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IL PIGRO, IL SAGGIO E IL LUPO

C’era una volta un uomo così pigro che sua moglie doveva
ogni giorno tirarlo giù dal letto per spingerlo a fare qualcosa, e
neanche così riusciva a spronarlo.
Ogni sera si coricavano senza che l’uomo avesse fatto
assolutamente nulla nella sua giornata, mentre la moglie non si
fermava un attimo e lo rimproverava per la sua pigrizia.
“Non mi rimproverare”, diceva lui alla moglie. “Vedrai come
un giorno diventeremo molto ricchi e non dovrai lavorare né
lamentarti di nulla.”
“E puoi spiegarmi come pensi che diventeremo ricchi se passi
tutto il giorno a prendere il sole?”, rispose la donna. “Non lo so”,
disse l’uomo pigro, “ma dall’altra parte della montagna vive un
uomo saggio che dicono abbia una risposta a tutte le domande.
“Prometto che domani farò uno sforzo e andrò a chiedergli cosa
devo fare per uscire dalla pigrizia e dalla miseria”.
La mattina seguente, all’alba, dopo che la moglie lo spinse
fuori dal letto, l’uomo pigro mantenne la promessa e partì alla
ricerca del saggio della montagna. Aveva camminato per un giorno
intero quando si imbatté in un lupo molto magro e molto affamato.
“Dove vai, brav’uomo?”, chiese il lupo. “Vado a visitare un
saggio che mi dirà cosa devo fare per non essere più povero”,
rispose il pigro. “Per favore”, disse il lupo, “chiedegli cosa devo
fare per poter saziare la mia fame, perché mangio e mangio, ma
non è mai abbastanza.” Il pigro promise di farlo e continuò il suo
cammino.
Dopo un altro giorno di duro cammino su terreno roccioso,
vide un albero di mele lungo il sentiero che stava percorrendo.
“Dove vai, buon uomo?”, chiese l’albero. “Vado a incontrare un
saggio che mi insegnerà come curare i miei dolori”, disse il pigro.
“Per favore”, disse l’albero, “chiedigli anche qual è la cura per i
miei: da anni non do frutti e in piena primavera le mie foglie si
seccano all’improvviso come arruginite.” Il pigro promise di farlo
e continuò il suo cammino.
Dopo un altro giorno di marcia, arrivò ad un lago che si
trovava sul suo percorso. In quel lago, un pesce enorme iniziò a
nuotare accanto a lui, chiedendogli: “Dove vai, uomo?” “Vado alla
capanna di un saggio che mi insegnerà come risolvere il mio
problema”, rispose il pigro. “Per favore”, disse il pesce, “chiedigli
come posso risolvere il mio: da anni non godo del cibo perché ho
qualcosa come un tumore che mi blocca la gola.” Il pigro promise
di farlo e continuò il suo cammino.
Il giorno seguente, verso il tramonto, finalmente vide il
saggio anziano seduto placidamente su una roccia, contemplando
il tramonto. Impressionato dall’aspetto venerabile dell’anziano, il
pigro si avvicinò con rispetto e spiegò al saggio il motivo del suo
viaggio. “Venerabile anziano, cosa devo fare per sfuggire alla
miseria?”, chiese. “Deve solo chiedermi questo?”, chiese il saggio.
Il pigro spiegò al saggio anche le richieste del lupo, dell’albero e
del pesce.
Il saggio rispose: “Il pesce ha una grande piedra preziosa
bloccata nella sua gola. Quando qualcuno gliela toglierà, finirà il
suo malessere. Nelle radici di quell’albero c’è sotterrato un baule
pieno di pietre preziose; quando qualcuno scaverà quella terra per
tirarlo fuori, l’albero rinascerà con nuove foglie e frutti. E per
quanto riguarda il lupo, per saziarsi deve divorare il primo
fannullone che incontra.”
“E io, maestro, che devo fare per sconfiggere la povertà?”,
chiese il pigro. “Tu devi solo tornare indietro lungo la strada che ti
ha portato fin qui e tornare a casa”, disse il saggio, senza distogliere
lo sguardo dall’ultimo raggio di sole.” In quel momento, il sole
scomparve sull’orizzonte, l’anziano si alzò in piedi, raccolse la sua
lunga tunica e camminò maestosamente verso la sua capanna.
Ispirato da tale previsione, il pigro non pensò ad altro che a
tornare immediatamente lungo lo stesso percorso. Passando
accanto al lago, il grande pesce si affaciò chiedendogli cosa avesse
detto il saggio sul suo problema. “Ti curerai dal tuo male appena
qualcuno ti toglierà quella piedra preziosa che hai in gola”, gridò il
pigro senza fermarsi.
Il grande pesce lo implorò di togliergliela, ma l’uomo non si
fermò. Così il pesce gridò: “Pensa che, se lo farai, io guarirò e tu
potrai tenerti la pietra preziosa e diventare ricco!” “Uff! Toglierti
la pietra dalla gola, in mezzo a quell’acqua fredda!” disse il pigro.
“Il saggio mi ha detto che non mi sarei devuto sforzare per essere
ricco! E che mi sarebbe bastato tornare a casa lungo la stessa strada
senza fare niente, e questo è ciò che farò.”
Così il pigro continuò il suo cammino e, alla fine, tornò ad
incontrare il melo che chiese: “Che ha detto il saggio?” “Ha detto
che le tue foglie si rigenereranno e i tuoi frutti matureranno, quando
qualcuno toglierà dalla terra il baule di monete d’oro incastrato tra
le tue radici”, disse il pigro senza fermarsi. “E cosa aspetti?” gridò
il melo. “Scava la terra e trova il tesoro! Io rinascerò e tu sarai un
uomo ricco!”, disse ancora il melo. Il pigro rispose: “Scavare ora?
Che stanchezza! Il saggio ha detto che non avrei dovuto fare niente
per essere ricco, e che mi sarebbe bastato tornare a casa lungo la
stessa strada senza fare niente, e questo è ciò che farò.”
Così il pigro continuò il suo cammino e, alla fine, incontrò
nuovamente anche il lupo, più magro e più affamato di quando
l’aveva visto per la prima volta. “Raccontami, hai incontrato il
saggio?”, chiese il lupo. Il pigro raccontò al lupo del suo incontro
con l’anziano e dei saggi consigli dati al pesce e all’albero di mele.
“Accipicchia! Allora dovrai fare molta attenzione! Potresti
essere assalito da qualque ladro, ora che sei diventato ricco!”, disse
il lupo. E con un’aria dubitativa continuò: “Capisco che hai potuto
nascondere la pietra preziosa che hai tolto dalla gola al pesce, però
dov’è il baule con le monete d’oro che hai scavato dalle radici
dell’albero?” “Ma quale pietra preziosa e quali monete?”, sbadigliò
il pigro, “il saggio ha detto che non avrei dovuto fare niente per
essere ricco, e che mi sarebbe bastato tornare a casa lungo la stessa
strada. Quindi, perché avrei dovuto raffreddarmi nell’acqua fredda
del lago o rompermi la schiena scavando la terra?”
Stava per andarsene, quando il lupo lo fermò. “Aspetta,
aspetta! Hai chiesto all’anziano cosa dovrei fare con il mio
problema?” “Sì”, disse l’uomo. “Il saggio mi ha detto che per
saziare la tua fame devi gettarti sul primo fannullone che incontri
sulla tua strada.” “Davvero? Stupendo! In effetti, questo anziano è
un uomo molto saggio!”, disse il lupo mentre si gettava
golosamente sul pigro e se lo divorava per intero. E così,
raccontano i saggi, è come finiscono i pigri e i fannulloni.

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