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Con questo termine sono comprese numerose condizioni patologiche caratterizzate da una riduzione nel
sangue di emoglobina, associata ad una contemporanea riduzione di globuli rossi.
I sintomi generali che conseguono alle anemie sono essenzialmente riconducibili all’ipossia, cioè allo
scarso apporto di ossigeno ai tessuti.
- Anemia post-emorragica acuta: La perdita di 1/3 della massa sanguigna ( 5 litri) può provocare
la morte, mentre la perdita di 2/3 è meglio sopportabile quando avviene lentamente, almeno nel
corso di una giornata. Le cause che determinano l’emorragia acuta sono:
a) Rottura di uno o più vasi arteriosi di grosso o medio calibro.
b) Patologie del sistema dell’emostasi.
- Anemia post-emorragica cronica: Quando l’eccessiva perdita di sangue è causata da emorragie di
modesta entità ma perseveranti nel tempo (ulcera gastrica, emorroidi) o nelle
donne( mestruazioni molto abbondanti). L’anemia insorge dopo un certo lasso di tempo
dall’inizio del sanguinamento. A differenza dell’emorragia acuta, in questi casi la volemia ( ossia
il volume totale del sangue) non viene modificata.
Anemia perniciosa.
Dovuta a carenza di vitamina B-12, provocata dalle seguenti cause:
- Mancata o ridotta assunzione alimentare( dieta vegetariana).
- Alterazioni dell’assorbimento intestinale (conseguente a gastrite autoimmune).
Anemie da alterata maturazione delle cellule emopoietiche (cellule che danno origine a tutte le cellule del
sangue).
Le anemie ipocromiche o iposideremiche (definite anche ferroprive o sideroprive) sono provocate dalla
carenza di ferro e costituiscono una patologia molto diffusa nei paesi in via di sviluppo.
La sideremia (concentrazione del ferro nel siero) è generalmente bassa nei pazienti con un basso
contenuto emoglobinico.
Le principali cause di questa anemia sono:
In caso di scarso apporto alimentare di ferro, l’organismo utilizza dapprima le sue riserve di ferro.
Le anemie sideroblastiche
Le anemie sideroblastiche si manifestano quando il ferro presente nell’organismo non viene utilizzato e si
accumula in granuli disposti ad anello attorno al nucleo di una certa quota di eritroblasti, formando
strutture cellulari dette appunto eritroblasti ad anello o sideroblasti.
In breve, nelle emoglobinopatie l’alterazione delle catene è di tipo qualitativo, mentrre nelle talassemie
di tipo quantitativo.
La vita media dei globuli rossi,che è di 120 giorni, si riduce quando durante la loro permanenza nel
sangue periferico vanno con facilità incontro ad emolisi, cioè rottura della loro plasma membrana con
liberazione dell’HB. Questo evento si verifica in una serie di difetti ereditari da mutazioni di geni.
L e cause più frequenti di iperemolisi eritrocita ria sono:
Policitemie
L’aumento del numero di globuli rossi nel sangue va sotto il termine di policitemia, una condizione
patologica di cui si conoscono una forma primarie e una forma secondaria. La primaria , detta
policitemia rubra o morbo di Vaquez, è una malattia caratterizzata dall’aumento nel sangue periferico
del numero di globuli rossi e quindi dell’HB, determinando un aumento della viscosità del sangue.
La secondaria porta a varie forme di ipossia(condizione patologica determinata da una carenza
di ossigeno nell'intero organismo (ipossia generalizzata) o in una sua regione (ipossia tissutale).