100%; sappiamo inoltre
che il cake è formato per il 60% (wt) da brodo.
Si dispone di una filtropressa avente dischi quadrati di lato l PIATTO =0,45 me operante a
ΔP=500 KN /m 2.
Precedentemente sono state effettuate delle prove sperimentali su una filtropressa a piatti quadrati
nelle seguenti condizioni: A PIATTI =0,05m2 e ΔP=35 KN /m2, che hanno fornito i risultati seguenti:

t [min] 0 5 15 30 45

V [ L] 0 0,39 0,83 1,15 1,55

Si vuole:

 stimare la caratteristiche della sospensione;

 determinare il numero di dischi della filtropressa (tenendo presente che ogni disco ha 2 facce
filtranti);

 determinare la distanza tra i dischi.

 SVOLGIMENTO

Il modello matematico che permette di calcolare l’area del filtro è basato sulla velocità superficiale:

1 dV ∆P∙ A
v= ∙ =
A dt L∙ A
(
rμu V +
u )
da cui

dV ∆ P ∙ A2
=
dt L∙ A
(
rμu ∙ V +
u )
dove:

 L è la lunghezza equivalente ridotta del filtro, che tiene conto della resistenza del filtro
poroso;
 V è il volume di filtrato;
 A è la superficie del filtro;
 r è la resistenza caratteristica della torta;
l
 u = A∙ V è il rapporto tra il volume della torta e il volume di filtrato .

81
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Separando le variabili ed integrando considerando un ΔP costante allora si può scrivere:

V t
L∙ A ∆ P ∙ A2

V 0=0
( V+
u )dV = ∙∫ dt
r ∙ μ ∙u 0

da cui si ottiene

V 2 L∙ A ∆ P ∙ A2
+ ∙V= ∙t
2 u r ∙μ∙u

che può essere riscritta in forma lineare dividendo tutti i termini per V:

2 ∙ ∆ P ∙ A2 t 2 ∙ L ∙ A
V= ∙ −
r ∙μ∙u V u

Effettuando una regressione lineare a partire dalle prove sperimentali effettuateposso ricavare le
caratteristiche della sospensione:

t [s ] 0 300 900 1800 2700


V [m3 ] 0 3,90E-04 8,30E-04 1,15E-03 1,55E-03

3
t /V [s /m ] 0 7,69E+05 1,08E+06 1,57E+06 29,03
3
V [m ] 0 3,90E-04 8,30E-04 1,15E-03 1,74E+06

1.80E-03

1.60E-03

1.40E-03 f(x) = 0 x − 0

1.20E-03

1.00E-03
V [m3]

8.00E-04

6.00E-04

4.00E-04

2.00E-04

0.00E+00
6.00E+05 8.00E+05 1.00E+06 1.20E+06 1.40E+06 1.60E+06 1.80E+06
t/V [sec/m3]

Dall’analisi di regressione sulla retta ricaviamo l’intercetta e la pendenza della retta:

2∙ L∙ A
=0,0004
u

82
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

2∙ ∆ P ∙ A 2 −9
=10
r ∙ μ ∙u

Poiché sono note il ΔP e l’area filtrante A allora si ottiene

L
=0,004
u

11 m6
rμu=1,75 ∙10
sec

Determiniamo il volume di filtrato ipotizzando il tempo di processo pari ad un’ora. La portata di


solidi in ingresso con la portata di alimentazione è:

m3 Kg Kg
Feed → 1 ∙1000 3 =1000
h m h

m3 Kg Kg
solidi∈ingresso→ 1 ∙ 80 3 =80
h m h

La torta contiene solidi per il 40% mentre contiene brodo per il 60%,per cui calcoliamo i solidi e il
brodo contenuti nella torta:

Kg Kg Kg
solidi nella torta → 80 : 40=x :100 → x =200
h h h

Kg Kg
brodo nella torta →0,6 ∙ 200 =120
h h

Allora il volume totale di filtrato è dato da:

Kg Kg Kg
V=
( 1000
h
−80
h
−120
h )
=0,8
m 3

Kg h
1000
m3

Poiché si era ipotizzato un tempo di lavoro di un’ora allora il volume di filtrato sarà di 0,8 m3/h.
Calcoliamo la superficie filtrante:

V 2 L∙ A ∆ P ∙ A2 2
+ ∙V= ∙t → A=5,72m
2 u r ∙μ∙u

L’area del singolo plate (per ogni plate si considerano le due facce filtranti) è data da:
a plate=2 ∙ l 2plate =2 ∙ ( 0,45 m)2=0,405 m2

Allora il numero di plate è:

83
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

A 5,72m 2
n plate = = =14
a plate 0,405 m 2

L’area totale dei 14 plateè pari a:

a tot 2 2
plate=n plate ∙ a plate =14 ∙ 0,405 m =5,67 m

Stimiamo la minima distanza tra i plate e frame facendo riferimento alle condizioni ottimali che
vengono ricavate aggiungendo alla durata di processo i tempi morti e minimizzando la velocità di
filtrazione del volume di filtrato.
Ipotizziamo un tempo morto di 30 min il volume ottimale è:

td td
V ottimale =
√ β1
=

√ r ∙μ∙u
2∙∆P∙ A
2
=0,58 m3

Il tempo ottimale minimo di processo è:

0,8 m 3 :1 h=0,58 m 3 : x h→ t ottimale =0,73 h=1 h e 13 min

Per t=t ottimale allora risulta:

solidi nella torta →200 Kg : 1 h=x Kg :0,73 h → x =146 Kg

146 Kg
volume della torta a t ottimale → =0,15 m3
Kg
1000 3
m

Lo spessore della torta che si accumula tra plate e frame è:

0,15 m 3
Spessoretorta= =0,026 m
5,735 m 2

La distanza d tra due frame deve essere maggiore del doppio dello spessore della torta, quindi:

d=2∙ 0,026 m=0,052 m

 ESERCIZIO 21 – Filtro a tamburo

84
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Un fango contenente 0,2 Kg di solido (ρ S=3000 Kg/m3) per Kg di acqua è alimentato ad un filtro a
tamburo rotante di dimensioni:
L=0,6 m
D=0,6 m.
Il tamburo compie 1 giro in 6 min e ad ogni istante il 20% della superficie filtrante è in contatto con
il fango; il filtro opera con un ΔP costante pari a 65 KN /m 2.
Considerando che la portata di filtrato è 0,45 t /h eche la torta ha un grado di vuoto ε =0,5 (la torta
contiene cioè il 50% d’acqua), si chiede di calcolare lo spessore della torta.
Ad un certo punto il filtro si rompe e l’operazione viene effettuata temporaneamente in una
filtropressa con piatti quadrati di lato pari a 0,3 m. La pressa richiede 2 minuti per essere smontata e
2 minuti per essere riassemblata e, inoltre, 2 minuti sono richiesti per rimuovere la torta da ogni
piatto. Si consideri la filtrazione effettuata alla stessa portata globale precedente, con una differenza
operativa di pressione di 175 KN /m2 .
Si chiede ora di calcolare il minimo numero di piatti necessari da utilizzare e lo spessore di ciascuno
di essi. (Si supponga che le torte siano incomprimibili e si trascurino le resistenze del filtro.)

 SVOLGIMENTO

Filtro a tamburo rotante

A filtrato =0,6 ∙ 0,6 ∙ π=0,36 π m 2

3
t Kg 0,125 −4 m
Q filtrato =0,45 =0,125 = =1,25∙ 10
h s 100 s

Noto che 1 Kg (10−3 m3) di acqua è associata a 0,2 Kg si può trovare che i solidi nel refluo sono pari
a 6,67 ∙ 10−5 m3 . La porosità della torta è pari a 0,5, quindi l’acqua trattenuta nella torta è pari a
6,67 ∙ 10−5 m3 , mentre i restanti9,33 ∙ 10−4 m 3 vengono ottenuti come filtrato, per ogni Kg di acqua
presente nel refluo totale.

2∙ 6,67 ∙10−5
Vditortadepositataperunit à divolumedisubstrato= =0,143
9,33 ∙10−4
Portatavolumetricasolididepositati=1,25 ∙10−4 ∙0,143=1,79 ∙10−5 m 3 /s

Il tamburo impiega 6 minuti per effettuare un giro completo, quindi la parte di superficie filtrante è
immersa per 72 secondi.
Ora si può calcolare il volume di torta per ogni giro e lo spessore usando le seguenti relazioni:

Volumeditorta per ognigiro=1,79 ∙10−5 ∙ 360=6,44 ∙10−3 m3


6,44 ∙ 10−3 −3
spessoretorta= =5,7 ∙ 10 m=5,7 mm
0,36 π

Filtropressa

Prendiamo ora in considerazione una filtropressa composta da n piatti di spessore d.


L’ equazione della filtropressa è data:

85
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

dV ∆ P ∙ A2
=
dt LA
rμu
u (
+V )
Integrando a ΔP costante e trascurando L otteniamo:

2 2 ∆ P A2
V = t
rμu

Considerando i tempi morti, il tempo totale che impiega la filtropressa a compiere un giro completo
sarà pari a:
t tot =t filtrazione +120 ∙ n+240

Possiamo esprimere la portata di filtrato come:

V filtrato
Q filtrato =
t filtrazione +120∙ n+240

Considerando che la filtropressa deve mantenere la stessa specifica del tamburo rotante,
Qfiltrato =1,25∙ 10− 4.
Inoltre il volume di filtrato sarà dato da:

volumepiatti n ∙d
Vf= =0,32 ∙ =0,629 ∙ n ∙d
volumetortadepositataperunit à divolume 0,143

In definitiva otteniamo la seguente equazione:

0,629∙ n ∙ d
1,25 ∙10−4=
2,064 ∙ 10−5 ∙ d 2+120 ∙ n+240

da cui si ottiene:

0,03+ 25,8∙ d 2
n= (1)
0,629∙ d−0,015

Per trovare il numero minimo di piatti devo porre dn /d(d)=0: ottengo come risultato d=64 mm;
con questo valore posso calcolare il minimo numero di piatti dall’equazione (1) trovando n=5,4.
Quindi per effettuare quest’operazione con una filtropressa occorrono 6 piatti.

Considerando 6 piatti, si può calcolare il diametro come:

d 2−0,146∙ d +0,00465=0

Dall’equazione di secondo grado ottengo due risultati, d=47 mm ed=99 mm.


Da questo risultato si può notare che i piatti aventi uno spessore di 47 mm o di 99 mm forniscono la
portata di filtrato richiesta; misure intermedie garantiranno portate più alte. Quindi ogni spessore del
piatto compreso tra 47 e99 mm sarà soddisfacente. In pratica, possono essere utilizzati piatti con uno
spessore di 2 pollici (50 mm).

86
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 22 – Filtropressa

87
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Si consideri una filtropressa formata da 12 piatti quadrati con lato pari a 0,3 m e d pari a 25 mm. Per
i primi tre minuti del processo la filtropressa lavora con dV /dt costante e pressione finale di
400 KN /m2. Il processo prosegue per altri 15 minuti a Δp costante; alla fine si effettua un lavaggio
alla pressione di 275 KN /m2 per 10 minuti con una velocità di lavaggio pari a un quarto di quella
finale di filtrazione:

1 1 dV
vlav = v filtr =
4 4 dt |
filtr
( finale )

Si hanno a disposizione i seguenti dati sperimentali ottenuti su un filtro con area pari a 0,05 m2 e Δp
pari a 71,3 KN /m2:

tempo [min ] 5 10
Volume filtrato [cm3 ] 250 250+150

Determinare il volume di filtrato raccolto e il volume di acqua utilizzato nel lavaggio.

 SVOLGIMENTO

L’equazione generale da integrare è la seguente:

dV ∆ P ∙ A2
=
dt LA
rμu (
u
+V )
V t
LA ∆ PA 2 V 2 LA ∆ PA 2
∫( V+
u )
dV =∫ dt → + ∙V= ∙t
0 0 rμu 2 u rμu

Sfruttando i dati sperimentali, riscrivendo l’equazione per i due punti A(5,250) e B(10,250+150), si
può scrivere un sistema da cui ricavare i parametri della sospensione:

1( −6 2 L −6 71,3 ∙ 0,052
250 ∙10 ) + 0,05∙ ( 250 ∙ 10 ) = 300
2 v rμu

1( −6 2 L −6 71,3 ∙0,05 2
400 ∙ 10 ) + 0,05 ∙ ( 400 ∙10 )= 600
2 v rμu

rμu=7,12∙ 1011 Kg/m 3 s

L
=0,0035
v

 Calcolo del volume di filtrato:

88
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 Per i primi 3 minuti devo integrare con Δp costante:

3 min V 3 min
dV ∆ P ∙ A2 ∆ PA 2
= → ∫ dt= ∫ dV
dt LA LA
rμu (
u
+V )
rμu V (3 min ) +
u ( ) 0 0

da cui si può ricavare il volume di filtrato dopo 3 minuti come:

2,162 ∙ 400∙ 1000 ∙180 3


V 3 min = 11
=0,01163 m
7,12∙ 10 (V 3 min + 0,0035∙ 2,16)

 Da tre a diciotto minuti l’operazione procede a Δp costante:


V 18min 18 min
LA ∆ PA 2

0,01163
( V+
u )
dV =
rμu ∫
3 min
dt

V 18 min =0,071 m3

 Calcolo del volume di acqua per il lavaggio:

Bisogna considerare la velocità del lavaggio come un quarto di quella finale, quindi:

dV ( 1 ∆ PA 2
wash )= =8,34 ∙ 10−6 m/s
dt 4 LA
(
rμu V finale +
u )
Questa velocità è stata calcolata con un Δpdi 400 KN /m2, il lavaggio però avviene con un Δp di
275 KN /m2 , quindi per trovare la velocità effettiva devo ricorrere alla seguente proporzione:

v ' : ∆ P ' =v :∆ P

vlavaggio =5,7∙ 10−6 m/ s

A questo punto, considerando che il lavaggio dura 10 minuti, si può ottenere il volume di acqua
richiesto:

V acqua =v lavaggio ∙ t=0,0034 m 3

89
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 23 – Centrifugazione (I)

In una prova di centrifugazione tutte le particelle di un minerale di densità P = 2800 Kg/m3 di


dimensioni superiori a dP = 5 m vengono separate da una sospensione acquosa ad una portata
volumetrica di liquido in uscita Q = 0,25 m3/s; dopo aver determinato il fattore di capacità della
centrifuga (, si determini la dimensione minima di particelle di carbone eliminate da una
sospensione oleosa nella stessa centrifuga ad una portata volumetrica di liquido in uscita Q’= 0,04
m3/s. In questo caso, ρ'P = 1300 Kg/m3, ρ ' = 850 Kg/m3, μ ' = 0,01 N/(m2 ∙ s).

 SVOLGIMENTO

Come prima cosa, determiniamo il parametro  caratteristico solo della geometria della centrifuga e
non del tipo di sospensione trattata, utilizzando i dati relativi alla sospensione acquosa.

1)

Q=V ∞ ∙ Σ

2
d 2P g ( ρ P−ρ ) ( 5 ∙ 10−6 ) 9,81 ( 2800−1000 )
V ∞= = =2,45 ∙ 10−5 m/s
18 μ 18 0,001

Q 0,25
Σ= = =10194 m2
V ∞ 2,45 ∙10 −5

Σ = 10194 m2

Una volta noto il fattore di capacità con procedimento inverso a quello seguito al punto 1,
determiniamo la dimensione minima delle particelle di carbone eliminate da una sospensione
oleosa:

2)

Q 0,04
V ∞= = =3,9 ∙ 10−6 m/s
Σ 10194

d 2P g( ρP −ρ) V ∞ ∙ 18∙ μ 3,9 ∙10−6 ∙ 18 ∙ 0,01


V ∞=
18 μ
→d P=

g ( ρ P−ρ)
=

9,81 ∙(1300−850)
=1,26 ∙ 10−5 m

 ESERCIZIO 24 – Centrifugazione (II)

90
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Una centrifuga tubolare, che lavora in continuo, viene utilizzata per trattare una sospensione
acquosa avente una portata Qdi5,4 m3 /min. La macchina separa tutte le particelle con un diametro
maggiore di 10 μm ( p=100 %).

Caratteristiche geometriche della centrifuga: h

H=1,5 m
D e =0,75 m
h=0,1 m
ω=1800 rpm

H
Caratteristiche delle particelle e del liquido:

ρ p =2,8 Kg /L=2800 g / m3
ρl =1 Kg/ L=1000 g/m 3
μl=0,001 Pa ∙ s

De

Calcolare l’efficienza della macchina EA e stimare la curva del grado di separazione p in funzione
del diametro delle particelle dP.

 SVOLGIMENTO

Per risolvere l’esercizio usiamo il teorema dei Σ su cui si basa una centrifuga tubolare continua:

∑ processo=∑ macc h ina


L’ipotesi fatta è che la centrifuga separa al 100% le particelle con un diametro pari a 10 μm.
Come prima cosa calcoliamo l’area di un sedimentatore ideale equivalente (cioè senza moti
convettivi o diffusivi all’interno del tank) che permette di avere lo stesso grado di separazione della
centrifuga; calcoliamo,cioè, ∑ processo (fattore di processo):

Q
∑ processo= v

 v ∞si ricava dalla legge di Stokes:

4 3
π r ( ρ −ρ ) ∙ g=6 π r P μv
3 P P l

 doveg è l’accelerazione gravitazionale che vale 9,806 m/s 2

91
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

( 1 ∙10−6 m) ∙ (2800−1000 ) Kg3 ∙ 9,806 m2


2
2
d ∙ ( ρ p −ρl ) ∙ g
p m s m
v ∞= = =9,8 ∙ 10−5
18 μ Kg s
18 ∙0,001
m∙ s

m3
5,4
min
∑ processo= =918 m 2
sec m
60 ∙9,8 ∙ 10−5
min s

Dalle dimensioni della centrifuga calcoliamo, invece, l’area di un sedimentatore ideale equivalente
alla nostra centrifuga, ovvero valutiamo ∑ macchina (fattore di capacità della macchina), dato dalla
relazione:

π ∙ ( R 2−r 20 ) ∙ H ∙ ω 2
∑ macc h ina= R
g ∙ ln ( )
r0

D e 0,75 m
R= = =0,375 m
2 2

r 0 =R−h=0,375 m−0,1 m=0,275 m


2 π ∙ n 2 π ∙ 1800 rpm rad
ω= = =188,5
60 60 s
π ∙ ( 0,375 −0,275 ) m2 ∙ 1,5 m∙188,5 2 1/s 2
2 2

∑ macc h ina= =3578,55 m2


0,375 m
9,806 m/s 2 ∙ ln
0,275 m ( )
A questo punto possiamo calcolare l’efficienza della centrifuga:

EA=
∑ processo = 918 m2 =0.256 ≅ 26 %
∑ macc h ina 3578,55 m2
Ciò vuol dire che se la centrifuga lavorasse con un’efficienza del 100% sarebbe equivalente ad un
sedimentatore di 3578,55 m2; la nostra centrifuga, però, lavora come un sedimentatore di 918 m 2,
con una efficienza EA pari al 26%.
Se assumiamo questa efficienza valida per tutte le particelle di qualunque diametro allora il grado di
efficienza di separazione p può essere calcolato inserendo EA nell’equazione di definizione di p.
Possiamo costruire un grafico del grado di efficienza di separazione in funzione del diametro delle
particelle sapendo che:

R
2
p= 2 2 ∙ 1−exp
R −r 0 [ (
−2 π ∙ v ∞ ( R2−r 02 ) ∙ H ∙ ω 2 ∙ E A
Q∙g )]
I risultati nella tabella seguente riportano, per diversi valori del diametro delle particelle,
l’efficienza di separazione p considerando prima un’efficienza del 26%, poi del 50% e infine del
100%:

92
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Efficienza di separazione [% ]
Dimensioni particelle [μm] 0,2 1 2 4 5 6 8 10
26 % 0,05 1,35 5,37 20,68 31.43 43,77 71,59 100
Efficienza

50 % 0,10 2,60 10,20 38,01 56,37 76,27 100 100


100 % 0,21 5,16 19,92 69,33 98,05 100 100 100

120

100

80
grado di separazione

EA=26%
60 EA=50%
EA=100
%
40
[%]

20

0
0 2 4 6 8 10 12
dp [μm]

93
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Vediamo quindi che con un’efficienza del 100%, la centrifuga riesce a separare completamente
particelle del diametro di 6 m.

Si nota che con un’efficienza del 100%, la centrifuga riesce a separare completamente particelle del
diametro di 5 µm.

 ESERCIZIO 25 – Calcolo dell’efficienza di un sedimentatore

In un processo di sedimentazione sono stati raccolti i seguenti dati di velocità e concentrazione:

v(ft /min) 10 5 2 1 0,75 0,5


x 0,55 0,46 0,35 0,21 0,11 0,03

È fornita la portata Q=10 5 gal /( ft 2 ∙ day ).


Si chiede di determinarel’efficienza di rimozione globale.

 SVOLGIMENTO

L’efficienza di rimozione globale è definita dalla seguente equazione:


xC
vp
E=( 1−x C ) +∫ dx
0
vc

dove v c è la velocità critica di sedimentazione e x c è la frazione di particelle aventi v p < v c .


È possibile calcolare il valore di v c dalla portataQ:

gal L 1 1 L
Q=10 5 ∙ 3,78 ∙ ∙ =2916,67
2
ft day gal m 1440 min
2 2
m ∙ min
0,32
ft 2 day

Dalla portata si ricava v c =2,92m/min .

x csi trova graficando x in funzione di v; è il valore corrispondente a v c.

94
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

0.6

0.5

0.4

x 0.3

0.2

0.1

0
0 2 4 6 8 10 12
v [ft/min]

Per v c =2,92m/min=9,72 ft /min si trova una x c pari a 0,541.

Ora si può passare alla risoluzione dell’integrale; per fare ciò, conviene graficarev in funzione di x e
ricavare l’equazione che lega queste due grandezze in modo da poterla integrare:

12

10
f(x) = 113.22 x⁴ + 23.38 x³ − 27.39 x² + 6.78 x + 0.31
R² = 1
8

v 6
[ft/min]
Polynomial ()
4

0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
x

L’equazione che lega v ax è la seguente:

v=113,22 x 4 +23,38 x3 +27,38 x 2+ 6,776 x+ 0,313

Poiché abbiamo ottenuto un’equazione polinomiale, l’integrale è facilmente risolvibile:

95
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

xC
vp x 5C x 4C x 3C x2C
∫v dx=113,22 +23,38 +27,38 +6,776 +0,313 xC =0,589
0 c 5 4 3 2

In definitiva l’efficienza globale si calcola come:


xC
vp
E=( 1−x C ) +∫ dx=1−0,541+0,589=1,05
0
vc

Si può notare che l’efficienza è maggiore di 1, questo perché l’equazione è sovrastimata.


Solitamente questa sovrastima è del 40%, quindi l’efficienza vera è:

E' =E ∙ 0,4=41,92 % .

 ESERCIZIO 26 – Determinazione dell’area di ispessimento

Si consideri l’impianto di rimozione di fanghi schematizzato nella seguente figura:

Sono forniti i dati della corrente di fango biologico:

C v sed v sed
(mg/ L) ( ft /h) ( gal /ft 2 ∙ d)
2000 14 2520
3000 11,5 2070
4000 9,1 1638
5000 7 1260
6000 4,2 756
7000 3 540
8000 2,2 396
9000 1,6 288
10000 1,2 216

96
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

15000 0,5 90
20000 0,2 36
30000 0,1 18

Inoltre si conosce:
2
 La corrente totale in ingresso, Q+Qu=600 gal/(ft ∙ d );
 La corrente di ricircolo, Qu=40 %Q;
 La corrente di fango in uscita Qw è trascurabile;
 La concentrazione dei solidi sospesi, C 0=10000 mg/ L.

Si determini l’area di ispessimento.

 SVOLGIMENTO

Il flusso totale di solidi è dato dalla somma di due termini:

FStot =FS g + FSu


dove:

 FS g=flusso di solidi dovuto alla forza di gravità=c i ∙ v i

 FSu=flusso di solidi dovuto al moto d’insieme=c i ∙ ub


dove ub è una costante.

Se grafichiamo queste due relazioni in un piano FS−c i otterremo una curva a campana per FS g e
una retta per FSu;allora, FS¿ t, che è la somma di questi due contributi, avrà un andamento
inizialmente a campana e poi rettilineo, quindi presenterà sia un massimo che un minimo.
Nel punto di minimo si avrà il flusso limite che è quello a cui corrisponde l’area di ispessimento:

(Q+Q u ) c0
Aisp =
FS lim ¿ ¿

Ai fini dell’esercizio dobbiamo dunque ricavare tutti i dati necessari per poter costruire il grafico e
trovare FSlim ¿ ¿:

 FS gsi trova moltiplicando la velocità di sedimentazione per la concentrazione di solidi,


facendo attenzione alle unità di misura e facendo le opportune conversioni:

97
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

C ( mgL ) v ( fth )=
sed
lb
FS g=
16030 [ 2
ft ∙ day ]
 Per FSu è necessario conoscere ub che si ricava da Qu:

gal

{ Q+ Qu=600 →
Qu =0,4 ∙ Q
{
Qu=171,43 2
Q=428,57
ft ∙ day
gal
ft ∙ day
2

Dato che:
gal
171,43 2∙
ft day
ub =Qu= =0,95 ft /h
gal
ft 2 ∙ day
180
ft /h

possiamo trovare anche FSu.

Riassumendo tutto in una tabella si ottiene:

C v sed v sed FS g FSu FStot


2 2 2
(mg/l) ( ft /h) ( gal /ft ∙ day) (lb/ft ∙ day) (lb/ ft ∙ day) (lb/ ft 2 ∙ day)
2000 14 2520 1,746725 0,38304 2,12976
3000 11,5 2070 2,152215 0,57456 2,72677
4000 9,1 1638 2,270742 0,76608 3,03682
5000 7 1260 2,183406 0,9576 3,14101
6000 4,2 756 1,572052 1,14912 2,72117
7000 3 540 1,310044 1,34064 2,65068
8000 2,2 396 1,097941 1,53216 2,63010
9000 1,6 288 0,898316 1,72368 2,62200
10000 1,2 216 0,748596 1,9152 2,66380

98
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

15000 0,5 90 0,467873 2,8728 3,34067


20000 0,2 36 0,249532 3,8304 4,07993
30000 0,1 18 0,187149 5,7456 5,93275

A questo punto si possono graficarei valori dei 3 FS in funzione della concentrazione:

7.00

6.00 Si nota che


il valore
5.00 minimo di
FS cade in
4.00 FSg

FS
3.00 FSu'

FStot
2.00

1.00

0.00
0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000
C
2
prossimitàdi2,60 lb/( ft ∙ day), quindi si ottiene:

( Q+Qu ) ∙ c0
Aisp =
FS lim ¿ ¿ 0,8 m 2 ¿

99
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 27 – Simulazione in SuperPro (I)

Si prende in considerazione l’impianto riportato nel seguente flow sheet:

3ßÿ4‘ÿMWWTP - Base Case Flowsheet

>?ÿ—ÿBiochemical Oxid
Oÿ•
v ýþä Öþ

Û™þbrþG
*†þã_þGrit
Gwþ rþQ

2-þx

žóýä ªøýzÑýLiquid

Ï¥ý1~ý ¦®ý#‡
|ýLZýAerati ¤tý
c5ý©
 Gý ýC

*ýp

¯óûgÌûSludge Treatment Sectio


ñ Éû7

äjû*
®Dûô

¸ûþ
Oûêßú

y ú¿
ëzú1 ¿ˆú<a P|ú,UúSludge
†[út4úAerobic šXú
ˆ+úúT ú.ú@

„úùÊ 'ú¢á
Ûù©´ùBel
ꦝ

N›ø–tøAeration Basin: Reactions and their mass stoichiome

?/øøá÷Biochemical Oxidat
]*ømÜ÷DomWaste + NH3 + O2 ===> X-vss-a + H2O + CO2 1g 0.1 g 1.4 g 0.8 g 0.8 g 0.9 g

V´÷f÷NH3 + O2 + CO2 ===> X-vss-n + H2O + NO37.5 g 24.6 g 1.8 g 1.0 g 7.7 g
BŸ÷ñx÷Nitrif

G5÷ÌçöBiomassD \5÷ÀöX-vss-a,n + O2 ===> X-vss-i + H2O + NH3 + FSS + CO2 1.05 g 1.15 g 0.2 g 0.35 g 0.1 g 0.1 g 1

 Descrizione dell’impianto

L’impianto in esame è costituito da una sezione di ossidazione biologica dei reflui ed una sezione di
trattamento dei fanghi.

Trattamento biologico:

100
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Questa sezione prevede una fase di grigliatura del refluo durante la quale vengono allontanati gli
elementi grossolani (pietrisco, foglie, carta…). In seguito il refluo viene sottoposto all’ossidazione
biologica in un bacino di aerazione in cui viene favorita l’ossidazione mediante insufflazione di
aria. L’effluente subisce quindi una sedimentazione primaria che ha lo scopo di consentire la
sedimentazione dei solidi sospesi sedimentabili. Il materiale sedimentato è costituito da flocculi che
contengono, oltre ai solidi sospesi, anche la biomassa. Una parte di questo materiale viene
ricircolato al bacino di aerazione.
Trattamento fanghi:

La parte di liquame in uscita dal sedimentatore che non viene ricircolata, è inviata al trattamento
fanghi (sludge treatment) e subisce una prima digestione aerobica, cui segue una sedimentazione
secondaria. Una parte del fango può essere eventualmente ricircolata al digestore aerobico, la
restante parte viene inviata ad una filtropressa per permettere la disidratazione del fango che viene
infine allontanato dall’impianto.

 Simulazione del processo

Il caso in esame prevede la simulazione in modalità design di un impianto di depurazione biologica


di reflui urbani MWWTP. L’obiettivo della simulazione è quello di tracciare dei profili di
concentrazione del COD, NH3, NO3- in funzione della percentuale ricircolata dal sedimentatore
(clarifier) al bacino di aerazione e del tempo di permanenza del bacino di aerazione.

Profilo del COD

Dalla simulazione otteniamo i dati riportati nella seguente tabella:

COD COD COD COD COD


splitting(%) (mg0/L) (mg0/L) (mg0/L) (mg0/L) (mg0/L)
 = 10 h  = 12 h  = 14 h  = 16 h  = 18 h
50 83,48 78,99 75,05 71,4 67,9
60 78,86 74,09 69,66 65,4 61,21
70 72,59 66,89 61,32 55,77 50,29
80 61,49 53,3 45,42 38,23 32,26
90 36,03 29,65 25,97 23,67 22,09
95 33,86 31,78 30,23 29,05 28,09
90
Il grafico
80 seguente
mostra
70
l’andamento
60 del COD al
variare della
COD [mgO/l]

50 t = 10 h percentuale di
40
t = 12 h splitting. Tale
t = 14 h percentuale si
t = 16 h
30 riferisce alla
t = 18 h
20 corrente di
TOP dello
10 splitter.
0
40 50 60 70 80 90 100
101
% splitting
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Dal grafico è visibile una diminuzione del COD con l’aumentare dello splitting dal 50 al 90%. Tale
andamento è attribuibile al fatto che in seguito al ricircolo aumenta la concentrazione di cellule e di
solidi sospesi nel bacino di aerazione. Ciò comporta un maggiore consumo di substrato da parte dei
microrganismi e quindi una diminuzione del COD. La cosa interessante che si nota è che, quando lo
splitting supera il 90%, si ha un leggero incremento del COD in quanto subentra la reazione di
decadimento della biomassa. Un ricircolo così elevato determina infatti una notevole
concentrazione di biomassa nel bacino di aerazione. La popolazione microbica va incontro ad una
fase di mortalità cellulare, durante la quale i frammenti cellulari vengono metabolizzati dalla stessa
biomassa vitale rimanente. Si tratta di una reazione di ossidazione, in cui il materiale cellulare
rappresenta un vero e proprio substrato. Così si spiega l’aumento del COD.
Se si osserva l’andamento in funzione dei tempi di permanenza del bacino di aerazione si nota che il
COD è maggiore lì dove il tempo di permanenza è minore. Questo è dovuto al fatto che le cellule
nel bacino di aerazione hanno a disposizione un tempo minore per metabolizzare il substrato, quindi
ossideranno meno nutrienti. D’altra parte, un tempo di permanenza elevato incide positivamente
sulla reazione di decadimento della biomassa: nell’ultima curva, quella per ¿ 18 h, con un intervallo
di splitting che va dal 90% al 95%, si nota un incremento relativo di COD più marcato rispetto alle
altre curve. Ovviamente, poiché le cellule permangono nel reattore per un tempo maggiore, saranno
facilitate le reazioni di decadimento della biomassa e quindi l’incremento del COD.

Profilo dell’NH3

splitting NH3(g/L) NH3(g/L) NH3(g/L) NH3(g/L) NH3(g/L)


(%)  = 10 h  = 12 h  = 14 h  = 16 h  = 18 h
50 0,0184 0,0177 0,017 0,0163 0,0156
60 0,0175 0,0167 0,0158 0,0148 0,0139
70 0,0161 0,0149 0,0136 0,0123 0,0109
80 0,013 0,0111 0,0091 0,0073 0,0058
90 0,005 0,0034 0,0026 0,0021 0,0017
95 0,0016 0,0013 0,0011 0,001 0,0009

Viene mostrato il grafico che riporta l’andamento dell’NH3 in funzione della percentuale di
splitting. Anche in questo caso, la percentuale si riferisce alla corrente di TOP dello splitter.
0.02
0.02
0.02
0.01
0.01
NH3[g/l]

t = 10 h
0.01
t = 12 h
0.01 t = 14 h
t = 16 h
0.01
t = 18 h
0
0
0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting

102
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Il grafico mostra una diminuzione della concentrazione di ammoniaca con l’aumentare dello
splitting. L’ammoniaca é un substrato per i microrganismi. L’andamento è dovuto al fatto che,
aumentando il ricircolo, aumenta la concentrazione di cellule nel bacino di areazione, quindi il
substrato (ammoniaca) verrà metabolizzato in misura maggiore.
Se invece si osserva l’andamento che si ha all’aumentare del tempo di permanenza sul bacino di
aerazione,si nota una diminuzione della concentrazione di ammoniaca perché le cellule hanno la
possibilità di metabolizzarne unaquantità maggiore. Una diminuzione più spinta della
concentrazione di ammoniaca si ottiene combinando un alto tempo di permanenza ed un elevato
splitting. Nella parte finale delle diverse curve ottenute variando il tempo di permanenza nel bacino
di aerazione,si nota che i valori di concentrazione sono quasi coincidenti, testimoniando il fatto che
uno splitting del 95% è già sufficiente ai microrganismi per realizzare un elevato abbattimento
dell’ammoniaca.

Profilo dell’ NO3-

splitting NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L) NO3- (g/L)
(%)  = 10 h  = 12 h  = 14 h  = 16 h  = 18 h
50 0,0227 0,0252 0,0278 0,0305 0,0332
60 0,0258 0,0291 0,0325 0,036 0,0396
70 0,0312 0,0359 0,0407 0,0457 0,0508
80 0,0429 0,0504 0,0579 0,0647 0,0705
90 0,074 0,0807 0,085 0,088 0,0904
95 0,0914 0,0947 0,0972 0,0995 0,1014

Viene riportato di seguito il grafico dell’andamento dell’NO3- in funzione della percentuale di


splitting. Tale percentuale si riferisce alla corrente di TOP dello splitter.

0.12

0.1

0.08
NO3-[g/l]

t = 10 h
0.06 t = 12 h
t = 14 h
0.04 t = 16 h
t = 18 h

0.02

0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting

103
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Dal grafico si nota un aumento della concentrazione di nitrato all’aumentare dello splitting; questo
perchè si innesca la reazione di nitrificazione. L’ammoniaca infatti, oltre ad essere utilizzata come
substrato nutritivo dai microrganismi per accrescere la loro biomassa, subisce la seguente reazione
di nitrificazione:
NH 3+O2 +CO 2 → X −vss−n+ H 2 O+ NO 3

75 g+24,6 g+1,8 g → 1,0 g+7,7 g+25,2 g

Aumentando il ricircolo, si ha una diminuzione dell’ammoniaca che viene ossidata provocando un


aumento della concentrazione di nitrati nell’effluente. I profili di concentrazione dell’ammoniaca e
del nitrato seguono quindi direzioni opposte giustificate dalle reazioni che avvengono nel bacino di
aerazione.
In questo caso si nota che l’aumento del tempo di permanenza del bacino di aerazione determina un
aumento della concentrazione di nitrati; questo perché un elevato tempo di permanenza consente ai
microrganismi nitrificanti di operare una trasformazione più spinta dell’ammoniaca in nitrati: un
elevato tempo di permanenza favorisce cioè la nitrificazione e quindi l’abbattimento
dell’ammoniaca.

104
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 ESERCIZIO 28 – Simulazione in SuperPro (II)

 Descrizione dell’impianto

L’impianto considerato viene utilizzato per il trattamento dei reflui urbani. È costituito quindi da
una sezione dedicata all’abbattimento del carico organico (riduzione del COD) e una sezione
dedicata al trattamento dei fanghi.
Il trattamento biologico prevede una prima fase di grigliatura del refluo durante la quale vengono
allontanati gli elementi grossolani (pietrisco, foglie, carta…).
A questa fase segue il trattamento del refluo in un bacino di aerazione in cui si realizza
l’ossidazionebiologica, favorita dall’insufflazione di aria. Nel bacino di aerazione avvengono le
seguenti reazioni:

 BiochemicalOxidation
DomWaste+ NH 3+O2 → ( X−vss−a )+ H 2 O+CO2
1 g +0,1 g+ 1,4 g → 0,8 g+0,8 g+0,9 g

 Nitrification
−¿¿
NH 3+O2 +CO 2 → ( X −vss−n ) + H 2 O+ NO 3
7,5 g+24,6 g+1,8 g → 1,0 g +7,7 g+25,2 g

 BiomassDecay
( X −vss−a , n ) +O2 → ( X −vss−i ) + H 2 O+ NH 3 + FSS+CO 2
1,05 g+1,15 g → 0,2 g+ 0,35 g+ 0.1 g+ 0,1 g+1,45 g

Si può notare che nel bacino di aerazione, oltre all’abbattimento del substrato, avviene anche la
reazione di nitrificazione nella quale l’ammoniaca viene ossidata a nitrati. In uscita dal bacino si
ritroverà dunque una notevole quantità di nitrati, che devono essere allontanati. A tale scopo, una
parte del refluo trattato dal bacino viene ricircolata ed inviata ad un reattore anossico a monte del
bacino. Nel reattore anossico (così chiamato perché al suo interno vengono realizzate condizioni
che prevedono l’assenza di ossigeno gassoso molecolare) avviene la Denitrificationreaction:
−¿+ DomWaste∨CH 3 OH → ( X −vss−a ) +N 2+ H2 O +CO2 ¿
NO 3 { }

62 g +34,6 g → 7,4 g+13,2 g +42,6 g+33,4 g

Come si può notare, l’abbattimento dei nitrati è garantito dalla presenza di una fonte di carbonio,
che nel caso specifico è rappresentata da substrato (domesticwaste), ma in alcuni impianti può
essere usato anche metanolo. Nel caso in esame si sfrutta lo stesso domesticwaste, ma ci sarà un
costo di investimento maggiore associato alla presenza del reattore anossico.
L’effluente subisce quindi una sedimentazione primaria che ha lo scopo di consentire la
sedimentazione dei solidi sospesi sedimentabili. Il materiale sedimentato è costituito da flocculi che
contengono, oltre ai solidi sospesi, anche la biomassa. Una parte di questo materiale viene
ricircolato al reattore anossico.
La parte di liquame in uscita dal sedimentatore che non viene ricircolata, è inviata ad un digestore
aerobico, cui segue una sedimentazione secondaria. Una parte del fango può essere eventualmente

105
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

ricircolata al digestore aerobico, la restante parte viene inviata ad una filtropressa per permettere la
disidratazione del fango che viene infine allontanato dall’impianto.

106
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

 Simulazione del processo

Il caso in esame prevede la simulazione in modalitàrating di un impianto di depurazione biologica


di reflui urbaniLudzack-Ettinger. La simulazione in modalità rating consiste, dato l’impianto, nel
verificare quali sono le sue potenzialità al variare, ad esempio, della portata di alimentazione
(influent). Variando la portata rispetto al valore di default, il simulatore ricalcola il tempo di
residenza delle apparecchiature e, quindi, le concentrazioni dei vari composti nella corrente
effluente.
Sono stati scelti 3 valori di portata di alimentazione:

 Q : 1900 m3/h ( è il valore di default)


 Q : 2000 m3/h
 Q : 2500 m3/h.
Lo split 1 è quello che ricircola la corrente in uscita dal bacino di aerazione direttamente
all’anoxicreactor. Per lo splitter 1 ci si riferisce alla corrente di bottom.
Lo split 2 è quello che ricircola il refluo in uscita dal sedimentatore primario al mixer che si trova a
monte dell’anoxicreactor. Per lo splitter 2 ci si riferisce alla corrente di top.

Profilo dell’ NO3-

Il grafico mostra l’andamento dell’NO3- nella corrente di uscitaal variare della percentuale di
splitting dello splitter 1. Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter
2 (tale percentuale si riferisce alla corrente di TOP dello splitter).

NO3-, Q=1900 m3/h


0.04

0.03

0.03 split2=50
split2=60
0.02 split2=70
NO3-

split2=80
0.02 split2=90
split2=95
0.01 split2=98

0.01

0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting 1

107
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Influenza dello splitting 1 sull’NO3-

Il grafico mostra che la concentrazione di nitrati diminuisce lievemente con l’aumentare della
percentuale di splitting 1 per le curve riferite allo split 2 da 50 a 95%. Tale andamento è ovviamente
giustificato dal fatto che, poiché si ricircola una quantità di NO 3- maggiore, esso verrà abbattuto in
gran parte nel reattore anossico, quindi nella corrente di uscita se ne ritroverà una minor quantità.
Un maggior ricircolo favorisce quindi l’abbattimento dei nitrati.
L’unica curva che mostra un andamento anomalo è quella che si riferisce allo splitting 2 del 98%.
Seguendo l’andamento di questa curva, osserviamo che la concentrazione di nitrati diminuisce con
l’aumento dello splitting 1 se questo non supera il 90%. Oltrepassato questo valore (vedi ultimo
punto) la concentrazione di nitrato aumenta. La motivazione è da ricondursi all’elevata percentuale
che contemporaneamente viene ricircolata dallo splitter 2, infatti lo splitter 2 ricircola le cellule dal
sedimentatore al reattore anossico. L’elevata concentrazione cellulare provoca nel bacino di
aerazione l’innesco delle reazioni di decadimento della biomassa (biomassdecay). La popolazione
microbica va incontro ad una fase di mortalità cellulare, durante la quale i frammenti cellulari
vengono metabolizzati dalla stessa biomassa vitale rimanente. La seguente reazione di decadimento:

( X −vss−a , n ) +O2 → ( X −vss−i ) + H 2 O+ NH 3 + FSS+CO 2


1,05 g+1,15 g → 0,2 g+ 0,35 g+ 0,1 g+ 0,1 g+1,45 g

mostra che si forma ammoniaca nell’ambiente di reazione. Tale ammoniaca viene ossidata nel
bacino di aerazione a nitrati. Il problema è che questi nitrati non riescono ad essere abbattuti tutti
perché in eccesso, data l’alta percentuale degli stessi ricircolata dallo splitter 1 al reattore anossico.
In conclusione, un elevato ricircolo dello splitter 1 e 2 (contemporanei) non consente l’abbattimento
ulteriore dei nitrati perché i microrganismi non riescono a metabolizzarli data la grande quantità.

Influenza dello splitting 2 sull’NO3-

Dal grafico è possibile vedere che le curve della concentrazione di NO3- si spostano verso l’alto per
valori crescenti della percentuale dello splitting 2. L’unica eccezione è rappresentata dalla curva di
splitting 2 98%, che si piazza in una posizione intermedia tra le altre curve. Qui, come già detto, il
fenomeno della denitrificazione che permette l’abbattimento del nitrato è molto più complesso
perché si innescano le reazioni di decadimento della biomassa. La pendenza delle curve, e quindi
l’abbattimento relativo di NO3-, aumenta al crescere dello splitting 2, ma i valori di concentrazione
assoluti del nitrato in uscita sono più alti.
Per gli altri valori di portata si hanno i seguenti grafici:

108
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

NO3-, Q=2000 m3/h


0.04

0.03 NO3-,Q=2500 m3/h


0.03 0.04 split2=50
split2=60
0.02 0.03
split2=70
NO3-

split2=80 split2=50
0.02 0.03
split2=90 split2=60
0.02 split2=95 split2=70
0.01
split2=98 split2=80
NO3-

0.01 0.02 split2=90


split2=95
0 0.01 split2=98
40 50 60 70 80 90 100
0.01
% splitting 1
0
40 50 60 70 80 90 100
% splitting 1

Influenza della portata di alimentazione sull’NO3-

0.03

0.03

0.03
Q
0.03 1892869
NO3-

Q
0.03 2000000

0.02

0.02

0.02
20 30 40 50 60 70 80 90 100
% splitting 1

Il grafico mostra l’influenza della portata sulla concentrazione di nitrato in uscita mantenendo fissa
la percentuale di splitting 2 al 95% (valore di default) e variando la percentuale di splitting 2.
Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione di NO 3-
all’aumentare della percentuale di splitting 1. Le curve sono pressoché coincidenti per portate di

109
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

alimentazione crescenti, ad indicare che l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata
riuscendo comunque ad abbattere il nitrato.

Profili di concentrazione del COD

Il grafico mostra l’andamento del COD nella corrente di uscita al variare della percentuale di
splitting dello splitter 2.Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter 1.

COD, Q= 1900 m3/h


90

80
split 1
70 50%
split 1
COD [m g/L]

60 60%
split 1
50 70%
split 1
80%
40
spilt 1
90%
30

20
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

Influenza dello splitting 2 sul COD

Le curve rappresentate mostrano che il COD diminuisce all’aumentare del rapporto dello splitting
2.Lo splitter 2 è quello che ricircola il refluo in uscita dal sedimentatore primario al mixer che si
trova a monte dell’anoxicreactor (per lo splitter 2 ci si riferisce alla corrente di TOP). In questo
modo, ricircolando una maggiore quantità di biomassa, si avrà un abbattimento maggiore del COD.
Quando lo splitting2 raggiunge il 95%, si innescano i soliti fenomeni di decadimento della
biomassa e il COD tende leggermente a risalire come si nota nella parte terminale delle curve.

Influenza dello splitting 1 sul COD

Le varie curve, ottenute per diversi valori di splitting 1, sono pressoché coincidenti, dimostrando
che sul COD influisce in misura maggiore il ricircolo di cellule e non il ricircolo di nitrati operato
dallo splitter 1.

110
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

COD, Q= 2000 m3/h


90

80
split 1
50%
70 split 1
60%
COD[mg/L]

60 split 1
70%
split 1
50 80%
split 1
40 90%

30
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

Per gli altri 2 valori di portata le curve seguono lo stesso andamento come si può vedere dai grafici
seguenti:

COD, Q= 2500 m3/h


90

80
split 1
50%
70 split 1
60%
COD [mg/L]

split 1
60 70%
split 1
50 80%
split 1
90%
40

30
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

Influenza della portata di alimentazione sul COD

111
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

90

80

70

Q
COD [mg/L]

60 1892869
Q
50 2000000

40

30

20
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione di
CODall’aumentare della percentuale di splitting 2. Le curve sono quasi coincidenti per portate di
alimentazione crescenti. L’ultima curva, riferita alla portata maggiore, rappresenta valori di COD
più alti, indicando che la portata di substrato più alta viene metabolizzata in misura minore. In ogni
caso l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata riuscendo comunque ad abbattere il
COD.
Profili di concentrazione dell’NH3

Il grafico mostra l’andamento dell’NH3 nella corrente di uscita al variare della percentuale di
splitting dello splitter 2. Sono state ottenute diverse curve al variare della percentuale dello splitter
1.

NH3, Q =1900 m3/h


0.02

0.02 split 1 50%


split 1 60%
split 1 70%
NH3 [g/L]

0.01 split 1 80%


split 1 90%
split 1 95%
0.01

0
40 50 60 70 80 90 100 110
split 2(%)
Influenza dello splitting 2 sull’NH3

112
Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

Le curve rappresentate mostrano che l’ammoniaca diminuisce all’aumentare del rapporto dello
splitting 2.Lo splitter 2 è quello che ricircola il refluo in uscita dal sedimentatore primario al mixer
che si trova a monte dell’anoxicreactor (per lo splitter 2 ci si riferisce alla corrente di TOP).
L’ammoniaca rappresenta un substrato che entra nell’alimentazione. Si comprende facilmente
come, ricircolando una maggiore quantità di biomassa, si avrà un abbattimento maggiore dell’NH3.

Influenza dello splitting1 sull’NH3

Le varie curve, ottenute per diversi valori di splitting 1, sono pressoché coincidenti, dimostrando
che, come per il COD, sull’NH 3influisce in misura maggiore il ricircolo di cellule e non il ricircolo
di nitrati operato dallo splitter 1.
Per gli altri 2 valori di portata le curve seguono lo stesso andamento come si può vedere dai grafici
seguenti:

NH3, Q =2000 m3/h


0.02
NH3, Q =2500 m3/h
0.02 split 1
0.03 50%
split 1
0.01 60%
NH3 [g/L]

0.02 split 1 split 1


70%
0.01 split 1
50%
80% split 1
0.02 60%
split 1
NH3 [g/L]

0 90% split 1
70%
0.01 split 1
0 80%
40 50 60 70 80 90 100 110 split 1
0.01 90%
% splitting 2 split 95%

0
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

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Impianti Biochimici Ambientali e Industriali

0.03

0.02

0.02 Q
NH3 [g/L]

1892869
Q
0.01 2000000

0.01

0
40 50 60 70 80 90 100 110
% splitting 2

Influenza della portata di alimentazione sull’NH3

Come confermato dai grafici precedenti, si nota una diminuzione della concentrazione dell’
NH3all’aumentare della percentuale di splitting 2. Le curve sono quasi coincidenti per portate di
alimentazione crescenti. L’ultima curva, riferita alla portata maggiore, rappresenta valori di NH 3 più
alti, indicando che la portata di substrato più alta viene metabolizzata in misura minore. In ogni
caso l’impianto è capace di rispondere alle variazioni di portata riuscendo comunque ad abbattere
l’NH3.

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