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LA PARABOLA

DEL BUON SAMARITANO

Un giorno si avvicinò a Gesù un maestro della legge per fargli una domanda e
metterlo in difficoltà.
- Maestro - disse - cosa devo fare per essere sicuro di avere la vita eterna?
Allora Gesù raccontò questa parabola.

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Un uomo della Giudea dovette un giorno partire per un lungo viaggio.


Da Gerusalemme doveva recarsi a Gerico per concludere un affare.
Preparò con cura tutto il necessario - bisaccia per le provviste, sacca con
l'acqua, borsa col denaro, mercanzie varie - e partì.
Il giudeo camminò per ore sotto un sole cocente e non vedeva l'ora di arrivare.
La strada serpeggiava tra le rocce di una gola.
Ma ecco che, all'improvviso, nei pressi di una boscaglia, un urlo tremendo
risuonò nel silenzio.
Due briganti armati di bastone lo assalirono, lo picchiarono, lo spogliarono di
tutto e lo lasciarono più morto che vivo sulla strada.

I ladri si allontanarono in tutta fretta mentre il poveretto, con il corpo pieno di


lividi e dolorante, chiedeva disperatamente aiuto.
Sicuramente sarebbe morto in poche ore. Solo il passaggio di qualcuno per
quella strada lo avrebbe salvato!
Il tempo trascorreva lentamente quando, all’improvviso, gli parve di udire dei
rumori.
Era un sacerdote del tempio, uno di quelli che passano gran parte della
giornata a pregare in quel luogo sacro.
Chi meglio di lui lo avrebbe potuto aiutare?

E invece... il sacerdote passò in fretta, indifferente ai lamenti del poveretto.


Aveva troppo da fare per perdere tempo!
Intanto le ore passavano e il poveretto si sentiva sempre più debole.
In che cosa sperare ancora?
Ma ecco per fortuna arrivare un levita, responsabile dell'apertura e chiusura
delle porte del grande tempio di Gerusalemme. Sicuramente quest'uomo si
sarebbe fermato! Non poteva far finta di niente!
E invece... nemmeno lui ebbe il coraggio di fermarsi a soccorrere il ferito.
Aveva appuntamenti importanti e continuò il suo viaggio senza batter ciglio.

Sotto i raggi del sole cocente, senza più alcuna speranza, tormentato dalla
sete, il giudeo si accasciò.
Non aveva più voce per chiedere soccorso!
Ma ecco all'improvviso per la terza volta sentì dei passi e qualcuno che si
avvicinava.
Un altro uomo, che fortuna! - pensò!
Ma era un samaritano, da sempre un nemico dei giudei. Come poteva fermarsi
a soccorrerlo?
E invece...

Il samaritano , senza pensarci un momento si precipitò a soccorrerlo.


Scese dal suo asino, prese in fretta del vino per disinfettare le molte ferite ed
olio per calmarne il bruciore; gli sollevò il capo e gli dette da bere; lo fasciò e lo
caricò sul suo asino.
Il samaritano lo sorresse e lo aiutò a salire sull'asino, perché doveva portarlo al
più presto ad una vicina locanda. Lì ci sarebbero state le cure necessarie per
salvarlo.

Il samaritano affidò all'oste della locanda il povero ferito, raccomandandogli di


curarlo al meglio, senza badare a spese.
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Finito il racconto, Gesù chiese al maestro della legge: chi secondo te si è


comportato da prossimo per l'uomo ferito?
Il sacerdote che aveva troppo da fare per perdere tempo per lui? Il levita che
aveva appuntamenti importanti da sbrigare? O il samaritano da sempre nemico
dei giudei?
Il maestro della legge rispose:
- Sicuramente l'ultimo, il samaritano!
Gesù continuò:
- Allora vai e fai anche tu lo stesso.

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