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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Geografia (disambigua).

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Planisfero fisico-politico.

La geografia (dal latino geographia, a sua volta dal greco antico: γῆ, «terra» e γραφία,
«descrizione, scrittura») è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la
rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione
e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo
tra loro, ne modificano continuamente l'aspetto.
La geografia è molto più che la cartografia, cioè lo studio delle carte geografiche, o
la topografia. Rispetto ad esse, infatti, la geografia aggiunge l'indagine della dinamica e
delle cause della posizione della Terra nello spazio, dei fenomeni che avvengono su di
essa e delle sue caratteristiche.
StoriaModifica

La mappa del mondo di Eratostene.

Tra i popoli dell'area mediterranea, i primi geografi sono stati gli Antichi Egizi,[1] a cui si
aggiungono, in zone non mediterranee, le geografie Babilonesi[2] e
dell'India.[3] Dai Grecideriva il nome in uso in Occidente. Eratostene(al quale si deve
anche l'introduzione del nome) introdusse l'uso delle coordinate sferiche
(latitudine e longitudine) per individuare le località geografiche. Importanti progressi
furono poi compiuti da Ipparco di Nicea, che in particolare introdusse l'uso di metodi
astronomici per il calcolo delle longitudini.
Il primo geografo romano di cui abbiamo notizie fu Pomponio Mela che scrisse il breve
trattato Chorogràphia; poi il greco Strabone(vissuto fra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.),
compose un'imponente Storia (pervenutaci solo in pochi frammenti) ed una non meno
importante e completa Geografia, che invece ci è giunta in buone condizioni. L'opera di
Strabone è tuttavia qualitativa e non usa le tecniche di geografia matematica che erano
state introdotte da Eratostene e Ipparco.

Ritratto di Tolomeo.

Un ritratto di Alexander von Humboldt.

Lo studio della geografia matematica fu ripreso nel II secolo d.C. da Marino di Tiro e,
soprattutto, da Claudio Tolomeo, la cui Geografia non solo riporta le coordinate
sferiche di 8000 diverse località, ma espone anche i metodi di proiezione usati nella
cartografia.
Nel Medioevo anche i geografi Arabi crearono opere di estrema qualità, come per
esempio il "Libro del Re Ruggero", di Idrisi (del XII secolo), e altri autori ancora come Ibn
Battuta e Ibn Khaldun.
Con le grandi esplorazioni terrestri dirette in Asia (Il Milione di Marco Polo, nel XIII
secolo, ne è un esempio affascinante) e quelle marittime, o ancora verso l'Asia o verso
le Americhe, l'uomo "riscoprì" la passione per la geografia, e il bisogno di uno studio più
accurato. Nella seconda metà del XV secolola riscoperta in Europa dell'opera geografica
di Tolomeo fu essenziale per la rinascita della cartografia. Sono infatti di quell'epoca i
primi atlanti europei ottenuti con l'uso dei metodi della cartografia matematica. Al XVII
secolorisalgono i tentativi di Varenio di sistemare la scienza geografica.
Nel Settecento si cominciò a intendere come scopo principale della geografia la raccolta
di dati sulle caratteristiche fisiche, sociali, economiche, storiche di ogni paese.
Nell'Ottocento nacque la cosiddetta geografia moderna, per merito (soprattutto)
dei tedeschiAlexander von Humboldt (che ne fondò l'indirizzo naturalistico) e Carl
Ritter (che ne fondò l'indirizzo antropico-storico): con il passare del tempo questi due
indirizzi si fusero poi in uno solo. Presto divenne una disciplina universitaria, a
cominciare da Parigie Berlino.
Negli ultimi due secoli, la quantità di conoscenze e il numero di strumenti disponibili
sono aumentati molto. Ci sono forti legami tra la geografia e le scienze
di geologia e botanica, come anche economia, sociologia e demografia. Nel XX secolo, in
occidente, la disciplina geografica venne esaminata in quattro diverse fasi: determinismo
geografico, geografia regionale, rivoluzione quantitativa e geografia critica.
La "rivoluzione quantitativa" della geografia si diffonde a partire dagli anni Sessanta,
grazie anche allo sviluppo delle tecniche statistiche e matematiche. Questa "rivoluzione"
porta a un rinnovamento della geografia, infatti si inserisce il termine di "nuova
geografia" poiché si spera di racchiudere ogni fatto e avvenimento geografico entro una
misurazione espressa quantitativamente e perciò la possibilità di capire (attraverso
algoritmi matematici e strumentazioni computerizzate), le relazioni tra fenomeni molto
diversi che l'osservazione di una singola persona o studioso non avrebbe potuto indicare
con perfetta precisione.Questa nuova concezione della geografia, nella seconda metà
degli anni Settanta viene quasi rigettata perché si sostiene che i dati raccolti non sono
sempre affidabili e questo può portare a conclusioni contrastanti.[senza fonte]
Descrizione
Branche della geografia
Termini utilizzati in geografia fisica
I continenti
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Ultima modifica 9 ore fa di Parma1983

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 Geologia
scienza che studia la Terra e i processi che la plasmano e la cambiano
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