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Sindrome di Allgrove
La sindrome di Allgrove (o sindrome della tripla A) si inserisce in una classe di malattie, le nucleoporinopatie, ossia
le patologie del poro nucleare. Il poro nucleare è un complesso macromolecolare dotato di multiple strutture: anelli,
una struttura radiale e un canale centrale per il transito delle macromolecole in senso bidirezionale. Di questa
categoria fanno parte malattie piuttosto rare, tra cui:
Necrosi striatale infantile bilaterale, ossia morte del nucleo striato infantile;
Encefalopatia acuta necrotizzante, nella quale è presente una mutazione della nucleoporina RANBP2, che
regola il traffico bidirezionale attraverso il complesso del poro nucleare.
Quadro sintomatologico
Questa sindrome fu descritta nel 1978 dal dottor Jeremy Allgrove, e da allora sono
stati descritti meno di 100 casi in tutto il mondo. Si presentò alla sua attenzione un
ragazzino di 11 anni che presentava una serie di problematiche:
Fatica e difficoltà nella deambulazione, problematiche nel movimento degli
arti inferiori;
Incapacità a deglutire, neanche acqua;
Blocco della secrezione lacrimale, che comporta un’irritazione degli occhi;
Astenia, mancanza di forza, poca propensione ad affrontare la giornata.
Il nome “sindrome della tripla A” è quindi dovuto alle caratteristiche cliniche più evidenti in questi pazienti:
Alacrima, mancanza di lacrimazione;
Acalasia, incapacità di deglutire;
Adrenal insufficiency, insensibilità all’ACTH, l’ormone adrenocorticotropo che stimola la ghiandola
surrenale a rilasciare cortisolo.
Patogenesi
Negli individui affetti da questa malattia, i sintomi caratteristici hanno un esordio precoce, durante l’adolescenza;
presentano problematiche al SNA e la perdita di controllo del movimento progressiva fino a che sono ridotti in sedia
a rotelle, si tratta infatti di una malattia progressiva notevolmente invalidante.
OMIM 231550
Sono state poi fatte delle indagini per vedere com’era il nucleo dei soggetti affetti e si notò che non c’è differenza tra
quello di un individuo sano e di uno malato, ma si vide che per alcune mutazioni ALADIN non si localizzava
correttamente nel complesso del poro nucleare. Poiché nel complesso del poro nucleare transitano tantissime
molecole, sono state analizzate alcune proteine presenti all’interno del nucleo e si è scoperto che è deficitaria la
proteina APTX coinvolta nella riparazione del DNA. A causa della mutazione di ALADIN, quindi, il passaggio di
alcune proteine è ridotto, tra queste una implicata nella riparazione del DNA e un’altra implicata nella replicazione
dello stesso, vi sono quindi difetti nella replicazione.
Non solo: emerge, infatti, che negli individui malati le mitosi non siano perfettamente regolari, le cellule
quindi non distribuiscono i cromosomi in maniera corretta e possono avere anche rischi di aneuploidie cromosomiche.
Vi sono quindi anche difetti della mitosi.
Terapia
Non si sa esattamente quale sia l’attività della proteina nel poro nucleare per questo non esiste una terapia specifica
per questa malattia, si cerca solo di ridurne i sintomi. Per ogni sintomo c’è un approccio terapeutico:
● Per la lacrimazione si somministrano lacrime artificiali;
● Per l’acalasia si interviene con intervento chirurgico;
● Per l’insensibilità all’ACTH si interviene con la somministrazione di idrocortisone;
● Per problematiche neurologiche il problema rimane insoluto.