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Scuola ANTHOS DION

TESINA DI
COSMETOLOGIA

ALLIEVA
NICOLETTA
FACCI

IL MASSAGGIO
LINFATICO MANUALE

ANNO SCOLASTICO 2018/2019


PREMESSA

Emil Johannes Vodder nacque il 20 febbraio del 1896 a Copenaghen; compì studi
di biologia, medicina, fisioterapia e dietologia fino al 1928, dopodiché si stabilì in
Francia dove fondò istituti di cura per terapie fisiche e respiratorie.
Qui con la moglie Estrid sviluppò e mise a punto il metodo del drenaggio linfatico
manuale e fu a Parigi, nel 1936, che Vodder presentò per la prima volta come
tecnica terapeutica e preventiva il Massaggio Linfatico Manuale.
Attualmente le scuole Vooder in Europa sono molte e molti gli ex allievi del dottor
Vodder stesso.
IL SISTEMA LINFATICO

Il sistema linfatico costituisce un sistema di drenaggio a bassa pressione parallelo


a quello venoso, che supporta le funzioni del sistema cardiovascolare e del
sistema immunitario.
Non possiede una “pompa centrale” ed è regolato da due pressioni, quella
idrostatica e quella oncotica. La pressione idrostatica viene definita come
quella esercitata dal liquido contenuto nel vaso contro le pareti vascolari e dipende
dall'attività di pompa del muscolo cardiaco, mentre quella oncotica viene regolata
dalla contrazione muscolare durante il movimento e dalla respirazione corretta
attraverso le contrazioni della gabbia toracica.
Semplificando possiamo dire che, la pressione idrostatica spinge il sangue verso
l’esterno del vaso sanguigno, la pressione oncotica tende a trattenerlo all’interno
del vaso.
Il sistema linfatico presenta delle interruzioni lungo il suo decorso: numerose
stazioni linfonodali sono infatti intercalate lungo i principali vasi linfatici e la
struttura generale del sistema linfatico può essere paragonata alle radici di un
albero, dove le sue estremità più piccole (capillari linfatici) assorbono i fluidi
interstiziali all’interno del tessuto connettivo, e si riuniscono man mano in radici
sempre più grosse (collettori linfatici), animate da contrazioni spontanee che
assicurano la propulsione della linfa fino ai linfonodi e dove questa viene in gran
parte riassorbita e concentrata.
Attraverso i vasi efferenti delle stazioni linfonodali la linfa viene fatta defluire nei
grossi tronchi linfatici principali, per poi raggiungere le vene succlavia e giugulare
di destra e di sinistra ed infine il cuore.
I vasi linfatici a seconda del loro calibro vengono distinti in:
 capillari linfatici  cisterna di Pecquet
 pre-collettori  tronchi linfatici o
 collettori linfatici  dotti linfatici
Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of
Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate
anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario
tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero. Si tratta di una
scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie
apprese da ogni libro di medicina.
LA LINFA

La linfa scorre all’interno del sistema linfatico ed è un liquido incolore, trasparente


e lattiginoso composto per il 90% di acqua, ha origine nei capillari sanguigni, ed è
formata da due parti:

- una parte plasmatica = il liquido ed i soluti in esso disciolti (proteine, glucosio,


azoto, colesterolo, ferro e ormoni);
- una parte corpuscolata = in massima parte sono linfociti (globuli bianchi), in
minima parte eritrociti (globuli rossi), cellule di transizione.

La parte corpuscolata della linfa (compresi gli organi linfoidi ed i noduli linfoidi
disseminati) costituisce il 2-3% del peso corporeo totale.

La quantità di linfa presente normalmente e circolante in assenza di qualsiasi


patologia è di circa 2,4 litri al giorno, ma può salire a 20 litri al giorno in caso di
necessità come ad esempio in caso di infezioni gravi.
INDICAZIONI ED EFFETTI

EFFETTO ANTIEDEMATOSO

È il più conosciuto degli effetti che si ottengono con il D.L.M. Vodder.

Appartengono a questa categoria gli ottimi risultati che sono stati ottenuti sugli

edemi, soprattutto linfatici, sia primari che secondari da intervento chirurgico sui

linfonodi.

Non è possibile prevedere quante sedute di D.L.M. occorrano per ottenere una

riduzione duratura dell’edema in quanto ogni paziente va trattato come un caso a

sé stante, poiché ad uguale modalità di trattamento corrispondono spesso

differenti risposte terapeutiche. Per ciò che riguarda più strettamente il campo

estetico si ottengono ottimi risultati sugli edemi linfatici, sugli edemi del periodo

premestruale e nel trattamento in gravidanza, sulle stasi che possono residuare in

persone che abbiano subito interventi di safenectomia o sclerosanti sulle varici,

sugli edemi perimalleolari che spesso compaiono con il caldo o la prolungata

stazione eretta. Anche gli edemi alle mani o al viso se trattati con D.L.M.

regrediscono fino a scomparire, come pure quelli dovuti ad interventi sia di

chirurgia plastica che estetica risentono favorevolmente del trattamento con

D.L.M. Un altro caso in cui è sfruttato l’effetto antiedematoso del D.L.M. Vodder è

quello degli edemi allergici e post-traumatici, sia che si tratti delle conseguenze

della rimozione di un apparecchio gessato che di una banale distorsione.

EFFETTO SULLE DIFESE IMMUNITARIE

In campo immunologico il D.L.M. trova applicazione in tutti quei casi in cui occorra

migliorare l’immunità locale, come nei casi di acne, ferite chirurgiche o accidentali,

tonsilliti, sinusiti, faringiti ripetute. Problematiche di tipo dentario quali le

parodontopatie oppure estrazioni dentarie anche multiple.


EFFETTO CICATRIZZANTE

Utile in caso di piaghe o ulcerazioni non curabili con i comuni metodi di


disinfezione, oppure nel trattamento delle ferite perché accelera la corrente del
flusso linfatico.

Quando su una parte del corpo sono presenti delle ferite o delle ulcerazioni, la linfa

fresca, che è ricca di cellule ricostruttrici, favorisce il processo di cicatrizzazione. È

anche indicato nel trattamento delle ferite in persone affette da diabete in cui sia

compromesso il processo di cicatrizzazione, oppure in terapia con farmaci che

potrebbero svolgere un effetto ritardante sulla cicatrizzazione.

Il meccanismo con cui agisce il D.L.M. provoca l’accelerazione della corrente di

flusso linfatico. Con la linfa che ristagna vengono asportate, grazie alle manovre

del D.L.M., anche le sostanze ad azione irritante che impediscono la detersione

della ferita, e con l’arrivo di linfa “fresca” giungono nella zona lesa anche principi

nutritivi con azione plastica e ricostruttiva sul tessuto.

MIGLIORAMENTO DELLA MICROCIRCOLAZIONE

Migliora la motilità intrinseca dei vasi sanguigni e la conseguente liberazione


dei tessuti dal liquido interstiziale in eccesso, ottenendo una maggiore
ossigenazione cellulare e favorendo i processi di filtrazione e riassorbimento a
livello capillare sanguigno. Tutto questo si traduce in un miglioramento del tono
e dell’aspetto generale dei tessuti ed il miglioramento del microcircolo viene
sfruttato anche nel trattamento della cellulite unitamente all’effetto
antiedematoso.

EFFETTO RIGENERANTE

Il drenaggio contribuisce a nutrire meglio i tessuti ed è in grado di restituire

equilibrio idrico alle zone disidratate. Si esplica soprattutto in campo geriatrico,

con un miglioramento della nutrizione e della respirazione cutanea e con il

promuovere un lento ma visibile miglioramento dell’aspetto della persona. Con il

miglioramento della nutrizione dei tessuti anche le aree più disidratate tornano ad

avere compattezza e tono e la pelle perde l’aspetto desquamato e asfittico.


Anche nel caso di interventi di dermoabrasione si otterrà, con il D.L.M. Vodder,

una più rapida ricostituzione di un normale assetto cutaneo applicandolo sul collo

e sulle spalle. L’effetto rigenerante si evidenzia anche sulle ragadi del capezzolo

che spesso compaiono durante l’allattamento: esse cicatrizzano molto

velocemente.

AZIONE ANTALGICA E RILASSANTE

I movimenti del D.L.M lenti e ritmati, hanno spesso effetto sedativo e rilassante,

favorendo in molti casi il sonno fisiologico in soggetti stressati o particolarmente

affaticati.

È il massaggio ideale per le stazioni termali e le cliniche della salute, dove i pazienti

ricercano il benessere psicofisico unitamente ad un periodo di riposo. Potrebbe

rappresentare la valvola di sicurezza per molte persone che sommano ad una

giornata faticosa un riposo notturno non ristoratore o insufficiente.

Come effetto antalgico si esplica soprattutto sulle contratture muscolari, sugli

strappi o sulle distorsioni, cui si associa utilmente anche l’effetto antiedematoso.


CONTROINDICAZIONI

È controindicato effettuare il drenaggio linfatico manuale in caso di:

INFEZIONI ACUTE

Le ghiandole linfatiche sono già sottoposte a tensione e ad una riproduzione attiva

di cellule dell'immunità e praticare il drenaggio non farà altro che diffonde le

infezioni al linfonodo e alla stazione successiva apportando danno anziché beneficio

all’organismo.

TUBERCOLOSI

Anche in questo caso il massaggio linfatico è interdetto, in quanto come nel caso

della infezione acuta stimoleremo la migrazione del bacillo e quindi la diffusione e

l'aggravamento della malattia.

TUMORI MALIGNI

Ci si asterrà dal praticare qualsiasi tipo di massaggio compreso il drenaggio

linfatico manuale in presenza di patologie tumorali sino a quando non sarà stata

esclusa o risolta la patologia, e comunque in questi casi è preferibile richiedere un

referto medico dove viene dichiarato che la cliente può sottoporsi a trattamenti

estetici.

INSUFFICIENZA CARDIACA
In caso di insufficienza cardiaca il cuore, pur lavorando al massimo delle sue

possibilità, non riesce a smaltire tutto il liquido che dovrebbe. Con il massaggio

linfatico andremo ad immettere nella circolazione generale una quantità maggiore

di liquidi sovraccaricando di lavoro questo organo, pertanto il drenaggio linfatico

manuale si applicherà in modo settoriale trattando gli arti con sedute alternate. In

questo modo si eviterà al cuore ingenti quantità di liquido e si permetterà al cliente

di alleggerire il volume e il peso dei liquidi interstiziali.


INSUFFICENZA RENALE
Nella patologia renale gli edemi andranno trattati con drenaggio linfatico manuale

come nel caso dell’insufficienza cardiaca, con le stesse precauzioni per non

sovraccaricare l’organo renale.

IPERTIROIDISMO
In questo caso il drenaggio linfatico manuale non è interdetto ma va praticato con

attenzione in quanto il pompaggio sul Profundus - Terminus va effettuato cercando

di restare più possibili laterali alla zona tiroidea per non rischiare di comprimere la

ghiandola, provocando una fuoriuscita massiva di colloide che provocherebbe una

crisi tireotossica.

ASMA
Dato che persone affette da questo tipo di patologia provano un senso di

oppressione toracica e compressione intorno alla base del collo, inizialmente il

trattamento in questa zona sarebbe preferibile eseguito in posizione seduta.

MODALITA’ DI ESECUZIONE

Il D.L.M. contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è una tecnica difficile da

eseguire in quanto l'operatore deve conoscere perfettamente il circolo linfatico, le

zone da trattare, e deve restare concentrato sia sulla sequenza che sul ritmo delle

manualità, che dovranno essere lente e ritmiche.

La frizione sulla pelle non dovrà essere troppo pesante, la cute infatti non dovrà

arrossarsi e si dovrà evitare d'incrementare il passaggio di liquidi dai tessuti ai vasi

ematici, ma favorire invece il drenaggio dei liquidi linfatici.

L'ambiente dev'essere idoneo, la temperatura non dev'essere eccessivamente

calda o fredda e le mani dell’operatrice dovranno essere calde.

La cliente dev'essere comoda, i muscoli non devono essere tesi, le aree del corpo

non interessate dal linfodrenaggio andranno coperte.

Solamente nel caso in cui l’estetista applichi queste regole di base, il linfodrenaggio

potrà svolgere gli effetti terapeutici desiderati.


TRATTAMENTO MANUALE – TRATTAMENTO MECCANICO

Il drenaggio linfatico manuale e quello eseguito con la macchina per massaggio

pressorio sono due cose diverse; quest'ultimo è un sistema meccanico che utilizza

gambali ed eventuali applicazioni di bendaggi, attraverso i quali sì esegue un

drenaggio ed una stimolazione della circolazione linfatica con una pressione

graduale e programmata degli ausili. Questa pratica meccanica, diversamente da

quella manuale, non prevede un rapporto operatore/cliente e pertanto può

apparire fredda e impersonale e potrà inoltre mancare la componente di

osservazione e valutazione durante il trattamento, che invece l'operatrice può

effettuare personalizzandolo.

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