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in parallelo o in serie
• Finora abbiamo visto solo situazioni in cui è presente un unico
reattore ideale.
• Per i reattori stazionari è possibile disporre due o più reattori in
parallelo o in serie.
• Ci chiediamo se valga la pena operare in questo modo e quale sia la
performance del sistema rispetto ad un singolo reattore.
• Non ha senso invece parlare di reattori in serie/parallelo per l’STR.
• Incominciamo a vedere cosa succede se dispongo i reattori in
parallelo.
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Ingegneria delle Reazioni Chimiche – Prof. Fabrizio Scala
PFR in parallelo
• Supponiamo di disporre due PFR di volume V1 e V2 in parallelo:
• La portata volumetrica Q0 viene ripartita (a nostra discrezione) in due
aliquote Q1 e Q2 (= Q0 – Q1)
• Ovviamente la concentrazione in ingresso CA0 è la stessa per le due
correnti.
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PFR in parallelo
• Si può dimostrare che la performance del sistema è massimizzata se il
grado di conversione in uscita dai due reattori è lo stesso:
XA1 = XA2 = XAf (CA1 = CA2)
• In questo caso le performance dei due PFR sono:
𝑽𝟏 𝑿𝑨𝒇 𝒅𝑿𝑨 𝑽𝟐 𝑿𝑨𝒇 𝒅𝑿𝑨
𝝉𝟏 𝑪𝑨𝟎 𝟎 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝟎
𝑸𝟏 𝒓𝑨 𝑸𝟐 𝒓𝑨
𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝑸𝟏 𝑽𝟏
• Quindi 𝝉𝟏 𝝉𝟐 → →
𝑸𝟏 𝑸𝟐 𝑸𝟐 𝑽𝟐
• Cioè nelle condizioni ottimali le portate volumetriche vanno ripartite
proporzionalmente al volume dei PFR.
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PFR in parallelo
• Vediamo nelle condizioni ottimali qual è la performance dell’intero
sistema:
𝑿𝑨𝒇 𝒅𝑿 𝑿𝑨𝒇 𝒅𝑿
𝑸𝟏 𝑪𝑨𝟎 𝟎 𝑨 𝑸𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝟎 𝑨
𝑽𝒕𝒐𝒕 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝒓𝑨 𝒓𝑨 𝑸𝟏 𝑸𝟐 𝑿𝑨𝒇 𝒅𝑿𝑨
𝝉 𝑪𝑨𝟎 𝟎
𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝒓𝑨
• Il tempo‐spazio complessivo è uguale a quello dei singoli reattori.
• Il parallelo di due PFR in condizioni ottimali è esattamente
equivalente ad un unico PFR con volume pari a V1 + V2
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CSTR in parallelo
• Ripetiamo il ragionamento con i CSTR. Supponiamo di disporre due
CSTR di volume V1 e V2 in parallelo:
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CSTR in parallelo
• Anche in questo caso si può dimostrare che la performance del
sistema è massimizzata se il grado di conversione in uscita dai due
reattori è lo stesso: XA1 = XA2 = XAf (CA1 = CA2)
• Le performance dei due CSTR sono:
𝑽𝟏 𝑿𝑨𝒇 𝑽𝟐 𝑿𝑨𝒇
𝝉𝟏 𝑪𝑨𝟎 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟏 𝒓𝑨𝒇 𝑸𝟐 𝒓𝑨𝒇
𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝑸𝟏 𝑽𝟏
• Quindi 𝝉𝟏 𝝉𝟐 → →
𝑸𝟏 𝑸𝟐 𝑸𝟐 𝑽𝟐
• Cioè anche per i CSTR in parallelo nelle condizioni ottimali le portate
volumetriche vanno ripartite proporzionalmente al volume dei
reattori.
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CSTR in parallelo
• Vediamo nelle condizioni ottimali qual è la performance dell’intero
sistema:
𝑿𝑨𝒇 𝑿𝑨𝒇
𝑸𝟏 𝑪𝑨𝟎 𝑸𝟐 𝑪𝑨𝟎
𝑽𝒕𝒐𝒕 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝒓𝑨𝒇 𝒓𝑨𝒇 𝑸𝟏 𝑸𝟐 𝑿𝑨𝒇
𝝉 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝒓𝑨𝒇
• E quindi (essendo Q1 + Q2 = Q0):
𝑿𝑨𝒇
𝝉 𝑪𝑨𝟎 𝝉𝟏 𝝉𝟐
𝒓𝑨𝒇
• Il tempo‐spazio complessivo è uguale a quello dei singoli reattori.
• Il parallelo di due CSTR in condizioni ottimali è esattamente
equivalente ad un unico CSTR con volume pari a V1 + V2
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Reattori in parallelo
• Il discorso può essere esteso a n PFR o n CSTR in parallelo (n > 2).
• Quindi dal punto di vista delle performance non ha senso mettere più
reattori in parallelo. Non c’è un vantaggio rispetto ad un unico
reattore più grande.
• Ci potrebbe essere invece un vantaggio se si prendono in
considerazione altri aspetti:
1) Diminuzione delle perdite di carico complessive del sistema;
2) Diminuzione della lunghezza dei reattori per i PFR;
3) Aumento della flessibilità dell’impianto: se si ha il malfunzionamento
di un reattore è possibile isolarlo e proseguire l’operazione con gli altri.
• Non ha mai senso mettere in parallelo CSTR e PFR tra loro: si
perderebbero i vantaggi di una tipologia di reattore rispetto all’altra.
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PFR in serie
• È possibile affrontare il problema in due modi diversi:
𝑽𝟏 𝑿𝑨𝟏 𝒅𝑿𝑨
1) Si risolve il primo reattore: 𝝉𝟏 𝑪𝑨𝟎 𝟎
𝑸𝟎 𝒓𝑨
Il secondo reattore viene considerato come un nuovo problema, quindi ci si
riferisce alle condizioni in uscita dal primo reattore come alle condizioni di
riferimento per l’ingresso al secondo reattore.
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PFR in serie
𝑽𝟐 𝑿𝑨𝟐 𝒅𝑿𝑨
Quindi per il secondo reattore: 𝝉𝟐 ′ 𝑪𝑨𝟏 𝟎
𝑸𝟏 𝒓𝑨
Quindi nel secondo reattore entra una corrente già parzialmente
convertita (XA1).
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PFR in serie
• I due approcci sono equivalenti e portano allo stesso risultato.
Conviene però usare il secondo approccio che è più semplice.
• La performance dell’intero sistema è:
𝑿𝑨𝟏 𝑿𝑨𝟐
𝑽𝒕𝒐𝒕 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝒅𝑿𝑨 𝒅𝑿𝑨
𝝉 𝝉𝟏 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝟎 𝒓𝑨 𝑿𝑨𝟏 𝒓𝑨
𝑿𝑨𝟐 𝒅𝑿𝑨
E quindi: 𝝉 𝝉𝟏 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝟎 𝒓𝑨
• Questo calcolo è estendibile a qualunque numero di PFR in serie.
• Quindi n PFR in serie di qualunque volume e disposti in qualunque
ordine sono esattamente equivalenti ad un unico PFR di volume pari
alla somma dei volumi dei PFR.
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PFR in serie
delle performance a mettere più PFR in
serie rispetto ad un unico PFR più grande.
• Il vantaggio potrebbe essere solo quello di
avere un reattore di lunghezza inferiore e
quindi con un minore ingombro.
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CSTR in serie
• Il caso di gran lunga più interessante è quello dei CSTR in serie.
• Supponiamo di disporre di due CSTR di volume V1 e V2 e di disporli in
serie:
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CSTR in serie
• Come per i PFR è possibile affrontare il problema in due modi diversi.
𝑽𝟏 𝑿𝑨𝟏
1) Si risolve il primo reattore: 𝝉𝟏 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟎 𝒓𝑨𝟏
Il secondo reattore viene considerato come un nuovo problema, quindi
ci si riferisce alle condizioni in uscita dal primo reattore come alle
condizioni di riferimento per l’ingresso al secondo reattore.
𝑽𝟐 𝑿𝑨𝟐
Quindi per il secondo reattore: 𝝉𝟐 ′ 𝑪𝑨𝟏
𝑸𝟏 𝒓𝑨𝟐
Dove 𝑋 ′ e 𝑄 𝑄 (1 + 𝑋 )
Attenzione! In questo caso devo ricalcolare il fattore di espansione ‘.
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CSTR in serie
2) È più semplice però per il calcolo del secondo reattore continuare a
riferirsi alle condizioni in ingresso al primo reattore:
𝑽𝟐 𝑿𝑨𝟐 𝑿𝑨𝟏
𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟎 𝒓𝑨𝟐
Quindi nel secondo reattore entra una corrente già parzialmente convertita
(XA1).
• La performance dell’intero sistema è:
𝑽𝒕𝒐𝒕 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝑽𝟏 𝑽𝟐 𝑿𝑨𝟏 𝑿𝑨𝟐 𝑿𝑨𝟏
𝝉 𝝉𝟏 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝑪𝑨𝟎
𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝑸𝟎 𝒓𝑨𝟏 𝒓𝑨𝟐
𝑿𝑨𝟐 𝟏 𝟏
E quindi: 𝝉 𝝉𝟏 𝝉𝟐 𝑪𝑨𝟎 𝑿𝑨𝟏
𝒓𝑨𝟐 𝒓𝑨𝟏 𝒓𝑨𝟐
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CSTR in serie
1/rA
CSTR lavora a XA1 < XA2, cioè a 4
3
CA1 > CA2 e quindi con una velocità 2
di reazione maggiore. 1
0
• Invece il secondo reattore lavora 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
alla stessa velocità di reazione del XA
reattore singolo.
V1 V2
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CSTR in serie
• Il discorso può essere esteso a n CSTR in serie. Più cresce il numero di
CSTR più la performance del sistema migliora. Ad esempio per 5 CSTR
di uguale volume in serie ottengo:
1/rA
• Si può dimostrare che per una serie di
CSTR, per n → ∞ o engo lo stesso
risultato di un PFR dello stesso volume
complessivo.
• Tuttavia più aumenta n più aumentano
i costi del mio impianto.
• Il vantaggio maggiore si ha nel
passaggio n = 1 → 2 → 3 …. Più cresce
n e più il vantaggio diminuisce.
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Ingegneria delle Reazioni Chimiche – Prof. Fabrizio Scala
CSTR in serie
• Ritorniamo al caso di due CSTR di volume diverso in serie.
• È lecito domandarsi quale dei due reattori convenga mettere prima e
quale dopo. Ad es.:
9 9
8 8
7 7
6 6
5 5
1/rA
1/rA
4 4
3 3
2 2
1 1
0 0
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
XA XA
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CSTR in serie
• La risposta alla domanda dipende dalla forma della curva. Per
cinetiche con legge di potenza, si può dimostrare che la combinazione
migliore (cioè quella che dà volume minore a parità di conversione
finale o viceversa conversione maggiore a parità di volume) si ha per:
‐ se l’ordine di reazione n > 1 conviene mettere V1 < V2
‐ se l’ordine di reazione n < 1 conviene mettere V1 > V2
‐ se l’ordine di reazione n = 1 è indifferente la disposizione.
• Le differenze di performance delle diverse combinazioni sono
relativamente piccole.
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CSTR e PFR in serie
• L’ultimo caso di interesse è quello di CSTR e PFR in serie tra loro:
FA1, X1
FA2, X2 FA1 X1 FA2, X2
FA0
X0 V2
FA0, X0
V1
V2
V1
• Quale combinazione è meglio?
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CSTR e PFR in serie
1/rA 1/rA
( )
• Per cinetiche con legge di potenza, si può dimostrare che la
combinazione migliore si ha per:
‐ se l’ordine di reazione n > 1 conviene mettere prima PFR e poi CSTR.
‐ se l’ordine di reazione n < 1 conviene mettere prima CSTR e poi PFR.
‐ se l’ordine di reazione n = 1 è indifferente la disposizione.
• In generale, per le cinetiche di tipo legge di potenza, possiamo dire
che la migliore performance si ottiene sempre con un PFR singolo e la
peggiore performance con un CSTR singolo. Tutte le combinazioni di
CSTR in serie o di CSTR + PFR in serie danno risultati intermedi.
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