Sei sulla pagina 1di 10

# CAPITOLO 1

1.1- le tappe dell’esclusione

Fino all’XI secolo, la tolleranza verso gli ebrei era più o meno di usa. Questo, tuttavia, cambia
con le prime crociate. Il popolo ebraico rappresenta una s da alla “vera fede”. I primissimi ghetti
sono creati nella seconda metà del 1200. Nel XIX secolo le società tradizionali vengono
ristrutturate. In questo contesto, in Germania e Francia, il nazionalismo cieco vede nell’ebreo uno
sradicato che minaccia la stabilità sociale. La natura, non egualitaria e violenta, conosce solo
rapporti di forza. Regnano razzismo e darwinismo sociale. Solo la tradizione e la razza fanno
una nazione, e l’ebreo e’ escluso perché simbolo di ragione ed erranza.

1.2 - Gli ebrei d’Europa tra le due guerre

Alla ne della prima guerra mondiale, gli insediamenti maggiori di ebrei si concentrano in Polonia,
Romania, e unione sovietica. Inizia, nella metà del XIX secolo, un processo di migrazione, in
particolare verso gli Stati Uniti. Davanti alla gioventù ebraica si aprono nuovi orizzonti oltre a
quello delle scuole talmudiche: il sionismo, l’autonomia culturale, il socialismo rivoluzionario,
mentre nel contempo esplode un’e ervescenza culturale in yiddish, in ebraico e nelle varie lingue
nazionali. Generale fermento culturale. Il successo del nazismo in uenza i movimenti antisemiti,
che operano perché gli ebrei vengono privati di diritti civili ; in particolare troviamo dei casi in
Bulgaria, in Romania e in Ungheria. Una forte depressione la troviamo anche all’interno della
Russia; nel corso degli anni 20, viene proibito la pubblicazione di libri in ebraico e scuole
talmudiche sinagoghe vengono chiuse.

1.3 - Ebrei e tedeschi: simbiosi mitica e rigetto reale

In Germania la tradizione di antigiudaismo è antica e violenta, risalente alle prime crociate.


Tuttavia a partire dal XVIII secolo, l’ebraismo tedesco conosce un’ apertura economica, sociale e
intellettuale. Si ha un tentativo da parte degli ebrei tedeschi, attirati dalla modernità politica e
culturale della rivoluzione francese, di simbiosi tra le due tradizioni. Tuttavia l’imperialismo
tedesco e il pangermanesimo sono fondati sulla concezione della nazione molto diversa da quella
che prevale nella Francia repubblicana; la nazione non è un patto concluso tra cittadini liberi
che sanno di essere una comunità di destino, è una emanazione della razza, del sangue e
del suolo, una lotta per la vita che schiaccia più deboli.

# CAPITOLO 2

2.1 - La Germania nazi cata: una nazione asservita

In un paese senza tradizione democratica ed al nazionalismo umiliato, dalla scon tta della guerra,
le classi medie tedesche che hanno di coltà a integrarsi nella Repubblica parlamentare trovano
strutture di accoglienza del nazionalismo di estrema destra, nelle società segrete e nella violenza
dei Frey korps (corpi franchi). E sui fantasmi del tradimento, della vittoria rubata e
dell’accerchiamento mortale che, tra il 1919 e il 1924, prosperano una moltitudine di gruppi
di estrema destra, spesso assassini e praticamente impuniti. Il nazionalismo e l’antisemitismo
riprendono vigore con forza. Appare in questo periodo la gura di Adolf Hitler, capo del partito
nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (tuttavia resterà poco conosciuto no al 1930). Hitler
appro tta del debole consenso democratico che regna in Germania, sfruttando le sue eccezionali
qualità di oratore. Lo stesso nazionalsocialismo che viene promosso dal suo partito è in primo
luogo un razzismo di cui l’antisemitismo è il principio fondamentale. Ma parallelamente è anche
una ideologia antidemocratica, antimarxista, nazionalista e pangermanica. L’antisemitismo
nazista ha anche la funzione di riconciliare una corrente di pensiero conservatore con
l’industria e la tecnologia moderna, promuovendo la città l’industria e il capitalismo,
epurato dagli ebrei. Con la pubblicazione di usione dell’opera mein kampf il tono e il contenuto
del discorso antisemita sono radicalizzati all’interno della nazione tedesca. Il 30 gennaio 1933
Hidenbourg chiama Hitler alla cancelleria ;7 da quel momento il cancelliere otterrà i pieni poteri
per la durata di quattro anni; lo stato di emergenza diverrà quindi la norma. Il partito comunista
fi
fi
fi
ff
ffi
ff
fi
fi
ff
fl
fi
fi
viene bandito, accusato dell’incendio del Reichstag. Sempre durante questo anno viene creata la
Gestapo, la quale opera in uno Stato ormai centralizzato. Il sistema si fonda sul terrore, e ettivo e
minaccioso e, in primo luogo sui campi di concentramento. Fin dal 1933 vengono aperti tre
campi: quello di Dachau eretto a modello, quello di Orianenburg, vicino a Berlino, e quello di
emsland, vicino alla frontiera olandese. La visione del mondo di Adolf Hitler gioca un ruolo chiave
nella de nizione della politica generale del Reich e, a questo riguardo, la questione ebraica e
quella dello spazio vitale hanno un posto centrale.

2.2 - L’esclusione: 1933-1939

Per il nazionalsocialismo, la teoria razziale è il mezzo per trasformare il mondo sociale.


L’antropologia tedesca, costituitasi intorno al 1860, aveva fatto della razza l’elemento
determinante principale del sociale della cultura. Si sviluppa, negli anni 30, il movimento
eugenetico tedesco, il quale al quale viene fornito l’arsenale legislativo di cui abbisogno quando
adotta, nel 1933, una politica di sterilizzazione forzata contro i “malati ereditari” e “ i criminali
recuperabili e pericolosi”. Fino alla guerra la politica del regime mirava soprattutto a escludere e a
mettere fuori legge gli ebrei, senza arrivare tuttavia allo sterminio di massa. La persecuzione
legislativa è contrassegnata da tre tappe ben de nite:

1) nel 1933 viene abrogata l’uguaglianza legale degli ebrei come cittadini.gli ebrei vengono
banditi dalle funzioni pubbliche, dalla vita culturale, e numerose professioni vengono loro
progressivamente interdette. E’ la morte civile.
2) Nel 1935 vengono create e promulgate le leggi di Norimberga, le quali separano sicamente
gli ebrei dagli altri tedeschi. è la morte politica.
3) Nel 1938, in ne, una serie di misure di natura economica completa l’isolamento
l’impoverimento. è la morte economica.

Nel 1941, dopo la cittadinanza e i beni, agli ebrei verrà tolta la vita. In Germania e in Austria gli
ebrei vengono identi cati, classi cati, schedati, messi fuori dalla legge in vigore. Il mondo
occidentale protesta, ma non si muove. Da questo abbandono quasi generale degli ebrei alla loro
sorte. Viene applicata sul larga scala l’espropriazione della comunità ebraica. Si avvia quindi un
processo di arianizzazione forzata. Questa politica si accederà nel 1938 nel contesto della
preparazione alla guerra; il decreto del 1938 impone agli ebrei di dichiarare tutti i loro beni. Un
secolo di integrazione degli ebrei tedeschi e cancellato in sei anni (1933 1939).

L’esclusione politica: le leggi di Norimberga

Nel 1935 a Norimberga, viene promulgato il decreto intitolato “ legge per la protezione del sangue
e dell’onore tedeschi”. Dopo aver de nito l’ebreo attraverso i suoi ascendenti, la legge precisa
che l’ebreo non appartiene alla razza ariana e non può essere cittadino. Le leggi di
Norimberga distinguono la cittadinanza riservata ai soli tedeschi di stirpe, dalla nazionalità
separando così nettamente i cittadini dello Stato (gli ebrei) dai cittadini del Reich (gli altri
tedeschi). Il matrimonio e ogni relazione sessuale tra ebrei e non ebrei sono proibiti: queste
relazioni rientrano nel quadro dei crimini di profanazione razziale.

2.3 - L’abbandono: dalla Conferenza di Evian alla “notte dei cristalli”

La conferenza di Evian: 1938

Il contesto europeo è largamente xenofobo, se non, in certi casi, antisemita. È proprio per
a rontare la questione dei profughi che si riunisce in Francia nel luglio del 1938 a Evian una
conferenza internazionale a cui partecipano 32 Stati. La conferenza porta alla creazione di un
“comitato intergovernativo per i profughi”, con sede a Londra incaricato di una missione
esplorativa presso le autorità tedesche. in mancanza di una volontà di trovare una soluzione
reale, il comunicato nale conclude che nessuno contesta alla Germania la sua sovranità
nei confronti dei suoi connazionali. Diversi Stati chiudono quindi le proprie frontiere.
ff
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
ff
La “notte dei cristalli” in Germania e in Austria

Nel 1938 i consigli di ambasciata tedesco Vom Right viene assassinato a Parigi per mano di un
giovane ebreo polacco rifugiato in Germania. In risposta, il Reich si lancia in una violenta diatriba
antisemita; gli aggressori (agenti provocatori, aiutati dai dirigenti del partito) corrono all’assalto
delle sinagoghe, dei centri comunitari, delle istituzioni ebraiche ancora in vita e anche dei luoghi
privati. Circa un centinaio di ebrei vengono uccisi. 30.000 uomini vengono arrestati e inviati a
Dachau e a Buchenwald: è il primo internamento di massa di ebrei in quanto tali. Per riparare i
danni, la comunità ebraica è condannato a pagare un’ammenda di 1 miliardo di marchi. La “notte
dei cristalli”, come la chiamano nazisti, è stata possibile grazie al silenzio dell’Occidente. La “notte
dei cristalli” ha come conseguenza l’espulsione e l’immigrazione di migliaia di ebrei dalla
Germania tra il 1938 e 1939. Dopo di essa, sotto la spinta del terrore, le partenze si accelerano.

# CAPITOLO 3

3.1 - Le esitazioni

Lo strangolamento programmato nel Reich e in Polonia

Appena comincia la guerra, viene piani cato il razionamento; la fame è organizzata secondo
modalità meticolose. Dal dicembre del 1939, gli ebrei tedeschi sono esclusi dalla distribuzione
speciale di cibo, poi, nel marzo del 1940, viene dato l’ordine di identi carli apponendo una J sulle
carte annotarie. Sempre in questi anni viene imposto un coprifuoco alle 20 e vengono aggiunte
restrizioni agli spostamenti; dal 1942 saranno vietati loro tutti i trasporti pubblici. Dal 1941 il
governo obbliga a tutti gli ebrei che hanno più di sei anni a portare, cucita sul lato sinistro il
vestito, la stella di David, dove spicca in nero su fondo giallo la parola Jude.
Contemporaneamente viene proibito agli ebrei di lasciare il loro comune di residenza. La politica
di esclusione è ancora più brutale in Austria. La Polonia viene invasa dalla Germania nel
settembre del 1939 e poi dall’Urss sempre nello stesso anno e viene divisa in quattro zone: una
parte annessa alla Germania, un’altra e annessa all’unione sovietica, una terza zona è annessa la
Lituania, e la parte residua viene occupata dai tedeschi. Non appena il paese viene occupato, le
condizioni imposte alla popolazione ebraica sono contrassegnate da una violenza inaudita. Le
piccole comunità ebraiche vengono sciolte, i villaggi messi a ferro e fuoco.

Emigrazione e relegazione

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, la questione ebraica prende un’ampiezza
eccezionale. Mentre la guerra con il regno unito si prolunga (1940-1941), le possibilità di
emigrazione di massa diminuiscono; un primo progetto prevede di espellere in massa gli ebrei
dalle regioni Germanofone verso il governatorato Generale (4a regione della Polonia invasa).
Tuttavia questo piano viene scartato.

3.2 - trasferimenti e reclusione: la morte programmata del ghetto

Durante i primi mesi dell’occupazione, la comunità ebraica polacca crede ancora che la bufera
passerà. Tuttavia, dalla ne del 1939, gli ebrei sono riuniti e ammassati in un quartiere delle città
circondato da alte mura è sottoposto il coprifuoco dalle 19 alle 7. U ciosamente il ghetto viene
messo in atto per la “selezione naturale”, per mezzo della fame, la prostrazione e l’epidemia. Il
ghetto di Lots è il primo grande ghetto ad essere creato nel 1940; poi seguito da quelli di
Varsavia, Cracovia, Lublino, Leopoli. I contatti con il mondo esterno sono molto limitati,
mentre all’interno il potere tedesco, rappresentato dalla Gestapo, è onnipresente.

Lodz e Varsavia

A partire dall’ottobre del 1941, il ghetto di Lodz serve da centro di transito per gli ebrei deportati
dal Reich. Il sovra ollamento, la fame e le epidemie provocano e etti scontati un quarto della
popolazione internata (200.000 persone) muore nel ghetto un’altra parte di essa sparisce nella
deportazione dei primi mesi del 1942.a alla ne del 1942 Lodz è diventato per forza di cose il più
ff
fi
fi
fi
ff
ffi
fi
grande ghetto della Polonia. Poi nel 1944 viene liquidato e I sopravvissuti sono deportati ad
Auschwitz. Varsavia, nel 1940 viene divisa in tre quartieri (tedesco, polacco ed ebraico); nello
stesso anno sia la creazione del ghetto. Nonostante l’ammasso di quasi mezzo milione di ebrei la
vita è ancora straordinariamente vivace dal punto di vista sociale. La vita culturale continua.
Tuttavia il gatto morirà lentamente per volontà dei tedeschi e per la passività, se non la complicità,
dei polacchi.

I consigli ebraici

I consigli ebraici vengono istituiti dai tedeschi nel 1939. Essi sono l’intermediario tra le autorità
tedesche e le comunità ebraiche; detto in altre parole, gli ebrei, tramite il consiglio, devono
prendere in mano il loro sterminio, tappa dopo tappa. Il consiglio è nominato sia direttamente
ai tedeschi, sia, nel caso più frequente, organizzato all’interno della comunità dei suoi stessi capi
tradizionali laici e religiosi; tuttavia il consiglio ebraico è messo in trappola. il clima di paura messo
in atto dai tedeschi non può che favorire il clientelismo e la corruzione. Le Elite ebraiche alla ne
sarà nostra minate, ma, no all’ultimo momento, l’apparato di Stato tedesco ha bisogno di
un’organizzazione comunitaria per inquadrare una popolazione destinata nella sua totalità alla
niente amento sico.

3.3 - la svolta dell’estate del 1941: la prima fase del genocidio

La creazione dell’ Einsatzgruppen

Nel 1941 vengono creati quattro reparti d’assalto che hanno l’incarico di sterminare gli ebrei e i
commissari politici comunisti dell’unione sovietica. Questi gruppi vengono denominati
Einsatzgruppen. ora non si tratta più di espulsione nei campi di lavoro; lo sterminio di massa
è programmato con “operazioni mobili di massacro“.

Le “operazioni mobili“ di massacro

In precedenza un gruppo di “lavoratori ebrei” viene importato scavare delle fosse comuni mentre
un cordone di poliziotti si disponeva intorno al quartiere. La maggior parte degli ebrei si recava nel
luogo di raccolta, alcuni si nascondevano, ma se venivano scopati erano fucilati sul posto o
bruciati vivi nelle loro case. Dal punto di raccolta in gruppi da 50 100 persone, le vittime venivano
condotte a poca distanza dal luogo del massacro; la venivano fatti spogliare e poi posizionate
sull’orlo della fossa; in ne venivano fucilate a ondate successive cadendo nelle fosse gli UNI sugli
altri. Ma sacri su grande scala vengono messi in atto anche dall’esercito romeno. Questi
massacri, inoltre, non riguardano solo il territorio sovietico; numerose piccole comunità ebraiche
della Polonia, tra il 1942 e il 1943, vengono annientate in questo modo. I ri uti di obbedire (di
fucilare) sono stati rari ovunque e nella quasi totalità dei casi conosciuti, non sono stati sanzionati.
La aperta “caccia agli ebrei“ continuò no al 1943. Himmler, in una visita a Minsk del 1941, decide
che è necessario rendere il processo di sterminio più rapido, più discreto; nasce così l’idea di
sperimentare i camion a gas già utilizzati per l’assassinio di malati mentali.

3.4 - La decisione del Genocidio?

Mentre hanno luogo questi massacri, la Germania chiude le frontiere del continente e inizia ad
applicare a tutto l’ebraismo europeo la politica di sterminio di massa ( forse dovuto anche ad
un timore da parte di Hitler di un possibile fallimento, a causa dell’impossibilità di conquistare e
scon ggere l’unione sovietica entro i termini prestabiliti). Gli ebrei, in sostanza, “pagano“ il
fallimento della guerra lampo. La trappola si chiude e ettivamente tra il settembre e novembre
del 1941: l’emigrazione degli ebrei è proibito in tutti i paesi europei. È sempre in questo anno che
vengono istituite le prime camere a gas.

3.5 - il modello del massacro di massa: l’aktion T4

Angosciato dalle folle dalle masse, l’eugenismo pensa le classi in termini di razza, fa scivolare il
sociale nel biologico; il razzismo e l’antisemitismo moderno, detto biologico, si articolano in
questa paura del declino e della degenerazione a causa del meticciamento. Ancor prima
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
dell’arrivo dei nazisti al potere, una logica di eliminazione impregna una parte della società
tedesca. A partire dall’agosto del 1939 levatrici, medici e infermieri devono dichiarare i bambini
“anormali”, i quali vengono riunite in speciale i gruppi e uccisi tramite iniezione. L’action T4
prende il via nel 1939 nella Polonia occupata. Inizia così lo sterminio di massa dei malati mentali
nel 1939 in diversi manicomi. Hitler, nello stesso anno, stila l’ordine con cui autorizza a induttori di
accordare “una morte misericordiosa“ agli “incurabili“. Le operazioni vengono camu ate. I
cadaveri vengono bruciati tutti insieme. Tuttavia il segreto di Stato trapela e le proteste si fanno
sentire: nel 1941, Hitler rinunciò programmati quattro perché teme si formi una posizione
pericolosa.tuttavia, no alla ne della guerra, con ancora maggiore discrezione, continuano i
massacri e gli stermini dei malati mentali. L’aktion T4 è la matrice intellettuale tecnica dello
sterminio di massa, E lo sterminio ebraico vi trova la propria origine.

# CAPITOLO 4

4.1 - Uno sterminio di massa piani cato

Organizzare : la conferenza di Wannsee (Berlino), 20 gennaio 1942

Lo sterminio di massa deve essere pensato, organizzato, piani cato. È questo l’oggetto della
“conferenza” di one sì, prevista inizialmente nel Milano 141, ma ritardata a causa dell’entrata in
guerra degli Stati Uniti. La conferenza è organizzata essenzialmente da Heydrich, e riunisce una
quindicina di persone tra le quali Eichmann. Qui vengono discusse le modalità tecniche dello
sterminio: censimenti, arresti, trasferimenti, deportazioni, esecuzioni. Quella che viene
de nita “soluzione nale“, è la fusione di tre tipi di esperienza accumulata n dal 1933:
l’emigrazione forzata dopo l’espropriazione, l’internamento (ovvero il sistema concentrazionario) e
in ne il massacro nei manicomi. La conferenza prevede l’iniziale deportazione di popolazioni, in
vista dello sterminio, nei territori del Reich e del protettorato per poi continuare con il
governatorato Generale, e in ne di passare al setaccio l’Europa dove sta Est. Non viene istituito
alcun organismo supplementare, né stanziato alcun nanziamento speciale: le comunità ebraiche,
taglieggiate depredate, sono le prime nanziatrici dello sterminio.

Piani care: censire, depredare, arrestare

Il processo burocratico di sterminio del popolo ebraico passa attraverso quattro tappe:

1) La designazione delle vittime


2) La con sca dei loro beni
3) La restrizione della loro libertà di movimento
4) La deportazione

In tutti i territori occupati a ovest, non potendo istituire i ghetti come nell’est, i tedeschi ordinano
alle autorità locali il censimento degli ebrei; questo è indispensabile per gli arresti che seguiranno
e per il raggruppamento nei campi di transito in attesa dell’inizio delle deportazioni, nel 1942.
Parallelamente al censimento e alla schedatura, le comunità ebraiche i singoli devono far
registrare loro beni; è la prima cappa della spoliazione. Ben presto le amministrazioni ariane
prendono in mano le imprese degli ebrei.

Deportare

Le deportazioni di massa iniziano nel 1942. La rapidità e la concomitanza sono stupefacenti.


Dall’autunno del 1941 alla primavera del 1945, la Germania organizza quasi 800 convogli
deportati; i prigionieri vengono ammassati in 100, a volte 120, in vagoni merci previsti per 40
uomini al massimo, in uno spazio ermeticamente chiuso, quasi senza aria, senza acqua né
cibo. Questi convogli poi vengono diretti verso i centri di sterminio, anche se una buona
parte dei prigionieri moriva in questi viaggi che potevano durare da due a 12 giorni. S niti,
assetati, terrorizzati, sconcertati di quanto si sta svolgendo davanti loro occhi, i deportati sono
messi nell’incapacità di reagire. All’arrivo la rampa è vuota in meno di un’ora, le famiglie divise, il
mondo normale andato in frantumi. Un gran numero di deportati, allo stremo, sono portati
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
direttamente alle fosse, e li trucidati. Per i “selezionati“ per il lavoro, la prima notte è insonne;
alcuni si suicidano.

4.2 - i centri di sterminio

Chelmno è il primo centro di sterminio; comincia a funzionare l’8 dicembre del 1941, e lo
sterminio avveniva per mezzo di camion a gas: raggruppate dalle regioni vicine gli ebrei
vengono condotti in luoghi relativamente isolati, vengono fatti spogliare, e poi vengono fatti
salire su dei camion dove, appena chiuso le porte, vengono as ssiati con il gas del motore
mentre i camion, perlopiù, restano fermi. Compiuto il massacro, il camion parte per una
foresta vicina dove, davanti a una fossa già preparata, un “gruppo ebraico di lavoro“ apre le
porte, scarica e ammassa i cadaveri. I camion a gas di chelmno sono la prima manifestazione
della volontà di distruzione radicale dell’ebraismo polacco. Successivamente verranno aperti tre
centri di sterminio nel 1942 ( Belzec, Sobibor, Treblinka); in poco più di un anno tra il luglio e
settembre del 1942, saranno uccisi con il gas 1 milione e mezzo di persone. Tra il 1942 e il 1943
circa 600.000 persone vengono assassinate a belzec, la maggior parte provenienti dalla Germania
dal protettorato, dal governatorato Generale. Nel luglio del 1942, il comando tedesco arresta i
membri del consiglio ebraico e informa il suo presidente che tutti gli ebrei saranno deportati
a est, eccetto alcune categorie ben determinate. Le retate e le deportazioni durano sette
settimane al ritmo di quasi 7000 persone al giorno. La popolazione è s nita, denutrita, terrorizzata.
Gli ebrei di Varsavia sono per la maggior parte trucidati a treblinka. il campo presenta delle
piccole strutture in mattoni dove sono installate le camere a gas, mascherate da sale per le
docce. Inizialmente i cadaveri vengono interrati in fosse, poi a partire dalla primavera del 1943,
sono bruciati.

Una volta che i prigionieri vengono condotti all’interno del campo un u ciale delle s.s., che
gli aspetta, pronuncia il discorso rituale che mira a calmare l’angoscia dei prigionieri e ad
abbassare la vigilanza.dopo averle fatte spogliare, le vittime vengono condotte no alla
“corte di deportazione“ a passo di corsa. Donne e vbambini da un lato, gli uomini dall’altro,
le vittime aspettano la loro sorte a volte due o tre giorni. Le donne vengono rasate e
insieme ai bambini, gassate per prime, mentre gli uomini, aspettano. I corpi vengono tirati
fuori dalle camere a gas per essere gettati nelle fosse adattati ebrei, incaricati anche di
recuperare I denti d’oro e di pulire le camere a gas. Una volta ripuliti, i vagoni ripartono per
Varsavia.a partire dalla primavera del 1943 le fosse vengono riaperte, i corpi bruciati e le ossa
frantumate no a far sparire ogni traccia. Gli abiti vengono smistati insieme agli altri beni rubati;
vengono distrutte anche tutte le carte d’identità. In poco più di un anno e mezzo quasi 1 milione
di persone vengono assassinati a treblinka. Alla ne del 1943, di fronte all’avanzata sovietica, le
installazioni vengono distrutte.

Auschwitz-Birkenau

Creato nel 1940 per decisione di Himmler, situato nell’alta slesia polacca, si estende per una vasta
area di circa 40 km². I primi prigionieri ad arrivarvi sono sovietici. Nel luglio del 1942, in occasione
della sua seconda visita al campo Himmler decide di fare di Auschwitz-Birkenau il più grande e
importante centro di sterminio degli ebrei dell’Europa occidentale. Si ha una volontà di
industrializzare lo sterminio di massa: viene comandata la costruzione di “unità
combinate“ comprendenti l’anticamera (stanza dove le vittime dovevano spogliarsi), camera gas e
forno destinato a incenerire i cadaveri. Il gas utilizzato per uccidere è lo Zyklon B. Il 25% dei
deportati talvolta molti meno, sono inviati “al lavoro“; questi vengono rasati e tatuati con un
numero di matricola.gli altri sono destinati alla morte immediata. La costruzione dei forni crematori
fu decisa nel luglio del 1942. Dopo la selezione e l’eventuale uccisione, i beni rubati vengono
divisi, puliti e spediti in Germania. L’oro è fuso e va ad alimentare il tesoro tedesco. Nel 1944,
Auschwitz, formato da tre nuclei concentrazionari, è un campo “misto“, ossia campo di
concentramento e campo di sterminio. Gli ebrei selezionati per il lavoro sono disumanizzati,
torturati con la fame, la sete, lo s nimento, le bastonate; si hanno anche delle selezioni periodiche
che decidono l’invio la camera gas. I prigionieri vengono anche sottomessi a esperimenti medici
sulla razza, sui gemelli, sulla tubercolosi e il tifo, subiscono la vivisezione e sperimentano sul loro
corpo il progetto igienista di sterilizzazione di massa. In conseguenza della situazione militare, nel
1944 viene ordinato lo smantellamento delle installazioni dello sterminio di massa; su più di
fi
fi
fi
fi
fi
ffi
fi
1.300.000 persone arrivata da Auschwitz più di 1.100.000 sono morte, sterminate tra il 1942 e il
1944.

4.3 - far sparire le tracce

In un primo tempo i cadaveri venivano interrati nelle fossi comuni. Il timore della loro scoperta
aumenta via via che la Germania si allontana dalla prospettiva di una vittoria rapida.Himmler nel
42 ordina di riaprire le fosse comuni dei massacri del 1941 e 1942, tirare fuori i cadaveri, bruciarli
e farne sparire le tracce. Nel 1942, i corpi ammassati nelle fosse di sobibor e belzec sono tirati
fuori, bruciati. Nel 1943 è la volta di Chelmno e treblinka. Ad Auschwitz i corpi prima della
costruzione del crematorio, venivano bruciati all’aperto.

La soluzione nale della questione ebraica e, di per sé un segreto di Stato sin dall’inizio. Il
linguaggio utilizzato dei burocrati è camu ato. Questo linguaggio mascherato ha una doppia
funzione: una esterna (impedire la di usione di un segreto di Stato) e una interna (l’auto
protezione psicologica dei carne ci). I forzati ebrei, riaprendo le fosse, non hanno il diritto di
dire le parole “cadaveri“ o “vittime“. Devono parlare di “stracci“, di “marionette“, di “pezzi di
legno“. All’avvicinarsi delle truppe sovietiche, i tedeschi evacuano in tutta fretta i principali campi
di concentramento. Già dalla metà del 1944 era iniziata la distruzione di documenti. Il 17 gennaio
1945, ad Auschwitz ha luogo l’ultimo appello. Tra il 18 19 gennaio 60.000 prigionieri devono
lasciare il campo con un tempo glaciale, a piedi. Verso la ne del mese le s.s. fanno sparire gran
parte delle tracce dei crimini. I forni crematori vengono fatti saltare. Nel pomeriggio del 27 gennaio
le unità sovietiche entrano ad a suites dove trovano 7000 detenuti in Stato miserevole. Gli altri
sono stati costretti a una marcia spaventosa nel freddo nel terrore.gli ultimi giorni di guerra, il
Reich si accanisce: bisogna che gli alleati non si impadroniscono delle tracce ancora vivere il
crimine di massa.Le liberazioni sono caotiche, disordinate. I decessi sono ancora molto numerosi,
soprattutto dovuta alle condizioni dei campi e alla debolezza di gran parte dei sopravvissuti.

# CAPITOLO 5

5.1 - Il silenzio del mondo: chi sapeva cosa?

La morte programmata di un popolo intero è una nozione è quasi impossibile da concepire.


L’enormità del crimine lascia perplesso più di uno, esitante e oscillante tra il dubbio e lo
smarrimento, e in ne dallo smarrimento alla certezza. Era necessario del tempo per concepire il
genocidio. Gli inglesi, intercettando decriptando i telegrammi tedeschi, sanno molto presto con
cosa hanno a che fare. Ma trattengono in proprio possesso quelle informazioni fondamentali,
anteriori di un anno almeno al “telegramma Riegner”.

Nel mondo ebraico

A est, alla ne del 1941, le informazioni arrivano da ogni parte, e ancora più a partire da dicembre
dello stesso anno.ma informazioni di questo tipo prendono la forma di una diceria e hanno
di coltà di venire a conoscenza. La Germania, inoltre, cerca di confondere le piste. Nel 1942, le
comunità ebraiche polacche conoscono il destino deciso per loro i tedeschi; nello stesso anno gli
appelli di aiuto delle comunità ebraiche dall’est si moltiplicano e arrivano ai responsabili del
congresso ebraico mondiale in Svizzera. Il documento fondamentale dell’informazione di usa è il
telegramma che Gerhardt riegner, rappresentante del congresso mondiale in Svizzera, invia
nell’agosto del 1942 al foreign O ce a Londra e al consolato americano a Ginevra. Lui stesso è
stato informato (indirettamente) da un industriale tedesco che la “soluzione nale” procede a
pieno ritmo da un angolo all’altro dell’Europa. Malgrado la sua precisione, il telegramma è già in
ritardo sulla realtà: la conferenza di Wannsee a cui si fa allusione ha avuto luogo sette mesi
prima ; il massacro con i camion a gas è iniziato da già otto mesi. Tuttavia, il messaggio di Rainer
suscita riserve se non ostilità da parte degli alleati e anche dall’ambiente ebraico. Il dipartimento di
Stato americano quali ca il messaggio come “diceria delirante“ e decide di non trasmetterlo al
presidente del congresso mondiale ebraico a Washington, il quale sarà poi formato da un
deputato britannico. durante l’estate del 1942, i giornali ebraici della Palestina pubblicano le
notizie del massacro (e non ancora del genocidio) ma come notizia principale, principalmente
ffi
fi
fi
fi
fi
ffi
fi
ff
ff
fi
fi
ff
perché dubitano della loro fondatezza. Il 16 novembre 1942, a seguito di un accordo tra la Gran
Bretagna e la Germania, 70 ebrei palestinesi rientrano dalla Polonia dov’erano rimasti bloccati. La
loro testimonianza menziona il campo di Auschwitz e conferma il telegramma di Riegner.

Gli alleati

Alla ne del 1942, le informazioni convergono sia presso gli alleati, sia verso i paesi neutrali.
Tuttavia, man mano che la gravità della situazione è conosciuta, l’informazione viene bloccata in
alto loco. Il governo americano dispone di una conoscenza perfetta del genocidio e di Auschwitz
in particolare, ma ri uta di intraprendere qualsiasi azione concreta al ne di ostacolare la
“soluzione nale“, come ad esempio il bombardamento più volte evocato delle linee ferroviarie
che portarono ad Auschwitz. Dopo la guerra, per giusti care le loro decisioni, parleranno di una
mancanza di informazioni sull’esatta ampiezza degli avvenimenti. I diplomatici anglosassoni
tentano di arrestare le informazioni perché vogliono mantenere chiuse le frontiere dei loro paesi e
dei territori che controllano. Almeno due riprese gli inglesi si ri utano di prestare aiuto. Aldilà dei
motivi politici già evocati, è la mancanza di empatia prevalere. In ultima analisi ne Londra e
Washington desiderano o rire asilo e perseguitati sia nel regno unito sia in Palestina sia dagli Stati
Uniti. La vera natura di quanto sta avvenendo è di cile da cogliere e da comprendere, ma ha un
ruolo importante anche indi erenza. L’antisovietici, tra gli alleati, sono i principali testimoni oculari
della catastrofe ebraica. Il governo, tuttavia, mantiene il silenzio che romperà una sola e unica
volta nel 1942 ; ma è vero che in quel caso si trattava perlopiù di seguire l’iniziativa degli alleati.

...e la Germania?

Lo sterminio di massa è stato annunciato dagli stessi dirigenti tedeschi. Esso non è concepibile
senza la partecipazione di una parte importante della società civile: fabbriche civili costruiscono le
camere a gas, altre fabbricano alcuni dei forni crematori, altri ancora mettono. I camion destinati
alla cassazione. Le banche bloccano i conti degli ebrei i civili si impossessano delle loro aziende,
degli appartamenti, dei mobili.loro rubato alle vittimeViene infuso in lingotti appartenenti ormai al
Reich. Il crimine non è commesso da un gruppetto di sadici.è un “crimine di impiegati,” e di
uomini normali, civili e militari mescolati. Lo sterminio non è un’appendice del mondo
ordinario, lo compenetrano gli interstizi più banali della vita quotidiana.

5.2 - i tentativi di salvataggio

I tentativi dello yishuv

Un primo tentativo sia alla ne del 1942 quando si tenta un negoziato per salvare gli ebrei romeni;
l’o erta è trasmessa all’agenzia ebraica Istanbul che la fa arrivare agli alleati tuttavia sia un ri uto
da parte degli inglesi e tedeschi. Nello stesso periodo si organizza il “piano Europa“ per salvare gli
ebrei dalla Slovacchia in cambio di denaro. I negoziati tuttavia verranno poi interrotti dai tedeschi.
Lo yishuv tenta così qualche azione di salvataggio ma rapidamente si rende conto della propria
fragilità e della mancanza di autonomia.

I tentativi degli anglosassoni

Per gli inglesi americani lo sforzo per il salvataggio sarebbe consistito soprattutto nel modi care le
procedure di migrazione e di facilitazione della concessione dei visti; questa cosa, tuttavia, non
venne mai davvero attuata, se non con ilcontagocce e in proporzioni in me. La stessa opinione
pubblica americana, anche durante gli anni della guerra, resta ostile alle proposte di
accoglimento.Anche da parte inglese dice la stessa regola di chiusura. Tuttavia qualche negoziato
segreto, relativo alla sorte degli ebrei, viene avviato tra gli anglosassoni e tedeschi, ma falliscono
tutti.

Le rivelazioni sul genocidio divulgate dalla stampa alla ne del 42 suscitano nell’opinione pubblica
un movimento di simpatia per le vittime che spinge i responsabili ad agire; Londra e Washington
nel 1943 convocano alle Bermuda una conferenza internazionale “sui profughi”. La direttiva,
tuttavia, è quella di non accordare un’attenzione particolare agli ebrei. La conferenza a tre
obiettivi:
ff
fi
fi
fi
ff
fi
ff
ffi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
1) spingere i paesi neutrali ad accogliere più profughi
2) Cercare dei luoghi d’asilo temporanei
3) Riunire il comitato intergovernativo scaturito dalla conferenza di Vienna nel 1938.
La stampa da poca rilevanza questa conferenza che tuttavia raggiunge il suo obiettivo, ovvero far
scendere la pressione scaturita dall’emozione senza tuttavia aprire le frontiere. In poche parole, il
popolo ebraico viene abbandonato a se stesso. Il vero ostacolo al salvataggio di ebrei non è
né tecnico né teologico, ma dipende essenzialmente dall’assenza di una volontà manifesta
di salvarli.

5.3 - resistere?

Una domanda che spesso ricorre e quella in cui ci si chiede come sia stato possibile permettere
tutto questo; perché il nemico ha avuto partita facile? Si dimentica spesso l’estrema rapidità
del processo il genocidio. Alla ne di marzo del 1942 circa tre quarti delle future vittime sono
ancora in vita; tuttavia nel febbraio del 1943 la proporzione ribaltata: il 75% delle vittime è stato
assassinato. Anche se nel 1942 l’essenziale della soluzione nale può essere conosciuto, la
mente ri uta questa promessa di morte. La violenza inaudita praticato dai tedeschi
nell’Europa orientale spiega in parte la paura di attivare un processo di resistenza.
L’angoscia di morte serializza e chiudono in se stessi. G in ne per capire l’antifona della
“passività“, è necessario anche misurare il livello di abbandono in cui sono lasciato le comunità
ebraiche. E si hanno tuttavia alcuni casi di organizzazione (in particolare al ghetto di Varsavia)
quando non c’è più possibilità di speranza. A questo proposito alcune rivolte avverranno anche
all’interno degli stessi campi, con scarsi risultati. Nel 1942 era nata l’organizzazione ebraica di
combattimento, sempre all’interno del ghetto di Varsavia, la quale aveva posto in raschi una prima
azione di resistenza ; tuttavia questa resistenza, seppur eroica chiusa verrà annientata in poco
tempo. In un contesto di volontà di sterminio totale della popolazione ebraica tentare di
sopravvivere (in primo luogo con la fuga) fu la forma iniziale della resistenza ebraica alla volontà
tedesca.

# CAPITOLO 6

6.1 - La scoperta del genocidio

Nella primavera del 1945 la scoperta dei campi occidentali impedisce la presa di coscienza della
“soluzione nale“. Le immagini di Buchenwald e Dachau riassumono allora la politica omicida del
Reich. La memoria che si impone si aggancia all’inizio a una realtà sica: i sopravvissuti ebrei
sono meno numerosi degli altri.l’occultazione del genocidio e la di coltà di coglierne la portata
attraverso la tragedia della deportazione non dipende solo dalla mancanza di immagini e dalla
lontananza geogra ca; dipende anche dalla mancanza di punti di riferimento intellettuale che
avrebbero permesso di discostarsi da una storia conosciuta, quella dei massacri delle popolazioni
civili, per percepire una realtà nuova, ovvero quella del centro Cirio e del crimine contro l’umanità.

6.2 - la distruzione del mondo

La maggioranza dei 6 milioni di ebrei sterminati erano originari della Polonia e dell’unione
sovietica, ossia circa due terzi dell’ebraismo europeo. La struttura demogra ca del mondo
ebraico nasce alterata per molte generazioni e l’equilibrio tra le sue diverse componenti è
sconvolto.

I sopravvissuti

Per i superstiti, tornati sui luoghi dove la loro vita normale era stata brutalmente distrutta, resta
solo da leggere negli occhi degli altri ciò che avevano passato, e devono continuare a vivere dopo
aver subito la volontà sistematica di sterminio, devono a rontare il senso di colpa del
“sopravvissuto“ ;“perché io?“. Nel maggio del 1945, in Europa ci sono 14 milioni di persone
sfollate, di cui parecchie centinaia di migliaia sono ebrei. Molti di loro tuttavia partiranno di nuovo
verso ovest in gran parte verso la Germania e l’Austria dove raggiungeranno i campi profughi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
ffi
fi
fi
organizzati dagli americani.questi campi alimentano l’esodo: vengono organizzate delle nire di
passaggio verso la Palestina.a in totale, di 250.000 ebrei presenti nei campi profughi una parte
sarebbe andata in Israele, un’altra parte negli Stati Uniti, in Canada, Il restante negli altri paesi. Il
Regno Unito mantiene invece nei confronti dei rifugiati ebrei la stessa politica discriminatoria
prevalse durante la guerra.

6.3 - I processi

I crimini commessi prima e durante la seconda guerra mondiale portano in primo piano la
questione dell’individuo come soggetto di diritto delle nazioni. Le convenzioni di Ginevra del 1864
e del 1906 pongono le basi di un diritto umanitario. Durante il con itto, e immediatamente dopo,
si fa strada l’idea di un crimine di “lesa umanità“ al di là delle frontiere e delle nazioni. Nel 1942 in
accordo con il governo americano, gli inglesi creano una commissione di inchiesta sui crimini di
guerra. I sovietici si uniscono immediatamente e nominano per la prima volta dei responsabili
tedeschi. Il concetto di “crimini contro l’umanità“ (ma volta nel 1945, quando i rappresentanti dei
quattro grandi si riuniscono a Londra per lavorare un documento preparatorio promosso
dall’America. Nello stesso anno verrà istituito il tribunale militare internazionale. Su questa base si
aprirà il 20 novembre 1945 il processo di Norimberga, destinato a giudicare i principali
responsabili nazisti.nel corso dei 10 mesi delle udienze, nessuno dei 21 imputati si dichiara
colpevole a questo proposito. Tra i vari processi, quello ai medici nazisti (46-47) Organizzato da
un tribunale militare americano, è uno dei più importanti. I tre crimini fondamentali della Germania
nazista vi si uniscono:

1) lo sterminio biologico della razza ebraica


2) L’eutanasia dei malati mentali
3) La manipolazione dei corpi in cadaveri viventi nei campi di concentramento.

Nel 1948 alla vigilia dell’adozione del testo della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo,
l’assemblea Generale dell’ONU approva all’una limita la convenzione per la prevenzione e la
repressione del crimine di genocidio. Tuttavia nel corso di altri 12 processi svoltisi di fronte ai
tribunali militari Inter-alleati, la clemenza prevale migliaia di responsabili del genocidio riescono a
nascondersi e altri a lasciare l’Europa. Vengono aiutati da organizzazioni segrete di ex nazisti. La
giustizia tedesca seguirà più o meno il corso del tribunale militare internazionale, portando quindi
a una de nazi cazione incompiuta. E nella maggior parte dei casi, le pene carcerarie non arrivano
nemmeno all’ergastolo, anzi, spesso sono diminuite nel corso degli anni. Adolf Hitman, primo
responsabile dell’attuazione della soluzione nale in Europa, entra in clandestinità al momento
della disfatta tedesca. Verrà poi rapito e portato in Israele da agenti del Mossad, che iniziano un
processo a Gerusalemme nel 1961. Egli sarà poi giustiziato un anno dopo. Il processo segna una
tappe importante nella costruzione della memoria collettiva della Shoah.

6.4 - comprendere?

In un caso come quello del genocidio ebraico e necessario a rontare contemporaneamente le


domande relative alla modernità tecnica e burocratica propria della società di massa e quelle
relative a quella parte dell’uomo situata ai con ni della ragione in cui si è deciso e realizzata al
istruzione di un intero popolo. È un compito di cile scrivere una storia in cui i testimoni per
de nizione sono i sopravvissuti. Nessuno può raccontare l’orrore dei camion a gas o delle camere
a gas, perché nessuno è sfuggita quella morte.

Il crimine contro l’umanità non è né l’assassinio né il numero delle vittime.come pure Auschwitz
non è il luogo in cui si in igge la morte, ma il luogo dell’assassinio di uomini che, privati del loro
status di persona umana, sono distrutti come sono eliminati il bestiame, il fango, la spazzatura. La
Shoah frantuma le categorie tradizionali dell’intendimento politico e interroga i fondamenti
culturali dell’Occidente. Essa ci fa interrogare sul potere dello Stato. La modernità (la rivoluzione
industriale) che coniuga surrealismo, gregarismo e amministrazione quotidiana, ha facilitato
l’esecuzione del crimine da parte di uomini normali.

Gli stermini non sono nuovi nella storia ma no alla Shoah, tutti avevano, anche, una logica
utilitaria. Questo non si applica al genocidio ebraico. I il popolo ebraico devi vivere con il ricordo
di una condanna morte collettiva pronunciata contro di lui da uno Stato moderno.
fi
fi
fl
fi
fi
fi
ffi
ff
fl
fi

Potrebbero piacerti anche