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17.1) Un motore a combustione interna brucia metano con aria (21% O2, 79% N2). Con un
eccesso d’aria del 50% la combustione può considerarsi completa. Oltre alla reazione di
combustione avvengono però anche le seguenti due reazioni:
½ N2 + ½ O2 = NO
NO + ½ O2 = NO2
ben note agli ambientalisti per gli effetti dannosi degli ossidi di azoto.
1. Calcolare la composizione del gas di scarico del motore, ignorando la produzione degli
ossidi di azoto. Calcolare anche la portata annua di gas di scarico in Nm3 per un’alimentazione
di CH4 in Kg/h pari a 1.
2. Sapendo che nel motore si raggiunge, allo scoppio, una pressione di 200 atm e una
temperatura di 2000 K, e che le reazioni che producono gli ossidi di azoto vanno all’equilibrio in
tali condizioni, calcolare le frazioni molari di NO e NO2 nel gas di scarico. (Poiché gli ossidi si
producono in piccola quantità, nell’effettuare i calcoli si può trascurare il consumo di ossigeno e
azoto connesso alla produzione di tali ossidi. Per semplicità, si assuma comportamento ideale per
tutti i gas).
3. Si studi l’ef fetto della pressione sulla produzione di NO e NO2 e, quindi, sul loro rapporto.
Per esempio, ad una pressione di 150 atm, si ricalcolino le frazioni molari dei due ossidi. A questa
nuova P si valuti l’immissione annua nell’atmosfera degli ossidi di azoto (in Nm3) prodotti dal
motore.
Svolgimento
a) Per
identificare le reazioni attive all’equilibrio si può partire scrivendo le reazioni di formazione
considerando come reagenti le specie atomiche:
1) 𝐻" +
$
𝑂 ⇌ 𝐻" 𝑂
" "
2) 𝐶+
$
𝑂 ⇌ 𝐶𝑂
" "
3) 𝐶 + 𝑂" ⇌
𝐶𝑂"
Da queste equazioni di formazione, opportunamente moltiplicate e sommate, si possono ricavare
tutte le equazioni possibili. Il numero di reazioni realmente indipendenti è pari al numero di
equazioni di formazione indipendenti. In altri termini, il numero minimo di equazioni
indipendenti che si può scrivere è dato dalla differenza tra il numero di composti all’equilibrio
(5) e il numero di elementi atomici (3).
Tutte e tre le equazioni di formazione sono spostate verso destra, come si potrebbe verificare
calcolandone le costanti di equilibrio alla temperatura di lavoro, e come suggerito dal testo del
problema che indica l’O2 come praticamente assente. Combinando queste equazioni possiamo
riformulare il problema eliminando l’O2 dalle reazioni di equilibrio. Sottraendo la III dalla II
moltiplicata per 2 e sottraendo la I e la II dalla III si ottiene:
A. 2·II-III 𝐶 + 𝐶𝑂" ⇌ 2 𝐶𝑂
B. III-I-II 𝐶𝑂 + 𝐻" 𝑂 ⇌ 𝐶𝑂" + 𝐻"
Al gassificatore è alimentata una miscela di aria e vapore acqueo. Poiché l’ossigeno è assente
dalle equazioni di equilibrio individuate, mentre il carbonio, presente allo stato solido nel letto,
è disponibile nel quantitativo richiesto, si può immaginare di alimentare al reattore un numero di
moli di CO2 pari al numero di moli di O2 effettivamente alimentate, presumendo che tutto l’O2
reagisca preventivamente secondo la reazione III, e che poi si raggiunga l’equilibrio secondo le
reazioni A e B. Considerando un’alimentazione di 3 moli di aria e 1 mole di vapore, e indicando
con x ed y il grado di avanzamento delle reazioni A e B rispettivamente, il bilancio di materia
risulta:
IN OUT
H20 1 1-y
N2 2.37 2.37
H2 0 Y
1.2
1
Valori
0.8 ammissibili
Y 0.6
0.4 x>=Y/2
0.2 x<=y+0.6
0 3
0 0.5 1 X 1.5 2
OUT n moli Fraz mol
H20 1-y 0.45 0.10
O2 0 0.00 0
N2 2.37 2.37 0.52
H2 y 0.55 0.12
CO 2x-y 0.50 0.11
CO2 0.63-x+y 0.66 0.15
ntot nair+1+x 4.53 1
La reazione a) avviene con aumento del numero di moli, e quindi dipende dalla pressione nel
sistema. Dalla relazione 1) cui si può calcolare un valore della pressione pari a 20 atmosfere
C6
Dal primo principio: 𝐿 = −∆𝐻 = −𝑛MNB 𝑐𝑝MNB CD 𝑇" − 𝑇$ = −1 ∗ 8.22 ∗ 484 − 1000 =
ZE[\
4.242
M]\^ _N `[a [\NM^3b[b] [\\[ bcdeN3[
Riferendosi invece ad una mole di gas alimentata al gassificatore (miscela aria / H2O), poiché il
rapporto gas in/gas out è di 4/4.53, si può calcolare il lavoro per mole di miscela aria/H2O
alimentata al reattore L=4.242*4.53/4= 4.8 kcal/mole.
a) Calcolare il rapporto molare H2/CO nel gas di sintesi se l’alimentazione è una miscela
equimolare di metano e vapor d’acqua. [Ris: H2/CO=3]
b) Ripetere i calcoli per un rapporto di alimentazione vapor d’acqua/metano pari a 2.
[Ris: H2/CO=3.6]
c) Come si potrebbe cambiare la composizione dell’alimentazione per ottenere un minor
rapporto molare H2/CO rispetto a quello del punto a)? [Ris: aggiungendo CO2 all’alimentazione]