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ANAFILASSI
Abbiamo visto che una delle reazioni più temibili è l’anafilassi. L’anafilassi che si può codificare
come esito di diversi tipi di reazioni allergiche. Sia allergia alimentare che farmaci possono dare
anafilassi, che è un esito estremo di questo tipo di risposta dell’organismo. Un'altra forma è
l’allergia da puntura di dimenotteri (insetto).
L’anafilassi è una reazione anomala, il termine deriva da profilassi, perchè nel 1900 volevano
immunizzare dei cani nei confronti di veleni. Il paradosso è che queste operazioni non portavano a
immunizzazione bensì a queste reazioni molto violente nei cani. Quindi in realtà sortiva l’effetto del
tutto opposto.
La possiamo definire come una reazione rapida, seria che può anche causare morte.
Ci sono diverse definizioni di anafilassi:
1. Possiamo definirla (2006) come l’esordio di una malattia con associazione di reazioni del tessuto
cutaneo o mucoso (presenza di eritema) accompagnato anche da angioedema (lingua e labbra
ingrossate, occhi e palpebre e lugola). Spesso accompagnato anche da broncospasmo e dunque
difficoltà respiratorie. Quindi se abbiamo un paziente con eritema, occhi gonfi e difficoltà
respiratoria (broncospasmo), stiamo assistendo ad un caso di anafilassi. (NO shock anafilattrico)
Quindi di fatto possiamo definirla come la reazione di due diversi apparati (respiratorio e pelle) in
seguito ad una reazione allergica.
2. Altra definizione di anafilassi dice: sono due o più delle seguenti caratteristiche dopo
esposizione ad un allergene noto per il paziente. Quando il paziente viene esposto a questo agente
presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:
- Compromissione vie aree
- Interessamento cutaneo
- Ridotta pressione sanguigna
3. Ultima definizione, è una ipotensione grave dopo esposizione ad un allergene già noto per il
paziente.
Con ipotensione importante si intende una p. sistolica sotto i 100. Per il bambino più del 30% del
calo della pressione sistolica.
Quello che noi sappiamo è che l’anafilassi ha delle caratteristiche ben precise.
Innanzitutto nella maggior parte dei casi (oltre il 90%) ha dei sintomi cutanei caratterizzati da
rushing o prurito generalizzato. Se i sintomi cutanei sono assenti, probabilmente non abbiamo
anafilassi.
Poi abbiamo i sintomi respiratori in cui effettivamente osserviamo dispnea, attacco di apneite o
angioedema delle vie aree superiori.
Poi c’è l’ipotensione.
Sintomi addominali non rari (nausea, vomito, diarrea).
E infine cefalea, tremori e potrebbe verificarsi svenimento dovuto alla pressione molto bassa.
E’ importante sottolineare questo perchè spesso i sintomi vengono confusi con una reazione
lipotimica (svenimento classico).
Quindi è importante ricordare che se la cute è interessata, nella maggior parte dei casi parliamo di
anafilassi. Nella lipotimia invece il soggetto ha caldo e ha sudore freddo sudaticcio.
Il paziente con anafilassi è rosso, il paziente con attacco lipotimico è bianco.
Il paziente con attacco lipotimico non ha problemi respiratori e basta metterlo a testa in giù per
fargli riprendere conoscenza. Mentre il paziente con anafilassi non si riprende se non inietti
adrenalina.
Il polso è molto debole mentre nei pazienti con attacco lipotimico il polso rimane vigoroso.
Ci sono i sintomi gastrointestinali simili ad entrambi esattamente come i sintomi neurologici.
Tutto questo vale per tutto tranne se i pazienti hanno mastocitosi (eccesso produzione mastociti) e
il paziente può avere anafilassi senza presenza di rush cutaneo. Ma è comunque una malattia
molto rara, bisogna dosare un enzima per capire se il paziente ha mastocitosi.
Come si cura un paziente con anafilassi?
E’ un paziente che si può shockare. Quando vengono prodotti segnali da stress, l’ipotalamo è molto
sensibile a input come il dolore, l’ipovolemia, l’ansia, ipoglicemia, ipotermia. L’ipotalamo trasmette
in maniera immediata informazioni al corticosurrene che reagisce producendo cortisolo mentre il
surrene midollare produce le catecolammine (adrenalina e noradrenalina). Questi sono ormoni
dello stress molto importanti che agiscono a vari livelli e permettono di ripristinare l’equilibrio.
Agiscono ad esempio a livello cardiaco (effetto inotropo positivo per bilanciare il calo pressorio), a
livello polmonare dilatando i bronchi, agisce a livello degli altri organi (rilassamento vescica, dilata
la pupilla ecc).
Tutto questo fa si che l’organismo risponda ad una condizione di stress.
Quindi di fatto se noi dobbiamo agire su un paziente quello che dobbiamo fare è somministrare in
maniera esogena queste catecolammine (in particolare l’adrenalina).
Cosa avviene a livello cardiovascolare?
Lo shock si cura così: si da subito adrenalina al paziente per stabilizzarlo. Il paziente sta male ed è
un po’ confuso, diventa rosso in faccia, diventano rosse anche palmi di mani e piedi insieme a
prurito. Il paziente dice di avere la testa vuota ed è agitato. Poi il paziente perde i sensi (calo
pressorio) e bisogna fare subito adrenalina per interrompere subito il circolo vizioso, dare una
parte vasocostrizione con spinta al cuore per ristabilire l’equilibrio vascolare. Infatti quando
l’adrenalina inizia ad avere i suoi effetti il polso dall’essere molto debole inizia subito a riprendere
vigore. (si sente proprio il colpo)
Se non lo fai subito non interrompi il circolo vizioso, magari il paziente ha perso troppi liquidi.
Dunque è importante infondere fisiologica ad alta velocità per ristabilire l’equilibrio dei liquidi. C’è
un problema però: se il paziente ha bloccato durante questa fase di shock anche il funzionamento
renale, tutti questi liquidi raggiungono il polmone (soprattutto quando c’è il riassorbimento di
liquidi dai tessuti).
Bisogna quindi monitorare la diuresi e controllare se il rene è ripartito o è ancora bloccato.
Se il paziente ha allergia alimentare si fornisce adrenalina autoiniettante che si inietta direttamente
nella coscia per bloccare lo shock in tempo.
Tipicamente una reazione anafilattica avviene perchè ad esempio un farmaco o un allergene si lega
ad un mastocita, si lega ad una igE e si ha il rilascio di mediatori mastocitici.
Può succede ancora un caso diverso. Che ci sia stimolazione diretta dei mastociti attraverso un
recettore detto MRGPRX2 ed è un recettore orfano (non sappiamo a che serve a livello fisiologico).
Ci sono degli agonisti che aumentano la sua attività e antagonisti che la rallentano.
In relazione agli agonisti o antagonisti che stanno lavorando in quel momento sul recettore, questo
può essere attivato o meno. Alcuni farmaci, antibiotici, destrano o altre molecole possono
effettivamente attivare la sua azione anche se non si ha effettiva allergia nei loro confronti.
IMMUNODEFICIENZE
A differenza dell’allergia dipende da un funzionamento anomalo del S.I. a causa di disturbi che
hanno interessato la maturazione di linfociti B, T o macrofagi durante lo sviluppo fetale.
I difetti possono essere genetici nel caso in cui parliamo di immunodeficienze primitive o possono
essere iatrogeni se parliamo di immunodeficienze secondarie.
Iatrogene = dipendono da farmaci citostatici, anticorpi anti-linfocitari, corticosteroidi,
immunosoppressori, radioterapia. Ci sono forme acquisite [HIV, malnutrizione (vengono prodotte
poche proteine, es MARASMA), linfangectasia intestinale (problema scarico linfatica che produce
deficit di assorbimento come se fosse malnutrizione); enteropatia protido-disperdente (perdiamo
proteine, quindi sempre come la malnutrizione)].
Possono riguardare alcune linee (es solo LINFOCITI B O T) e altre riguardano invece linee
combinate.
Si manifesta nei bambini molto piccoli. Nonostante questo alcuni pazienti manifestano in maniera
tardiva (oltre i 20 anni).
Per alcune infezioni virali (morbillo o rosolia) è molto importante perchè il virus si moltiplica molto
velocemente.