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CLINICA
-Si ha ipostenia fluttuante anche nell’arco della stessa giornata peggiorata dall’attività muscolare e
migliorata dal riposo.
- All’esordio generalmente il pz presenta ptosi palpebrale e/o oftalmoparesi per la quale il pz
riferisce di vedere doppio (diplopia).
-Altri sintomi frequenti all’esordio:
> debolezza dei muscoli bulbari (disartria, disfagia,ipofonia, rinolalia)
>debolezza dei muscoli cervicali
>Ipostenia dei muscoli delle estremità con un pattern “miopatico” (difficoltà nel correre, salire le
scale, alzarsi dalla sedia)
> meno 10% esordio con ipostenia focale dei muscoli segmentali (estensori delle dita, deltoide,
tricipite)
>Raro esordio con insufficienza respiratoria
-Nella maggior parte dei pz l’ipostenia non resta focale ma diventa generalizzata nel giro di 12-24
mesi.
-Importante sono le crisi miasteniche che si presentano quando si ha un peggioramento
dell’ipostenia con coinvolgimento dei muscoli respiratori e quindi si può avere insufficienza
respiratoria che necessita di ventilazione assistita. Queste crisi possono essere scatenate da
febbre, infezioni, reazioni avverse a farmaci, stress emotivi e di solito colpiscono la minoranza dei
pz entro 2-3 anni dalla diagnosi.
DIAGNOSI
a)ESAME OBIETTIVO
Valutiamo:
- il trofismo muscolare= perché se la malattia è insorta da poco e troviamo atrofia è difficile che si
tratti di miastenia (nella miastenia l’atrofia è rara).
- forza: si pone il pz sdraiato e si fa fare sempre lo stesso movimento e dopo 20-30 volte la persona
è paralizzata.
- riflessi profondi: eventualmente deboli
-sensibilità: normale
Poi valutiamo:
MUSCOLATURA OCULARE ESTRINSECA :
Pz deve guardare a lungo verso l’alto o mantenere lo sguardo in posizione di estrema lateralità per
vedere se si ha comparsa o peggioramento della ptosi o della diplopia
MUSCOLATURA OROFARINGEA:
Test del chewing gum in cui si fa masticare una gomma a lungo al pz, per valutare la masticazione
di un cibo solido (masticazione,disfagia, disfonia)
MUSCOLATURA DEGLI ARTI O DEL COLLO:
Si misura quanto tempo pz riesce a tenere arti sup o inf in posizione di Mingazzini senza
presentare un ampio tremore (di solito 3 minuti) o la testa sollevata dal piano del letto per
almeno 1 minuto
b)VALUTAZIONE ELETTROFISIOLOGICA
•Test di stimolazione ripetitiva:
Consiste nella stimolazione ripetitiva a bassa frequenza di un nervo motore registrando il
potenziale d’azione muscolare composto (composto vuol dire che è la somma dei potenziali
d’azione di tutte le fibre che compongono quel muscolo) del muscolo corrispondente
-in un SOGGETTO NORMALE= ogni volta che mando lo stimolo la risposta di potenziale muscolare
è sempre la stessa e anche se ripeto la stimolazione dopo 3 minuti compare esattamente la stessa
cosa
-in un SOGGETTO CON MIASTENIA GRAVIS= per il deficit di recettori nicotinici dell’acetilcolina la
trasmissione neuromuscolare subisce un blocco in un numero progressivamente maggiore di fibre
muscolari e quindi il potenziale d’azione muscolare composto si riduce progressivamente. Anche
dopo il riposo di 3 minuti e il successivo stimolo si nota che non c’è stato recupero e i potenziali
sono ancora bassi.
c)TEST AL TENSILON
Si vede la ripresa della forza dopo iniezione di Edrofonio che è un inibitore dell’acetilcolinesterasi
d)DOSAGGIO ANTICORPI
Si dosano prima quelli anti recettore dell’acetilcolina e in caso di negatività quelli anti Musk
e)INDAGINI RADIOLOGICHE
Per individuare patologie del timo
TERAPIA
-INIBITORI ACETILCOLINESTERASI = piridostigmina, un farmaco che inibendo
l'acetilcolinesterasi aumenta la disponibilità di acetilcolina a livello della
placca neuromuscolare e migliora la trasmissione neuromuscolare. È
opportuno non abusare di tali farmaci (oltre 180 mg) per il rischio di
comparsa di crisi colinergiche, la quali sono clinicamente molto simili ad una
crisi miastenica nonostante la fisiopatologia sia completamente opposta,
tuttavia le due forme sono distinguibili dalla presenza dei segni autonomici
(miosi, nausea, vomito, coliche addominali, sudorazione).