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MASSAGGIO

Modalit di base con cui possono essere toccati e manipolati i tessuti molli per avere
effetti terapeutici: eliminare il dolore e/o la disfunzione del tessuto inducendo il tessuto
contratto ad allungarsi
Tecniche specifiche:
Presa di contatto
Compressione
Palpazione/ compressione con presa a pinza
Scivolamento
Frizione trasversale delle fibre
Allungamento passivo(stretching)
Il massaggio, o la massoterapia una tecnica che sfrutta le reazioni che si generano
nei tessuti biologici viventi in seguito a stimolazione manuale o meccanica esercitata
sulla cute.
Tipologie di massaggio

Massaggio riabilitativo

Massaggio per lo sport

Il Linfodrenaggio

Massaggio estetico

A seconda delle manovre, delle tecniche e dei prodotti utilizzati il massaggio sar:

Decontratturante

Tonificante

Rilassante

Antistress

Drenante

Indicazioni

Malattia si origine muscolare primitiva

(miositi in fase subacuta)

Malattie dellapparato circolatorio

(edema)

Malattie dellapparato respiratorio

(chirurgia toracica)

Dermatologia

(cicatrici chirurgiche, post-traumatiche, da ustioni)


stato dimostrato che il massaggio ha effetti su:
Cute,Tessuto connettivo,Muscoli,Vasi sanguigni e linfatici,Terminazioni nervose
Sulla cute il massaggio libera la pelle dalle cellule di sfaldamento e ne attiva la
funzione respiratoria, inoltre eccita la funzione delle ghiandole sudoripare e sebacee,la
pelle diviene meno spessa, pi elastica, meno sensibile e quindi pi facilmente
trattabile per eventuali altre manipolazioni successive
Vi sono malattie in cui la quantit di liquidi interstiziali aumenta.

I liquidi spinti dal terapista, oltrepassano la barriera endoteliale versandosi nel


sangue. Ne consegue un aumento della diuresi, ed un miglioramento delle
condizioni circolatorie. Sul tessuto muscolare il massaggio favorisce la
rimozione delle scorie (es. acido lattico) e l'afflusso di glucosio e ossigeno. Si
rivela molto utile in caso di esiti cicatriziali fibrosi o raccolte siero-ematiche
determinatesi come esito di traumi muscolari diretti o indiretti (strappi ecc.).
Controindicazioni

Processi infiammatori e infettivi in fase acuta

In malattie acute e in fase di piena evoluzione, come neoplasie, tubercolosi,


malattie infettive, stati febbrili praticamente vietato.

Fragilit capillare

Malattie cutanee momentanee o definitive, ad es.: tumori cutanei; dermatiti


bollose; affezioni micotiche e infettive; eczema; psoriasi;
Area di accertata trombosi venosa profonda, flebiti;

Placca arterioslerotica accertata;

Aree di trauma recente o sanguinante


Fasi del massaggio

Sfioramento

Frizione

Impastamento

Rotolamento

Ballottamento

Vibrazioni

Percussioni
La Linfa

Veicola gli scambi di assimilazione e di eliminazione a livello cellulare


Attraverso essa passano le sostanze nutritive che giungono alle cellule e in essa
vengono riversate le scorie del metabolismo, cio i rifiuti cellulari. Gravata dei
rifiuti viene filtrata dai linfonodi interposti sul suo cammino e infine si getta nel
sangue venoso a livello circa delle spalle
Ristagno di linfa

Difetto della nutrizione delle cellule

Intossicazione per linsufficiente smaltimento dei rifiuti


Ristagno acuto

I tessuti interessati si gonfiano

Le ghiandole linfatiche diventano grandi come noccioline


Stasi linfatica lenta

Stanchezza

Aspetto vecchieggiante della pelle del viso

Invecchiamento precoce dei tessuti(articolazioni vanno incontro ad artosi,vasi


arteriosi con arteriosclerosi,vasi venosi con varici degli arti
inferiori,emorroidi,etc,)

Cellulite ed ogni tipo di inestetismo cutaneo


Ristagno grave e duraturo

Insorgenza di malattie degenerative,allergiche ed autoimmuni

tumori
Percorso della linfa

Capillari sanguigni
Raccoglie i liquidi in eccesso,i prodotti di scarto dellorganismo,batteri virus,cellule
morte
Attraversa barriere dette linfonodi o stazioni linfatiche.grazie ai linfociti si allegerisce
del bagaglio dei rifiuti
Filtrata percorre i piccoli ed i grandi vasi linfatici fino ai due ultimi grandi condotti,il
dotto toracico e la grande vena linfatica.Rientra quindi pura nella circolazione
sanguigna.Il punto nel quale si unisce nuovamente al sangue si chiama terminus.il

terminus si trova alla base del collo dove si incontrano e si congiungono due vene
importanti:quella del braccio detta succlavia e quella del collo detta giugulare. La linfa
ha una sola direzione:fluisce ritmicamente verso il suo centro,il terminus,quindi va solo
dal basso verso lalto.
Il DLM pu essere incluso nel massaggio classico perch le tecniche hanno qualit
comuni(attraverso il contatto cutaneo i recettori vengono stimolati e ne consegue una
precisa reazione) ma prese differenti.
I vasi linfatici sono sottili come fili di seta e i capillari linfatici sono ancora pi sottili e
delicati. I classici massaggi non hanno alcun effetto drenante le manovre rigide e dure
della mano spingono anche il sangue da un tessuto allaltro non facendo penetrare i
succhi rigeneranti ed una chiusura locale dei capillari linfatici con formazione di nuove
infiltrazioni .A volte si ottiene soltanto un doloroso schiacciamento dei capillari con
ematomi
TIPO DI PRESE
Cerchi fermi
Mano sopra mano o con 8 dita vicine che girano nella medesima direzione possono
spingere la pelle in modo circolare o alternativamente. La direzione della pressione
viene determinata dal deflusso della linfa.
Tocco a pompa
Palmo delle mani verso il pavimento pollice e dita si muovono insieme nella stessa
direzione spostando la pelle in cerchi ovali.movimento del pollice e delle dita viene
pilotato da movimenti dei polsi.
Presa che attinge
Linterno della mano rivolta verso lalto movimento che da . Movimento a spirale
presso lunit polso-mano.
Tocco rotatorio
Il polso si alza e si abbassa oscilla dallesterno verso linterno tutta la mano poggia
sulla cute e ruota a spirale. Il LM si compone dei quattro tocchi impiegati insieme
quindi combinazione di:
Movimenti circolari;
Movimenti rotondi o ovali;
Movimenti piccoli e grandi;
Movimenti profondi o superficiali;
la pelle viene spinta senza strisciare sopra di essa
La pressione dei tocchi del L.M. dipende dal
da trattare

tipo di tessuto e tipo di edema

La pressione del massaggio dipende moltissimo da caso a caso.


In caso di tessuto sano e in caso di leggeri edemi vale la regola che il L.M. non deve
causare alcun arrossamento.
La pressione di massaggio Si adatta alle caratteristiche delledema: g randezza e
tensione
(grado di durezza) e dal contenuto in proteine e
fibre.
Effetti del LM
Stimola la circolazione dei liquidi del corpo (liquido del tessuto connettivo,linfa e
sangue venoso)
Libera il tessuto connettivo da residui
Elimina i disturbi di ricambio dellinterstizio
Alimenta i meccanismi di difesa del sistema linfatico
CONDIZIONI AMBIENTALI PER UN TRATTAMENTO OTTIMALE
Evitare di parlare durante il trattamento;
Posizione del pz comoda;
Lambiente deve essere ad una temperatura confortevole per il rilassamento;
Evitare troppa illuminazione o apparecchi radianti;
Zone n troppo scivolose n troppo ruvide.
Mano del terapista devono essere calde
OSSERVAZIONI
Zona prossimale va trattata prima della distale,(la quale deve essere svuotata per far
posto ai liquidi distali che fluiranno successivamente);
Ogni movimento circolare ha una diversa forza di pressione per ottenere un effetto
pompa nel tessuto;
La direzione di pressione va con quella dei linfatici defluenti;
I massaggi e le variazioni del tocco si ripetono ritmicamente 5-7 volte perch il liquido
inerte del tessuto necessita di un certo tempo per reagire;
Normalmente non dovrebbe formarsi alcun arrossamento;
Il LM non dovrebbe procurare alcun dolore.
Riposo post-trattamento
Durata 1 ora, 1 .
TRE TIPOLOGIE DI MANUALITA

Manovre rivolte alla preparazione delle stazioni linfonodali e allattivazione del


passaggio linfatico intralinfonodale;
Manualit inerente il recupero della quota idrico-proteico stagnante nello spazio
interstiziale extravasale;
Mobilizzazione della linfa endovasale verso la stazione linfoghiandolare a cui la stessa
linfa afferisce fisiologicamente.
Manovre lente e monotone per mezzo di una o due mani.
La tecnica di Vodder caratterizzata da alcuni gesti particolari:

movimenti a cerchi fermi


movimenti a pompaggio (il cosiddetto "tocco a pompa")
movimenti erogatori ,oblazione
movimenti rotatori.
I movimenti a cerchi fermi vengono eseguiti appoggiando le dita piatte sulla cute del
soggetto, poi si inizia a spingere disegnando cerchi fermi sulla medesima zona oppure
allargandosi a spirale. La direzione della pressione dipende dal deflusso linfatico. Nei
movimenti a pompaggio il palmo delle mani rivolto verso il basso, le dita si muovono
facendo compiere alla cute spostamenti in senso ovale. Le dita sono ben tese e i
polpastrelli non vengono utilizzati. Nei movimenti erogatori si esegue un movimento a
forma di spirale attraverso la rotazione del polso. I movimenti rotatori vengono
eseguiti alzando e abbassando il polso; si appoggia la mano sulla cute e si ruota
disegnando una spirale; questi movimenti vengono eseguiti durante la fase pressoria.
Linfodrenaggio secondo Leduc
E' basato su un numero minore di manovre e i protocolli sono diversi a seconda del
tipo di disturbo che viene trattato. Il bendaggio degli arti colpiti da edema parte
integrante del trattamento; questo bendaggio non deve essere di tipo compressivo e
deve essere applicato partendo dalla periferia e muovendosi verso il centro. Le
manovre principali della scuola Leduc sono due: la manovra di richiamo e quella di
riassorbimento. La prima manovra viene applicata sui collettori di evacuazione che si
trovano a valle della zona che deve essere drenata; scopo principale di questa
manovra quello di svuotare i collettori. La seconda manovra viene eseguita sulle
zone infiltrate e ha lo scopo di far penetrare i liquidi nei vasi linfatici superficiali; questi
poi trasportano la linfa in direzione dei collettori; scopo di questa manovra quello di
facilitare la rimozione delle proteine. Nell'esecuzione del linfodrenaggio dovrebbero
essere osservati tre principi basilari.
Il trattamento deve iniziare dalla zona prossimale; questa deve essere infatti
svuotata prima di quella distale per permettere che i liquidi di quest'ultima trovino
posto nel momento in cui fluiranno.

Dopo il trattamento, la cute trattata non deve presentare arrossamenti di alcun


genere.
Il linfodrenaggio non deve essere causa di dolore.
La metodica mista da risultati migliori
Obiettivi
1 effetto anti edema. Riduzione o mantenimento
2 recupero capacit funzionale
3 riacquistare una migliore mobilit articolare
Miglioramento qualit della vita
Accettazione dei pazienti
Compilazione cartella clinica
Anamnesi
Esame clinico
Esame obiettivo
Esame strumentale
Scale di valutazione FIM e CEAP-L
Misurazione degli arti e calcolo del volume
Durata e tempi di applicazione del trattamento
Vodder 60-70 min. Leduc 50-60 min. Mista circa 75 min.
Frequenza quotidiana per 10gg.
Pressoterapia ad aria per 40 min
Pressioni specifiche per ogni pz. con valori 40-60 mmHg.
Un altro studio ha unito nella metodica mista il Combined Physical Therapy (CPT
Fase 1
cura della pelle
drenaggio linfatico manuale
gamma di esercizio di movimento
compressione con bendaggio multi-strato compressivo
Fase 2

cura della pelle


elastocompressione graduale
Esercizio
drenaggio linfatico manuale
se necessario esercizi

di respirazione

e misure dietetiche

lesercizio devessere parte integrante di uno stile di vita sano: esercizi aerobici e
controresistenza sulla parte interessata ,
non esercitare fatica, iniziare con una
bassa intensit, aumentare gradualmente. , migliora la potenza muscolare,
resistenza e tono.
contro potenziali effetti nocivi: intervallo di riposo adeguato tra le serie; Evitare
costante utilizzo di pesi ;
applicazione compressione modificandone la quantit
Lesercizio attivo, ripetitivo, senza resistenza, favorisce il movimento della parte del
corpo coinvolto.
La compressione sul punto estremo dellarto migliora l'efficacia
della pompa muscolare e favorisce il ritorno venoso e linfatico.
Potenziali benefici: riduzione del gonfiore degli arti.
Potenziali rischi: se eseguita in modo improprio pu peggiorare gonfiore degli arti
Stretching
pu minimizzare la formazione di cicatrici e rigidit articolari che possono ridurre
il flusso linfatico
deve essere eseguito lentamente e gradualmente
mastectomia
Per mastectomia si intende la asportazione chirurgica della mammella, momento
essenziale della terapia di gran parte dei tumori maligni che colpiscono quest'organo.
La exeresi (cio l'asportazione) pu essere limitata alle sole strutture mammarie quali
la ghiandola, la cute che la riveste, l'areola ed il capezzolo o allargata anche ai
sottostanti Muscolo grande pettorale e Muscolo piccolo pettorale. Momento conclusivo
della mastectomia l'asportazione delle stazioni linfatiche che drenano la linfa in
direzione del cavo ascellare. Questo intervento conta numerose varianti, pi o meno
demolitive, che vengono eseguite a seconda della gravit della malattia di base. Utile
a definirla la stadiazione, basata sulla classificazione TNM, che contribuisce anche
determinare in percentuale le probabilit di sopravvivenza delle pazienti a 5 e 10 anni
di distanza dall'intervento
La diagnosi precoce
La natura della neoplasia
La condizione psicologica,Il contesto familiare, sociale e naturale

Il tipo di trattamento chirurgico eseguito


Mastectomia radicale (Halsted), compresi i muscoli e i linfonodi ascellari
Mastectomia radicale modificata (Patey/Madden)
Quadrantectomia o Tumorectomia
Fase pre-operatoria
Oltre la valutazione di molti elementi alcuni dei quali potrebbero condizionare
negativamente il processo di recupero/riabilitazione (ad es.: presenza di lesioni della
spalla), in fase preoperatoria possibile iniziare una preparazione al dopo in una
prospettiva il pi possibile positiva, educativa. Far conoscere le fasi di: evoluzione del
processo di guarigione chirurgica, di recupero funzionale di prevenzione delledema
linfatico, addestrare la donna agli esercizi ed attivit, che poi costituiranno il suo
lavoro quotidiano per il suo recupero e la sua riabilitazione
Fasi Post-operatorie
Complicanze: Ematomi Sieromi
Cicatrizzazione e Massaggio
Si pu considerare una cicatrice:
Manipolabile: dopo 24 ore
Solida: dopo 5 giorni (dal 5 giorno pu iniziare la rieducazione)
In Riparazione: fino al 2 mese
Stabile: dopo 6 mesi
Definitiva: dopo 1 anno
Levoluzione della cicatrizzazione va seguita, accompagnata, assistita per tutta la sua
evoluzione per evitare il pi possibile: Briglie cicatriziali Aderenze cicatriziali
Cicatrici ipertrofiche
Massoterapia della cicatrice
Effetti terapeutici
Vasodilatativo (migliora gli scambi nutritivi)
Ammorbidente ed elasticizzante
Preventivo della fibrosi
Liberante le aderenze
Antiedemigeno e drenante
Antalgico

Il massaggio
Pinzamento o scollamento,Impastamento, Stiramento, Vibrazione
Inizia dal 3 giorno, con manovre di mobilizzazione dei tessuti a distanza sui piani
sottostanti. Va eseguita sempre in maniera sterile e con luso dei polpastrelli delle dita
Chinesiterapia precoce
contrazioni anche isometriche di muscoli di emitorace e collo, inspirazione forzata
Si otterrebbero: Aumento del deflusso linfatico, Apertura di shunts collaterali,
Riduzione delle raccolte
La Fase della Rieducazione post-operatoria deve tenere conto di tutti gli aspetti
secondari alle alterazioni di struttura e di funzione, prodotti dallintervento
chirurgico e della loro ricaduta sulla capacit e, successivamente, della
performance della persona.
Problemi del cingolo Scapolo-Omerale
Complicanze

Neurologiche periferiche
Da radioterapia
Da chemioterapia

Dolore
Linfedema
Problematiche Scapolo-Omerali
Molto frequenti (fino al 70%) Dolore e Limitazione funzionale scapoloomerale e scapolo
toracica
Elementi determinanti:
Patologie preesistenti
Alterazioni posturali
Postura Intraoperatoria dellarto
Dolore postoperatorio
Problemi di cicatrizzazione
Linfedema (meno)
Lesioni nervose periferiche
Asportazione e alterazioni dei pettorali
Terapia radiante

Rieducazione precoce progressiva e modulata

Esercizi di articolarit
Estensibilit muscolare
FNMP
EMG BIOFEEDBACK

Terapia fisica:
TENS US LASER MAGNETOTERAPIA !Termoterapia!
Complicanze Neurologiche Periferiche
Localizzazioni :
Plesso brachiale Tronchi N. Toracici anteriori N. Toraco dorsale Toracico lungo Intercosto
brachiale
Sottoscapolare
Tipo di danno:Neuroaprassia (la pi frequente)AxonotmesiNeurotmesi
Linfodrenaggio e Pressoterapia
Tecniche di Linfodrenaggio Manuale
Vodder Leduc (manovre delicate) Asdonk, Fldi, ANDOS (manovre pi energiche)

Pressoterapia Strumentale (Bottero)


Pneumatica uniforme o differenziata o sequenziale
A bassa, media e alta intensit
A pressione di Mercurio (altissima intensit)
Elettrostimolazione Muscolare Drenante (HT)
Linfodrenaggio a US

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