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P.E.F.S.

“cellulite”:
diagnostica strumentale,
armonizzazione delle
masse corporee

Dr. Francesco Cariello


1. Definizione, eziologia e forme cliniche di PEFS

2. Principali trattamenti iniettivi e non e loro


applicazioni

3. Tecniche strumentali innovative: Criolipolisi e


LPG
Definizione di “cellulite”
 Definizione: PEFS (pannicolopatia-edemato-fibrosclerotica)

Patologia multifattoriale caratterizzata da:

- sofferenza del microcircolo e del tessuto sottocutaneo


- ipertrofia delle cellule adipose
- ritenzione idrica intercellulare da stasi venosa e linfatica
L’adiposità localizzata è caratterizzata da
un aumento volumetrico degli adipociti
senza alterazioni del tessuto connettivo
circostante

Tipicamente localizzata
all’addome, ai glutei e
alle cosce
La “buccia d’arancia” è una
condizione indesiderata
per la maggior parte delle donne.
EZIOLOGIA
CAUSE NON MODIFICABILI

• Sesso femminile

• Predisposizione genetica

• Familiarità

• Patologie vascolari

• Ciclo mestruale e gravidanza


EZIOLOGIA
CAUSE MODIFICABILI

• abbigliamento troppo stretto

• stress

• fumo ed alcool

• sovrappeso

• alimentazione scorretta

• vita sedentaria
Patogenesi
Non ancora del tutto chiara

Multifattoriale: cause genetiche, endocrine, ambientali

Cellula principalmente
coinvolta:
ADIPOCITA

Nell’adulto il tessuto adiposo


bianco contiene 50- 80
bilioni di adipociti e
rappresenta il 15-20% del peso
totale
L’insorgenza e la progressione
della cellulite dipendono da:

Fattori
aggravanti TRATTAMENTO
LUNGO E
Fattori COMPLESSO 
secondari
APPROCCIO
Fattori MULTISTEP
primari
FORME CLINICHE DI
CELLULITE
Cellulite Edematosa

solitamente localizzata
alle caviglie, ai polpacci,
alle cosce e alle braccia
causata da un
accumulo di liquidi
(edema) all’interno del
tessuto adiposo
FORME CLINICHE DI
CELLULITE
Cellulite Fibrosa

 riarrangiamento del
tessuto connettivo-
fibroso
il tessuto adiposo si
presenta più duro,
con formazione di
piccoli noduli
FORME CLINICHE DI
CELLULITE

Cellulite Sclerotica

sclerosi del tessuto


adiposo
noduli di dimensioni
maggiori
Principali trattamenti

 Trattamenti topici

 Trattamenti sistemici

 Trattamenti iniettivi

 Trattamenti innovativi
non invasivi
TRA GLI Approcci terapeutici proposti:
• Dieta Ampia varietà di risposta
• Creme/gel

• Integratori

• Laser terapia

• Liposcultura

• Lipoaspirazione Invasivi

B. Escudier. Benefit of a topical slimming cream in conjunction with dietary advice. International Journal of
Cosmetic Science 2011;33:334–337.
U. Wollina. Esthetic and cosmetic dermatology. Dermatol. Ther. 2008;21:118–130.
TRATTAMENTI TOPICI E
SISTEMICI

I Mobilizzatori
lipidici

 Attivi drenanti, lipolitici e


vasoprotettivi
Strategia per la mobilizzazione del
tessuto adiposo
Il miglioramento delle conoscenze relative alla biologia degli
adipociti congiuntamente all’evoluzione delle metodiche per
valutare l’efficacia dei vari attivi anti-adiposità ha condotto allo
sviluppo di prodotti topici ed orali efficaci

MOBILIZZATORE LIPIDICO
Mobilizzatore lipidico
• Assunto per via generale, riattiva i naturali meccanismi di lipolisi dei
grassi di deposito, modificando il profilo delle membrane cellulari
per promuovere lo shift metabolico tra adipocita bianco/adipocita
bruno e, quindi, stimolare i meccanismi naturali di gestione e
consumo dei trigliceridi.
• Il prodotto per uso topico induce, mediante una “ginnastica”
passiva del microcircolo della zona trattata, un’attività vasale che
consente il ripristino della normale elasticità dei vasi periferici, con
conseguente riattivazione della capacità dell’organismo di drenare
gli accumuli lipidici.
Mobilizzatore lipidico
Formulazioni orali:
 Citrus Aurantium e.s., Vitamina E, a-GPC, L-carnitina,
Metionina, NADH, DHA, Sinefrina e The verde

Formulazioni topiche:
 Acido 18-b Glicirretico, Caffeina, Fosfatidilcolina, Triterpeni
della Centella asiatica, Escina, Carnitina, Flavonoidi
Trattamenti topici aggiuntivi
Sono stati proposti anche cosmetici particolari come gel
e patch monouso a base di fosfatidilcolina e di altri princìpi
attivi drenanti, lipolitici e vasoprotettivi:

• Caffeina

• Centella asiatica

• Bromelina

• Escina

• Agenti antiossidanti, idratanti, emollienti ed alcune alghe


marine
CAFFEINA
alcaloide dei chicchi di caffè
 ATTIVITA’ LIPOLITICA E TERMOGENICA

 STIMOLA LA MOBILIZZAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI NEL TESSUTO


ADIPOSO

 ALLE CONCENTRAZIONI UTILIZZATE NELLE FORMULAZIONI IN


CREMA E’ PRIVA DI TOSSICITA’ SISTEMICA
CENTELLA ASIATICA
(Gotu Kola)

Pianta originaria dei paesi tropicali

 il flusso di sangue nei vasi venosi

 ristagno e la fuoriuscita di liquidi nei tessuti

 permeabilità capillare

 capacità di filtrazione
BROMELINA
(estratta dal gambo d’ananas)

Nota per le ottime virtù proteolitiche,


possiede anche proprietà:

 antiinfiammatorie
 aentiedemigene
 anticoagulanti
La sua elevata attività è dovuta alla limitata inattivazione da
parte dell’a1 antitripsina e delle a2 microglobuline rispetto ad
altri enzimi proteolitici di origine non vegetale

-Lotz-Winter H.On the pharmacology of bromelain: an update with special regard to animal studies on dose-dependent
effects. PlantaMedica, 1990.

-MynottTL etal. Bromelain, frompineapplestems, proteolyticallyblocksactivationofextracellularregulatedkinase-2 in T cells.


Journal 0f immunology, 1999
ESCINA
derivata dall’ippocastano
STIMOLA IL DRENAGGIO DEI LIQUIDI DAL TESSUTO EDEMATOSO

AZIONE ANTIFLOGISTICA

 DELLA RESISTENZA E DELLA PERMEABILITA’ CUTANEA


TRATTAMENTI INIETTIVI

• Ossigeno-ozono terapia

• Carbossiterapia

• Mesoterapia
Ossigeno-ozono terapia
Infiltrazione di una miscela di ossigeno ed ozono nel pannicolo
adiposo di zone critiche

Decomposizione Aumento della


della miscela con deformabilità dei GR
produzione di radicali
liberi
+
Aumento del 2,3 DPG

Lipoperossidazione
con lesione delle Miglioramento dell’
membrane cellulari irrorazione tissutale
e del trofismo
Effetto lipolitico
(scissione degli acidi grassi a lunga catena in Eliminazione dei liquidi
acidi grassi a catena corta)
ristagnanti nei tessuti
DURATA DEL CICLO DI TERAPIA
• Da 10 a 20 sedute (di circa venti minuti ciascuna) a cadenza
settimanale o bisettimanale
• Impiego di creme all’ossigeno-ozono nei periodi inter-trattamento

Il trattamento può essere integrato da somministrazioni per via


orale di acqua ozonizzata (mezzo bicchiere due volte al giorno).
TRATTAMENTI COMPLEMENTARI

•Ultrasuoni
• Linfodrenaggio
• Pressoterapia
Carbossiterapia
È l’impiego a scopo terapeutico di anidride carbonica che
viene somministrata allo stato gassoso per via sottocutanea

Vasodilatazione Effetto Effetto lipolitico


arteriolare per neo-angiogenetico (potenziamento
azione diretta sui recettoriale della
miociti vascolari lipolisi)

Aumento Miglioramento della


dell’ossigenazione microcircolazione
dei tessuti distrettuale
• Ogni seduta ha la durata di circa
30 minuti

• 12-15 sedute

• Per mantenere e migliorare il


risultato ottenuto si consiglia di
eseguire, dopo il ciclo iniziale di
terapie, una seduta ad intervalli
regolari di tempo (in genere è
sufficiente una seduta al mese)
SICUREZZA DELLA CARBOSSITERAPIA
• No effetti tossici nemmeno alle dosi più elevate (2-3 litri)
• No variazioni della P.A.
• No sovraccarico degli emuntori come il fegato o il rene.
• No embolie azotate,come può succedere l’ossigeno-ozonoterapia.
• la CO2 è un normale metabolita cellulare: possiamo definirla un
farmaco naturale.

EFFETTI COLLATERALI
• Modesta dolorabilità locale
• Fugace sensazione di arto pesante
• Lieve crepitio sottocutaneo

CONTROINDICAZIONI
Pazienti affetti da patologie cardiovascolari e renali
MESOTERAPIA
Metodo di somministrazione di
alcuni farmaci ideato da
Michel Pistor, medico francese,
nel 1952 “… per avvicinare la
terapia al luogo della
patologia"

I farmaci vengono iniettati nel


derma e nel tessuto
sottocutaneo per mezzo di
appositi aghi 
AGHI DI LEBEL
(4 mm di lunghezza x 0,4 mm di
diametro)
I VANTAGGI DELLA TECNICA

 Uso di minime dosi di principio attivo


 Il farmaco resta concentrato nel sito di iniezione con
effetto prolungato nel tempo
 Il farmaco diffonde nel resto dell'organismo in quantità
irrilevante con il minimo degli effetti collaterali.
I farmaci vengono iniettati a piccole dosi
sotto la pelle, spesso mediante multiniettori
che contengono da 3 a 18 aghi sottili.
Esistono inoltre rondelle in silicone alte 1 mm per accorciare
l’ago e praticare iniezioni ancora più superficiali
L’ anestesia non è necessaria :
• la mesoterapia è in genere indolore
• le sostanze utilizzate vengono diluite in soluzione fisiologica con
piccole quantità di anestetici  si ottiene una diffusione
uniforme nei tessuti da trattare e si riduce il dolore

Nella zona trattata potrà comparire il classico pomfo (e/o piccoli


ematomi) che tenderanno a riassorbirsi in breve tempo.
Meccanismi d’azione
I meccanismi che rendono la mesoterapia efficace sono
sicuramente vari, ma non ancora del tutto chiari.
Si può ipotizzare un ruolo di:

 Puntura

 Suggestione antiinfiammatoria
Di solito vascolare
 Farmaco agisce con
azione lipolitica

Rotunda AM. Injectable treatments for adipose tissue: terminology, mechanism, and tissue interaction. Lasers Surg
Med, 2009.
Sostanze come:

 Isoproterenolo
 Aminofillina
 Yohimbina
 Melilotus

Stimolano, anche se utilizzate singolarmente, la lipolisi, che viene


ulteriormente rafforzata dalla combinazione di sostanze in
soluzioni mesoterapiche.

An evaluation of mesotherapy solutions for inducing lipolysis and treating cellulite.


Caruso MK et al. Journal of Plastic, Reconstructive & Aesthetic Surgery, 2008. Louisiana State University, USA.
Fosfatidilcolina
• Fosfolipide costituente delle membrane
cellulari  ruolo strutturale + ruolo
funzionale.
• Sostanza naturale, derivata dalla
lecitina di soia, ad azione emulsionante

• Impiegata tradizionalmente come farmaco


per:
- ipercolesterolemie
- iperlipidemie

• Il suo uso come tecnica lipolitica nella


“panniculopatia” è stata introdotto
nella pratica clinica nel 1995
MECCANISMO D’AZIONE

 Distruzione cellulare diretta per necrosi

 Emulsione lipidi (rimossi poi dal drenaggio linfatico 


possibile transitorio aumento dei lipidi nel sangue)

 Infiammazione locale ( con aumentata espressione


dell’mRNA di citochine come TNF-a e IL-6)

• Doris Hexel et al. Phosphatidylcholine in the treatment of localized fat. Journal of Drugs in Dermatology, 2003
• Jürgen Jankea et al. Compounds Used for ‘Injection Lipolysis’ Destroy Adipocytes and Other Cells Found in
Adipose Tissue. Obesity Facts, 2009
• Bechara FG et al. Fat tissue after lipolysis of lipomas: a histopathological and immunohistochemical study.
Journal of Cutaneous Pastology, 2007
EFFETTO FARMACOLOGICO
Iniettata direttamente nelle zone di accumulo adiposo
attraverso sottilissimi aghi, è in grado di solubilizzare i grassi,
riducendo il volume degli adipociti.

EFFETTI COLLATERALI
• Infiammazione e fastidio locale
• Bruciore (per 1 settimana)
• Gonfiori (tempi più lunghi)
• Piccoli noduli ed ecchimosi (rari,
tendono a regredire nel giro di qualche
settimana)
• Reazioni allergiche
Allergia al
nichel
causata
dagli aghi
DOVE SI PRATICA LA FOSFATIDILCOLINA?

La fosfatidilcolina si pratica in ambulatorio, sotto forma iniettiva


sulle zone ove è localizzata la massa adiposa.

• Si consigliano dalle 3 alle 6 sedute per


zona di accumulo adiposo ad una
distanza di 10-15 giorni l’una dall’altra.

• Nel corso di una seduta è possibile


trattare contemporaneamente da 2 a 4
cuscinetti adiposi.

(Fat Reduction Using Phosphatidylcholine/Sodium Deoxycholate Injections: Standard of Practice Aesthetic


Plastic Surgery, 2008 by Duncan D.I. and Palmer M.)
Le zone elettive di
applicazione della
metodica sono
l’addome, i fianchi,
le coulotte de
cheval, le braccia,
l’interno cosce e le
ginocchia.
Indicata anche (e soprattutto) in pazienti
magre con cuscinetti di adipe
particolarmente localizzati
DURATA DEI RISULTATI
Da 6 mesi a un anno

VANTAGGI
 Tecnica ambulatoriale

 Minore invasività
rispetto alla chirurgia

 Assenza di infezioni

 Risultato uniforme

 Assenza di cicatrici
Controindicazioni

• Gravidanza • Insufficienza epatica

• Allattamento • Insufficienza renale

• Diabete complicato • Obesità

• Infezioni • Disturbi della


coagulazione
• Pz Immunodepressi o
allergici alla soia • Alterazioni mestruali
attenzione!

La fosfatidilcolina viene attualmente utilizzata per il trattamento


degli accumuli adiposi come uso
“OFF LABEL"
e cioè al di fuori delle indicazioni riportate nel foglietto illustrativo.

 è fondamentale che la paziente comprenda che si tratta di


un impiego al momento sperimentale, e che nel consenso
informato venga riportato che non è possibile prevedere con
certezza né gli effetti di questa nuova terapia, né le sue
potenziali complicanze a lungo termine !!
TECNICHE INNOVATIVE NON
INVASIVE: LA CRIOLIPOLISI
Criolipolisi: cos’e’

Nata in America, grazie a dei ricercatori del Massachusetts


General Hospital e dell'Harvard University, la Criolipolisi è
diventata in breve tempo un must per ridurre efficacemente il
grasso localizzato.

Il termine “Crio” deriva dal greco kryos che significa ghiaccio


ed è proprio il freddo che viene utilizzato da sofisticate
apparecchiature
Rispetto alle altre strutture anatomiche come cute, derma,
vasi, nervi, muscoli, le cellule adipose sono molto più
sensibili al freddo e vanno incontro ad un processo di lisi
spontanea lenta e graduale definito “apoptosi”.

Le cellule adipose ”morte” vengono eliminate attraverso due


vie:
• Fegato e tubo gastroenterico
• Sistema linfatico
Questa metodologia è approvata dalla Food and Drug
Administration e dall’American Accademy of Cosmetic
Surgery, l’associazione dei dermatologi e chirurghi estetici
Usa.
CRIOLIPOLISI: MECCANISMO
D’AZIONE
PASSO 1 Aspirazione - Grazie ad un potente ed efficace
vacuum di cui il manipolo dell'apparecchiatura è dotato, viene
aspirata cute, sottocute e tessuto adiposo che vengono
sottoposti ad un abbassamento di temperatura (circa -5°C).
Permette un raffreddamento selettivo del grasso.

PASSO 2 Cristallizzazione - Il tessuto così raffreddato va


incontro ad una cristallizzazione dei lipidi, la quale danneggia
meccanicamente le cellule adipose che vanno incontro alla
morte
 PASSO 3: Apoptosi: morte programmata delle cellule. Dalle
analisi chimico-istologiche condotte su pazienti trattati con la
criolipolisi è stato evidenziato che:

- Dopo 3 giorni : comparsa dell'enzima Caspasi3

- Dopo 7 giorni : deformazione delle membrane degli adipociti

- Dopo 14 giorni : comparsa dei macrofagi-spazzini

- Dopo 90 giorni : assenza completa di macrofagi, ripristino alla


normalità dei tessuti, ma con numero e spessore degli adipociti
ridotti.
Criolipolisi: proshock ice ™

PROSCHOCK ICE™ è un trattamento non invasivo per la riduzione


delle adiposità localizzate e della cellulite fibrotica.

Usa una tecnologia innovativa e brevettata chiamata "Ice-shock-


lipolysis™“ che incorpora 2 tecnologie:
- Criolipolisi
- Onda d'urto
La diminuzione drastica di cellulite è dovuta alla ginnastica
vascolare tramite il manipolo ICE con passaggi da caldo a
freddo e il manipolo SHOCK-WAVE che lavora spaccando i
setti fibrosi e migliorando la circolazione sanguigna.
Le onde d’urto
“ …shock waves, used normally in the treatment of renal calculi
and musculoskeletal disorders, are focused on the collagen
structure of cellulite-afflicted skin. When used on the skin and
underlying fat, they cause a remodeling of the collagen fibers,
improving the orange-peel appearance typical of the
condition…”

Ferraro et al. Synergistic effects of cryolipolysis and shock waves for noninvasive body contouring.
Aesthetic Plst Surg 2012 Jun;36(3):666-79. Epub 2011 Nov 1.
Criolipolisi: proshock ice ™

Indicazioni:

• Grasso localizzato
• Cellulite edematosa
• Cellulite fibrotica
Trattamenti anti cellulite:
Valutazione dei risultati

1. Valutazione soggettiva
2. Valutazione obiettiva
3. Valutazione strumentale
VALUTAZIONE SOGGETTIVA

Indagine tramite questionario su scala numerica per


valutare:

• sensazione di pesantezza
• dolore
• crampi
• tumefazione
• pastosità degli arti inferiori
VALUTAZIONE OBIETTIVA

• esame clinico generale (valutazione del peso, calcolo del BMI)

• ispezione e palpazione degli arti inferiori per valutare le


caratteristiche della cute:

 Colore
 Discromie
 Distrofie
 Teleangectasie
 Varici
 Presenza di edema e sue caratteristiche
 Dolore alla palpazione
VALUTAZIONE STRUMENTALE

Misurazione della circonferenza trocanterica con


scala metrica
• Plicometria pre e
post- trattamento
• Studio ecografico del tessuto
sottocutaneo per valutare :
 spessore del sottocute
 la presenza di edema
 l’andamento e lo spessore dei tralci
vasculo-connettivali;

R.K. Mlosek et al. Imaging of the skin and subcutaneous tissue using
classical and high-frequency ultrasonographies in anti-cellulite therapy.
Skin Research and Technology 2011; 17: 461–468
Termografia per valutare,
evidenziando e misurando le
temperature della superficie
del corpo umano, le alterazioni
de flusso del sangue
Take home message
Per combattere e prevenire la cellulite, oltre ai
trattamenti specifici, sono auspicabili:
• uno stile di vita sano
• una dieta ricca di fibre, frutta e verdura
• quotidiana routine di esercizio fisico, che va
combinato tra esercizi aerobici ed allenamento
della forza muscolare.
Grazie dell’attenzione!

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