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L’ASCESA DI HITLER AL POTERE

Mentre gli Stati Uniti si confermavano come nazione leader del mondo democratico, la Germania prese una
strada più autoritaria e razzista. Nel 1929 il crollo della democrazia di Weimar portò all’acutizzarsi della
depressione e all’impennata della disoccupazione e nello stesso anno mori Stresemann (prima cancelliere e
poi ministro degli esteri) il quale creò un'alleanza fra i centristi del Partito cattolico e i socialdemocratici, poi
portò la Germania fuori dalla crisi del 1923 e ebbe nel 1926 il premio Nobel per la pace. Alla sua morte i
nazisti mettevano d'accordo l’élite monarchica (agrari, grande industria, esercito) con lo smarrimento dei
cittadini e ceti medi sedotti dal razzismo e dalla xenofobia. I nazisti disponevano della SA (squadre d'assalto)
guidati da Hitler che faceva propaganda razzista con il libro "la mia lotta". La crisi e la disoccupazione
fornivano ai nazisti la possibilità di rafforzarsi, conquistando il posto di unica forza politica che ristabiliva la
sovranità militare.

Alle elezioni politiche del 1930 i nazisti si piazzarono al secondo posto tra i partiti, superando i comunisti.

Alle elezioni presidenziali del 1932, Hitler si candidò ed ottenne il 37% dei voti. Dall'altra parte c'era il
monarchico Hindenburg. rieletto al ballottaggio grazie ai socialdemocratici. A novembre ci furono le ultime
elezioni che videro come vincitrice la forza nazista con il 33% di voti

Nel 1933 Hitler viene nominato Cancelliere (legalmente


diversamente da Mussolini) con l’incarico di porre fine
alla guerra e formare un governo solido. Venne
organizzata una dittatura. Il palazzo del parlamento a
Berlino fu incendiato e distrutto.
Fu arrestato un olandese del partito comunista e questo
fu un modo per distruggere il PCI: il partito nazista infatti
ne approfittò per scatenare una repressione poliziesca
radicale per emanare leggi eccezionali e limitare la libertà
di stampa e riunione.

Hitler chiese e ottenne dal parlamento il potere di modificare la costituzione.


Nei mesi successivi i partiti furono sciolti e i sindaci andarono sotto il controllo del governo. La Chiesa di
Roma firma un concordato per avere delle concessioni a livello scolastico. Nel 1933 furono ripetute le
elezioni però a lista unica in cui Hitler ottenne il 92% dei voti.

A metà dell’anno giunse anche il momento di una resa dei conti all’interno del movimento nazista. Le SA,
squadre d’assalto naziste, divennero un milizia enorme acquistando forza persino eccessiva all'interno del
regime. Il loro comandante era Ernest Rohm che vagheggiava una secondo rivoluzione che sovvertisse
totalmente le gerarchie e facesse piazza pulita delle vecchie élite. Hitler contava sull’appoggio dei ceti
dirigenti tradizionali, così che il 30 giugno 1934 ci fu un agguato chiamato la notte del lunghi coltelli da
parte degli SS (squadre di protezione di Hitler) in cui furono trucidati Rohm, una settantina di ufficiali del SA
e alcuni capi dell’esercito. Hitler divenne presidente quindi capo delle forze armate oltre che cancelliere.
IL TERZO REICH COME SISTEMA TOTALITARIO COMPIUTO
Il ministero degli interni fu inizialmente controllato da Hermann Goring, il quale utilizza le SA per occupare i
posti chiave della polizia, ma dopo la “notte dei lunghi coltelli” , le forze di polizia passarono al capo delle
SS Himmler.

Quest'ultimo organizzò la polizia segreta di Stato, la Gestapo. Le


SS e la Gestapo furono due bracci perfetti dell'apparato
repressivo totalitario. In Germania l'integrazione fra stato e
partito fu perfetta e non manifestò nessuna forma di
opposizione: all’interno del processo di nazionalizzazione, la
società tedesca venne militarizzata e furono create
organizzazioni, per formare giovani e bambini, come la gioventù
hitleriana.

LA PROPAGANDA
Gobbels, ministro della propaganda e dell'informazione, fu protagonista di un'opera di propaganda tramite
radio, cinema e volantini. Questo metodo veniva utilizzato per imporre al popolo tedesco un modo di
pensare comune: i libri degli autori democratici o ebrei furono distrutti in roghi pubblici, fu bandita l'arte
moderna dai musei perché considerata degenerata.(forte perdita culturale del paese: intellettuali costretti
all’esilio). A Berlino furono organizzate le Olimpiadi del 1936. La produzione cinematografica basata su spot
di eugenetica e sulla necessita di una politica antisemita.
L’ECONOMIA
L'economia tedesca venne pianificata per sanare la miseria delle masse rurali affinché si eliminasse la
disoccupazione grazie alle Industrie belliche. Raddoppiarono i profitti nei settori minerario e chimico. Un
esempio fu quello dell'industria 16 farben con la creazione di gas letali nei campi di sterminio. Schalt,
ministro dell'economia, lanciò il New Deal tedesco: un controllo rigido delle importazioni e un regime che
volle coprire il fabbisogno nazionale con la produzione del paese. Questo però portò solo ad un
peggioramento della situazione dei lavoratori con un ridotto salario e ore di lavoro elevate.

IL TERZO REICH
Da quando il partito nazista fu dichiarato Partito Unico di Stato, partito e stato si identificarono. Il regime
nazista divenne Terzo Reich (Impero) sostenuto da Hitler come “millenario” tanto era convinto che sarebbe
durato per tempi lunghissimi (es. Sacro Romano Impero del 800-1806 e la riunificazione della Germania del
1870). Il nazismo non era una follia momentanea ma si creò invece un progetto a cui Hitler mirava è quello
della distruzione definitiva del capitalismo liberale e della democrazia. I tedeschi credettero al regime,
sperando in una ricostruzione dei valori spirituali distrutti dal materialismo ma non fu cosi.
LE LEGGI RAZZIALI
Fin dall'inizio fu nota l'intenzione del tedeschi di affermare il dominio assoluto della razza ariana, detta
pura nel mondo. Per i nazisti la principale minaccia per l'esistenza stessa della loro razza era costituita dagli
ebrei, che negli anni trenta non erano in molti ma il loro numero era cresciuto dopo la prima guerra
mondiale con l'arrivo di profughi dall'Europa orientale. Erano odiati e svolgevano professioni come dirigenti
del mondo operaio, artisti, intellettuali, banchieri, commercianti. Il germe dell'antisemitismo attecchiva
con facilità nel dramma della crisi generale del sistema capitalista.

Nel 1933 agli ebrei furono preclusi gli impieghi statali e vennero privati della cittadinanza politica, furono
vietati i matrimoni misti e vietate tutte le professioni liberali.

Il peggiore pericolo per il popolo tedesco divenne l’ebraismo comunista. Gli ebrei avevano inventato il
comunismo e tutto il marxismo era definito:

“un materialismo brutale che lotta contro la civiltà occidentale e che nasce dalle parti più scure dell’uomo
nell’interesse del giudaismo occidentale”

Nel 1935 venne riunito a Norimberga il Parlamento in occasione di un congresso del partito e vennero
emanate le prime Leggi antisemite: le leggi di Norimberga per la protezione del sangue e dell'onore
tedesco e per la cittadinanza del Reich.

La svolta avvenne nel novembre del 1938,


quando fu assassinato da un giovane ebreo,
a Parigi, il diplomatico tedesco Ernst von
Rath. Furono molti gli ebrei assassinati, le
sinagoghe distrutte e i negozi saccheggiati,
tanto da chiamare questo evento Notte dei
cristalli. Ci furono varie misure per separare
la comunità ebraica dal resto della società: si
parlò di dissimilazione, ad esempio usando
una stella gialla cucita sugli abiti. Si pensò,
anche, di deportare gli ebrei in campi di
concentramento come a Dachau e
Buchenwald.

Come per gli ebrei, le vittime per la difesa della razza voluta dai nazisti, furono gli zingari, i più indifesi. Si
vuole impedire la procreazione di questi, sterilizzandoli forzatamente. Allo stesso modo la politica
eugenetica, che controlla la riproduzione biologica di una popolazione, investi gli omosessuali, dichiarati
capaci di inquinare la loro razza. La guerra aiuterà a raggiungere la soluzione finale cioè l'eliminazione fisica
dei "malati".

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