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EDUCAZIONE FISICA E SISREMA ENDOCRINO

L’esercizio fisico è uno dei fattori maggiormente condizionanti il sistema endocrino; infatti, esso
rappresenta per l’organismo un evento “stressante”, che innesca una serie di risposte fisiologiche e
adattative, al fine di garantire l’equilibrio funzionale dell’organismo. Tali risposte sono finalizzate,
in una prima fase, a garantire il corretto svolgimento dell’esercizio stesso e, in un secondo
momento, a ottimizzare il recupero dopo l’attività fisica. Si possono distinguere due tipi di risposta
neuroendocrina all’esercizio fisico:
-  risposta ormonale all’esercizio fisico acuto, inteso come ben circostanziato nel tempo e con durata
da pochi secondi a alcune ore;
-  risposta ormonale all’esercizio fisico cronico (allenamento), inteso come ripetizione programmata
e continuata nel tempo di singole sedute di esercizi fisici acuti.
La relazione tra sport e ormoni è biunivoca: il sistema endocrino regola l’omeostasi del corpo
umano durante l’esercizio fisico, e a sua volta, l’esercizio fisico rappresenta un potente modulatore
della funzionalità del sistema endocrino.

Patologie del sistema endocrino, pertanto, possono comportare sia un calo delle prestazioni, quanto
un cambiamento importante nella salute di numerosi organi e sistemi. Diverse sono le relazioni tra i
più importanti elementi costituenti la performance sportiva, massa muscolare, metabolismo
energetico, integrità psico-fisica e le più frequenti endocrinopatie. Sono necessari maggiori controlli
di parametri di funzionalità ormonale, diversificati, adeguandoli all’intensità e alla durata
dell’esercizio fisico e l’individuazione della fase subclinica, che nell’atleta agonista, diversamente
dal soggetto sedentario, può influenzare la performance atletica e a volte compromettere lo stato di
salute complessivo.

Con il termine inglese doping si intende l’assunzione di sostanze o procedimenti destinati ad


aumentare artificialmente il rendimento in occasione di una gara sportiva. Gli ormoni rientrano in
queste sostanze. Il fenomeno doping non si può più considerare solo un problema dello sport
professionistico, ma anche dello sport dilettantistico e amatoriale. La pratica del doping e l’uso di
ormoni come doping ha in generale pochi vantaggi e tantissimi rischi di effetti collaterali. I controlli
anti-doping non hanno dato ad oggi i risultati attesi e la figura del medico e dell’endocrinologo può
avere un ruolo centrale nella prevenzione, informazione e nell’individuazione di possibile abuso di
sostanze a scopo di doping, soprattutto nell’ambito amatoriale. 
MOVIMENTO E SISTEMA LINFATICO
L’attività fisica regolare e gli esercizi di respirazione sono due strumenti che ci permettono di
mantenere il nostro sistema linfatico in salute, in maniera gratuita e semplice. Scopriamo come con
questo articolo.
FUNZIONE DEL SISTEMA LINFATICO
Il sistema linfatico consiste in una rete di vasi di calibro diverso che trasportano la linfa dalla
periferia verso il centro, percorrendo tutto il nostro corpo. Il sistema linfatico è strettamente
connesso al sistema immunitario e a quello circolatorio sanguigno.
La sua funzione è quella di mantenere il corpo libero da batteri, virus, cellule tumorali, sostanze di
rifiuto e cataboliti prodotti dal nostro corpo.Nonostante la sua importanza, è poco conosciuto e ci
accorgiamo del sistema linfatico solo quando non funziona. Per esempio, può capitare di aver un
linfonodo infiammato: quello è un segnale di sofferenza del sistema linfatico.Siamo abituati ad
avere a che fare con il sangue fin da piccoli, quando bastava un taglietto o una piccola ferita su un
ginocchio mentre giocavamo, per far “uscire il sangue” e farci correre in cerca di cure e cerotti.
Abbiamo appreso fin da bambini che il sangue è un liquido rosso, visibile quando ci tagliamo e che
“non dovrebbe uscire”.La linfa invece, nonostante sia un altro fluido corporeo altrettanto
importante, non la conosciamo. La maggior parte di noi non sa bene cosa sia.La linfa, insieme ad
altri organi, è uno dei componenti del sistema linfatico.
COMPONENTI DEL SISTEMA LINFATICO
– LINFA. Potremmo considerare la linfa come “acqua di vita”. La linfa è un liquido trasparente o
biancastro che scorre dentro al lume dei vasi linfatici e trasporta acqua, nutrienti, proteine, sostanze
di scarto, batteri, virus verso gli organi emuntori.
– LINFONODI. Sono capsule tondeggianti distribuite in tutto il corpo, di dimensioni diverse,
spesso raccolte in grappoli in alcuni punti strategici (ascelle, inguine, collo, ginocchia, caviglie).
Contengono alcuni tipi di globuli bianchi (fagociti, linfociti T e B) che puliscono la linfa,
alleggerendola e ripulendola da batteri, virus, cellule tumorali, sostanze di scarto, tossine.
– TIMO. Si trova dietro allo sterno. Per molti è considerato utile solo durante l’infanzia e la
crescita. In realtà è coinvolto nel buon funzionamento del sistema immunitario. All’interno del
timo, i linfociti T ricevono un vero e proprio addestramento per attaccare ed eliminare batteri, virus,
cellule tumorali e sostanze di scarto. Possiamo pensare ai linfociti T come a dei guerrieri creati dal
timo. Come tutto il sistema immunitario, anche il timo funziona meglio quando il sistema nervoso
parasimpatico prevale su quello simpatico. Questo è uno dei motivi per cui lo yoga sostiene il
sistema linfatico.
– TONSILLE. Sono strutture composte da tessuto linfatico. Contengono macrofagi e ci proteggono
da virus, funghi, batteri, soprattutto quelli che entrano nel nostro corpo attraverso il naso e la bocca.
– MILZA. E’ un organo che produce, filtra e immagazzina sangue e cellule del sangue. Ricca di
globuli rossi e globuli bianchi (soprattutto macrofagi).
– TESSUTO LINFOIDE ASSOCIATO ALLE MUCOSE. Si tratta di tessuto linfatico ad azione
immunitaria che si trova lungo il tratto gastro-intestinale e ha un’azione immunitaria. Ne fanno
parte tonsille, adenoidi, placche di Peyer, appendice ciecale, intestino crasso, altre cellule linfoidi
sparse nell’intestino, stomaco ed esofago in età avanzata.
SISTEMA LINFATICO E PATOLOGIE

Le patologie che colpiscono e coinvolgono il sistema linfatico sono diverse. La funzionalità del
sistema linfatico può ridursi, peggiorare o essere compromessa a causa di:
– Patologie oncologiche
– Patologie autoimmuni
– Chirurgia
– Infiammazione
Non entreremo nel dettaglio. Notiamo soltanto che quando il sistema linfatico è coinvolto, le
patologie che colpiscono il sistema immunitario e le patologie oncologiche peggiorano.
Mantenere un buon funzionamento del sistema linfatico è possibile attraverso semplici regole di
stile di vita che prevedono una alimentazione corretta e adeguata, il giusto apporto di acqua e fibre,
il ridotto consumo di sale e cibi grassi e lavorati.
Ciò che veramente sostiene il sistema linfatico, però, sono le seguenti azioni:
– MUOVERSI REGOLARMENTE
– RESPIRARE CONSAPEVOLMENTE

ATTIVITA’ FISICA REGOLARE

Il movimento fisico regolare ha molti effetti benefici:


– Riduce il rischio di patologie cardio-vascolari
– Riduce o mantiene il peso ideale
– Abbassa la pressione
– Elimina lo stress
– Favorisce il buon funzionamento del sistema linfatico

Il sistema linfatico, come detto all’inizio, è composto da vasi molto sottili a livello di dita delle
mani e dei piedi, che diventano più grandi man mano che si avvicinano al dotto toracico e alla
cisterna del Chilo. La linfa scorre unidirezionalmente, dalla periferia verso il centro. A differenza
della circolazione sanguigna, il sistema linfatico non si avvale della pressione generata dalla
contrazione del muscolo cardiaco per permettere la propulsione del fluido. La linfa scorre per
osmosi e grazie al movimento del corpo. Quando camminiamo, quando muoviamo le braccia, la
contrazione muscolare crea una compressione tale sui vasi linfatici che la linfa al loro interno viene
spinta verso i vasi più grandi. Il movimento fisico favorisce il buon funzionamento del sistema
linfatico.

RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE

La respirazione lenta e consapevole che si pratica in tutti i tipi di yoga avviene grazie al muscolo
diaframma toraco-addominale, che viene stimolato a lavorare più del normale. Respirare è l’azione
che ci permette di vivere. Spesso, però non siamo molto coscienti di come e quanto respiriamo.
Respiriamo, ma ci scordiamo di farlo in maniera corretta. Questo provoca un accorciamento delle
fibre del muscolo diaframma toraco-addominale, che non lavora al massimo delle sue capacità. Un
diaframma poco elastico riduce lo scambio dei gas e l’eliminazione delle tossine, creando terreno
fertile per patologie infiammatorie e di altro genere.

COSA SUCCEDE QUANDO RESPIRIAMO IN MANIERA CONSAPEVOLE?


Attraverso la pratica del respiro consapevole è possibile:
– Ridare elasticità al diaframma e favorire il movimento della linfa. Attraverso il diaframma
passano vasi sanguigni e linfatici di calibro diverso. Quando respiriamo in maniera completa, questi
vasi subiscono una compressione, che permette un miglior scorrimento dei fluidi che contengono.
– Allentare le tensioni a livello delle inserzioni muscolari diaframmatiche (colonna vertebrale,
coste), in modo da mobilizzare le tossine che vi si depositano.
– Aumentare gli scambi di gas (ossigeno-anidride carbonica) a livello degli alveoli polmonari, con
un maggior apporto di ossigeno.
– Abbassare la frequenza respiratoria. In media respiriamo 15-16 volte al minuto. Quando
respiriamo in maniera consapevole, quando portiamo l’attenzione al flusso del respiro,
automaticamente il respiro rallenta, la frequenza dei respiri si riduce e questo favorisce il sistema
nervoso autonomo parasimpatico. Quando il sistema parasimpatico prevale, i vasi sanguigni si
dilatano, la pressione arteriosa si abbassa, il sistema immunitario lavora meglio, si riducono l’ansia
e lo stress, la mente si calma.
È possibile abbinare le due pratiche (movimento e respirazione). Esercitarsi regolarmente (tutti i
giorni, ogni 3 giorni, ogni 2 giorni) è l’ideale per dare al corpo la possibilità di acquisire una nuova
sana abitudine e mantenerla nel tempo, con effetti benefici sul sistema linfatico e su tutto il
benessere generale.L’impegno costante verrà ripagato dai risultati. Siamo abituati a curare i mali
con i farmaci, cerchiamo la soluzione più veloce e meno dispendiosa. Il nostro corpo invece ha
bisogno di tempo, attenzione, ascolto. Quando iniziamo ad ascoltare il nostro corpo ed i segnali che
ci manda, riusciamo a vivere meglio e a ridurre il rischio di molte malattie.Lo yoga è un ottimo
strumento per imparare ad assumere un atteggiamento di cooperazione col proprio corpo.Nello yoga
il sistema linfatico ed il sistema immunitario sono collegati al quarto chakra (chakra del cuore). Le
tecniche per stimolare il quarto chakra sono:
– Tutti i Pranayama (tecniche di controllo del respiro)
– Esercizi con le braccia
– Esercizi coordinati braccia-gambe

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