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La dittatura nazionalsocialista

Hitler al potere
La crisi economica in Germania

Gli effetti della crisi del ‘29 investirono le strutture sociali ed economiche della Germania. L’abbandono del
piano Young e il fallimento di alcune banche ebbero gravi ripercussioni sul sistema produttivo: il numero di
disoccupati salì rapidamente (deflazione e inflazione). Il malcontento fu sfruttato dal partito
nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi ovvero la formazione politica di estrema destra guidata da Hitler,
il quale accusava i governi sostenuti da socialdemocratici e cattolici di avere adottato politiche rovinose per
l’economia.

non fu soltanto la grande borghesia a sostenere hitler in un primo momento ma anche gli operai
che cercavano la soluzione della crisi in questo nuovo partito chiamato PARTITO
NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI TEDESCHI.

La crisi della Repubblica di Weimar

Si formò nel 1930 un governo di centro destra presieduto da Heinrich Bruning, il maggior esponente del
Zentrum, partito di centro di ispirazione cattolica. Per porre rimedio alle difficoltà economiche Bruning
adottò una politica deflattiva che comportava una riduzione dei salari e degli stipendi. La conseguenza più
grave fu un’estesa disoccupazione che rese drammatiche le condizioni di vita di tanti tedeschi.

Bruning indusse nuove elezioni dove i nazionalsocialisti diventarono il secondo partito del paese dopo i
socialdemocratici. Hitler presentò la propria candidatura ma fu sconfitto da Hidenburg che affidò il governo
a Franz von Papen, cattolico come Bruening ma su posizioni più conservatrici, il quale indusse nuove
elezioni in cui i nazionalsocialisti diventarono il primo partito di Germania.

1930 governo di centro destra di Bruning esponente del partito di centro che per sanare la crisi
mise in moto un piano economico deflativo cioè con sacrifici che si chiedevano al popolo.
Diminuzione dei salari e aumento della disoccupazione.

I nazional socialisti diventarono il secondo partito con più voti.

Hitler presenta poi la sua candidatura alle elezioni.

La polarizzazione della lotta politica

Alle elezioni del 1932 i nazionalsocialisti persero circa 2 milioni di voti così si accentuò la polarizzazione
politica del paese su posizioni estreme.

La grande borghesia aveva sospeso il suo appoggio a Hitler, perché il partito nazionalsocialista, per ottenere
voti operai insisteva su alcuni elementi anticapitalistici presenti nel suo programma del 1920. Le prese di
posizioni anticapitalistiche ebbero in realtà l’effetto di favorire la penetrazione del nazismo fra ceti medi. I
nazionalsocialisti promettevano un maggior prestigio sociale il successo della propaganda verso i ceti medi
portò alla disintegrazione dei partiti di centro. Nonostante gli accenti anticapitalistici sostenuti dall’ala
radicale guidata da Otto Strasser, la NSDAP restava un partito di destra. Alla fine del 1932 industriali,
banchieri e agrari tornarono perciò a dare a Hitler il loro sostegno. Hindenburg rifiutò di affidare il
cancellierato a Hitler, nominando al suo posto Kurt von Schleicher, un generale di carriera.

Alle elezioni del 1932 rimane il partito più forte il partito Nazional socialista che insisteva su aspetti
capitalistici e acquista sempre più prestigio sociale perché hitler era appoggiato anche dai ceti
medi. Cominciarono così a crearsi le squadre d’assalto e si formò un ala radicale guidata da otto
strassel e siamo vicini alla conquista del potere.

Il partito nazionalsocialista al governo

Le pressioni operate da industriali e agrari in favore dei nazionalsocialisti spinsero il governo di Schleicher
alle dimissioni. Hindenburg si convinse a consegnare l’esecutivo nelle mani di Hitler, nominandolo
cancelliere. I comunisti furono accusati dai nazionalsocialisti di essere responsabili di un incendio che aveva
distrutto la sede del Reichstag. In realtà pesante fu il sospetto che esso fosse stato organizzato dagli stessi
nazionalsocialisti per creare un clima di allarme nel paese; questo diede a Hitler il pretesto per attuare una
dura ripressione contro le sinistre. Il governo diede il via a un’ondata di arresti, che coinvolse anche il
comunista bulgaro Georgi Dimitrov, che scelse di difendersi da solo ma che poté procedere al
controinterrogatorio dei massimi esponenti della NSDAP come Joseph Goebbels e Hermann Goring,
riuscendo ad ottenere l’assoluzione.

Il partito ormai era salito in alto e hitler chiedeva al cancellierato e quindi fu nominato von slaiger
che era un generale di carriera e si rendeva conto che sarebbe stato difficile tenere hitler lontano
dal potere finché poi egli si dovette convincere a fare il cancellierato a hitler che divenne
cancelliere nel 1932.

Hitler pensa di fare incendiare il ragstad attribuendo la colpa ai comunisti ma si sapeva che non
erano stati loro.

La nascita del terzo Reich

Le elezioni si tennero il 5 marzo 1933 . Hitler chiese al parlamento l’approvazione di una legge che
conferisce al governo i pieni poteri cioè poteri dittatoriali ed ottenne il sostegno da parte di due terzi dei
deputati, fatta eccezione per i socialdemocratici e comunisti. Il 14 ottobre Hitler sciolse ancora una volta il
Reichstag ed in questo modo finiva la Repubblica di Weimar e si spalancavano le porte alla dittatura
nazionalsocialista: dopo il sacro Romano impero germanico e il secondo Reich di Guglielmo I, Hitler
annunciava la nascita del Terzo Reich. A differenza di Mussolini, Hitler aveva conquistato il potere
attraverso consultazioni elettorali democratiche e, a differenza di Stalin, era salito alla guida di uno dei
paesi europei più avanzati sul piano economico e culturale.

1933= i comunisti vengono arrestati e un certo romingov riuscì a difendersi perché stretto
collaboratore di hitler.
Il 28 febbraio hitler si prende i pieni poteri ma muore il suo nemico e si prende tutta la carica

Così inizia il furer princi cioè la trasformazione della repubblica tedesca in Raid.

Lo smantellamento delle garanzie costituzionali

Hitler liquidò la struttura costituzionale della Repubblica di Weimar. Il processo di centralizzazione del
potere passò anche attraverso lo scioglimento dei sindacati, del partito comunista e di quello
socialdemocratico. All’opera di consolidamento del nuovo regime contribuì l’istituzione di una nuova
efficiente organizzazione riflessiva, infatti fu creata la Gestapo ovvero la polizia segreta di Stato a cui
vennero conferiti ampi poteri. La Gestapo affiancava la propria attività di prevenzione e repressione a
quella svolta dalle milizie del partito, le SA, ovvero squadre d’assalto e le SS, ovvero reparti di difesa,
guidate da Heinrich Himmler.

Hitler si era servito di squadre d’assalto le SA che si erano trasformate in SS.

La soppressione delle opposizioni

Comunisti, socialdemocratici e tutti coloro che manifestarono il loro dissenso furono internati in campi di
concentramento, i lager.

Guidate da Ernest Rohm e dai fratelli Otto e Gregor Strasser, le SA avrebbero voluto far vita a una seconda
ondata rivoluzionaria. Le forze che avevano sostenuto l’ascesa del nazionalsocialismo, chiedevano invece
una ‘normalizzazione’ nelle file del partito e il ripristino dell’ordine sociale. Hitler non esitò a sacrificare le
SA e lo stesso Rohm: nella notte del 30 giugno 1934, la cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”, reparti delle SS
assassinarono Rohm, Gregor Strasser e molti altri dirigenti delle SA.

Arriviamo alla notte dei lunghi coltelli nel 1934 quando otto strassel e ernest rom e i suoi
collaboratori furono uccisi.

Viene nominato il partito unico, un po’ come col fascismo.

Il contributo dell’esercito

La decisione di liquidare lo Stato maggiore delle SA, non tardò a fare i suoi frutti per l’affermazione della
dittatura. Determinante fu l’appoggio fornito dai vertici militari affinché tutti i membri dell’esercito
prestassero giuramento di fedeltà a Hitler. I capi militari cullavano la speranza di attirare Hitler nell’orbita
dell’esercito, innalzando così la Wehrmacht. Nel 1934 un plebiscito ratificò la svolta autoritaria. Il nuovo
Stato ebbe il suo massimo rappresentante nel Fuhrer (capo) e venne governato secondo il Fuhrer-prinzip (il
principio del capo), in base al quale la volontà di Hitler fu elevata a fonte suprema del diritto.

Lui si fa chiamare Furer (come Mussolini duce)

Gli interventi in ambito economico e sociale

Nell’ottobre del 1934 i sindacati vennero sostituiti da un’associazione di carattere corporativo, il Fronte del
lavoro, che riuniva sia i lavoratori sia gli imprenditori. La riorganizzazione sindacale si sviluppò attraverso la
militarizzazione del lavoro imposta sulla base di un rigido principio gerarchico, mentre nelle campagne
veniva riaffermato il potere dei grandi proprietari terrieri (junker) sulle masse contadine. L’abrogazione del
diritto di sciopero e il contenimento dei salari furono compensati da una serie di servizi sociali forniti dallo
Stato, quali l’assistenza medica e l’organizzazione del tempo libero. L’organizzazione sindacale era divisa in
quella giovanile (la Hitlerjugend, cioè la gioventù hitleriana) e quella femminile (la Bund Deutscher Madel,
la Lega delle ragazze tedesche).

Il controllo imposto dal regime sui prezzi e sulle importazioni contribuì alla riduzione dell’inflazione e alla
rivalutazione del marco. L’attenzione è riservata allo sviluppo dell’industria, quella degli armamenti fu
rafforzata dal lancio di un “piano quadriennale”, impostato su carattere rigidamente autarchici e
mercantilistici, al fine di ridurre le importazioni per l’acquisto di quelle materie prime necessarie
all’industria.

APPUNTI

Mussolini cerco di portare avanti una politica revisionista.

Mussolini non essendo contento dei trattati chiede una revisione e così si trascina anche la Germania in un
patto a quattro.

I FONDAMENTI DELL’IDEOLOGIA NAZIONALSOCIALISTA

Il nazionalismo

Nel Mein Kampf Hitler aveva indicato la strada che un capo deve seguire per conquistare e organizzare le
masse. La maggior parte dell’umanità poteva essere forgiata dalla propaganda, il cui ruolo rivestiva
importanza fondamentale nell’attività politica. I principali argomenti utilizzati dalla propaganda hitleriana
furono il nazionalismo, il razzismo e l’anticomunismo. Hitler faceva leva sul sentimento di umiliazione e sul
desiderio di rivincita per porsi l’obiettivo dell’unificazione dell’intera nazione tedesca per cui il suo sangue
non doveva essere contaminato.

Il razzismo

Nel Mein Kampf Hitler faceva risalire l’intossicazione del sangue tedesco alla guerra dei Trent’anni. Lo Stato
doveva preoccuparsi di ristabilire la purezza razziale. I popoli sfruttati erano ‘riserve umane’, in particolare
ricordiamo gli ariani. Di qui emerge l’importanza della conquista e della guerra che consentivano i popoli di
razza superiore di assoggettare quelli di razza inferiore. In Germania si sarebbe affermata una classe di
signori. Al di sotto di essa si sarebbe collocata la “massa degli anonimi” e ancora più in basso la classe delle
“razze straniere assoggettate”, ossia la “classe dei moderni schiavi”.

La politica religiosa e la persecuzione razziale


I rapporti con la Chiesa cattolica

Nonostante alcune prese di posizione neopagane assunte da Hitler nel Mein Kampft non ci fu nessuno
scontro tra il governo e le due chiese tedesche, quella cattolica e quella protestante. Così con il concordato
firmato il 20 luglio 1933 la Chiesa cattolica mirò a conservare queste libertà rinunciando in cambio a
difendere il partito cattolico DI CENTRO del Zentrum. Ciò non indusse Hitler a modificare la sua attività
antireligiosa che, fu condannato da Pio XI con l’enciclica ‘Mit Brennender Sorge’ (con viva preoccupazione).
Pio XI denunciava il mancato rispetto del concordato e condannava coloro che identificavano Dio con
l’universo, ‘materializzando Dio nel mondo e deificando il mondo in Dio’.

Le relazioni con i protestanti

I rapporti che il regime nazionalsocialista stabilì con le confessioni protestanti furono importanti e nel 1933
il pastore protestante Martin Niemöller accolse l’ascesa al potere del nazionalsocialismo. Hitler vuole
imporre come primo vescovo protestante del Reich un suo amico, Ludwig Muller. Nel settembre 1935
intervenne sempre di più nelle vicende interne del protestantesimo. Niemöller si mise a capo della
minoranza e guidò la sua resistenza al nazionalsocialismo.

L’antisemitismo elevato a legge

L’atteggiamento del regime fu diverso nei confronti della religione ebraica. Hitler indicava negli ebrei i
maggiori colpevoli della contaminazione della razza tedesca. Contro gli ebrei furono diretti i primi
provvedimenti del governo nazista in materia razziale. L’antisemitismo di Hitler traeva origine da
motivazioni più vaste. Il Fuhrer da un lato accusava gli ebrei di strangolare gli Stati nazionali attraverso la
pervasiva influenza esercitata nel mondo della finanza internazionale, dall’altro denunciava l’esistenza di un
legame tra ebraismo e il marxismo, indicando il bolscevismo e bolscevichi come risultato di una congiura
ebraica. Con le leggi di Norimberga gli ebrei vennero privati della cittadinanza tedesca e fu loro vietato il
matrimonio. Ebbero più il riconoscimento legale alle comunità israelitica e imposero ai loro appartenenti
l’obbligo di portare una stella gialla sui vestiti.

Una persecuzione minuziosa e capillare

La persecuzione si esercitò in tutti i campi: i tedeschi non poterono avere nomi ebraici. Autori di essa erano
gli uomini delle s.s. ma anche i giudici che applicarono i regolamenti.

Mi ebrei vennero perseguitati con la violenza aperta. Un esempio drammatico è quello della notte tra il
nove e il 10 novembre 1938, quando, migliaia di negozi vennero devastati perché ebrei: la notte dei
cristalli. 36 ebrei persero la vita e oltre 20.000 vennero arrestati. Ordinò un complotto internazionale per
riparare la guerra contro la Germania. La persecuzione può essere attribuita all’odio che il dittatore provava
verso gli ebrei.

Nel Mein Kampf Hitler non voleva solo sbarazzarsi degli ebrei, ma anche sterminarli. L’idea di sterminarli
era nata nel 1941 durante la seconda guerra mondiale.

L'organizzazione del consenso


La macchina propagandistica

I nazionalsocialisti avevano conquistato una base di massa tra i disoccupati e tra i ceti medi. Dopo il 1933
allargarono E consolidarono questa base servendosi della propaganda per la quale istituirono Ministero
apposito guidato da Joseph goebbels , che orientava l'informazione controllando la stampa e la radio. Le
tecniche propagandistiche furono sviluppate Nel corso delle cerimonie pubbliche di Massa. Anche Hitler
ebbe uno spiccato senso della teatralità e così come avveniva per il partito fascista, le grandi adunate del
partito nazionalsocialista erano organizzate come una vera e propria coreografia. In Italia, quelli che vi
Partecipavano sentivano di non essere soli, di far parte di una comunità riunita sotto il segno della svastica.
L'adunata diventava così l'espressione visibile della comunità che, si contrapponeva alla Società
Democratica. Nell'agosto del 1936 Si tenne a Berlino l'undicesima edizione delle Olimpiadi. Si trattava di
una manifestazione Pacifica, anche se miravano a mostrare che la Germania non era più un paese messo in
ginocchio.

Le condizioni di vita

Obiettivo dichiarato della politica economica nazionalsocialista era il miglioramento del tenore di vita della
popolazione e l'eliminazione dei 6 milioni di disoccupati che avevano costituito un gravissimo problema
sociale . Il pieno impiego fu raggiunto, ma le condizioni di vita della maggioranza dei tedeschi peggiorarono.
Ciononostante l'assorbimento della disoccupazione favori al superamento dei drammatici dislivelli sociali
maturati durante la Repubblica di Weimar. Questo intervento favori un livellamento della popolazione e la
diffusione di un sentimento di uguaglianza. Ai lavoratori Hitler non ci stava di promettere un futuro
migliore, simboleggiato soprattutto dall'automobile. Nel 1937 fu fondata la Volkswagen, l'industria
automobilistica di Stato. Hitler avviò la realizzazione di una grande rete autostradale, che occupò uno
spazio rilevante nella politica di intervento dello Stato nell'economia. I maggiori sforzi vennero Tuttavia
impiegati nello sviluppo dell'Industria pesante e degli armamenti. Il benessere promesso non fu raggiunto
mentre il forte sviluppo del settore industriale mise Hitler in grado di avventurarsi in una politica estera
sempre più aggressiva.

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