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LA STRATEGIA COMMERCIALE
Vantaggi:
Svantaggi:
LA STRATEGIA PRODUTTIVA
Una IM per aprire nuovi impianti e svolgere le proprie attivit in un paese estero deve
effettuare investimenti internazionali. Tali investimenti vengono rilevati sia nel paese
dorigine che in quello di destinazione come Investimenti Diretti Esteri.
Gli IDE pertanto sono: in entrata (inward FDI) quando sono effettuati nel paese che
effettua la rilevazione; in uscita (outward FDI) quando sono realizzati allestero dal
paese che effettua la rilevazione
INVESTIMENTI DI PORTAFOGLIO
LE MODALIT DI ENTRATA
Tuttavia altri settori quali quello delle infrastrutture hanno cominciato ad attrarre
quote crescenti a partire dagli anni 90. Ad esempio, il valore delle M&As
internazionali nei settori dellelettricit, del gas e dellacqua cresciuto da $63
miliardi nel 2006 a $130 miliardi nel 2007. Il fenomeno riguarda anche i PVS
TIPOLOGIE DI IDE
-Efficiency seeking IDE motivato dalla ricerca di una maggiore efficienza (minori
costi di produzione).
Le imprese per svolgere alcune fasi del processo produttivo ricorrono ad altre
imprese localizzate in paesi diversi da quello nazionale. Queste ultime possono essere
di propriet della impresa che esternalizza (frammenta, delocalizza) le singole fasi,
Offshoring, oppure essere legati alla prima impresa da rapporti di natura contrattuale,
Outsourcing internazionale.
OUTSOURCING INTERNAZIONALE
Outsourcing o esternalizzazione allestero: unimpresa firma un contratto con
unimpresa indipendente del paese estero per la realizzazione di parti specifiche del
processo produttivo sfruttando cos il vantaggio di costo.
ACCORDI PATRIMONIALI
Joint venture: accordo che prevede che due imprese, di nazionalit diversa,
costituiscano in uno dei paesi nei quali sono localizzate o in un terzo paese una
nuova impresa indipendente, partecipando congiuntamente al capitale (di solito pari
al 50 per cento), alle responsabilit operative, ai rischi ed ai rendimenti finanziari.
Svantaggi:
Vantaggi:
-Limpresa licenziante non deve sostenere i costi e i rischi connessi allo sfruttamento
commerciale della sua propriet intellettuale in un paese estero. Es.: conviene quando
limpresa non ha capitale sufficiente allo sviluppo del prodotto in un mercato estero.
Svantaggi:
-Limpresa licenziante rischia di perdere la propriet della fonte del suo vantaggio
competitivo
Alla luce di ci, alcuni autori (Dunning, 1995) hanno parlato dellavvento di un
nuovo paradigma del capitalismo: dallet del capitalismo basato sulle gerarchie si
passa allet del capitalismo basato sulle alleanze. In questa nuova fase, da un lato, la
cooperazione e la competizione diventano sempre pi delle modalit complementari
per la creazione e lallocazione delle risorse, dallaltro, limpresa rappresenta
lorganizzatore di uninsieme di attivit, alcune delle quali generate internamente ed
altre alle quali accede attraverso altre imprese.
LE ALLEANZE STRATEGICHE
Le alleanze strategiche sono degli accordi di collaborazione tra imprese che sono
concorrenti potenziali e/o attuali. Esempi sono:
-joint ventures
-accordi contrattuali
Vantaggi:
-Permettono alle imprese di condividere i costi fissi (e gli associati rischi) legati allo
sviluppo di prodotti e/o di processi nuovi
-preferenze omogenee
LA TEORIA TRADIZIONALE
La teoria tradizionale del commercio (Ricardo e H-O): considera i paesi come unit
di analisi. Le imprese non esistono. Enfatizza il concetto di vantaggio comparato
come base del commercio internazionale. Le determinanti del commercio sono le
differenze tra paesi: di tecnologia (Ricardo); nelle dotazioni dei fattori produttivi
(lavoro, capitale, terra, etc.).
LA TEORIA VANTAGGIO ASSOLUTO
I due beni sono prodotti con funzioni di produzione che presentano una diversa
intensit fattoriale e che siano identiche nei due paesi. In particolare, assumiamo che
il bene X (grano) sia labour-intensive ed il bene Y (auto) sia capital- intensive. Si
assume che lintensit fattoriale di un determinato bene non si modifica al variare del
prezzo dei fattori produttivi (ipotesi della cd. irreversibilit delle intensit fattoriali).
MODELLO DI HECKSCHER-OLHIN
Il teorema del pareggiamento dei prezzi dei fattori in presenza di fattori produttivi
omogenei, il commercio internazionale porta alleguaglianza delle remunerazioni, sia
in termini relativi che assoluti dei fattori produttivi. In altri termini, il commercio
internazionale far in modo che sia il salario che il rendimento del capitale siano gli
stessi in tutti i paesi che partecipano allo scambio.
1.la conoscenza delle opportunit estere deriva dalla conoscenza del mercato interno
(opportunit estere sono successive)
2. il nuovo prodotto (innovazione) introdotto per risolvere un problema percepito
sul mercato nazionale
3. se il mercato iniziale fosse quello estero, difficolt nel reperire informazioni
necessarie alladattamento del nuovo prodotto (barriera informativa)
LEARNING-BY-EXPORTING :
Per la teoria neo-classica del commercio in presenza di libero scambio di beni non vi
sono incentivi che giustificano il movimento dei fattori produttivi. Partendo della
teoria neoclassica del commercio, Mundell (1957) spiega la nascita delle imprese
multinazionali eliminando una delle ipotesi di base del modello, cio quella
dellimmobilit internazionale dei fattori della produzione. Conseguenze : gli Ide
sono assimilati ai movimenti di capitale e il determinante degli IDE il differenziale
nei tassi di rendimento.
GLI INVESTIMENTI DIRETTI NELLA TEORIA NEOCLASSICA
La diversa disponibilit di fattori produttivi, determina dei differenziali nella
remunerazione dei fattori produttivi. Pertanto il capitale si sposta dai paesi
relativamente capital-abundant (remunerazione pi bassa) verso i paesi labour-
abundant (remunerazione pi alta). Teoria neoclassica sugli investimenti esteri come
sottoprodotto della teoria sul commercio internazionale
Questi vantaggi sono assunti come esclusivi dellimpresa che li possiede (firm
specific). Derivano da: -un superiore grado di conoscenza, -un migliore design del
prodotto, -tecniche di produzione superiori, -laccesso meno costoso ai fattori di
produzione.
LA TEORIA DELLINTERNALIZZAZIONE
La teoria dellinternalizzazione fu proposta nel 1976 da P. Buckley e M. Casson.
Si ispira al contributo di Coase (1937) che considerava limpresa come
unorganizzazione efficiente che, sotto certe condizioni, poteva sostituire
vantaggiosamente il mercato nellorganizzare gli scambi economici.
Lattenzione si sposta dalla natura dei vantaggi dellimpresa alle caratteristiche del
mercato di tali vantaggi ed ai meccanismi ad esso alternativi nel caso di un suo
fallimento e/o di un suo funzionamento non efficiente.
COASE (1937) THE NATURE OF THE FIRM: Secondo Coase lutilizzo del
mercato presenta dei costi: la funzione distributiva non unattivit a costo zero. Di
conseguenza, gli operatori devono preventivamente valutare, al margine, se sia meno
costoso acquistare una determinata risorsa sul mercato o se non sia, piuttosto, pi
conveniente produrre la stessa risorsa allinterno dellimpresa. La teoria di Coase
offre una giustificazione allesistenza dellimpresa in quanto organizzazione
economica e non pi solo come scatola nera,.
> Le particolari caratteristiche dei mercati perfettamente concorrenziali
(numerosit degli agenti, informazione perfetta, ecc) determinano il perfetto
coordinamento tra domanda ed offerta e la determinazione di un prezzo corretto
che permette una allocazione efficiente delle risorse. Tuttavia i mercati di molti
prodotti intermedi intangibili (ad esempio, il mercato dei beni knowledge-based) sono
caratterizzati da varie forme di imperfezioni che portano a transazioni internazionali
di prodotti intermedi organizzate in maniera gerarchica invece che attraverso i
meccanismi di mercato.
> Le imprese hanno pertanto un incentivo a sostituire i mercati esterni con propri
mercati interni al fine di ridurre i costi di transazione. Il coordinamento interno
tramite gli IDE consente di: ridurre i costi di ricerca e di negoziazione; ridurre il
rischio morale; ridurre i costi derivanti dallinadempimento contrattuale e/o dalle
controversie; ridurre lintervento pubblico; controllare le forniture; controllare i
mercati di sbocco; praticare il transfer pricing.
IL PARADIGMA ECLETTICO
b) transactional advantages, derivanti dal fatto che limpresa coordina diverse attivit
su scala internazionale. Esempi: la posizione dellimpresa-madre quale impresa gi
presente e (probabilmente) affermata sul mercato: vantaggi monopolistici o
oligopolistici, capacit di sfruttare economie di scala, accesso favorito ai fattori
produttivi, possibilit di comprare fattori produttivi a costo minore di imprese locali,
ecc; la condizione stessa di operare come agente internazionale; maggiore
conoscenza delle condizioni di mercato, possibilit di arbitraggio per ridurre i rischi
di cambio derivanti dalloperare con valute diverse, possibilit di sfruttare il transfer
pricing ecc.
I VANTAGGI LOCATION SPECIFIC: Sono vantaggi offerti dal paese a tutti gli
investitori esteri e variano da paese a paese.