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Si supponga di avere due recipienti posti ad una temperatura, sotto una campana di vetro. Uno di essi ha
un liquido puro, l’altro una soluzione che ha lo stesso liquido come solventi. Il volume del liquido puro
diminuisce e quello della soluzione aumenta. Questo è dovuto al fatto che una certa quantità del liquido
puro si trasferisce nel liquido contenente la soluzione poiché la tensione di vapore del liquido puro è
maggiore della tensione di vapore del liquido nella soluzione. La presenza del soluto fa abbassare la
tensione di vapore. Se si considera una soluzione ideale, quindi con il deltaH=0 formata da un solvente A e
o o o o
un soluto B si ha la legge di Raoult: p= p A ⋅ X A + p B ⋅ X B . p è la pressione di vapore, p A e p B sono
rispettivamente la tensione di vapore di solvente e soluto e le X sono le loro frazioni molari. Nel caso di
soluti non volatili come la maggior parte dei solidi poB è trascurabile rispetto a poA , quindi la relazione
o
diventa p= p A ⋅ X A . X A + X B=1
APPUNTI GIORGIA
Venivano riempiti di gas rarefatti dei tubi di vetro e all’interno veniva fatta avvenire una scarica elettrica, si
generavano quindi dei RAGGI CATODICI emessi dal polo negativo verso quello positivo, si viene quindi a
creare un fascio di elettroni
Secondo Thomson i raggi erano carichi negativamente ed erano indipendenti dalla natura del gas.
Determinò anche il rapporto tra carica e massa dell’elettrone sottoponendo i raggi ad un campo magnetico
ed a uno elettrico contemporaneamente.
Milkian, invece, trovò la carica e potè, quindi, calcolare la massa dell’elettrone. In una camera vengono
nebulizzate delle goccioline d’olio che cadono su due piastre metalliche e tramite un microscopio studiò il
loro moto di caduta, se l’aria tra le due piastre era ionizzata, gli elettroni venivano catturati dalle gocce.
Misurando la velocità delle gocce si può calcolare la massa e la carica dell’elettrone.
Successivamente Thomson avanzò delle ipotesi sulla costituzione dell’atomo: una sfera uniforme di protoni
con gli elettroni distribuiti come granelli di pepe.
Rutherford indirizzò un fascio di particelle su una sottile lamina d’oro. La maggior parte delle particelle
manteneva la traiettoria originale, mentre alcune venivano deflesse.
Il comportamento chimico di un elemento è determinato dal numero atomico; ci sono elementi con stesso
Z e diverso A, sono detti isotopi.
Spettrometro di massa
Un filamento riscaldato emette elettroni, quindi si ha la ionizzazione dell’elemento. Gli ioni positivo
vengono accelerati e poi deflessi, abbiamo un moto circolare. In base a dove colpiscono la lastra si capisce
la massa, perché la defelzione dipende da questa.
Radiazione elettromagnetica
Le grandezze che caratterizzano un’onda elettromagnetica sono la lunghezza d’onda, la frequenza e
l’ampiezza. L’insieme delle radiazioni elettromagnetiche con diversa lunghezza d’onda costituisce lo spettro
elettromagnetico.
Spettri atomici
Quando una sostanza viene eccitata emette radiazioni che vengono deviate attraverso un prisma in
maniera differente a seconda della loro lunghezza d’onda. Raccogliendo le radiazioni che escono si ottiene
uno spettro di emissione. Se invece una sostanza viene fatta attraversare da un fascio di luce bianca, parte
delle radiazioni viene assorbita, abbiamo così uno spettro di assorbimento.
Un corpo nero è un corpo in grado di assorbire tutte le radiazioni elettromagnetiche. Se un corpo nero
viene riscaldato emette delle radiazioni che son il risultato delle vibrazioni del corpo caldo; Planck ipotizzò
che l’energia di un oscuratore può assumere solo valori discreti, multipli di un quantum.
L’effetto fotoelettrico
È l’emissione di elettroni da parte degli atomi di un metallo colpito da radiazioni luminose. Il catodo
metallico viene colpito da una radiazione, applicando una differenza di potenziale tra anodo e catodo il
galvanometro permette di osservare un passaggio di corrente, se la radiazione monocromatica è maggiore
del valore minimo di soglia, che dipende dal metallo del catodo, allora passa corrente. L’intensità della
corrente aumenta al crescere dell’intensità della radiazione fino alla saturazione, cioè quando tutti gli
elettroni emessi raggiungono l’anodo. La corrente di annulla per una differenza di potenziale negativa. Gli
elettroni sono fotoemessi quando ricevono l’energia minima per essere “strappati” dalla superficie del
metallo.
Nel 1913 propose un modello che permise di ricavare i dati spettrali dell’atomo di idrogeno.
Numero quantico “n” (numero quantico principale)Per il raggio dell’orbita più bassa l’energia, detta stato
fondamentale ottenne il valore di 85pm. Per Sommerfeld l’elettrone descrive orbite ellittiche di cui il nucleo
è un fuoco.
Numero quantico “l” (numero quantico angolare)può assumere valori tra 0 e n-1
Numero quantico “m” (numero quantico magnetico)può assumere valori tra -l e l. Quando l’atomo
percorre la sua orbita attorno al nucleo genera un campo magnetico
Numero atomico ”ms” (numero quantico magnetico di spin)può assumere valori tra -½ e ½.
Dualismo onda-particella
L. de Broglie ipotizzò che le particelle potessero avere un comportamento dualistico, quindi a qualunque
particella caratterizzata da una determinata quantità di moto può essere assegnata una lunghezza d’onda
ben definita.
Principio di indeterminazione
Heisenberg dimostrò che non è possibile determinare con sufficiente precisione contemporaneamente sia
la posizione che la velocità della particella.
Equazione di Schrodinger