Nella linfocitopoiesi dalla cellula staminale pluripotente si formano i linfoblasti dai quali si formano i linfociti, cellule mobili che possono muoversi nei tessuti connettivi, negli organi e nei tessuti linfoidi e non linfoidi grazie al ricircolo, ovvero usando per il sangue e la linfa per spostarsi nei vari tessuti.
Nel MIDOLLO OSSEO maturano i linfociti B e le cellule NK, mentre i linfociti
T maturano nel TIMO. CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DEI LINFOCITI Dal punto di vista funzionale i linfociti sono suddivisi in: [1] linfociti B (10-15% dei linfociti circolanti) sono responsabili della risposta immunitaria specifica (in particolare la IMMUNITÀ MEDIATA DA ANTICORPI o IMMUNITÀ UMORALE). [2] linfociti T (60-80% dei linfociti circolanti) sono coinvolti nella risposta immunitaria specifica (in particolare la IMMUNITÀ MEDIATA DA CELLULE o IMMUNITÀ CELLULARE). [3] CELLULE NATURAL KILLER (cellule NK) (5-10% dei linfociti circolanti) sono cellule con funzione citotossica aspecifica, in grado di uccidere cellule infettate da virus, batteri e cellule tumorali. I linfociti B e T hanno sulla membrana i RECETTORI PER L’ANTIGENE (= qualunque molecola estranea al nostro organismo capace di indurre una risposta immunitaria). Gli antigeni sono proteine di membrana Questi recettori sono prodotti durante la maturazione dei linfociti negli organi linfoidi primari prima che la cellula incontri l’antigene. I recettori per l’antigene legano in modo specifico l’antigene e attivano la risposta immunitaria specifica. Nei tessuti linfoidi esistono milioni di cloni (cellule identiche tra loro) di linfociti B e T (cloni linfocitari). Tutte le cellule di un dato clone sono identiche tra loro e possiedono recettori capaci di riconoscere un medesimo specifico antigene. I recettori dei linfociti di clone legano in modo SPECIFICO uno determinante antigenico o epitopo (specifica regione dell’antigene) ma non riconoscono altri antigeni. Il legame dell’antigene con i recettori attiva le cellule del clone che proliferano, si differenziano e si attivano. I linfociti B sono responsabili dell’immunità umorale (mediata da anticorpi). Una volta entrati in contatto con un antigene negli ORGANI LINFOIDI SECONDARI si dividono in PLASMACELLULE e in CELLULE B DELLA MEMORIA. I linfociti T sono responsabili dell’immunità mediata da cellule. La risposta immunitaria è indotta da un meccanismo di selezione clonale simile. La differenza è che i linfociti T riconoscono un antigene soltanto quando esso è legato alla superficie di una cellula bersaglio. Le plasmacellule producono e secernono grandi quantità di anticorpi o immunoglobuline, (glicoproteine appartenenti alla classe delle immunoglobuline) che, liberate nei fluidi interstiziali e/o nel circolo sanguigno legano lo specifico antigene che aveva dato inizio al processo di proliferazione e differenziamento del clone di linfociti B stimolato. il riconoscimento antigene/anticorpo è molto specifico, infatti ciascun anticorpo si lega all’antigene corrispondente ma non lega altri antigeni. L’IMMUNITà UMORALE partecipa prevalentemente alla difesa contro le infezioni da batteri, virus e funghi. Le CELLULE B DELLA MEMORIA non partecipano alla risposta immunitaria, ma rimangono nel clone attivato ed hanno il ruolo di mantenere il sistema immunitario informato dell’avvenuta esposizione all’antigene (MEMORIA IMMUNOLOGICA). Grazie alla memoria immunologia, in occasione di successive esposizioni al medesimo antigene, le cellule B della memoria indurranno una risposta immunitaria più veloce e quantitativamente maggiore. I linfociti T sono responsabili dell’IMMUNITÀ MEDIATA DA CELLULE contro cellule infettate da virus, cellule neoplastiche e cellule trapiantate. Nell’immunità mediata da cellule le risposte immunitarie sono indotte da un meccanismo di selezione clonale come nella immunità umorale. La differenza è che i linfociti T riconoscono l’antigene soltanto quando esso è legato alla superficie di CELLULE PRESENTANTI L’ANTIGENE (cellule APC). IL SISTEMA LINFATICO è costituito da 2 sistemi: [1] il SISTEMA CIRCOLATORIO LINFATICO costituito dai vasi linfatici nel quale circola la linfa; [2] il SISTEMA DEGLI ORGANI LINFOIDI (o linfatici) con funzioni difensive: sono organi in cui i linfociti si formano, maturano e) entrano in contatto con gli antigeni. FUNZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO LINFATICO [1] rimozione dei fluidi in eccesso dai tessuti; [2] trasporto di linfociti e monociti (cellule immunitarie); [3] trasporto di cellule APC (cellule presentante l’antigene); [4] assorbimento di acidi grassi e trasporto di grassi e del chilo verso il sistema circolatorio. Il sistema circolatorio linfatico è composto da vasi e capillari linfatici e dotti linfatici. I vasi linfatici costituiscono un complesso sistema di canali che convergono in due grossi DOTTI LINFATICI (o TRONCHI), che sboccano nel letto circolatorio, vicino alle vene giugulari (dotto linfatico destro e dotto toracico). I dotti linfatici hanno struttura simile a quella delle grosse vene e rappresentano i collettori finali del sistema linfatico. I VASI LINFATICI più grandi sono provvisti di VALVOLE UNIDIREZIONALI, che impedendone il reflusso della linfa (simili a quelle delle vene). I capillari linfatici sono formati da cellule endoteliali ma la membrana basale è assente. Sono intercalati tra i capillari sanguigni. Quando il sangue scorre nei capillari sanguigni, una parte del plasma filtra attraverso la parete capillare andando negli interstizi extracellulari. Di questo il 90% è riassorbito all’estremità venosa dei capillari sanguigni ritornando in circolo. Il 10% rimanente non è riassorbita e forma il FLUIDO INTERSTIZIALE. Questo fluido, durante il tragitto verso i capillari linfatici, si arricchisce di prodotti del catabolismo, ormoni, antigeni e si impoverisce di nutrienti formando la LINFA che corrisponde grosso modo al fluido interstiziale. I capillari linfatici hanno l’estremità a fondo cieco con sottili pareti con pori che consentono il passaggio di acqua, soluti, proteine e grosse particelle. Il fluido che viene riassorbito forma la linfa, che poi circola in tutto il sistema linfatico per essere riversata nel sistema circolatorio sanguigno. I linfociti si formano negli ORGANI LINFOIDI PRIMARI o centrali, migrano nei diversi distretti corporei mediante la circolazione (sanguigna e linfatica), possono sostare negli ORGANI LINFOIDI SECONDARI o periferici, ed infine possono extravasare e migrare nel TESSUTO CONNETTIVO. Gli organi linfoidi sono classificati in due tipi: [1] ORGANI LINFOIDI PRIMARI o CENTRALI: ► MIDOLLO OSSEO ROSSO, dove si differenziano i linfociti B e le cellule NK, il quale è anche un organo mieloide, in quanto produce anche gli elementi figurati della linea mieloide ► TIMO, dove si differenziano i linfociti T ► nella vita fetale, anche il fegato e la milza [2] ORGANI LINFOIDI SECONDARI o PERIFERICI: ► LINFONODI ► MILZA (anche organo emocateretico). Fanno parte degli organi linfoidi secondari anche gli aggregati di linfociti privi di capsula e dei connettivi degli organi, il tessuto linfoide associato alle mucose del tratto digerente, respiratorio e urogenitale ► tessuto linfoide associato alle mucose o MALT ► tessuto linfoide associato alla cute.
Negli ORGANI LINFOIDI PRIMARI a partire dalla cellula staminale linfoide, si
ha il differenziamento che porta alla produzione di LINFOCITI VERGINI (o “naive”) maturi IMMUNOCOMPETENTI, cioè in grado di riconoscere antigeni estranei e di distinguere il proprio dal non proprio (i linfociti B e le cellule NK nel midollo osseo ed i linfociti T nel timo) (fase antigene indipendente). La maggior parte dei linfociti muore subito dopo essersi sviluppata all’interno degli organi linfoidi primari. Altri linfociti, una volta ultimato il processo maturativo (acquisizione dell’immunocompetenza), migrano negli ORGANI LINFOIDI SECONDARI dove legano gli antigeni riconosciuti come estranei. I linfociti B e T originano da cellule staminali linfoidi che si trovano nei tessuti emopoietici (midollo osseo nell’adulto). I linfociti B e le cellule NK maturano (acquisiscono l’immunocompetenza) nel midollo osseo. I linfociti T maturano (acquisiscono l’immunocompetenza) nel timo. In seguito, i linfociti vergini maturi B e T, attraverso il torrente circolatorio, migrano verso gli organi linfoidi secondari dove, come linfociti attivati, reagiscono con gli antigeni estranei. Nel timo i linfociti T (o TIMOCITI) prodotti nel midollo osseo si differenziano in linfociti T maturi. Durante la maturazione, i linfociti T diventano capace di distinguere i costituenti propri dell’organismo (“self”) dagli antigeni esogeni (“non- self”) (IMMUNOCOMPETENZA). Nei LOBULI TIMICI si distinguono una zona corticale (periferica) scura e una zona midollare (centrale). Nella ZONA CORTICALE la maggior parte dei timociti è rappresentata da piccoli linfociti T (immaturi), che maturano in grandi linfociti T (maturi), presenti sia nella corticale sia nella midollare. Nella ZONA MIDOLLARE i timociti sono grandi linfociti T (maturi, cioè immunocompetenti). Nella midollare sono anche presenti plasmacellule, mastociti e pochi granulociti basofili ed eosinofili. Nelle zone corticale e midollare sono presenti anche MACROFAGI. INVOLUZIONE TIMICA Il timo si accresce dopo la nascita fino alla pubertà, poi gradualmente si atrofizza (involuzione timica) e il tessuto adiposo sostituisce la maggior parte del tessuto linfoide. Nella midollare si trovano i corpuscoli timici o di Hassall di forma rotondeggiante costituiti da ammassi di cellule epiteliali reticolari, che possono essere anche cheratinizzate. I linfonodi sono piccoli (grandi solo pochi millimetri) organi parenchimatosi non lobari situati lungo il decorso dei vasi linfatici. FUNZIONI DEI LINFONODI [1] agiscono come FILTRI per MATERIALE PARTICOLATO (batteri e pulviscolo di provenienza polmonare) impedendo che raggiungano la circolazione sistemica. Questa funzione è garantita dai numerosi macrofagi (attività fagocitica) contenuti nel parenchima linfonodale [2] nei linfonodi i linfociti interagiscono con gli ANTIGENI e, a partire da un piccolo numero iniziale di linfociti in grado di riconoscere un antigene, viene facilitata la proliferazione dei LINFOCITI ATTIVATI (GRANDI LINFOCITI) e l’amplificazione della risposta immunitaria, formando cloni linfocitari. Il linfonodo è delimitato da una CAPSULA CONNETTIVALE di connettivo fibroso contenente anche fibre elastiche e cellule muscolari lisce. Dalla capsula si dipartono delle TRABECOLE CONNETTIVALI che ripartiscono gli spazi nel linfonodo. Sotto la capsula connettivale si trova uno spazio (seno sottocapsulare o corticale o linfatico) in cui circola la linfa portata dai numerosi VASI LINFATICI AFFERENTI. Una volta filtrata dal parenchima linfonodale, la linfa è convogliata in un UNICO VASO LINFATICO EFFERENTE a livello dell’ilo. Il parenchima linfonodale è composto da zona corticale esterna, zona paracorticale e zona midollare più interna. Nella ZONA CORTICALE si trova il tessuto linfoide organizzato in FOLLICOLI LINFATICI (o noduli linfatici) contenenti linfociti B. Nella ZONA PARACORTICALE è ricca di linfociti T e macrofagi. La ZONA MIDOLLARE è ricca di linfociti B attivati, organizzati in cordoni, plasmacellule, e macrofagi. I linfociti B non attivati o vergini o “naive” (piccoli linfociti) che entrano in un linfonodo attraverso i vasi linfatici afferenti (linfa afferente) sono meno del 10% di tutti i linfociti che entrano nel linfonodo. Il ~90 dei linfociti entra nel linfonodo attraverso i vasi dall’ilo. Se i linfociti B sono attivati proliferano, si ingrandiscono (grandi linfociti) e restano nel linfonodo per un periodo molto lungo come PLASMACELLULE e CELLULE B DELLA MEMORIA. Altre plasmacellule sono rilasciate nella circolazione e giungono alle sedi periferiche (per es., nel tessuto connettivo lasso) dove svolgono la loro attività di difesa. Diversamente, se i piccoli linfociti B non sono attivati, rientrano nella circolazione generale dopo poche ore (in genere 6-18) attraverso il vaso linfatico efferente (linfa efferente). Nei linfonodi sono identificabili follicoli linfonodi a differenti stadi maturativi. I FOLLICOLI LINFATICI PRIMARI hanno colorazione scura omogenea e contengono linfociti B vergini (piccoli linfociti) che non hanno ancora incontrato l’antigene e poche cellule B della memoria. I FOLLICOLI LINFATICI SECONDARI hanno una porzione periferica più scura (corona o mantello) in cui sono presenti linfociti B non attivati (piccoli linfociti) e plasmacellule ed una porzione centrale più chiara, definita centro germinativo o centro di reazione. In quest’ultimo sono presenti linfociti B attivati (grandi linfociti), plasmacellule, cellule B della memoria e macrofagi. La milza è un ORGANO LINFOIDE SECONDARIO ma anche un organo emocateretico, che provvede alla distruzione dei globuli rossi invecchiati o danneggiati. Inoltre, la milza funge da serbatoio di sangue, che rallenta la sua progressione durante il passaggio nella milza stessa. La milza è rivestita da una CAPSULA CONNETTIVALE di connettivo fibroso-elastico che contiene anche contiene cellule muscolari lisce. Dalla capsula si originano brevi TRABECOLE SPLENICHE connettivali che entrano nell’organo senza però suddividere il parenchima splenico in lobi e lobuli. Il parenchima è organizzato in due aree. La POLPA BIANCA (5-20% della milza) è la componente linfoide della milza. Nella polpa bianca si osserva una guaina linfoide periarteriolare che circonda i rami dell’arteria lienale. Nella polpa bianca sono presenti noduli biancastri detti FOLLICOLI LINFATICI LIENALI immersi in una matrice ricca di sangue che costituisce la POLPA ROSSA. Nella POLPA BIANCA sono presenti linfociti T e linfociti B. I linfociti T si dispongono prevalentemente nella guaina linfoide periarteriolare, mentre i linfociti B non stimolati formano i follicoli splenici primari ed i linfociti B attivati costituiscono i follicoli splenici secondari. I follicoli linfatici splenici secondari hanno una zona centrale più chiara (CENTRO GERMINATIVO) in cui è avvenuto il riconoscimento dell’antigene e quindi si trovano linfociti B attivati e plasmacellule, linfociti B della memoria, plasmacellule e macrofagi e una zona periferica più scura (MANTELLO) ricca in linfociti B inattivi. La POLPA ROSSA (80-95% della milza) è formata da cordoni cellulari (cordoni splenici o cordoni di Billroth) e da una rete tridimensionale di CAPILLARI SINUSOIDI o seni venosi, ripieni di sangue, sostenuti da una rete di fibre reticolari. Le cellule della polpa rossa sono linfociti B e T, plasmacellule, eritrociti, granulociti e numerosi MACROFAGI. Nella polpa rossa avviene infatti l’EMOCATERESI. Oltre al tessuto linfoide dei linfonodi e della milza, è presente tessuto linfoide nelle mucose dell’apparato respiratorio, dell’apparato gastrointestinale, e dell’apparato urogenitale. La difesa specifica delle mucose è garantita dal TESSUTO LINFOIDE ASSOCIATO ALLE MUCOSE o MALT che assume la forma di infiltrati diffusi o piccoli noduli e fornisce la difesa immunitaria contro l’invasione di agenti patogeni attraverso la mucosa degli organi cavi. Nell’apparato respiratorio il MALT prende il nome di tessuto linfoide associato al sistema respiratorio o BALT. È localizzato sotto la mucosa della trachea e dei grossi bronchi e provvede alla difesa immunitaria dei polmoni. Nell’APPARATO DIGERENTE il MALT prende il nome di tessuto linfoide associato all’intestino o GALT e protegge le mucose gastrointestinali dagli agenti patogeni. Il GALT comprende: • noduli linfatici della mucosa dell’esofago; • placche di Peyer dell’intestino tenue, • aggregati linfoidi dell’intestino crasso e dell’appendice vermiforme; • tessuto linfoide disperso (o diffuso) nella mucosa dell’intestino tenue e crasso. • tonsille palatine, linguali, faringea (quest’ultima definita anche adenoide);