Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
E RIABILITATIVO
AL PAZIENTE
MIOPATICO
APPROCCIO CLINICO
SINTOMATOLOGIA
Deficit di forza
Frequente, spesso confuso con fatica
Esordio:
– acuto-subacuto: miopatie infiammatorie
– cronico: distrofie muscolari
Decorso:
– costante (maggior parte delle miopatie). La forma
costante è a sua volta distinta in:
progressiva (maggior parte delle miopatie)
non progressiva (miopatie congenite e distrofie
muscolari congenite)
– fluttuante/episodico (canalopatie, miopatie
metaboliche)
Deficit di forza
Distribuzione topografica
Nelle forme ereditarie, la distribuzione più frequente è quella a carico dei cingoli e
degli arti a livello prossimale di tipo simmetrico.
Interessamento focale è raro ed interessa solo il muscolo quadricipite che può essere
isolatamente compromesso (distrofia muscolare di Becker).
– distrofie miotoniche
– malattia di Emery-Dreifuss
– desminopatie (mutazioni nel gene della
desmina che causano cardiomiopatia
restrittiva)
– alterazioni delle proteine muscolari
(distrofinopatie)
APPROCCIO
RIABILITATIVO
OBIETTIVI
Lo scopo della riabilitazione nelle malattie
neuromuscolari è preservare il più a lungo
possibile l’autonomia del paziente,
ritardare l’evoluzione dei sintomi e
prevenire le complicanze. Il fine
dell’intervento riabilitativo può essere,
quindi, preventivo, curativo (quando
possibile) o compensativo
AREE DI INTERVENTO
Le principali aree su cui si può intervenire con la riabilitazione sono:
ambito motorio
• cambiamenti posturali
• locomozione
• prensione e manipolazione
funzione respiratoria
funzione cardiovascolare
alimentazione
Ambito motorio