A.a. 2021-2022 CdL Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Di Vita Marzia 2023259
L’EPILESSIA NELLA SCLEROSI TUBEROSA
Obiettivo: questo elaborato ha l’obiettivo di trattare l’epilessia come sintomo di una malattia genetica rara: la sclerosi tuberosa. L'impatto negativo dell'epilessia refrattaria sullo sviluppo cognitivo, nonché sulla qualità della vita, rende la prevenzione e la gestione delle crisi epilettiche uno degli obiettivi più impegnativi nel trattamento dei pazienti con TSC. Da qui l'importanza della diagnosi precoce dell'epilessia e del controllo sostenuto delle crisi. PATOGENESI Il complesso della sclerosi tuberosa è una malattia genetica multi-sistemica ad espressione fenotipica variabile, con un'incidenza di circa 1 su 5800 nati vivi in tutto il mondo. Il disturbo risulta da una mutazione nel gene TSC1 (nella regione cromosomica 9q34) o nel gene TSC2 (nella regione cromosomica 16p13) ed è ereditato in modo autosomico dominante. Queste mutazioni causano l’iperattività della via di segnalazione della mTOR (bersaglio della rapamicina nei mammiferi). La mTOR è una protein-chinasi che fosforila serina e treonina che regola la crescita, la proliferazione, la motilità e la sopravvivenza delle cellule, la sintesi proteica e la trascrizione. L’iperattivazione precoce della mTOR potrebbe portare ad uno squilibrio tra neurotrasmettitori inibitori ed eccitatori, che è un evidente fattore predisponente alle crisi epilettiche. Dal punto di vista neuropatologico, la disregolazione precoce della via mTOR, che causa una migrazione e una morfologia cellulare alterate, porta alla formazione di tuberi tra cui diverse cellule anormali, come neuroni displastici e cellule giganti. I tuberi sono il segno distintivo della TSC e possono essere già visibili sulla risonanza magnetica fetale (MRI) durante la vita prenatale. Si tratta di malformazioni focali dello sviluppo corticale caratterizzate da perdita dell'architettura esalaminare e presenza di un numero eccessivo di astrociti e neuroni dismorfici. EVOLUZIONE DELL’EPILESSIA E SPASMI INFANTILI Le principali manifestazioni neurologiche della TSC sono: epilessia, disabilità intellettiva, autismo, disturbi del sonno e disturbi comportamentali, quali iperattività e deficit dell’attenzione. L'epilessia è il sintomo più comune nella TSC, infatti fino all’80-90% degli individui con TSC sviluppa l'epilessia durante la propria vita, con esordio tipicamente durante l'infanzia. La maggior parte dei bambini con TSC ha insorgenza di crisi durante il primo anno di vita, e fino al 30% dei soggetti svilupperà spasmi infantili. Nei bambini e negli adulti con TSC, sono tipiche le crisi focali, ma molti presentano anche crisi toniche, cloniche, tonico- cloniche, miocloniche, atoniche e assenze atipiche. Fattori prognostici sfavorevoli per l'epilessia nella TSC comprendono l'insorgenza di crisi nel primo anno di vita, la presenza di più tipologie di crisi, scariche elettroencefalografiche multifocali da svegli che si generalizzano nel sonno e/o sincronia bilaterale secondaria. Le mutazioni TSC2 sono associate a una presentazione significativamente più precoce dell'epilessia rispetto alle mutazioni TSC1, una maggiore probabilità di spasmi infantili e un esito peggiore per quanto riguarda il controllo delle crisi e lo sviluppo neurologico. Gli spasmi infantili sono caratterizzati da una triade di arresto e/o regressione dello sviluppo, spasmi epilettici tipici e un pattern EEG caotico ad alta tensione noto come ipsaritmia. L'irritabilità può precedere l'inizio degli spasmi; il bambino affetto mostra spesso una regressione comportamentale che si manifesta come indifferenza per il suo ambiente e per i genitori, insieme alla cessazione o regressione di più ampie capacità di sviluppo. Gli spasmi sono generalmente caratterizzati da contrazione tonica bilaterale dei muscoli del collo, del tronco e delle estremità, che possono essere flessori e/o estensori. La contrazione sembra avere due fasi con una fase intensa e rapida della durata di un paio di secondi, seguita da un periodo più lungo di arresto motorio durante il quale viene mantenuta la postura acquisita nella fase precedente. Sebbene gli spasmi infantili nella TSC siano clinicamente simili a quelli dovuti ad altre cause, ci sono delle differenze: nella TSC, infatti, gli spasmi possono presentarsi molto presto ed essere preceduti da, o coesistere con, crisi focali. EEG E IPSARITMIA L'ipsaritmia è il quadro elettrofisiologico tipico degli spasmi infantili. È un modello di EEG in cui si registrano onde lente di alto voltaggio, associate ad onde acute anomale a punta. Il tracciato cambia irregolarmente ad ogni istante, sia in durata sia in forma, senza mai prendere un aspetto ritmico ripetitivo. Questo pattern EEG si verifica sia durante la veglia che nel sonno con una marcata attenuazione nel sonno REM. Le caratteristiche tipiche dell'ipsaritmia possono essere evidenti solo durante il sonno nella fase iniziale degli spasmi infantili, rendendo essenziale una registrazione EEG del sonno. TRATTAMENTO Gli spasmi infantili nella TSC aumentano il rischio di successive difficoltà intellettive, disturbi dello spettro autistico, problemi comportamentali ed epilessia difficile da controllare. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che alcuni bambini con TSC e spasmi infantili hanno esiti cognitivi normali, in particolare se il controllo delle crisi viene raggiunto precocemente. Il trattamento cardine dell’epilessia nella TSC riveste i farmaci antiepilettici tra cui il Vigabatrin, che controlla efficacemente gli spasmi infantili fino al 96% dei casi di TSC e sembra avere un impatto positivo sull'esito neuro-cognitivo. Tuttavia, molti soggetti con TSC si rivelano farmacoresistenti, perché è stato dimostrato che sia i trasportatori di multi-resistenza MDR1 che la proteina 1 associata alla multi-resistenza sono espressi in alcuni tuberi corticali. Vengono quindi presi in considerazione trattamenti alternativi ai farmaci antiepilettici. Gli attuali trattamenti non farmacologici includono la chirurgia resettiva dell'epilessia, la dieta chetogenetica e la stimolazione del nervo vago. l ruolo della chirurgia resettiva dell'epilessia nella TSC è stato alquanto controverso, poichè molti pazienti presentano più tuberi corticali, non una singola "lesione" epilettogena identificabile. Inoltre, spesso può rivelarsi molto difficile o non è possibile localizzare l'insorgenza delle crisi in molti individui con TSC utilizzando tecniche di valutazione come il monitoraggio video-EEG continuo o la risonanza magnetica. Tuttavia, numerosi studi clinici hanno mostrato che la chirurgia resettiva dell'epilessia è spesso associata a un miglioramento significativo nei bambini e negli adulti con TSC, inclusa la libertà dalle crisi. Una dieta chetogenica può essere utilizzata indipendentemente o combinata con altre modalità di trattamento per gestire le crisi epilettiche difficili da trattare. È una dieta ricca di grassi, povera di carboidrati e proteica adeguata che si traduce in chetosi; questo può esercitare i suoi effetti antiepilettici attraverso meccanismi che includono livelli aumentati di GABA, ridotta eccitabilità e scarica neuronale, stabilizzazione della funzione sinaptica e inibizione della via mTOR e trasmissione sinaptica eccitatoria glutaminergica. La stimolazione del nervo vago viene utilizzata come terapia aggiuntiva per le crisi epilettiche focali intrattabili in pazienti di età superiore ai 12 anni. Gli effetti antiepilettici della stimolazione del nervo vago sono mediati da attività afferenti alterate nel sistema di attivazione reticolare, nella rete autonomica centrale e nel sistema limbico. CONCLUSIONI Nonostante i significativi miglioramenti nella comprensione della TSC, il trattamento dell'epilessia negli individui affetti da questa condizione rimane impegnativo. Poiché il 71% dei pazienti sviluppa epilessia nei primi 24 mesi di vita contribuendo in modo significativo al ritardo neuro-cognitivo, una questione della primaria importanza è il riconoscimento precoce delle convulsioni e il trattamento tempestivo. BIBLIOGRAFIA Epilepsy in Tuberous Sclerosis: Phenotypes, Mechanisms, and Treatments Anurag Saxena, MD (Pediatrics), MRCPCH1 Julian R. Sampson, DM, FRCP, FMedSci Managing Epilepsy in Tuberous Sclerosis Complex Elizabeth Anne Thiele, MD, PhD Current concepts on epilepsy management in tuberous sclerosis complex Maria Paola Canevini | Katarzyna Kotulska-Jozwiak | Paolo Curatolo | Francesca La Briola | Angela Peron | Monika Słowinska | Jolanta Strzelecka | Aglaia Vignoli | Sergiusz Jóźwiak Medical treatment of tuberous sclerosis-related epilepsy Shimrit Uliel-Sibony & Veronika Chernuha & Hadas Meirson & Aviva Fattal-Valevski